Rihanna ci prova con la lingerie - Donnissima

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Rihanna ci prova con la lingerie - Donnissima
Rihanna ci                  prova           con         la
lingerie
Magra o formosa? Per Rihanna non fa differenza. La sua linea
Savage x Fenty, infatti, è pensata per tutte le donne, senza
differenze di forma e massa grassa. Uscita online su
savagex.com l’11 maggio, la collezione è nata grazie
all’accordo con la società americana TechStyle Fashion Group,
che in precedenza aveva già collaborato con altre star
internazionali come Kate Hudson (per la sua linea Fabletics)
e Kim Kardashian (per la sua ShoeDazzie).

Il debutto di Rihanna nella lingerie

Per RiRi, come abbiamo imparato a chiamarla nel corso degli
anni, si tratta del debutto nel campo della lingerie, ma non
in quello della moda. Da ricordare, a tal proposito, la sua
collezione Fenty x Puma, Fenty Beauty e altre capsule
collection realizzate per Dior, Manolo Blahnik e Chopard.
Tutte esperienze che hanno ottenuto un ottimo riscontro.
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Piume di struzzo, pizzi e merletti

Quest’ultima, in particolare, con un profilo Instagram da
oltre 700 mila follower, sta già facendo impazzire i fan e
non solo. Al centro ci sono piume di struzzo, pizzi e
merletti in pieno stile boudoir, colori tenui e gli
immancabili bianco e nero. Una collezione audace, grintosa e
decisamente selvaggia, come d’altronde lo è la cantante di
Diamonds, pensata per tanti tipi diversi di donne: formose,
magrissime, afroamericane, caucasiche o giapponesi, con le
lentiggini o i capelli biondi tinti in casa.
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La rivincita delle curve

Non ci sono limiti o barriere, perché la femminilità va
comunque esibita a ogni costo. Il seno, da disagio, diventa
motivo orgoglio, in tutte le taglie, così come i fianchi o il
sedere: il corpo non si contiene, ma si esalta e si modella,
diventando un veicolo di espressione. È finita l’era degli
occhi tristi e dei camerini blindati: ora gli specchi di
tutto il mondo rimanderanno immagini di donne sicure e certe
di essere bellissime grazie a un underwear che le farà
sentire speciali. Questo almeno è l’obiettivo di Rihanna,
certamente non l’unica ad aver intrapreso questa strada, ma
possibile giusta ambasciatrice per risollevare le sorti di un
concetto di bellezza che si sta – finalmente – evolvendo.

                                                Tratto da: LaStampa.it
Rihanna ci prova con la lingerie - Donnissima
I costumi fashion di Olimpia,
stilista    e    nipote    di
Boniperti
Sembra facile. Ma inserirsi nel mondo del fashion
“inventando” una nuova linea di costumi da bagno è una strada
tutta in salita. Per la serie non arrendersi mai, Olimpia –
28 anni, torinese – ha deciso di accettare la sfida. In
fondo, si è detta, la laurea in Fashion Styling presa
all’istituto Marangoni di Milano, e il corso di Fashion
Design frequentato a Londra, vorranno ben dire qualcosa.
Detto fatto.
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Dopo un anno di ricerca sui materiali, decine e decine di
schizzi, quell’idea si è trasformata in un brand: BePopsy.
Per la prima collezione debutto ufficiale oggi con un open
day (e la possibilità di farsi personalizzare gli acquisti) e
un cocktail alle 18,30 da Satù, in via Andrea Doria 9D,
negozio di Sonia, moglie di Alessandro del Piero. Attesi
naturalmente, alcuni giocatori della Juventus. Già, perché
Olimpia, di cognome fa Boniperti. Suo papà è infatti
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Giampaolo Boniperti, primogenito di Giampiero, bandiera, mito
e leggenda bianconera.

«Sono modelli che rispecchiano il mio stile: io amo i capi
comodi ma particolari, classici e allo stesso tempo estrosi,
sempre super-femminili” dice. Una classe, la sua, che ha
affinato lavorando negli uffici stampa e nell’organizzazione
di sfilate per grandi marchi come Belstaff, a New York,
Ferragamo e DSquared2. “Sono curiosa, una nomade. Appena
posso viaggio, cerco sempre di trovare spunti per il mio
lavoro, decisa a mettermi in gioco».

Ogni costume BePopsy (che significa bambolina),ha un nome di
donna. Il must-have si chiama Greta, un intero all’americana,
accollato davanti con una profonda scollatura sulla schiena e
tanto pizzo. Ma ci sono anche Lavinia, un due pezzi con slip
a vita alta e top di rete punteggiato da stelle in velluto,
un bel mix & match Anni 50-80; e Saba, l’intero dalla linea
retrò. «Dalla spiaggia a un aperitivo serale, sono versatili,
si usano come body o sottogiacca».
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La vestibilità – pari a quella di un capo intimo – è uno dei
segni distintivi. Il trucco? «Abbiamo eliminato elastici,
ferretti e utilizzato il taglio al vivo, ottenendo capi che
avvolgono il corpo lasciando come unico segno quello
dell’abbronzatura» spiega la stilista/designer. «E si
asciugano in un soffio, perchè sono leggeri, senza fodera».

Anche i materiali hanno una marcia in più. Fra questi, lo
speciale tessuto eco-sostenibile ricavato da reti da pesca
recuperate sui fondali marini.

Risultato «una innovativa microfibra morbida e contenitiva».
Il brand, 100% made in Italy, produce in Lombardia,
privilegia trame ricche e preziose come pizzo, velvet
(ciniglia da bagno), il glitter e laminati oro e argento.

«Produco anche i costumi per AirDP (il concept brand, che
vede Alessandro Del Piero come ambasciatore ), ma hanno un
taglio più sporty chic, niente merletti, solo rete: vengono
venduti a Forte dei Marmi, Spoleto, Taormina, Roma…» dice
Olimpia. I BePopsy, al momento si comprano on-line e – da qui
in poi – anche da Satù. Ma l’idea è conquistare l’estero,
dalla Florida alla Cina. Il sogno? “ Passeggiare sul
lungomare e vedere le persone che indossano i miei costumi”.

                                                Tratto da: LaStampa.it
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Morta la stilista Kate Spade,
si ipotizza il suicidio
Il mondo della moda è in lutto per la tragica scomparsa della
stilista Kate Spade, morta di un apparente suicidio per
strangolamento nella sua casa di Park Avenue a New York.
Spade, 55 anni, è stata trovata dalla sua donna di servizio
alle 10.20 di mattina con stretto al collo un foulard rosso,
ma la polizia sta ancora investigando. La notizia ha
sconvolto l’industria, che solo la sera precedente era
riunita e festeggiava gli Oscar della moda.

Kate Spade, cui vero nome è Katherine Brosnaham, ha iniziato
la carriera come giornalista di moda per la rivista
Mademoiselle, e ha fondato con il marito Andy il marchio di
borse Kate Spade Handbags nel 1991, riscuotendo grande
successo. Negli anni ha esteso a collezioni di abbigliamento
e accessori sempre dallo stesso stile “bon ton” che
caratterizza il suo brand, con abitini anni sessanta, colori
accessi e i suoi celebri fiocchetti applicati su indumenti e
accessori.
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Ha lasciato le redini della compagnia nel 2007, un anno dopo
la vendita al gruppo Neiman Marcus. Lo scorso anno, Coach ha
acquistato il marchio, che conta 140 negozi negli Stati Uniti
e 175 internazionali, per 2.4 milioni di dollari.
Recentemente, sempre con il marito ha lanciato con il marito
la linea Frances Valentine, cambiando con il suo nome in Kate
valentine in onore della linea. Lascia il marito e la figlia
di 13 anni Frances.

                                                Tratto da: LaStampa.it

Miss America dice addio ai
bikini: niente più costumi o
giudizi sull’aspetto fisico
Niente più sfilate in bikini. Miss America abolisce il
costume da bagno e volta pagina, come ha spiegato Gretchen
Carson, incoronata Miss America nel 1989 e ora a capo del
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board dell’evento. «Non giudicheremo più le candidate in base
all’aspetto fisico ed esteriore. È una cosa enorme. Non siamo
più un concorso, siamo una competizione», aggiunge alla Abc.

“Molte giovani donne ci hanno detto: ci piacerebbe
partecipare al programma, ma non vogliamo mostrarci in
costume e tacchi alti”, ha spiegato Carlson ad Abc,
aggiungendo: “E sapete una cosa? Non dovete più farlo”. “Chi
non vorrebbe diventare più forte, apprendere doti da leader,
pagarsi gli studi universitari e mostrarsi per come realmente
è?”, ha aggiunto. “Ora siamo aperti, inclusivi e
trasparenti”, vogliamo “celebrare i vostri successi e
talenti, e vogliamo darvi delle borse di studio”, ha
aggiunto.
AP
Julie Chu, Miss Hawaii 2018

Carlson, che ora fa parte della leadership del concorso
composta solo da donne, è diventata una figura-simbolo dei
movimenti per i diritti delle donne dopo aver accusato di
molestie sessuali il ceo e cofondatore di Fox News, Roger
Ailes, quando, nel 2016, era una dipendente dell’azienda. A
seguito di accuse mosse anche da altre dipendenti del canale
di informazione, Ailes si era dimesso. La prossima edizione
del concorso, Miss America 2019, si terrà ad Atlantic City,
in New Jersey, il 9 settembre e sarà trasmessa da Abc.

Al posto della sfilata in costume da bagno, quindi spazio ad
interviste con le candidate che dovranno guadagnarsi i voti
con le risposte. «Abbiamo sentito tante ragazze dire `vorremo
far parte del vostro programma ma non vogliamo sfilare in
costume e tacchi alti´. Ecco, non dovrete farlo più»,
aggiunge.

                                                Tratto da: LaStampa.it
Stilisti, influencer, marchi
più amati: ecco chi ha vinto
gli Oscar della moda
Al Brooklyn Museum omaggio a Ralph Lauren per i 50 anni di
carriera. Il premio per il miglior stilista maschile a
Supreme, il brand di street wear che ha conquistato i
millenials

Un grande tributo per Ralph Lauren ai CFDA Awards, gli Oscar
della moda americana che si sono svolti ieri sera al Brooklyn
Museum, dove l’industria ha celebrato i cinquant’anni del
leggendario stilista. Una carrellata di colleghi hanno preso
la parola per ringraziare Lauren, da Vera Wang, che ha
iniziato la sua carriera lavorando per lui, a Tommy Hilfiger,
per il quale è sempre stato un’ispirazione, a Michael Kors,
che ha ricordato i suoi contributi a film come Annie Hall e
The Great Gasby. Donna Karan ha svelato la parte generosa di
Lauren, tra i primi ad agire durante l’epidemia dell’Aids e
altre cause come la ricerca contro i tumori, mentre i
stilisti di nuova generazione come Alexander Wang e Philip
Lim, per i quali è “il loro eroe assoluto”, lo ringraziano
per aver aperto la strada. Diana Von Fürstenberg, Presidente
del CFDA e anche lei premiata per i suoi contributi a cause
sociali, ha consegnato a Lauren il premio chiamandolo
“l’imperatore della moda americana”. Lauren, che ha iniziato
la carriera creando cravatte da un piccolo spazio dell’Empire
State Building fino a creare un vero impero, si è detto
emozionato dal ricevere un riconoscimento dai colleghi, e
definendo l’industria della moda difficile ma con un grande
cuore.

Lo pensa anche Naomi Campbell, vestita in un abito rosso a
frange proprio di Ralph Lauren, che accetta il premio Fashion
Icon Award con grande emozione e le lacrime agli occhi,
ricordando innanzitutto Franca Sozzani, a cui dice di pensare
spesso. Nei suoi ringraziamenti non manca nessuno, la madre
che l’ha cresciuta da sola, le colleghe dei tempi d’oro
dell’ascesa delle supermodel, Iman, che considera la sua
icona, i grandi fotografi come Steven Meisel, e gli stilisti,
in particolare Azzedine Alaïa recentemente scomparso, che
considerava come una figura paterna. Insomma un mondo che per
lei, nei suoi 32 anni di carriera è stata una famiglia
estesa, alla quale dichiara fiera di essere sobria dopo tanti
alti e bassi, e di non aver usato il colore della pelle come
scusa, ma come spinta per il successo e la sua continua lotta
per la diversità e l’eguaglianza.
In foto Ralph Lauren e Anna Wintour

Ad illustrare la carriera di Donatella Versace, premiata come
Miglior Stilista Internazionale, un filmato con la sua
cagnolina Audrey, e un discorso, in parte in italiano,
dell’attrice Lupita Nyong’o. La stilista ha accettato,
dichiarando il suo amore per l’America, “un posto dove i
sogni diventano realtà”, in particolare per New York, una
città che “accoglie la diversità” e dove regna la libertà di
espressione. Caroline Kennedy ha consegnato il premio
Founders Awards a Caroline Herrera, la stilista che l’ha
vestita per il suo matrimonio, e che ha realizzato anche
l’abito di madre della sposa per le nozze della figlia.
Herrera, che ha di recente lasciato il posto di direttore
creativo della sua casa di moda, era infatti una cara amica
di Jacky Kennedy, che la considerava la donna più elegante di
New York.
Ralph Lauren con Kendall Jenner

Tra gli altri onori, il premio alla carriera a Narciso
Rodriguez, presentato da Claire Danes, e per la prima volta,
il “Influencer of the Year Award”, naturalmente consegnato a
Kim Kardashian, regina dei social. Il Direttore di British
Vogue Edward Enninful (ex Vogue Italia) ha dedicato il suo
Media Award a Franca Sozzani, ricevuto a sorpresa da Oprah
Winfrey.

Colpo di scena per il miglior stilista maschile, consegnato a
Supreme, il marchio di street wear che ha conquistato i
millenials che passano ore fuori dalle sue boutique per
acquistare i suoi indumenti ad edizione limitata, mentre Raf
Simmons vince con la sua collezione donna per Calvin Klein. I
migliori accessori sono invece delle gemelle Ashley e Mary-
Kate Olsen per il loro marchio The Row.
Tratto da: LaStampa.it
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