REPORT FASE 2 - ANALISI DEI DOCUMENTI - Ordine ...
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A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna Ruolo e Qualità dell’Intervento degli Assistenti Sociali nella tutela minorile. La ricerca sulle pratiche” Ricerca promossa dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali e dalla Fondazione Nazionale Assistenti Sociali REPORT FASE 2 – ANALISI DEI DOCUMENTI Il seguente report ha lo scopo di sintetizzare il lavoro svolto nei mesi di Settembre/ Ottobre 2019, rispetto all’analisi dei documenti rinvenuti e catalogati riguardanti “Il ruolo dell’Assistente Sociale nelle linee guida esistenti”; in riferimento alla Regione Marche. Quest’ultimo segue il Report stilato nella Fase 1, nel quale sono state esplicitate le modalità di raccolta, classificazione e archiviazione dei documenti. L’attività di ricerca alla base del presente report è stata condotta da Fazzini Michela e Stampone Arianna, studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, iscritte al Corso di Laurea Magistrale “Programmazione e Valutazione dei Servizi Sociali” LM – 87, con il supporto della Dott.ssa Barbetti Marina. Il suddetto report è strutturato in due parti: la prima dedicata alla metodologia adottata nella fase di analisi dei documenti e la seconda focalizzata alla descrizione dei documenti in esame. La parte conclusiva è incentrata su alcuni interrogativi emersi dalla globalità dell’analisi e su alcuni spunti di riflessione, quali base iniziale per affrontare il focus group di confronto finale con le Assistenti Sociali. METODOLOGIA UTILIZZATA NELLA FASE DI RACCOLTA Sulla scia della fase di raccolta dati, la seguente analisi è stata svolta dalle sottoscritte in maniera congiunta, soffermandoci ad effettuare una prima scrematura dei documenti, attribuendo il punteggio 3 a solo 4 dei documenti reperiti. Tale scelta è stata dettata dalle tematiche trattate dai singoli documenti e dalla struttura degli stessi, in quanto descritti e approfonditi in maniera piuttosto soddisfacente. Si sono posti ad analisi documenti in grado di rispondere, il più possibile, alle domande di ricerca che costituiscono il “faro” che orienta il report; per tale motivo per ogni singolo documento è stata compilata una scheda di analisi dei documenti, già predisposta. La prima parte è dedicata alla compilazione dei dati identificativi dei documenti e alla loro 1
A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna descrizione generale per poi soffermarsi alle quattro aree funzionali, conformi alle quattro domande di ricerca, che sono le seguenti: 1. Ruolo e funzioni dell’Assistente Sociale nel rapporto con le Autorità Giudiziarie comprendente: funzioni attribuite nella fase pre-decreto, funzioni attribuite nella fase di esecuzione dei provvedimenti, funzioni attribuite nella fase conclusiva. 2. Ruolo e funzioni dell’Assistente Sociale nel rapporto con i minori/famiglia comprendente: funzioni attribuite nell'intervento preventivo-promozionale, funzioni attribuite nel sostegno alle fragilità familiari, funzioni attribuite nella fase pre-decreto, funzioni attribuite nella fase di esecuzione dei provvedimenti, funzioni attribuite nella fase conclusiva. 3. Ruolo e funzioni dell’Assistente Sociale nel rapporto con altri Servizi comprendente: funzioni attribuite nell'intervento preventivo-promozionale, funzioni attribuite nel sostegno alle fragilità familiari, funzioni attribuite nella fase pre-decreto, funzioni attribuite nella fase di esecuzione dei provvedimenti, funzioni attribuite nella fase conclusiva. 4. Elementi e standard a carattere organizzativo. I primi tre punti si suddividono in aree di attività quali: - valutazione dei fattori protettivi e dei fattori di rischio esistenti (personali, familiari, sociali) - valutazione delle competenze genitoriali e della loro recuperabilità - definizione di progetti di aiuto e sostegno al minore di età e al suo contesto familiare - potenziamento delle risorse familiari e ambientali - protezione nei casi di vulnerabilità Tale scheda è stata compilata inserendo, per lo più, il contenuto dei documenti con stralci di frasi significative in termini sintetici, al fine di avere un panorama complessivo del lavoro raccolto. Ciò ci ha permesso di passare alla compilazione della scheda sinottica, includente quelli che sono i contenuti delle schede singole a confronto, suddivise nelle stesse aree. Successivamente per ogni area si è inserito un commento con lo scopo di fornire una sintesi profonda e complessiva dei documenti raccolti. Attraverso l'analisi dei documenti si è cercato di porre l'attenzione e di rispondere alle quattro domande della ricerca, relative al ruolo della figura del Professionista Assistente Sociale nell'ambito della tutela minori, corrispondenti ad altrettanti snodi problematici sui quali è opportuno soffermarsi: 1. Responsabilità e funzioni esplicitamente definite e attribuite al Servizio Sociale Professionale nel rapporto con famiglie e minori e nelle reti tra Servizi 2. Responsabilità e funzioni esplicitamente definite e attribuite al Servizio Sociale Professionale e principali snodi nel rapporto tra Servizi e Autorità Giudiziaria 2
A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna 3. Strumenti e procedure a supporto delle funzioni di tutela minori 4. Assetti e standard organizzativi 2 I RISULTATI EMERGENTI DALL’ANALISI DEI DOCUMENTI In questa fase si cercherà di riportare quelle che sono state le riflessioni delle scriventi, date dall'analisi dei documenti, tentando di rispondere alle 4 domande di ricerca. 2.1 Responsabilità e funzioni esplicitamente definite e attribuite al servizio sociale professionale nel rapporto con famiglie e minori e nelle reti tra servizi Questa prima area di analisi fa riferimento alla constatazione, spesso riscontrata nell’esperienza professionale, di come il ruolo dell’Assistente Sociale nella tutela minorile sia caratterizzato da un’ampia gamma di funzioni e da una scarsa chiarezza in merito alle specifiche responsabilità in capo al professionista stesso. Da quanto emerso dall’analisi, possiamo affermare che i documenti raccolti sembrano rispondere in modo generico alle domande di ricerca, prendendo in considerazione non il singolo Professionista, ma l'intera Equipe di lavoro in cui lo stesso è inserito, o addirittura viene citato implicitamente sotto la dicitura generica di “Ente Locale”, “Operatore/i”, “Servizio Sociale”, e così via. Per quanto riguardo le responsabilità e le funzioni del Servizio Sociale Professionale nel rapporto con i minori e le famiglie, i documenti in analisi si soffermano principalmente sulle: 1. Funzioni attribuite nell'intervento preventivo-promozionale In tutti i documenti analizzati è presente l’attività di: informazione, sensibilizzazione e promozione del coinvolgimento delle famiglie. I riferimenti espliciti alla figura dell'Assistente Sociale, come singolo Professionista, riguardano principalmente le funzioni informative che quest’ultima è tenuta a diffondere. Anche per quest’area di indagine il Professionista è inserito all'interno dell'Equipe; solo in alcuni documenti il riferimento è rivolto ai Servizi Territoriali. 2. Funzioni attribuite nel sostegno alle fragilità familiari. Si parla genericamente di affiancare la famiglia, di stendere progetti modellati su di essa, di erogare prestazioni di Servizio Sociale Professionale e di mettere in atto interventi educativi ed economici a sostegno delle situazioni di disagio. 3. Poco viene detto sulle Funzioni attribuite nella fase pre-decreto (segnalazione, indagine preliminare). 3
A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna Per quanto concerne le: (1) Funzioni attribuite nella fase conclusiva e (2) Funzioni attribuite nella fase di esecuzione dei provvedimenti, il documento MA011 sembra essere quello che maggiormente ci permette di intravedere l’operatività dell’Assistente Sociale inserita nell’Equipe. (1) “Nel progetto di chiusura dell'affidamento familiare, l'Equipe Affido avrà il compito di accompagnare la famiglia affidataria al “distacco” o al cambiamento del progetto. La conclusione rappresenta, per la famiglia affidataria, un passaggio molto delicato nel progetto, richiede interventi appropriati da parte dell'Equipe Affidamento Familiare e può avvenire in tempi e modi diversi a seconda delle situazioni. Questo momento, pertanto, comporta la necessità di ricostruire nuovi equilibri nel nucleo affidatario e sostenere l'elaborazione dei vissuti emotivi e psicologici (ambivalenza, senso di colpa, lutto). A tal scopo, l'Equipe Affido prevede, per la famiglia affidataria, colloqui individuali e/o di coppia.” (Pag. 7) (2)” Il Servizio Socio-Educativo Assistenziale dell’Ente Locale, in collaborazione con le professionalità specialistiche delle rispettive zone, svolge i seguenti compiti: o informare la famiglia affidataria sui propri doveri, sui metodi dell’esercizio dei poteri ad essa riconosciuti e sui diritti, con particolare riguardo al contributo economico previsto per il mantenimento del bambino; o accompagnare la famiglia affidataria negli adempimenti burocratici e nell’accesso ai servizi del territorio; o erogare il contributo economico agli affidatari; o gli operatori devono regolarmente mediare i rapporti tra la famiglia d’origine e la famiglia affidataria; o stipulare, all’atto dell’ingresso del minore nella famiglia affidataria, un contratto di assicurazione che copre il rischio di incidenti e danni al minore o che egli provoca a persone e cose.” (Pag. 4) Aree di attività Per quanto riguarda questa parte, secondo i documenti da noi analizzati rispondono in maniera generica circa le attività svolte dal professionista. Quest’ultimi descrivono superficialmente il ruolo dell’Assistente Sociale, attraverso delle linee guida più teoriche che operative. Alcuni documenti sembrano soffermarsi maggiormente sulla definizione di progetti di aiuto e sostegno al minore e al suo contesto familiare, indicandone gli snodi sui quali è opportuno soffermarsi. Poco viene detto nelle altre aree di attività se non sul documento MA011 il quale, sembra enunciare in modo sufficiente le caratteristiche di massima da verificare per la valutazione delle competenze genitoriali. Il documento MA002 fornisce delle linee guida per quanto concerne la definizione di progetti, il potenziamento delle risorse familiari e ambientali e la protezione nei casi di vulnerabilità. 4
A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna In tutti i documenti analizzati viene presa in considerazione, come parte fondamentale, l’informazione e la partecipazione attiva della famiglia rimarcando quanto sia importante il ruolo ricoperto da quest’ultime all’interno della comunità. In merito alle modalità di coinvolgimento del minore alla partecipazione del progetto, all’interno di un solo documento è prevista la partecipazione di quest’ultimo attraverso colloqui e incontri periodici, ma non risultano esserci approfondimenti in merito. Anche qui il riferimento alla figura dell'Assistente Sociale, è citato come Professionista facente parte di un'Equipe di lavoro. Il ruolo e le funzioni dell'Assistente Sociale con gli altri Servizi In tutte le fasi del processo d'intervento c'è una stretta collaborazione tra il Servizio Sociale e il Servizio Sanitario, in alcune fasi sono previste associazioni di volontariato che collaborano con gli stessi per la riuscita dell'intervento. All'interno di alcuni documenti è possibile rilevare quali competenze spettano al comparto Sociale e quali a quello Sanitario. Gli attori e i servizi principalmente coinvolti nelle fasi del processo d'intervento, presenti nei diversi documenti, sono i seguenti: Fase di intervento preventivo-promozionale: Documento MA002- Equipe Socio-Sanitaria Integrata per l’affido, Associazioni di volontariato e dai Servizi socio-assistenziali degli Enti Locali e dell’Asur. Documento MA010- Equipe Integrata Adozioni. Documento MA011- L’equipe Integrata per l’Affidamento Familiare in collaborazione con le Associazioni e reti di famiglie affidatarie, questi collaborano con i Servizi competenti in materia di affidamento familiare, nel rispetto dei diversi ruoli e competenze. Documento MA013- Il Servizio di Affido Familiare e Il Servizio Adozioni. Fase di sostegno alle fragilità familiari Documento MA002- L’équipe Socio-Sanitaria Integrata per l’Affido, composta da operatori dell’Asur Zona 7 e degli Ambiti Sociali Territoriali 11 e 12, lavora in stretta collaborazione con i Servizi Socio- Assistenziali degli Enti Locali dell’Asur, con il Tribunale per i Minorenni e con le Associazioni di volontariato presenti, che operano in materia di tutela dei minori e delle famiglie. Fase pre-decreto (segnalazione, indagine preliminare) Documento MA010- Autorità Giudiziaria Minorile, i comuni dell’Ambito Territoriale Sociale e ASUR Zona Territoriale n.9, Equipe Integrata Disagio Minori. 5
A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna Documento MA011- L’Equipe Integrate per l’Affidamento Familiare di ogni Ambito Territoriale si raccordano con gli organi regionali della Magistratura Minorile. Documento MA013- Equipe Territoriali Integrate, Autorità Giudiziaria Fase di esecuzione dei provvedimenti Documento MA010- Autorità Giudiziaria Minorile, Equipe Integrata Disagio Minori. Documento MA002- I Servizi Territoriali (Ente Locale e/o Asur). Documento MA011-Equipe Integrata per l’Affidamento Familiare, Servizio Socio- Educativo Assistenziale dell’Ente Locale, Tribunale per i Minorenni. Documento MA013- Equipe Territoriali Integrate tra l’Assistente Sociale dei Comuni degli Ambiti Territoriali Sociali e gli operatori dell’Equipe del Consultorio, L’Equipe Territoriale collabora con il Servizio Integrato Affido. Fase conclusiva Documento MA011- Autorità Giudiziaria, L'Equipe Integrata d’Ambito per l’Affidamento Familiare e Il Servizio Socio-Educativo-Assistenziale dell’Ente Locale. 2.2 Responsabilità e funzioni esplicitamente definite e attribuite al Servizio Sociale Professionale e principali snodi nel rapporto con l’Autorità Giudiziaria La seconda area di analisi fa riferimento alla frequente constatazione dell’esistenza di aree grigie nella regolazione del rapporto tra servizi sociali e autorità giudiziaria e all’assenza di una normativa nazionale che strutturi in modo organico e trasparente tale rapporto. Ruolo e funzioni nella fase del processo di intervento L'analisi dei documenti raccolti inerenti a questa area permette di mettere in risalto come gli stessi sembrano soffermarsi maggiormente sulle funzioni attribuite nella fase pre-decreto e nella fase di esecuzione dei provvedimenti. Funzioni attribuite nella fase pre-decreto I documenti analizzati si concentrano sulla segnalazione all'Autorità Giudiziaria delle situazioni di pregiudizio, ma al loro interno non vengono specificate (attraverso una descrizione accurata) le situazioni da segnalare. Viene individuato nella relazione lo strumento attraverso il quale segnalare ma in modo generico e non approfondito. 6
A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna Funzioni attribuite nella fase di esecuzione dei provvedimenti Sono soprattutto i documenti MA010 e MA013 a concentrarsi su questa fase, elencando quelli che sono i compiti dei professionisti chiamati in campo alla tutela minori. ▪ Il documento MA010 riporta tali caratteristiche: Interventi per minori che si trovano in situazioni di emergenza per maltrattamenti, abuso sessuale e violenza intra ed extra familiare, comprese le procedure di cui all’art. 403 del C.C. e quelle relative alla L. 154 del 4/4/2001. ▪ Approfondimento psico-sociale relativo ai punti precedenti ai fini di fornire elementi di valutazione all’Autorità Giudiziaria minorile. ▪ Inchieste sociali richieste dall’Autorità Giudiziaria minorile. ▪ Interventi di valutazione e di sostegno, con proposta anche di soluzioni alternative quali l’affido etero - familiare e a comunità di minori, volte a superare le situazioni di abbandono e di pregiudizio, comprese quelle che hanno provocato forme di disadattamento. ▪ Servizio di mediazione familiare (consulenza e presa in carico) in termini di supporto alla genitorialità su mandato dell’Autorità Giudiziaria, supporto alla coppia in situazione di crisi. ▪ Interventi di valutazione e di sostegno nei casi di segnalazioni di disagio di minori provenienti da qualsiasi attore sociale. (pag. 4 e 5) ▪ In caso di provvedimento del Giudice che dispone il collocamento del minore in Comunità spetta all’Equipe integrata disagio minori provvedere all’individuazione della stessa previo accordo con l’Ente Locale. (Pag. 9) Il documento MA013 prevede: prese in carico di minori e rispettivi nuclei familiari sottoposti a Provvedimenti o disposizioni dell'Autorità Giudiziaria Quando l'Autorità giudiziaria minorile emana un provvedimento a tutela del minore che richiede una prestazione ad alta integrazione sociosanitaria, il servizio affidatario o vigilante (o chiamato ad altro tipo di intervento) invia una richiesta di convocazione dell'équipe integrata. Salvo diversa definizione delle competenze condivisa dall'équipe, il servizio individuato dall'Autorità giudiziaria come affidatario del caso o vigilante mantiene la titolarità della gestione. Nella riunione d' équipe finalizzata alla stesura del progetto vengono definite modalità e tempi delle verifiche. Dette riunioni potranno svolgersi presso la sede dei Comuni o presso la sede consultoriale. Lo strumento del progetto integrato accompagna l'intero percorso di presa in carico integrata nelle sue diverse fasi, ferma restando la specificità dei percorsi attivati dai singoli professionisti. Nell'ipotesi in cui si verificano cambiamenti significativi nel percorso di presa in carico delle diverse professionalità, queste ultime convocheranno l'équipe per l'aggiornamento e la valutazione di nuove ipotesi d'intervento. Quando il progetto di presa in carico presenta snodi decisionali particolarmente significativi per il minore e la sua famiglia, le comunicazioni relative vengono effettuate dall'équipe al completo mediante un colloquio con la 7
A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna famiglia. Tutti i provvedimenti dell'autorità giudiziaria (compreso quello di archiviazione) pervenuti ad uno solo dei Servizi vengono trasmessi all'altro servizio. L'assistente sociale case-manager cura l'invio delle relazioni di aggiornamento all'Autorità giudiziaria nel rispetto della tempistica indicata nei provvedimenti da essa adottati nei confronti dei minori, acquisendo dagli operatori dell'équipe periodici aggiornamenti e/o allegando i verbali delle riunioni di verifica relativi ai progetti integrati (Pag. 13) Incontri protetti Avvio procedimento affido a seguito del provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, l’Equipe Territoriale informa con relazioni periodiche il Giudice Tutelare o il Tribunale per i Minorenni sull’andamento del programma e sull’evoluzione della situazione. Funzioni attribuite nella fase conclusiva Poco viene detto su questa fase, si tratta principalmente di stesura di relazioni verso l'Autorità Giudiziaria, non è possibile alla luce di questi documenti risalire a quali siano i compiti dell'Assistente Sociale nell'operatività. Dall’analisi dei documenti emerge come il ruolo e le funzioni dell’Assistente Sociale nel processo di intervento, siano definiti in modo generico in quanto, il Professionista è individuato nella maggior parte dei documenti raccolti all’interno di un Equipe di lavoro, motivo per il quale è difficile definire le sfumature specifiche del suo operato. Le funzioni principalmente attribuite alla figura dell’Assistente Sociale sono: il monitoraggio e l’aggiornamento periodico attraverso la stesura di relazioni sociali dirette al Tribunale per i Minorenni. AREE DI ATTIVITA' I documenti sembrano rispondere, in modo generico e sintetico al ruolo dell’Assistente Sociale, con l'Autorità Giudiziaria. Principalmente il lavoro dell’Assistente Sociale è presente nella definizione dei progetti di aiuto a favore del minore e della famiglia e all’interno di un Equipe di lavoro condivisa. Le aree attività trattate sono: - valutazione dei fattori protettivi e valutazione delle competenze genitoriali, nel documento MA013 L’Assistente Sociale convoca l’Equipe Integrata Territoriale che procede ad una prima 8
A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna analisi degli elementi acquisti dal Servizio Sociale Comunale e individuerà i Servizi coinvolti e le relative modalità d’indagine - nel documento MA002 per quanto attiene alla definizione dei progetti di aiuto costruiti sul minore in affido si sofferma su: ❖ i dati personali, la storia del minore e della sua famiglia; ❖ i motivi che hanno condotto all’affidamento e la presumibile durata di questo; ❖ la presenza di eventuali decreti emessi dal Tribunale per i Minorenni; ❖ il tipo e la frequenza di rapporti tra la famiglia d’origine e il minore; ❖ il tipo di collaborazione tra famiglia d’origine e affidatari; ❖ le caratteristiche ricercate negli affidatari; ❖ i momenti di verifica del progetto stesso; ❖ le ipotizzabili condizioni che consentono il rientro in famiglia del minore. (Pag. 5) Indicazione procedure Le procedure che maggiormente interessano la figura dell'Assistente Sociale e il Servizio Sociale fanno riferimento agli allontanamenti prendendo in considerazione anche gli interventi urgenti (ex art. 403 C.C.). Il Tribunale per i Minorenni ha il potere di disporre l’allontanamento del minore dalla famiglia di origine naturale autorizzando l’Ente Locale a provvedere all’affidamento. Gli interventi di protezione del minore richiesti dall’Autorità Giudiziaria attengono al Comune di residenza del minore, l’Assistente Sociale può richiedere la collaborazione o la consulenza dell’Equipe del consultorio; alla predisposizione dell’intervento di allontanamento si dovrà assicurare la collaborazione degli uffici di Servizio Sociale e dove necessario la Polizia Municipale di ogni Comune. Poco viene detto sull'ascolto del minore, se non l'età in cui può essere sentito. 2.3 Strumenti e procedure a supporto delle funzioni di tutela minori Per quanto concerne questa domanda, quello che emerge dall'analisi dei documenti, la strumentazione più utilizzata dal Professionista, nel rapporto con l'Autorità Giudiziaria, è quella classica ovvero: documentazione, relazioni sociali periodiche, di norma a cadenza semestrale, dirette al Giudice Tutelare, se l’affido è consensuale, o al Tribunale per i Minorenni, se l’affido è giudiziario, sull’andamento del programma e sull’evoluzione della situazione stessa. L’ Assistente Sociale effettua colloqui di indagine psico-sociale, su richiesta del Tribunale per i Minorenni, in merito alle coppie aspiranti all’Adozione Nazionale ed Internazionale e redige la relazione secondo la traccia del protocollo operativo regionale. 9
A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna Inoltre, vengono utilizzati verbali stilati dall’Equipe e trasmessi all’Autorità Giudiziaria, colloqui e relazioni sociali di aggiornamento all’Autorità Giudiziaria. Gli strumenti più utilizzati dall’Assistente Sociale nel rapporto con i minori e la famiglia sono colloqui, visite domiciliari al fine di approfondire la conoscenza della situazione socio-ambientale e colloqui con la famiglia per trasmettere comunicazioni. Inoltre, vengono effettuati colloqui per coinvolgere e far partecipare in prima persona il minore nel Progetto di affido costruito su di esso. La strumentazione adottata dal Professionista nel rapporto con gli altri Servizi riguarda principalmente il lavoro di Equipe e la stesura di verbali delle suddette riunioni. Non sono stati individuati, all'interno dei documenti, strumenti specificatamente pensati o costruiti per la tutela minori nel rapporto che l’Assistente Sociale ha con l'Autorità Giudiziaria, con i minori e la famiglia e con gli altri Servizi. 2.4 Assetti e standard organizzativi Dall'analisi dei documenti possiamo affermare che la responsabilità del caso viene attribuita spesso all'intera Equipe di lavoro secondo le competenze specifiche degli operatori che ne fanno parte. Non sono emersi degli elementi standard a carattere organizzativo da utilizzare nella tutela minori, questo per quanto riguarda i documenti analizzati. RIFLESSIONI DELLE SCRIVENTI Ci sembra utile riportare che l'indagine e l'analisi effettuata presenta dei limiti e delle carenze, in particolare per il fatto che molto probabilmente i documenti reperiti nella prima fase di raccolta, non siano del tutto rappresentativi della documentazione emessa e attualmente utilizzata dai Servizi Sociali, per via del numero ridotto dei documenti raccolti e analizzati. La figura dell'Assistente Sociale, il suo ruolo e le sue funzioni sono difficili da individuare in documenti dove la sua stessa definizione risulta eterogenea e dove il suo operato si pone al limite delle altre figure professionali, inseriti tutti all'interno di Equipe di lavoro, nella quale non vengono definiti con precisione i compiti di ogni singolo operatore. Per le scriventi il riferimento al Professionista è implicito e non rigorosamente descritto, il suo operato è inserito in passaggi teorici e poco tecnici. Seppur pochi i documenti in nostro possesso è possibile comprendere le diversità di ruoli e funzioni attribuite al Servizio Sociale; la costante in ogni documento, molto probabilmente, fa riferimento alla documentazione usuale utilizzata dal Professionista nel rapporto con l'Autorità Giudiziaria. Successivamente alle scriventi “salta all'occhio” come la famiglia ha un ruolo centrale nelle relazioni, ma come questa non siano sufficientemente valorizzata dalla presenza di strumenti standard per il 10
A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna suo coinvolgimento, come non ci siano linee guida o modalità uguali adottate per la partecipazione e il coinvolgimento della famiglia e del minore stesso, se non sotto forma di accenni. Ciò che sembra chiaro è la necessità di lavorare in stretta collaborazione con tutte le risorse del territorio, ma è necessario che ogni competenza venga definita rigorosamente. Si ritiene opportuno in occasione del Focus Group, soffermarsi su alcuni interrogativi che le scriventi alla luce della ricerca si sono poste, per tale motivo: - risulta necessario capire se esistono degli strumenti pensati appositamente per la tutela minori nel rapporto con le varie figure che ne entrano in campo. - comprendere quali siano i compiti dell'Assistente Sociale come singolo, (oltre alla segnalazione, all’allontanamento e quelli già individuati), nel rapporto con l'Autorità Giudiziaria. - comprendere se esistono degli elementi, degli standard in termini di tempi e risorse per la realizzazione delle diverse attività, che le scriventi non sono riuscite a reperire all'interno dei documenti. 11
A cura delle studentesse dell’Università degli Studi di Macerata, Fazzini Michela e Stampone Arianna Allegato 1. Elenco dei documenti analizzati nella fase 2 CODICE VALORE PER IDENTIFIC TITOLO DOCUMENTO LA TEMATICA GENERALE ATIVO RICERCA MA002 Regolamento per il 3 Tutela minori e AA.GG. Servizio di Affido Familiare e di Appoggio Familiare MA010 Equipe Integrata 3 Organizzazione e procedure tutela d'Ambito Disagio-Minori minori e Equipe Integrata d'Ambito Adozioni. Definizione di un percorso integrato e condiviso di interventi socio-sanitari nell’area dell’infanzia e dell’adolescenza MA011 Regolamento d'Ambito 3 Reti tra servizi per la Gestione Coordinata ed Integrata del Servizio di Affidamento Familiare MA013 Protocollo Operativo per 3 Organizzazione e procedure tutela la Gestione Integrata dei minori Servizi per i Minori e per le Famiglie, del Servizio Affido Familiare e delle Adozioni Nazionali ed Internazionali 12
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