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Ravenna e le acque Mostra didattica in collaborazione con Soroptimist, Istituzione Biblioteca Classense, Archivio di Stato di Ravenna Danilo Montanari Editore
Questa pubblicazione è realizzata con il contributo di: Assessorato Provinciale Protezione Civile, Parchi e Bonifica Gruppo Hera Tipografia Moderna Ravenna STEPRA - Soc. Cons. a .r.l. Sviluppo Territoriale della Provincia di Ravenna BENDANDI di Saragoni Roberto - Impianti Termoidraulici e Climatizzazione La mostra Ravenna e le acque è organizzata dal Soroptimist club di Ravenna in collaborazione con Istituzione Biblioteca Classense e Archivio di Stato di Ravenna Con il patrocinio di Con il contributo di Comune Provincia Consorzio di Ravenna di Ravenna di Bonifica della Romagna Segreteria organizzativa: Claudia Giuliani, Manuela Mantani, Fulvia Missiroli, Nadia Tassini. Si ringraziano: Giorgio Biserni Paolo Equisetto Gabriele Pezzi dell’Istituzione Classense il personale dell’Archivio di Stato di Ravenna la Cooperativa Culturale G. Mazzini 30 ottobre 2009 - 30 aprile 2010 Per informazioni e prenotazione visite guidate: Archivio di Stato Piazzetta dell’Esarcato n.1 - tel 0544213674 e-mail: as-ra@beniculturali.it Per le immagini di ASRa autorizzazione n. 13/09 su concessione del Ministero dei Beni ed Attività Culturali - Archivio di Stato di Ravenna Sigle: ASCRa: Archivio Storico Comunale Ravenna ASRa: Archivio di Stato di Ravenna ASVe: Archivio di Stato di Venezia BCRa: Biblioteca Classense di Ravenna © 2009 Danilo Montanari editore Ravenna Finito di stampare nel mese di dicembre 2009 presso Tipografia Moderna Ravenna Immagini di copertina in prima: pianta delle Pialasse Baiona e Piomboni in un lucido del Genio Civile del 1894, ASRa. Prefettura di Ravenna, B.561 in quarta: acqua di Torre Pedrera, tratto da Acquedotto per la città di Ravenna, 1931 BCRa, album fotografico n. 38
La bellissima mappa in pergamena, del XV secolo, rappresenta il corso del fiume Lamone (ossia del Raffanara, com’è all’epoca denominato) sia nel percorso occidentale più recente, che nel tracciato seguito dopo la diversione operata nel 1240 da Federico II, che lo indirizzò su Piangipane, per costringere Ravenna assediata alla resa. Nella mappa (registrata all’anno 1460, non è chiaro in base a quali elementi) è indicato il duca Borso quale esecutore dei lavori svolti nel tratto superiore del nuovo corso, che al contrario tutte le fonti coeve attribuiscono al governo veneziano. Nel 1460 Borso d’Este realizzò infatti i lavori di immissione del fiume Santerno nel Po di Primaro, nei territori del ducato ferrarese, cui è stato sempre estraneo il tracciato del fiume Lamone. ASRa. Corporazioni Religiose, Estranee capsa XXII F. n.VI 4
Acque da bere Acque di bonifica L’impegno profuso nei secoli per alimentare Ravenna Parlare di bonifica a Ravenna significa parlare di qual- con acque potabili, a partire dall’acquedotto di Traiano cosa che è strettamente connaturato al contesto territo- (I-II secolo d.C.) fino alla realizzazione del grande ac- riale, ed è parte di una tradizione che, oltre a farci convi- quedotto di Romagna, è certamente, nella storia della vere con le acque, ha creato competenze e capacità, che città, la sfida più impegnativa intrapresa. Una città cir- sono state utilizzate anche altrove. condata dalle acque, un territorio immerso nelle acque, Dunque il rapporto tra Ravenna e l’acqua è cosa anti- che da sempre hanno dovuto lottare per procurarsi ac- ca: l’acqua come risorsa; per usi domestici, lavorativi ma que per uso civile, acque da bere. anche come elemento di grande preoccupazione per la E questo travagliato, ma affascinante percorso, la bella sicurezza. mostra didattica organizzata dal club ravennate del So- Come amministratore pubblico, mi confronto quoti- roptimist ha inteso documentare, nelle sue fasi salienti, dianamente con i problemi riguardanti l’acqua, il suo unitamente agli altri non meno importanti aspetti - la utilizzo e i rischi che si corrono, se non si è in grado di difesa con le acque (e dalle acque) - le acque per il lavo- intervenire sul territorio. ro, che caratterizzano il rapporto della città con l’inso- Un territorio che, come ricordavo, è stato letteralmente stituibile risorsa. strappato alle acque e che le opere di bonifica ci hanno Di tale incessante attività le testimonianze nelle rac- consegnato e continuano a mantenere, consentendoci colte documentarie della città abbondano: i documenti di viverlo al meglio. presentati in esposizione dall’Archivio di Stato e dalla Dunque l’acqua è, qui più che altrove, nel nostro desti- Classense ne sono del resto la prova ed è positivo che, no ed è bene che la rispettiamo. anche con questa pubblicazione, si intenda promuovere Ciò significa almeno due cose: la prima è non sprecar- fra i cittadini e soprattutto fra i giovani una maggiore la; la seconda è fare in modo che il territorio sia costan- conoscenza delle tematiche rappresentate. Un ringrazia- temente in condizioni di sicurezza. mento sentito va dunque al Soroptimist che ha intrapre- Come Protezione Civile della Provincia siamo partico- so l’iniziativa ed alle istituzioni culturali, come ai singoli, larmente attenti su quest’ultimo aspetto: possiamo con- che hanno collaborato a realizzarla. tare, infatti, su personale addestrato e capace e anche Riprendendo il tema che mi è più proprio, le acque per su un grande numero di volontari, debitamente formati uso civile, trova conferma il lavoro continuativamente per poter intervenire in caso di calamità idraulica. svolto dalle pubbliche amministrazioni, in questo ul- In questi ultimi dieci anni abbiamo compiuto molti timo cinquantennio, per fornire finalmente alla città e passi avanti nella cultura della sicurezza territoriale, ma al territorio un servizio in linea con le esigenze di una anche su quella ambientale: in alcuni casi perché co- moderna comunità, peraltro attivamente impegnata a stretti da emergenze; in altri perché finalmente ci siamo sviluppare, qualificandone l’offerta, le opportunità de- resi conto che noi e l’ambiente non siamo identità dif- rivanti dalla propria importante economia turistica. Al ferenti. tempo stesso sono affrontate le più recenti sfide poste È un lavoro che richiede competenze, conoscenze e dalla necessità di un uso oculato ed intelligente dell’ac- ricerca: e da questo punto di vista fa bene il Soroptmist qua, ivi compresa la restituzione all’ambiente delle ac- a sostenere gli studenti in Scienze Ambientali di Raven- que reflue opportunamente trattate e depurate. na, dimostrando grandi attenzione e lungimiranza. Tale duplice obiettivo è oggi assunto, collaborando Così come ha fatto bene a promuovere la mostra che quotidianamente e proficuamente con le istituzioni lo- ha consentito questa pubblicazione, che consentirà di cali nonchè attuando importanti piani di investimento, aggiungere un’altra tessera al grande mosaico di quella quale fondamentale ragione di impresa del Gruppo corretta cultura che richiamavo poc’anzi. Hera nel perseguimento di sempre migliori risultati. Per questo desidero complimentarmi ancora una vol- ta con Soroptimist per l’impegno in questa direzione, rivolgendo un particolare ringraziamento al curatore Filippo Brandolini della mostra e alle socie di Soroptmist che con tanta Presidente HERA Ravenna passione e competenza hanno reso possibile questo evento: Claudia Giuliani, Manuela Mantani e, non ulti- ma, Fulvia Missiroli. Eugenio Fusignani Assessore Protezione Civile, Parchi e Bonifica Provincia di Ravenna 5
Madonna del Pozzo, 1596, dipinto su carta già applicato all’immagine della Madonna nella omonima scomparsa cappella. Il miracolo della Madonna del Pozzo è rappresentato in un affresco attribuito ad Andrea Barbiani, sulla parete di un locale commerciale in via Cavour 10, angolo della piazzetta della chiesa di San Domenico. ASCRa Corporazioni Religiose, Convento di San Domenico di Ravenna, Vol. n. 1733. 6
Pax per aquam Ravenna e le sue acque Il Soroptimist International club* è un’organizzazione Una mostra sulle acque di Ravenna non è cosa nuova mondiale di donne impegnate attivamente nelle professioni, e tanti sono i documenti, le testimonianze delle fonti , le nelle attività sociali e culturali della società in cui vivono. mappe che gremiscono gli archivi e le raccolte cittadine e, A global Voice for Women è lo slogan in cui il Soroptimist giustamente, “pretendono” un loro spazio di esposizione International ama riconoscersi; una ‘voce’ quindi per e di divulgazione. Di qui l’impostazione che si è inteso favorire l’affermazione della donna in tutti i campi, ma dare alla mostra: un piccolo saggio, nel senso proprio di anche per far sentire la voce delle donne di fronte alle “assaggio”, dell’immensa mole di carte che testimoniano il grandi tematiche che il mondo contemporaneo è chiamato rapporto speciale della città con le sue acque, attraverso un ad affrontare. In particolare, il Soroptimist favorisce e percorso centrato su tre specifici aspetti. promuove i Diritti Umani e lo spirito di solidarietà prima Acque da bere, acque per la difesa, acque per il lavoro; di tutto nei confronti delle donne e dei bambini che vivono un intreccio difficilmente districabile che marca le rilevanti in condizioni di disagio in paesi tormentati dalle guerre, trasformazioni di Ravenna e del suo territorio nel corso dei dalle malattie, dall’alienazione dei diritti fondamentali. secoli. Da villaggio palafitticolo, sorto sulla confluenza di Ma il Soroptimist ha sempre avuto, ed ha potenziato due corsi d’acqua, a maggior porto militare del Mediterraneo nelle programmazioni nazionali ed internazionali degli orientale; da capitale dell’Occidente, circondata e difesa ultimi decenni, una viva attenzione per le problematiche dalle paludi, a residenza privilegiata di re “barbari”, esarchi, ambientali, ritenendo un diritto fondamentale per imperatori germanici. E in seguito provincia marginale dello l’uomo quello di fruire di un ambiente sano, vivibile, non Stato della Chiesa in perenne, ma creativo, conflitto con i deturpato. suoi fiumi, le sue paludi, le sue acque; in un lento lavorio Il Soroptimist d’Europa, in linea con le indicazioni di trasformazione i cui segni indelebili restano vivamente dell’ONU rivolte a privilegiare nel decennio 2005 – 2015 il impressi nel territorio. Arginature, canali navigabili, porti tema “L’acqua è vita” nei suoi molteplici aspetti, ha adottato interrati, fiumi in continua migrazione, mulini, chiuse, il motto Soroptimists go for Water ed ha invitato i Soroptimist ponti, valli, terre bonificate, risaie, campagne fertili. Nazionali ad attuare progetti biennali e quadriennali su Importante dunque che il club ravennate del tematiche che riguardino l’acqua, che portino l’attenzione Soroptimist, nell’ambito dell’ encomiabile iniziativa sull’acqua nelle realtà territoriali e come problematica della sua associazione regionale, rivolta al ripristino di globale. un acquedotto nel Ruanda, abbia inteso richiamare alla Il Soroptimist International club di Ravenna, in cittadinanza tutta, e particolarmente al mondo della scuola, associazione con i Soroptimist club dell’Emilia-Romagna il valore primario del bene acqua; l’ esposizione didattica, ha contribuito al ripristino di un acquedotto in Ruanda, in corso di svolgimento, riprende dunque il ruolo di questo acquedotto che fornisce acqua ad un ospedale pediatrico insostituibile elemento nella storia e nello sviluppo della distrutto dalla guerra. città. Con l’allestimento della mostra documentaria Ravenna L’impostazione della mostra, allestita con pannelli e le sue acque, il Soroptimist di Ravenna, attraverso testi e che, unitamente ad un testo divulgativo, riproducono documenti antichi e moderni reperibili presso l’Archivio numerosi documenti, può consentirne un successivo di Stato e la Biblioteca Classense, vuole proporre una utilizzo “itinerante” nelle scuole e nelle circoscrizioni. riflessione sul complesso rapporto che Ravenna, fino Naturalmente la tentazione di esporre in mostra anche dall’antichità, ha avuto con le sue acque e i momenti salienti documenti originali dell’Archivio di Stato, a partire dal XII del cammino che è stato necessario percorrere per arrivare secolo, era troppo forte; e tali se li gusteranno i visitatori. alla odierna fruizione di acque potabili e di un territorio Ma anche di queste mappe, pergamene, disegni potranno salubre. E, dunque, l’importanza di un corretto uso e di un allegarsi riproduzioni in copia, in formato originale, per rispettoso rapporto con questa preziosissima risorsa che è l’esposizione decentrata. Infine questa pubblicazione: uno stata via via nel tempo decisiva per la difesa e trappola di strumento utile, riteniamo, per chi voglia approfondire la isolamento, utile per il lavoro dell’uomo e devastante per materia in maniera dettagliata e trovare ulteriore motivo per gli allagamenti e le alluvioni. la conoscenza diretta dei preziosi materiali documentari conservati negli archivi e nelle biblioteche della città. Soroptimist International Club Ravenna Mauro Mazzotti * Il Soroptimist International (www.soroptimist.it) è accreditato presso l’ONU e l’UNESCO; ha una sua rappresentante presso la FAO, l’OCSE, l’ECOSOC; fa parte delle NGO. Il Soroptimist International d’Italia ha una sua rappresentante presso la Commissione per le Pari Opportunità istituita dal Ministero per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. 7
“Stima del Molin Novo” nel borgo di Porta Sisi, di proprietà dell’arcivescovo, cardinale Benedetto Accolti 4 febbraio 1546 ASRa, Archivio notarile di Ravenna, notaio Domenico Mercati, vol. n. 368 8
Pianta della Bonificazione Gregoriana, a nord della città con localizzati i siti delle risaie dei Guiccioli e dei Rasponi. La mappa, ruotata di novanta gradi in senso orario, è databile al 1769 ed attribuibile al perito Antonio Farini, tecnico di fiducia del monastero di San Vitale. Ad est ( in basso nella carta) è in fase di formazione l’attuale litorale destinato a racchiudere l’area valliva della pialasse Baiona e Piomboni, dove s’immette il nuovo Naviglio Corsini. Il fiume Lamone scorre per il corso precedente la rotta di Ammonite del 1839 e, nel tratto terminale, versa in mare per il tracciato attualmente occupato dal Canale in Destra di Reno. Drittolo, Via Cupa e Valtorto, tagliano la strada del Bosco in località Tre Ponti. ASRa. Corporazioni Religiose, Abbazia S.Vitale, v.677 10
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Il disegno settecentesco di Tomaso Zelingher riprende una mappa di Bernardino Zendrini e di Eustachio Manfredi (progettisti della diversione alberoniana dei Fiumi Uniti); indicate sono le linee di diversione previste in precedenti progetti (che si differenziavano sulla maggiore o minore distanza dalla città a cui operare la diversione). Da notare, nella legenda (H-S), che la città si alimenta di acque “da bere” dal fiume Montone. Il mare giunge ancora a ridosso della Torre del vecchio porto Candiano (la Torrazza) ed il nuovo corso dei Fiumi Uniti occupa il tracciato del canale portuale Panfilio, imponendo la costruzione di un nuovo canale più a settentrione (il canale Corsini, che verrà realizzato sul tracciato dello Scolo della Città). ASRa. Corporazioni Religiose, Abbazia di S. Vitale, vol.682, c.219 La mappa settecentesca indica il percorso dei fiumi Ronco e Montone attorno alla città di Ravenna, abbandonato in seguito alla diversione operata nel 1739 dal cardinale Alberoni. Nel disegno (tratto A-B) è indicato il primo intervento operato nel 1563 (progetto Grandi-Coccapani, eseguito parzialmente) per condurre al mare in linea retta (l’odierna via di Punta Marina) il corso riunito dei due fiumi, che prima andava al litorale per il tracciato dell’attuale Stradone di Porto Fuori. È poi indicata (D-F-G-E) la rettifica operata a metà del Seicento da Luca Danesi, per dare un corso più diretto e sicuro alle acque dopo la disastrosa alluvione del 1636, che sommerse la città. ASRa. Corporazioni Religiose, Abbazia di S.Vitale, vol.682, c.422 24
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L’imperatore Federico I (Barbarossa) conferma a Ugo, abate di S. Lorenzo in Cesarea, beni e diritti già donati e confermati dai pontefici e dai suoi predecessori, in modo particolare da Ottone III, tra i quali due molini presso il monastero di S.Lorenzo. Anno 1177 , maggio11, Ravenna (in copia autentica del 1346, particolare). ASRa, Corporazioni Religiose, Canonica di Santa Maria in Porto, n.553 (pergamena). Papa Clemente VII autorizza Bartolomeo Valori, Presidente di Romagna, a costruire un mulino nel territorio di Ravenna. Anno 1533, gennaio 3, Roma. Sul verso del breve il sigillo aderente di cera rossa, protetto da piccola treccia di pergamena, il cosiddetto anulus piscatorius, la cui iconografia rappresenta S.Pietro in barca in atto di trarre la rete. ASRa, Corporazioni Religiose, Abbazia di Sant’Apollinare in Classe, vol. n.194, c.26.v. (pergamena) 28
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La mappa del sedicesimo secolo, una delle più belle ed espressive dell’Archivio di Stato, rappresenta il territorio di Cervia visto dal fiume Savio; l’orientamento è quindi capovolto. In primo piano l’hostaria della Posta del Savio con l’insegna esposta ed il ponte sul fiume. Sulla sponda destra il mulino del cavalier Giacomo Lunardi, con la chiusa, le bocche di presa e i canali di derivazione e di scarico. Al centro la chiesetta quattrocentesca di Santa Maria del Pino. Sullo sfondo, oltre ad un’altra locanda, la città di Cervia nell’antico sito delle saline (notare i cumuli di sale ed il canale alimentatore: Aqua che si piglia dal mare per fare il sale alle saline.) ASRa, Corporazioni Religiose, Abbazia San Giovanni Evangelista, B.1504, c.2 32
Ravenna e le acque Mostra didattica in collaborazione con Soroptimist, Istituzione Biblioteca Classense, Archivio di Stato di Ravenna Danilo Montanari Editore
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