PSR 2014-2020 REPORT DELL'OSSERVATORIO REGIONALE SUL CREDITO AGRICOLO Dati aggiornati a Novembre 2018 - Ismea
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Impresa PSR 2014-2020 REPORT DELL’OSSERVATORIO REGIONALE SUL CREDITO AGRICOLO Dati aggiornati a Novembre 2018
Documento realizzato nell’ambito del Programma Rete Rurale Nazionale 2014-20 Piano di azione biennale 2017-18 Scheda progetto 10.3 “ISMEA - Politiche creditizie, strumenti finanziari e aiuti di stato” Autorità di gestione: Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Ufficio DISR2 - Dirigente: Paolo Ammassari Responsabile scientifico: Fabio Del Bravo Coordinamento operativo: Michele Di Domenico Autore: Maria Nucera Impaginazione e grafica: Roberta Ruberto e Mario Cariello Data: novembre 2018 2
INDICE 1. Introduzione ....................................................................................................................... 4 2. Il credito in Italia ................................................................................................................. 5 3. Il credito a livello territoriale ............................................................................................... 8 3
OSSERVATORIO REGIONALE SUL CREDITO AGRICOLO 1. Introduzione Nella seconda parte del 2018 la Rete Rurale Nazionale ha proseguito le attività dell’Osservatorio per l’analisi del mercato del credito su base territoriale prendendo in esame i dati della Banca d’Italia aggiornati a giugno 2018. Come di consueto, si è partiti dal contesto nazionale per poi procedere con l’analisi del credito agricolo nelle regioni italiane, al fine di fornire un aggiornamento dettagliato sull’accesso al credito delle imprese agricole soprattutto agli attori della programmazione e attuazione delle politiche di sviluppo rurale. A livello nazionale, secondo le informazioni della Banca d’Italia, il credito concesso al sistema produttivo nel suo complesso, a giugno 2018 è diminuito del 7,5% su base annua. Di minore entità il ridimensionamento che ha riguardato il credito intercettato dal settore primario (-2,7%) e quello dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco (-1,6%). Ciononostante, nel corso del 2018, i finanziamenti a medio-lungo termine al settore primario hanno comunque proseguito la ripresa in parte già osservata nei primi mesi dell’anno, probabilmente anche in virtù dell’accelerazione della spesa pubblica per lo sviluppo rurale. I dati sull’avanzamento della spesa pubblica per lo sviluppo rurale a giugno 2018 riportano una percentuale di esecuzione nazionale del 22,57% (quota FEASR - comprende il prefinanziamento e include la riserva di efficacia di attuazione), per un totale di 3,8 miliardi di euro di spesa pubblica complessivamente sostenuta. La prossima sezione del report illustra l’evoluzione dell’accesso al credito del sistema produttivo nazionale, mentre quella successiva esamina il trend del credito al settore agricolo e alimentare a livello regionale. Insieme all’analisi, è stata anche aggiornata la banca dati (BD) contenente i dati regionali del credito bancario concesso al settore agricolo e all’industria alimentare. Tale BD, disponibile in formato Excel, è consultabile alla pagina web del portale Rete Rurale Nazionale dedicata al presente report. 4
2. Il credito in Italia Il rallentamento del commercio mondiale registrato nei primi mesi del 2018 sta influenzando negativamente la crescita delle principali economie, mentre sempre più concreto è il rischio che gli scambi globali e l’attività delle imprese che operano su scala internazionale siano frenati dall’inasprirsi delle tensioni tra gli Stati Uniti e i principali partner commerciali. In questo contesto, nei primi sei mesi dell’anno il PIL italiano è aumentato dell’1,3%, dopo il +1,6% complessivo del 2017; più nel dettaglio, i dati trimestrali evidenziano il rallentamento della crescita tendenziale, da +1,6% dell’ultimo trimestre del 2017, a +1,3 del primo trimestre e +1,2% del secondo trimestre del 2018. La frenata è confermata anche dalle prime stime dell’Istat che per il terzo trimestre prevedono che l’economia nazionale sarà ferma rispetto al livello del trimestre precedente. Nel settore agricolo, dopo sei flessioni consecutive del valore aggiunto, nel secondo trimestre si segnala una ripresa su base annua (+0,3%). Segnali positivi vengono dall’occupazione del settore primario che aumenta del 2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; a crescere sono anche le ore lavorate: +2,2% contro il +1,5% dell’intera economia (fonte: Istat conti economici trimestrali, II trimestre 2018). Ancora in lieve calo tendenziale il numero delle imprese agricole registrate nel Registro delle Imprese (-0,4%), mentre continuano ad aumentare le imprese giovanili (+5,4%). In tale contesto economico, il credito complessivamente intercettato dal settore, pari alla somma dei prestiti di breve e di lungo termine, continua tuttavia a diminuire (-2,7% su base annua), in misura comunque inferiore rispetto a quanto accade nel complesso dell’economia (-7,5%). Dopo il trend crescente dal 2010, il fenomeno della flessione del credito agricolo è in atto dal 2015. Buone notizie per il settore primario arrivano, tuttavia, dai prestiti di medio-lungo termine: il relativo stock, in riduzione dall’inizio del 2012, nel secondo trimestre 2018 cresce dello 0,5% su base annua, sintesi di un incremento dei prestiti destinati all’acquisto di macchine (+2,4%) e all’acquisto di immobili rurali inclusi i terreni (+3,4%) e di una flessione di quelli indirizzati alla costruzione di fabbricati rurali (-3,1%), che risulta comunque in attenuazione. Passando al settore alimentare, delle bevande e del tabacco, la produzione industriale, dopo la buona progressione dell’indice mensile nel corso del 2017 e una crescita complessiva del 3,2% rispetto all’anno precedente, nei primi sei mesi del 2018 ha avuto una dinamica più rallentata, facendo registrare anche una variazione tendenziale negativa nel mese di aprile (-2%). Complessivamente la produzione del Food & Beverage è aumentata dell’1,9% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente. Secondo le imprese del Panel dell’industria alimentare dell’Ismea, a rallentare rispetto a quanto avvenuto nel 2017 sono stati soprattutto gli ordini. In flessione, invece, lo stock di prestiti richiesti dal settore, che con un valore di quasi 32 miliardi di euro perde l’1,6% rispetto al livello di giugno 2017. Chiudendo con l’analisi della qualità del credito, la situazione si conferma migliore per il settore primario che per il complesso dell’economia o per il Food & Beverage. In particolare il tasso di deterioramento, che consiste nell’incidenza del flusso annuale dei nuovi prestiti che entrano in default su quelli non in default dello stesso periodo dell’anno precedente, per l’agricoltura è pari all’1,7%, mentre nel caso del totale economia è del 2,4% e nel caso dell’industria alimentare sale al 2,5%. Va comunque specificato che la qualità del credito è in netto miglioramento per tutti i settori dal 2015, primo anno per cui sono disponibili i dati. 5
Tabella 1 - Stock di prestiti (in bonis e non) indipendentemente dalla durata 1 al totale dei settori economici, all’agricoltura e all’industria alimentare, delle bevande e del tabacco Milioni di euro Peso % Var. % Settore giu-18 giu 18/17 Totale economia 782.283 100 -7,5 Agricoltura, silvicoltura e pesca 41.998 5,4 -2,7 Industria alimentare, delle bevande e del tabacco 31.925 4,1 -1,6 Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia Figura 1 - Stock di prestiti (in bonis e non) indipendentemente dalla durata all’agricoltura, silvicoltura e pesca (giugno) 46.000 Stock prestiti agricoltura silvicoltura e pesca (giugno) 44.000 42.000 milioni di euro 40.000 38.000 36.000 34.000 32.000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia Figura 2 - Stock di prestiti (in bonis e non) indipendentemente dalla durata all’industria alimentare, delle bevande e del tabacco (giugno) 33.000 Stock prestiti alimentari, bevande e tabacco (giugno) 32.000 milioni di euro 31.000 30.000 29.000 28.000 27.000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia 1 L’aggregato comprende le seguenti forme tecniche: conti correnti, mutui, carte di credito, prestiti contro cessione di stipendio, prestiti personali, leasing finanziario, operazioni di factoring, altri finanziamenti (per es. commercial paper, prestiti su pegno, sconti di annualità), sofferenze (sono escluse le sofferenze su titoli e pct). Sono incluse le attività cedute e non cancellate e sono esclusi i pronti contro termine attivi 6
Figura 3 - Stock di prestiti in bonis oltre il breve termine all’agricoltura, silvicoltura e pesca (giugno) Stock prestiti medio lungo termine agricoltura, silvicoltura e pesca 18.000 16.000 milioni di euro 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia Tabella 2 - Stock di prestiti in bonis oltre il breve termine all’agricoltura per destinazione di finanziamento Milioni di euro Peso % Var. % Destinazione giu-18 giu 18/17 Totale, di cui: 11.722 100 0,5 Costruzione di fabbricati rurali 4.459 38,0 -3,1 Acquisto macchinari e attrezzature 4.508 38,5 2,4 Acquisto di fabbricati rurali 2.755 23,5 3,4 Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia Figura 4 - Tasso di deterioramento2 sul numero di finanziamenti per settore di attività economica al 30 giugno Tasso di deterioramento (giu 2018) Dinamica tasso deterioramento (giugno) 3,0 5 4,3 2,5 2,5 2,4 4 4,2 3,5 2,0 1,7 2,7 3 3,1 2,4 % 1,5 3,0 2,8 2 2,6 2,5 1,0 2,1 1 1,7 0,5 0 0,0 2015 2016 2017 2018 Totale economia Agricoltura, Alimentari, Totale economia silvicoltura e bevande e Agricoltura, silvicoltura e pesca pesca tabacco Alimentari, bevande e tabacco Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia 2Flusso annuale nuovi prestiti in default rettificato/prestiti non in default rettificato anno precedente - per area geografica, settore e attività economica della clientela 7
3. Il credito a livello territoriale A livello territoriale, il credito agricolo è molto concentrato, infatti, in appena sei regioni si convoglia quasi il 70% dell’intero stock nazionale: Lombardia (19%), Veneto ed Emilia Romagna (13%), Toscana (10%), Piemonte (8%), Trentino Alto Adige (6%). La flessione complessiva del credito agricolo, avvenuta a giugno 2018, rispetto a giugno 2017 (-2,7%), è stata determinata da tutte le regioni, ad eccezione del Trentino Alto Adige, del Friuli e della Valle d’Aosta, che comunque rappresenta una minima parte del credito nazionale; in Campania e in Veneto, invece, lo stock di prestiti è rimasto sostanzialmente allineato al livello di giugno 2017. Anche i prestiti oltre il breve termine, quindi quelli richiesti dagli agricoltori per finanziare i loro investimenti, risultano concentrati in poche regioni: Lombardia (20%), Veneto ed Emilia Romagna (13%), Toscana (9%), Piemonte (8%), Lazio e Puglia (6%). La lieve crescita dello stock nazionale (+0,5%) deriva da dinamiche abbastanza diversificate tra le regioni. Il credito è risultato in aumento per la maggior parte di esse, in flessione per altre, come Lombardia, Piemonte, Lazio, Trentino, Sicilia, Abruzzo e Valle d’Aosta; per lo più allineati al livello di giugno 2017, i prestiti richiesti dalle imprese agricole umbre. L’esame delle destinazioni di finanziamento dei prestiti oltre il breve termine rivela una diffusa riduzione del credito finalizzato alla costruzione di fabbricati rurali, con qualche segnale positivo in Emilia Romagna, Veneto, Marche, Calabria e Liguria. Il livello dei prestiti richiesti per l’acquisto di macchinari e attrezzature a giugno 2018 è cresciuto su base annua in quasi tutte le aree, ad eccezione di Lombardia, Piemonte, Lazio, Sicilia, Trentino, Basilicata e Abruzzo. Stesso discorso vale per il credito destinato all’acquisto di fabbricati rurali, che risulta abbastanza vivace in tutti i territori ad eccezione di Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Trentino, Marche e Valle d'Aosta. Per quanto riguarda i prestiti richiesti dal settore alimentare, delle bevande e del tabacco, alla flessione nazionale hanno contribuito quasi tutte le regioni. Tendenze opposte sono state registrate solo in Veneto, Piemonte, Trentino, Friuli e Liguria. Infine, le informazioni sul tasso di deterioramento, disponibili al massimo livello di dettaglio per ripartizione geografica, indicano una migliore qualità del credito nelle regioni del Nord, rispetto a quelle del Centro e del Mezzogiorno. 8
Figura 5 - Dinamica (giugno 18/17) dello stock di prestiti all’agricoltura, silvicoltura e pesca per regione e incidenza regionale sullo stock nazionale Agricoltura, silvicoltura e pesca 10 25 5 19,4 -0,2 2,3 1,4 0,1 4,7 20 0 -3,0 -1,3 -3,5 -1,1 -5,9 -11,4 -6,2 -4,9 -0,5 -7,1 -4,4 -3,8 -5,0 15 Peso % -5 Var. % -12,9 -11,1 -10 13,4 13,1 10 -15 9,9 7,8 5 -20 5,7 4,8 -25 4,3 4,1 3,1 0 2,9 2,5 2,1 2,1 1,4 1,4 0,9 0,7 0,3 0,1 Var. % giu18/17 (asse sx) Peso % (asse dx) Le Regioni sono ordinate in base all’incidenza sullo stock nazionale Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia Figura 6 - Dinamica (giugno 18/17) dello stock di prestiti all’industria alimentare, delle bevande e del tabacco per regione e incidenza regionale sullo stock nazionale Alimentari, bevande e tabacco 20 25 20,2 15 18,0 10 20 5 13,9 6,6 4,3 4,4 12,8 15 Peso % Var. % 0 8,9 -1,1 -5 -0,2 -3,9 1,9 -3,8 -4,6 -12,0 -4,8 -1,5 -7,9 -9,4 -7,0 -3,6 10 6,9 5,1 4,5 -14,9 -15,3 -16,1 -10 3,9 2,9 2,7 2,7 2,6 -15 2,1 1,8 1,6 1,5 1,1 5 -20 0,4 0,3 0,1 -25 0 Var. % giu18/17 (asse sx) Peso % (asse dx) Le Regioni sono ordinate in base all’incidenza sullo stock nazionale Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia 9
Figura 7 - Dinamica (giugno 18/17) dello stock di prestiti in bonis oltre il breve termine al settore agricolo per regione e incidenza regionale sullo stock nazionale Stock medio-lungo termine 20 16,8 25 15 10 6,2 7,1 6,4 20 4,1 4,6 2,6 3,3 5 20 1,8 0,9 1,0 1,3 15 Peso % Var. % 0 -5 13 13 -1,5 -0,9 -0,1 10 -10 -3,7 -5,2 -6,9 -5,2 -15 9 5 8 -20,8 -20 6 6 -25 3,7 3,6 3,6 3,2 2,6 2,5 2,0 1,5 1,1 0,9 0 0,5 0,3 0,1 Var. % giu18/17 (asse sx) Peso % (asse dx) Le Regioni sono ordinate in base all’incidenza sullo stock nazionale Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia Figura 8 - Dinamica (giugno 18/17) dello stock di prestiti in bonis oltre il breve termine al settore agricolo per costruzione di immobili rurali per regione e incidenza regionale sullo stock nazionale Stock medio-lungo termine: costruzioni 30 25 18,7 20 23,4 6,5 6,4 20 10 4,2 2,5 0 15 Peso % Var. % -10 -0,8 -1,5 -1,2 -3,7 -5,1 -4,6 -5,8 -4,4 -5,7 -6,2 12,7 -11,0 -12,1 -9,5 10 -20 11,4 11,3 -15,4 -30 -39,5 7,2 5 -40 6,0 5,2 1,1 0,6 0,6 0,5 0,3 3,9 3,5 3,3 2,4 2,1 2,0 0,1 -50 2,5 0 Var. % giu18/17 (asse sx) Peso % (asse dx) Le Regioni sono ordinate in base all’incidenza sullo stock nazionale Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia 10
Figura 9 - Dinamica (giugno 18/17) dello stock di prestiti in bonis oltre il breve termine al settore agricolo per acquisto di macchine e attrezzature per regione e incidenza regionale sullo stock nazionale Stock medio-lungo termine: macchine e attrezzature 25 21,8 20 18,7 20 18 18,7 16 15 16,1 7,3 8,9 6,4 14 10 4,9 6,4 4,6 5,9 12 3,1 2,0 2,7 11,6 Peso % 5 Var. % 13,0 10 0 8 -5 8,7 -0,5 -2,8 -0,7 6 -4,1 7,7 -10 6,5 -5,5 4 -7,9 1,9 -15 3,9 3,7 3,3 3,2 1,2 1,2 0,5 0,4 2 3,0 2,7 2,3 -14,1 0,1 -20 2,1 0 Var. % giu18/17 (asse sx) Peso % (asse dx) Le Regioni sono ordinate in base all’incidenza sullo stock nazionale Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia Figura 10 - Dinamica (giugno 18/17) dello stock di prestiti in bonis oltre il breve termine al settore agricolo per acquisto di fabbricati rurali per regione e incidenza regionale sullo stock nazionale Stock medio-lungo termine: acquisto immobili rurali 40 37,5 16 34,3 35 31,4 14 30 15,0 22,8 12 25 12,9 12,3 20 16,2 10 Peso % Var. % 15 9,5 8 5,9 6,1 7,7 7,8 6,9 10 5,1 4,1 6 5 0,8 6,7 6,6 1,0 5,4 -6,2 4 0 4,7 -5 4,0 3,9 3,3 2,7 -0,1 1,1 1,0 1,0 0,4 0,3 2 -2,3 -2,9 -4,6 -1,2 0,1 -10 -5,9 1,5 0 Var. % giu18/17 (asse sx) Peso % (asse dx) Le Regioni sono ordinate in base all’incidenza sullo stock nazionale Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia 11
Figura 11 - Tasso di deterioramento in agricoltura, silvicoltura e pesca al 30 giugno 2018 per ripartizione geografica Tasso di deterioramento agricoltura, silvicoltura e pesca 5,0 4,0 3,0 2,6 2,4 2,2 % Italia 1,7 2,0 1,3 1,3 1,0 0,0 Nord Est Nord Ovest Centro Sud Isole Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia Figura 12 - Tasso di deterioramento nel settore dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco al 30 giugno 2018 per ripartizione geografica Tasso di deterioramento alimentari, bevande e tabacco 5,0 4,0 3,4 3,2 3,0 3,0 Italia 2,5 % 1,9 2,0 1,7 1,0 0,0 Nord Est Nord Ovest Centro Sud Isole Fonte: Elaborazione ISMEA-RRN su dati Banca d’Italia 12
RETE RURALE NAZIONALE Autorità di gestione Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Via XX Settembre, 20 Roma www.reterurale.it reterurale@politicheagricole.it @reterurale www.facebook.com/reterurale Pubblicazione realizzata con il contributo del Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) nell’ambito delle attività previste dal Programma Rete Rurale Nazionale 2014-2020
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