Rassegna stampa 12 settembre 2016 - Anica
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Rassegna stampa 12 settembre 2016 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.
INDICE ANICA - ANICA CITAZIONI 09/09/2016 www.e-duesse.it 10:17 8 Anica, avvicendamento Borg-Corsi 12/09/2016 La Repubblica - Roma 9 Cinema2day, mercoledì il biglietto costa due euro 12/09/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale 11 Al cinema con due euro 12/09/2016 Corriere delle Alpi 12 Al cinema con 2 euro un giorno al mese 12/09/2016 Il Mattino di Padova 13 Al cinema con 2 euro un giorno al mese 10/09/2016 Il Roma 14 Il mercoledì torna il grande cinema a 2 euro ANICA - ANICA SCENARIO 12/09/2016 Corriere della Sera - Nazionale 16 Martinez, la rivelazione al Lido «Ho vinto ma amo il teatro» 11/09/2016 Corriere della Sera - Nazionale 17 Il Leone d'oro è filippino La coppa a Emma Stone 11/09/2016 Corriere della Sera - Nazionale 20 Mendes e i segreti della votazione «Conquistati dai film più audaci» 11/09/2016 Corriere della Sera - Nazionale 21 Stone e il lato patriottico di «Snowden» «Non faccio politica, racconto esistenze» 12/09/2016 Corriere Economia 23 E tra Mediaset e Vivendi rispunta Sky. Ma non solo 12/09/2016 Corriere Economia 25 Prove di concentrazione tra gli indipendenti per scuotere il mercato (e andare all'estero) 11/09/2016 Il Sole 24 Ore 26 IL LEONE A LAV DIAZ PARABOLA FEMMINILE
12/09/2016 La Repubblica - Nazionale 28 Saviano e Mr Narcos: droga, la guerra fallita 11/09/2016 La Repubblica - Nazionale 30 OGNI COSA E` CAMBIATA 11/09/2016 La Repubblica - Nazionale 34 Ma questi nuovi "Magnifici sette" imitano solo il revival del western 11/09/2016 La Repubblica - Nazionale 35 Leone al film filippino in bianco e nero Emma Stone è la più brava 11/09/2016 La Repubblica - Nazionale 37 "Quante porte sbattute prima di arrivare qui" 11/09/2016 La Repubblica - Nazionale 38 Vince un tipo di cinema che non troverebbe spazio senza premi importanti 12/09/2016 La Repubblica - Affari Finanza 39 Rai, format e produzioni il modello sarà la Bbc 12/09/2016 La Repubblica - Affari Finanza 41 'Contenuti originali e servizi: così cresce Sky' 11/09/2016 L'Espresso 43 Malinconica Mediaset* 11/09/2016 L'Espresso 44 Tommaso nel suo labirinto 12/09/2016 La Stampa - Nazionale 45 Pay-tv, in Italia una corsa a ostacoli Per gli analisti "troppi canali in chiaro" 12/09/2016 La Stampa - Nazionale 47 "Com'è attuale Guerra e Pace il suo mondo è senza tempo" 12/09/2016 La Stampa - Nazionale 49 Anche il genio di Kurosawa all'inizio non fu capito 12/09/2016 La Stampa - Nazionale 50 "Scelte così elitarie rischiano di allontanare il pubblico dalle sale" 12/09/2016 La Stampa - Nazionale 51 "Eppure del Lido 2016 si ricorderà il nudo sul red carpet" 11/09/2016 La Stampa - Nazionale 52 Vince il film che in pochi vedranno fino alla fine
11/09/2016 La Stampa - Nazionale 54 Un festival laboratorio di stimoli L'Italia ha sbagliato la squadra 11/09/2016 La Stampa - Nazionale 55 "Liberami" e non solo Così i documentari allargano i confini 11/09/2016 La Stampa - Nazionale 56 "La mia rivincita a cavallo per l'infanzia senza western" 10/09/2016 La Stampa - Nazionale 57 Tormenti e (poche) estasi in Laguna Tutta la Mostra 2016 dalla A alla Z 10/09/2016 La Stampa - Nazionale 58 "Per salvare il futuro di Venezia più autonomia e meno burocrazia" 12/09/2016 Il Messaggero - Nazionale 60 «Venezia premia il grande cinema» 11/09/2016 Il Messaggero - Nazionale 62 Venezia, Leone a film filippino in bianco e nero che dura 4 ore 11/09/2016 Il Messaggero - Nazionale 64 Verdetto schizofrenico ai migliori solo briciole 11/09/2016 Il Messaggero - Nazionale 66 Cellulari, robot, stampanti? Copiati da Star Trek 11/09/2016 Il Messaggero - Nazionale 67 Denzel Washington e I magnifici 7: «Che divertimento fare il cowboy» 12/09/2016 Il Fatto Quotidiano 68 SOTTO IL TAPPETO NON C ' È NIENTE 11/09/2016 Il Fatto Quotidiano 69 " I ragazzi sono sempre più fragili, e io li racconto " 11/09/2016 Il Fatto Quotidiano 73 Leone d ' oro a Lav Diaz: con lui un capolavoro non da cinema 12/09/2016 Il Tempo - Nazionale 74 «Liberami» il doc sugli esorcismi che ha conquistato Venezia ANICA WEB - ANICA WEB 09/09/2016 www.adnkronos.com 15:10 76 Mostra Venezia: sindacato Attori, serve contratto nazionale con paghe minime
11/09/2016 www.dire.it 16:33 77 Franceschini: "Cinema a 2 euro, mercoledì si parte" 09/09/2016 www.ilfoglio.it 15:20 78 Mostra Venezia: sindacato Attori, serve contratto nazionale con paghe minime 09/09/2016 liberoquotidiano.it 15:10 79 Mostra Venezia: sindacato Attori, serve contratto nazionale con paghe minime 09/09/2016 primissima.it 80 Gli spot della campagna istituzionale "Io faccio film" 09/09/2016 www.iltempo.it 15:20 82 Mostra Venezia: sindacato Attori, serve contratto nazionale con paghe minime 09/09/2016 www.advertiser.it 18:26 83 Social Media Week: al via le cinque giornate "social" di Roma 09/09/2016 www.primadanoi.it 08:06 85 Cinema a 2 euro: ecco i cinema abruzzesi che aderiscono 09/09/2016 www.cittadellaspezia.com 17:00 86 Il Nuovo e l'Astoria aderiscono a "Cinema 2Day 12/09/2016 www.etribuna.com 06:26 87 Un mercoledì al mese al cinema con 2 euro 10/09/2016 www.milanotoday.it 08:49 88 "Cinema2Days", biglietti del cinema a 2 euro: gli appuntamenti e le sale aderenti a Milano 09/09/2016 www.sassarinotizie.com 17:41 89 Mostra Venezia: sindacato Attori, serve contratto nazionale con paghe minime 11/09/2016 algheronewsgroup.com 08:08 90 Napoli aderisce al Cinema2Day: ingresso a 2 euro in sala 11/09/2016 askanews.it 19:33 91 Mercoledì al via Cinema2day: nelle sale italiane a 2 euro 09/09/2016 cataniaoggi.it 16:20 92 Mostra Venezia: sindacato Attori, serve contratto nazionale con paghe minime 10/09/2016 insidemarketing.it 17:00 93 "Film" è anche ciò che avviene dietro le quinte: lo spiega una ... 12/09/2016 rossoparma.com 03:10 94 "Cinema a 2 euro", parte mercoledì l'iniziativa di promozione culturale: a Parma hanno aderito Astra e The Space
10/09/2016 www.oggitreviso.it 02:30 95 Mostra Venezia: sindacato Attori, serve contratto nazionale con paghe minime.
ANICA - ANICA CITAZIONI 6 articoli
09/09/2016 10:17 Sito Web www.e-duesse.it La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Anica , avvicendamento Borg-Corsi pagerank: 5 09/09/2016 10:17 Anica , avvicendamento Borg-Corsi Nei prossimi giorni il passaggio di consegne Richard Borg, vicepresidente vicario Anica, ha lasciato il ruolo di facente fuzione di presidente che aveva assunto nei mesi scorsi dopo le dimissioni del presidente Riccardo Tozzi. Nei prossimi giorni sarà designata Tilde Corsi, anche lei vicepresidente vicario dell'associazione, nel ruolo di facente funzione di presidente dell'associazione. ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 8
12/09/2016 diffusione:226066 Pag. 1 Ed. Roma tiratura:334292 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SPETTACOLI/ SONO 46 LE SALE CHE ADERISCONO ALL'INIZIATIVA NAZIONALE DEL MIBACT. DAL CENTRO ALL'EUR Cinema2day, mercoledì il biglietto costa due euro LAURA SERLONI AL cinema al costo di un paio di caffè. In 46 sale romane, ogni secondo mercoledì del mese a partire dal 14 settembre, il biglietto del film si paga 2 euro. L'iniziativa "Cinema2day" è per tutti: giovanissimi e over 65. E valida a qualsiasi orario dal primo spettacolo al serale. Dopo i musei gratis la prima domenica del mese, è la volta dei cinema: sono oltre tremila i multisala in Italia che hanno aderito al progetto promosso dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo insieme ad Anec, Anem e Anica. A PAGINA VII AL CINEMA al costo di un paio di caffè. In 46 sale romane, ogni secondo mercoledì del mese a partire dal 14 settembre, il biglietto del film si paga 2 euro. L'iniziativa "Cinema2day" è per tutti: giovanissimi e over 65. E valida a qualsiasi orario dal primo spettacolo al serale. Dopo i musei gratis la prima domenica del mese, è la volta dei cinema: sono oltre tremila i multisala in Italia che hanno aderito al progetto promosso dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo insieme ad Anec, Anem e Anica. Ma dopo la presentazione in anteprima alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia sono cresciute le adesioni degli esercenti. La lista completa è disponibile sul sito www.cinema2day.it: solo nella capitale su 54 sale esistenti, ben 46 hanno già detto sì all'iniziativa. Un successo testimoniato anche dalla campagna social che, con l'hashtag #cinema2day, ha generato in pochissimi giorni il passaparola su Facebook, Twitter e Instagram, insieme alle centinaia di migliaia di visualizzazioni dello spot video realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia, con la regia di Maurizio Nichetti e la voce di Francesco Pannofino che accompagna le immagini più celebri delle scene di cinema. «Cinema2day è un'iniziativa per riavvicinare le persone alla magia della sala», spiega il ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini. Un auspicio a riportare il pubblico nei cinema, in particolar modo i giovani, viene dalle associazioni di settore: «Aderiamo convinti e fiduciosi che questa promozione possa far riscoprire a molti ragazzi il gusto di vedere i film in sala, usando la leva prezzo per superare l'ostacolo», commenta il presidente dei distributori Anica, Andrea Occhipinti. Per Carlo Bernaschi, presidente dell'Anem, Associazione nazionale esercenti Multiplex l'iniziativa «sta ottenendo già un grosso successo in quanto molte persone che hanno ascoltato i messaggi in radio, tv e web chiedono conferma dell'iniziativa e già in molti hanno prenotato e acquistato i biglietti, soprattutto per i film per ragazzi. C'è dunque molta attesa». E aggiunge Per Luigi Cuciniello, presidente di Anec (Associazione nazionale esercenti cinema): «È un test importante e utile per valutare una proposta che per noi ha l'obiettivo principale di riportare nelle sale il pubblico che, per tanti ragioni, non le frequenta più». Un'idea condivisa anche da Francesca Cima, presidente dei produttori Anica: «Per noi - commenta - è un ottimo segnale e vuol dire che siamo parte della vita del Paese e degli obiettivi del governo. L'iniziativa ha il grande obiettivo di far tornare il cinema un'abitudine facile, comoda e alla portata di tutti, con una semplice moneta di due euro. Naturalmente l'iniziativa non deve essere vista come un deprezzamento del valore del cinema, e non ha il significato solo della promozione o dell'abbassamento del prezzo - spiega - ma dobbiamo cogliere il significato profondo: riportare il cinema in un sfera di quotidianità». Il primo passo è stato fatto: in multisala a 2 euro, costo anti crisi. I PUNTI IN ITALIA Tremila le sale aderenti in Italia. In foto, Independence day, ora nelle sale IL PROGETTO Ogni secondo mercoledì del mese il biglietto costa 2 euro tutto il giorno CON IL MIBACT Il Mibact insieme a Anec, Anem e Anica dà il via all'iniziativa "Cinema2day" ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 9
12/09/2016 diffusione:226066 Pag. 1 Ed. Roma tiratura:334292 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato www.cinema2day.it www.lincei.it PER SAPERNE DI PIÙ ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 10
12/09/2016 diffusione:108967 Pag. 25 tiratura:142035 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Al cinema con due euro Parte questo mercoledì Cinema2day, l'iniziativa del ministero dei beni culturali con Anec, Anem e Anica e che consente l'ingresso nelle sale a 2 euro, a qualsiasi orario, ogni secondo mercoledì del mesei. ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 11
12/09/2016 diffusione:4846 Pag. 17 tiratura:6444 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Al cinema con 2 euro un giorno al mese da mercoledì Al cinema con 2 euro un giorno al mese Parte mercoledì 14 settembre Cinema2day, l'iniziativa promossa dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali con Anec, Anem e Anica e che consente l'ingresso nelle sale italiane al prezzo di 2 euro, a qualsiasi orario, ogni secondo mercoledì del mese. Dopo la presentazione in anteprima alla Mostra di Venezia crescono le adesioni degli esercenti: sono oltre 3.000 le sale aderenti in tutta Italia, la lista completa è disponibile sul sito www.cinema2day.it ed è in costante aggiornamento. ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 12
12/09/2016 diffusione:19960 Pag. 19 tiratura:25182 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Al cinema con 2 euro un giorno al mese da mercoledì Al cinema con 2 euro un giorno al mese Parte mercoledì 14 settembre Cinema2day, l'iniziativa promossa dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali con Anec, Anem e Anica e che consente l'ingresso nelle sale italiane al prezzo di 2 euro, a qualsiasi orario, ogni secondo mercoledì del mese. Dopo la presentazione in anteprima alla Mostra di Venezia crescono le adesioni degli esercenti: sono oltre 3.000 le sale aderenti in tutta Italia, la lista completa è disponibile sul sito www.cinema2day.it ed è in costante aggiornamento. ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 13
10/09/2016 diffusione:28000 Pag. 10 Il Roma La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INIZIATIVA. OGNI SECONDA SETTIMANA DEL MESE. TANTE LE SALE CHE HANNO ADERITO AL PROGRAMMA Il mercoledì torna il grande cinema a 2 euro NAPOLI. Il cinema a 2 euro ogni secondo mercoledì del mese. Non è uno scherzo, ma la promozione dell'iniziativa Cinema2Day, ospitata in oltre tremila sale cinematografiche italiane da mercoledì, con lo scopo di riavvicinare il pubblico al grande schermo. Sei gli appuntamenti da segnare sulla propria agenda per non perdere l'opportunità di godersi, ad un prezzo vantaggioso, un film in prima visione comodamente seduti in poltrona, popcorn alla mano: 14 settembre, 12 ottobre, 9 novembre, 14 dicembre, 11 gennaio e 8 febbraio 2017. Grazie alla promozione, che sarà valida ogni secondo mercoledì del mese in tutti i cinema d'Italia aderenti all'iniziativa, si potranno acquistare al costo di 2 euro tutti i film in programmazione, in ognuno degli orari previsti, escluse le visioni in 3D, che godranno comunque di una tariffa agevolata, comunicata direttamente alla cassa. «È un modo di avvicinare le persone alla magia della sala. Un conto è vedere un film in televisione o su un tablet, un conto è vederlo nella magia della sala, quella che hanno vissuto generazioni e generazioni, e che purtroppo molti giovani hanno perso. Con una monetina si entra al cinema». Così Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, durante la 73esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, ha presentato il progetto promosso dal Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), in collaborazione con Anem (Associazione Nazionale Esercenti Multiplex), ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali) e Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinema). Com'è già successo con i musei statali da quando è stato adottato l'ingresso gratis ogni prima domenica del mese, l'intenzione è quella di incrementare i numeri facendo tornare le persone al cinema perché, come recita lo slogan ufficiale dell'iniziativa: «Al cinema è un'altra storia». LE SALE A NAPOLI CHE ADERISCONO ALL'INIZIATIVA. Insieme a tante città italiane come Roma, Milano e Torino anche Napoli ha aderito a questa iniziativa che ha tutta l'aria di diventare un grande successo. Di seguito, l'elenco dei cinema napoletani presso i quali sarà possibile usufruite della promozione: Acacia, America, Arcobaleno, Filangieri, La Perla, Metropolitan, Modernissimo, The Space Napoli, Vittoria, e The Space Nola. Ulteriori info e aggiornamenti sul sito ufficiale www.cinema2day.beniculturali.it. L UCA S ARTI ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 14
ANICA - ANICA SCENARIO 37 articoli
12/09/2016 diffusione:266814 Pag. 37 tiratura:354388 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Martinez, la rivelazione al Lido «Ho vinto ma amo il teatro» Miglior attore a Venezia, Chiara Mastroianni l'ha paragonato a papà Marcello Valerio Cappelli VENEZIA Oscar Martinez è un attore argentino di 66 anni. Molto popolare nel suo Paese, sconosciuto in Italia. Eppure Chiara Mastroianni che era in giuria alla Mostra l'ha paragonato a suo padre, Marcello, per la naturalezza. Con El ciudadano ilustre (già venduto in Italia, Francia e perfino in Cina) era il favorito. E ha vinto la Coppa Volpi. «Vengo dal teatro, recito da sempre», si presenta lui. «A 24 anni ero in La tregua : argentino, candidato all'Oscar, perse contro Amarcord di Fellini. Avrò fatto una ventina di film, forse mi ricordate in Storie pazzesche , che ha coprodotto Almodóvar». Qui è uno scrittore che vince il Nobel. «Daniel Mantovani, uomo brillante e contraddittorio. Vince con un discorso aspro contro il Nobel: però lo ritira. Ha lasciato il suo paesino, Salas, ma è costretto a scriverne e su quello ha avuto successo. Dopo il Nobel, cancella ogni invito tranne quello a Salas, che gli si rivolterà contro. Gli scrittori sono autoreferenziali come gli attori: narcisi, ma almeno sono al servizio di un'opera d'arte». Ci sono voluti cinque anni per realizzare El ciudadano ilustre: «Non è commerciale. Nel '64 in Argentina si lavorò a una legge per proteggere il cinema nazionale. L'allora ambasciatore Usa disse: se promulgate la legge non vi daremo il vaccino contro la poliomielite. Oggi la distribuzione e le sale nel mio Paese sono dei capitalisti nordamericani». E non per caso, per lui il premio a Venezia «è più importante di un Oscar. Quella è una festa interna per l'industria americana, che promuove film americani, mentre i festival di Cannes e Venezia sono aperti a tutto il mondo. Spero di lavorare presto in Italia». E menzionando il grande cinema italiano, da Fellini a Tognazzi, sospira. «Non c'era cinema migliore nel mondo. Mi sembra che quel bagaglio sia andato perduto, avete qualche talento ma non lo stesso numero di grandi registi. Viviamo in un'era tecnologica, c'è la globalizzazione, Netflix. È cambiato tutto». © RIPRODUZIONE RISERVATA Giurata Chiara Mastroianni, 44 anni, attrice, è figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve; era in giuria alla Mostra Oscar Martinez, 66 anni, argentino, è stato premiato come miglior attore per «El ciudadano ilustre» Foto: «El ciudadano ilustre» Oscar Martinez, 66 anni, argentino, vincitore della Coppa Volpi ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 16
11/09/2016 diffusione:266814 Pag. 1 tiratura:354388 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La Mostra del cinemaVince il film di Lav Diaz Il Leone d'oro è filippino La coppa a Emma Stone Paolo Mereghetti Un verdetto in equilibrio. È il filippino The Woman Who Left di Lav Diaz il Leone d'oro di Venezia. Gran Premio della giuria a Tom Ford per Nocturnal Animals . Le Coppe Volpi per i migliori attori a Emma Stone ( nella foto alla presentazione del film) per La La Land e a Oscar Martinez per El ciudadano ilustre . alle pagine 36 e 37 Cappelli, Ulivi DA UNO DEI NOSTRI INVIATI VENEZIA «Lo dedico al popolo filippino e a tutta l'umanità. Horacia è un'allegoria dell'umanità in lotta». È la lady vendetta di Lav Diaz, The Woman Who Left a vincere il Leone d'oro di Venezia 73, storia di Horacia Somostroso, interpretata da Charo Santos-Concio, la sua attrice feticcio che è tornata al cinema dopo la parentesi come manager del colosso filippino dei media Asb-Cbn. Il regista è raggiante. Destano più sorpresa i Leoni d'argento assegnati dalla giuria presieduta da Sam Mendes che, aveva messo le mani avanti, parafrasando Orwell: «Tutti film sono uguali ma qualcuno è più uguale degli altri». Il Gran Premio della Giuria che va a Tom Ford, per Nocturnal Animals , impeccabile e emozionato con il suo discorso in italiano. E l'ex aequo per la regia, accolto in Sala Grande con qualche dissenso: Andrei Konchalovsky con Paradise (anche lui ringrazia nella nostra lingua, con qualche inciampo e molta emozione e la voglia di rivendicare l'importanza di fare cinema sull'Olocausto). E al più discusso La Région Salvaje di Amat Escalante che a proposito del mostro polifallico del film precisa «non è una piovra, come molti hanno detto». Come previsto, la coppa Volpi per il miglior attore va a Oscar Martinez, El ciudadano ilustre di Mariano Cohn e Gastón Duprat («Prendere questo premio per me è come prendere il Nobel», commenta, riferimento al suo scrittore del film). Tra le attrici Emma Stone batte le concorrenti, Natalie Portman e Amy Adams: è l'unico premio per La La Land di Damien Chazelle, l'attrice ringrazia a distanza via video. Solo miglior sceneggiatura (a Noah Oppenheim) per Jackie di Pablo Larrain. C'è da augurarsi che si rifaccia agli Oscar dove, comunque, La La Land e Nocturnal Animals occuperanno più di una categoria. Smentisce i pronostici il Premio speciale della giuria a The Bad Batch di Ana Lily Amirpour, affresco distopico tra emarginazione e cannibalismo, che ha convinto la giuria ma provocato proteste in sala stampa mentre la regista, presa dall'emozione si augurava che i suoi genitori potessero assistere al «fucking event», tradotto con imbarazzo in «questo cavolo di evento». Il Leone delle più emozionate se lo sono contese la giovane attrice di Frantz di Ozon, premio Marcello Mastroianni, e l'attrice premiata in Orizzonti, Ruth Diaz, per Tarde para la ira . E l'Italia? La battuta è troppo semplice, ci vogliono gli esorcismi per farla vincere. Federica Di Giacomo conquista Orizzonti, il miglior film è il suo Liberami , girato in Sicilia. «Spero abbia colpito l'umanità del film» commenta. «È importante che il documentario sia riconosciuto come cinema tout court: è la prima volta che si raccontano gli esorcismi nella vita quotidiana delle persone, ho ritratto il punto di vista dei preti e delle persone che soffrono». Il Leone del futuro opera prima Luigi De Laurentiis va The Last of Us di Ala Eddine Slim presentato alla Settimana della critica. Sonia Bergamasco chiude con la stessa grazia della serata dell'inaugurazione, citando il recente concerto improvvisato di Muti e la forza delle emozioni. Chi le ha dato retta per tutta la cerimonia è la giurata Laurie Anderson, raggiante, felice. Sembra abbia vinto tutto. Stefania Ulivi © RIPRODUZIONE RISERVATA Argento Gran Premio della giuria a Tom Ford, 55 anni, regista di «Nocturnal Animals», thriller con Amy Adams ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 17
11/09/2016 diffusione:266814 Pag. 1 tiratura:354388 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato e Jake Gyllenhaal L'attore argentino Oscar Martinez (67), premiato con la Coppa Volpi come miglior attore per il suo ruolo in «El ciudadano ilustre» Miglior regia al messicano Amat Escalante (37 anni) per «La región salvaje» e al russo Andrei Konchalovsky, (79) per «Paradise» Paolo Sorrentino Ci voleva Sorrentino, con il suo Papa vendicativo, eccentrico, tradizionalista (Jude Law, The Young Pope ) per vedere un nostro grande talento. Molte le battute a effetto della sua serie tv: «L'enciclica è come la Recherche di Proust. Tutti la citano e nessuno la legge». Michael Fassbender Dayane Mello Marina Cicogna L'attore che qualcuno con lapsus cinefilo si ostina a chiamare Fassbinder (ma non è questo il punto) loda la «fame» e la tenacia della primattrice che poi è la sua fidanzata Alicia Vikander, meno famosa di lui. Ma dimentica che ha vinto un Oscar come attrice non protagonista in The Danish Girl. La modella brasiliana è bellissima, d'accordo. Però cosa bisogna inventarsi per farsi notare... Sul tappeto rosso indossa un (piccolo) francobollo, accanto c'è Giulia Salemi e in due non fanno un abito. Molto meglio la collega Balti: «Per il cinema se ne riparla nella prossima vita». Il giorno dopo l'intervista in cui ricostruiva l'amicizia che la legava a Jackie Kennedy («C'è stato un piccolo scambio di nomi. Ma non importa. Tanto sono tutti morti») Marina dice che Natalie Portman è brava ma troppo eterea per impersonare la possente fisicità della sua amica Jackie. I personaggi del Festival di Cappelli e Ulivi Giuseppe Piccioni Nelle stellette di critici italiani e internazionali, il suo ritratto di quattro ragazze on the road arriva penultimo tra i venti in gara. Non bastano i comprimari Buy e Timi a salvare la baracca. Non voleva «fatti eclatanti da raccontare, avevamo poco tempo». E si è scatenato il tiro al Piccioni. Silvio Orlando Wim Wenders Polpi & Meduse Belén Rodriguez Nick Cave In un'annata mesta per gli italiani, Silvio Orlando trionfa con il suo cardinal Voiello in The Young Pope di Sorrentino, che pesca un po' da Bertone (Tarcisio) e un po' da Eduardo. «Meravigliosamente empatico seppur pieno di difetti», sentenzia la Bibbia del cinema Variety. Quest'anno il regista festeggiava il primo mezzo secolo di amicizia con Peter Handke. Eppure la sua trasposizione cinematografica in 3D della pièce dell'amico I bei giorni di Aranjuez è una delle delusioni maggiori del festival. A volte meglio i nemici. Tra i lasciti di Venezia 73, una nuova gerarchia cinezoologica. Più che cavalli (pur in gran spolvero sul red carpet) e mammiferi vari, sono andati alla grande gli animali acquatici: meduse e polipi. Finora qui protagonisti solo di indigeste insalate di mare nei ristoranti del Lido. Il giochino - venire sul tappeto rosso a rubacchiare un po' di luci della ribalta - è ormai usurato. Anche i fotografi del Lido hanno fatto l'overdose di scatti. Almeno, per una volta, si faccia il beau geste di entrare in sala e vedere i film per cui si è sfilato. Non c'era, ma la sua presenza si è sentita. Eccome. È riuscito con pochi minuti al pianoforte con «Into My Arms» a illuminare il film di Wenders. E nel bellissimo One more time with feeling di Andrew Dominik, girato dopo la morte del figlio Arthur, colpisce al cuore e toglie il fiato. ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 18
11/09/2016 diffusione:266814 Pag. 1 tiratura:354388 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: Statuetta Il regista filippino Lav Diaz, 57 anni, premiato con il Leone d'Oro per il suo «The Woman Who Left» ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 19
11/09/2016 diffusione:266814 Pag. 37 tiratura:354388 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'incontro Mendes e i segreti della votazione «Conquistati dai film più audaci» Il presidente dei giurati: è un modo per incoraggiare a vedere pellicole originali Valerio Cappelli DA UNO DEI NOSTRI INVIATI VENEZIA Arriva il momento in cui il presidente della giuria Sam Mendes deve confrontarsi con la parolina magica, Oscar. Lui fa finta di nulla e non risponde. Fatto sta che La La Land , il musical da Oscar, deve accontentarsi del premio alla migliore attrice Emma Stone; se non altro è andata meglio che a Birdman , altro film Usa che due anni fa aprì il Lido, uscì a mani vuote, i giurati dissero che tanto non aveva bisogno del Leone, e poi vinse quattro statuette pesanti a Hollywood. Insomma Venezia vuole i film da Oscar (fuori gara ci sono stati Gravity e Spotlight , altri Oscar), le major e i divi sono tornati, ma le giurie spostano i riconoscimenti su un altro cinema. Leone d'Oro a Lav Diaz, autore del fluviale film filippino di quasi quattro ore in bianco e nero, comunque apprezzato dall'ala cinefila radicale. Mendes, è stato solo un verdetto di natura artistica o avete pensato alla possibilità che il pubblico possa vedere questo film? «Non abbiamo parlato di questo. Ma se ha vinto un premio così importante aumentano le possibilità di trovare una distribuzione nel mondo, è un incoraggiamento a vedere film originali». I tre film italiani in gara, troppo esili e c'è poco da recriminare. Ci si accontenta dei cinque premi collaterali di Indivisibili (Giornate degli autori) e il premio a Orizzonti per il documentario (uno dei sette italiani nelle varie sezioni) Liberami di Federica Di Giacomo. Ma li avete presi in considerazione i nostri in gara? «Abbiamo considerato tutti allo stesso modo. Ce ne sono stati otto, quelli che abbiamo premiato, che ci hanno entusiasmato di più». Fanno discutere i riconoscimenti ai cannibali di The Bad Batch e al messicano La región salvaje con la viscida creatura dai tentacoli fallici votata ad assurdi riti sessuali pagani. «Posso dirvi il criterio che ci ha guidati. Ci siamo indirizzati su film senza compromessi, lontani da una zona comfort, con una visione originale, audace, e una identità pura. Su The Bad Batch è già stupefacente che in America si sia potuto realizzare un film del genere». Il regista degli ultimi due 007 con gli altri membri della giuria ha killerato i film da grandi numeri ( Jackie ne ha preso uno non centrale). Mentre il premio al migliore attore, l'argentino Oscar Martinez, favorito alla vigilia per El ciudadano ilustre , ha convinto tutti: «È un onore - dice lui - non solo per il prestigio della Mostra ma perché in questo Paese per una magica costellazione si è prodotto il miglior cinema del XX secolo». Le Filippine continuano a stupire, dopo il premio all'attrice Jaclyn Jose all'ultimo Cannes. E ora Tutti a casa , come dice il film di Comencini che, restaurato, ha aperto le danze di questa edizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Abbiamo considerato tutti i titoli alla stessa maniera Gli otto premiati sono quelli che ci hanno colpito di più Foto: Con i fan L'attrice Emma Stone, 27 anni, si fa fotografare dai fan sul red carpet. La sua interpretazione in «La La Land», l'applaudito musical del regista Damien Chazelle che ha aperto la Mostra, le è valsa la Coppa Volpi come migliore attrice: nel film è Mia, aspirante attrice che si innamora del pianista jazz Sebastian (Ryan Gosling), ma la comune ricerca di fortuna a Hollywood è fonte anche di amarezze e tensioni ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 20
11/09/2016 diffusione:266814 Pag. 39 tiratura:354388 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A Toronto Stone e il lato patriottico di «Snowden» «Non faccio politica, racconto esistenze» Il premio Oscar lancia il film sull'ex dipendente della Cia. «È una storia sulla democrazia» La confessione di Oliver Più che un regista , in realtà mi sarebbe piaciuto essere uno storico e generare analisi Giovanna Grassi TORONTO E venne il giorno di Snowden. L'atteso film di Oliver Stone sul tecnico informatico ex dipendente della Central Intelligence Agency (Cia), è finalmente stato presentato in prima mondiale al Festival di Toronto, dopo che il regista e co-autore del copione aveva rifiutato nei mesi scorsi qualsiasi preventiva proiezione. Ed è stato un trionfo: dieci minuti di applausi e una standing ovation hanno accolto la conclusione della pellicola dove la vicenda umana, politica e sociale dell'uomo (interpretato da Joseph Gordon Levitt, ma in diversi spezzoni appare anche il vero Snowden), accusato per la rivelazione di segrete informazioni governative su molti programmi, in primis quello delle intercettazioni telefoniche, si dipana nel corso di nove anni della sua vita e di quella della sua ragazza, impersonata nel film da Shailene Woodley. «Non sono un regista politico - ha detto Oliver Stone -. È vero, ho diretto JFK , Platoon , Nato il 4 luglio , ma ciò che sempre e più di ogni altra cosa mi ha coinvolto nei miei impegni è stata e resta la possibilità di raccontare le esistenze di uomini e donne. Il film è anche una storia d'amore tra Snowden e la sua ragazza, Lindsay Mill: la storia di come il tempo e i fatti che accadono nel privato e nel sociale plasmano un individuo e ogni una connessione con il tessuto urbano, con l'ordito di ogni scelta privata o professionale». Nel cast ci sono anche, con vivide caratterizzazioni, Melissa Leo, armata della cinepresa e della dialettica della film maker Laura Poitras; l'autrice del documentario Citizenfour basato su una lunga intervista a Snowden, premio Oscar nel 2015, Zachary Quinto, ossia l'avvocato e giornalista Gleen Greenwald; Tom Wilkinson, il giornalista del Guardian Ewen MacAskill. C'è poi, tra i molti altri, Nicolas Cage. Come ha sottolineato Oliver Stone, Snowden vorrebbe, al pari di altre pellicole del cartellone di Toronto, dare una virata al cinema americano dei super eroi per ragazzi e presentare vicende del presente o del passato, storie spesso biografiche, fortemente ancorate a paralleli con il nostro tempo, alle minoranze e tensioni razziali, sociali, economiche. Dichiara il regista: «È semplicemente un caso che il mio film esca in piena campagna presidenziale americana. Vi ho lavorato per anni, facendo lunghi viaggi, anche con i miei attori a Mosca, ovunque aveva lavorato, vissuto, lottato a modo suo il nostro protagonista. Lo ammetto: il mio è anche un film sulla democrazia, che deve restare il fulcro della vita in America e nel mondo, e sulla privacy, sulla libertà, primo patrimonio dei cittadini nella conquista di confronti e scontri. E, ovviamente, è un copione sul cyber voyeurismo che oggi tutto e tutti coinvolge». Oliver Stone sorride spesso, con la consueta passionalità verbale del suo temperamento. E aggiunge: «Sebbene non mi consideri mai un autore politicizzato e un film maker interessato in primis alla politica, è vero che nella vita mi sarebbe piaciuto essere uno storico, generare analisi, controversie. A esempio, riferendomi al mio ultimo lavoro, sul labirinto dello spionaggio nei nostri tempi tecnologici». La sua riflessione continua: «Sì, c'è una carica di patriottismo nel film rigorosamente basato sul libro di Luke Harding e Anatoly Kucherens, Time of the Octopus ». J. G. Levitt, l'attore che in The Walk percorreva su un filo la distanza tra le due torri, uno degli interpreti più seguiti dai giovani anche per il suo blog, per i libri, che disegna e scrive racconta: «Il valore, le eventuali diatribe sulla sostanza della vicenda di questo mio impegno di attore vanno cercate in quella che da sempre è una mia grande convinzione. L'universo e le vite non sono fatte da atomi, ma da storie, piccole o grandi poco importa, l'importante è che siano storie significative». ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 21
11/09/2016 diffusione:266814 Pag. 39 tiratura:354388 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La critica ha accolto Snowden perlopiù con note di entusiasmo. Scrive Variety, che dai tempi di Nixon (1995), questo è film più significativo e maturo di Oliver Stone, un docudrama su un uomo, un fuggitivo, che ci obbliga a interrogarci sul significato della sua odissea, del labirinto di notizie sull'essere per molti un traditore e per altri un idealista. Osserva pensieroso Stone: «Indirettamente il film porta anche sul proscenio i ruoli presenti e futuri della Russia, della Cina, ma per me resta una ricerca di identità, di suspense e di una verità, che oggi ha sempre molte facce. Non più una soltanto». © RIPRODUZIONE RISERVATA Volti In alto, il regista di «Snowden» Oliver Stone, 69 anni. Sotto, Shailene Woodley (24), nei panni di Lindsay Mills Foto: Alla Cia Joseph Gordon-Levitt, 35 anni, nei panni di Edward Snowden, nel quartier generale della Cia in una scena di «Snowden»: in Italia il film di Oliver Stone uscirà a dicembre ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 22
12/09/2016 Pag. 8 N.29 - 12 settembre 2016 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sfide La banca svizzera Ubs ha studiato le varie opzioni per il futuro di Premium, con un occhio sempre puntato su abbonati e diritti E tra Mediaset e Vivendi rispunta Sky. Ma non solo Lo stallo dell'accordo tra Berlusconi e Bolloré ha riaperto la «pista Murdoch» per il 100% della pay tv italiana maria elena zanini Con ventitrè pagine di report, Ubs ha riaperto lunedì scorso una vecchia pista nel «caso Premium», ora che le trattative con Bolloré si sono momentaneamente arenate, con Sky che potrebbe fare la parte del terzo incomodo. Per la banca svizzera, infatti, il litigio tra l'imprenditore bretone e la famiglia Berlusconi potrebbe essere un'opportunità per il gruppo di Murdoch di rientrare sul dossier della pay tv del Biscione. Già nella primavera dello scorso anno i due network televisivi avevano discusso di un eventuale matrimonio, con Silvio Berlusconi da una parte, accompagnato dal figlio Pier Silvio e Rupert Murdoch affiancato dal figlio Lachlan. Non se ne fece nulla: non ci fu un accordo sul prezzo soprattutto per il valore attribuito da Mediaset vicino al miliardo. Non è un mistero che il magnate australiano abbia sempre guardato a Mediaset nel suo complesso, per i suoi piani espansivi in Europa. Il report pubblicato di Ubs riporta in auge quel primo tentativo di contatto e vede per il gruppo Murdoch la possibilità di «sbloccare valore» in Italia, attribuendo al titolo Mediaset un prezzo obiettivo molto speculativo. Stando così le cose, per la stessa Mediaset (che ha depositato mercoledì presso l'autorità di vigilanza del mercato francese un esposto in cui si contesta la veridicità di alcuni passaggi della relazione semestrale di Vivendi sul contenzioso con Premium, e se ne chiede la correzione) ci sarebbero a questo punto diversi scenari possibili, non ultima l'opzione di riprendere il controllo di Premium e non rinnovare a fine 2018 i diritti sulla Champions League, costati 690 milioni per il triennio 2015-1018. Una soluzione, questa, che a fronte di benefici sul piano finanziario, comporterebbe un calo nel numero di abbonati e, sottolinea Ubs, anche una diminuzione del valore di Premium in vista di un eventuale futuro deal. Altra possibilità potrebbe essere il rinnovo per altri tre anni dei diritti della Champions da parte di Premium con il rischio di aumentare il proprio debito (per il 2016 è previsto un rosso di 200 milioni) e non vedere nemmeno un aumento significativo del numero di abbonati, come in effetti è già successo in questo triennio, complici anche gli scarsi risultati delle squadre italiane. La possibilità che Sky acquisisca il 100% di Mediaset Premium renderebbe Sky monopolista della pay tv in Italia, dal momento che i diritti sulla Champions costituiscono l'asset principale della tv pay del biscione, acquisendo tra l'altro anche la piattaforma del digitale terrestre. Ma l'operazione non sarebbe senza problemi, in primis per il possibile intervento dell'Antitrust. A Mediaset poi non converrebbe: significherebbe consegnare nelle mani di Murdoch circa un milione di nuovi abbonati. Oltre a lasciare Sky senza concorrenza alla prossima asta per i diritti, prevista per febbraio (ma destinata probabilmente a slittare), fatto che si tradurrebbe in una riduzione dei costi per accaparrarsi il calcio europeo per il triennio 2018-2021. Più facile che Premium e Sky si trovino avversari alla prossima fondamentale asta dei diritti televisivi sulla Champions League. Oppure, come ipotizza Ubs, che le due pay tv creino una joint venture che controlli tutti gli asset di Sky Italia e Mediaset Premium. L'ultima possibilità potrebbe essere quella di trovare un altro acquirente o di appianare le divergenze con Vivendi. Una soluzione non facile da percorrere, soprattutto perché quello che era nato come un accordo tra due famiglie da sempre legate, e non solo imprenditorialmente, si è trasformato in una dichiarazione di guerra con tanto di carte in Tribunale, facendo venir meno quella fiducia che da sempre accompagna i Berlusconi e i Bolloré. Secondo Vivendi non ci saranno udienze prima di marzo, anche se tra le procedure che i legali di Mediaset stanno valutando c'è anche il ricorso alla procedura di urgenza per accelerare i tempi. © RIPRODUZIONE RISERVATA ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 23
12/09/2016 Pag. 8 N.29 - 12 settembre 2016 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: Protagonisti A sinistra Pier Silvio Berlusconi (Mediaset). Al centro Vincent Bolloré (Vivendi). Accanto Rupert Murdoch (Sky) ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 24
12/09/2016 Pag. 14 N.29 - 12 settembre 2016 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nasce una nuova realtà Prove di concentrazione tra gli indipendenti per scuotere il mercato (e andare all'estero) M. S. S. S. U. P rove di concentrazione in corso nel cinema italiano. È stato annunciato a fine agosto, infatti, l'accordo stretto tra Sky Italia, Cattleya, Indiana, Italian International Film (gruppo Lucisano), Palomar e Wildside per la realizzazione di una nuova società di distribuzione cinematografica in corso di costituzione. Una iniziativa che nasce «per sostenere e stimolare il cinema italiano, attraverso un modello innovativo, aperto e partecipativo». A unire le forze sono stati infatti una media company che opera nel settore pay e free e alcuni importanti produttori indipendenti italiani. «La nuova società di distribuzione cinematografica ha il compito di creare un sistema trasparente, chiaro e limpido, un sistema in grado di generare una valorizzazione dei film - per la prima volta in Italia - attraverso la diretta partecipazione dei produttori alle scelte strategiche del distributore e dei broadcaster», spiegano Mario Gianani e Lorenzo Mieli, amministratori delegati di Wildside. Il progetto prevede «la possibilità di un continuo colloquio tra i produttori e i distributori dei diritti in tutte le piattaforme e reti televisive finalizzato a individuare, progettare e creare film per il cinema con un'ottica non competitiva tra distributori e produttori ma di partnership». Un segnale chiaro verso processi di concentrazione già avvenuti in altri settori. «In un sistema produttivo come quello italiano, in cui le risorse economiche sono frastagliate e difficili da reperire, la concentrazione determina un valore aggiunto. Questa è la nostra visione del mercato (tra le altre cose già è accaduto in altri Paesi come il Regno Unito) in cui alla scarsità delle risorse si contrappone una domanda sempre crescente di prodotto di ottima qualità sia editoriale che produttivo». Una «importantissima notizia per tutto il cinema italiano, che grazie alla sinergia con una media company di portata europea avrà maggiori possibilità di affermarsi anche oltre i confini nazionali», aveva commentato l'amministratrice delegata di Lucisano Media Group, Federica Lucisano. © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Squadra Lorenzo Mieli, Fausto Brizzi, Marco Martani e Mario Gianani: tra i soci fondatori di Wildside ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 25
11/09/2016 diffusione:149769 Pag. 25 tiratura:200828 DOMENICA La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL LEONE A LAV DIAZ PARABOLA FEMMINILE cristina battocletti pag. 45 IL LEONE A LAV DIAZ PARABOLA FEMMINILE È un Leone per chi si è risollevato dalla disperazione, quello della 73esima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Ha vinto The woman who left del cinquantottenne filippino Lav Diaz con la parabola di una donna, Horacia (Charo Santos-Concio), scarcerata dopo trent'anni di prigione, ingiustamente accusata dall'ex fidanzato respinto dall'eco manzoniana, Rodrigo (Michael De Mesa). Horacia in segreto torna alla vita normale e consuma i giorni nella ricerca del figlio e di Rodrigo. Specularmente ha due volti, quello pio e devoto, con cui siede nei banchi in chiesa, fa la carità ai dementi, sfama gli indigenti, aiuta i malati; e quello notturno in cui veste i panni di un maschio che vuole vendetta. Sullo sfondo le Filippine del 1997 in cui i sequestri sono ordinaria follia. L'incontro con Hollanda, un travestito (John Lloyd Cruz) epilettico, cambia i suoi piani. Il film di Lav Diaz, in bianco e nero dura quasi quattro ore, eppure il tempo è lieve nel seguire una trama senza alcun colpo di scena, quanto invece si arriva con difficoltà alla fine di The milky road di Emir Kusturica, rimescolamento di vecchie glorie, Underground (1995), G atto nero e gatto bianco (1998), tra ascensioni in cielo e qualche carola zingaresca. The woman who left, tratto da un racconto di Lev Tolstoj, La verità la sa solo dio, è meno sperimentale ed estrema delle pellicole precedenti che duravano fino a dodici ore, con piani sequenza senza inibizioni. Il Gran premio della giuria è andato a Nocturnal animals di Tom Ford - tratto dall'opera Tony and Susan di Austin Wright (Adelphi)- una riflessione sull'impotenza di chi subisce una separazione che non condivide, attraverso la storia di uno scrittore, Edward (Jake Gyllenhaal), che si vendica dell'ex moglie, Susan (Amy Adams), rendendola protagonista sulla carta di una storia di stupro e di violenza. Un thriller o forse solo un film sulle nostre paure, reso con l'eleganza che lo stilista aveva già dimostrato in A single man (2009). Davvero strana coppia quella dell' ex aequo per il Leone d'argento: Paradise di Andrej Konchalovskye La region salvaje di Amat Escalante. Regia premiata giustamente per il maestro russo, già Leone d'argento nel 2014 con Le notti bianche di un postino e Gran Premio speciale della giuria per La casa dei matti (2002). Paradise è l'Olocausto narrato dall'Oltretomba attraverso una nobildonna ebrea russa che aveva nascosto due bambini, un collaborazionista francese e un giovane nazista convinto, le cui vite si mescolano in nome dell'amore, dell'interesse, del desiderio, della debolezza. Ancora una pellicola in bianco e nero, anche se, sembra suggerire Konchalowsky, perfino nell'orrore esistono zone grigie. Bizzarro l'accostamento con il film messicano, che lotta idealmente contro la repressione religiosa, sessuale e di pensiero in una delle zone più oscurantiste dell'America Latina. Renderla attraverso le prestazioni di un polpo gigante che soddisfa uomini e donne, probabilmente venuto dallo spazio, è quanto mai improbabile. La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile è andata a Emma Stone per La la land, che ha pensato bene di emulare il collega Ryan Gosling che aveva disertato il Lido all'inaugurazione. Stone ce l'ha messa tutta con esiti a volte graziosi nella danza con Gosling sull'onda di un amore rosicchiato dal demone del successo alla periferia degli studios di L.A. Ma la storia non è proprio ineditae ci si avvicina poco alla levità dei musical hollywoodiani, cui il regista Damien Chazelle voleva rendere omaggio. Poteva scomodarsi la giovanissima Stone a fare una transoceanica, visto che c'erano due attrici che avrebbero a diritto potuto aspirare a quel riconoscimento.Per esempio, Judith Chemla, per la sua interpretazione di Jeanne in Una vita di Stéphane Brizé, tratto dall'omonimo e primo romanzo di Guy de Maupassant, che ha portato sulle spalle la sconfitta dell'amore coniugale, filiale, amicale e materno, puntellata dal disastro economico. Se lo meritava anche Natalie Portman per Jackie di Pablo Larraín per la sua Jacqueline Lee Bouvier, moglie di John F. Kennedy, all'indomani del suo omicidio a Dallas il 22 novembre 1963. I calcoli di un personaggio per nulla secondario, il dolore di una moglie spesso dimenticata dall'uomo pubblico, la responsabilità di una madre, attorno alle ore concitate dopo il ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 26
11/09/2016 diffusione:149769 Pag. 25 tiratura:200828 DOMENICA La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato delitto fino ai funerali orchestrati con l'acume di chi non vuole vanificare il sacrificio del marito e indirettamente il suo futuro. Jackie si è conquistato solo la sceneggiatura di Noah Oppenheimer, ma poteva portare a casa molto di più. Ottima la coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Oscar Martinez, protagonista di El Ciudadano ilustre di Marian Cohn e Andrés Duprat, un film senza capriole cinematografiche ma di rara ironia e intelligenza. Martinez è Daniel Mantovani, scrittore argentino, irsuto e anticonformista, fresco di Nobel, che decide di far ritorno al proprio villaggio per la cittadinanza onoraria dopo decenni di assenza dall'Argentina. Poco è cambiato: vecchiette fameliche di vita altrui e ingenua aria baracconesca. Per andare a ricevere l'onorificenza Daniel deve sfilare sul carro dei pompieri con la reginetta di bellezza locale e nell'intervista rilasciata a un'emittente locale viene involontariamente etichettato come sponsor di un succo di frutta. I guai cominciano quando Daniel si rifiuta di assegnare il primo premio al pittore designato, le logiche paesane si fanno velenose fino a colpire la sua incolumità. Gli italiani sono tornati a casa a mani vuote. Solo Liberami di Federica Di Giacomo, documentario sui riti di esorcismo in Sicilia, ha vinto la sezione Orizzonti. Peccato per Spira mirabilis di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti che analizza l'immortalità, dalla scienza, alla musica, alla tradizione orale dei pellerossa. Incredibile che la coppia di registi sia stata superata dal cannibalismo con risvolti alla Lewis Carroll (e pure finalone moralista) di The bad batch di Ana Lily Amirpour, che ha vinto il Premio Speciale della Giuria. Peccato che il film non sia finito nella pentola con le ginocchia umane e il coniglio da compagnia della protagonista più piccola. cristinabattocletti.blog.ilsole24ore.com Foto: giochi di luce | Da sinistra un'immmagine del film «The woman who left» che ha vinto il Leone d'Oro, Emma Stone e Ryan Gosling in «La la land» di Damien Chazelle e Oscar Martinez in «El ciudadano ilustre» ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 27
12/09/2016 diffusione:226066 Pag. 1 tiratura:334292 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA DIALOGO CON L'ESCOBAR DELLA TV Saviano e Mr Narcos: droga, la guerra fallita GIANLUCA DI FEO LA DROGA, le mafie e due Sud a confronto. Da una parte Wagner Moura, l'attore brasiliano interprete di Pablo Escobar in Narcos. Dall'altra Roberto Saviano, il creatore di Gomorra. A PAGINA 19 LA DROGA, le mafie e due Sud a confronto, con il loro orgoglio e i loro mali. Uno scambio di idee che spazia dal cinema alla geopolitica, dalla letteratura al crimine. Da una parte Wagner Moura, l'attore brasiliano interprete di Pablo Escobar nel successo planetario di "Narcos", la serie di cui Netflix ha appena messo in rete la seconda stagione. Dall'altra Roberto Saviano, il creatore di "Gomorra". L'uno ha dato il volto all'inventore dell'industria della cocaina. L'altro ha mostrato al mondo l'evoluzione più spietata della camorra. Ed entrambi erano ansiosi di incontrarsi, seppur in un colloquio triangolato tra Los Angeles, New York e la redazione di Repubblica. «Roberto, ho letto i tuoi libri, hai dimostrato talento e coraggio», esordisce Moura: «Una volta sono andato a un festival in una città del Brasile solo per vederti ma all'ultimo momento non sei venuto per motivi di sicurezza». «Già, il Brasile resta un posto difficile per i miei movimenti», replica Saviano: «Io seguo il tuo lavoro da "Tropa d'Elite", il film sugli squadroni della morte che ha cambiato il racconto criminale nell'immaginario mondiale». "Tropa d'Elite", come "Narcos" e "Gomorra" sono la prova di come un film o una serie possano denunciare dinamiche criminali fondamentali, le stesse che vengono descritte tutti i giorni senza però incidere sull'opinione pubblica. Moura: «La nuova stagione del cinema brasiliano è influenzata dal neorealismo italiano, sia dal punto di vista politico che estetico. Negli anni Sessanta però queste opere avevano un seguito tra le élite, adesso arrivano a milioni di persone, provocando un dibattito largo. Questa secondo me è una delle ragioni d'essere dell'arte - che sia cinema, teatro o letteratura: permette alle persone di vedere se stesse, contestualizzando l'individuo nella società. Certo, ci sono state reazioni contrastanti a "Narcos" tra i colombiani, perché sono stufi di sentire parlare del loro paese in questo modo. E li capisco perfettamente». Saviano: «Lo stesso fastidio che hanno i colombiani quando si parla di Escobar, lo hanno gli italiani quando si parla di mafia: è un'insofferenza comune, unica nel mondo. Ma sono convinto che la Colombia paradossalmente possa essere un modello, perché proprio discutendo così a lungo dei problemi è riuscita a intraprendere un percorso nuovo: il potere di Escobar e dei cartelli successivi è stato contrastato perché se ne è parlato moltissimo». "Narcos" denuncia anche un grande fallimento: la sconfitta della guerra alla droga come è stata condotta in Sudamerica negli ultimi decenni. Moura: «Io ho un'opinione molto personale che nasce dal vivere in Sudamerica e osservare quello che succede. La guerra alla droga è un fallimento. È una strategia che nasce negli Stati Uniti che sono i più grandi consumatori ma questo conflitto si combatte solo nei paesi che producono ed esportano droga, generando una violenza enorme in Messico, Perù, Colombia, Bolivia, Brasile. Penso che bisogna trovare un modo di legalizzarla: non sono un esperto, non so dire quale sia il metodo migliore di farlo. Mi rendo conto che la dipendenza è un male, che molti muoiono per overdose e ci sono tante famiglie distrutte. Ma ritengo che l'obiettivo di ogni politica sia quello di salvare la vita. E dobbiamo riflettere su quante vite sono state distrutte in questa guerra in Sudamerica e cercare di trovare un giusto equilibrio. Perché io credo che l'abuso di droga sia un problema di salute pubblica, non una questione di polizia». Saviano: «Io credo che il proibizionismo sia fallito. Anzitutto bisogna ricordare come il 90 per cento dei soldi dei cartelli sudamericani viene riciclato negli Usa e in Europa: il denaro finisce in quei paesi dove la ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 12/09/2016 - 12/09/2016 28
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