RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA BOZZA - ASL CN2

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RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA BOZZA - ASL CN2
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                    Cod: PGSGQ81
                                                                    Data: Novembre 2014
                           GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
                                                                    Rev. 0
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             RACCOMANDAZIONI PER LA
            GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
            DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA

                                       BOZZA

I stesura
  Preparato e verificato           Approvato         Verifica formale            Emesso
Dott.ssa V. VENTURINO       Dott.ssa M.C. FRIGERI   Dott. L. VERO       Dott.ssa M.C. FRIGERI
CPSE/ICI S. CABUTTI         Dott. E. ALUFFI
CPS/ICI M. RABINO
RACCOMANDAZIONI PER LA
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                                                                                                                    Data: Novembre 2014
                                             GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
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1.      PREMESSA................................................................................................................................. 3
2.      SCOPO E OBIETTIVI ................................................................................................................ 5
     2.1   SCOPO............................................................................................................................................ 5
     2.2   OBIETTIVI..................................................................................................................................... 5
3.      CAMPO DI APPLICAZIONE .................................................................................................... 5
4.      MODIFICHE ALLE REVISIONI PRECEDENTI...................................................................... 5
5.      DEFINIZIONI.............................................................................................................................. 6
     5.1 SIGLARIO............................................................................................................................................. 6
6.      MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ ................................................................................... 6
7.      DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ .......................................................................................... 6
     7.1      ATTIVITÀ 1: DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DI CASO........................................... 6
     7.2      ATTIVITÀ 2: GESTIONE DEL CASO SOSPETTO MVE CHE ACCEDE
     DIRETTAMENTE AL PS DI ALBA...................................................................................................... 8
     7.3      ATTIVITÀ 3: GESTIONE DEL CASO SOSPETTO MVE CHE ACCEDE DIRETTAMENTE
     AL PS DI BRA .......................................................................................................................................... 10
     7.4      ATTIVITÀ 4: RIORGANIZZAZIONE DI NUOVI PERCORSI DI ACCESSO AL PS DI
     ALBA E DI BRA ...................................................................................................................................... 12
     7.5      ATTIVITÀ 5: MISURE DI PREVENZIONE E CONTROLLO DELLA MVE ................... 13
        7.5.1    COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE........................................................................ 13
        7.5.2    TRASFERIMENTI INTERNI DEL PAZIENTE ...................................................... 13
        7.5.3    PERSONALE DI ASSISTENZA .............................................................................. 13
        7.5.4    VISITATORI ............................................................................................................. 13
        7.5.5    TRASPORTO SECONDARIO DEL PAZIENTE .................................................... 14
     7.6      ATTIVITÀ 6: PRECAUZIONI PER LA SICUREZZA DEGLI OPERATORI SANITARI 14
        7.6.1    Vestizione con camice impermeabile ........................................................................ 14
        7.6.2    Svestizione con camice impermeabile ....................................................................... 15
        7.6.3    Vestizione con tuta in tyvek....................................................................................... 17
        7.6.4    Svestizione con tuta in tyvek ..................................................................................... 18
        7.6.5    Igiene delle mani........................................................................................................ 20
     7.7      ATTIVITÀ 7: GESTIONE DEI DISPOSITIVI MEDICI E DI AGHI E TAGLIENTI ......... 20
     7.8      ATTIVITÀ 8: DECONTAMINAZIONE AMBIENTALE...................................................... 21
     7.9      ATTIVITÀ 9: GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO
              22
     7.10 ATTIVITÀ 10: GESTIONE DELLA BIANCHERIA SPORCA ............................................ 22
     7.11 ATTIVITÀ 11: GESTIONE DELLA SALMA DI PAZIENTE CON SOSPETTO MVE .... 23
     7.12 ATTIVITÀ 12: ACCERTAMENTI DI LABORATORIO ..................................................... 23
8.      RIFERIMENTI .......................................................................................................................... 24
9.      INDICATORI DI CONTROLLO.............................................................................................. 24
10. LISTA DI DISTRIBUZIONE.................................................................................................... 24
11. ALLEGATI................................................................................................................................ 25
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                                                                           Data: Novembre 2014
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                                                                           Rev. 0
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1.    PREMESSA
Il virus Ebola, identificato a seguito di un’epidemia verificatasi nel 1976, è stato rilevato in successive
epidemie in località dell’Africa Centrale.
Da dicembre 2013 è in corso una estesa epidemia di Malattia da Virus Ebola (MVE) in alcuni Paesi
dell’Africa Occidentale e i Paesi maggiormente interessati dall’epidemia in corso sono Guinea,
Liberia e Sierra Leone.
In Nigeria, dove il virus è stato introdotto nel mese di luglio dalla Liberia, alla data del 22 settembre
2014 sono stati registrati, complessivamente, 20 casi e 8 decessi, tutti correlati al caso indice di
importazione. Tale focolaio non risponde, quindi, alla definizione di autoctono. La Nigeria (aree di
Lagos e di Port Harcourt) è stata dichiarata ufficialmente dall’OMS in data 20 ottobre 2014 area non
più affetta da MVE.
In Senegal, dove il virus è stato introdotto a fine agosto dalla Guinea, è stato segnalato 1 solo caso
confermato, anch’esso di importazione. Alla data del 22 settembre 2014 tutti i contatti di tale caso
hanno completato il follow up di 21 giorni, senza evidenza di casi secondari pertanto il Senegal non
è da considerare area affetta dal momento che non è stata registrata trasmissione locale del virus
Ebola.
Quattro casi di MVE e un decesso sono stati notificati negli Stati Uniti d’America. Il primo caso ha
riguardato una persona proveniente dalla Liberia, che ha sviluppato i primi sintomi circa quattro giorni
dopo l’arrivo negli Stati Uniti (Dallas, Texas, Usa). Il paziente è deceduto l’8 ottobre 2014. Due casi
di MVE sono stati in seguito confermati in due operatori sanitari che avevano assistito il primo
paziente. Entrambi sono ora negativi al virus. Il caso più recente riguarda un operatore sanitario
rientrato a New York, asintomatico, da una missione umanitaria in Guinea il 17 ottobre 2014. Il 23
ottobre il paziente ha presentato febbre ed è risultato positivo a MVE. Attualmente si trova in
quarantena presso il Bellevue Hospital di New York.
Il 6 ottobre 2014, le autorità sanitarie spagnole hanno confermato il primo caso autoctono di MVE in
Spagna, in un’infermiera in servizio all’ospedale La Paz-Carlos III di Madrid, che aveva assistito uno
dei casi spagnoli di MVE contagiati in Africa e rimpatriati in Spagna. La paziente è risultata negativa
ai test per MVE effettuati il 19 e 21 ottobre e tutti gli 83 contatti messi sotto osservazione hanno
completato i 21 giorni di follow up.
Contemporaneamente è in corso un focolaio di MVE, non collegato a quello in corso in Africa
Occidentale, nella Repubblica Democratica del Congo con 70 casi (30 confermati, 26 probabili e 14
sospetti) alla data dell’1 ottobre 2014.
Alla data della presente, sono considerate aree affette i Paesi
- Guinea
- Liberia
- Sierra Leone
L'attuale epidemia in Africa occidentale è causata da “Zaire ebola” virus. È la prima che interessi
l’Africa dell’Ovest, la più estesa epidemia di Ebola mai registrata, per numero di casi e diffusione
geografica e la più difficile in termini di gestione/controllo. Per la prima volta, inoltre, l’epidemia ha
coinvolto le grandi città, richiedendo, per controllarla, uno sforzo di cooperazione che alcuni Stati,
RACCOMANDAZIONI PER LA
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                                                                              Data: Novembre 2014
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Italia compresa, stanno mettendo in atto.
Nelle aree colpite si prevede che il tasso di nuovi casi continuerà ad aumentare nelle prossime
settimane, forse mesi. L’OMS stima che per poter arrivare ad un controllo dell’attuale epidemia
saranno necessari almeno 6-9 mesi, durante i quali dovranno essere messi in campo interventi forti e
coordinati.
La probabilità di importazione di casi nel nostro Paese è molto bassa; tuttavia è necessario che la
capacità di risposta del Sistema Sanitario Nazionale, nell’ipotesi del verificarsi di casi di MVE in
Italia, sia mantenuta, ovvero implementata, a livelli adeguati, per una corretta e tempestiva
individuazione e gestione degli stessi, anche allo scopo di prevenire una possibile trasmissione di
questo agente patogeno altamente infettivo.
Il probabile serbatoio, o uno dei serbatoi, del virus in Africa centrale è il pipistrello della frutta, mentre
il serbatoio in Africa occidentale non è stato ancora individuato. Il virus colpisce diversi primati oltre
all’uomo, i quali possono trasmetterlo, ma non fungere da serbatoio appunto per la gravità della
malattia.
Si tratta di un virus poco resistente nell’ambiente, che viene ucciso facilmente da sapone, candeggina,
luce solare o asciugatura. Il lavaggio in lavatrice di indumenti contaminati da liquidi è sufficiente a
distruggere il virus Ebola. Il virus Ebola sopravvive solo per breve tempo su superfici esposte alla luce
solare o secche.
Periodo di incubazione e manifestazioni cliniche
Malattia (MVE – Malattia Virus Ebola): si manifesta dopo un periodo di incubazione compreso tra 2 –
21 giorni (mediamente 8 – 10).
Si presenta come una malattia acuta grave, con comparsa improvvisa di febbre elevata, astenia
intensa, dolori articolari e muscolari, inappetenza e gastralgia, cefalea e faringodinia. Questi primi
sintomi possono essere seguiti da vomito, diarrea, singhiozzo, esantema cutaneo diffuso, iniezione
congiuntivale, tosse, dolore al petto, difficoltà respiratorie e di deglutizione.
I fenomeni emorragici sia cutanei che viscerali possono comparire, in genere, al sesto-settimo giorno
soprattutto a carico del tratto gastrointestinale (ematemesi e melena) e dei polmoni. Si accompagnano
a petecchie, epistassi, ematuria, emorragie sottocongiuntivali e gengivali, meno-metrorragie.
L’infezione da malattia da virus Ebola può essere confermata solo attraverso test virologici.
La letalità è compresa tra il 50 – 90%, nell’epidemia in corso è di poco superiore al 50%.
Inizio e durata della contagiosità
Durante il periodo di incubazione le persone non sono considerate a rischio di trasmettere l’infezione.
Il paziente diventa contagioso tramite secrezioni quando comincia a manifestare sintomi e si mantiene
contagioso fino a quando il virus è rilevabile nel sangue. Per questo motivo, per evitare di infettare
chiunque altro nella comunità, i pazienti infetti devono essere attentamente monitorati e sottoposti a
test virologici prima della dimissione, per garantire che il virus non sia più rilevabile in circolo.
L’eliminazione del virus tramite l’allattamento e per via sessuale può proseguire anche dopo la
guarigione clinica. In particolare, la permanenza del virus nello sperma può verificarsi fino a 7
settimane dopo la guarigione e, in casi eccezionali, anche oltre (fino a 12 settimane).
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Modalità di trasmissione
Le informazioni scientifiche disponibili, desunte dalle pregresse epidemie di Ebola, evidenziano come
il virus Ebola si trasmetta attraverso:
- il contatto diretto (per via cutanea o mucosale) con sangue o altri liquidi/materiali biologici, quali
    saliva, feci, vomito, sperma, sudore, incluse le secrezioni salivari (droplets);
- il contatto indiretto (per via cutanea o mucosale), con oggetti contaminati con sangue o altri liquidi
    biologici (ad esempio aghi, biancheria, vestiti, strumentario medico, ecc).
Non vi sono evidenze di trasmissione del virus per via aerea e tramite vettori (ad es. insetti).
La probabilità di trasmissione del virus cambia nel corso della malattia con l’evolversi delle
manifestazioni cliniche. All’inizio, quando è presente solo febbre in assenza di vomito o diarrea o di
manifestazioni emorragiche, il rischio di trasmissione è basso; nelle fasi tardive, quando compaiono
manifestazioni emorragiche, il rischio è significativamente più elevato e rimane molto alto anche dopo
la morte.
Per questo motivo, le precauzioni di isolamento raccomandate sono incrementate in relazione alla fase
del percorso assistenziale, in ragione della valutazione del rischio (cioè probabilità che il paziente sia
stato effettivamente esposto ad un malato di Ebola, stadio e decorso clinico della malattia).

2.    SCOPO E OBIETTIVI
2.1   SCOPO
La procedura definisce le modalità di corretta e tempestiva valutazione del paziente al fine di
escludere il sospetto di MVE ed evitare inutili emergenze oppure per confermare il sospetto e attivare
il sistema per l’emergenza regionale e nazionale.
2.2   OBIETTIVI
- identificazione immediata, nell’ambito del triage ospedaliero, di una persona che può rientrare
  nella definizione di caso sospetto
- adozione delle idonee misure di isolamento per la riduzione del rischio di contagio nell’assistenza a
  paziente con MVE.

3.    CAMPO DI APPLICAZIONE
La procedura deve essere applicata da tutto il personale sanitario e di supporto che afferisce al
Dipartimento di Emergenza e Accettazione delle due sedi del Presidio Ospedaliero nell’ambito delle
specifiche competenze professionali.

4.    MODIFICHE ALLE REVISIONI PRECEDENTI
Prima stesura a seguito delle disposizioni contenute nell’ultima Circolare Ministero della Salute prot.
n. 26708 del 06/10/2014 “Aggiornamento ed Errata corrige nota circolare pr. 26377 del 01/10/2014
“Malattia da Virus Ebola (MVE) – Protocollo centrale per la gestione dei casi e dei contatti sul
territorio nazionale” e nelle “Raccomandazioni Regionali per la Gestione dei casi sospetti di Malattia
da Virus Ebola” prot. n. 18121/DB 2017 del 22/08/2014 e prot. n. 18969/DB 2017 del 10/09/2014.
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5.     DEFINIZIONI

5.1 SIGLARIO

MVE: Malattia da Virus Ebola
DPI: Dispositivi di protezione individuale
OMS Organizzazione Mondiale Sanità
SeREMI: Servizio Regionale di Riferimento per le Malattie Infettive
SISP: Servizio di Igiene e Sanità Pubblica

6.     MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ
È responsabilità diretta di tutto il personale sanitario e di supporto, per le attività descritte nel
documento e secondo le proprie competenze, l’osservanza delle disposizioni ivi contenute.

7.     DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ

7.1 ATTIVITÀ 1: DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DI CASO

DEFINIZIONE DI CASO:

1.     CRITERIO CLINICO
Il paziente presenta (o ha presentato prima del decesso):
- febbre [>38,6°C] o storia di febbre nelle ultime 24 ore
e almeno uno dei seguenti sintomi:
-    mal di testa intenso
-    vomito, diarrea, dolore addominale
-    manifestazioni emorragiche di vario tipo non spiegabili
-    insufficienza multiorgano
oppure
-    è una persona deceduta improvvisamente ed inspiegabilmente.

2.     CRITERIO EPIDEMIOLOGICO
Il paziente:
- ha soggiornato in un’area affetta da MVE (Guinea – Liberia – Sierra Leone) nei precedenti 21
    giorni in base agli aggiornamenti del Ministero della Salute
oppure
- ha avuto contatto con un caso confermato o probabile di MVE nei precedenti 21 giorni.
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Stratificazione del criterio epidemiologico in base al rischio di esposizione
•     BASSO RISCHIO
Contatto casuale con un paziente febbrile, autonomo, in grado di deambulare. Esempi: condividere
una sala di attesa o un mezzo pubblico di trasporto; lavorare in una reception.
•     ALTO RISCHIO
Uno dei seguenti:
- contatto faccia a faccia (ad esempio, a meno di 1 metro di distanza) senza indossare appropriati
  dispositivi di protezione individuale (inclusi quelli per la protezione oculare) con un caso probabile
  o confermato che presenti tosse, vomito, emorragia o diarrea. Contatto sessuale non protetto con
  una persona precedentemente ammalata, fino a tre mesi dopo la guarigione;
- contatto diretto con qualunque materiale contaminato da fluidi corporei di un caso probabile o
  confermato;
- esposizione della cute (ad esempio, per puntura accidentale) o delle mucose a sangue, altri liquidi
  biologici, campioni di tessuto o di laboratorio di un caso probabile o confermato;
- partecipazione a riti funerari con esposizione diretta alla salma nelle aree geografiche (o proveniente
  dalle aree geografiche) affette, senza appropriati dispositivi di protezione individuale;
- contatto diretto con pipistrelli, roditori, primati, vivi o morti, nelle zone (o proveniente dalle zone)
  affette o con carne di animali selvatici (“bushmeat”).

3.    CRITERIO DI LABORATORIO
La positività ad uno dei seguenti:
- individuazione di acido nucleico del virus Ebola in un campione clinico e conferma mediante
   sequenziamento o un secondo test su una diversa regione del genoma
- isolamento del virus Ebola da un campione clinico
- evidenza di sieroconversione.

CLASSIFICAZIONE DEL CASO
1.    PAZIENTE da VALUTARE (“CASO SOSPETTO”)
- persona che presenti il criterio clinico E quello epidemiologico
oppure
- persona che presenti almeno 1 sintomo tra quelli elencati (inclusa la febbre di qualsiasi grado) E il
  criterio epidemiologico con alto rischio di esposizione.

2.    CASO PROBABILE
- persona che presenti il criterio clinico E quello epidemiologico con alto rischio di esposizione

3.    CASO CONFERMATO
- caso confermato in laboratorio.
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                              Cod: PGSGQ81
                                                                              Data: Novembre 2014
                              GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
                                                                              Rev. 0
                             DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA
                                                                              Pagina 8 di 30

7.2 ATTIVITÀ 2: GESTIONE DEL                         CASO      SOSPETTO         MVE      CHE      ACCEDE
DIRETTAMENTE AL PS DI ALBA

Personale infermieristico di PS

L’infermiere di triage identifica una persona che può rientrare nella definizione di caso sospetto
(scheda triage per la valutazione del rischio di MVE Allegato1)
Se il paziente presenta solo febbre e non ha necessità immediata di essere visitato
- raccoglie le informazioni rimanendo dietro allo sportello o alla distanza di almeno 1-2 metri
   nell’area di triage, evitando di toccarlo e adotta immediatamente le seguenti precauzioni
- chiede al paziente di indossare una mascherina chirurgica, controlla che venga indossata
   correttamente e lo invita a effettuare l’igiene delle mani con gel idroalcolico
- lo fa accomodare sul lettino della Sala triage e chiude la porta di accesso dal lato dell’area di triage
- informa il medico urgentista di PS capo turno telefonicamente il quale fa immediatamente avvisare
   il Coordinatore Infermieristico per attivare la reperibilità infermieristica, fa allertare il Direttore del
   PS e la Direzione Medica di Presidio
- se non ha limitazioni all’assistenza codificate dal Medico Competente, indossa i DPI previsti nella
   zona filtro che corrisponde all’area di triage e affianca il medico individuato nelle successive
   manovre cliniche
- l’infermiere di triage che non può seguire il paziente sospetto infetto, in quanto giudicato con
   limitazioni dal Medico Competente, dovrà rimanere al bancone del triage in attesa di ulteriori
   indicazioni.

Personale esterno all’area di triage
- un collega chiude la porta della Sala Triage dal lato del corridoio e fornisce il materiale necessario
  e i DM già predisposti per l’isolamento senza accedere alla Sala triage
- qualora l’infermiere di triage non possa seguire il paziente sospetto infetto, in quanto giudicato con
  limitazioni dal Medico Competente, sarà compito dell’infermiere, che in quel momento affianca il
  medico capo turno, farsi carico delle fasi successive dell’assistenza
- l’infermiere individuato indosserà i DPI previsti prima di entrare nella Sala triage dalla zona
  antistante la porta dal lato del corridoio
- appena possibile il personale del PS dovrà procedere all’identificazione degli eventuali
  accompagnatori del caso sospetto (raccolta dati anagrafici e recapiti abitazione e telefonici) che
  rispondono alla definizione di contatto, per opportuna valutazione dei livelli di rischio e la
  successiva gestione secondo il sistema di sorveglianza previsto dai documenti di riferimento,
  invitandoli a non allontanarsi dalla sala di aspetto (dalla quale sono stati allontanati gli altri utenti)
  in attesa delle indicazioni disposte dal medico reperibile del SISP.

Il paziente rimarrà in isolamento da contatto e da droplet; le porte dovranno sempre rimanere chiuse e
il personale di assistenza sarà limitato al minimo indispensabile.
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                              Cod: PGSGQ81
                                                                              Data: Novembre 2014
                              GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
                                                                              Rev. 0
                             DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA
                                                                              Pagina 9 di 30

Se il paziente presenta febbre e diarrea, sanguinamento, vomito o tosse l’infermiere di triage:
- invia immediatamente il paziente nella Sala triage, rimanendo alla distanza di almeno 1-2 metri,
- fa indossare se possibile la mascherina chirurgica
- richiede di effettuare l’igiene delle mani con gel idroalcolico dopodiché si dovrà osservare la
   sequenza di azioni sopradescritta.

Medico PS

Se il paziente presenta solo febbre o se presenta febbre e diarrea, sanguinamento, vomito o tosse
- si reca nella Sala triage dopo aver indossato i DPI previsti nella zona antistante la porta di ingresso
   dal lato del corridoio
- rivaluta l’anamnesi, i sintomi e i criteri epidemiologici che portano a considerare il paziente come
   caso sospetto di MVE utilizzando la scheda triage per la valutazione del rischio di MVE
- richiede telefonicamente la consulenza del Medico Infettivologo dell’ASO di Cuneo, reperibile
   mediante centralino, per la valutazione e la conferma del caso sospetto e dispone la continuazione
   dell’isolamento. Il medico infettivologo effettuerà la visita infettivologica urgente presso il PS che ha
   ricoverato il caso sospetto per la presa in carico del paziente a basso rischio mentre se il caso è ad alto
   rischio attiva il contatto con le strutture nazionali di Riferimento (INMI Spallanzani di Roma e AO
   Sacco di Milano) per consulenza clinico-diagnostica e/o l’eventuale trasferimento del paziente in
   accordo con la Direzione Medica di Presidio
- attiva il SISP (Medico Reperibile)

Qualora il paziente abbia necessità di prestazioni clinico-assistenziali indispensabili e
indifferibili queste dovranno essere effettuate limitando il numero di operatori coinvolti
nell’assistenza e per quanto possibile anche le prestazioni diagnostiche/strumentali e le manovre
invasive.
Se è necessaria per la gravità delle condizioni cliniche l’assistenza intensiva e il soggetto non è
trasportabile ai centri di riferimento dovrà essere gestito nella stanza di isolamento secondo le
procedure di terapia intensiva previste, in questi casi, dal documento regionale di riferimento.
Il trasporto secondario del paziente presso le strutture delle Malattie Infettive o presso i Centri di
Riferimento Nazionali sarà effettuato mediante Servizio 118.
Il trasporto degli eventuali campioni per accertamenti di laboratorio presso il Laboratorio Analisi
dell’ASO di Cuneo sarà effettuato come trasporto di materiale biologico dai servizi deputati
dell’Azienda.
Tutte le figure coinvolte dovranno indossare i DPI previsti per il livello di rischio (alto o basso) e
adottare in aggiunta alle precauzioni standard quelle da contatto e da droplet.
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                            Cod: PGSGQ81
                                                                            Data: Novembre 2014
                             GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
                                                                            Rev. 0
                             DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA
                                                                            Pagina 10 di 30

7.3 ATTIVITÀ 3: GESTIONE                   DEL      CASO      SOSPETTO         MVE      CHE     ACCEDE
DIRETTAMENTE AL PS DI BRA

Personale infermieristico di PS

L’infermiere di triage identifica una persona che può rientrare nella definizione di caso sospetto
(scheda triage per la valutazione del rischio di MVE Allegato1)
Se il paziente presenta solo febbre e non ha necessità immediata di essere visitato
- raccoglie le informazioni rimanendo dietro allo sportello o alla distanza di almeno 1-2 metri dentro
   la Sala Trige, evitando di toccarlo e adotta immediatamente le seguenti precauzioni:
- chiede al paziente di indossare una mascherina chirurgica, controlla che venga indossata
   correttamente e lo invita a effettuare l’igiene delle mani con gel idroalcolico
- lo fa accomodare sul lettino nella Sala triage e chiude la porta di accesso
- informa il medico di PS capo turno telefonicamente il quale fa immediatamente avvisare il
   Coordinatore Infermieristico per attivare la reperibilità infermieristica, fa allertare il Direttore del
   PS e la Direzione Medica di Presidio
- se non ha limitazioni all’assistenza codificate dal Medico Competente, indossa i DPI previsti
   nell’area antistante il servizio igienico e affianca il medico individuato nelle successive manovre
   cliniche
- l’infermiere di triage che non può seguire il paziente sospetto infetto, in quanto giudicato con
   limitazioni dal Medico Competente, dovrà rimanere nell’area del triage in attesa di ulteriori
   indicazioni.

Personale esterno all’area di triage
- un collega chiude la porta lato corridoio e fornisce il materiale necessario e i DM già predisposti
  per l’isolamento, unitamente ai DPI contenuti nell’apposito carrello senza accedere alla Sala triage
- qualora l’infermiere di triage non possa seguire il paziente sospetto infetto, in quanto giudicato con
  limitazioni dal Medico Competente, sarà compito dell’infermiere, che in quel momento affianca il
  medico capo turno, farsi carico delle fasi successive dell’assistenza
- l’infermiere individuato indosserà i DPI previsti prima di entrare nella Sala triage dalla zona
  antistante la porta di ingresso dal lato locali PS
- appena possibile il personale del PS dovrà procedere all’identificazione degli eventuali
  accompagnatori del caso sospetto (raccolta dati anagrafici e recapiti abitazione e telefonici) che
  rispondono alla definizione di contatto, per opportuna valutazione dei livelli di rischio e la
  successiva gestione secondo il sistema di sorveglianza previsto dai documenti di riferimento,
  invitandoli a non allontanarsi dalla sala di aspetto (dalla quale sono stati allontanati gli altri utenti)
  in attesa delle indicazioni disposte dal medico reperibile del SISP.

Il paziente rimarrà in isolamento da contatto e da droplet; le porte dovranno sempre rimanere chiuse e
il personale di assistenza sarà limitato al minimo indispensabile.
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                              Cod: PGSGQ81
                                                                              Data: Novembre 2014
                              GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
                                                                              Rev. 0
                             DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA
                                                                              Pagina 11 di 30

Se il paziente presenta febbre e diarrea, sanguinamento, vomito o tosse l’infermiere di triage:
- invia immediatamente il paziente nella Sala triage, rimanendo alla distanza di almeno 1-2 metri,
- fa indossare se possibile la mascherina chirurgica
- richiede di effettuare l’igiene delle mani con gel idroalcolico dopodiché si dovrà osservare la
   sequenza di azioni sopradescritta.

Medico PS

Se il paziente presenta solo febbre o se presenta febbre e diarrea, sanguinamento, vomito o tosse
- si reca nella Sala triage dopo aver indossato i DPI previsti nella zona antistante la porta di ingresso
   dal lato locali PS
- rivaluta l’anamnesi, i sintomi e i criteri epidemiologici che portano a considerare il paziente come
   caso sospetto di MVE utilizzando la scheda triage per la valutazione del rischio di MVE
- richiede telefonicamente la consulenza del Medico Infettivologo dell’ASO di Cuneo, reperibile
   mediante centralino, per la valutazione e la conferma del caso sospetto e dispone la continuazione
   dell’isolamento. Il medico infettivologo effettuerà la visita infettivologica urgente presso il PS che ha
   ricoverato il caso sospetto per la presa in carico del paziente a basso rischio mentre se il caso è ad alto
   rischio attiva il contatto con le strutture nazionali di Riferimento (INMI Spallanzani di Roma e AO
   Sacco di Milano) per consulenza clinico-diagnostica e/o l’eventuale trasferimento del paziente in
   accordo con la Direzione Medica di Presidio
- attiva il SISP (Medico Reperibile)

Qualora il paziente abbia necessità di prestazioni clinico-assistenziali indispensabili e
indifferibili queste dovranno essere effettuate limitando il numero di operatori coinvolti
nell’assistenza e per quanto possibile anche le prestazioni diagnostiche/strumentali e le manovre
invasive.
Se è necessaria per la gravità delle condizioni cliniche l’assistenza intensiva e il soggetto non è
trasportabile ai centri di riferimento dovrà essere gestito nella stanza di isolamento secondo le
procedure di terapia intensiva previste, in questi casi, dal documento regionale di riferimento.
Il trasporto secondario del paziente presso le strutture delle Malattie Infettive o presso i Centri di
Riferimento Nazionali sarà effettuato mediante Servizio 118.
Il trasporto degli eventuali campioni per accertamenti di laboratorio presso il Laboratorio Analisi
dell’ASO di Cuneo sarà effettuato come trasporto di materiale biologico dai servizi deputati
dell’Azienda.
Tutte le figure coinvolte dovranno indossare i DPI previsti per il livello di rischio (alto o basso) e
adottare in aggiunta alle precauzioni standard quelle da contatto e da droplet.
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                            Cod: PGSGQ81
                                                                            Data: Novembre 2014
                             GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
                                                                            Rev. 0
                             DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA
                                                                            Pagina 12 di 30

7.4 ATTIVITÀ 4: RIORGANIZZAZIONE DI NUOVI PERCORSI DI ACCESSO AL PS DI
ALBA E DI BRA

PS di Alba

Il coordinatore infermieristico del PS o suo sostituto in collaborazione con il Servizio Tecnico
provvede a:
- allestire una nuova sala di aspetto nella zona del corridoio che porta all’accesso dell’ORL per i
   pazienti che erano in attesa e già visti al triage al momento dell’arrivo del caso sospetto e per tutti i
   pazienti nuovi che accedono al PS
- chiudere al pubblico e interdire l’ingresso della sala di attesa sia pedonale che dalla camera calda
- predisporre l’accesso automobilistico dal cortile e l’utilizzo della porta vetrata adiacente l’ingresso
   interno alla Camera Mortuaria
- affiggere appositi cartelli di segnaletica per l’utenza e per il personale
- allestire la zona triage dal bancone interno e far accedere i pazienti dalla prima porta del PS lato
   corridoio verso la Rianimazione.
L’attività di PS pertanto proseguirà per i nuovi utenti e per i pazienti che erano presenti in sala di
attesa al momento del verificarsi del caso sospetto, di cui si dovrà stilare l’elenco con dati del
domicilio e di recapito telefonico, in attesa di disposizione da parte del Reperibile SISP.

PS di Bra

Il coordinatore infermieristico del PS o suo sostituto in collaborazione con il Servizio Tecnico
provvede a:
- allestire una nuova sala di aspetto nella zona davanti all’Ambulatorio di Ortopedia (utilizzando le
   panche presenti) per i pazienti che erano in attesa e già visti al triage al momento dell’arrivo del
   caso sospetto e farli accedere dalla porta lato Ambulatorio di Ortopedia
- chiudere al pubblico e interdire l’ingresso della sala di attesa sia pedonale che dalla camera calda
- far accedere i pazienti nuovi che arrivano a piedi attraverso il terrazzo davanti ai locali del PS
   entrando dalla porta di accesso adiacente al magazzino
- predisporre l’accesso e il parcheggio degli automezzi sull’area eliporto davanti ai locali del PS,
   entrando dalla porta di accesso adiacente al magazzino
- affiggere appositi cartelli di segnaletica per l’utenza e per il personale
- allestire la zona triage dal bancone interno del PS.
L’attività di PS pertanto proseguirà per i nuovi utenti e i per i pazienti che erano presenti in sala di
attesa al momento del verificarsi del caso sospetto, di cui si dovrà stilare l’elenco con dati del
domicilio e di recapito telefonico, in attesa di disposizione da parte del Reperibile SISP.
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                           Cod: PGSGQ81
                                                                           Data: Novembre 2014
                             GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
                                                                           Rev. 0
                            DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA
                                                                           Pagina 13 di 30

7.5 ATTIVITÀ 5: MISURE DI PREVENZIONE E CONTROLLO DELLA MVE

7.5.1 COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE
Dopo il triage, il caso sospetto deve essere collocato nel locale individuato per l’isolamento nel PS.

Materiali
Devono essere disponibili materiali monouso o dedicati:
- sacchetti monouso per vomito e per urine con gelificante, arcelle monouso, copripadelle monouso
  con gelificante e dispositivi medici dedicati (termometro, saturimetro con sensori monouso,
  sfigmomanometro, fonendoscopio, etc.)
- pappagalli e padelle ad esclusivo uso del paziente se non disponibili monouso
- dispensatore spray di Amuchina
- nella zona filtro un carrello con i DPI necessari (cuffia a scafandro e copricapo a mantellina,non
  appena disponibile, camice impermeabile, grembiule impermeabile, guanti sterili, facciale filtrante
  P3, occhiali antischizzo di protezione, sovrascarpe, calzari monouso impermeabili, tute intere
  idrorepellenti per la gestione di casi sospetti ad alto rischio o casi con importanti perdite di liquidi
  biologici; i guanti devono essere disponibili anche all’interno della camera di degenza
- contenitore rigido da 25 litri per rifiuti sanitari a rischio infettivo all’interno della camera
- contenitore per taglienti all’interno della camera
- gel idroalcolico per igiene mani
- traverse, lenzuolini e federe monouso
- coperte termiche monouso.
All’interno della camera di degenza deve essere presente solo materiale necessario all’assistenza
diretta del paziente.

7.5.2 TRASFERIMENTI INTERNI DEL PAZIENTE
I trasporti del paziente al di fuori della stanza di isolamento devono essere evitati e/o limitati allo
stretto indispensabile.
Le indagini radiologiche, se possibile, devono essere effettuate al letto del paziente, ricoprendo le
cassette radiologiche prima dell’uso con una sacca impermeabile.

7.5.3 PERSONALE DI ASSISTENZA
È necessario identificare il personale di assistenza dedicato (medico e infermiere) e un OSS/OTA per
la sanitizzazione, istruiti e addestrati sulle precauzioni da adottare e sull’utilizzo dei DPI.

Non possono prestare assistenza al paziente operatori con lesioni cutanee essudative o dermatiti
secernenti.

7.5.4 VISITATORI
Non è ammesso l’accesso ai visitatori.
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                         Cod: PGSGQ81
                                                                         Data: Novembre 2014
                            GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
                                                                         Rev. 0
                           DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA
                                                                         Pagina 14 di 30

7.5.5 TRASPORTO SECONDARIO DEL PAZIENTE
Il trasporto secondario del paziente presso le strutture delle Malattie Infettive o presso i Centri di
Riferimento Nazionali sarà effettuato mediante Servizio 118.

7.6   ATTIVITÀ 6: PRECAUZIONI PER LA SICUREZZA DEGLI OPERATORI SANITARI
È necessario che gli operatori adottino, oltre alle Precauzioni Standard, le precauzioni aggiuntive da
Contatto e da Droplet.
Se il paziente è autonomo e deambulante, presenta febbre ma NON presenta diarrea, sanguinamento,
vomito o tosse e non vi sono emergenze cliniche che richiedano un intervento immediato è da
considerare a basso rischio di trasmissione. In questo caso l’operatore dovrà seguire la sequenza
della vestizione con camice impermeabile.
Se il paziente oltre alla febbre presenta diarrea, vomito, sanguinamento, tosse è da considerare a alto
rischio di trasmissione. In questo caso l’operatore dovrà seguire la sequenza della vestizione
con.tuta in tyvek.
Prima di indossare i DPI effettuare l’igiene delle mani, fuori dalla stanza di isolamento.
Dopo aver rimosso i DPI l’igiene delle mani deve essere effettuata con il gel idroalcolico (metterlo a
disposizione fuori e dentro la stanza di isolamento) ed effettuando il lavaggio antisettico delle mani.
I DPI necessari e disponibili sono i seguenti:
- camice impermeabile
- grembiule impermeabile
- tuta in tyvek
- guanti sterili
- facciale filtrante P3
- occhiali antischizzo di protezione
- sovrascarpe e calzari monouso impermeabili
- cuffia a scafandro e copricapo a mantellina (non appena sarà disponibile)
- mascherina chirurgica

7.6.1 Vestizione con camice impermeabile
La procedura di vestizione deve avvenire prima di entrare nella stanza di isolamento nella zona del
triage identificata utilizzando l’apposita check list (ALLEGATO 2):
- rimuovere gli effetti personali (orologi, monili, ecc.)
- frizionare le mani con gel idroalcolico
- indossare il primo paio di guanti
- indossare la cuffia a scafandro
- indossare i sovrascarpe
- indossare il camice impermeabile
- indossare i calzari monouso impermeabili
- indossare il grembiule impermeabile
- indossare il facciale filtrante P3 ponendo attenzione a una corretta aderenza al naso
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                         Cod: PGSGQ81
                                                                         Data: Novembre 2014
                             GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
                                                                         Rev. 0
                            DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA
                                                                         Pagina 15 di 30

-   effettuare la prova di tenuta del facciale filtrante P3
-   indossare gli occhiali antischizzo di protezione
-   indossare il copricapo a mantellina (non appena sarà disponibile)
-   indossare il secondo paio di guanti, ponendo attenzione che copra il polsino del camice
-   non lasciare parti di cute scoperta.
Terminata la vestizione, un collega verifica il corretto posizionamento dei DPI, facendo una
valutazione “piedi–testa” sia della parte frontale che di quella posteriore.

7.6.2 Svestizione con camice impermeabile
Dopo l’assistenza si procede alla svestizione da effettuarsi nella zona individuata (area accettazione-
triage PS Alba, passaggio pedonale PS Bra) sotto la supervisione di un secondo operatore che utilizza
l’apposita check list (ALLEGATO 3):
- il secondo operatore procede a:
    • rimuovere gli effetti personali (orologi, monili, ecc.)
    • frizionare le mani con gel idroalcolico
    • indossare un paio di guanti
    • indossare la cuffia a scafandro
    • indossare una mascherina chirurgica
    • indossare i sovrascarpe
    • indossare un camice impermeabile
    • posizionare un telo assorbente sul pavimento

- il primo operatore procede a:
  • salire sul telo assorbente per la fase di svestizione

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray la parte frontale del camice e del grembiule: tronco, maniche e
      guanti

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere il grembiule impermeabile strappandolo ed eliminarlo

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere i calzari toccandoli solo dall’esterno ed eliminarli

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                          Cod: PGSGQ81
                                                                          Data: Novembre 2014
                            GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
                                                                          Rev. 0
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- il primo operatore procede a:
  • rimuovere il secondo paio di guanti: afferrare la parte esterna del primo guanto con la mano
      opposta guantata ed eliminarlo; far scorrere le dita della mano priva del guanto appena rimosso
      sotto il polsino del guanto ancora presente, sfilare rivoltandolo al contrario ed eliminarlo

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere il camice strappando la cintura e il laccio superiore e rivoltandolo dall’interno verso
      l’esterno ed eliminarlo

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere il copricapo a mantellina (non appena sarà disponibile) afferrandolo nella parte
      posteriore del capo ed eliminarlo

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere gli occhiali antischizzo di protezione ed eliminarli

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere il facciale filtrante P3 afferrando l’elastico sul retro del capo ed eliminarlo

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere la cuffia a scafandro slacciandola e afferrandola sul retro del capo ed eliminarlo

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere i sovrascarpe ed eliminarli

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                           Cod: PGSGQ81
                                                                           Data: Novembre 2014
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- il primo operatore procede a:
  • uscire dal telo assorbente posto a terra ed eliminarlo

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere il primo paio di guanti ed eliminarli
  • eseguire l’igiene delle mani con frizione alcolica
  • sostituire la divisa arrotolandola su se stessa ponendo attenzione a non contaminarsi il viso
  • eseguire il lavaggio antisettico delle mani

- il secondo operatore procede a:
  • rimuovere i DPI ed eliminarli
  • eseguire il lavaggio antisettico delle mani
I DPI vanno smaltiti negli appositi contenitori per rifiuti sanitari a rischio infettivo, in plastica da 25
litri secondo le raccomandazioni aziendali.

7.6.3 Vestizione con tuta in tyvek
La procedura di vestizione deve avvenire prima di entrare nella stanza di isolamento nella zona del
triage identificata utilizzando l’apposita check list (ALLEGATO 4):
- rimuovere gli effetti personali (orologi, monili, ecc.)
- frizionare le mani con gel idroalcolico
- indossare il primo paio di guanti
- indossare la cuffia a scafandro
- indossare i sovrascarpe
- indossare la tuta in tyvek chiudendo la cerniera fino all’altezza dello sterno, senza indossare il
    cappuccio
- indossare i calzari chiudendo i lacci
- indossare il filtrante facciale P3 ed effettuare la prova di tenuta
- indossare gli occhiali antischizzo di protezione
- indossare il cappuccio
- chiudere la cerniera fin sotto il mento, avendo cura di mantenere la linguetta della cerniera abbassata
- chiudere la parte adesiva sotto il mento
- rimuovere la protezione della banda adesiva della cerniera e farla aderire
- indossare il grembiule impermeabile
- indossare il secondo paio di guanti
Terminata la vestizione, un collega verifica il corretto posizionamento dei DPI, facendo una
valutazione “piedi–testa” sia della parte frontale che di quella posteriore.
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                        Cod: PGSGQ81
                                                                        Data: Novembre 2014
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7.6.4 Svestizione con tuta in tyvek
Dopo l’assistenza si procede alla svestizione da effettuarsi nella zona individuata (area accettazione-
triage PS Alba, passaggio pedonale PS Bra) sotto la supervisione di un secondo operatore che utilizza
l’apposita check list (ALLEGATO 5):
- il secondo operatore procede a:
    • rimuovere gli effetti personali (orologi, monili, ecc.)
    • frizionare le mani con gel idroalcolico
    • indossare un paio di guanti
    • indossare la cuffia a scafandro
    • indossare una mascherina chirurgica
    • indossare i sovrascarpe
    • indossare un camice impermeabile
    • posizionare un telo assorbente sul pavimento

- il primo operatore procede a:
  • salire sul telo assorbente per la fase di svestizione

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray la parte frontale della tuta e del grembiule: tronco, maniche e
      guanti

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere il grembiule impermeabile strappandolo ed eliminarlo

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere i calzari toccandoli solo dall’esterno ed eliminarli

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere il secondo paio di guanti: afferrare la parte esterna del primo guanto con la mano
      opposta guantata ed eliminarlo; far scorrere le dita della mano priva del guanto appena rimosso
      sotto il polsino del guanto ancora presente, sfilare rivoltandolo al contrario ed eliminarlo

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • slacciare la parte sotto il mento della tuta
  • aprire completamente la cerniera
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                          Cod: PGSGQ81
                                                                          Data: Novembre 2014
                            GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
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   • togliere il cappuccio afferrandolo sulla sommità della testa e arrotolandolo all’indietro
   • tirare la tuta in prossimità del dorso per allontanarla dal corpo e farla scivolare dalle spalle
   • portando le braccia dietro la schiena afferrare la tuta per le maniche e sfilare le braccia
     rovesciando la tuta al contrario
   • arrotolare la tuta, ponendo attenzione a non toccare la divisa, fino ai piedi
   • rimuovere la tuta completamente ed eliminarla

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere gli occhiali antischizzo di protezione ed eliminarli

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere il facciale filtrante P3 afferrando l’elastico sul retro del capo ed eliminarlo

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere la cuffia a scafandro slacciandola e afferrandola sul retro del capo ed eliminarla

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere i sovrascarpe ed eliminarli

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • uscire dal telo assorbente posto a terra ed eliminarlo

- il secondo operatore procede a:
  • nebulizzare con Amuchina spray i guanti del primo operatore

- il primo operatore procede a:
  • rimuovere il primo paio di guanti ed eliminarli
  • eseguire l’igiene delle mani con frizione alcolica
  • sostituire la divisa arrotolandola su se stessa ponendo attenzione a non contaminarsi il viso
  • eseguire il lavaggio antisettico delle mani
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                              Cod: PGSGQ81
                                                                              Data: Novembre 2014
                              GESTIONE DEI CASI SOSPETTI
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- il secondo operatore procede a:
  • rimuovere i DPI ed eliminarli
  • eseguire il lavaggio antisettico delle mani
I DPI vanno smaltiti negli appositi contenitori per rifiuti sanitari a rischio infettivo, in plastica da 25
litri secondo le raccomandazioni aziendali.

7.6.5 Igiene delle mani
L’igiene delle mani deve essere effettuata durante le attività clinico assistenziali secondo le
raccomandazioni aziendali ed in particolare:
- prima di indossare i DPI ed entrare nelle stanze di isolamento
- prima di qualsiasi procedura pulita/asettica sul paziente
- dopo ogni attività potenzialmente a rischio di esposizione con liquidi biologici, secrezioni o sangue
   del caso sospetto o confermato
- dopo aver toccato apparati, superfici o oggetti nelle vicinanze del paziente
- dopo aver rimosso i DPI al momento di lasciare le stanze di assistenza.
L’igiene delle mani deve essere eseguita nelle stanze di isolamento ogni volta che si presenti una delle
evenienze indicate precedentemente, procedendo ogni volta alla sostituzione dei guanti.
Per l’igiene delle mani utilizzare la frizione con prodotti idroalcolici e il lavaggio antisettico.

7.7   ATTIVITÀ 7: GESTIONE DEI DISPOSITIVI MEDICI E DI AGHI E TAGLIENTI
Nella stanza di isolamento del paziente deve essere introdotto solo il materiale strettamente necessario
per l’assistenza. I dispositivi medici devono essere preferibilmente monouso; i dispositivi non monouso
devono essere dedicati al paziente fino a che non sia stata esclusa la malattia o fino alla dimissione del
paziente.
Tutti gli articoli riutilizzabili, non critici, semicritici e critici devono essere decontaminati con soluzione
a base di Polifenoli (Fenocid 100 ml portare a 1 litro con H2O per 1 minuto di contatto) detersi e
disinfettati/sterilizzati con prodotti efficaci a inattivare il virus, secondo le procedure in uso presso
l’ASL. Per la disinfezione utilizzare ipoclorito di sodio 1000 ppm (DECS AMBIENTE 40 ml portare a
1 litro con H2O fredda) per 30 minuti.
Le cassette dell’apparecchiatura Rx portatile prima dell’uso devono essere ricoperte con una sacca
impermeabile; dopo l’effettuazione dell’esame rimuovere la sacca, dopo averla nebulizzata con
Amuchina spray e disinfettare la cassetta con un panno monouso imbevuto di ipoclorito di sodio 1000
ppm (DECS AMBIENTE 40 ml portare a 1 litro con H2O fredda).
L’uso di aghi e taglienti deve essere ridotto al minimo. Si devono usare dispositivi con sistema di
sicurezza, manipolarli con attenzione e smaltirli dopo l’uso direttamente nel contenitore rigido per
aghi e taglienti posto all’interno della camera di degenza. Il contenitore rigido per aghi e taglienti non
deve essere riempito oltre i ¾ del suo volume.
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                              Cod: PGSGQ81
                                                                              Data: Novembre 2014
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                                                                              Rev. 0
                             DI MALATTIA DA VIRUS EBOLA
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7.8   ATTIVITÀ 8: DECONTAMINAZIONE AMBIENTALE
Pulizia ambientale
La pulizia ambientale ordinaria e alla dimissione del paziente deve essere effettuata da personale
addestrato del PS.
Per le pulizie deve essere utilizzato materiale monouso e/o dedicato per tutta la durata del ricovero.
L’operatore individuato dovrà indossare i DPI assegnati, prima di procedere alle operazioni di pulizia.
La pulizia dei locali in cui ha sostato il paziente, superfici e arredi (sala di attesa, zona filtro, stanza di
Isolamento) dovranno essere sottoposti a:
- 1° passaggio con ipoclorito di sodio saponoso 5.000 ppm (es. DECS AMBIENTE 200 ml e
   portare a 1 lt di acqua fredda)
- lasciare agire per 5 minuti
- risciacquare con acqua fredda
- 2° passaggio con dicloroisocianurato di sodio 5.000 ppm (es. Bionil n. 2 cp in 1 lt di acqua
   fredda)
- lasciar agire per 15 minuti.

In caso di ampi spandimenti di sangue e/o fluidi biologici
- ricoprire i liquidi con i granuli di Bionil e lasciare agire per 5 minuti
- asportare con carta o materiale monouso e smaltire nei Rifiuti Sanitari Pericolosi a Rischio
   Infettivo
- versare altri granuli di Bionil e inumidirli con acqua
- asportare con carta o materiale monouso e smaltire nei Rifiuti Sanitari Pericolosi a Rischio
   Infettivo
- 1° passaggio con ipoclorito di sodio saponoso 5.000 ppm (es. DECS AMBIENTE 200 ml e
   portare a 1 lt di acqua fredda)
- lasciare agire per 5 minuti
- risciacquare con acqua fredda
- 2° passaggio con dicloroisocianurato di sodio 5.000 ppm (es. Bionil n. 2 cp in 1 lt di acqua
   fredda)
- lasciar agire per 15 minuti.
Durante le operazioni di pulizia gli operatori devono indossare: copricapo, doppio paio di guanti
sterili, occhiali antischizzo, facciale filtrante P3, camice impermeabile, grembiule impermeabile,
calzari impermeabili monouso.
I DPI e i materiali monouso utilizzati, terminate le operazioni di pulizia, devono essere
immediatamente smaltiti nei contenitori per Rifiuti Sanitari Pericolosi a Rischio Infettivo.
Alla dimissione del paziente tutti i materiali monouso presenti nella camera devono essere considerati
contaminati ed eliminati nei contenitori per Rifiuti Sanitari Pericolosi a Rischio Infettivo.
La pulizia della camera deve essere effettuata con una soluzione detergente /disinfettante a base di
ipoclorito di sodio 5000 ppm: es. DECS Ambiente 200 ml da portare a 1 litro con H2O fredda.
RACCOMANDAZIONI PER LA
                                                                           Cod: PGSGQ81
                                                                           Data: Novembre 2014
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                                                                           Rev. 0
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                                                                           Pagina 22 di 30

7.9 ATTIVITÀ 9: GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO
INFETTIVO
Durante tutte le manipolazioni dei Rifiuti Sanitari Pericolosi a Rischio Infettivo gli operatori devono
indossare: camice impermeabile, grembiule impermeabile, doppio paio di guanti sterili, facciale
filtrante P3, occhiali antischizzo e calzari monouso impermeabili.
Tutto il materiale monouso venuto a contatto con il paziente deve essere smaltito nell’area di
produzione del rifiuto come rifiuto sanitario pericoloso a rischio infettivo:
- il contenitore per la raccolta dovrà essere allestito inserendo un sacco di plastica destinato allo
    smaltimento dei Rifiuti Sanitari Pericolosi a Rischio Infettivo all’interno del contenitore in plastica
    rigida da 25 litri, utilizzato per i rifiuti sanitari pericolosi a rischio di spandimento di liquidi
- il contenitore dovrà essere riempito solo per 2/3 della propria capacità
- i contenitori rigidi per rifiuti taglienti e pungenti dovranno essere smaltiti, chiusi ermeticamente,
    all’interno del contenitore rigido per la raccolta dei Rifiuti Sanitari Pericolosi a Rischio Infettivo
    collocato all’interno della stanza
- il contenitore rigido potrà essere portato fuori dalla stanza al deposito temporaneo, previa chiusura
    ermetica e decontaminazione esterna con ipoclorito di sodio saponoso 5000 ppm (es. DECS
    AMBIENTE 200 ml da portare a 1 lt di acqua fredda) e solo dopo l’autorizzazione della Direzione
    Sanitaria
- il contenitore verrà portato al deposito temporaneo dei rifiuti affinché venga avviato
    all’incenerimento

7.10 ATTIVITÀ 10: GESTIONE DELLA BIANCHERIA SPORCA
Utilizzare prioritariamente biancheria (lenzuola, federe) monouso.
In caso di necessità di utilizzo di coperte optare per quelle termiche, da smaltire alla dimissione del
paziente.
Gli effetti letterecci e la biancheria in cotone riutilizzabili devono essere confezionati in doppio sacco
impermeabile per biancheria con dicitura “materiale infetto” e lasciati all’interno della stanza di
isolamento. L’allontanamento dalla stanza degli effetti letterecci e della biancheria così confezionati
dovrà essere autorizzato dalla Direzione di Presidio.
In caso di contaminazioni macroscopiche con sangue e/o fluidi biologici eliminare gli effetti letterecci
come Rifiuto Sanitario Pericoloso a Rischio Infettivo e lasciati all’interno della stanza di isolamento;
l’allontanamento dovrà essere autorizzato dalla Direzione di Presidio.
Durante tutte le manipolazioni della biancheria, monouso e non, gli operatori devono indossare:
camice impermeabile, grembiule impermeabile, doppio paio di guanti sterili, facciale filtrante P3,
occhiali antischizzo e sovrascarpe.
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