Rassegna Stampa del 22 febbraio 2022 Testata - Sindacato Medici Italiani

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Rassegna Stampa del 22 febbraio 2022 Testata - Sindacato Medici Italiani
Rassegna Stampa del 22 febbraio 2022
                            Testata                                                  Data

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                 IN SANITAS
SMI ALL’ATTACCO: «IL FONDO PER I MEDICI E SANITARI DECEDUTI È UN’ELEMOSINA»

Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani, giudica insufficienti i 15 milioni di euro
destinati come risarcimento a circa 400 famiglie
«Il fondo di 15 milioni di euro destinato come risarcimento alle famiglie dei circa 400 sanitari e medici
scomparsi nel corso della pandemia, quando sarà approvato, risulterà essere insufficiente e non
risponderà al danno enorme della perdita di un familiare. Non vogliamo un’ elemosina». Così Pina
Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani, in una dichiarazione rilancia le ragioni dello
sciopero dei medici del 1 e 2 marzo prossimo.
«Alle famiglie dei medici deceduti saranno destinati pochi spiccioli mentre sono stati sprecati centinaia di
milioni di euro in mascherine inutili non idonee. Quanto vale la vita dei medici di famiglia, di un medico
del 118, di una guardia medica? Non chiediamo a nessuno la carità di poche decine di migliaia di euro! I
15 milioni di euro sono uno stanziamento irrisorio, mentre reclamiamo un’ investimento strutturale per
far sì che ai medici convenzionati sia assicurata la copertura INAIL per gli infortuni sul lavoro».
«Le ASL non pagando i medici che scioperano il 1 e 2 marzo usino le risorse risparmiate per
implementare l’indennizzo per le famiglie. Il 1 e 2 marzo scioperiamo per vederci riconosciute tutele
concrete quali quello dell’infortunio sul lavoro» conclude Onotri.
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1 E 2 MARZO SCIOPERO DEI MEDICI. SMI: “LE RISORSE RISPARMIATE VADANO ALLE FAMIGLIE DEI
SANITARI DECEDUTI”

Roma 21 febbraio 2022 – “Il fondo, di 15 milioni di euro, destinato come risarcimento alle famiglie dei
circa 400 sanitari e medici scomparsi nel corso della pandemia, quando sarà approvato, risulterà essere
insufficiente e non risponderà al danno enorme della perdita di un familiare. Non vogliamo
un’elemosina!”, così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani, in una dichiarazione
rilancia le ragioni dello sciopero dei medici del 1 e 2 marzo prossimo.
“Alle famiglie dei medici deceduti saranno destinati pochi spiccioli mentre sono stati sprecati centinaia di
milioni di euro in mascherine inutili non idonee. Quanto vale la vita dei medici di famiglia, di un medico
del 118, di una guardia medica? Non chiediamo a nessuno la carità di poche decine di migliaia di euro! I
15 milioni di euro sono uno stanziamento irrisorio, mentre reclamiamo un investimento strutturale per
far sì che ai medici convenzionati sia assicurata la copertura INAIL per gli infortuni sul lavoro”.
“Le ASL, non pagando i medici che scioperano il 1 e 2 marzo, usino le risorse risparmiate per
implementare l’indennizzo per le famiglie. L’1 e 2 marzo scioperiamo per vederci riconosciute tutele
concrete quali quello dell’infortunio sul lavoro” conclude Onotri.
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  quotidianosanita.it                                                       21 febbraio 2022

FONDO FAMIGLIE SANITARI DECEDUTI PER COVID. SMI: “È UN’ELEMOSINA”

Il sindacato che ha indetto uno sciopero per i prossimi 1 e 2 marzo critica l’importo stanziato dal
Governo: “Alle famiglie dei medici deceduti saranno destinati pochi spiccioli mentre sono stati
sprecati centinaia di milioni di euro in mascherine inutili non idonee”.

21 FEB - “Il fondo, di 15 milioni di euro, destinato come risarcimento alle famiglie dei circa 400 sanitari e
medici scomparsi nel corso della pandemia, quando sarà approvato, risulterà essere insufficiente e non
risponderà al danno enorme della perdita di un familiare. Non vogliamo un’ elemosina” così Pina
Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani, in una dichiarazione rilancia le ragioni dello
sciopero dei medici del 1 e 2 marzo prossimo.

“Alle famiglie dei medici deceduti saranno destinati pochi spiccioli mentre sono stati sprecati centinaia
di milioni di euro in mascherine inutili non idonee. Quanto vale la vita dei medici di famiglia, di un
medico del 118, di una guardia medica? Non chiediamo a nessuno la carità di poche decine di migliaia
di euro! I 15 milioni di euro sono uno stanziamento irrisorio, mentre reclamiamo un’ investimento
strutturale per far sì che ai medici convenzionati sia assicurata la copertura INAIL per gli infortuni sul
lavoro”.
“Le ASL non pagando i medici che scioperano il 1 e 2 marzo usino le risorse risparmiate per
implementare l’indennizzo per le famiglie. Il 1 e 2 marzo scioperiamo per vederci riconosciute tutele
concrete quali quello dell’infortunio sul lavoro”, conclude Onotri.
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                                                                          21 febbraio 2022

“L’ASP DI CATANZARO CONDANNATA A RESTITUIRE LE INDENNITÀ SUGLI STIPENDI DEI MEDICI DEL
118”

“Leggiamo la notizia che a Catanzaro, l’Asp è stata condannata a restituire le indennità trattenute sugli
stipendi dei medici del 118. Sembra una notizia come tante, persino banale, se leggi cinque euro e
cinquanta, che vuoi che sia! Un provvedimento, che non lo SMI, ma un giudice considera sbagliato e
intima all’Azienda di restituire quei soldi che indebitamente tratteneva. Una piccola notizia”. Così
Roberto Pititto, segretario regionale del Sindacato medici italiani.
“Dietro il provvedimento ci sono dei drammi”
“Dietro quell’ineffabile provvedimento sbagliato di un commissario prefettizio – prosegue Pititto -, ci
sono stati e ci sono dei drammi. Sì, perché il provvedimento chiedeva la restituzione di somme di anni
passati, e improvvisamente qualcuno si vedeva chiedere indietro decine di migliaia di euro. Medici che
improvvisamente si trovavano addosso un ‘mutuo’ da centomila euro, con trattenute forzate sul loro
stipendio di centinaia di euro al mese. Medici a cui un provvedimento sbagliato, negava magari la
possibilità di chiedere un mutuo vero, di programmare serenamente il futuro”.
“Intanto molte ambulanze migrano verso altri ‘lidi’”
“Ora la notizia ci dice che l’Asp di Catanzaro quelle somme dovrà restituirle con gli interessi. Perché non
è questa la cosa importante, non i soldi in più, ma le risorse che l’Azienda dovrà spendere, per un
provvedimento sbagliato, mentre molte ambulanze ormai vuote di medici che a causa di questa triste
vicenda hanno lasciato il 118, migrando verso ‘lidi’ da sempre meno stressanti e meglio remunerati. No –
prosegue Pititto -, non è solo questo l’irreversibile danno che quel provvedimento sbagliato ha causato e
nemmeno l’angoscia di pazienti e familiari che hanno visto accorrere una ambulanza senza medico a
bordo. La questione più grave riguarda la rabbia di chi avrà per sempre il dubbio che quel genitore, quel
marito, quel figlio che si sarebbe potuto salvare senza quel provvedimento”.

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INDENNITÀ MEDICI 118, ASP DI CATANZARO CONDANNATA. SMI: “ERA UN PROVVEDIMENTO
SBAGLIATO CHE HA CAUSATO GRAVI DANNI”

Il giudice del Lavoro ha condannato la Asp a restituire le somme trattenute sugli stipendi dei medici per
il recupero di indennità non dovute. Un provvedimento che, secondo lo Smi, ha rappresentato per i
medici “un mutuo da centomila euro” e ora comporterà per la Asp una spesa enorme. Intanto molte
ambulanze si sono già svuotate a causa dei medici che hanno lasciato il 118 anche a causa di questa
vicenda. “Qualcuno pagherà per tutto questo?”.

21 FEB - “Leggiamo la notizia che a Catanzaro, l’ASP è stata condannata a restituire le indennità
trattenute sugli stipendi dei Cedici del 118. Sembra una notizia come tante, persino banale, se leggi
cinque euro e cinquanta, che vuoi che sia! Un provvedimento, che non lo SMI, ma un giudice considera
sbagliato e intima all’azienda di restituire quei soldi che indebitamente tratteneva. Una piccola notizia”.

Così Roberto Pititto, Segretario Regionale Calabria Sindacato Medici Italiani (Smi) commenta la notizia
riportata dalla stampa locale in base alla quale il giudice del lavoro di Lamezia Terme, pronunciandosi sul
ricorso presentato da due medici che hanno prestato servizio nell’emergenza territoriale fino al 2014 fino
al 2019, ha condannato la Asp a restituire le somme trattenute dallo stipendio dei medici per il recupero
delle indennità erogate e, a parere della Asp, non dovute.

Un provvedimento sbagliato, quello delle trattenute, che per lo Smi ha scatenato problemi a catena.
“Dietro quell’ineffabile provvedimento sbagliato di un Commissario Prefettizio, ci sono stati e ci sono dei
drammi. Si perché il provvedimento, chiedeva la restituzione di somme di anni passati, ed
improvvisamente qualcuno si vedeva chiedere indietro decine di migliaia di euro. Medici che
improvvisamente si trovavano addosso un “mutuo” da centomila euro, con trattenute forzate sul loro
stipendio di centinaia di euro al mese. Medici a cui un provvedimento sbagliato, negava magari la
possibilità di chiedere un mutuo vero, di programmare serenamente il futuro”.

"Ora - prosegue Pititto la notizia, ci dice che l’ASP di Catanzaro quelle somme dovrà restituirle con gli
interessi. Perché non è questa la cosa importante, non i soldi in più , ma le risorse che l’Azienda dovrà
spendere, per un provvedimento sbagliato, mentre molte ambulanze ormai vuote di medici che a causa
di questa triste vicenda hanno lasciato il 118, migrando verso “lidi” da sempre meno stressanti e meglio
remunerati”.

“No, non è solo questo l’irreversibile danno che quel provvedimento sbagliato ha causato e nemmeno
l’angoscia di pazienti e familiari che hanno visto accorrere una ambulanza senza medico a bordo",
continua Pititto. “La questione più grave è quella riferita alla rabbia di chi avrà per sempre il dubbio che
quel genitore, quel marito, quel figlio che si sarebbe potuto salvare se solo non ci fosse stato quel
provvedimento”.
"Pensiamo allo sconcerto di quei medici che in un attimo hanno perso certezze e hanno abbandonato
un lavoro che amavano. Qualcuno pagherà per tutto questo? Oppure il tutto verrà sepolto tra carte e
ricorsi, che seppelliranno anche quella umanità ferita e delusa? Ma oggi non è il giorno per il pessimismo
- conclude il sindacalista -, oggi apprendiamo questa bella notizia e urliamo con Brecht, ci sarà pure un
giudice a Berlino!”.
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