Report Attività di Prevenzione e Controllo - anno 2016 - Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria - Comune di Novate ...
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Report Attività di Prevenzione e Controllo anno 2016 Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria Edizione febbraio 2017 1
Report delle Attività di Prevenzione e Controllo anno 2016 Indice 1. Introduzione pag. 3 2. Igiene degli alimenti e della Nutrizione pag. 4 3. Medicina Preventiva e di Comunità pag. 13 4. Ambienti di vita e Sanità pubblica pag. 27 5. Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro pag. 37 6. Salute e ambiente pag. 49 7. Prevenzione HIV/IST ed Ectoparassitosi pag.53 8. Promozione Stili di vita sani pag.58 9. Attività di promozione della prevenzione e di comunicazione pag. 65 2
1. Introduzione La Legge Regionale 23 del 11/08/2015 “ Evoluzione del sistema socio sanitario lombardo” ha profondamente ridisegnato il sistema socio sanitario della Regione Lombardia all’interno del quadro normativo nazionale. In particolare la LR 23/2015 ha visto l’istituzione delle ATS (Agenzie per la Tutela della Salute) che prendono il posto delle Aziende Sanitarie Locali e delle ASST (Aziende Socio Sanitarie Territoriali) evoluzione delle aziende ospedaliere. La trasformazione non ha riguardato solo l’articolazione territoriale, ma ha determinato il passaggio da “azienda” a “agenzia” e, a differenza delle precedenti ASL che accanto ad un ruolo programmatorio mantenevano alcune funzioni di erogazione, la nuova ATS riveste prevalentemente un ruolo di governo e di integrazione in armonia con lo spirito della legge che ha portato a piena separazione il ruolo di committenza e governo da quello di erogazione con un orientamento alla presa in carico della persona nel suo complesso e all’integrazione del servizio sanitario, sociosanitario e sociale. Queste modifiche normative hanno portato, dal 1 gennaio 2016, alla istituzione della ATS Città metropolitana di Milano che comprende il territorio di quattro ex ASL ( Milano, Milano1,Milano 2 e Lodi) , con 195 Comuni e una popolazione residente pari a 3.437.922 soggetti ( circa il 34 % della popolazione lombarda), più di 258.000 imprese ( circa il 37% delle imprese lombarde) che occupano 1.816.000 lavoratori (più del 48% della forza lavoro lombarda). Ovviamente queste modifiche hanno avuto impatto anche sulla organizzazione delle articolazioni aziendali che sarà completata nel 2017 attraverso l’applicazione del nuovo piano di organizzazione aziendale. In questo modificato contesto si inserisce il Dipartimento di Prevenzione Medico (ora Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria) che è chiamato a sviluppare una visione complessiva della prevenzione che, accanto alla area della vigilanza e controllo, valorizzi anche l’area della promozione della salute e la prevenzione di fattori di rischio comportamentali e ambientali che possono influire negativamente sullo sviluppo delle malattie cronico degenerative e delle dipendenze. Questo modello è stato alla base delle attività condotte nel 2016 dal Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria della ATS Città Metropolitana di Milano ed in particolare un importante impegno è stato quello di avviare un percorso di integrazione e di condivisione tra le realtà territoriali confluite nella nuova ATS al fine di garantire comportamenti omogenei nei diversi ambiti di competenza. A tale scopo nel corso del 2016 sono stati costituiti 50 gruppi di lavoro ciascuno dei quali ha affrontato specifici temi relativi alle molteplici attività che il Dipartimento deve svolgere attraverso i Servizi ad esso afferenti. I gruppi di lavoro sono stati composti ineserendovi figure di tutte le qualifiche professionali di tutte le 4 ex ASL. Il lavoro dei gruppi continuerà nel corso del 2017 e dovrà sfociare nella stesura di procedure, istruzioni operative, documenti tecnici di indirizzo validi per l’intera ATS, nonché in momenti di formazione sul campo per la condivisione e l’attuazione degli stessi da parte di tutto il personale del Dipartimento. Come di consueto, le attività, partendo dall’analisi del contesto demografico, epidemiologico e ambientale del territorio, nonché dalla valutazione dei risultati degli interventi degli anni precedenti, hanno privilegiato azioni indirizzate verso contesti caratterizzati da un maggior rischio per la salute dei cittadini, dei consumatori e dei lavoratori. Nonostante il notevole impegno dedicato alla integrazione delle strutture dei 4 ex Dipartimenti di Prevenzione Medica e il depauperamento di personale subito sono stati sostanzialmente mantenuti i livelli di attività degli anni precedenti. Il presente report si prefigge di rappresentare questo percorso con un taglio redazionale che ha cercato di privilegiare modalità di presentazione incentrate su sinteticità e chiarezza dei contenuti, dando evidenza non solo ad aspetti quantitativi, ma anche evidenziando elementi qualitativi e, ove possibile, guadagni di salute e risultati positivi ottenuti nei principali ambiti della prevenzione. Il report è da intendersi come uno strumento di comunicazione dinamico e flessibile che potrà essere rimodulato, nelle prossime edizioni, alla luce del completamento del processo di riorganizzazione attualmente in corso e tenendo contro di eventuali riscontri e osservazioni che dovessero pervenire dall’interno e dall’esterno dell’ Azienda. 3
2. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione La presente sezione del Report delle attività di prevenzione descrive sinteticamente le attività condotte dai Servizi SIAN presenti sul territorio della ATS Città metropolitana di Milano nel corso del 2016, in armonia con le indicazioni regionali e aziendali, nell’ambito della sicurezza alimentare e della nutrizione sia in chiave di prevenzione/promozione della salute che di controllo ufficiale. Aspetti qualitativi • L’attività di controllo ufficiale nel settore della sicurezza degli alimenti non di origine animale è stata condotta privilegiando interventi ispettivi in attività che per tipologia produttiva, dimensioni del mercato, tipologia di utenza, sono state classificate a rischio elevato secondo criteri oggettivi di categorizzazione del rischio armonizzati con le indicazioni regionali; si è inoltre posta particolare attenzione al controllo delle filiere alimentari e ad assicurare un’omogenea distribuzione dei controlli su tutto l’ambito territoriale di competenza; • è stata mantenuta ed implementata la collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione Veterinario con l’effettuazione di controlli coordinati/congiunti su attività di interesse comune e sono stati garantiti, in armonia con specifico piano regionale, interventi congiunti con altre Autorità (es. NAS, Corpo forestale Stato, Polizia Locale, Polizia di Stato, ecc.) in un’ottica di efficacia dell’intervento e di efficienza nell’uso delle risorse; • sono stati garantiti, su piani o domanda, interventi coordinati/congiunti con altri Servizi del DPM con particolare riferimento a controlli su residui antiparassitari (con Servizio PSAL), controlli su inconvenienti igienici riferiti ad attività alimentari (Servizio SISP), Gestione episodi di malattie trasmesse dal alimenti (Servizio MPC); • è stata condotta una attività di campionamento mirata sulla base di piani di derivazione regionale (es. additivi, fitosanitari, micotossine) e piani locali derivati dalla analisi di contesto territoriale; • in armonia con il piano anticorruzione aziendale e con le indicazioni regionali (nota G1.2016.0003852 del 01.02.2016) sono stati attuati sistemi di verifica della efficacia e della appropriatezza della attività di controllo e del raggiungimento degli obiettivi in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 8 (3) del Reg. (CE) 882/2004 e in linea con le raccomandazioni presenti nel Country Profile 2011 (rif. Nota Ministero della Salute prot. 0015372 del 16.08.2012); • e’ stata avviato, nell’ottica della prossima attuazione del nuovo Piano di organizzazione Aziendale, un processo di benchmarking collaborativo tra i Servizi SIAN attualmente presenti sul territorio della ATS con particolare riguardo alla condivisione di linee operative e strumenti di lavoro, che proseguirà nel 2017, con la produzione di procedure comuni certificate ISO 9001; • è’ stata sviluppata, in un’ottica di trasparenza con le imprese produttive, un’attività organica di comunicazione con particolare riferimento alle Associazioni di categoria e agli OSA (Operatori del Settore Alimentare) con note informative e incontri di presentazione in merito a pianificazione/risultati attività di controllo e tematiche emergenti; • è stato garantito l’aggiornamento del personale con la realizzazione di eventi formativi ad hoc, tra cui uno a valenza regionale avente per tema la nuova normativa europea sui prodotti per gruppi speciali di popolazione, che hanno coinvolto personale dirigente e tecnico afferente a tutti i SIAN; • nel settore delle consulenza dietetico nutrizionale, attraverso specifici gruppi di lavoro, sono state prodotte linee guida condivise sulla gestione del menù nella ristorazione scolastica e negli asili nido ed è stato realizzato un importante convegno a valenza regionale; • sono state attuate iniziative di promozione della salute in armonia con gli obiettivi regionali e con il Piano aziendale su promozione di corretti stili di vita, con particolare riferimento all’area della sicurezza alimentare e tutele del consumatore, in armonia con l’ obiettivo n. 13 (Sicurezza alimentare per la tutela del consumatore) del Piano Regionale della Prevenzione 2015 –2018; 4
• è stata garantita, in armonia con le indicazioni nazionali/regionale, una costante attività di controllo nel settore della ristorazione collettiva (scolastica , ospedaliera, socio assistenziale) e pubblica ( attività commerciali ) sia nel settore della sicurezza alimentare che nel settore della nutrizione assicurando anche controlli sulla tematica allergeni (Reg CE 1169/2011), preparazioni senza glutine (D.d.g. 7310/2013) e verifiche sull’utilizzo di sale iodato nelle preparazioni alimentari e la sua messa a disposizione del consumatore, al fine di ridurre i disordini da carenza iodica (intesa Stato Regioni 2009); • si è rafforzata nel 2016 la collaborazione con il Comune di Milano (Food Policy) attraverso la realizzazione del progetto “PASTO SANO HEALTHY MEAL – Patto per una pausa pranzo in salute”; tale progetto prevede un approccio multidisciplinare in cui ciascun attore, istituzioni, operatori del settore alimentare, associazioni e consumatori, concorrono a promuovere una sana alimentazione durante la pausa pranzo; la ristorazione pubblica è infatti un contesto privilegiato per orientare l’offerta alimentare e favorire scelte più sane da parte del consumatore, consentendo il raggiungimento di obiettivi di salute. Aspetti quantitativi Tabella I : Analisi di Contesto codice Impresa Area MI Area MI 1 Area MI2 Area LODI Totale 0111 Coltivazione,manutenzione del verde 11 72 27 25 135 0211 Stabilimenti o laboratori di produzione 188 161 114 38 501 /preparazione alimenti e bevande 217 Commercio all’ingrosso di prodotti 445 232 208 57 942 alimentari 220 Depositi e logistiche alimentari e non 5 115 90 25 235 Commercio al dettaglio di prodotti 219 alimentari in sede fissa o ambulante 3225 1574 819 670 628 Commercio al dettaglio : GDO 638 128 97 20 883 Ristoranti, gelaterie,pasticcerie con 221 somministrazione,cibi da asporto, ristorazioni annesse ad aziende agricole, 6482 2865 1614 723 11684 ristorazione e gelateria ambulanti 222 Preparazione pasti senza somministrazione,catering 29 75 35 12 151 227 Bar,caffetterie e altri esercizi simili senza 5464 2205 1235 627 9531 cucina 225 Mense scolastiche con preparazione 359 127 96 94 676 223 Mense scolastiche senza preparazione 312 268 177 72 829 9706 Mense aziendali con preparazione 755 150 124 27 1056 9707 Mense aziendali senza preparazione 15 51 50 4 120 Mense strutture sanitarie o socio sanitarie 0226 con preparazione 94 164 128 42 428 Mense strutture sanitarie o socio sanitarie 0224 senza preparazione 11 50 83 0 144 1611/1612/ Produzione di materiali a contatto con 1211/2311 alimenti 0 8 2 3 13 5
L’attività di controllo ufficiale ha visto il raggiungimento di quanto programmato nel piano annuale dei controlli 2016, con effettuazione dei controlli ufficiali rappresentati in tabella. Tabella II : Controlli ufficiali codice Impresa Area MI Area MI 1 Area MI2 Area LODI Totale 0111 Coltivazione,manutenzione del verde 5 10 6 11 32 0211 Stabilimenti o laboratori di produzione 24 54 74 32 184 /preparazione alimenti e bevande 217 Commercio all’ingrosso di prodotti 98 53 70 19 240 alimentari 5 21 42 18 86 220 Depositi e logistiche alimentari e non Commercio al dettaglio di prodotti 102 59 74 42 277 219 alimentari in sede fissa o ambulante 240 62 111 46 459 Commercio al dettaglio : GDO Ristoranti, gelaterie,pasticcerie con 1537 348 306 369 2560 221 somministrazione,cibi da asporto, ristorazioni annesse ad aziende agricole, ristorazione e gelateria ambulanti 222 Preparazione pasti senza 53 60 14 13 140 somministrazione,catering 457 23 52 165 697 227 Bar,caffetterie e altri esercizi simili senza cucina 82 62 19 63 226 225 Mense scolastiche con preparazione 22 22 7 24 75 223 Mense scolastiche senza preparazione 47 18 16 22 103 9706 Mense aziendali con preparazione 0 0 0 2 2 9707 Mense aziendali senza preparazione Mense strutture sanitarie o socio 84 159 49 44 336 0226 sanitarie con preparazione Mense strutture sanitarie o socio 9 4 9 0 22 0224 sanitarie senza preparazione Produzione di materiali a contatto con 0 1 3 3 7 1611/1612/ alimenti 1211/2311 TOTALE 2765 956 852 873 5446 6
Controlli Non Conformi e Azioni Conseguenti I controlli risultati non conformi sono stati n.2808 (52 % del totale controlli) e hanno comportato l’emissione di n. 622 provvedimenti sanzionatori e n. 2720 disposizioni. Vengono di seguito richiamati i provvedimenti derivanti dalla attività di controllo ufficiale con riferimento alle norme violate . Tabella III : Provvedimenti Sanzionatori N° atti Norma riferimento Articolo Comma Legenda Mancata notifica alla Autorità Competente di ogni 75 D.lgs. 193/2007 6 3 stabilimento che esegua una qualsiasi delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione alimenti 292 D.lgs. 193/2007 6 5 Mancato rispetto requisiti generali in materia di igiene di cui all’allegato II al Regolamento (CE) 852/2004 46 D.lgs. 193/2007 6 6 Omessa predisposizione procedure di autocontrollo basate sui principi HACCP Mancato adempimento nei termini previsti di prescrizioni 67 D.lgs. 193/2007 6 7 relative a inadeguatezze nei requisiti e nelle procedure basate sul sistema HACCP 96 D.lgs. 193/2007 6 8 Mancata o non corretta applicazione dei sistemi e/o delle procedure di autocontrollo basate sul sistema HACCP 22 D.lgs. 190/2006 Disciplina sanzionatoria per le violazioni del regolamento (CE) n. 178/2002 relative al sistema di rintracciabilità 24 Altri illeciti amministrativi 622 Tabella IV : Sospensioni attività e notizie di reato Voce N° atti Norma riferimento Articolo Comma Legenda 2 lettera e) …la sospensione delle operazioni o Sospensioni 112 Reg (CE) 882/2004 54 la chiusura in toto o in parte dell'azienda interessata per un appropriato periodo di tempo; Notizie di reato 14 7
Tabella V : Altre attività ATTIVITA' NON PROGRAMMATA MI M1 MI2 LO TOTALE Gestione SCIA 4918 2113 1767 720 9518 Riconoscimenti 2 8 8 0 18 certificazioni varie a richiesta (esportazione, 206 1300 201 62 1769 vendita funghi) controllo funghi raccolti da privati per proprio 109 213 163 45 530 consumo (n° accessi) Inchieste per malattie trasmissibili con alimenti (intossicazioni da funghi, tossinfezioni alimentari, 342 620 7 2 971 sindromi sgombroidi, ecc) Controlli documentali in sede 766 1162 288 190 2406 Sequestri /Dissequestri 13 4 25 20 62 Tabella VI : Campionamenti Campionamenti MI M1 MI2 LO TOTALE 18 12 13 8 51 controlli ufficiali additivi controlli ufficiali dei residui di fitosanitari in 54 14 25 10 103 alimenti non di origine animale controlli ufficiali micotossine 13 4 11 2 30 controlli ufficiali su presenza organismi 5 5 6 3 19 geneticamente modificati negli alimenti controlli ufficiali altri campionamenti chimici 21 34 18 12 85 Controlli ufficiali glutine 4 10 6 4 24 Controlli su MOCA 0 15 12 2 29 controlli ufficiali su alimenti e ingredienti 2 1 5 1 9 trattati con radiazioni ionizzanti Controlli ufficiali campionamenti 81 56 24 18 179 microbiologici Monitoraggio radioattività 144 0 0 0 144 8
Nel settore della Consulenza dietetico nutrizionale l’attività svolta viene richiamata nella successiva tabella : Tabella VII : Attività dietetico nutrizionale ATTIVITA' NON PROGRAMMATA MI M1 MI2 LO TOTALE Attività dietetico nutrizionale 315 4 108 190 617 (erogazione/valutazione Diete standard e Diete speciali) Controlli nutrizionali in sopralluogo 100 0 105 160 365 Altro (sportello informativo , conduzione gruppi, partecipazione a commissioni 6 0 7 233 246 mensa, ecc.) Sorveglianza nutrizionale (soggetti Progetto di sorveglianza nutrizionale ANTROPOS (ambito raggiunti) territoriale Lodi) d’intesa con Pediatri con n. 780 bambini indagati (età 5/6 anni) Couselling motivazionale in contesti opportunistici (soggetti raggiunti) 997 0 0 244 1241 Partecipazione a programmi di Interventi di promozione della salute in tema di corretta promozione della salute inseriti nel PIL 2016 alimentazione e stili di vita sani condotti in diversi setting ( scuola, impresa, comunità, mille giorni , ecc.) in coerenza con PIL 2016 4 129 12 incontri 33 incontri 178 incontri Corsi/Interventi di comunicazione per Incontri con 151 incontri con129 con 729 con 2464 gruppi target (OSA, Commissioni mensa , soggetti coinvolti con 1455 soggetti soggetti soggetti 1 corso con 110 soggetti coinvolti coinvolti coinvolti dietiste, ecc) partecipanti coinvolti 1 corso con 110 partecipanti Settore acque potabili Milano :Nel 2016 sono stati effettuati: • n. 1917 controlli microbiologici, 9 dei quali sono risultati Non Conformi (0,4 %) • n. 632 campionamenti chimici, 1 dei quali è risultato Non Conforme (0.1%) In generale, le sporadiche non conformità riscontrate costituiscono un rilievo occasionale e non indicativo di una reale situazione di rischio sotto il profilo igienico sanitario. PROBLEMI EMERGENTI E RIEMERGENTI • Solventi organo alogenati: rispetto agli anni precedenti si è osservata in generale una riduzione della presenza di Solventi organo-alogenati, sia per la capillare installazione di filtri a carbone attivo, sia per la continua manutenzione degli stessi. 9
• La presenza del contaminante triclorofluorometano ( FREON 11 ) in alcuni pozzi della centrale BAGGIO ed ASSIANO di Milano, di provenienza dai comuni limitrofi posti ad ovest della città a seguito di sversamento industriale, ha previsto nel 2016 approfondimenti e monitoraggi specifici. • Cromo esavalente: negli ultimi anni, nei comuni di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si è osservato un lento aumento dei livelli di cromo esavalente nell’acqua erogata rispetto agli anni precedenti, principalmente da contaminazione industriale. Le concentrazioni di cromo, pur essendo al di sotto del limite di parametro, sono state oggetto di costante attenzione. CASE DELL’ACQUA : Nel 2016 sono state ispezionate 15 casette su 22 attive. Tale acqua, che nella maggior parte dei casi non subisce trattamenti di addolcimento né di osmosi inversa ma solo l’aggiunta di anidride carbonica, è risultata regolamentare dal punto di vista microbiologico. Milano 1 : In tutti i 73 acquedotti è stato garantito il controllo di case dell’acqua, pozzi, reti e serbatoi, effettuando 1841 controlli ai punti fondamentali e 475 controlli a quelli integrativi. Le 119 anomalie analitiche riscontrate (quindi anche concentrazioni non oltre i limiti di legge ma significative ai fini della tutela del cittadino) sono state valutate e gestite fino alla risoluzione della criticità emersa. Sono stati valutati sia i piani di autocontrollo dei gestori sia gli esiti dei loro controlli. Su ogni nuovo impianto (pozzi, serbatoi, impianti di trattamento) è stato rilasciato il giudizio di idoneità all’uso potabile e, dove richiesto, anche un parere sul progetto. Sono stati effettuati i controlli ai presidi ospedalieri che utilizzano anche pozzi propri per soddisfare il fabbisogno di acqua potabile, nonché a tutti i privati che ne hanno fatto richiesta per il controllo di acqua proveniente da pozzo privato. E’ stata data informazione ai cittadini riguardo lo stato degli acquedotti, attraverso la pubblicazione sul sito web aziendale di relazioni dettagliate sulle modalità con cui è stata pianificata e condotta l’attività di controllo e sulle risultanze dell’attività allo scopo di promuovere il consumo di “acqua del rubinetto”, buona ed assolutamente sicura dal punto di vista della salute. Milano 2 I campionamenti di tipo chimico hanno previsto per il 2016 il monitoraggio di • antiparassitari compreso il bentazone e il pentametilentetrazolo, e metaboliti di antiparassitari come MMTtD e LM6 • solventi organo alogenati compresi l’MTBE e il FREON 141 b ( Triclorofluorometano) e BTEX e, in relazione alle attività di approfondimento dello stato di salute della falda legate ai casi di inquinamento di siti di interesse regionale e nazionale: • metalli pesanti, fra i quali con maggior frequenza, cromo totale, ferro, arsenico, manganese • ammine aromatiche Vista la diffusione degli idrocarburi C 10 nelle acque superficiali del nostro territorio, in accordo con il Laboratorio di prevenzione è stato programmato lo svolgimento di un numero mirato di analisi.Il numero dei controlli microbiologici, così come già previsto nel programma, è risultato significativamente inferiore a quello dei controlli chimici, poiché in base alla valutazione del rischio e al favorevole trend qualitativo registrato negli ultimi cinque anni, l’indagine microbiologica richiede una frequenza meno assidua e si concentra sui punti di controllo più esposti a potenziali colonizzazioni batteriche (ad es. dopo i sistemi di filtrazione). CASE DELL’ACQUA :Nel 2016 si è svolta la valutazione periodica dei piani di autocontrollo da parte dei servizi di acquedotto, per verificarne la qualità di gestione in termini di affidabilità igienico sanitaria. E’ proseguita l’attività di controllo volta alla verifica dei requisiti microbiologici e chimici al punto di utenza del 90% delle strutture presenti sul territorio, per garantire maggior tutela al cittadino e favorire il consumo dell’acqua di rubinetto. 10
Lodi : L’attività di controllo nel settore acque potabili è stata condotta, in continuità con gli anni precedenti,, attraverso una attività ispettiva e analitica progressivamente rimodulata nel tempo, in un’ ottica di efficacia ed efficienza, anche per evitare sovrapposizioni di analisi con gli Enti gestori degli acquedotti comunali ai quali sono state impartite opportune indicazioni in merito alla frequenza e ai punti di prelievo, nel rispetto di quanto stabilito dal Decreto Legislativo D.L. n. 31 del 2001; tali campionamenti in regime di autocontrollo, sono stati eseguiti sia sull'acqua grezza sia in quella immessa in rete e sono stati acquisiti i relativi referti.L’attività di controllo ufficiale è stata condotta sui punti di prelievo nelle reti idriche di norma attraverso: ● accertamenti di tipo analitico sull'acqua che viene erogata al consumatore, continuamente rimodulati nel corso degli anni per garantire un controllo efficace ed efficiente, e in linea con le indicazioni regionali e tendenti ad una razionalizzazione delle risorse; ● analisi documentale dei piani di autocontrollo degli Enti Gestori, anche nell’ambito di attività di audit; ● vigilanza sui pozzi pubblici ● controlli ispettivi presso le “casette dell’acqua” registrate I risultati depongono, anche per il 2016, per una “buona qualità” e sicurezza dell’acqua “lodigiana”; le acque che contengono sostanze indesiderabili presenti in quantità eccessiva, che nel territorio sono rappresentate essenzialmente dal ferro, dal manganese e dall'idrogeno solforato, sono state sottoposte a trattamenti di potabilizzazione prima di essere immesse nella rete idrica (degasaggio, ossidazione con aria o biossido di cloro, filtrazione); per quanto riguarda le sostanze potenzialmente tossiche, gli Enti gestori degli acquedotti hanno installato idonei filtri a carbone attivo. Tabella VIII : Vigilanza sull’acqua potabile ATTIVITA' MI M1 MI2 LO TOTALE Audit Enti Gestori 1 0 1 2 4 Impianti di acquedotto (Centrali/pozzi 827 1639 1128 82 3676 pubblici) Casette dell’acqua 15 198 62 6 281 Pozzi Privati 3 37 30 10 80 Altro ( alberghi,strutture ricettive, strutture sanitarie e socio sanitarie) 0 0 0 30 30 Tabella IX : Campionamenti ATTIVITA' MI M1 MI2 LO TOTALE Rete pubblica analisi chimiche 632 2206 1749 112 4699 Rete pubblica analisi microbiologiche 1917 1852 813 172 4754 Analisi pozzi privati e bolli CE 3 74 124 13 214 11
Tabella X: Altre attività ATTIVITA' MI M1 MI2 LO TOTALE Valutazioni e pareri formulati in tema di 90 169 145 5 409 acqua potabile Altro / 4660 15 4675 / Indicatori di performance 2016 Sotto il profilo quali quantitativo l’attività svolta è stata costantemente monitorata attraverso la rilevazione periodica di indicatori di performance di derivazione regionale, di seguito rappresentati in forma tabellare. Tabella X : Indicatori di Performance SIAN Indicatore numeratore denominatore Valore Piano regionale OGM N° campioni effettuati N° campioni programmati per piano OGM Piano regionale Residui fito sanitari N° campioni effettuati N° campioni programmati per piano Residui fito sanitari Piano regionale additivi N° campioni effettuati N° campioni programmati per piano additivi Piano regionale alimenti irradiati N° campioni effettuati N° campioni programmati per piano alimenti irr. Copertura totale controllo N° aziende controllate N° aziende del settore alimentare Copertura totale controlli settore N° controlli in ristorazione N° aziende della ristorazione ristorazione pubblica e collettiva pubblica e collettiva Copertura controlli mediante audit negli N° audit N° controlli negli impianti impianti produttivi riconosciuti produttivi riconosciuti N° notifiche di allerta N° totale notifiche di allerta Sistema di allerta alimentare chiuse entro 20 gg dalla pervenute segnalazione LEGENDA : : ottimo buono sufficiente insufficiente non accettabile 12
3. Medicina Preventiva e di Comunità Malattie cronico degenerative e screening L’obiettivo principale di un programma di screening organizzato è la riduzione della mortalità causa specifica. Inoltre, per combattere le forme tumorali è ormai dimostrato quanto sia importante individuare la malattia il più precocemente possibile, prima che si manifesti con sintomi. ATS con la collaborazione degli erogatori, pubblici e privati accreditati, dei Medici di Medicina Generale (MMG) e delle Farmacie del territorio, da tempo realizza, attraverso le quattro ex ASL in essa confluite nel 2016 (Milano, Milano 1, Milano 2 e Lodi), tre campagne di screening organizzato per la diagnosi precoce del tumore della mammella, del colon-retto e della cervice uterina. Per quest'ultima lo screening organizzato viene attualmente realizzato solo nel territorio di Lodi, mentre nel restante è presente la chiamata attiva delle donne di età compresa tra i 25 e i 29 anni, in attesa della attivazione della nuova procedura di screening prevista dalla Regione mediante l'utilizzo del nuovo test HPV-DNA. Si rammenta che ogni programma di screening rispetta e applica linee guida nazionali e internazionali in ogni sua fase e attività (comunicazione, spedizione inviti ed esiti, esami di primo e secondo livello, tempistica ecc.), garantendo elevati standard di qualità a tutela del cittadino e a garanzia della prestazione erogata in un’ottica di continuo miglioramento. La popolazione target e la periodicità dell’invito sono specifiche di ognuna delle tre linee di screening. Tutte le prestazioni necessarie per giungere a diagnosi sono gratuite e non necessitano di ricetta medica in quanto rientrano tra i livelli essenziali di assistenza (LEA) garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale. Ognuno dei quattro centri screening ha attivo un numero verde, al quale rispondono operatori sanitari (assistenti sanitari ed infermieri) con elevato livello di competenze, garantite dalla formazione continua specifica in ambito di screening oncologici, e un indirizzo di posta elettronica dedicato attraverso il quale gli utenti possono richiedere informazioni e in alcuni casi concordare appuntamenti di I e II livello. Per tutte le linee di screening presenti nelle diverse ex ASL è stato possibile registrare negli anni un progressivo aumento dell’adesione ai programmi, indice di una buona attività informativa condotta dai Centri screening, di una fidelizzazione dell’utenza basata sul principio “dell’adesione consapevole”, di una consolidata collaborazione con i medici di medicina generale coinvolti attivamente attraverso i progetti di Governo Clinico e di un fattivo e continuo confronto con gli enti erogatori. Per i cittadini partecipare con costanza ai programmi di screening può e deve essere considerato un diritto fondamentale e un guadagno in termini di salute in quanto, oltre a ridurre la mortalità causa specifica, lo screening consente la diagnosi in fase iniziale e asintomatica della malattia, migliorando l'efficacia delle cure e favorendo, dove possibile, l’adozione di trattamenti meno invasivi e invalidanti.Negli anni sono state avviate campagne di sensibilizzazione e informazione nei diversi ambiti territoriali dell’attuale ATS. Nel 2015 in alcuni territori, e in particolar modo in ex ASL Milano, si è proceduto alla stampa e distribuzione di locandine di screening presso gli uffici della ASL, medici di medicina generale, farmacie e ospedali così da rinforzare i messaggi veicolati attraverso altri canali (numero verde, sito internet aziendale, lettere ecc.). Complessivamente il 2016, in seguito all'entrata in vigore della Legge di riordino n° 23 dell'agosto 2015, ha rappresentato un anno di analisi degli interventi in atto in ciascun territorio delle 4 ex ASL confluite in ATS, finalizzata alla progressiva integrazione dei percorsi di screening, con conseguente individuazione di obiettivi e offerta di prestazioni comuni per tutti i cittadini residenti in ATS Milano Città Metropolitana. Per i programmi di screening attivi vengono di seguito presentati i principali risultati riferiti al 2015, anno di attività oramai stabilizzato antecedente alla riforma sanitaria regionale, in quanto le analisi per il 2016 sono tutt’ora in corso e si dispone di informazioni esclusivamente preliminari. 13
Screening del tumore della mammella Il tumore della mammella è la forma più comune di cancro femminile. Lo screening prevede la spedizione alle donne di età 50-69 anni di un invito a effettuare una mammografia nelle due proiezioni standard: cranio-caudale e obliqua medio-laterale (in ex ASL Milano gli inviti vengono estesi anche alla fascia 70-74 per le donne già in screening negli anni precedenti). Solo nei programmi di screening mammografico la lettura della mammografia viene eseguita da due medici radiologi che valutano l’esame indipendentemente l’uno dall’altro e, se anche solo uno dei due specialisti ritenesse di dover procedere con ulteriori accertamenti, la donna verrà ricontattata. In assenza di immagini da approfondire, viene consegnato il referto attraverso il CUP Ospedaliero o inviata una lettera di esito negativo e l’esame di screening viene riproposto a distanza di due anni. In caso contrario, esame che richiede un ulteriore approfondimento diagnostico, l’utente è contattata per concordare il giorno in cui continuare l’iter diagnostico finalizzato all’esclusione della patologia tumorale o, in caso di riscontro di neoplasia, all’invio precoce al trattamento. Lo scopo di questo controllo è quello di trattare il maggior numero di tumori in fase iniziale in cui siano massime le possibilità di guarigione e di guadagno in termini di aspettativa e qualità di vita. Per ottenere ulteriori informazioni o risolvere eventuali problemi legati all’appuntamento è sempre possibile per le donne rivolgersi al Centro Screening di competenza territoriale. In tabella I sono sintetizzati i risultati raggiunti nel 2015 per le quattro ex ASL. Tabella I: principali indicatori dello screening mammografico (2015) totale cancri ASL invitati aderenti adesione N° positivi identificati MILANO* 94944 61271 75,6% 4043 222 MILANO 1 64317 37747 72,0% 1415 159 MILANO 2 42469 26441 75,3% 1078 84 LODI 14036 7933 73,4% 361 32 *Per Asl Milano la popolazione è composta da donne di 50-74 anni. Le quattro ex ASL hanno raggiunto anche nel 2015 un buon tasso di adesione al programma di screening mammografico. È utile segnalare che nel corso degli anni il miglioramento tecnologico delle apparecchiature aggiunto alla doppia lettura della mammografia, ai maggiori volumi di attività in ambito di screening, svolti dai tecnici di radiologia medica e dai radiologi, che condizionano un ulteriore aumento delle specifiche competenze professionali, e la formazione continua assicurano una buona qualità del programma di screening. In alcuni territori di ATS sono già attive specifiche progettualità per favorire l’adesione al programma di screening. Progressivamente è migliorata la collaborazione con i medici di medicina generale, che ha permesso un incremento dell’adesione da parte della popolazione solitamente non rispondente agli inviti. Occorre però segnalare l’elevato tasso di inappropriatezza rispetto all’esecuzione annuale di mammografie in prevenzione al di fuori dello screening, procedura che andrebbe riservata solo alle donne ad elevato rischio familiare. Per le donne positive nel territorio della ex Milano 1 è attivo un progetto per la dimissione dalle strutture ospedaliere delle donne in remissione oncologica superiore ai 5 anni, con presa in carico del loro monitoraggio periodico da parte del Centro Screening; un analogo progetto è in corso presso la ex ASL di Lodi con la presa in carico, però, da parte del Medico di Medicina Generale. 14
Screening del tumore del colon retto Il tumore del colon retto è il secondo tumore più frequente nelle donne dopo il tumore della mammella e per gli uomini è il terzo più comune dopo quello del polmone e della prostata. La popolazione bersaglio del programma di screening per la prevenzione del tumore colorettale è costituita da donne e uomini tra 50 e 69 anni. Ogni due anni il programma invita gli utenti a eseguire un semplice test per la rilevazione del sangue occulto nelle feci. È possibile ritirare il kit in una qualsiasi farmacia cittadina, eseguirlo al proprio domicilio, per poi restituirlo. Il kit sarà analizzato presso i laboratori di riferimento. Se il test rileva la presenza di sangue occulto, l’utente sarà contattato telefonicamente per essere avvisato dell’esito dell’esame e per concordare la effettuazione di una endoscopia di approfondimento presso una delle strutture (ospedaliere) che collaborano con lo screening. Se viene individuata la lesione che ha prodotto il sanguinamento (ad es. polipi, adenomi a basso e alto rischio) è spesso possibile asportarla già nel corso della colonscopia che viene eseguita in regime ambulatoriale e in sedazione. Tutti gli esami sono gratuiti e non richiedono prescrizione medica. In tabella II sono sintetizzati alcuni dei principali risultati raggiunti nel 2015 per le quattro ex ASL. Tabella II: principali indicatori dello screening colonretto(2015) totale cancri n° adenoma n° adenoma ASL invitati aderenti adesione n° positivi identificati HR LR MILANO 206661 77521 41,0% 3524 82 16 1063 MILANO 1 120926 53143 48,3% 2393 53 376 354 MILANO 2 97070 41248 45,8% 1913 45 91 400 LODI 26711 13778 53,2% 660 23 78 99 La descrizione sintetica di alcuni dei principali indicatori dello screening dei tumori del colon retto consente di apprezzare i risultati ottenuti e riflettere su alcuni “guadagni di salute” che ne conseguono. Innanzitutto è importante sottolineare come negli anni la percentuale di adesione è andata progressivamente aumentando superando per tutte e quattro le ex ASL la soglia del 40%, con aree territoriali che toccano il 50% circa. E’ pertanto necessario continuare con interventi di sensibilizzazione come la collaborazione dei medici di medicina generale, che si è progressivamente dimostrata molto efficace in termini di “reclutamento”. L’effettuazione del test e l’approfondimento colonscopico che consegue alla positività permettono di identificare numerose lesioni tumorali in fase precoce e di modificare l’abituale storia clinica di questa malattia che, in assenza di screening, sarebbe diagnosticata più tardivamente, compromettendo in alcuni casi le potenzialità terapeutiche. L’asportazione delle lesioni in una fase “pre-neoplastica” consente di prevenire l’insorgenza del cancro che, nel 90% dei casi, deriva proprio dall’evoluzione in senso maligno di un polipo.L’asportazione degli adenomi del grosso intestino rappresenta pertanto un valore aggiunto dello screening di II livello che, oltre all’identificazione ed alla rimozione dei carcinomi, consentirà in futuro di ridurre la frequenza di comparsa del tumore nella popolazione.Permane in diverse aree territoriali una criticità legata ai tempi di attesa tra test di primo livello con esito positivo ed esecuzione della colonscopia. Attualmente una parte dei casi non rientra nello standard desiderabile malgrado gli sforzi operativi e le intese contrattuali in essere. Su questo fenomeno interagisce in modo significativo l’inappropriatezza di alcune richieste di colonscopia clinica. 15
Screening del tumore della cervice uterina A partire dal 2000 nella ex Asl di Lodi è stato avviato lo screening organizzato per la prevenzione del tumore della cervice uterina mediante pap-test a tutte le donne residenti di età compresa tra 25 e 64 anni. Il test viene ripetuto ogni tre anni ed è gratuito. Anche nel 2015 è proseguita l'attività di prevenzione secondaria della patologia tumorale attraverso lo screening al fine di individuare le forme pre-cancerose e favorire la diagnosi precoce dei tumori della cervice.Si riportano, in tabella III, i dati di adesione relativi all’anno 2015: Tabella III: principali indicatori dello screening cervicale ex ASL Lodi (2015) Adesione Lesioni ad alto Lesioni a 2015 invitati aderenti corretta rischio basso rischio Pap test 18312 6770 42,4% 19 97 L’effettuazione del pap-test e l’approfondimento colposcopico che consegue al ritrovamento di specifiche forme di lesioni cervicali permette di identificare fasi precoci e quindi di modificare l’abituale storia clinica di questa malattia che, in assenza di screening, sarebbe diagnosticata più tardivamente, compromettendo in alcuni casi le potenzialità terapeutiche. In taluni casi è necessario provvedere all’asportazione coloposcopica di lesioni avanzate con un percorso che, dopo la guarigione, prevede il rientro nello screening .In assenza di necessità di approfondimento, viene inviata una lettera di esito negativo e l’esame di screening viene riproposto a distanza di tre anni. In caso contrario, esame che richiede un ulteriore approfondimento diagnostico, l’utente è contattata per concordare il giorno in cui continuare l’iter diagnostico con l’esecuzione dell’esame colposcopico. Per le tre ex ASL in cui non è presente il programma di screening organizzato è prevista la chiamata attiva delle donne di 25-29 anni che dalle banche dati regionali non risultano aver effettuato un pap test nel triennio precedente l’invito. Questa attività viene svolta attraverso la collaborazione dei consultori. Centro di comunicazione screening È un servizio messo a disposizione dei cittadini per fornire informazioni sugli screening oncologici e contestualmente per supportare chi decide di partecipare ai programmi. La principale attività di comunicazione è svolta tramite numero verde, gestito da operatori sanitari con una formazione continua e specifica sugli screening, con elevato livello di competenza e capacità comunicativo-relazionale. Obiettivi principali sono: • fornire le informazioni utili per una scelta consapevole; • facilitare l’adesione al programma trovando le soluzioni più adatte alle esigenze della persona; • comunicare l’esito del test e, quando è necessario, richiamare la persona per ulteriori indagini diagnostiche, counselling telefonico. Nel 2016 il Centro screening ha gestito complessivamente oltre 148.000 telefonate in entrata e circa 25.000 telefonate in uscita. Guadagno di Salute Il guadagno di salute conseguente all’effettuazione dei tre screening è testimoniato, in modo molto evidente, dalla diagnosi precoce dei cancri della mammella, del colon retto, degli adenomi HR (alto rischio di trasformazione neoplastica) del colon retto nonché dalle lesioni pre- neoplastiche di alto grado (HSIL/ASC-H) nella cervice uterina. Rilevante anche il progressivo aumento del tasso di adesione soprattutto per lo screening mammografico, segno di una buona sensibilizzazione dell’utenza, favorita anche dal coinvolgimento dei medici di medicina generale realizzato su tutto il territorio a partire dal 2015. 16
Indicatori di performance 2016 La qualità dell’attività di screening viene monitorata attraverso diversi indicatori alcuni dei quali sono riportati in tabella. Tabella IV: principali indicatori di performance Valore non Nome Numeratore Denominatore acce ttabile ins ufficie nte s ufficie nte buono ottim o ATS Milano Es tens ione Invi tati al netto degli Pop target al netto degli 0% 80% 90% 95% 97% mammografico i nes itati es cl usi pre i nvito Invita ti a l netto di Ades ione mammografico Aderenti 0% 55% 65% 70% 80% es cl usi ed i nesi tati Invi tati al netto degli Pop target al netto degli Es tens ione col on retto 0% 80% 90% 95% 97% i nes itati es cl usi pre i nvito Invita ti a l netto di Ades ione colon retto Aderenti 0% 35% 47% 55% 60% es cl usi ed i nesi tati Malattie infettive Un efficiente ed efficace controllo delle malattie infettive viene garantito attraverso una capillare attività di sorveglianza, programmazione e realizzazione delle attività vaccinali oltre che attraverso l’informazione rivolta alla popolazione generale e agli operatori sanitari. Fondamentale è, inoltre, il coordinamento degli interventi tra i diversi attori coinvolti (Dipartimenti di Prevenzione, Strutture Sanitarie, Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta). La sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive sono regolati da appositi atti di indirizzo regionale che garantiscono uniformità nelle modalità di segnalazione delle malattie infettive e negli interventi messi in campo e rispetto delle principali evidenze scientifiche: DGR VI/18853/2004 e i successivi aggiornamenti, tra cui il più recente, la DGR X/3190/2015 “ (Revisione ed aggiornamento degli interventi di sorveglianza, prevenzione, profilassi e controllo delle malattie infettive). Appare evidente, pertanto, la necessità di monitorare e analizzare l’impatto delle malattie infettive sull’intero territorio della nuova ATS della città metropolitana di Milano al fine di poter avviare la programmazione condivisa delle attività di prevenzione e controllo in ambito infettivologico. 17
Tabella I: Segnalazioni malattie infettive: ATS città metropolitana di Milano - anni 2011- 2016 2011 2012 2013 2014 2015 2016* Malattie esantematiche VARICELLA 6.066 7.040 6.161 7.011 7.195 7.295 SCARLATTINA 2.608 2.679 2.333 1.838 1.607 1.631 PAROTITE EPIDEMICA 129 120 107 134 115 120 MORBILLO 309 46 471 88 60 95 ROSOLIA 11 11 8 6 4 5 PERTOSSE 13 24 19 34 19 29 Malattie gastro-enteriche DIARREA INFETTIVA 1.406 1.542 1.436 1.606 1.671 1.267 SALMONELLOSI NON TIFOIDEE 513 406 389 509 301 276 EPATITE A 47 42 96 42 23 29 PARASSITOSI INTESTINALE E NON 23 22 46 89 117 87 INFEZIONI, TOSSINFEZIONI ALIMENTARI 123 170 236 188 111 137 GIARDIASI 19 17 18 21 17 13 AMEBIASI 7 2 5 10 12 5 BRUCELLOSI - 2 1 1 3 3 FEBBRE TIFOIDE 4 2 4 3 4 2 LISTERIOSI 18 12 23 20 16 16 BOTULISMO - 1 - - 1 1 Malattie parassitarie della pelle SCABBIA 339 300 421 489 2242 2337 DERMATOFITOSI 158 155 179 155 165 130 Tubercolosi e altre malattie apparato respiratorio TUBERCOLOSI 322 342 355 318 301 207 MICOBATTERIOSI NON TUBERCOLARE 59 60 90 71 77 37 LEGIONELLOSI 135 153 170 194 199 166 Malattie a trasmissione ematica e sessuale AIDS 87 101 125 88 71 58 EPATITE B 40 47 37 38 20 19 EPATITE C 14 14 19 12 15 7 BLENORRAGIA 102 127 148 186 160 150 SIFILIDE 116 166 180 151 177 269 CHLAMIDIA GENITALE 32 68 65 49 24 29 Malattie invasive e meningiti MALATTIA INVASIVA DA HIB 1 4 6 6 9 5 MALATTIA INVASIVA MENINGOCOCCICA 8 11 14 17 12 11 MALATTIA INVASIVA PNEUMOCOCCICA 118 111 131 142 188 163 MENINGITI BATTERICHE 31 25 24 16 23 30 MENINGO−ENCEFALITE VIRALE 51 55 42 43 40 29 Malattie da importazione MALARIA 34 28 54 58 66 32 FEBBRE EMORRAGICA 1 14 23 11 35 36 RABBIA - - - 1 - - Altre TETANO 5 2 4 2 5 2 18
Dall’analisi dell’andamento delle segnalazioni delle malattie infettive emergono i seguenti punti di interesse per le strategie di prevenzione: • L’impatto rilevante della Varicella (Grafico 1): si conferma la patologia più diffusa ma in prospettiva prevenibile con la vaccinazione universale dei nuovi nati. • Il trend dei casi di Morbillo (Grafico 2), con i due picchi epidemici nel 2011 e nel 2013, sottolinea l’importanza di promuovere attivamente la vaccinazione per recuperare le sacche di popolazione suscettibile. • L’aumento dei casi di Scabbia negli ultimi anni in relazione all’imponente flusso migratorio che ha interessato il territorio dell’ATS. Tuttavia gli interventi di diagnosi precoce, trattamento e sorveglianza hanno consentito di circoscrivere il fenomeno evitando casi secondari nella popolazione autoctona. • Il trend in diminuzione della Tubercolosi (Grafico 3), segno dell’efficacia degli interventi di controllo e sorveglianza seppur con livelli di incidenza che rimangono superiori al dato regionale. • Il trend in aumento della Legionellosi da ascrivere anche alla maggiore attenzione alla diagnosi eziologica delle polmoniti da parte delle strutture Ospedaliere. • L’aumento delle segnalazioni di alcune infezioni a trasmissione sessuale come la Sifilide e Blenorragia. • Il trend delle malattie invasive batteriche, sostanzialmente stabile quello delle forme da Meningococco (Grafico 4) e in crescita soprattutto negli ultimi anni quello delle forme da Pneumococco (Grafico 5). • L’aumento negli anni recenti di alcune patologie da importazione, in particolare la Malaria e le Febbri emorragiche, che comprendono queste ultime i casi di Dengue e, nel 2016, anche i casi di Virus Zika. • La costante presenza di casi di tetano, seppur in linea con il dato regionale, pone l’accento sulla necessità di promuovere i richiami vaccinali nell’età adulta. Grafico 1: Varicella: andamento dei tassi di incidenza. ATS città metropolitana di Milano –Anni 2010-2016 19
Grafico 2: Morbillo: andamento dei tassi di incidenza. ATS città metropolitana di Milano –Anni 2010-2016 Grafico 3: Tubercolosi: andamento dei tassi di incidenza. ATS città metropolitana di Milano –Anni 2010-2016 20
Grafico 4: Malattia invasiva meningococcica: andamento dei tassi di incidenza. ATS città metropolitana di Milano –Anni 2010-2016 Grafico 5: Malattia invasiva pneumococcica: andamento dei tassi di incidenza. ATS città metropolitana di Milano –Anni 2010-2016 Al fine di meglio caratterizzare la situazione epidemiologica nel contesto regionale si è operato un confronto dell’incidenza delle malattie infettive in ATS Milano e in Regione Lombardia segnalate nel 2016 (tabella II). 21
Tabella II: Numero casi e tassi di incidenza delle malattie infettive: ATS Milano vs Regione Lombardia - anno 2016. ATS Milano Lombardia n. casi Incidenza n. casi Incidenza (casi x 100.00) (casi x 100.00) Malattie esantematiche VARICELLA 7.293 212,85 19.786 137,81 SCARLATTINA 1.631 47,60 4.671 46,70 PAROTITE EPIDEMICA 120 3,50 277 2,77 MORBILLO 95 2,77 125 1,25 ROSOLIA 5 0,15 8 0,08 PERTOSSE 29 0,85 125 1,25 Malattie gastro-enteriche DIARREA INFETTIVA 1.262 36,83 3.785 37,84 SALMONELLOSI NON TIFOIDEE 274 8,00 1.116 11,16 EPATITE A 29 0,85 86 0,86 PARASSITOSI INTESTINALE E NON 86 2,51 232 2,32 INFEZIONI, TOSSINFEZIONI ALIMENTARI 137 4,00 323 3,23 GIARDIASI 13 0,38 41 0,41 AMEBIASI 5 0,15 11 0,11 BRUCELLOSI 3 0,09 4 0,04 FEBBRE TIFOIDE 1 0,03 21 0,21 LISTERIOSI 15 0,44 46 0,46 BOTULISMO 1 0,03 2 0,02 Malattie parassitarie della pelle SCABBIA 3.232 94,16 4.096 38,81 DERMATOFITOSI 130 3,79 411 4,11 Tubercolosi e altre malattie apparato respiratorio TUBERCOLOSI 207 6,04 543 5,43 MICOBATTERIOSI NON TUBERCOLARE 36 1,05 104 1,04 LEGIONELLOSI 165 4,82 446 4,46 Malattie a trasmissione ematica e sessuale AIDS 58 1,69 155 1,55 EPATITE B 19 0,56 56 0,56 EPATITE C 7 0,20 22 0,22 BLENORRAGIA 150 4,38 217 2,17 SIFILIDE 269 7,85 441 4,41 CHLAMIDIA GENITALE 29 0,85 44 0,44 Malattie invasive e meningiti MALATTIA INVASIVA DA HIB 5 0,15 24 0,24 MALATTIA INVASIVA MENINGOCOCCICA 11 0,32 32 0,32 MALATTIA INVASIVA PNEUMOCOCCICA 163 4,76 454 4,54 MENINGITI BATTERICHE 30 0,88 90 0,90 MENINGO−ENCEFALITE VIRALE 29 0,85 119 1,19 Malattie da importazione MALARIA 32 0,94 209 2,09 FEBBRE EMORRAGICA 36 1,05 73 0,73 RABBIA - - - - Altre TETANO 2 0,06 6 0,06 22
Indicatori di performance delle malattie infettive Successo terapeutico della Tubercolosi Data l’importanza della terapia antitubercolare per eliminare le fonti di contagio e giungere così a un migliore controllo della malattia, è stata condotta un’analisi ad hoc sugli esiti del trattamento dei casi segnalati nel periodo 2012-2014 dalla quale emerge un successo della terapia (soggetti guariti o con trattamento completato) in oltre l’80% dei casi. La quota di soggetti persi al follow up è stata nei tre anni considerati rispettivamente il 5.5%, 3.1% e 5%. È da sottolineare che i dati non disponibili del 2014 riguardano quei pazienti che ancora non hanno terminato la terapia o per i quali è ancora in corso la richiesta della documentazione. Grafico 6: Esiti della terapia antitubercolare ATS Milano. Anni 2012 - 2014 Tabella III: Indicatori di performance regionali della tubercolosi; ATS Milano - anno 2016 Successo terapeutico Tubercolosi > 80% Perdita follow up Tubercolosi: 5% 23
Tasso conferma casi di Morbillo L’analisi ha riguardato i casi diagnosticati in ATS Milano nel 2016 pari a 128. I casi singoli sono stati 62 di cui 56 confermati in laboratorio (sierologia o genotipizzazione virale) pari al 90%. I casi associati a focolai sono stati 66, di questi 36 confermati in laboratorio e 30 associati mediante collegamento epidemiologico. I casi indice dei focolai, pari a 14 sono stati confermati in laboratorio tranne che in un episodio che ha coinvolto un campo Rom. I focolai hanno interessato: 3 campi Rom, 8 ambiti famigliari, 2 Ospedali e 1 comunità. L’età mediana dei casi è stata di 25 anni (range 1 – 62 anni). Tabella IV: Indicatori di performance regionali del morbillo; ATS Milano - anno 2016 Malattie invasive da Meningococco tipizzate L’analisi ha riguardato i casi diagnosticati in ATS Milano nel 2016 pari a 14. Nella tabella V sono illustrate le caratteristiche dei casi segnalati suddivisi per sierogruppo. Tabella V: Casi di malattia invasiva da Meningococco per sierogruppo, età, forma clinica ed esito. ATS Milano - Anno 2016 Sierogruppo Età Forma clinica Esito 8 Sepsi Guarigione 24 Sepsi Decesso 24 Sepsi Decesso C 38 Sepsi Guarigione 40 Meningite Guarigione 45 Meningite Complicanze 60 Meningite Guarigione
Focus immigrazione Negli ultimi anni si è assistito a un incremento del fenomeno migratorio che ha interessato il nostro territorio, e in modo particolare la città di Milano. Nel mese di dicembre 2016, su un totale di 5.656 migranti ospitati all’interno dei Centri di accoglienza della ATS della città Metropolitana di Milano, il 67% si trova all’interno delle strutture distribuite sul territorio della ex ASL di Milano e oltre la metà nella sola città di Milano. In tabella VI sono sintetizzati i dati del mese di dicembre 2016 relativi all’affluenza dei profughi nei centri di accoglienza del territorio di ATS Milano. Tabella VI: I numeri dei Centri di accoglienza migranti - ATS Milano, dicembre 2016 N. Centri Ospiti di cui minori di cui nuovi arrivi 194 5.656 276 270 Come mostrato nel grafico 7, l’andamento dei flussi migratori segue un tipico trend caratterizzato da picchi di affluenza nei mesi estivi quando, nel centro di prima accoglienza (Hub) del Comune di Milano, si è registrato nel 2016 un numero medio di oltre 5.000/mese nuovi arrivi (Grafico 7) e un calo nei mesi invernali. Grafico 7. Nuovi arrivi nell’Hub di Milano: gennaio-dicembre 2016 La sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive nei migranti si è esplicata attraverso l’effettuazione del test di screening antitubercolinico, l’offerta delle vaccinazioni e la verifica delle condizioni igienico-sanitarie delle strutture di accoglienza (tabella VII). Inoltre, al fine di condividere i protocolli operativi per la gestione delle problematiche infettivologiche rilevanti dal punto di vista di Sanità Pubblica (es: scabbia), sono stati organizzati una serie di incontri formativi/informativi con il personale sanitario e non dei Centri di accoglienza. Tabella VII: Dati attività sorveglianza malattie infettive e di vigilanza centri di accoglienza migranti ATS Milano – anno 2016 N. N. N. soggetti inviati controlli N. soggetti in N. sopralluoghi Vaccinazioni Mantoux 2° livello TBC terapia scabbia 1.643 3.084 1.324 2.712 55 Il fenomeno migratorio è tale da non essere sicuramente destinato a concludersi in tempi brevi. Anzi, se fino a qualche mese fa era prevalente il flusso di migranti solo di passaggio in Italia, in quanto diretti nei Paesi del Nord Europa, oggi si sta assistendo a un incremento di soggetti richiedenti asilo politico. Tale inversione di tendenza richiederà una sempre maggiore e strutturata rete di sorveglianza sanitaria e la necessità di personale e figure qualificati nella gestione del fenomeno. 25
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