Risolubilità per radicali delle equazioni algebriche. Aspetti storici e didattici
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12/10/2022 Matematiche elementari da un PVS a.a. 2022-2023 Risolubilità per radicali delle equazioni algebriche. Aspetti storici e didattici - parte 3 Momenti di storia dell’algebra classica Dalla risoluzione delle equazioni di IV grado fino al teorema di Ruffini-Abel 12 ottobre 2022 prof. Luigi Tomasi La risoluzione delle equazioni algebriche di IV grado 2 1
12/10/2022 La formula risolutiva delle equazioni di IV grado La determinazione della formula risolutiva dell’equazione di 4°grado vede come protagonista il matematico bolognese Lodovico Ferrari (1522-1565), allievo di Cardano. Già intorno al Mille si trovano i primi esempi di soluzioni di alcuni tipi di equazioni di 4° grado. Omar Khayyam risolve alcune equazioni di 4° grado con i metodi di intersezione tra coniche. 3 Ma torniamo alla storia della determinazione della formula risolutiva dell’equazione di 4° grado. La storia ha inizio nel 1535 con un quesito posto a Tartaglia da un certo Maestro Zuanne Tonini da Coi, che è il Quesito XX riportato nell’opera di Tartaglia “Quesiti et inventioni diverse” (1546) che si traduce nel problema algebrico: + + = 20 ∶ = ∶ = 8 dalle quali si ottengono le equazioni: 4 + 82 + 64 = 203 4 + 82 + 64 = 160. 6 2
12/10/2022 Maestro Zuanne era un ‘’maestro d’abaco’’ (i maestri d’abaco erano dei pubblici docenti di matematica, si direbbe oggi) di Brescia interessato a risolvere problemi matematici, che nel 1535 propose a Tartaglia due problemi con equazioni di IV grado, che lui stesso non sapeva ancora risolvere, mettendo in imbarazzo gli interlocutori e in particolare Tartaglia. Tartaglia lo cita nella sua opera “Quesiti et inventioni diverse” (1546). 7 Tartaglia rispose che era possibile risolverle, ma dopo tre anni ancora non aveva dato la soluzione. Maestro Zuanne allora propose il problema (e la sfida) ad altri matematici, tra cui Cardano, e riuscì in questo modo a prendere il posto di lettore di Matematica, che apparteneva a Cardano, presso l’Università di Milano nel 1540. La sfida di Maestro Zuanne fu raccolta da Lodovico Ferrari, un allievo di Cardano, che risolse i quesiti con una regola valida in generale. Questi risultati di Ferrari saranno anch’essi pubblicati, citando l’autore, nell’Ars Magna (1545) di Cardano. 8 3
12/10/2022 Lodovico Ferrari (Bologna 1522 – ivi 1565) Matematico, brillante allievo di Cardano, ha trovato la formula risolutiva delle equazioni di 4° grado. 9 Vediamo il procedimento (di Lodovico Ferrari) per risolvere, per esempio, la seguente equazione di IV grado x4 + 6x2 + 36 = 60x, riportata nell’Ars Magna di Cardano: 1) Aggiungere 6x2 ad ambo i membri: x4 + 12x2 + 36 = 60x + 6x2 2) Aggiungere dei termini contenenti una nuova incognita y in modo che il membro a sinistra resti un (altro) quadrato ed il membro a destra lo diventi; vediamo cosa si deve aggiungere: (x2 + y + 6)2 = x4 + y2 + 36 + 2x2y + 12x2 + 12y (x2 + y + 6)2 = x4 + 12x2 + 36 + y2 + 2x2y + 12y. 10 4
12/10/2022 L’espressione da aggiungere è pertanto 2 + 22 + 12. Tornando all’equazione iniziale si ha quindi: 2 + + 6 2 = 60 + 62 + 2 + 22 + 12 2 + + 6 2 = 2( + 3)2 + 60 + (2 + 12). Questo vale per ogni . 3) Ora vogliamo (questa è la brillante idea di Ferrari) che l’espressione al secondo membro sia un quadrato perfetto rispetto a y. Moltiplichiamo e dividiamo per 2( + 3) gli ultimi tre termini nella seconda parte, ottenendo: 4( + 3) + 120 + 3 + 2( + 3)( + 12) ++6 = 2( + 3) 11 Ora bisogna determinare in modo che il trinomio a destra dell’espressione sia un quadrato perfetto; occorre quindi imporre che: 2 + 3 2 + 12 = 30 = 900. 4) Svolgendo i calcoli, si ottiene la cubica: 3 + 152 + 36 = 450 , equazione che si risolve con il metodo risolutivo visto per l’equazione di 3° grado. (Per si ottiene una soluzione reale e due complesse coniugate, vedi figura seguente). 12 5
12/10/2022 Soluzioni dell’equazione risolvente di Ferrari 13 5) Si sostituisce la y, con i valori ottenuti alla espressione precedente ottenuta nel secondo passaggio: + + 6 = 60 + 62 + 2 + 22 + 12 e si estrae la radice quadrata di entrambi i membri. 6) Il risultato è un’equazione di 2° grado che va risolta per trovare il valore di x. 14 6
12/10/2022 L’equazione di 4° grado «risolta» graficamente 15 Molto ingegnoso, ma non molto utile ai fini pratici! Questo metodo comunque è del tutto generale ed è applicabile a qualsiasi equazione della stessa forma. Le trasformazioni algebriche che portano dal caso generale dell’equazione di 4° grado a quello trattato da Ferrari sono riportate da Cardano nell’ Ars Magna (cap. XXXIX). Tuttavia, la prima esposizione completa ed esauriente della risoluzione delle equazioni di 4° grado si trova nell’Algebra (1672) di Rafael Bombelli. 16 7
12/10/2022 Procedimento di Ferrari in generale Ferrari procede prima di tutto effettuando un cambiamento di variabile nell’equazione generale di 4° grado per eliminare il termine di 3° grado. Se la nostra equazione è + + + + = 0 allora con la sostituzione = + risulta l’equazione + + + = 0 per opportuni , , . Ora riscriviamo l’equazione come segue: + = − − + . 2 2 17 Procedimento generale di Ferrari Aggiungendo una quantità " all’espressione interna alla parentesi nella prima parte dell’equazione, otteniamo l’identità + + " = − − + + 2" + " + " 2 2 che vale per ogni ". Ora l’idea (notevole!) di Ferrari è quella di determinare una costante ", che dipende da e da , che renda la seconda parte un quadrato perfetto di un polinomio di 1° grado in . Il polinomio nella seconda parte, ordinato secondo le potenze decrescenti di , è: 2" − + " + " − + 4 18 8
12/10/2022 Procedimento generale di Ferrari Per fare in modo che sia un quadrato perfetto occorre porre il discriminante ∆= 0. Si ha: − 8" " + " − + =0 4 − 8" − 8" + 8" − 2 " = 0 Si ottiene quindi l’equazione cubica in ": 8" + 8" + 2 − 8 " − = 0 " + " + − "− =0 4 8 che può essere risolta con la formula di Cardano. 19 Procedimento generale di Ferrari Si può dimostrare che una volta trovati i valori di ", si ricavano quelli di con la seguente formula: & "% & "% $ =$ ± − − − & , 2 2 2 2 2"% con ε = ±1 dove "% è una delle soluzioni della cubica vista in precedenza. Trovati i valori di si possono trovare le soluzioni dell’equazione di 4° grado completa. 20 9
12/10/2022 Un esempio «semplice» in Bombelli Un esempio semplice presente nell’Algebra di Bombelli: + 20 = 21. Teniamo presente che si vede subito una soluzione (qual è?). Ragioniamo però come nel Cinquecento… Possiamo scrivere l’equazione nel seguente modo: = 21 − 20 Vogliamo aggiungere un termine " in modo da ottenere un quadrato perfetto sia nella prima che nella seconda parte: + " = 21 − 20 + 2" + " + " = 2" − 20 + 21 + " 21 Un esempio «semplice» in Bombelli Vogliamo che il polinomio nella seconda parte sia un quadrato perfetto: + " = 2" − 20 + 21 + " 2" − 20 + 21 + " Questo succede se ∆= 0, ossia 100 − 2" 21 + " = 0 Con il metodo di Ferrari, abbiamo trovato la risolvente: " + 21" = 50 che ha la soluzione " = 2 (e altre due che nel Cinquecento venivano ignorate). 22 10
12/10/2022 Un esempio «semplice» in Bombelli Sostituendo " = 2 nella equazione trovata in precedenza: + " = 2" − 20 + 21 + " si ha: + 2 = 4 − 20 + 21 + 4 + 2 = 4 − 20 + 25 + 2 = 2 − 5 + 2 = ± 2 − 5 Risolvendo queste due equazioni di 2° grado, si trovano le & soluzioni: 1, −3, 1 ± ) 6. 23 Radici nell’esempio «semplice» in Bombelli 24 11
12/10/2022 Un esempio «laborioso» in Bombelli Un altro esempio presente nell’Algebra di Bombelli: + 4 + 15 + 4 = 64 Bombelli stesso dice che il procedimento è molto laborioso… Con il metodo di Ferrari, Bombelli trova la risolvente: 15 + 68 = 354 + 2 che ha la soluzione = 6. Sostituendo, l’equazione diventa + 2 + 6 = + 10 + 2 + 6 = ± + 10 con le soluzioni….. 25 Soluzioni: esempio «laborioso» in Bombelli 26 12
12/10/2022 Equazioni di 4° grado a coefficienti reali Se l’equazione + + + + * = 0 è a coefficienti reali, allora ci possono essere • quattro soluzioni reali • due soluzioni reali e due soluzioni complesse coniugate • quattro soluzioni complesse: due coppie di numeri complessi coniugati tra loro. 27 Equazione di IV grado biquadratica Si noti che se nell’equazione ridotta (senza il termine di terzo grado): + + + = 0 si ha anche = 0, si ottiene l’equazione (detta biquadratica) + + = 0 , che si risolve trasformandola in un’equazione di secondo grado, ponendo = . Se i coefficienti sono reali, ci possono essere 4 soluzioni reali (due coppie di soluzioni) opposte, 2 soluzioni reali opposte, oppure nessuna soluzione reale. 28 13
12/10/2022 Equazione di IV grado biquadratica L’equazione biquadratica: + + = 0 , che si risolve trasformandola in un’equazione di secondo grado, ponendo = . Si ottiene: + + = 0 . Utilizzando la regola dei segni di Cartesio è possibile prevedere immediatamente quante soluzioni reali e complesse ci sono. Esempio. Dire quante soluzioni reali hanno le equazioni biquadratiche, senza risolverle: + 2 − 3 = 0; −5 + 4 = 0; + 5 + 4 = 0. 29 Esercizi con GeoGebra In GeoGebra nella vista Grafici usare l’istruzione (nella riga di inserimento): RadiciComplesse(). Il polinomio deve essere a coefficienti reali. Esempi: RadiciComplesse( − 16) RadiciComplesse( + 9) RadiciComplesse( + 3 − 4) RadiciComplesse( + 3 − − 4) RadiciComplesse( − 3 + − 6) RadiciComplesse(2 − 6 + 2 + 1) RadiciComplesse( + + + + 1) 30 14
12/10/2022 Esempio con GeoGebra 31 Esempio con GeoGebra 32 15
12/10/2022 L’Algebra dopo… gli algebristi italiani del Cinquecento 33 Ricerca delle formule risolutive per le equazioni di grado superiore al IV Dopo questi grandi risultati con le equazioni cubiche e quartiche, gli algebristi delle epoche successive si affannarono nel tentativo di trovare soluzioni generali per radicali delle equazioni di grado superiore al 4°, in particolare per quelle di 5° grado. Qui i progressi furono molto lenti... Mentre furono sviluppati altri metodi risolutivi per le equazioni cubiche e quartiche, nessuno di essi risultò valido per le equazioni algebriche di 5° grado. 35 16
12/10/2022 1572 - 1770: un periodo di transizione nella Storia dell’Algebra classica Il periodo che va dalla pubblicazione dell’Algebra di Bombelli (1572) alla pubblicazione dell’opera di Lagrange Rèflexions sur la rèsolution algèbrique des équations (1770) può essere considerato di transizione. In esso vengono determinati dei risultati parziali legati alla risoluzione di alcuni tipi di equazioni di grado superiore al quarto. 36 François Viète (1540-1603) Tra i matematici più eminenti del periodo va ricordato François Viète (1540-1603) il quale come abbiamo già detto è stato importante nello sviluppo dell’algebra simbolica ed inoltre comprese il legame tra il caso irriducibile dell’equazione di 3° grado ed il problema della trisezione dell’angolo. 37 17
12/10/2022 François Viète Per quanto riguarda le equazioni di 4° grado Viète ha trovato un metodo risolutivo particolarmente elegante per le equazioni del tipo: 4 + 22 = – . Inoltre ha determinato alcune della relazioni che intercorrono tra i coefficienti e le radici del polinomio, formule note oggi con il nome «formule di Viète-Girard», poiché la formulazione chiara di queste relazioni è opera soprattutto di Albert Girard (Invention nouvelle en l'Algèbre, 1629). 38 Formule di Viète (o di Viète-Girard) • Caso particolare - = .. Un polinomio di secondo grado monico si può scrivere nella forma − / + dove / = 0 + e = 0 . • Caso particolare - = 1. Un polinomio di terzo grado monico si può scrivere nella forma − / + − dove / = 0 + + , = 0 + 0 + 0 , = 0 . 39 18
12/10/2022 Formule di Viète (o di Viète-Girard) In generale, dato il polinomio monico di grado 2: = 4 + 0 450 + 45 + ⋯ + 450 + 4 con le radici 0 , , , … , 4 , ossia si scompone in: = − 0 − − … − 450 − 4 si ha 0 = − 0 + + … + 4 , = 0 + 0 + 0 + … + 450 4 ……. 4 = −1 4 0 … 4 . 40 Cartesio (1596-1650) Un ruolo importante anche nella storia dell’algebra è svolto da Cartesio (René Descartes, 1596-1650) con la sua opera La Géométrie (1637) pubblicata come appendice del Discorso sul Metodo. Con Cartesio il formalismo algebrico raggiunse il suo massimo sviluppo, in esso troviamo le prime lettere dell’alfabeto latino per i parametri e le ultime lettere per le incognite, come è nell’uso comune oggi. 41 19
12/10/2022 Cartesio e le equazioni algebriche Il Libro III de La Géométrie (1637) è interamente dedicato alla teoria delle equazioni algebriche. In esso Cartesio considera sia le radici positive che chiama “vere” sia quelle negative che chiama “false”; riconosce inoltre che il numero delle radici non può superare il grado dell’equazione, ma non fa alcun cenno al fatto che esiste almeno una radice. Egli nella trattazione algebrica ha sempre in mente il legame con la geometria ed usa alcuni metodi grafici per la risoluzione di alcuni tipi di equazioni particolari di 5°e di 6° grado. 42 Eulero e la risoluzione delle equazioni di IV grado Eulero propose un nuovo metodo per risolvere l’equazione di IV grado che ricalca quello di Tartaglia per l’equazione di III grado. Sia data l’equazione generale di IV grado completa + + + + * = 0 (∗) 9 e poniamo = − . Sostituendo si ottiene l’equazione ridotta: + + + = 0 . Perciò, nota una radice di questa equazione, la corrispondente 9 radice dell’equazione (*) data sarà: = − . 44 20
12/10/2022 Risoluzione delle equazioni di IV grado - metodo di Eulero Nell’equazione ridotta: + + + = 0 (*) Eulero pone ="+:+; e cerca di determinare queste incognite in modo che soddisfino l’equazione ridotta (*). Elevando al quadrato = " + : + ;, , si ottiene: = " + : + ; + 2 ": + "; + :; ovvero, trasportando al primo membro il primo termine: − " + : + ; = 2 ": + "; + :; 45 Risoluzione delle equazioni di IV grado - metodo di Eulero Dalla identità − " + : + ; = 2 ": + "; + :; elevando al quadrato, otteniamo − " + : + ; = 4 ": + "; + "; e infine l’identità: − 2 " + : + ; + " + : + ; = = 4 " : + " ; + : ; + 8":; " + : + ; . 46 21
12/10/2022 Risoluzione delle equazioni di IV grado - metodo di Eulero Riscriviamo questa uguaglianza: − 2 " + : + ; + " + : + ; = 4 " : + " ; + : ; + 8":; " + : + ; . nel seguente modo − 2 " + : + ; − 8":; + + " + : + ; − 4 " : + " ; + : ; = 0 e la confrontiamo con l’equazione: + + + = 0 . 47 Risoluzione delle equazioni di IV grado - metodo di Eulero Dal confronto con l’equazione ridotta si deduce che deve essere " + : + ; = − 2 " : +" ; +: ; = − 16 4 ":; = − 8 Se (", :, ;) è una soluzione di questo sistema, allora = " + : + ; è una soluzione dell’equazione ridotta di 4° grado. 48 22
12/10/2022 Risoluzione delle equazioni di IV grado - metodo di Eulero Quindi = " + : + ; è una soluzione dell’equazione. Elevando al quadrato l’ultima equazione del sistema, si ottiene il sistema: 2 2 2 p u + v + w = − 2 2 2 2 2 2 2 p2 r u v + u w + v w = − 16 4 2 2 2 q2 u v w = 64 49 Risoluzione delle equazioni di IV grado - metodo di Eulero Poiché dei numeri " , : e ; conosciamo la somma, il prodotto e la somma dei prodotti a due a due, per le formule di Viète essi sono le radici della seguente equazione di III grado + + − − =0 2 16 4 64 che è detta risolvente di terzo grado (di Eulero) dell’equazione di IV grado data. Ottenute le soluzioni di questa equazioni, mediante estrazioni di radici quadrate si otterranno ", :, ;. 50 23
12/10/2022 Risoluzione delle equazioni di IV grado - metodo di Eulero Ottenute quindi " , : e ; , estraendo la radice quadrata si trovano ", :, ;, con i segni tali che ":; = − 8 da cui si hanno le radici dell’equazione (ridotta) data: 0 = "% + :% + ;% = "% − :% − ;% = −"% + :% − ;% = −"% − :% + ;% 51 Eulero (1707-1783) fece altri tentativi per risolvere le equazioni di grado superiore al IV. Egli nella nota De formis radicum aequationum cuiusque ordinis coniectatio del 1732 ipotizzò che ogni equazione di grado 2 ammettesse una risolvente di grado 2 − 1 e propose per le radici dell’equazione da risolvere la forma: x = n A1 + n A2 +.... + n An−1 dove le Ai sono le radici della risolvente. In effetti, tale risolvente esiste per i casi 2 = 2, 3, 4 ed Eulero trattò solo questi casi, trovando una risoluzione unitaria delle tre equazioni. 53 24
12/10/2022 In seguito, nella nota (1762-63) “De resolutione aequationum cuiusvis gradus” propose una nuova formula per le radici: x = w+ A n ν + B n ν 2 +.... + Q n ν n−1 dove ; è un numero razionale, A, B, ...,Q sono numeri razionali o numeri che non contengono radici di grado 2 e < è una radice della risolvente di grado 2 − 1. Nuovamente, mostrò la validità di questa formula per i casi 2 = 2, 3, 4 , manifestando la fiducia che fosse valida per ogni 2. 54 L’Algebra di Eulero (1770-72) Nella storia dell’algebra è di notevole importanza anche l’opera di divulgazione fatta da Eulero con il suo manuale Algebra (scritto negli anni 1770-72). Infatti, il secondo volume dell’opera è dedicato alla teoria delle equazioni algebriche e si può considerare una prima esposizione sistematica delle equazioni indeterminate di 1° e 2° grado e dei metodi standard di risoluzione delle equazioni algebriche di 2°, 3° e 4° grado. 55 25
12/10/2022 1770: un anno importante nella Storia dell’Algebra I continui insuccessi nella ricerca di formule risolutive per radicali delle equazioni algebriche di grado uguale o superiore al 5°, fecero di questo uno dei problemi cruciali dell’algebra nella seconda metà del Settecento. Non fu dunque per caso che nel 1770 tre matematici, in modo indipendente l’uno dell’altro, pubblicarono pressoché contemporaneamente i loro risultati sulla difficile questione. 56 1770: un anno importante nella Storia dell’Algebra Si tratta di: •Reflexions sur la résolution algébrique des équations di Lagrange, pubblicata nel 1770 negli Atti dell’Accademia di Berlino •Meditationes Algebricae (1770) di Edward Waring •Mémoire sur la résolution des équations di Alexandre- Théophil Vandermonde, letta all’Accademia delle Scienze di Parigi nel 1770 e pubblicata nel 1774. 26
12/10/2022 Lagrange, Reflections sur la résolution algébrique des équations L’opera principale delle tre citate è quella di Giuseppe Luigi Lagrange (1736-1813). Nella Reflexions sur la résolution algébrique des équations (1770) Lagrange si proponeva di esaminare i metodi trovati fino a quel momento per la risoluzione algebrica delle equazioni, di ridurli a dei principi generali e di far vedere a “priori” perché tali metodi funzionano per il 3° e 4° grado e invece vengono meno per i gradi successivi. 60 L’analisi dei casi delle equazioni di 3° e 4° grado portarono Lagrange a concludere che i metodi risolutivi si basano sulla ricerca di opportune equazioni ausiliarie, che Lagrange chiamò ridotte e che oggi vengono dette risolventi, le cui radici sono espressioni razionali delle radici 1, … , 2 dell’equazione. Nel caso del 3° e 4° grado il grado della risolvente si poteva ricondurre ad un grado minore al 3° o minore al 4°, nel caso generale Lagrange dimostrò che il grado dell’equazione ausiliaria è 2! (o un suo sottomultiplo). 61 27
12/10/2022 In questa maniera si trova enunciato il “Teorema di Lagrange” che in termini moderni afferma che in un gruppo finito l’ordine di ogni sottogruppo divide l’ordine del gruppo. Egli, data un’equazione di grado n: 02 + 1 450 + … . + 2 = 0 e indicate con 1, … . , 2 le radici, costruì la risolvente come segue. Sia >(1, … . , 2) un’espressione razionale delle radici dell’equazione, essa può avere n! valori distinti. Siano >1, … , >2! tali valori; allora l’equazione ( – >1) ( – >2) … . ( – >4! ) = 0 è la risolvente di Lagrange. 62 L’importanza del contributo di Lagrange alla teoria delle equazioni algebriche risiede soprattutto nelle considerazioni conclusive, in cui egli afferma che nello studio delle equazioni è necessario esaminare espressioni della forma >(1, … . , 2) e studiare le loro proprietà per le permutazioni delle radici 1, … . , 2. Per quanto riguarda le equazioni di 5°grado, benché sia probabile che Lagrange fosse intimamente convinto che la soluzione per radicali non esistesse, lasciò la questione aperta. Egli concludeva il lavoro dicendo che era sufficiente per il momento aver posto i fondamenti di una teoria che pare nuova e generale. 63 28
12/10/2022 I contributi di Gauss alla teoria delle equazioni algebriche Nel 1799, nella sua tesi di laurea, Carl Friedrich Gauss (1777-1855) dimostrava in modo nuovo e rigoroso il Teorema fondamentale dell’Algebra: Un’equazione algebrica di grado 2 > 0, a coefficienti complessi, ammette almeno una radice complessa. Come conseguenza si ha: un’equazione algebrica di grado 2 nel campo complesso ha esattamente 2 radici complesse (ogni radice va contata con la sua molteplicità). 64 Equazioni algebriche a coefficienti reali I polinomi a coefficienti reali irriducibili sono quelli di 1°grado e i polinomi di grado 2, + + , con ∆= − 4 < 0. Un’equazione algebrica a coefficienti reali di grado 2 dispari, se ha una radice complessa, ha anche come radice la sua coniugata (dimostrazione?). Un’equazione algebrica a coefficienti reali di grado 2 dispari ha almeno una radice reale (dimostrazione?). 65 29
12/10/2022 Gauss, Disquisitiones Arithmeticae (1801) Gauss nel 1801, nelle Disquisitiones Arithmeticae, risolve in modo definitivo il problema della ciclotomia, cioè il problema della risolubilità delle equazioni 2 – 1 = 0 e conseguentemente della costruibilità con riga e compasso dei poligoni regolari di n lati, dimostrando che ciò era possibile per i numeri primi della forma A = 2 + 1 (primi di Fermat). Infatti, solo per tali valori l’equazione ciclotomica 450 + 45 + ⋯ + + 1 si riduce al prodotto di polinomi di 2°grado. Pertanto, come conseguenza si ha che il poligono regolare di 17 lati è costruibile, mentre - per esempio - quello di 19 lati non lo è. 66 Paolo Ruffini (1765-1822) 67 30
12/10/2022 Paolo Ruffini (1765-1822) Sempre nel 1799 il matematico e medico modenese (anche se nato nei pressi di Viterbo), Paolo Ruffini (1765- 1822) pubblicava il trattato: Teoria generale delle equazioni, in cui si dimostra impossibile la soluzione algebraica delle equazioni generali di grado superiore al quarto. In esso Ruffini dimostrava che era impossibile risolvere per radicali le equazioni generali di grado superiore al quarto. 68 P. Ruffini, Teoria generale delle equazioni… (1799) Ruffini dichiarava apertamente di ispirarsi a Lagrange e indagando le proprietà del gruppo di sostituzioni su 2 lettere (nozione che non si trova in modo esplicito in Ruffini) individuava concetti come la primitività e la transitività, che applicati al caso di 5 elementi lo portarono a concludere che non esiste una funzione di cinque elementi che assume, per ogni loro permutazione possibile, solo 8, 4 o 3 valori distinti. In termini moderni: il gruppo totale delle sostituzioni su 5 lettere non possiede sottogruppi di indice 8, 4, o 3. 69 31
12/10/2022 P. Ruffini, Teoria generale delle equazioni… (1799) Ruffini per dimostrare questo teorema fu costretto ad elencare tutte le 120 permutazioni di 5 elementi e ad analizzarle. Questo era il teorema essenziale, grazie al quale Ruffini dimostrava l’impossibilità (in generale) della risoluzione per radicali delle equazioni di grado superiore al quarto. 70 P. Ruffini, Teoria generale delle equazioni… (1799) L’importanza e la novità del teorema suscitò la diffidenza e lo scetticismo dei contemporanei. Egli ne mandò una copia a Lagrange, ma non ottenne alcuna risposta; gliene spedì anche una seconda copia, ma non ebbe esito migliore. Del contenuto del teorema, Ruffini ne diede quattro pubblicazioni, l’ultima delle quali è del 1813. Una di queste riedizioni venne spedita all’Institut de France. 71 32
12/10/2022 P. Ruffini, Teoria generale delle equazioni… (1799) Questa memoria fu affidata ad una commissione presieduta da Lagrange che però non stilò mai “le rapport” finale, ma si limitò a far sapere indirettamente a Ruffini che non aveva stilato il rapporto per evitare polemiche e che c’erano troppe imprecisioni nelle dimostrazioni per essere sicuri dell’esattezza dei risultati. Solo dopo la morte di Lagrange, nel 1815 Cauchy apprezzerà i risultati di Ruffini. Ma né questo, né la nomina a Presidente della «Società Italiana delle Scienze» bastarono a far avere a Ruffini un pubblico riconoscimento. 72 Ruffini, Teoria generale delle equazioni… (1799) I ragionamenti di Ruffini, per quanto riguarda la risolubilità per radicali di equazioni di grado superiore al IV, erano talmente complicati da renderne difficile la lettura e quindi anche la diffusione presso i matematici europei; tanto è vero che un giovane matematico norvegese, Niels H. Abel (1802-1829), vent’anni dopo la pubblicazione dell’opera di Ruffini Teoria generale delle equazioni… sulle equazioni algebriche, tentava ancora di dimostrare una formula per radicali per la risoluzione dell’equazione generale di 5° grado. 73 33
12/10/2022 Niels Henrik Abel (1802-1829) 74 Niels Henrik Abel (1802-1829) Nel 1823 Niels Henrik Abel (1802-1829) si illuse di aver trovato una risolvente per l’equazione di 5° grado. Egli però si accorse dell’errore e nel 1824 pubblicò una memoria in cui dimostrava l’impossibilità di risolvere per radicali l’equazione generale di 5° grado. In una nota dal titolo Memoire sur une classe particulière d’équations resolubles algébriquement, pubblicata nel 1829, Abel individua una classe generale di equazioni risolubili per radicali, dette oggi abeliane. 75 34
12/10/2022 Bibliografia • C.B. Boyer, Storia della matematica, Mondadori, Milano. • E. Carruccio, Matematiche elementari da un punto di vista superiore, Pitagora Editore, Bologna, 1972 (seconda edizione, a cura di B. D’Amore). • L. Catastini, F. Ghione, R. Rashed, Algebra. Origini e sviluppi tra mondo arabo e mondo latino, Carocci, Roma, 2016. • R. Franci, L. Toti Rigatelli, Storia della teoria delle equazioni algebriche, Mursia, Milano, 1979. • S. Maracchia, Storia dell’algebra, Liguori, Napoli 2005. • F. Toscani, La formula segreta, Sironi, Milano 2009. • https://matematica.unibocconi.it/articoli/cardano-e-le-equazioni-di- terzo-grado 76 35
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