RELAZIONE BIENNALE SULLA CONDIZIONE DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA IN ITALIA 2018-2019 - Dipartimento per le ...

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RELAZIONE BIENNALE
SULLA CONDIZIONE
DELL’INFANZIA
E DELL’ADOLESCENZA
IN ITALIA
2018-2019
RELAZIONE BIENNALE
SULLA CONDIZIONE
DELL’INFANZIA
E DELL’ADOLESCENZA
IN ITALIA
2018-2019
Capo del Dipartimento
Ilaria Antonini
Ufficio II - Politiche per la famiglia
Dirigente coordinatore
Tiziana Zannini
Servizio II - Promozione dei servizi per la famiglia, relazioni internazionali e comunitarie
Dirigente coordinatore
Alfredo Ferrante

Presidente
Maria Grazia Giuffrida
Consiglieri
Loredana Blasi, Mariangela Bucci,
Francesco Neri, Giuseppe Sparnacci
Direttore Generale
Sabrina Breschi

Direttore Area Infanzia e Adolescenza
Aldo Fortunati
Servizio documentazione, biblioteca e archivio storico
Anna Maria Maccelli

RELAZIONE BIENNALE SULLA CONDIZIONE DELL’INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA
IN ITALIA 2018-2019

Gruppo di redazione
Anna Maria Maccelli (coordinamento), Lucia Bianchi,
Enrico Moretti, Tessa Onida, Marco Zelano

2022, Istituto degli Innocenti, Firenze

Il presente rapporto è stato realizzato in attuazione dell’accordo di collaborazione stipulato
in data 12/01/2021 fra la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche
della famiglia e l’Istituto degli Innocenti di Firenze.
Componenti dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza 2020-2023
(nominati con decreto 18 febbraio 2020 della Ministra per le pari opportunità e la famiglia
Elena Bonetti)
Ilaria Antonini (Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le politiche della famiglia)
Paola Paduano (Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le pari opportunità)
Dario De Vincentiis (Dipartimento per le politiche giovanili)
Adriana Ciampa (Ministero del lavoro e delle politiche sociali)
Stefania Congia (Ministero del lavoro e delle politiche sociali)
Cristiana Coviello (Ministero della salute)
Alessandra Baldi (Ministero dell’istruzione)
Michela Carboniero (Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale)
Paolo Formicola (Ministero dell’interno)
Giacomo Ebner (Ministero della giustizia)
Paola Sorgente (Ministero dello sviluppo economico)
Cristina Maltese (Ministero dell’economia e delle finanze)
Maria Grazia Giuffrida (Istituto degli Innocenti)
Sabrina Prati (Istituto nazionale di statistica)
Federica Borelli (Conferenza delle regioni e delle province autonome)
Marina Gori (Conferenza delle regioni e delle province autonome)
Giovanni Deiana (Conferenza delle regioni e delle province autonome)
Giovanni Santarelli (Conferenza delle regioni e delle province autonome)
Mariateresa Paladino (Conferenza delle regioni e delle province autonome)
Laura Colantonio (Conferenza delle regioni e delle province autonome)
Laura Baldassarre (Associazione nazionale dei comuni italiani)
Laura Galimberti (Associazione nazionale dei comuni italiani)
Giovanna Marano (Associazione nazionale dei comuni italiani)
Barbara Perluigi (Unione province d’Italia)
Marco Bussone (Presidente dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani)
Giuseppina Maria Patrizia Surace (Comitato italiano per l’Unicef)
Alberto Villani (Società italiana di pediatria)
Maria Guidotti (Cgil)
Silvia Stefanovichj (Cisl)
Valentina Verduni (Uil)
Claudio Cottatellucci (Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia)
Salvatore Poidomani (Sindacato unitario nazionale degli assistenti sociali)
Gianmarco Gazzi (Consiglio nazionale ordine degli assistenti sociali)
David Lazzari (Consiglio nazionale ordine degli psicologi)
Damiana Stocco (Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori)
Nadia Monetti (Consiglio nazionale ordine dei giornalisti)
Gianfranco De Lorenzo (Associazione nazionale pedagogisti italiani)
Maria Rita Venturini (Associazione nazionale degli educatori professionali)
Katia Scannavini (ActionAid International Italia Onlus)
Chiara Pacifici (Amnesty International Italia)
Donatella Turri (Caritas Italiana)
Liviana Marelli (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza)
Sergio Bottiglioni (Federazione italiana dello scautismo)
Elisa Crupi (Associazione Libera)
Arianna Saulini (Save the Children Italia Onlus)
Federica Giannotta (Terre des hommes Italia Onlus)
Andrea Bonsignori (Esperto)
Mario De Curtis (Esperto)
Paola Milani (Esperta)
Fausta Ongaro (Esperta)
Maria Rita Parsi (Esperta)
Rosa Rosnati (Esperta)
Maria Sandra Telesca (Esperta)
Federico Tonioni (Esperto)
Invitati permanenti
Carla Garlatti (Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza)
Fabrizio Petri (Comitato interministeriale per i diritti umani)
Giuseppe Lococo (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – UNHCR)
Franco Taverna (Fondazione Exodus Onlus)
Lucia Celesti (Ospedale pediatrico Bambin Gesù)
Ernesto Caffo (SOS il Telefono Azzurro Onlus)
Ivano Abbruzzi (Fondazione L’Albero della vita)
Sommario
Presentazione                                                                  6
Il quadro statistico                                                           9

  La condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia: le principali     10
  evidenze del biennio 2018-2019

Il quadro normativo e cenni di giurisprudenza                                 23

  I principali interventi normativi del biennio 2018-2019 disposti in         24
  base agli ambiti tematici della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia
  e dell’adolescenza
  Alcune prospettive di sviluppo a partire dalle Osservazioni conclusive      50
  del Comitato Onu del 2019

Il focus tematico                                                             53

  Povertà ed esclusione sociale di bambini e bambine, ragazzi e ragazze       54
  in Italia
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019      6

Presentazione

La presente relazione biennale sulle condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza
in Italia è stata realizzata dal Centro nazionale di documentazione e analisi per
l’infanzia e l’adolescenza, ai sensi dell’articolo 3, comma 2, lettera d) del decreto
del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 103. La relazione biennale
2018-2019, come le precedenti, si occupa dei diritti e dello sviluppo dei soggetti
in età evolutiva e offre riflessioni su questioni aperte e su ipotesi di strategie
per migliorare la vita di bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Un riferimento
generale della relazione è costituito dal IV Piano nazionale di azione e di interventi
per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva - 2016-2017, adottato
con decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 2016.
La presente relazione si compone di tre parti:
·   Il quadro statistico, in cui si ricostruisce la situazione generale della
    condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia attraverso l’analisi di
    diversi indicatori. L'esame del quadro statistico evidenzia la diminuzione
    del numero di bambini e bambine, ragazzi e ragazze e specularmente
    l’invecchiamento della popolazione. Sul fronte familiare, l’instabilità
    coniugale risulta in aumento, vista la crescita di separazioni e divorzi, da
    cui deriva un aumento dei nuclei monogenitoriali. Adozione nazionale,
    internazionale e affidamento familiare risultano in calo, mentre cresce
    l’accoglienza di bambini e bambine, ragazzi e ragazze nei servizi residenziali
    per minorenni. Relativamente all’educazione e alla scuola, al contrario di
    quanto accade per i servizi educativi per la prima infanzia, gli iscritti della
    scuola dell’infanzia aumentano e il tasso di scolarità è vicino a quello della
    scuola primaria che, tuttavia, ha un lieve trend di decrescita. La dispersione
    scolastica sale nella scuola secondaria di secondo grado con notevoli
    differenze territoriali. Infine, si analizzano le opinioni di bambini e bambine,
    ragazzi e ragazze sulla vita quotidiana, la percezione del proprio corpo, le
    relazioni amicali e familiari che evidenziano la difficoltà ad aprirsi al dialogo.

·   Il quadro normativo, in cui si analizzano i principali interventi normativi
    del biennio riguardo ai soggetti di minore età. Gli interventi sono
    stati ripartiti in base agli ambiti tematici dello schema predisposto dal
    Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Linee guida
    del Comitato Onu per la redazione dei rapporti governativi periodici),
    utilizzato per l’elaborazione del rapporto quinquennale all’Onu sullo
    stato di applicazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e
    dell’adolescenza, adottata a New York il 20 novembre 1989 e resa esecutiva
    in Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176 (in seguito Convenzione Onu).
Presentazione                                                                           7

    Gli ambiti tematici ai quali si riferiscono le norme di questo biennio sono i
    seguenti:
    >   Misure generali di attuazione della Convenzione
    >   Definizione di minore di età
    >   Principi generali
    >   Diritti civili e libertà
    >   Violenza
    >   Ambiente familiare e misure alternative
    >   Disabilità, salute e assistenza
    >   Educazione, gioco e attività culturali
    >   Misure speciali di protezione
    Secondo questa suddivisione, è stata esaminata la normativa nazionale,
    quella regionale e delle province autonome e sono stati fatti alcuni cenni
    di giurisprudenza, con particolare attenzione ai temi più dibattuti. Il quadro
    normativo si conclude con alcune prospettive di sviluppo che prendono
    spunto dalle Osservazioni conclusive fatte dal Comitato Onu sui diritti
    dell’infanzia e dell’adolescenza al quinto e al sesto rapporto presentati
    dal Governo italiano, ad esempio la necessità di linee di bilancio dedicate
    all’infanzia e all’adolescenza, di far valere il principio di non discriminazione
    e il diritto all’istruzione, di garantire la partecipazione di bambini, bambine
    e adolescenti ai progetti che li riguardano e ai programmi di sviluppo
    sostenibile e di diffondere fra bambini e bambine, ragazzi e ragazze la
    conoscenza dei loro diritti.

·   Il focus tematico, in cui si approfondisce il tema della povertà ed esclusione
    sociale di bambini e bambine, ragazzi e ragazze in Italia. Si rileva che la
    povertà è un fenomeno complesso che non comprende solo la sfera
    economica e che è strettamente connesso all’esclusione sociale, perché
    si ripercuote sull’opportunità di crescita individuale. Per la conoscenza
    del fenomeno, si rileva che solo recentemente sono stati messi a punto
    indici di deprivazione materiale specifici per bambini e bambine, ragazzi
    e ragazze. Dall’analisi emerge come siano numerosi i minori di età in una
    situazione di deprivazione, poiché non hanno accesso a un insieme di beni
    e servizi essenziali per uno standard di vita accettabile. Il rischio di povertà
    è in aumento nelle famiglie con almeno un figlio minorenne e cresce con
    l’aumentare del numero dei figli.
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019
IL QUADRO
STATISTICO
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019                     10

LA CONDIZIONE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA IN
ITALIA: LE PRINCIPALI EVIDENZE DEL BIENNIO 2018-2019

LA RAREFAZIONE DI BAMBINI E BAMBINE, RAGAZZI E RAGAZZE:
UNA QUESTIONE NON PIÙ ELUDIBILE
Nell’anno 2019 la popolazione minorile residente si posiziona su un valore di
poco superiore ai 9 milioni e 600mila soggetti, facendo segnare un ulteriore
arretramento rispetto al trend di decrescita palesatosi con nuova forza dal 2014.
In termini relativi i soggetti di minore età rappresentano appena il 16% della
popolazione residente nel Paese. Di questo passo le previsioni demografiche
al 2050 in ipotesi centrale accreditano questo segmento della popolazione –
che per essere alla base della piramide demografica dovrebbe essere ampio,
vitale e capace di sostenere le generazioni che lo precedono – a una incidenza
percentuale del 14,5%.
Figura 1. Incidenza percentuale dei residenti di 0-17 anni sul totale - Anni 2010-2019

   16,95
              16,87
                         16,83
                                    16,79
                                               16,71
                                                          16,61
                                                                    16,50
                                                                               16,36

                                                                                           16,21

                                                                                                    16,04

   22010
     01 0     2011
              2 01 1     2012
                         2 01 2     2013
                                    2 01 3     2014
                                               2 01 4    2015
                                                         2 01 5     22016
                                                                      01 6     22017
                                                                                 01 7      22018
                                                                                             01 8   22019
                                                                                                      01 9

Fonte: Istat - https://demo.istat.it

La perdita di peso demografico delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
è frutto, da una parte, della progressiva e inesorabile diminuzione delle
nascite e dall’altra della proporzionale maggior tenuta complessiva della
popolazione residente e dell’invecchiamento della stessa. Sul primo fronte,
incide l’assottigliarsi dei contingenti delle donne in età riproduttiva, che
nella compressione del periodo fertile e a parità di propensione a fare figli,
garantiscono via via un numero sempre più ridotto di nati. Dopo aver varcato
già da alcuni anni la soglia dei 500mila nati, le nascite si stanno pericolosamente
avviando a infrangere anche la quota dei 400mila nati nell’anno, al punto che
nel 2018 si sono conteggiati 439.747 nati, mentre a distanza di 1 anno, nel 2019,
se ne contano 420.084 con una riduzione percentuale pari al 4,5%.
Il quadro statistico                                                                                 11

Il trend di progressiva contrazione delle nascite è efficacemente rappresentato
dall’andamento del quoziente di natalità, si veda la figura 2.
Figura 2. Quoziente di natalità (rapporto tra il numero dei nati vivi nell’anno e l’ammontare
medio della popolazione residente per 1.000 abitanti) - Anni 2010-2019

   9, 31      9, 20
                         8,99
                                       8,62
                                               8,27
                                                       7,99    7,80
                                                                       7,56
                                                                                 7,27
                                                                                           7,03

   2010       2011      2012       2013       2014    2015    2016     2017     2018      2019

Fonte: Istat - https://demo.istat.it

Sul secondo fronte, ovvero quello dell’invecchiamento della popolazione
residente, la situazione è ben fotografata attraverso alcuni indici specifici. In
particolare, l’indice di vecchiaia, che esprime il rapporto tra i soggetti che hanno
più di 65 anni e i residenti tra 0-14 anni, mostra quanto sia sbilanciato e precario
l’equilibrio tra le generazioni, al punto da raggiungere nel nostro Paese valori
pari a 169 nel 2018 e a 173 nel 2019.
Figura 3. Indice di vecchiaia (rapporto tra gli utra65enni e i residenti di 0-14 anni per 100)
- Anni 2010-2019
                                                                                168,9    173,1
                                                              161,4   165,3
                                              154,1   157,7
                        148,6     151,4
   143,9      144,5

   2010       2011      2012      2013        2014    2015    2016    2017      2018     2019

Fonte: Elaborazione Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza su
dati https://demo.istat.it
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019                 12

Per comprendere a fondo la dimensione dello squilibrio si può spostare
l’attenzione verso un indice di vecchiaia estremo, in cui al posto della
popolazione di 65 e più anni, si prende a riferimento quella più polarizzata di
75 e più anni. Anche qui i valori dell’indice ci mostrano quanto marginali siano
i bambini, le bambine e gli adolescenti tra 0-14 anni. Il rapporto tocca quota
87 nel 2018 e 93 nel 2019, con un trend che in pochi anni porterà al perfetto
appaiarsi numerico dei contingenti in analisi e a un successivo sorpasso dei
soggetti di età estremamente avanzata rispetto ai minori di età.
Analoga tendenza alla marginalità si evince anche dall’analisi dell’indice
di dipendenza giovanile che mette in relazione i residenti di 0-14 anni alla
popolazione nella fase di vita attiva di 15-64 anni. Al riguardo, sebbene a un
passo meno sostenuto rispetto agli indici sin qui analizzati, emerge un chiaro
trend di diminuzione del peso dei soggetti di età compresa tra 0-14 anni; ne
consegue che negli anni 2018 e 2019 si toccano valori rispettivamente pari a
20,8 e 20,6 mai sperimentati prima.
Figura 4. Indice di dipendenza giovanile (rapporto tra gli 0-14enni e i residenti di 15-64
anni per 100) - Anni 2010-2019

                                    21,6
                         21,5                  21,5
   21,4       21,4                                        21,4

                                                                     21,2

                                                                                21,0

                                                                                           20,8

                                                                                                  20,6

  2010       2011       2012       2013       2014       2015       2016       2017        2018   2019

Fonte: Elaborazione Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza su
dati https://demo.istat.it

L’assottigliarsi del numero di bambini e bambine, ragazzi e ragazze è palese in
ogni ambito della vita quotidiana, a partire dalla famiglia, in cui la crescita delle
nuove generazioni è caratterizzata sempre più da contesti di vita a prevalenza
adulta, in cui più rare sono le occasioni di confronto e condivisione con fratelli
e cugini, di pari età.
Inoltre, prosegue la crescita numerica delle famiglie italiane che nel 2018
varcano la soglia dei 26 milioni di unità e nel 2019 si posizionano sul valore di
26 milioni 192mila e 443 unità e al contempo prosegue la riduzione del numero
medio di componenti stabilmente attestata da anni su valori di poco superiori
ai due soggetti (2,3 nel 2019).
Il quadro statistico                                                                      13

FIGLI AFFIDATI NELLE SEPARAZIONI E NEI DIVORZI, ACCOGLIENZA
RESIDENZIALE, ADOZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE
L’instabilità coniugale è un tratto caratteristico delle famiglie valutabile sulla
base della misurazione dei crescenti fenomeni di separazione e divorzio, che
determinano un riposizionamento delle relazioni familiari oltre dar luogo a un
inevitabile mutamento nella composizione delle stesse. Al riguardo basti pensare
al diffondersi delle famiglie monogenitoriali, quasi sempre caratterizzate – oltre
l’80% dei casi – dalla presenza della madre e dei figli.
Figura 5. Incidenza di nuclei monogenitoriali (numero di monogenitori per 100 nuclei
familiari - media biennale) - Anni 2010-2019
                                                                                   16,8
                                                                     16,1   16,3
                          15,4                         15,4   15,7
                                      15,3
                                             14,9
              14,2
   13,3

  2010        2011       2012         2013   2014     2015    2016   2017   2018   2019

Fonte: Istat - http://dati.istat.it

In generale si registra una separazione ogni due matrimoni celebrati; valore di
poco inferiore si rileva per i divorzi. L’affidamento di figli minorenni riguarda
circa una separazione su due e un terzo dei divorzi, con un alto coinvolgimento
di bambini e ragazzi che vivono nel nostro Paese. Nel 2018 sono stati affidati
poco meno di 80mila bambini e ragazzi nelle separazioni e 47mila nei divorzi, di
cui oltre il 90% in affidamento condiviso da entrambi i genitori1.
In un numero più ridotto di famiglie, ma significativo, si verificano invece le
condizioni per un allontanamento del bambino dal nucleo familiare di origine e
l’avvio di un’accoglienza residenziale in affidamento familiare o in una comunità.
Dal monitoraggio dell’accoglienza in affidamento familiare e nelle comunità
residenziali – realizzato annualmente dal Ministero del lavoro e delle politiche
sociali in collaborazione con le regioni e le province autonome, da cui sono tratti
tutti i dati sul tema di seguito presentati – risulta che alla data del 31/12/2019 i
minori di età di 0-17 anni fuori dalla famiglia di origine sono stimabili in poco più
di 27mila, in termini relativi, circa tre bambini ogni 1.000 minorenni residenti –
al netto dei minori stranieri non accompagnati (Msna).

1		 Al riguardo si consulti Istat - http://dati.istat.it
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019                        14

    Prosegue la fase di stallo dell’affidamento familiare a singoli, famiglie e parenti,
    con una tendenza nel biennio 2018-2019 a una riduzione dei casi su valori al di
    sotto della soglia delle 14mila unità.
    Figura 6. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze di 0-17 anni in affidamento familiare a singoli,
    famiglie e parenti (al netto dei Msna). Italia (stime) - Anni 1999, 2007, 2008, 2010-2019

     1999                                                              10.200

         …

     2007                                                                                                  16.420

     2008                                                                                         14.530

         …

     2010                                                                                        14.370

     2011                                                                                       14.070

     2012                                                                                      13.810

     2013                                                                                       14.120

     2014                                                                                       14.020

0
     2015                                                                                       14.140

     2016                                                                                       14.012

     2017                                                                                        14.219

     2018                                                                                  13.632

     2019                                                                                 13.555

    Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali

    Per quanto concerne l’accoglienza nei servizi residenziali per minorenni, si
    osserva diversamente una crescita dell’accoglienza proprio in corrispondenza
    del biennio 2018-2019, arrivando a conteggiare in entrambe le annualità valori
    prossimi ai 14mila casi.
Il quadro statistico                                                                               15

Figura 7. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze di 0-17 anni nei servizi residenziali per
minorenni (al netto dei Msna). Italia (stime) - Anni 1998, 2007, 2008, 2010-2019

 1998                                                                                     14.945

    …

 2007                                                                            13.450

 2008                                                                    12.675

    …

 2010                                                          11.230

 2011                                                                   12.520

 2012                                                               12.110

 2013                                                                   12.560

 2014                                                                   12.400

 2015                                                              11.945

 2016                                                                    12.603

 2017                                                                     12.892

 2018                                                                               13.992

 2019                                                                               14.053

Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Al contempo, un altro istituto molto rilevante per l’accoglienza di bambini e
bambine, ragazzi e ragazze che mostra segnali di riduzione numerica è dato
dall’adozione sia nazionale e, ancor più, internazionale.
Nell’arco temporale 2012-2019 le sentenze di adozione nazionale legittimante
oscillano mediamente attorno ai 1.000 casi annui sebbene sia ravvisabile una
chiara tendenza, negli anni più recenti, alla riduzione dei casi: 1.006 nel 2012,
con un valore massimo di 1.108 casi registrato nel 2014, e un minimo di 846
casi nel 2018, che sono diventati 860 nel 20192. Le adozioni in casi particolari
seguono, nello stesso arco temporale, un trend di maggiore stabilità oscillando
attorno a un valore annuo pari a 650 – facendo registrare il minimo nel 2019
con 628 casi.

2		 Al riguardo si consulti: https://www.giustizia.it/cmsresources/cms/documents/Adozione_
    serie_storiche_ultimo.pdf
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019                   16

Sul fronte complementare dell’adozione internazionale la riduzione è invece
netta e inequivocabile3.
Figura 8. Minori di età per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’ingresso in Italia
a scopo adottivo - Anni 2012-2019

2012                                                                                               3.106

2013                                                                                       2.825

2014                                                                       2.206

2015                                                                       2.216

2016                                                             1.874

2017                                                  1.440

2018                                                 1.394

2019                                         1.205

Fonte: Commissione per le adozioni internazionali

Allargando lo sguardo al di là dei confini nazionali è evidente che il fenomeno
adottivo internazionale ha subito un calo drastico nell’ultimo decennio per la
gran parte dei principali Paesi di adozione. In questo periodo non c’è Paese
che non abbia conosciuto una riduzione significativa del flusso di ingresso di
minorenni a scopo adottivo, con valori particolarmente significativi in Spagna,
Germania, Danimarca – a seguito del potenziamento delle politiche messe
in campo dai Paesi di provenienza dei bambini nell’incentivare l’adozione
nazionale e altre forme di accoglienza sul proprio territorio. In tal modo si
garantisce un’accoglienza che non implica uno sradicamento del minorenne e
lascia all’adozione internazionale un compito maggiormente sussidiario.
Nella graduatoria degli Stati d’accoglienza, l’Italia si colloca in una posizione
di relativo vantaggio registrando la minore riduzione, sebbene questa risulti
comunque rilevante, con circa due terzi di adozioni in meno.

3		 Al riguardo si consulti:
		http://www.commissioneadozioni.it/media/1732/report_cai_2019_200417.pdf
Il quadro statistico                                                                          17

I BAMBINI E LE BAMBINE, I RAGAZZI E LE RAGAZZE A SCUOLA
Diversamente da quanto accade per i servizi educativi per la prima infanzia,
la diffusione della scuola dell’infanzia è pressoché uniforme nelle 20 regioni
italiane e i tassi di scolarità che si riscontrano sono molto alti e prossimi a quelli
delle scuole primarie, con la differenza che la scuola dell’infanzia contrariamente
alla scuola primaria non è a frequenza obbligatoria.
Figura 9. Tasso di copertura alla scuola dell’infanzia (bambini iscritti alla scuola
dell’infanzia per 100 residenti di 3-5 anni) - Anni 2013-2018

        97,3

                                                                                96,3

                                                       95,6

                       95,1
                                                                       95,0
                                       94,9

       2013            2014           2015            2016            2017     2018

Fonte: Miur - https://dati.istruzione.it/opendata/opendata/catalogo/#Scuola

In alcuni territori risultano iscritti alla scuola dell’infanzia addirittura più bambini di
quelli effettivamente residenti sul territorio. Il dato, apparentemente ingiustificato,
può verificarsi quando frequenta la scuola un consistente numero di bambini,
soprattutto immigrati, non ancora regolarmente iscritti nelle anagrafi comunali.
In media si rilevano poco più di 21 bambini iscritti per ogni sezione, oltre una
crescente e significativa presenza di iscritti con cittadinanza non italiana pari
all’11% nel 2018. Nell’anno scolastico 2018/2019, ultimo anno per il quale si hanno a
disposizione i dati delle scuole statali e non statali nel loro complesso, nelle scuole
italiane risultano iscritti 2.754.057 alunni alle scuole primarie; 1.731.272 alunni alle
scuole secondarie di I grado; 2.687.748 studenti alle scuole secondarie di II grado.
Sono dati che si inseriscono in un trend di calo, derivante in primis dal già citato calo
demografico del segmento minorile, che persiste dagli anni ‘90 dello scorso secolo.
In termini relativi, i tassi di copertura segnalano un trend di decrescita, seppur
lieve, della frequenza scolastica in tutti gli ordini scolastici presi in considerazione,
con valori minimi nelle scuole secondarie di II grado. In merito ai dati rilevati nelle
scuole secondarie di I grado, sistematicamente superiori al valore soglia di 100, è
utile precisare che ciò è dovuto a due distinti fattori: innanzitutto il tasso proposto
è un tasso d’iscrizione grezzo e non netto, ovvero include tra gli alunni iscritti
quelli ripetenti; inoltre un numero consistente di bambini immigrati, non ancora
ufficialmente registrati come residenti, potrebbe frequentare le scuole, cosicché il
rapporto studenti/residenti può risultare alto e squilibrato a favore degli studenti.
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019                      18

Figura 10. Tassi di copertura alla scuola primaria, di I grado e di II grado (iscritti per 100
residenti stessa età) - Anni 2015-2018

            101,8
                                         101,3
                                                                         100,8                 100,7

     98,3
                                 98,0                             97,9                  97,6

                    93,8
                                                 93,5                            93,4                  93,3

            2015                         2016                            2017                  2018

                                        Primaria        I grado          II grado

Fonte: Miur - https://dati.istruzione.it/opendata/opendata/catalogo/#Scuola

Diversamente è in crescita la quota di alunni e studenti con cittadinanza non
italiana che frequentano le scuole. È un fenomeno questo che attraversa tutta
la scuola italiana di ogni ordine e grado, con valori massimi alla primaria che
diminuiscono con il procedere degli studi.
Figura 11. Alunni con cittadinanza non italiana per 100 iscritti nelle scuole primarie,
secondarie di I e II grado - Anni 2015-2018

                                                                                        11,2
                                                                  10,8
                                10,6
     10,3                                                                                      10,0
            9,6                                                          9,7
                                         9,4

                                                                                 7,1                   7,3
                    7,0                          7,0

            2015                         2016                            2017                  2018

                                        Primaria        I grado          II grado

Fonte: Miur - https://dati.istruzione.it/opendata/opendata/catalogo/#Scuola
Il quadro statistico                                                                             19

Quando si parla di scuola e in particolare di scuola dell’obbligo è inevitabile
fare alcune considerazioni su un fenomeno molto discusso e dibattuto quale
la dispersione scolastica. Nell’ambito della dispersione scolastica rientrano
gli alunni che si ritirano ufficialmente entro il 15 marzo; non vengono valutati
per assenze dovute a motivi familiari; non vengono valutati per interruzione
scolastica in corso d’anno per motivi sconosciuti alla scuola; non vengono
valutati perché mai frequentanti, sebbene iscritti.
Nell’anno scolastico 2018/20194 la dispersione scolastica tocca nelle scuole
secondarie di I grado il valore di 0,56 studenti dispersi ogni 100 studenti iscritti,
se si considera anche il passaggio al successivo ciclo scolastico, l’incidenza
cresce fino allo 0,93%. Per quanto in riduzione nel tempo, la dispersione sale
fortemente alle scuole secondarie di II grado dove raggiunge nello stesso anno
un valore di 3,33. In entrambi i casi il dato italiano cela profonde differenze
territoriali: i picchi massimi si registrano nel I grado in Sicilia (0,84 ogni 100
studenti), in Calabria (0,72), nel II grado in Sardegna (4,5), Campania (4,1) e
Sicilia (3,9).

PERCEZIONI E OPINIONI DI BAMBINI E BAMBINE, RAGAZZI E RAGAZZE
SULLA LORO VITA QUOTIDIANA
Interrogati sul loro stato di salute, i preadolescenti e gli adolescenti italiani
restituiscono un quadro altalenante di valori che oscilla tra i valori massimi
registrati nel 2010 e nel 2015, in cui il 35% degli intervistati dichiara eccellente
il proprio stato di salute e i valori minimi del 2013, 2016 e 2017 con un livello
inferiore al 20%.
Figura 12. Percentuale di ragazzi e ragazze di 11-13-15 anni che valuta la propria salute
eccellente - Anni 2010-2018

    35                                                    35

                         27                                                               27
                25

                                               20
                                    19                               19
                                                                               17

   2010        2011     2012       2013      2014       2015       2016       2017       2018
Fonte: Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), https://www.epicentro.iss.it/hbsc/pdf/
HBSC-2018.pdf

4		 Al riguardo si consulti:
		https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/La+dispersione+scolastica+aa.ss.2018-
    2019+e+aa.ss.2019-2020.pdf/99ea3b7c-5bef-dbd1-c20f- 05fed434 406f ? version=1.0
    &t=1622822637421
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019                 20

Sebbene su valori più ridotti la variabilità caratterizza anche l’aspetto della
considerazione del proprio peso forma che, molto spesso in tenera età, può
incidere sulla percezione del sé e ancor più nel sentirsi a proprio agio nelle
relazioni amicali con i pari età.
Figura 13. Percentuale di ragazzi e ragazze di 11-13-15 anni che dichiara di sentirsi un po’
troppo grasso/a o decisamente troppo grasso/a – Anni 2010-2018

    18                                                           18                         18
                             17
                15                       15

                                                     12                      12

                                                                                                   7

   2010        2011        2012         2013        2014        2015        2016           2017   2018

Fonte: Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), https://www.epicentro.iss.it/hbsc/pdf/
HBSC-2018.pdf

Nel merito delle relazioni e dei legami amicali emerge la non automatica facilità
dell’aprirsi al dialogo laddove le questioni preoccupano veramente; mediamente
solo un adolescente su quattro dichiara che sia facile o molto facile riuscire a
farlo.
Figura 14. Percentuale di ragazzi e ragazze di 11-13-15 anni che dichiara sia facile o molto
facile parlare con il/la migliore amico/a di cose che preoccupano veramente – Anni 2010-2018

                                                                 34

                 30
    28
                             27

                                                                                            22
                                                     20
                                                                                                   18
                                         17
                                                                             15

   2010        2011        2012        2013        2014        2015         2016           2017   2018

Fonte: Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), https://www.epicentro.iss.it/hbsc/pdf/
HBSC-2018.pdf
Il quadro statistico                                                                                    21

La stessa domanda posta all’interno della cerchia familiare evidenzia quanto
l’effettiva possibilità di parlare cresca in questo contesto di vita e quanto
sia proporzionalmente più semplice e naturale aprirsi con la propria madre
rispetto al padre, con un’incidenza della prima mediamente doppia rispetto
alla seconda.
Figura 15. Percentuale di ragazzi e ragazze di 11-13-15 anni che dichiara sia facile o molto
facile parlare con il/la proprio/a padre/madre di cose che preoccupano veramente – Anni
2010-2018
                                                          53
       50           51
                              48
                                                                                                   46
                                        44
                         41                                            41
               39
                                                     36                                  37
  33                                                              34
                                                                            32 32
                                   30

                                                                                              25

                                                                                    20

  2010        2011       2012      2013          2014             2015      2016    2017      2018

                                             Padre             Madre
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019
IL QUADRO
NORMATIVO
E CENNI DI
GIURISPRUDENZA
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019                24

I PRINCIPALI INTERVENTI NORMATIVI DEL BIENNIO 2018-2019
DISPOSTI IN BASE AGLI AMBITI TEMATICI DELLA CONVENZIONE
ONU SUI DIRITTI DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA

PREMESSA
Al fine di rendere al lettore un quadro il più completo e organico possibile
di tutto ciò che ha contribuito a migliorare, a livello giuridico, la condizione
dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese dal 2018 al 2019, abbiamo
ripreso nel presente lavoro – in sintonia con quello avente riguardo al biennio
precedente – la suddivisione tematica adottata nella Convenzione sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 e l’abbiamo utilizzata per suddividere
la normativa italiana in modo che, all’interno di ogni raggruppamento tematico,
siano collocate le norme riconducibili a ciascun tema, poi distinte fra norme
nazionali, giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte di cassazione
e normativa regionale5.
Fatta questa premessa metodologica, possiamo preliminarmente osservare,
a livello di inquadramento analitico generale, che la legislazione italiana
relativa agli anni 2018-2019 ha inciso su diversi temi considerati bisognosi di
interventi normativi, a volte – come nel caso della povertà o del cyberbullismo
– proseguendo in linea con un’attività che aveva già avuto inizio negli anni
immediatamente precedenti, altre volte riattivandosi per la messa in campo
di rinnovate disposizioni, finalizzate a contrastare con più forza alcune piaghe
sociali.
Queste ultime, sebbene siano state già oggetto di precedenti regolamentazioni,
sono parse inarrestabili: è il caso della legge sulla violenza perpetrata nei
confronti delle ragazze e delle donne del 19 luglio 2019, n. 696, della legge 11
gennaio 2018, n. 47 sugli omicidi dei bambini nei casi di crimini domestici e della
nuova legge dell’8 marzo 2019, n. 21 che istituisce una Commissione ad hoc
per indagare sulle responsabilità istituzionali sulla gestione di comunità per gli
affidamenti di minori di età8.
Nondimeno, come già osservato relativamente al biennio precedente, si può
confermare che anche nel biennio 2018-2019 le tematiche che il legislatore ha
scelto di affrontare corrispondono, in gran parte, a specifiche sollecitazioni
(risoluzioni e raccomandazioni) che sono state rivolte all’Italia da organi

5		 Quest’ultima per comodità del lettore è stata collocata in un box con leggi e regolamenti
    regionali e provinciali.
6		 Legge 19 luglio 2019, n. 69, Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre
    disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.
7		 Legge 11 gennaio 2018, n. 4, Modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura
    penale e altre disposizioni in favore degli orfani per crimini domestici.
8		 Legge 8 marzo 2019, n. 21, Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti
    accaduti presso la comunità «Il Forteto».
Il quadro normativo e cenni di giurisprudenza                                                           25

internazionali quali l’Onu, il Consiglio d’Europa e l’Unione europea9. È per
questo motivo che, nella scelta delle aree su cui prestare particolare attenzione
e proporre un sintetico approfondimento a conclusione di questo lavoro,
abbiamo deciso di farci guidare dalle Osservazioni conclusive del 1° febbraio
201910, che il Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha inviato
all’Italia.

    Le misure generali di attuazione della Convenzione sui diritti
    dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia e la povertà

Questo raggruppamento contiene le leggi che riguardano il riordino delle
competenze dei Ministeri, le misure contro la povertà, la disabilità e la non
autosufficienza.

    La normativa nazionale più significativa

L’impegno dello Stato nei confronti delle famiglie con minori di età per
migliorare la loro situazione di povertà si è protratto con nuove misure nel
biennio 2018-2019, attraverso il decreto del 18 maggio 2018, Riparto del Fondo
nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e adozione del Piano
9		 Così per esempio sul tema della violenza contro bambine e giovani donne vedi: per l’Onu
    il Consiglio per i diritti umani, Risoluzione approvata il 5 luglio 2018, resa pubblica il 16
    luglio 2018, A/HRC/RES/38/1, Elimination of all forms of discrimination against women and
    girls; Consiglio per i diritti umani, Risoluzione approvata il 5 luglio 2018, resa pubblica il 16
    luglio 2018, A/HRC/RES/38/5, Accelerating efforts to eliminate violence against women and
    girls: preventing and responding to violence against women and girls in digital contexts; mentre
    per il Consiglio d’Europa cfr. l’Assemblea parlamentare, Risoluzione del 28 giugno 2018,
    Res 2233(2018), Forced marriage in Europe e per l’Unione europea cfr. Parlamento europeo,
    Risoluzione P8_TA-PROV(2018)0292 del 4 luglio 2018, Verso una strategia esterna dell’UE
    contro i matrimoni precoci e forzati. Sul tema del bullismo Assemblea Generale, Risoluzione
    approvata il 17 dicembre 2018 e resa pubblica il 7 gennaio 2019, A/RES/73/154, Protecting
    children from bullying. Riguardo ai minorenni stranieri non accompagnati si veda del
    Consiglio d’Europa, Comitato dei ministri, Raccomandazione del 24 aprile 2019, Rec CM/
    Rec(2019)4, Recommendation of the Committee of Ministers to member States on supporting
    young refugees in transition to adulthood e del Parlamento europeo, Risoluzione del 16
    gennaio 2019, P8_TA-PROV(2019)0032, Risoluzione del 16 gennaio 2019 sulla situazione dei
    diritti fondamentali nell’Unione europea nel 2017 in cui si riporta l’attenzione sul rispetto
    dei diritti fondamentali all’interno degli Stati membri dell’Unione europea, fra i quali le
    migrazioni e il razzismo, la xenofobia, la discriminazione, l’incitamento all’odio e le altre
    forme d’intolleranza. Sulle condizioni dei migranti, in relazione nello specifico ai minori,
    il Parlamento invita l’Unione europea e i suoi Stati membri a intensificare gli sforzi per
    impedire la scomparsa dei minori non accompagnati e ricorda che rappresentano quasi un
    terzo dei richiedenti asilo. Sul tema della competenza, del riconoscimento e dell’esecuzione
    delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale e della
    sottrazione internazionale di minori cfr. il Regolamento (Ue) 2019/1111 del 25 giugno 2019,
    del Consiglio dell’Ue. Obiettivo della revisione è migliorare le norme giuridiche in vigore
    che proteggono i minori in caso di dispute transfrontaliere in materia di responsabilità
    genitoriale, ad esempio quelle connesse all’affidamento, al diritto di visita e alla sottrazione
    di minori. Rispetto al precedente Regolamento Bruxelles II bis, il Regolamento 2019/1111
    introduce l’obbligo di dare al minorenne un’opportunità effettiva di esprimere le proprie
    opinioni e dispone l’abolizione della dichiarazione di esecutività (exequatur) per tutte le
    decisioni in materia di responsabilità genitoriale, rendendo più agevole la circolazione dei
    provvedimenti in Europa.
10		CRC/C/ITA/CO/5-6, Concluding observations on the combined fifth and sixth periodic reports of
    Italy.
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019                   26

per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2018-2020, con cui è
stato adottato il primo Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla
povertà relativo al triennio 2018-2020, approvato dalla Rete della protezione
e dell’inclusione sociale, volto a programmare a livello nazionale le risorse
afferenti alla quota servizi del fondo e a individuare lo sviluppo degli interventi
e dei servizi necessari per l’attuazione del Rei (Reddito di inclusione), come
livello essenziale delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale.
L’articolo 2.3 del testo definisce il percorso che dovranno seguire le regioni,
pertanto «nel rispetto e nella valorizzazione delle modalità di confronto con
le autonomie locali e favorendo la consultazione delle parti sociali e degli enti
del Terzo settore territorialmente rappresentativi in materia di contrasto alla
povertà le regioni adottano un Piano regionale per la lotta alla povertà, ovvero
altro atto di programmazione regionale dei servizi necessari per l’attuazione
del Rei come livello essenziale delle prestazioni»11.
Nel frattempo, il decreto legge 12 luglio 2018, n. 86, convertito in legge 9 agosto
2018, n. 9712 ha attribuito al Presidente del Consiglio dei ministri, ovvero al
ministro delegato per la famiglia e le disabilità, le funzioni (precedentemente
svolte dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, fra cui quelle relative
all’infanzia e all’adolescenza) di indirizzo e coordinamento nelle seguenti materie:
politiche per la famiglia, sostegno della maternità e della paternità, conciliazione
dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia, misure di sostegno alla
famiglia, genitorialità e natalità (anche per contrastare la crisi demografica);
e ancora in materia di politiche per le adozioni – anche internazionali – di
minorenni italiani e stranieri, di politiche per l’infanzia e l’adolescenza – anche
con riferimento allo sviluppo dei servizi socioeducativi per la prima infanzia
–, in materia di politiche in favore delle persone con disabilità – anche con
riferimento a quelle per l’inclusione scolastica –, l’accessibilità e la mobilità.
Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei
ministri esercita inoltre le funzioni di indirizzo e coordinamento nazionale in
materia di politiche dell’infanzia e dell’adolescenza e svolge anche quelle già
proprie del Centro nazionale di documentazione e di analisi per l’infanzia e
l’adolescenza.
Tra ottobre e novembre sono poi stati approvati l’Intesa per il Fondo per le
politiche della famiglia per l’anno 201813 e il riparto del Fondo14 nazionale
per le politiche sociali, mentre a dicembre è stata approvata la legge 30
dicembre 2018, n. 145, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario
2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, con la quale, oltre a istituire
presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il Fondo per il reddito e
la pensione di cittadinanza, per gli anni 2019, 2020 e 2021 è stato prorogato

11		 Le risorse messe a disposizione afferiscono alla quota servizi del Fondo povertà nel triennio
     2018-2020 pari a 297 milioni di euro nel 2018, 347 milioni di euro nel 2019 e 470 milioni di
     euro nel 2020.
12		 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 12 luglio 2018, n. 86, Disposizioni
     urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali
     e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’ambiente e della tutela del
     territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità.
13		 Conferenza unificata, Intesa del 31 ottobre 2018, n. 110/CU, Intesa ai sensi dell’art. 1,
     comma 1252, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sullo schema di decreto di riparto del
     Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 2018.
14		 Ministero del lavoro e delle politiche sociali, decreto 26 novembre 2018, Riparto del Fondo
     nazionale politiche sociali. Annualità 2018.
Il quadro normativo e cenni di giurisprudenza                                                             27

il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e introdotta una
nuova disciplina di quest’ultimo. A questo proposito si ricordano gli interventi
per valorizzare i centri per la famiglia; per riorganizzare i consultori familiari; i
percorsi di sostegno – anche di natura economica – per i minori di età orfani di
crimini domestici e le loro famiglie, affidatarie o adottive; i progetti finalizzati
alla protezione e la presa in carico dei minori di età vittime di violenza assistita;
il contrasto del fenomeno del cyberbullismo; gli interventi per il sostegno dei
genitori separati e divorziati e quelli in materia di adozione e affidamento,
quelli per le famiglie a rischio di abbandono di minori e le misure volte alla
conciliazione vita-lavoro (art. 1, commi 485-486).
Le risorse del Fondo poi saranno ripartite con due distinti decreti del Ministro
della famiglia e della disabilità. Inoltre all’art. 1, comma 459, della legge troviamo
– a decorrere dal 2019 – l’incremento di risorse pari a 30 milioni per il Fondo per
le politiche giovanili.
Con il decreto legge del 28 gennaio 2019, n. 4, coordinato con la legge di
conversione 28 marzo 2019, n. 2615, è proseguito l’impegno per la lotta alla
povertà attraverso l’introduzione di una misura nuova che ha assorbito il
Reddito di inclusione (che da marzo 2019 non è stato più riconosciuto) chiamata
“reddito e pensione di cittadinanza”, ritenuta una misura fondamentale
di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e
all’esclusione sociale.
Per quanto riguarda il nucleo familiare, la legge richiede che il figlio maggiorenne
non convivente con i genitori faccia parte dello stesso nucleo pur in presenza
di determinate condizioni (minore di 26 anni, a loro carico, non coniugato e
senza figli) e che i coniugi permangano nel medesimo nucleo, anche a seguito
di separazione o divorzio, continuando a risiedere nella stessa abitazione.
L’erogazione della somma prevista come Reddito di cittadinanza è subordinata
alla dichiarazione, da parte dei componenti maggiorenni del nucleo familiare,
di immediata disponibilità al lavoro e dagli stessi deve essere sottoscritto un
Patto per il lavoro ovvero un Patto per l’inclusione sociale16. Sono esclusi da
questi obblighi alcuni soggetti, come i componenti con disabilità, che dopo
aver manifestato la loro disponibilità al lavoro, possono essere destinatari delle
offerte secondo le modalità stabilite in materia di collocamento obbligatorio.
Il beneficiario ha l’obbligo di accettare almeno una di tre offerte di lavoro
congrue, definite tali sulla base di criteri temporali e di distanza, in base anche
alla presenza di disabili o di minori di età nel nucleo familiare.

15		Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.
16		 Vedi la Conferenza unificata, Intesa del 6 giugno 2019, n. 59/CU, Intesa, ai sensi dell’articolo
     5, comma 9, e articolo 6, comma 12, del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, sul decreto
     del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di approvazione del documento recante “Reddito
     di cittadinanza - Linee guida per la definizione dei Patti per l’inclusione sociale”.
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019                       28

Da annoverare sono poi le varie Intese17 della Conferenza unificata, riguardanti
i criteri e le modalità delle seguenti ripartizioni dei fondi: in particolare relative
al Fondo per le politiche della famiglia, al Fondo per le mense scolastiche
biologiche, che ha dato luogo al decreto del 1° luglio 201918, al Fondo nazionale
per l’infanzia e l’adolescenza in favore dei comuni “riservatari”, al Fondo per
le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità e al Fondo nazionale per le
politiche sociali.
Sempre nell’ambito del sostegno economico, in particolare quello per le famiglie
numerose, ricordiamo l’approvazione del decreto del Presidente del Consiglio
dei ministri del 27 giugno 2019 che definisce le nuove regole per il rilascio
della Carta della famiglia, il cui fine è di agevolare le famiglie in diversi servizi
e prestazioni. Tale carta è destinata – secondo quanto ha stabilito la legge n.
145 del 2018 – alle famiglie costituite da cittadini italiani o appartenenti a Paesi
membri dell’Unione europea, regolarmente residenti in Italia, con almeno 3 figli
conviventi di età non superiore a 26 anni19. In tale ipotesi il nucleo familiare
anagrafico deve essere costituito da soggetti legati da un rapporto di filiazione,
anche adottiva, con almeno uno dei due genitori.
Con l’approvazione della legge 27 dicembre 2019, n. 160, legge di bilancio 202020,
sono state poi stabilite diverse misure riguardanti la famiglia e l’infanzia: nello
specifico è stato istituito il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia
nel quale, dal 2021, sono state trasferite le risorse dedicate all’erogazione
dell’Assegno di natalità e del Bonus asilo nido.
Le ulteriori risorse del Fondo sono destinate all’attuazione di interventi relativi
al sostegno, alla valorizzazione della famiglia, al riordino e alla sistematizzazione
delle politiche di sostegno alle famiglie con figli; inoltre sono stati confermati
anche gli stanziamenti della precedente legge di bilancio che aveva incrementato
e reso strutturali i fondi finanziati annualmente per le politiche sociali, per la non
autosufficienza, per la famiglia e le politiche dedicate all’infanzia e ai giovani.

17		 Cfr: Conferenza unificata, Intesa del 17 aprile 2019, n. 30/CU, Intesa ai sensi dell’articolo 1,
     comma 1252, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, come modificato dall’art. 1, comma 482,
     della legge 30 dicembre 2018, n. 145, sullo schema di decreto di riparto del Fondo per le politiche
     della famiglia per l’anno 2019; Conferenza unificata, Intesa del 16 maggio 2019, n. 44/CU,
     Intesa, ai sensi dell’art. 64, comma 5-bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito dalla
     legge n. 96 del 2017, sullo schema di decreto interministeriale recante la modifica del decreto del
     Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell’istruzione,
     dell’università e della ricerca del 22 febbraio 2018, n. 2026, che definisce i criteri e le modalità
     di ripartizione del Fondo per le mense scolastiche biologiche; Conferenza unificata, Intesa
     del 1° agosto 2019, n. 90/CU, Intesa, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lett. b) del decreto
     legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di decreto del Ministro del lavoro e delle politiche
     sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro per le disabilità
     e la famiglia, di riparto del Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza in favore dei comuni
     “riservatari”, di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 28 agosto 1997 n. 285, per l’anno 2019;
     Conferenza unificata, Intesa del 1° agosto 2019, n. 91/CU, Intesa, ai sensi dell’articolo 46,
     comma 2, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, sullo schema di decreto del Ministro del lavoro e
     delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante il riparto
     del Fondo nazionale per le politiche sociali - annualità 2019.
18		Riparto del Fondo per le mense scolastiche biologiche per l’anno 2019.
19		 Prima era richiesta la minore età. Tra l’altro la legge di bilancio 2019 (art. 1, comma 487, della
     legge n. 145 del 2018) ha modificato anche i destinatari (prima era destinata alle famiglie di
     cittadini italiani o di cittadini stranieri regolarmente residenti nel territorio italiano).
20		Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio
    2020-2022.
Il quadro normativo e cenni di giurisprudenza                                                            29

Nella legge è stato disciplinato il Fondo per la disabilità e la non autosufficienza
che prevede la destinazione di risorse per interventi a favore della disabilità e
il finanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali, che dispone – per
ciascun anno del triennio 2020-2022 – di un finanziamento di 394 milioni di
euro, mentre il Fondo politiche per la famiglia ha una dotazione per il 2020 di
74,5 milioni di euro. L’assegno di natalità è esteso a ogni figlio nato o adottato
dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 ed è corrisposto esclusivamente fino al
compimento del primo anno di età, ovvero al primo anno di ingresso nel nucleo
familiare a seguito dell’adozione, mentre il bonus asilo nido, precedentemente
stabilito in 1.500 euro all’anno, a decorrere dal 2020 viene rimodulato e
incrementato in base alle fasce differenziate ISEE. Infine, per quanto riguarda
il Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza – fra altri interventi relativi
al sostegno alla genitorialità, alla maternità, alla povertà e al sostegno e
all’assistenza dei giovani fuori famiglia – è previsto uno stanziamento di 28,8
milioni di euro nel 2020.

    La normativa delle regioni e delle province autonome:
Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Valle d’Aosta

Garante regionale

 Abruzzo               Legge regionale 2 agosto 2018, n. 24, Istituzione del Garante regionale
                       per l’infanzia e l’adolescenza
                       Legge regionale 4 luglio 2019, n. 16, Modifiche alla legge regionale 2
                       agosto 2018, n. 24 (Istituzione del Garante regionale per l’infanzia e
                       l’adolescenza)
 Friuli-Venezia        Legge regionale 30 ottobre 2018, n. 23, Modifiche e integrazioni della
 Giulia                legge regionale 16 maggio 2014, n. 9 recante Istituzione del Garante dei
                       diritti della persona e istituzione del Difensore civico regionale
 Marche                Legge regionale 12 dicembre 2018, n. 48, Modifiche alla legge regionale
                       28 luglio 2008, n. 23 Autorità di garanzia per il rispetto dei diritti di
                       adulti e bambini - Ombudsman regionale
 Valle d’Aosta         Legge regionale 27 marzo 2019, n. 3, Disposizioni in materia di Garante
                       per l’infanzia e l’adolescenza. Modificazioni alla legge regionale 28
                       agosto 2001, n. 17 (Disciplina del funzionamento dell’Ufficio del
                       Difensore civico. Abrogazione della legge regionale 2 marzo 1992, n. 5
                       (Istituzione del Difensore civico)

Povertà

 Emilia-Romagna        Legge regionale 8 giugno 2018, n. 7, Modifiche ed integrazioni alla legge
                       regionale 19 dicembre 2016, n. 24 (misure di contrasto alla povertà e
                       sostegno al reddito)
 Toscana               Legge regionale 17 luglio 2019, n. 45, Disposizioni per la tutela dei bisogni
                       essenziali della persona umana. Modifiche alla l.r. 41/2005 e alla l.r. 29/2009
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019         30

    I principi generali della Convenzione

Questo raggruppamento contiene la giurisprudenza relativa al principio del
superiore interesse e il diritto dei figli di genitori detenuti a mantenere con loro
le relazioni affettive.

    Cenni di giurisprudenza

Sul preminente interesse dei bambini con genitori detenuti ad avere un rapporto
il più possibile “senza sbarre” con i loro genitori la Corte costituzionale, con la
sentenza del 23 luglio 2018, n. 174, muovendo da quanto già osservato con la
sentenza 239 del 2014 e, nello specifico, che l’interesse del minore a beneficiare
in modo continuativo dell’affetto e delle cure materne non forma oggetto di
una protezione assoluta, insuscettibile di bilanciamento con contrapposte
esigenze, pure di rilievo costituzionale, quali quelle di difesa sociale – chiarisce
ulteriormente questo delicato punto precisando che la concessione del beneficio
al genitore detenuto resta pur sempre affidata al prudente apprezzamento del
magistrato di sorveglianza, chiamato ad approvare il provvedimento disposto
dall’amministrazione penitenziaria.
In tale sede, infatti, l’autorità giudiziaria deve fare un attento bilanciamento fra
gli interessi in gioco tenendo conto del reato commesso, della durata della pena,
effettiva o prevista, della misura privativa della libertà e della residua parte
di essa, nonché dell’esigenza di prevenire il pericolo che l’ammesso/ammessa
all’assistenza all’esterno ai figli commetta altri reati (art. 48, comma 4, del decreto
del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, Regolamento recante
norme sull’ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della
libertà).
ll legislatore non ha difatti attribuito alla tutela dell’infanzia una posizione di
assoluta preminenza, tale da condurre all’inoperatività dell’art. 11 Ordinamento
penitenziario. Resta infatti salvo l’accertamento in ordine al concreto pericolo
di commissione di ulteriori delitti, la cui eventuale presenza neutralizza
l’operatività del divieto detentivo.

    La normativa delle regioni e delle province autonome:
Emilia-Romagna

Principio di non discriminazione

 Emilia-Romagna         Legge regionale 1 agosto 2019, n. 15, legge regionale contro le
                        discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o
                        dall’identità di genere

    I diritti civili e la libertà

Questo raggruppamento contiene la giurisprudenza sul tema dell’accertamento
della filiazione.
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