REGOLAMENTO PROCEDURALE PER RILASCIO AUTORIZZAZIONI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA - (ai sensi dell'art. 8 D.Lgs. n. 114/98)

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COMUNE DI LONATE POZZOLO
                       Provincia di Varese

                  REGOLAMENTO

      PROCEDURALE PER RILASCIO

                AUTORIZZAZIONI

    MEDIE STRUTTURE DI VENDITA

            (ai sensi dell’art. 8 D.Lgs. n. 114/98)

 Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 77 del 21.12.2009
SOMMARIO
TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1 Ambito di applicazione
Art. 2 Norme di urbanistica commerciale
Art. 3 Definizione di media struttura di vendita e di centro commerciale
Art. 4 Definizione di superficie di vendita
Art. 5 Superficie del singolo esercizio commerciale
Art. 6 Superficie di vendita di merci ingombranti
Art. 7 Attività miste
Art. 8 Definizione apertura/modificazione

TITOLO II – DISPOSIZIONI PROCEDURALI

Art. 9 Autorizzazioni per medie strutture di vendita
Art. 10 Apertura di una media struttura di vendita
Art. 11 Presentazione dell’istanza
Art. 12 Medie strutture di vendita già esistenti (Variazione settore merceologico – ampliamento)
Art. 13 Correlazione tra procedimenti per il rilascio dell’autorizzazione
Art. 14 Riduzione o frazionamento della superficie di vendita
Art. 15 Comunicazioni di variazione
Art.16 Subingresso
Art. 17 Sospensione e cessazione dell’attività
Art. 18 Strutture di vendita organizzate in forma unitaria
Art. 19 Procedure per le strutture di vendita unitarie
Art. 20 Affido di reparto
Art. 21 Divieto di esercizio congiunto

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TITOLO I
                                   DISPOSIZIONI GENERALI

                                                Art. 1
                                         Ambito di applicazione

Il presente regolamento disciplina le procedure autorizzative per lo svolgimento delle attività di vendita
al dettaglio nelle forme previste dall’art. 8 del D.lgs. n. 114 del 31/03/1998 (medie strutture di vendita).

                                                  Art. 2
                                   Norme di urbanistica commerciale

Il rilascio dell’autorizzazione all’apertura, al trasferimento ed all’ampliamento di medie strutture di
vendita è subordinato alla conformità delle iniziative, con le previsioni della vigente strumentazione
urbanistica comunale.

                                                Art. 3
                  Definizione di media struttura di vendita e di centro commerciale

       • MEDIE STRUTTURE DI VENDITA: superficie di vendita superiore ai limiti degli esercizi
       di vicinato e fino a 2500 mq. nei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti

       • CENTRO COMMERCIALE: ai sensi del punto 4.2.1.della DGR n. 8/5054 deve intendersi
       una Media o Grande struttura di vendita nella quale più esercizi commerciali sono inseriti in un
       insediamento edilizio o in un complesso urbanistico-edilizio organizzato in uno o più edifici,
       nella medesima area o in aree contigue, destinato in tutto o in parte alle attività commerciali,
       anche composto da più edifici aventi spazi di distribuzione funzionali all’accesso ai singoli
       esercizi e con spazi e servizi gestiti anche unitariamente.

In riferimento al precedente punto è necessario precisare che l’insediamento di due o più strutture
commerciali che nel loro insieme vengono a sostanziare, fin dall’inizio o per trasformazioni e/o
aggregazioni successive, tutte le caratteristiche di cui all’art. 4 comma 1 lettera g) del D.lgs. n. 114/98 e
di cui al punto 4.2 della D.G.R. n. 8/5054, deve essere necessariamente considerato come centro
commerciale, e di conseguenza valutato relativamente alle disposizioni previste in funzione della
somma delle superfici di vendita degli esercizi che lo compongono.

                                                  Art. 4
                                   Definizione di superficie di vendita

Per superficie di vendita di un esercizio commerciale si intende l’area destinata alla vendita, compresa
quella occupata da banchi, scaffalature e simili con esclusione della superficie destinata a magazzini,
depositi, locali di lavorazione, uffici e servizi, aree a disposizione dei consumatori (quali gallerie, scale
mobili, ascensori, nastri trasportatori, aree di sosta degli automezzi, anche se coperte ed i relativi
corselli di manovra).
Per superficie di vendita di un centro commerciale si intende quella risultante dalla somma delle
superfici di vendita degli esercizi al dettaglio in esso presenti.

                                                  Art. 5
                              Superficie del singolo esercizio commerciale

L’area di vendita del singolo esercizio commerciale è circoscritta, separata e distinta da quella degli
eventuali altri esercizi commerciali, anche se contigui.
Ai soli fini della valutazione della domanda di autorizzazione di cui all’art. 8 del D.Lgs. 31 marzo 1998
n.114, la superficie di vendita delle medie strutture che presentano una superficie lorda di
pavimentazione superiore al doppio della superficie di vendita oggetto di richiesta di autorizzazione,
viene incrementata da una quantità pari al 50% della superficie lorda di pavimentazione eccedente il
predetto rapporto.

                                                Art. 6
                              Superficie di vendita di merci ingombranti

La superficie di vendita di merci ingombranti, non facilmente amovibili ed a consegna differita
(mobilifici, concessionarie di automobili e di altri veicoli a motore, rivendite di legnami, materiali edili,
tipologie simili alle precedenti) è calcolata in misura di 1/8 della superficie lorda di pavimentazione. In
tali esercizi non possono essere introdotte o vendute merci diverse da quelle aventi le caratteristiche
sopra tassativamente indicate, salvo che si chiedano e ottengano le autorizzazioni prescritte dall’art. 8
del D.Lgs. 31 marzo 1998 n.114 per l’intera ed effettiva superficie di vendita. Nei casi di vendita non
autorizzata di merci diverse, è applicata la sanzione di cui all’art. 22 comma 6 del D.lgs. 31 marzo
1998, n.114.

                                                  Art. 7
                                              Attività miste

Le attività miste (alimentari e non alimentari), sono classificate secondo la tipologia prevalente.
Sono considerate miste le attività con presenza di alimentari e non, in cui nessuno dei settori sia al di
sotto del 25% di superficie. In caso contrario l’esercizio verrà classificato secondo la tipologia
prevalente, così come definita dall’art. 13, comma 5 della Legge Regionale 23 luglio 1999, n. 14.

                                                Art. 8
                                  Definizione apertura/modificazione

    a) apertura: la costituzione di un esercizio commerciale realizzata mediante nuova superficie di
    vendita;
    b) modificazione: la variazione di un esercizio commerciale esistente mediante variazione del
    settore merceologico, ampliamento, accorpamento, concentrazione, trasferimento e
    rilocalizzazione:

                                                 ------
−        variazione del settore merceologico: la trasformazione di parte del settore merceologico
  alimentare in quello non alimentare e viceversa ferma restando la superficie complessiva
  autorizzata;
−       ampliamento: l’aumento della superficie di vendita di un esercizio commerciale esistente
  mediante l’aggiunta di nuova superficie di vendita;
−       ampliamento eccessivo: l’aumento della superficie di vendita di un esercizio
  commerciale esistente mediante l’aggiunta di una nuova superficie di vendita in misura non
  superiore al doppio della stessa;
−       accorpamento: l’aumento della superficie di vendita di un esercizio commerciale
  mediante aggiunta di superficie di vendita esistente;
−       concentrazione: la costituzione di un esercizio commerciale mediante utilizzo di
  superficie di vendita esistente in una sede diversa da quelle degli esercizi oggetto di
  concentrazione;
−       trasferimento: il cambiamento di sede di un esercizio commerciale nell’ambito del
  medesimo Comune;
−       rilocalizzazione: il cambiamento di sede di un esercizio commerciale in un ambito sovra
  comunale.
TITOLO II
                          DISPOSIZIONI PROCEDURALI

                                                 Art. 9
                              Autorizzazioni per medie strutture di vendita

Le domande e le comunicazioni relative alle medie strutture di vendita devono essere presentate
secondo quanto previsto dal presente regolamento, e inoltre secondo le procedure contenute nella
D.G.R. 4 luglio 2007 n. 8/5054 (Modalità applicative del Programma Triennale per lo sviluppo del
settore commerciale 2006-2008) e nella D.G.R. 5 dicembre 2007 n. 8/6024 (Medie strutture di vendita
– Disposizioni attuative del programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale 2006-
2008).
Per il rilascio delle autorizzazioni commerciali non collegate ad adempimenti mediante l’esecuzione di
opere edilizie dell’immobile o unità immobiliare l’interessato deve inoltrare apposita domanda,
mediante il modello ministeriale denominato Mod. COM2, debitamente compilato.
Qualora l’insediamento dell’attività commerciale o la trasformazione di una media struttura di vendita
necessiti di un provvedimento amministrativo relativo all’adeguamento dell’immobile o unità
immobiliare mediante l’ esecuzione di opere edilizie o di modifiche della destinazione d’uso, si attua la
procedura di cui all’art. 13 del presente regolamento.
Per quanto attiene alla dotazione minima di spazi per parcheggi e di ogni altro parametro urbanistico-
edilizio, si rimanda alle vigenti disposizioni in materia, con particolare riferimento al vigente strumento
urbanistico generale.

                                                Art. 10
                               Apertura di una media struttura di vendita

Le richieste di autorizzazioni commerciali relative a medie strutture di vendita dovranno essere
presentate solamente su modelli conformi denominati COM 2, come pubblicati sulla G.U. n. 209 del
18/12/2000, e dovranno essere corredate, a pena di inammissibilità, dalla seguente documentazione:
      a) dichiarazione di cui all’art. 8 comma 2 lett. a) e b) del D.Lgs. 114/98 (di essere in possesso dei
      requisiti di cui all’art. 5; il settore o i settori merceologici, l’ubicazione e la superficie di vendita);
      b) una relazione illustrativa concernente la conformità e la compatibilità dell’insediamento con le
      previsioni degli strumenti urbanistici comunali e con i criteri regionali di programmazione
      urbanistica riferiti al settore commerciale nonché con le disposizioni della legge regionale 14/99,
      con specificati gli estremi del provvedimento edilizio se già rilasciato;
      c) una descrizione delle caratteristiche progettuali;
      d) l’indicazione di tutte le informazioni necessarie in merito all’ubicazione dell’area interessata
      dall’intervento;
      e) l’indicazione degli eventuali vincoli gravanti sull’area interessata dal progetto e le eventuali
      mitigazioni proposte;
      f) una specifica descrizione del sistema viario, di trasporti e di accesso riguardante l’area
      interessata dal progetto, indicando le eventuali ipotesi progettuali per le necessarie sistemazioni
      migliorative;
      g) specifica relazione sulla eventuale dotazione di aree per servizi pubblici e di uso pubblico;
      h) planimetria redatta da tecnico abilitato e sottoscritta dallo stesso a dimostrazione:
                                                   ------
- della dotazione minima di posti auto e delle relative superfici;
          - della superficie di vendita e delle superfici accessorie;
      i) la valutazione dell’impatto occupazionale netto;
      j) lo studio dell’impatto sulla rete commerciale e del contesto sociale;
      k) studio dell’impatto territoriale ed ambientale, fatto comunque salvo quanto previsto dalla
      vigente legislazione in materia di valutazione di impatto ambientale.

Qualora le richieste di autorizzazioni commerciali siano relative a medie strutture di vendita di
maggiore estensione (così come definite al punto 1.3 dell’Allegato “A” alla D.G.R. 5 dicembre 2007, n.
8/6024) deve essere individuato il bacino di gravitazione commerciale del punto di vendita, che
costituisce il riferimento territoriale in relazione al quale il Comune ove ha sede la struttura deve
acquisire i pareri dei Comuni contermini. In questo caso il richiedente dovrà presentare, oltre alla
documentazione meglio precisata nel punto precedente, anche una verifica dei parametri previsti dal
punto 2.9.3. della D.G.R. 5 dicembre 2007, n. 8/6024.

Le richieste di autorizzazioni commerciali relative a medie strutture di vendita verranno discusse, entro
10 giorni dal ricevimento, in sede di conferenza di servizi interna alla quale parteciperanno i Funzionari
Responsabili del Servizio Commercio, del Settore Urbanistica/ Lavori Pubblici e, se del caso, con il
coinvolgimento del Funzionario del Servizio di Polizia Locale. Qualora siano presentati progetti di
particolare complessità sarà valutata l’opportunità di indire una conferenza di servizi ai sensi dell’art.
14 e ss. della Legge n. 241/90.

                                               Art. 11
                                      Presentazione dell’istanza

La domanda per il rilascio dell’autorizzazione per l’apertura, il trasferimento di sede e l’ampliamento
di superficie di una media struttura di vendita deve essere presentata in duplice copia, di cui una in
carta bollata, al Protocollo Generale del Comune, utilizzando l’apposita modulistica ministeriale
( MOD. COM 2).
Entro 5 giorni dal ricevimento della stessa l’Ufficio Commercio comunica, ai sensi dell’art. 8- comma
2- della Legge n. 241/90, l’avvio del procedimento.
Qualora la domanda non sia regolare o completa, l’Ufficio competente ne dà comunicazione al
richiedente entro 10 giorni dal ricevimento, indicando le cause di irregolarità o di incompletezza. In
questi casi il termine di conclusione del procedimento, a pena di decadenza o salvo proroga richiesta
dall’interessato, decorre dal ricevimento della domanda regolare.
Decorsi inutilmente 60 giorni dalla data della richiesta di integrazione documentale ovvero
regolarizzazione di cui al comma precedente, la pratica verrà archiviata d’ufficio.
Qualora il Comune non si pronunci sulla domanda, adottando espresso provvedimento, entro il termine
di 90 giorni dalla sua presentazione o dalla data di integrazione della stessa, se incompleta, salvo che
sia intervenuta interruzione o sospensione del termine stesso, la domanda si intende tacitamente
accolta, limitatamente agli elaborati prodotti e alle dichiarazioni rese.
L’atto di tacito assenso può essere annullato solo per motivi di pubblico interesse.
Art. 12
                                Medie strutture di vendita già esistenti
                          ( Variazione settore merceologico – ampliamento)

Nel rispetto del presente regolamento, e fatta salva la disciplina del vigente strumento urbanistico in
tema di standard di dotazione, relativamente a tutte le medie strutture di vendita esistenti sul territorio
comunale all’entrata in vigore del presente atto, è consentito il subingresso nella titolarità e gestione
delle medesime previa presentazione di specifica comunicazione all’Ufficio Commercio competente.
E’ consentito variare il settore merceologico, anche parzialmente, dall’esistente NON ALIMENTARE
al settore ALIMENTARE, previa verifica del soddisfacimento degli elementi indicati nella
documentazione di cui al precedente art. 10.
E’ sempre consentita la variazione dall’esistente settore ALIMENTARE al settore NON
ALIMENTARE comunque nel rispetto dimensionale e delle eventuali limitazioni esplicitate dai
presenti criteri e dal vigente strumento urbanistico generale.
Fermo restando quanto sopra previsto, è consentito ampliare la superficie di vendita delle medie
strutture esistenti fino al raggiungimento del limite massimo di mq. 2500 di superficie di vendita per
ciascuna media struttura, purchè NEL RISPETTO di quanto previsto dal vigente strumento urbanistico
generale e dal presente regolamento.

                                             Art. 13
                  Correlazione tra procedimenti per il rilascio dell’autorizzazione

In relazione alla necessità di correlazione tra il procedimento di natura urbanistica e quello
autorizzatorio commerciale, fermo restando quanto già disciplinato dall’articolo 5 commi 16 bis, ter e
seguenti della legge regionale n. 14/1999, nel caso di medie strutture di vendita assentibili a seguito di
presentazione di permesso di costruire o DIA, l’autorizzazione commerciale dovrà precedere il
perfezionamento della procedura relativa al titolo abilitativo edilizio.
Qualora non ci si avvalga della facoltà della DIA, contestualmente alla richiesta di autorizzazione ai
sensi dell’articolo 8 del D.Lgs. n. 114/98, va presentata istanza per il permesso di costruire richiesto per
la realizzazione delle opere edilizie necessarie allegando il progetto e l’ulteriore necessaria
documentazione.
In tal caso:
           1) nel rispetto delle procedure indicate dall’articolo 38 della Legge Regionale 12/2005, il
           permesso di costruire è rilasciato negli stessi termini di tempo previsti per l’autorizzazione
           commerciale. E’ fatta salva in ogni caso la facoltà di intervento sostitutivo di cui all’articolo
           39 della Legge Regionale 12/2005.
           2) L’autorizzazione commerciale ed il permesso di costruire sono contenuti in un unico atto;
           tale atto è firmato congiuntamente dal Responsabile del Settore Tecnico del Comune e dal
           responsabile del Servizio Commercio.
           3) L’autorizzazione commerciale, nel caso in cui produca effetti anche di permesso di
           costruire, va sottoscritta dal responsabile della struttura tecnica cui compete firmare il
           permesso di costruire: in caso la struttura comunale che si occupa di commercio e quella che
           si occupa di edilizia siano distinte, l’atto va sottoscritto congiuntamente dai responsabili delle
           due strutture, se del caso anche in seguito a conferenza di servizi interna all’ente, ossia tra le
           competenti strutture comunali.

                                                 ------
Nei casi in cui l’intervento edilizio necessiti di un preventivo Piano Attuativo, l’avvio del procedimento
pianificatorio può essere contestuale o successivo al procedimento di rilascio dell’autorizzazione
commerciale.
Eventuali ulteriori casi di deroga al criterio della contestualità dei procedimenti sono oggetto di
espressa individuazione nello strumento urbanistico o nel regolamento edilizio; in tali casi la verifica di
ammissibilità urbanistica ai fini del rilascio di autorizzazione commerciale, è limitata ai profili di
compatibilità localizzativa e dimensionale della struttura commerciale e non pregiudicano al di fuori di
tali profili, le verifiche da effettuarsi nell’ambito del procedimento di natura urbanistico – edilizia.
La conclusione del procedimento di natura urbanistico- edilizia non può in nessun caso precedere le
determinazioni sulle domande di cui all’art. 8 del D.Lgs. n.114/98.

                                             Art. 14
                        Riduzione o frazionamento della superficie di vendita

La riduzione della superficie di vendita di una media struttura, comunque non al di sotto dei 250 mq.,
va comunicata al Comune e può essere liberamente effettuata a condizione che la superficie di vendita
risultante mantenga accessi autonomi e possa continuare a disporre delle aree a standard in proporzione
non inferiore a quelle disponibili prima della riduzione, oppure di standard autonomi comunque atti a
soddisfare le prescrizioni urbanistiche.
La riduzione della superficie di vendita di una media struttura al di sotto dei 250 mq. comporta la
rinuncia all’autorizzazione e la presentazione ex novo di una comunicazione di attivazione di esercizio
di vicinato ( Mod. D.I.A.P.).
Nel caso che una media superficie venga frazionata in modo da dare luogo ad ulteriori distinte medie
strutture di vendita, ognuna di queste deve richiedere l’autorizzazione ex novo, che va sempre concessa
a condizione che la superficie di vendita risultante mantenga accessi autonomi e possa continuare a
disporre delle aree a standard in proporzione non inferiore a quelle disponibili prima della riduzione,
oppure di standard autonomi comunque atti a soddisfare le prescrizioni urbanistiche.
Qualora con la riduzione di superficie il nuovo locale non disponga di accesso autonomo, ma risulti
accessibile solo dall’interno di altro esercizio o di uno spazio privato comune ad altri esercizi l’insieme
di esercizi risultanti andrà riclassificato come centro commerciale.

                                              Art. 15
                                     Comunicazioni di variazione

Per le aperture a seguito di subingresso, per le riduzioni di superficie e di settore per la cessazione
dell’attività, è necessario inoltrare comunicazione all’Ufficio Commercio, da presentarsi al Protocollo
Generale del Comune.
Per le operazioni sopra richiamate è dovuta la comunicazione su modello COM. 3, come pubblicato
sulla G.U. n. 209 del 18/12/2000.
Per le operazioni di riduzione della superficie di vendita, per la riduzione del settore merceologico e per
la cessazione di attività, non è dovuta alcuna ulteriore formalità da parte del Comune, se non quella di
accusare ricevuta su copia della comunicazione, con data di arrivo e numero di protocollo.
Art. 16
                                               Subingresso

Il trasferimento della gestione o della proprietà di medie strutture di vendita, per atto tra vivi o per
causa di morte, è soggetto alla sola comunicazione al Comune competente per territorio, ai sensi del
comma 5 dell’art. 26 del D.Lgs. n. 114/98.
L’attività può iniziare immediatamente dopo aver inoltrato comunicazione al Comune, come
specificato nella Circolare Ministeriale n. 3467/C, punto 11.
Nella comunicazione di cui al comma 1 del presente articolo il soggetto interessato dichiara di essere in
possesso dei requisiti di cui all’art. 5 del D.lgs. n. 114/98. In caso di subingresso per causa di morte, se
il subentrante non è in possesso dei suddetti requisiti, è tenuto ad acquisirli entro sei mesi dall’apertura
della successione, come indicato nella Circolare Ministeriale n. 3467/C, punto11.
La ditta cedente deve inoltrare idonea comunicazione di cessazione con Mod. COM3.

                                                Art. 17
                                 Sospensione e cessazione dell’attività

L’attivazione di una nuova media struttura di vendita deve avvenire entro un anno dalla data di rilascio
della relativa autorizzazione commerciale.
L’attività di media struttura di vendita può essere sospesa per un periodo non superiore ad un anno,
previa comunicazione all’ufficio comunale competente. La comunicazione deve pervenire al Comune
entro 10 giorni dall’avvenuta sospensione dell’attività.
In caso di comprovata necessità, l’organo comunale preposto può prorogare il termine di cui al
precedente comma 2.
La cessazione dell’attività relativa a medie strutture di vendita è soggetta alla sola comunicazione al
Comune , ai sensi del comma 5 dell’art. 26 del D.Lgs. n. 114/98.
La cessazione dell’attività di cui al precedente comma 1 può essere effettuata immediatamente dopo
aver inoltrato comunicazione al comune.

                                                Art. 18
                          Strutture di vendita organizzate in forma unitaria

Ai sensi della DGR 4 luglio 2007 n. 8/5054, per struttura di vendita organizzata in forma unitaria è da
intendersi una media o una grande struttura di vendita nella quale due o più esercizi commerciali siano
inseriti in un insediamento edilizio o in un complesso urbanistico-edilizio organizzato in uno o più
edifici, nella medesima area o in aree contigue, destinato in tutto o in parte alle attività commerciali,
anche composto da più edifici aventi spazi di distribuzione funzionali all’accesso ai singoli esercizi con
spazi e servizi gestiti anche unitariamente.
Alla definizione sopra richiamata sono riconducibili:
     a) il centro commerciale costituito da una media o da una grande struttura che si caratterizza, in
     tutto o in parte, per l’unicità della struttura o dell’insediamento commerciale, la destinazione
     specifica o prevalente della struttura, gli spazi di servizi gestiti unitariamente e le infrastrutture
     comuni.
     b) Il parco commerciale, inteso quale complesso commerciale costituito da una aggregazione, in
     aree commerciali contigue, di almeno due medie o grandi strutture di vendita localizzate anche sul
     medesimo asse viario e con un sistema di accessibilità comune.
                                                 ------
Nella definizione di centro commerciale di cui alla precedente lettera a) devono ritenersi compresi
anche:
a1) il centro commerciale tradizionale, inteso quale complesso commerciale costituito da una
aggregazione, nella medesima area, di più edifici, anche contigui e collegati funzionalmente da percorsi
pedonali su suolo privato con accessibilità ad un insieme di esercizi commerciali con servizi comuni
fruibili dall’intero complesso;
a2) il centro commerciale multifunzionale, inteso quale complesso commerciale, con le caratteristiche
di cui sopra, concepito e organizzato per svolgere una molteplicità di funzioni (culturali, di
intrattenimento, di svago, di spettacolo, di benessere o di divertimento) complementari a quella
commerciale;
a3) il Factory Outlet Centre, costituito da una media o da una grande struttura, localizzata in luogo
diverso da quello di produzione, in cui più aziende produttrici, direttamente o indirettamente, effettuano
la vendita di prodotti appartenenti al settore merceologico non alimentare al fine di esitare
prevalentemente prodotti invenduti, di fine serie, fallati, collezioni di anni precedenti e prodotti
campionari.
Il ricorrere degli elementi che possono costituire una struttura unitaria ai sensi del comma 1 sarà
verificato dall’amministrazione comunale in ogni caso quale che sia la formula o la dizione
commerciale adottata.
Non è considerata struttura organizzata in forma unitaria l’insieme degli esercizi e di altre attività di
servizio che si affacciano su vie e piazze pubbliche che si caratterizzano come “centri commerciali
naturali” compresi i mercati su aree pubbliche.

                                                Art. 19
                             Procedure per le strutture di vendita unitarie

Alle strutture di vendita unitarie come individuate ai sensi del precedente articolo, è rilasciata
un’autorizzazione avente carattere unitario con le modalità di cui all’art. 8 del D.Lgs. 31 marzo 1998 n.
114 e delle disposizioni regionali vigenti in materia. La predetta autorizzazione indicherà puntualmente
anche una delle tipologie di struttura unitaria di vendita elencate al precedente articolo. Il passaggio da
una tipologia ad un’altra può essere soggetto ad una nuova valutazione limitatamente agli aspetti ed
alle caratteristiche che inducono ad un maggior impatto socioeconomico e di sostenibilità.
In relazione a tale autorizzazione unitaria sono rilasciate tante singole autorizzazioni quanti sono gli
esercizi commerciali di vicinato e di media struttura inseriti o considerati facenti parte della struttura di
vendita unitaria.
Il primo passaggio dall’autorizzazione unitaria, in nessun caso autonomamente attivabile neanche
parzialmente, alle autorizzazioni per i singoli esercizi non costituisce una fattispecie di subingresso.
Le superfici di vendita autorizzate dei singoli esercizi discendono dall’autorizzazione unitaria e il loro
totale deve corrispondere a quello della citata autorizzazione unitaria. La superficie di vendita della
struttura di vendita è pertanto pari a quella risultante dalla somma delle superfici di vendita degli
esercizi commerciali in essa presenti nel rispetto anche dei settori merceologici autorizzati.
L’allocazione o il trasferimento di uno o più esercizi all’interno o in prossimità di una struttura di
vendita unitaria di cui al precedente articolo configura un ampliamento dell’autorizzazione unitaria in
essere e necessita quindi dell’avvio del relativo procedimento autorizzatorio. Non è consentito il
trasferimento di uno o più esercizi al di fuori dalla struttura di vendita unitaria.
La domanda di apertura e di modificazione di una struttura di vendita unitaria può essere presentata
anche da un unico soggetto promotore con le modalità di cui all’art. 5 della legge regionale n. 23 luglio
1999 n.14. Nella domanda il richiedente deve indicare, a pena di inammissibilità della stessa, la
tipologia di struttura unitaria per cui si chiede l’autorizzazione. Il richiedente l’autorizzazione unitaria
può non dichiarare il possesso dei requisiti professionali di cui all’art. 5, comma 5 del D.lgs. 31 marzo
1998 n. 114, fatto salvo il possesso dei requisiti da parte dei richiedenti le singole autorizzazioni degli
esercizi che compongono la struttura unitaria.
Non è consentito rilasciare autorizzazioni concernenti distinti esercizi commerciali che nel loro insieme
configurino strutture commerciali unitarie come individuate ai sensi del precedente articolo, dovendo
alle stesse essere applicate le procedure di autorizzazione previste per le medie o le grandi strutture di
vendita.
Gli insediamenti commerciali privi di autorizzazione unitaria non possono adottare soluzioni strutturali,
funzionali o formali e fornire informazioni al pubblico riguardanti uno o più esercizi, atte a
rappresentare gli stessi quali struttura unitaria di vendita. Il ricorrere della fattispecie sopra richiamata
configura svolgimento abusivo dell’attività ai sensi dell’art. 22 del D.lgs. 31 marzo 1998 n. 114.
Nel caso di insediamenti commerciali autorizzati ed attivi ai sensi dell’art. 27 della legge 11 giugno
1971 n. 426 si procederà al rilascio dell’autorizzazione unitaria, su richiesta dei soggetti interessati
sentita preventivamente la Direzione Generale della Giunta regionale competente in materia di
commercio interno. Saranno considerate esclusivamente le superfici di vendita attive degli insediamenti
autorizzati ai sensi dell’art. 27 della legge 11 giugno 1971 n. 426 dal cui nulla osta si evince il carattere
unitario della struttura.

                                                  Art. 20
                                             Affido di reparto

Il titolare di un esercizio organizzato in più reparti in relazione alla gamma merceologica dei prodotti
trattati o alle tecniche di prestazione del servizio può affidare uno o più reparti a terzi in possesso dei
requisiti di cui all’art. 5 del D.lgs. 31 marzo 1998 n. 114 perché li gestiscano in proprio, previa
comunicazione al Comune competente per territorio, alla Camera di Commercio e all’Ufficio IVA.

                                                  Art. 21
                                      Divieto di esercizio congiunto

E’ fatto divieto di esercizio congiunto nel medesimo locale dell’attività di vendita all’ingrosso e al
dettaglio di cui all’art. 26 del D.lgs. 31 marzo 1998 n. 114. Il divieto non si applica alla vendita dei
seguenti prodotti:
     a) macchine, attrezzature e articoli tecnici per l’agricoltura, l’industria, il commercio e
     l’artigianato;
     b) materiale elettrico;
     c) colori e vernici, carte da parati;
     d) ferramenta ed utensileria;
     e) articoli per impianti idraulici, a gas ed igienici;
     f) articoli per riscaldamento;
     g) strumenti scientifici e di misura;
     h) macchine per ufficio;
     i) auto-moto-cicli e relativi accessori e parti di ricambi;
     j) combustibili;
     k) materiali per l’edilizia.

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