Recensione Canon EOS 5DMKIII di Marco Meniero

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Recensione Canon EOS 5DMKIII di Marco Meniero
Recensione Canon EOS 5DMKIII
                                                    di Marco Meniero

La Canon EOS 5MKIII è la terza generazione di una linea di reflex rivoluzionarie che hanno portato alla mano dei fotografi prima il full
frame e poi il video HD. Pertanto la Canon ha presentato la EOS 5DMKIII come l’evoluzione naturale della EOS 5DMKII, ma in realtà i
due modelli hanno ben poco in comune. A mio parere, si sarebbe potuta chiamare EOS 3D perché rappresenta una via di mezzo tra una
EOS 1D X alleggerita e la EOS 7D migliorata con uno straordinario sensore Full Frame e funzioni video top level. Ritengo inoltre che
l’evoluzione naturale della 5DMkII sarebbe potuta essere la EOS 6D se questa fosse stata più reattiva ed avesse avuto la capacità di
scattare fino a 1/8000s … ma forse in questo caso la famiglia della serie EOS 5D avrebbe perso la bandiera tipica dell’innovazione che la
Canon gli ha affidato.

Vediamo nel dettaglio i Pro/Contro che ho notato durante l’uso con i firmware 1.2.1 e 1.2.3:

PRO

L’ergonomia derivante dalla EOS 7D è ben studiata. La costruzione in lega di magnesio è robusta con ottimo rivestimento gommato e
materiali sigillanti resistenti alle intemperie. Sembra proprio una 7D in versione extra large e massiccia come un carrarmato. I tasti sono
leggermente più grandi della 5DMKII, ciò favorisce l’uso con i guanti e le mani fredde. Trasmette un buon feeling professional. Il tasto
degli Iso posto vicino al pulsante di scatto è diverso dagli altri, così da essere riconosciuto al tatto velocemente spostando le dita senza
distogliere lo sguardo dal mirino.

L’opzione ”Priorità tonalità chiare” (D+) è un algoritmo, già presente nella EOS 5DMKII, utile per aiutare i fotografi matrimonialisti a non
sovraesporre gli abiti da sposa bianchi; personalmente l’ho sempre usata per riprendere le nubi bianche con profitto. Con la nuova MKIII
ho notato che i suoi effetti sono ancora migliori alla MKII. Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica: come controindicazione D+ tende a
sottoesporre la scena per un valore medio di 1/3 rispetto all’esposizione standard e vira la tinta in modo appena percettibile verso il
magenta del 2% sulla scala di ACR. Nel complesso D+ fa bene il suo lavoro rendendo ben visibili le alte luci e mantenendo i contrasti
molto gradevoli. Anche l’opzione “Correzione automatica della luminosità e del contrasto ” (ALO) è molto incisiva e migliora
Recensione Canon EOS 5DMKIII di Marco Meniero
sorprendentemente l’estensione della gamma dinamica, ma ammorbidisce troppo la scena; questo problema nasce solo con l’impostazione
più aggressiva, pertanto consiglio di usare l’impostazione standard. Nel complesso, la gestione della gamma dinamica con le opzioni ALO
e D+ è ottima, anche se non estesa come quella della EOS 1D C che ha il Canon Log (12EV reali). In definitiva, dovendo scegliere quale
tra le due opzioni (ALO e D+) sia la migliora da usare, ritengo che per le foto di paesaggio e del cielo diurno convenga usare D+, mentre
per le foto del cielo notturno e degli interni convenga usare l’ALO con impostazione standard. Ma questa mia ultima considerazione mi
riservo di verificarla bene sul campo con ulteriori prove.

Il nuovo pentaprisma è entusiasmante: mirino molto luminoso con copertura 100% e la conchiglia è veramente comoda ed ergonomica,
peccato che il vetrino antifog non sia di serie.

I comandi sono personalizzabili ed intuitivi, in particolare il tasto M-Fn è molto comodo e ben posizionato. Nel battery grip opzionale è
stato inserito un joystick replica di quello posizionato sul dorso vicino al tasto Q.

La raffica arriva fino a 6fps con una buona gestione del buffer (la EOS 5DMKII si fermava a 3.9 fps e la Nikon D800 a 4 fps). Tuttavia,
nel caso in cui si scrivono contemporaneamente le due schede di memoria le prestazioni generali rallentano. Comunque la reattività rimane
sempre eccellente grazie al nuovo processore DIGIC 5 +, 17 volte più veloce del DIGIC 4. La vecchia MkII e la sorella minore 6D sono
più lente sia nella raffica, sia nella gestione di tutto il flusso di lavoro.

La risoluzione ed il dettaglio dei file RAW è simile quella della 5DMKII, ma aumentano i margini di gestione con le curve di PS.
Applicando lo sharpening in Adobe Camera Raw aumenta la visibilità della risoluzione limite senza la creazione di Moiré ed artefatti.
Generalmente quando sviluppo con ACR i RAW della MkII imposto di default la vividezza a +15. Invece con i file della MkIII la
vividezza non la tocco, o al massimo la imposto a +5.

Il colore e la tonalità rimangono più fedeli della precedente 5DMII per ogni valore di Iso

La misurazione esposimetrica è affidabile anche in situazioni di difficile contrasto

L’AF è evoluto come quello dell’ammiraglia EOS 1D X, con 61 punti di misurazione molto sensibili e modulabili (nel manuale il suo
capitolo ha ben 45 pagine). La Serie 1 rimane comunque superiore perché il sensore di misurazione ha la matrice di 100,000 punti.
Scattando le scene a basse luminosità e con basso contrasto l’autofocus diventa più lento, ma comunque sempre più veloce di quello della
EOS 5DMKII. E’ possibile personalizzare la procedura di messa a fuoco, oppure selezionare uno dei 6 casi tipici di ripresa preimpostati
dalla Canon e personalizzarli a sua volta con 3 parametri. I settaggi sono talmente evoluti che si può selezionare la correzione ottica per
ottica.

In comune con la EOS 1D X, oltre al sensore AF, ha anche il meccanismo otturatore e lo schermo LCD. Il nuovo monitor posteriore da 3.2
pollici presenta un nuovo ed efficace sistema antiriflesso

Efficiente la correzione della vignettatura, della distorsione e delle aberrazioni cromatiche laterali con i JPG.

Personalmente non sono esperto di riprese video, ma sembra che la modalità di compressione video interframe “ALL- I” garantisca una
ripresa di alta qualità a 24fps, in pratica come se montasse un video con scatti successivi di foto. Il pieno controllo manuale in modalità
video aiuta molto i filmaker.

Multiesposizione e HDR personalizzabile fino a 7 frame con copertura fino a +/-8EV.

Doppio vano per schede di memoria SD+CF.

Possibilità di visionare in Live View l’anteprima dello scatto.

Un LCD trasparente proietta un reticolo ed i punti AF nel mirino aiutando la composizione e la gestione dello scatto. Questa caratteristica
rende la reflex molto comoda e professional.

La possibilità di confrontare due scatti affiancati può essere utile, anche se non la ritengo una funzione fondamentale.

Uscita HDMI non compressa con firmware 1.2.1 del 30 Aprile 2013 e successivi.

Credo che i tasti “Rate” e “Q” possano essere utili e pratici.
CONTRO

E’ più rumorosa della EOS 6D da 2/3 a 4/3 di stop in base agli Iso, ma questo dipende dall’architettura dei fotodiodi e dal progetto più
recente (vedi paragrafo sul rumore).

Dopo aver aggiornato il firmware (dal 1.1.3 al 1.2.1), non riuscivo più a trovare le impostazioni video del “frame rate” nei sottomenu,
nonostante seguissi le istruzioni del manuale d’istruzioni cartaceo di serie. Ebbene, dopo una ricerca on line, ho trovato che la Canon ha
cambiato anche il manuale con i firmware successivi al 1.2.0; il nuovo manuale si può avere solo in formato .pdf, questa è una vera
scomodità.

Non ha i tasti retroilluminati molti utili per le foto notturne.

A mio parere lo sviluppo del RAW in camera è un fronzolo inutile che contribuisce solo a scaricare la batteria.

Il Battery Grip opzionale è costoso ed ingombrante, avrei preferito una impugnatura verticale di serie e meno ingombrate, come se la
MKIII avesse il body di una 1D X in miniatura.

La posizione del tasto che serve a cancellare i file è posto vicino a quello che serve a visionarli, preferirei che i due tasti fossero posti in
posizione più distanti per evitare cancellazioni accidentali. Al buio si possono confondere. Avrei preferito fosse posizionato vicino la
ghiera di controllo rapido come nella EOS 6D.

La sensibilità minima dell’autofocus è -2EV, mi sarei aspettato almeno -3EV come nella sorella minore 6D.

La mancanza dell’otturatore a leva sul mirino è una vera pecca per questa classe di fotocamera. Questo è fondamentale per evitare riflessi
durante gli scatti in posa B che possano sia influenzare l’esposimetro, sia danneggiare l’immagine finale.

I punti AF purtroppo non sono illuminabili nel mirino con modalità AI Servo.

L’HDR non è all’altezza dei software dedicati come Photomatix o PS. L’HDR in camera funziona comunque bene, ma ho riscontrato due
aspetti negativi: il primo riguarda che il file finale viene salvato solo in JPG e non in RAW, il secondo riguarda l’esposizione finale,
ovvero l’esposizione nei tre canali RGB è tropo sbilanciata verso uno di questi tre canali. In definitiva credo che userò l’HDR in camera
solo per aumentare la gamma dinamica in situazioni critiche, ma per HDR seri continuerò ad usare plugin esterni.

La mancanza del flash incorporato è una scomodità, che la Nikon ha aggirato nella concorrente D800.

Il Flash potrebbe non attivarsi a seconda di quando si preme il pulsante dell'otturatore (problema risolto col firmware 1.2.3)

Non effettua riprese video con tempi inferiori a 1/30 di secondo.

L’assenza di WiFi del GPS è inconcepibile per una reflex di questo calibro, visto che la sorella minore EOS 6D li ha.

Manca l’interfaccia USB 3.0 come in alcune Nikon.

Manca il comodo monitor snodabile come nelle Canon APS-C.

La Canon avrebbe potuto prendere dal firmware Magic Lantern le seguenti funzioni: i video in RAW a 14Bit, la registrazione di note
audio, il Focus Stacking, il contatore di scatti della reflex, l’intervallometro ed il timer, utili per i timelapse e gli star trail.

Avrei preferito che nei dati Exif ci fosse registrata la temperatura del sensore, questa informazione è utile nella foto astronomica per gestire
i dark frame

Manca sia il crop in camera, sia la possibilità del ROI (Region of Interest) nelle riprese video utile nelle riprese con i telescopi o nella
macrofotografia

Test sul RUMORE:
Come si vede dalla prova comparativa tra i dark frame, la 6D è molto pulita e essere usata con Iso più alti di circa 1 stop rispetto alla
MKIII, la quale risulta essere più pulita della MKII da uno stop per Iso bassi fino a due stop abbondanti per valori elevati (queste mie
considerazioni derivano dall’osservazione delle curve dei dark frame con DPP sovraesposti di 2 stop in batch con ACR e non dalla
distribuzione del rumore visibile nelle singole immagini). Con la MKIII la riduzione del rumore in JPEG è troppo marcata con effetti di
perdita di dettagli fini, pertanto, in condizioni di scarsa luminosità si consiglia di scattare in RAW. In definitiva il NR pulisce molto le
immagini, ma le ammorbidisce eccessivamente. Oltre i 25600 ISO in JPG si riduce vistosamente la gamma dinamica.

Scattando ad una festa di compleanno con l’impostazione “Auto Iso”, AWB, senza flash e con stanza debolmente illuminata, la MKIII ha
generato file estremamente puliti e con ottima gamma dinamica. Sono rimasto veramente sorpreso quando ho letto negli exif: 10.000Iso,
essendo abituato alla MKII, credevo avesse scattato ad 1600Iso !!! ... Certamente se avessi usato la 6D avrei ottenuto immagini ancora più
pulite, ma non so se avrei avuto lo stesso vantaggio in termini di gamma dinamica e velocità operativa.

Dopo aver visto i dark frame comparativi, ci si potrebbe chiedere se la 6D fosse più idonea alla fotografia astronomica per le riprese
deepsky; ebbene il mio test non può rispondere a questa domanda perché non sono in grado di dire quale tra le due reflex abbia maggiore
gamma dinamica, migliore risposta spettrale e come sviluppano il rumore con pose di oltre 300 secondi. La 6D non può essere incoronata
regina della fotografia astronomica solo per avere meno rumore della MKIII con trenta secondi di posa.
Gli scatti del test (foto sopra) sono effettuati con le reflex EOS 5DMKII, 5DMKII e 6D in RAW alla temperatura
         di 22C, tempi di posa pari a 30”. E’ stata disabilitata D+, il Noise Reducer e la riduzione disturbi alta sensibilità
        impostata su Standard. I file sono stati convertiti in JPG con ACR e l’esposizione è stata aumentata di 2 stop per
                                                           evidenziare i difetti.

 Scatti da 30” (sopra) sono effettuati a 3200 Iso in RAW alla temperatura di 20C, convertiti in JPG con ACR con l’impostazione
                                                       della esposizione a +2

L’aspetto più impressionante di questo test comparativo è l’incidenza di D+ sul file: non elimina il rumore, ma lo scurisce molto da
renderlo non visibile.
Dark frame ottenuto alla temperatura di 20 gradi, tempo d’esposizione pari a 300 secondi ad 800Iso, D+ attivato

CONCLUSIONI

Davanti un prodotto così appetibile, cerchiamo di capire chi potrebbe non trovare dei vantaggi puramente qualitativi rispetto alla MKII tali
da non giustificarne l’acquisto: alcuni fotografi del cielo stellato (stile TWAN), i ritrattisti che lavorano con impostazioni manuali ed i
paesaggisti amanti delle lunghe pose filtrate. Credo che chi cerca una reflex senza fronzoli, con poche impostazioni e che sia pulitissima
nella fascia degli Iso da 200 a 800, FORSE avrebbe bisogno della meno rumorosa 6D (vedi dark frame comparativi). E’ chiaro che la
MkIII vada bene anche per loro, ma offre molto più di cosa serve realmente, e quindi questi fotografi potrebbero risparmiare ed orientarsi
verso altri prodotti. Per tutti gli altri fotografi l’aumento del prezzo del 20% rispetto alla MKII è pienamente giustificato dall’incremento
delle prestazioni generali, anche se la risoluzione aumenta solo del 5% e la riduzione del rumore garantisce solo due stop di vantaggio
negli Iso rispetto alla MKII ed uno in meno della 6D.

In definitiva la 5DMKIII è nel complesso una reflex che non delude con immagini di elevata qualità in ogni tipo di situazione. Ed è un
prodotto di alte prestazioni con una affidabilità eccezionale. Il progresso complessivo rispetto alla MKII è indiscutibile ed il nuovo AF è
davvero efficiente e sensibile. E’ difficile trovare lacune in una fotocamera del genere, pertanto considerarla solo un muletto della 1D X
sarebbe troppo riduttivo. Trovare punti di debolezza in questo prodotto è molto difficile, ma se si volesse essere veramente pignoli per
cercare il “pelo nell’uovo”, allora si dovrebbe sbirciare tra le specifiche dei competitor o del firmware Magic Lantern per trovare qualche
caratteristica che la nostra avrebbe potuto avere in più. Così si scoprirebbe che l’unica vera rivale è la diretta concorrente Nikon D800, la
quale sembra avere una marcia in più per: quasi uno stop in più di gamma dinamica, per la risoluzione e per le immagini meno morbide
(chapeau).

Concludo la personale recensione dichiarando che la reflex è semplicemente entusiasmante ed altamente consigliata. Se dovessi darle un
voto, le darei 9/10, mentre alla MKII avrei dato 7/10 ed alla MKI 6+/10.
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