RELAZIONE BIENNALE SULLA CONDIZIONE DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA IN ITALIA 2018-2019 - Dipartimento per le ...
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RELAZIONE BIENNALE SULLA CONDIZIONE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA IN ITALIA 2018-2019
RELAZIONE BIENNALE SULLA CONDIZIONE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA IN ITALIA 2018-2019
Capo del Dipartimento Ilaria Antonini Ufficio II - Politiche per la famiglia Dirigente coordinatore Tiziana Zannini Servizio II - Promozione dei servizi per la famiglia, relazioni internazionali e comunitarie Dirigente coordinatore Alfredo Ferrante Presidente Maria Grazia Giuffrida Consiglieri Loredana Blasi, Mariangela Bucci, Francesco Neri, Giuseppe Sparnacci Direttore Generale Sabrina Breschi Direttore Area Infanzia e Adolescenza Aldo Fortunati Servizio documentazione, biblioteca e archivio storico Anna Maria Maccelli RELAZIONE BIENNALE SULLA CONDIZIONE DELL’INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA IN ITALIA 2018-2019 Gruppo di redazione Anna Maria Maccelli (coordinamento), Lucia Bianchi, Enrico Moretti, Tessa Onida, Marco Zelano 2022, Istituto degli Innocenti, Firenze Il presente rapporto è stato realizzato in attuazione dell’accordo di collaborazione stipulato in data 12/01/2021 fra la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia e l’Istituto degli Innocenti di Firenze.
Componenti dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza 2020-2023 (nominati con decreto 18 febbraio 2020 della Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti) Ilaria Antonini (Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le politiche della famiglia) Paola Paduano (Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le pari opportunità) Dario De Vincentiis (Dipartimento per le politiche giovanili) Adriana Ciampa (Ministero del lavoro e delle politiche sociali) Stefania Congia (Ministero del lavoro e delle politiche sociali) Cristiana Coviello (Ministero della salute) Alessandra Baldi (Ministero dell’istruzione) Michela Carboniero (Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) Paolo Formicola (Ministero dell’interno) Giacomo Ebner (Ministero della giustizia) Paola Sorgente (Ministero dello sviluppo economico) Cristina Maltese (Ministero dell’economia e delle finanze) Maria Grazia Giuffrida (Istituto degli Innocenti) Sabrina Prati (Istituto nazionale di statistica) Federica Borelli (Conferenza delle regioni e delle province autonome) Marina Gori (Conferenza delle regioni e delle province autonome) Giovanni Deiana (Conferenza delle regioni e delle province autonome) Giovanni Santarelli (Conferenza delle regioni e delle province autonome) Mariateresa Paladino (Conferenza delle regioni e delle province autonome) Laura Colantonio (Conferenza delle regioni e delle province autonome) Laura Baldassarre (Associazione nazionale dei comuni italiani) Laura Galimberti (Associazione nazionale dei comuni italiani) Giovanna Marano (Associazione nazionale dei comuni italiani) Barbara Perluigi (Unione province d’Italia) Marco Bussone (Presidente dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani) Giuseppina Maria Patrizia Surace (Comitato italiano per l’Unicef) Alberto Villani (Società italiana di pediatria) Maria Guidotti (Cgil) Silvia Stefanovichj (Cisl) Valentina Verduni (Uil) Claudio Cottatellucci (Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia) Salvatore Poidomani (Sindacato unitario nazionale degli assistenti sociali) Gianmarco Gazzi (Consiglio nazionale ordine degli assistenti sociali) David Lazzari (Consiglio nazionale ordine degli psicologi) Damiana Stocco (Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori) Nadia Monetti (Consiglio nazionale ordine dei giornalisti) Gianfranco De Lorenzo (Associazione nazionale pedagogisti italiani) Maria Rita Venturini (Associazione nazionale degli educatori professionali) Katia Scannavini (ActionAid International Italia Onlus) Chiara Pacifici (Amnesty International Italia) Donatella Turri (Caritas Italiana) Liviana Marelli (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza) Sergio Bottiglioni (Federazione italiana dello scautismo) Elisa Crupi (Associazione Libera) Arianna Saulini (Save the Children Italia Onlus) Federica Giannotta (Terre des hommes Italia Onlus) Andrea Bonsignori (Esperto) Mario De Curtis (Esperto) Paola Milani (Esperta) Fausta Ongaro (Esperta) Maria Rita Parsi (Esperta) Rosa Rosnati (Esperta) Maria Sandra Telesca (Esperta) Federico Tonioni (Esperto)
Invitati permanenti Carla Garlatti (Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza) Fabrizio Petri (Comitato interministeriale per i diritti umani) Giuseppe Lococo (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – UNHCR) Franco Taverna (Fondazione Exodus Onlus) Lucia Celesti (Ospedale pediatrico Bambin Gesù) Ernesto Caffo (SOS il Telefono Azzurro Onlus) Ivano Abbruzzi (Fondazione L’Albero della vita)
Sommario Presentazione 6 Il quadro statistico 9 La condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia: le principali 10 evidenze del biennio 2018-2019 Il quadro normativo e cenni di giurisprudenza 23 I principali interventi normativi del biennio 2018-2019 disposti in 24 base agli ambiti tematici della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Alcune prospettive di sviluppo a partire dalle Osservazioni conclusive 50 del Comitato Onu del 2019 Il focus tematico 53 Povertà ed esclusione sociale di bambini e bambine, ragazzi e ragazze 54 in Italia
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019 6 Presentazione La presente relazione biennale sulle condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia è stata realizzata dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, ai sensi dell’articolo 3, comma 2, lettera d) del decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 103. La relazione biennale 2018-2019, come le precedenti, si occupa dei diritti e dello sviluppo dei soggetti in età evolutiva e offre riflessioni su questioni aperte e su ipotesi di strategie per migliorare la vita di bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Un riferimento generale della relazione è costituito dal IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva - 2016-2017, adottato con decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 2016. La presente relazione si compone di tre parti: · Il quadro statistico, in cui si ricostruisce la situazione generale della condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia attraverso l’analisi di diversi indicatori. L'esame del quadro statistico evidenzia la diminuzione del numero di bambini e bambine, ragazzi e ragazze e specularmente l’invecchiamento della popolazione. Sul fronte familiare, l’instabilità coniugale risulta in aumento, vista la crescita di separazioni e divorzi, da cui deriva un aumento dei nuclei monogenitoriali. Adozione nazionale, internazionale e affidamento familiare risultano in calo, mentre cresce l’accoglienza di bambini e bambine, ragazzi e ragazze nei servizi residenziali per minorenni. Relativamente all’educazione e alla scuola, al contrario di quanto accade per i servizi educativi per la prima infanzia, gli iscritti della scuola dell’infanzia aumentano e il tasso di scolarità è vicino a quello della scuola primaria che, tuttavia, ha un lieve trend di decrescita. La dispersione scolastica sale nella scuola secondaria di secondo grado con notevoli differenze territoriali. Infine, si analizzano le opinioni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze sulla vita quotidiana, la percezione del proprio corpo, le relazioni amicali e familiari che evidenziano la difficoltà ad aprirsi al dialogo. · Il quadro normativo, in cui si analizzano i principali interventi normativi del biennio riguardo ai soggetti di minore età. Gli interventi sono stati ripartiti in base agli ambiti tematici dello schema predisposto dal Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Linee guida del Comitato Onu per la redazione dei rapporti governativi periodici), utilizzato per l’elaborazione del rapporto quinquennale all’Onu sullo stato di applicazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata a New York il 20 novembre 1989 e resa esecutiva in Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176 (in seguito Convenzione Onu).
Presentazione 7 Gli ambiti tematici ai quali si riferiscono le norme di questo biennio sono i seguenti: > Misure generali di attuazione della Convenzione > Definizione di minore di età > Principi generali > Diritti civili e libertà > Violenza > Ambiente familiare e misure alternative > Disabilità, salute e assistenza > Educazione, gioco e attività culturali > Misure speciali di protezione Secondo questa suddivisione, è stata esaminata la normativa nazionale, quella regionale e delle province autonome e sono stati fatti alcuni cenni di giurisprudenza, con particolare attenzione ai temi più dibattuti. Il quadro normativo si conclude con alcune prospettive di sviluppo che prendono spunto dalle Osservazioni conclusive fatte dal Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza al quinto e al sesto rapporto presentati dal Governo italiano, ad esempio la necessità di linee di bilancio dedicate all’infanzia e all’adolescenza, di far valere il principio di non discriminazione e il diritto all’istruzione, di garantire la partecipazione di bambini, bambine e adolescenti ai progetti che li riguardano e ai programmi di sviluppo sostenibile e di diffondere fra bambini e bambine, ragazzi e ragazze la conoscenza dei loro diritti. · Il focus tematico, in cui si approfondisce il tema della povertà ed esclusione sociale di bambini e bambine, ragazzi e ragazze in Italia. Si rileva che la povertà è un fenomeno complesso che non comprende solo la sfera economica e che è strettamente connesso all’esclusione sociale, perché si ripercuote sull’opportunità di crescita individuale. Per la conoscenza del fenomeno, si rileva che solo recentemente sono stati messi a punto indici di deprivazione materiale specifici per bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Dall’analisi emerge come siano numerosi i minori di età in una situazione di deprivazione, poiché non hanno accesso a un insieme di beni e servizi essenziali per uno standard di vita accettabile. Il rischio di povertà è in aumento nelle famiglie con almeno un figlio minorenne e cresce con l’aumentare del numero dei figli.
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019
IL QUADRO STATISTICO
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019 10 LA CONDIZIONE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA IN ITALIA: LE PRINCIPALI EVIDENZE DEL BIENNIO 2018-2019 LA RAREFAZIONE DI BAMBINI E BAMBINE, RAGAZZI E RAGAZZE: UNA QUESTIONE NON PIÙ ELUDIBILE Nell’anno 2019 la popolazione minorile residente si posiziona su un valore di poco superiore ai 9 milioni e 600mila soggetti, facendo segnare un ulteriore arretramento rispetto al trend di decrescita palesatosi con nuova forza dal 2014. In termini relativi i soggetti di minore età rappresentano appena il 16% della popolazione residente nel Paese. Di questo passo le previsioni demografiche al 2050 in ipotesi centrale accreditano questo segmento della popolazione – che per essere alla base della piramide demografica dovrebbe essere ampio, vitale e capace di sostenere le generazioni che lo precedono – a una incidenza percentuale del 14,5%. Figura 1. Incidenza percentuale dei residenti di 0-17 anni sul totale - Anni 2010-2019 16,95 16,87 16,83 16,79 16,71 16,61 16,50 16,36 16,21 16,04 22010 01 0 2011 2 01 1 2012 2 01 2 2013 2 01 3 2014 2 01 4 2015 2 01 5 22016 01 6 22017 01 7 22018 01 8 22019 01 9 Fonte: Istat - https://demo.istat.it La perdita di peso demografico delle bambine, dei bambini e degli adolescenti è frutto, da una parte, della progressiva e inesorabile diminuzione delle nascite e dall’altra della proporzionale maggior tenuta complessiva della popolazione residente e dell’invecchiamento della stessa. Sul primo fronte, incide l’assottigliarsi dei contingenti delle donne in età riproduttiva, che nella compressione del periodo fertile e a parità di propensione a fare figli, garantiscono via via un numero sempre più ridotto di nati. Dopo aver varcato già da alcuni anni la soglia dei 500mila nati, le nascite si stanno pericolosamente avviando a infrangere anche la quota dei 400mila nati nell’anno, al punto che nel 2018 si sono conteggiati 439.747 nati, mentre a distanza di 1 anno, nel 2019, se ne contano 420.084 con una riduzione percentuale pari al 4,5%.
Il quadro statistico 11 Il trend di progressiva contrazione delle nascite è efficacemente rappresentato dall’andamento del quoziente di natalità, si veda la figura 2. Figura 2. Quoziente di natalità (rapporto tra il numero dei nati vivi nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente per 1.000 abitanti) - Anni 2010-2019 9, 31 9, 20 8,99 8,62 8,27 7,99 7,80 7,56 7,27 7,03 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Fonte: Istat - https://demo.istat.it Sul secondo fronte, ovvero quello dell’invecchiamento della popolazione residente, la situazione è ben fotografata attraverso alcuni indici specifici. In particolare, l’indice di vecchiaia, che esprime il rapporto tra i soggetti che hanno più di 65 anni e i residenti tra 0-14 anni, mostra quanto sia sbilanciato e precario l’equilibrio tra le generazioni, al punto da raggiungere nel nostro Paese valori pari a 169 nel 2018 e a 173 nel 2019. Figura 3. Indice di vecchiaia (rapporto tra gli utra65enni e i residenti di 0-14 anni per 100) - Anni 2010-2019 168,9 173,1 161,4 165,3 154,1 157,7 148,6 151,4 143,9 144,5 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Fonte: Elaborazione Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza su dati https://demo.istat.it
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019 12 Per comprendere a fondo la dimensione dello squilibrio si può spostare l’attenzione verso un indice di vecchiaia estremo, in cui al posto della popolazione di 65 e più anni, si prende a riferimento quella più polarizzata di 75 e più anni. Anche qui i valori dell’indice ci mostrano quanto marginali siano i bambini, le bambine e gli adolescenti tra 0-14 anni. Il rapporto tocca quota 87 nel 2018 e 93 nel 2019, con un trend che in pochi anni porterà al perfetto appaiarsi numerico dei contingenti in analisi e a un successivo sorpasso dei soggetti di età estremamente avanzata rispetto ai minori di età. Analoga tendenza alla marginalità si evince anche dall’analisi dell’indice di dipendenza giovanile che mette in relazione i residenti di 0-14 anni alla popolazione nella fase di vita attiva di 15-64 anni. Al riguardo, sebbene a un passo meno sostenuto rispetto agli indici sin qui analizzati, emerge un chiaro trend di diminuzione del peso dei soggetti di età compresa tra 0-14 anni; ne consegue che negli anni 2018 e 2019 si toccano valori rispettivamente pari a 20,8 e 20,6 mai sperimentati prima. Figura 4. Indice di dipendenza giovanile (rapporto tra gli 0-14enni e i residenti di 15-64 anni per 100) - Anni 2010-2019 21,6 21,5 21,5 21,4 21,4 21,4 21,2 21,0 20,8 20,6 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Fonte: Elaborazione Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza su dati https://demo.istat.it L’assottigliarsi del numero di bambini e bambine, ragazzi e ragazze è palese in ogni ambito della vita quotidiana, a partire dalla famiglia, in cui la crescita delle nuove generazioni è caratterizzata sempre più da contesti di vita a prevalenza adulta, in cui più rare sono le occasioni di confronto e condivisione con fratelli e cugini, di pari età. Inoltre, prosegue la crescita numerica delle famiglie italiane che nel 2018 varcano la soglia dei 26 milioni di unità e nel 2019 si posizionano sul valore di 26 milioni 192mila e 443 unità e al contempo prosegue la riduzione del numero medio di componenti stabilmente attestata da anni su valori di poco superiori ai due soggetti (2,3 nel 2019).
Il quadro statistico 13 FIGLI AFFIDATI NELLE SEPARAZIONI E NEI DIVORZI, ACCOGLIENZA RESIDENZIALE, ADOZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE L’instabilità coniugale è un tratto caratteristico delle famiglie valutabile sulla base della misurazione dei crescenti fenomeni di separazione e divorzio, che determinano un riposizionamento delle relazioni familiari oltre dar luogo a un inevitabile mutamento nella composizione delle stesse. Al riguardo basti pensare al diffondersi delle famiglie monogenitoriali, quasi sempre caratterizzate – oltre l’80% dei casi – dalla presenza della madre e dei figli. Figura 5. Incidenza di nuclei monogenitoriali (numero di monogenitori per 100 nuclei familiari - media biennale) - Anni 2010-2019 16,8 16,1 16,3 15,4 15,4 15,7 15,3 14,9 14,2 13,3 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Fonte: Istat - http://dati.istat.it In generale si registra una separazione ogni due matrimoni celebrati; valore di poco inferiore si rileva per i divorzi. L’affidamento di figli minorenni riguarda circa una separazione su due e un terzo dei divorzi, con un alto coinvolgimento di bambini e ragazzi che vivono nel nostro Paese. Nel 2018 sono stati affidati poco meno di 80mila bambini e ragazzi nelle separazioni e 47mila nei divorzi, di cui oltre il 90% in affidamento condiviso da entrambi i genitori1. In un numero più ridotto di famiglie, ma significativo, si verificano invece le condizioni per un allontanamento del bambino dal nucleo familiare di origine e l’avvio di un’accoglienza residenziale in affidamento familiare o in una comunità. Dal monitoraggio dell’accoglienza in affidamento familiare e nelle comunità residenziali – realizzato annualmente dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con le regioni e le province autonome, da cui sono tratti tutti i dati sul tema di seguito presentati – risulta che alla data del 31/12/2019 i minori di età di 0-17 anni fuori dalla famiglia di origine sono stimabili in poco più di 27mila, in termini relativi, circa tre bambini ogni 1.000 minorenni residenti – al netto dei minori stranieri non accompagnati (Msna). 1 Al riguardo si consulti Istat - http://dati.istat.it
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019 14 Prosegue la fase di stallo dell’affidamento familiare a singoli, famiglie e parenti, con una tendenza nel biennio 2018-2019 a una riduzione dei casi su valori al di sotto della soglia delle 14mila unità. Figura 6. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze di 0-17 anni in affidamento familiare a singoli, famiglie e parenti (al netto dei Msna). Italia (stime) - Anni 1999, 2007, 2008, 2010-2019 1999 10.200 … 2007 16.420 2008 14.530 … 2010 14.370 2011 14.070 2012 13.810 2013 14.120 2014 14.020 0 2015 14.140 2016 14.012 2017 14.219 2018 13.632 2019 13.555 Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali Per quanto concerne l’accoglienza nei servizi residenziali per minorenni, si osserva diversamente una crescita dell’accoglienza proprio in corrispondenza del biennio 2018-2019, arrivando a conteggiare in entrambe le annualità valori prossimi ai 14mila casi.
Il quadro statistico 15 Figura 7. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze di 0-17 anni nei servizi residenziali per minorenni (al netto dei Msna). Italia (stime) - Anni 1998, 2007, 2008, 2010-2019 1998 14.945 … 2007 13.450 2008 12.675 … 2010 11.230 2011 12.520 2012 12.110 2013 12.560 2014 12.400 2015 11.945 2016 12.603 2017 12.892 2018 13.992 2019 14.053 Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali Al contempo, un altro istituto molto rilevante per l’accoglienza di bambini e bambine, ragazzi e ragazze che mostra segnali di riduzione numerica è dato dall’adozione sia nazionale e, ancor più, internazionale. Nell’arco temporale 2012-2019 le sentenze di adozione nazionale legittimante oscillano mediamente attorno ai 1.000 casi annui sebbene sia ravvisabile una chiara tendenza, negli anni più recenti, alla riduzione dei casi: 1.006 nel 2012, con un valore massimo di 1.108 casi registrato nel 2014, e un minimo di 846 casi nel 2018, che sono diventati 860 nel 20192. Le adozioni in casi particolari seguono, nello stesso arco temporale, un trend di maggiore stabilità oscillando attorno a un valore annuo pari a 650 – facendo registrare il minimo nel 2019 con 628 casi. 2 Al riguardo si consulti: https://www.giustizia.it/cmsresources/cms/documents/Adozione_ serie_storiche_ultimo.pdf
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019 16 Sul fronte complementare dell’adozione internazionale la riduzione è invece netta e inequivocabile3. Figura 8. Minori di età per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’ingresso in Italia a scopo adottivo - Anni 2012-2019 2012 3.106 2013 2.825 2014 2.206 2015 2.216 2016 1.874 2017 1.440 2018 1.394 2019 1.205 Fonte: Commissione per le adozioni internazionali Allargando lo sguardo al di là dei confini nazionali è evidente che il fenomeno adottivo internazionale ha subito un calo drastico nell’ultimo decennio per la gran parte dei principali Paesi di adozione. In questo periodo non c’è Paese che non abbia conosciuto una riduzione significativa del flusso di ingresso di minorenni a scopo adottivo, con valori particolarmente significativi in Spagna, Germania, Danimarca – a seguito del potenziamento delle politiche messe in campo dai Paesi di provenienza dei bambini nell’incentivare l’adozione nazionale e altre forme di accoglienza sul proprio territorio. In tal modo si garantisce un’accoglienza che non implica uno sradicamento del minorenne e lascia all’adozione internazionale un compito maggiormente sussidiario. Nella graduatoria degli Stati d’accoglienza, l’Italia si colloca in una posizione di relativo vantaggio registrando la minore riduzione, sebbene questa risulti comunque rilevante, con circa due terzi di adozioni in meno. 3 Al riguardo si consulti: http://www.commissioneadozioni.it/media/1732/report_cai_2019_200417.pdf
Il quadro statistico 17 I BAMBINI E LE BAMBINE, I RAGAZZI E LE RAGAZZE A SCUOLA Diversamente da quanto accade per i servizi educativi per la prima infanzia, la diffusione della scuola dell’infanzia è pressoché uniforme nelle 20 regioni italiane e i tassi di scolarità che si riscontrano sono molto alti e prossimi a quelli delle scuole primarie, con la differenza che la scuola dell’infanzia contrariamente alla scuola primaria non è a frequenza obbligatoria. Figura 9. Tasso di copertura alla scuola dell’infanzia (bambini iscritti alla scuola dell’infanzia per 100 residenti di 3-5 anni) - Anni 2013-2018 97,3 96,3 95,6 95,1 95,0 94,9 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: Miur - https://dati.istruzione.it/opendata/opendata/catalogo/#Scuola In alcuni territori risultano iscritti alla scuola dell’infanzia addirittura più bambini di quelli effettivamente residenti sul territorio. Il dato, apparentemente ingiustificato, può verificarsi quando frequenta la scuola un consistente numero di bambini, soprattutto immigrati, non ancora regolarmente iscritti nelle anagrafi comunali. In media si rilevano poco più di 21 bambini iscritti per ogni sezione, oltre una crescente e significativa presenza di iscritti con cittadinanza non italiana pari all’11% nel 2018. Nell’anno scolastico 2018/2019, ultimo anno per il quale si hanno a disposizione i dati delle scuole statali e non statali nel loro complesso, nelle scuole italiane risultano iscritti 2.754.057 alunni alle scuole primarie; 1.731.272 alunni alle scuole secondarie di I grado; 2.687.748 studenti alle scuole secondarie di II grado. Sono dati che si inseriscono in un trend di calo, derivante in primis dal già citato calo demografico del segmento minorile, che persiste dagli anni ‘90 dello scorso secolo. In termini relativi, i tassi di copertura segnalano un trend di decrescita, seppur lieve, della frequenza scolastica in tutti gli ordini scolastici presi in considerazione, con valori minimi nelle scuole secondarie di II grado. In merito ai dati rilevati nelle scuole secondarie di I grado, sistematicamente superiori al valore soglia di 100, è utile precisare che ciò è dovuto a due distinti fattori: innanzitutto il tasso proposto è un tasso d’iscrizione grezzo e non netto, ovvero include tra gli alunni iscritti quelli ripetenti; inoltre un numero consistente di bambini immigrati, non ancora ufficialmente registrati come residenti, potrebbe frequentare le scuole, cosicché il rapporto studenti/residenti può risultare alto e squilibrato a favore degli studenti.
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019 18 Figura 10. Tassi di copertura alla scuola primaria, di I grado e di II grado (iscritti per 100 residenti stessa età) - Anni 2015-2018 101,8 101,3 100,8 100,7 98,3 98,0 97,9 97,6 93,8 93,5 93,4 93,3 2015 2016 2017 2018 Primaria I grado II grado Fonte: Miur - https://dati.istruzione.it/opendata/opendata/catalogo/#Scuola Diversamente è in crescita la quota di alunni e studenti con cittadinanza non italiana che frequentano le scuole. È un fenomeno questo che attraversa tutta la scuola italiana di ogni ordine e grado, con valori massimi alla primaria che diminuiscono con il procedere degli studi. Figura 11. Alunni con cittadinanza non italiana per 100 iscritti nelle scuole primarie, secondarie di I e II grado - Anni 2015-2018 11,2 10,8 10,6 10,3 10,0 9,6 9,7 9,4 7,1 7,3 7,0 7,0 2015 2016 2017 2018 Primaria I grado II grado Fonte: Miur - https://dati.istruzione.it/opendata/opendata/catalogo/#Scuola
Il quadro statistico 19 Quando si parla di scuola e in particolare di scuola dell’obbligo è inevitabile fare alcune considerazioni su un fenomeno molto discusso e dibattuto quale la dispersione scolastica. Nell’ambito della dispersione scolastica rientrano gli alunni che si ritirano ufficialmente entro il 15 marzo; non vengono valutati per assenze dovute a motivi familiari; non vengono valutati per interruzione scolastica in corso d’anno per motivi sconosciuti alla scuola; non vengono valutati perché mai frequentanti, sebbene iscritti. Nell’anno scolastico 2018/20194 la dispersione scolastica tocca nelle scuole secondarie di I grado il valore di 0,56 studenti dispersi ogni 100 studenti iscritti, se si considera anche il passaggio al successivo ciclo scolastico, l’incidenza cresce fino allo 0,93%. Per quanto in riduzione nel tempo, la dispersione sale fortemente alle scuole secondarie di II grado dove raggiunge nello stesso anno un valore di 3,33. In entrambi i casi il dato italiano cela profonde differenze territoriali: i picchi massimi si registrano nel I grado in Sicilia (0,84 ogni 100 studenti), in Calabria (0,72), nel II grado in Sardegna (4,5), Campania (4,1) e Sicilia (3,9). PERCEZIONI E OPINIONI DI BAMBINI E BAMBINE, RAGAZZI E RAGAZZE SULLA LORO VITA QUOTIDIANA Interrogati sul loro stato di salute, i preadolescenti e gli adolescenti italiani restituiscono un quadro altalenante di valori che oscilla tra i valori massimi registrati nel 2010 e nel 2015, in cui il 35% degli intervistati dichiara eccellente il proprio stato di salute e i valori minimi del 2013, 2016 e 2017 con un livello inferiore al 20%. Figura 12. Percentuale di ragazzi e ragazze di 11-13-15 anni che valuta la propria salute eccellente - Anni 2010-2018 35 35 27 27 25 20 19 19 17 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), https://www.epicentro.iss.it/hbsc/pdf/ HBSC-2018.pdf 4 Al riguardo si consulti: https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/La+dispersione+scolastica+aa.ss.2018- 2019+e+aa.ss.2019-2020.pdf/99ea3b7c-5bef-dbd1-c20f- 05fed434 406f ? version=1.0 &t=1622822637421
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019 20 Sebbene su valori più ridotti la variabilità caratterizza anche l’aspetto della considerazione del proprio peso forma che, molto spesso in tenera età, può incidere sulla percezione del sé e ancor più nel sentirsi a proprio agio nelle relazioni amicali con i pari età. Figura 13. Percentuale di ragazzi e ragazze di 11-13-15 anni che dichiara di sentirsi un po’ troppo grasso/a o decisamente troppo grasso/a – Anni 2010-2018 18 18 18 17 15 15 12 12 7 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), https://www.epicentro.iss.it/hbsc/pdf/ HBSC-2018.pdf Nel merito delle relazioni e dei legami amicali emerge la non automatica facilità dell’aprirsi al dialogo laddove le questioni preoccupano veramente; mediamente solo un adolescente su quattro dichiara che sia facile o molto facile riuscire a farlo. Figura 14. Percentuale di ragazzi e ragazze di 11-13-15 anni che dichiara sia facile o molto facile parlare con il/la migliore amico/a di cose che preoccupano veramente – Anni 2010-2018 34 30 28 27 22 20 18 17 15 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), https://www.epicentro.iss.it/hbsc/pdf/ HBSC-2018.pdf
Il quadro statistico 21 La stessa domanda posta all’interno della cerchia familiare evidenzia quanto l’effettiva possibilità di parlare cresca in questo contesto di vita e quanto sia proporzionalmente più semplice e naturale aprirsi con la propria madre rispetto al padre, con un’incidenza della prima mediamente doppia rispetto alla seconda. Figura 15. Percentuale di ragazzi e ragazze di 11-13-15 anni che dichiara sia facile o molto facile parlare con il/la proprio/a padre/madre di cose che preoccupano veramente – Anni 2010-2018 53 50 51 48 46 44 41 41 39 36 37 33 34 32 32 30 25 20 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Padre Madre
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019
IL QUADRO NORMATIVO E CENNI DI GIURISPRUDENZA
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019 24 I PRINCIPALI INTERVENTI NORMATIVI DEL BIENNIO 2018-2019 DISPOSTI IN BASE AGLI AMBITI TEMATICI DELLA CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA PREMESSA Al fine di rendere al lettore un quadro il più completo e organico possibile di tutto ciò che ha contribuito a migliorare, a livello giuridico, la condizione dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese dal 2018 al 2019, abbiamo ripreso nel presente lavoro – in sintonia con quello avente riguardo al biennio precedente – la suddivisione tematica adottata nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 e l’abbiamo utilizzata per suddividere la normativa italiana in modo che, all’interno di ogni raggruppamento tematico, siano collocate le norme riconducibili a ciascun tema, poi distinte fra norme nazionali, giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte di cassazione e normativa regionale5. Fatta questa premessa metodologica, possiamo preliminarmente osservare, a livello di inquadramento analitico generale, che la legislazione italiana relativa agli anni 2018-2019 ha inciso su diversi temi considerati bisognosi di interventi normativi, a volte – come nel caso della povertà o del cyberbullismo – proseguendo in linea con un’attività che aveva già avuto inizio negli anni immediatamente precedenti, altre volte riattivandosi per la messa in campo di rinnovate disposizioni, finalizzate a contrastare con più forza alcune piaghe sociali. Queste ultime, sebbene siano state già oggetto di precedenti regolamentazioni, sono parse inarrestabili: è il caso della legge sulla violenza perpetrata nei confronti delle ragazze e delle donne del 19 luglio 2019, n. 696, della legge 11 gennaio 2018, n. 47 sugli omicidi dei bambini nei casi di crimini domestici e della nuova legge dell’8 marzo 2019, n. 21 che istituisce una Commissione ad hoc per indagare sulle responsabilità istituzionali sulla gestione di comunità per gli affidamenti di minori di età8. Nondimeno, come già osservato relativamente al biennio precedente, si può confermare che anche nel biennio 2018-2019 le tematiche che il legislatore ha scelto di affrontare corrispondono, in gran parte, a specifiche sollecitazioni (risoluzioni e raccomandazioni) che sono state rivolte all’Italia da organi 5 Quest’ultima per comodità del lettore è stata collocata in un box con leggi e regolamenti regionali e provinciali. 6 Legge 19 luglio 2019, n. 69, Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. 7 Legge 11 gennaio 2018, n. 4, Modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in favore degli orfani per crimini domestici. 8 Legge 8 marzo 2019, n. 21, Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità «Il Forteto».
Il quadro normativo e cenni di giurisprudenza 25 internazionali quali l’Onu, il Consiglio d’Europa e l’Unione europea9. È per questo motivo che, nella scelta delle aree su cui prestare particolare attenzione e proporre un sintetico approfondimento a conclusione di questo lavoro, abbiamo deciso di farci guidare dalle Osservazioni conclusive del 1° febbraio 201910, che il Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha inviato all’Italia. Le misure generali di attuazione della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia e la povertà Questo raggruppamento contiene le leggi che riguardano il riordino delle competenze dei Ministeri, le misure contro la povertà, la disabilità e la non autosufficienza. La normativa nazionale più significativa L’impegno dello Stato nei confronti delle famiglie con minori di età per migliorare la loro situazione di povertà si è protratto con nuove misure nel biennio 2018-2019, attraverso il decreto del 18 maggio 2018, Riparto del Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e adozione del Piano 9 Così per esempio sul tema della violenza contro bambine e giovani donne vedi: per l’Onu il Consiglio per i diritti umani, Risoluzione approvata il 5 luglio 2018, resa pubblica il 16 luglio 2018, A/HRC/RES/38/1, Elimination of all forms of discrimination against women and girls; Consiglio per i diritti umani, Risoluzione approvata il 5 luglio 2018, resa pubblica il 16 luglio 2018, A/HRC/RES/38/5, Accelerating efforts to eliminate violence against women and girls: preventing and responding to violence against women and girls in digital contexts; mentre per il Consiglio d’Europa cfr. l’Assemblea parlamentare, Risoluzione del 28 giugno 2018, Res 2233(2018), Forced marriage in Europe e per l’Unione europea cfr. Parlamento europeo, Risoluzione P8_TA-PROV(2018)0292 del 4 luglio 2018, Verso una strategia esterna dell’UE contro i matrimoni precoci e forzati. Sul tema del bullismo Assemblea Generale, Risoluzione approvata il 17 dicembre 2018 e resa pubblica il 7 gennaio 2019, A/RES/73/154, Protecting children from bullying. Riguardo ai minorenni stranieri non accompagnati si veda del Consiglio d’Europa, Comitato dei ministri, Raccomandazione del 24 aprile 2019, Rec CM/ Rec(2019)4, Recommendation of the Committee of Ministers to member States on supporting young refugees in transition to adulthood e del Parlamento europeo, Risoluzione del 16 gennaio 2019, P8_TA-PROV(2019)0032, Risoluzione del 16 gennaio 2019 sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione europea nel 2017 in cui si riporta l’attenzione sul rispetto dei diritti fondamentali all’interno degli Stati membri dell’Unione europea, fra i quali le migrazioni e il razzismo, la xenofobia, la discriminazione, l’incitamento all’odio e le altre forme d’intolleranza. Sulle condizioni dei migranti, in relazione nello specifico ai minori, il Parlamento invita l’Unione europea e i suoi Stati membri a intensificare gli sforzi per impedire la scomparsa dei minori non accompagnati e ricorda che rappresentano quasi un terzo dei richiedenti asilo. Sul tema della competenza, del riconoscimento e dell’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale e della sottrazione internazionale di minori cfr. il Regolamento (Ue) 2019/1111 del 25 giugno 2019, del Consiglio dell’Ue. Obiettivo della revisione è migliorare le norme giuridiche in vigore che proteggono i minori in caso di dispute transfrontaliere in materia di responsabilità genitoriale, ad esempio quelle connesse all’affidamento, al diritto di visita e alla sottrazione di minori. Rispetto al precedente Regolamento Bruxelles II bis, il Regolamento 2019/1111 introduce l’obbligo di dare al minorenne un’opportunità effettiva di esprimere le proprie opinioni e dispone l’abolizione della dichiarazione di esecutività (exequatur) per tutte le decisioni in materia di responsabilità genitoriale, rendendo più agevole la circolazione dei provvedimenti in Europa. 10 CRC/C/ITA/CO/5-6, Concluding observations on the combined fifth and sixth periodic reports of Italy.
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019 26 per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2018-2020, con cui è stato adottato il primo Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà relativo al triennio 2018-2020, approvato dalla Rete della protezione e dell’inclusione sociale, volto a programmare a livello nazionale le risorse afferenti alla quota servizi del fondo e a individuare lo sviluppo degli interventi e dei servizi necessari per l’attuazione del Rei (Reddito di inclusione), come livello essenziale delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale. L’articolo 2.3 del testo definisce il percorso che dovranno seguire le regioni, pertanto «nel rispetto e nella valorizzazione delle modalità di confronto con le autonomie locali e favorendo la consultazione delle parti sociali e degli enti del Terzo settore territorialmente rappresentativi in materia di contrasto alla povertà le regioni adottano un Piano regionale per la lotta alla povertà, ovvero altro atto di programmazione regionale dei servizi necessari per l’attuazione del Rei come livello essenziale delle prestazioni»11. Nel frattempo, il decreto legge 12 luglio 2018, n. 86, convertito in legge 9 agosto 2018, n. 9712 ha attribuito al Presidente del Consiglio dei ministri, ovvero al ministro delegato per la famiglia e le disabilità, le funzioni (precedentemente svolte dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, fra cui quelle relative all’infanzia e all’adolescenza) di indirizzo e coordinamento nelle seguenti materie: politiche per la famiglia, sostegno della maternità e della paternità, conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia, misure di sostegno alla famiglia, genitorialità e natalità (anche per contrastare la crisi demografica); e ancora in materia di politiche per le adozioni – anche internazionali – di minorenni italiani e stranieri, di politiche per l’infanzia e l’adolescenza – anche con riferimento allo sviluppo dei servizi socioeducativi per la prima infanzia –, in materia di politiche in favore delle persone con disabilità – anche con riferimento a quelle per l’inclusione scolastica –, l’accessibilità e la mobilità. Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri esercita inoltre le funzioni di indirizzo e coordinamento nazionale in materia di politiche dell’infanzia e dell’adolescenza e svolge anche quelle già proprie del Centro nazionale di documentazione e di analisi per l’infanzia e l’adolescenza. Tra ottobre e novembre sono poi stati approvati l’Intesa per il Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 201813 e il riparto del Fondo14 nazionale per le politiche sociali, mentre a dicembre è stata approvata la legge 30 dicembre 2018, n. 145, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, con la quale, oltre a istituire presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il Fondo per il reddito e la pensione di cittadinanza, per gli anni 2019, 2020 e 2021 è stato prorogato 11 Le risorse messe a disposizione afferiscono alla quota servizi del Fondo povertà nel triennio 2018-2020 pari a 297 milioni di euro nel 2018, 347 milioni di euro nel 2019 e 470 milioni di euro nel 2020. 12 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 12 luglio 2018, n. 86, Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità. 13 Conferenza unificata, Intesa del 31 ottobre 2018, n. 110/CU, Intesa ai sensi dell’art. 1, comma 1252, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sullo schema di decreto di riparto del Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 2018. 14 Ministero del lavoro e delle politiche sociali, decreto 26 novembre 2018, Riparto del Fondo nazionale politiche sociali. Annualità 2018.
Il quadro normativo e cenni di giurisprudenza 27 il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e introdotta una nuova disciplina di quest’ultimo. A questo proposito si ricordano gli interventi per valorizzare i centri per la famiglia; per riorganizzare i consultori familiari; i percorsi di sostegno – anche di natura economica – per i minori di età orfani di crimini domestici e le loro famiglie, affidatarie o adottive; i progetti finalizzati alla protezione e la presa in carico dei minori di età vittime di violenza assistita; il contrasto del fenomeno del cyberbullismo; gli interventi per il sostegno dei genitori separati e divorziati e quelli in materia di adozione e affidamento, quelli per le famiglie a rischio di abbandono di minori e le misure volte alla conciliazione vita-lavoro (art. 1, commi 485-486). Le risorse del Fondo poi saranno ripartite con due distinti decreti del Ministro della famiglia e della disabilità. Inoltre all’art. 1, comma 459, della legge troviamo – a decorrere dal 2019 – l’incremento di risorse pari a 30 milioni per il Fondo per le politiche giovanili. Con il decreto legge del 28 gennaio 2019, n. 4, coordinato con la legge di conversione 28 marzo 2019, n. 2615, è proseguito l’impegno per la lotta alla povertà attraverso l’introduzione di una misura nuova che ha assorbito il Reddito di inclusione (che da marzo 2019 non è stato più riconosciuto) chiamata “reddito e pensione di cittadinanza”, ritenuta una misura fondamentale di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. Per quanto riguarda il nucleo familiare, la legge richiede che il figlio maggiorenne non convivente con i genitori faccia parte dello stesso nucleo pur in presenza di determinate condizioni (minore di 26 anni, a loro carico, non coniugato e senza figli) e che i coniugi permangano nel medesimo nucleo, anche a seguito di separazione o divorzio, continuando a risiedere nella stessa abitazione. L’erogazione della somma prevista come Reddito di cittadinanza è subordinata alla dichiarazione, da parte dei componenti maggiorenni del nucleo familiare, di immediata disponibilità al lavoro e dagli stessi deve essere sottoscritto un Patto per il lavoro ovvero un Patto per l’inclusione sociale16. Sono esclusi da questi obblighi alcuni soggetti, come i componenti con disabilità, che dopo aver manifestato la loro disponibilità al lavoro, possono essere destinatari delle offerte secondo le modalità stabilite in materia di collocamento obbligatorio. Il beneficiario ha l’obbligo di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue, definite tali sulla base di criteri temporali e di distanza, in base anche alla presenza di disabili o di minori di età nel nucleo familiare. 15 Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni. 16 Vedi la Conferenza unificata, Intesa del 6 giugno 2019, n. 59/CU, Intesa, ai sensi dell’articolo 5, comma 9, e articolo 6, comma 12, del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, sul decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di approvazione del documento recante “Reddito di cittadinanza - Linee guida per la definizione dei Patti per l’inclusione sociale”.
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019 28 Da annoverare sono poi le varie Intese17 della Conferenza unificata, riguardanti i criteri e le modalità delle seguenti ripartizioni dei fondi: in particolare relative al Fondo per le politiche della famiglia, al Fondo per le mense scolastiche biologiche, che ha dato luogo al decreto del 1° luglio 201918, al Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza in favore dei comuni “riservatari”, al Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità e al Fondo nazionale per le politiche sociali. Sempre nell’ambito del sostegno economico, in particolare quello per le famiglie numerose, ricordiamo l’approvazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 giugno 2019 che definisce le nuove regole per il rilascio della Carta della famiglia, il cui fine è di agevolare le famiglie in diversi servizi e prestazioni. Tale carta è destinata – secondo quanto ha stabilito la legge n. 145 del 2018 – alle famiglie costituite da cittadini italiani o appartenenti a Paesi membri dell’Unione europea, regolarmente residenti in Italia, con almeno 3 figli conviventi di età non superiore a 26 anni19. In tale ipotesi il nucleo familiare anagrafico deve essere costituito da soggetti legati da un rapporto di filiazione, anche adottiva, con almeno uno dei due genitori. Con l’approvazione della legge 27 dicembre 2019, n. 160, legge di bilancio 202020, sono state poi stabilite diverse misure riguardanti la famiglia e l’infanzia: nello specifico è stato istituito il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia nel quale, dal 2021, sono state trasferite le risorse dedicate all’erogazione dell’Assegno di natalità e del Bonus asilo nido. Le ulteriori risorse del Fondo sono destinate all’attuazione di interventi relativi al sostegno, alla valorizzazione della famiglia, al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alle famiglie con figli; inoltre sono stati confermati anche gli stanziamenti della precedente legge di bilancio che aveva incrementato e reso strutturali i fondi finanziati annualmente per le politiche sociali, per la non autosufficienza, per la famiglia e le politiche dedicate all’infanzia e ai giovani. 17 Cfr: Conferenza unificata, Intesa del 17 aprile 2019, n. 30/CU, Intesa ai sensi dell’articolo 1, comma 1252, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, come modificato dall’art. 1, comma 482, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, sullo schema di decreto di riparto del Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 2019; Conferenza unificata, Intesa del 16 maggio 2019, n. 44/CU, Intesa, ai sensi dell’art. 64, comma 5-bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito dalla legge n. 96 del 2017, sullo schema di decreto interministeriale recante la modifica del decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 22 febbraio 2018, n. 2026, che definisce i criteri e le modalità di ripartizione del Fondo per le mense scolastiche biologiche; Conferenza unificata, Intesa del 1° agosto 2019, n. 90/CU, Intesa, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lett. b) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro per le disabilità e la famiglia, di riparto del Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza in favore dei comuni “riservatari”, di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 28 agosto 1997 n. 285, per l’anno 2019; Conferenza unificata, Intesa del 1° agosto 2019, n. 91/CU, Intesa, ai sensi dell’articolo 46, comma 2, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, sullo schema di decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante il riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali - annualità 2019. 18 Riparto del Fondo per le mense scolastiche biologiche per l’anno 2019. 19 Prima era richiesta la minore età. Tra l’altro la legge di bilancio 2019 (art. 1, comma 487, della legge n. 145 del 2018) ha modificato anche i destinatari (prima era destinata alle famiglie di cittadini italiani o di cittadini stranieri regolarmente residenti nel territorio italiano). 20 Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022.
Il quadro normativo e cenni di giurisprudenza 29 Nella legge è stato disciplinato il Fondo per la disabilità e la non autosufficienza che prevede la destinazione di risorse per interventi a favore della disabilità e il finanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali, che dispone – per ciascun anno del triennio 2020-2022 – di un finanziamento di 394 milioni di euro, mentre il Fondo politiche per la famiglia ha una dotazione per il 2020 di 74,5 milioni di euro. L’assegno di natalità è esteso a ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 ed è corrisposto esclusivamente fino al compimento del primo anno di età, ovvero al primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione, mentre il bonus asilo nido, precedentemente stabilito in 1.500 euro all’anno, a decorrere dal 2020 viene rimodulato e incrementato in base alle fasce differenziate ISEE. Infine, per quanto riguarda il Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza – fra altri interventi relativi al sostegno alla genitorialità, alla maternità, alla povertà e al sostegno e all’assistenza dei giovani fuori famiglia – è previsto uno stanziamento di 28,8 milioni di euro nel 2020. La normativa delle regioni e delle province autonome: Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Valle d’Aosta Garante regionale Abruzzo Legge regionale 2 agosto 2018, n. 24, Istituzione del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Legge regionale 4 luglio 2019, n. 16, Modifiche alla legge regionale 2 agosto 2018, n. 24 (Istituzione del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza) Friuli-Venezia Legge regionale 30 ottobre 2018, n. 23, Modifiche e integrazioni della Giulia legge regionale 16 maggio 2014, n. 9 recante Istituzione del Garante dei diritti della persona e istituzione del Difensore civico regionale Marche Legge regionale 12 dicembre 2018, n. 48, Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 Autorità di garanzia per il rispetto dei diritti di adulti e bambini - Ombudsman regionale Valle d’Aosta Legge regionale 27 marzo 2019, n. 3, Disposizioni in materia di Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Modificazioni alla legge regionale 28 agosto 2001, n. 17 (Disciplina del funzionamento dell’Ufficio del Difensore civico. Abrogazione della legge regionale 2 marzo 1992, n. 5 (Istituzione del Difensore civico) Povertà Emilia-Romagna Legge regionale 8 giugno 2018, n. 7, Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 dicembre 2016, n. 24 (misure di contrasto alla povertà e sostegno al reddito) Toscana Legge regionale 17 luglio 2019, n. 45, Disposizioni per la tutela dei bisogni essenziali della persona umana. Modifiche alla l.r. 41/2005 e alla l.r. 29/2009
Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia e dell'adolescenza in Italia 2018-2019 30 I principi generali della Convenzione Questo raggruppamento contiene la giurisprudenza relativa al principio del superiore interesse e il diritto dei figli di genitori detenuti a mantenere con loro le relazioni affettive. Cenni di giurisprudenza Sul preminente interesse dei bambini con genitori detenuti ad avere un rapporto il più possibile “senza sbarre” con i loro genitori la Corte costituzionale, con la sentenza del 23 luglio 2018, n. 174, muovendo da quanto già osservato con la sentenza 239 del 2014 e, nello specifico, che l’interesse del minore a beneficiare in modo continuativo dell’affetto e delle cure materne non forma oggetto di una protezione assoluta, insuscettibile di bilanciamento con contrapposte esigenze, pure di rilievo costituzionale, quali quelle di difesa sociale – chiarisce ulteriormente questo delicato punto precisando che la concessione del beneficio al genitore detenuto resta pur sempre affidata al prudente apprezzamento del magistrato di sorveglianza, chiamato ad approvare il provvedimento disposto dall’amministrazione penitenziaria. In tale sede, infatti, l’autorità giudiziaria deve fare un attento bilanciamento fra gli interessi in gioco tenendo conto del reato commesso, della durata della pena, effettiva o prevista, della misura privativa della libertà e della residua parte di essa, nonché dell’esigenza di prevenire il pericolo che l’ammesso/ammessa all’assistenza all’esterno ai figli commetta altri reati (art. 48, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, Regolamento recante norme sull’ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà). ll legislatore non ha difatti attribuito alla tutela dell’infanzia una posizione di assoluta preminenza, tale da condurre all’inoperatività dell’art. 11 Ordinamento penitenziario. Resta infatti salvo l’accertamento in ordine al concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti, la cui eventuale presenza neutralizza l’operatività del divieto detentivo. La normativa delle regioni e delle province autonome: Emilia-Romagna Principio di non discriminazione Emilia-Romagna Legge regionale 1 agosto 2019, n. 15, legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere I diritti civili e la libertà Questo raggruppamento contiene la giurisprudenza sul tema dell’accertamento della filiazione.
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