PSEE - LE POLITICHE CONTRO LA POVERTÀ - A.A. 2019-2020 DOCENTI SABINA LICURSI ED EMANUELA PASCUZZI

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PSeE – Le politiche contro la
          povertà
                                     a.a. 2019-2020
        Docenti Sabina Licursi ed Emanuela Pascuzzi
La povertà, alcune sue forme
                                 Le politiche contro la povertà
 contenuti                             Modelli di policy
                                             Il Rei

  Lezioni/                                   5+2
esercitazioni                     inizio 21/10 – fine il 30/10

                 Ranci C., Pavolini E. (2015), Le politiche di welfare, il Mulino,
                                        Bologna (cap. IV)
    testi       Altro materiale fornito dalla docente e disponibile sulla bacheca
                              online nella cartella PSeE2019_2020
Cos’è la povertà, cosa significa essere poveri
Cos’è la povertà, cosa significa essere poveri
• Le ricerche attualmente esistenti sulla povertà ci consentono di affermare che si tratta di un
  fenomeno complesso
  a) Bisognerebbe chiedersi di cosa si è poveri: “di reddito e ricchezza o piuttosto delle cose
  che il reddito e la ricchezza ci consentono di fare? Si è poveri rispetto ai soli aspetti materiali
  o anche alle possibilità di scegliere e realizzare i propri obiettivi? Si è (…) poveri perché non
  si ha accesso a determinati beni e servizi o perché non si ha potere e non si è adeguatamente
  rappresentati?”*, si è poveri perché si vive in solitudine o perché si sperimentano condizioni
  di malattia fisica o psichica?
  b) Può essere utile conoscere le misurazioni più diffuse di povertà, che, direttamente o
  indirettamente, fanno riferimento alla disponibilità monetaria che le persone hanno a
  disposizione.
Due misure di povertà
     POVERTÀ ASSOLUTA                       POVERTÀ RELATIVA
  Identifica la mancanza di risorse    Assenza di beni primari necessari alla
      minime necessaria per la         riproduzione sociale degli individui in
     sopravvivenza quotidiana          relazione al tenore di vita medio della
     (cibo, abitazione, denaro)            popolazione di cui sono parte

https://www.istat.it/iframes/poverta
           /index.php
Nel 2015 si stima che le famiglie
I numeri della     residenti in condizione di povertà
                          assoluta siano pari a
   povertà
                   1 milione e 582 mila
    In Italia
                         e gli individui a

                   4 milioni e 598 mila

                                         (Istat 2016)
Nel 2016 si stima che le famiglie
I numeri della     residenti in condizione di povertà
                          assoluta siano pari a
   povertà         1 milione e 619 mila
    In Italia
                       e gli individui a

                   4 milioni e 742 mila

                  (il numero più alto dal 2005 a oggi)
                                           (Istat 2017)
Nel 2017 si stima che le famiglie
I numeri della     residenti in condizione di povertà
                          assoluta siano pari a
   povertà         1 milione e 778 mila
    In Italia
                       e gli individui a

                    5 milioni e 58 mila

                  (il numero più alto dal 2005 a oggi)
                                          (Istat 2018)
• Nel 2018, si stimano oltre 1,8 milioni di
                   famiglie in povertà assoluta (con
I numeri della     un’incidenza pari al 7,0%), per un totale di 5
                   milioni di individui (incidenza pari all’8,4%).
   povertà       • L’intensità della povertà, cioè (…) “quanto poveri
                   sono i poveri”, si attesta nel 2018 al 19,4% (era il
                   20,4% nel 2017), da un minimo del 18,0% nel Centro
    In Italia      a un massimo del 20,8% al Sud.
                 • L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta
                   si conferma notevolmente superiore nel
    dati 2018      Mezzogiorno (9,6% nel Sud e 10,8% nelle Isole)
                   rispetto alle altre ripartizioni (6,1% nel Nord-Ovest e
                   5,3% nel Nord-est e del Centro). (…) Anche nel 2018
                   il maggior numero di famiglie povere è presente
                   Mezzogiorno (45,1% contro 39,3% del Nord). Nel
                   Centro si trova il restante 15,6% di famiglie povere.
Chi è a maggiore rischio di povertà?

     Vediamo insieme gli ultimi dati Istat
Chi è a maggiore rischio di povertà?

1. Le famiglie numerose e monogenitore
2. Chi ha meno istruzione e occupazioni peggiori
3. I minori
4. Gli stranieri
5.Chi non ha una casa di proprietà
Cosa serve per contrastare la povertà?

        SERVONO MISURE DI CONTRASTO
       ALLA POVERTÀ CAPACI DI INCIDERE
         DOVE LA POVERTÀ È PIÙ ACUTA
Quali sono gli strumenti di policy possibili e a
           cosa devono rispondere
                                       SAPENDO
  L’OBIETTIVO                          CHE OGGI
PRINCIPALE DI UN
   SISTEMA DI
  WELFARE È IL
CONTRASTO ALLA        La povertà può               Il reddito è
                        essere una
    POVERTÀ             condizione                solo una degli
                        transitoria                  elementi
Indicatori
   multipli di
 disagio sociale
Il reddito è solo uno degli elementi
           della povertà:
  le politiche devono rispondere
     ampliando gli strumenti a
disposizione in modo da sostenere
forme complesse e diversificate di
  compressione del tenore di vita
                      (Ranci, Sabatinelli)

                                             in % sull’intera popolazione europea in situazione di disagio
                                             (dati 2008)
Quali sono gli strumenti di policy possibili

Per la prevenzione della caduta in    Per il contrasto della povertà:
             povertà:                               (1)
INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE            I PROGRAMMI DI REDDITO
                                               MINIMO
                                                    (2)
                                       LE MISURE FINALIZZATE AL
                                     REINSERIMENTO NEL MERCATO
                                              DEL LAVORO
Un «sistema di vasi
  comunicanti»
Quali sono i possibili percorsi?
          leggiamo insieme
I programmi di reddito minimo
        Strumento principale delle politiche contro la povertà

  integrazione del reddito per quanti non dispongono di
risorse autonome sufficienti per garantire standard di vita
                         dignitosi
I programmi di reddito minimo

TRA DIRITTO SOGGETTIVO E UNIVERSALISMO SELETTIVO
I programmi di reddito minimo CONDIZIONATI

                 Residenza   Nazionalità
  Reddito    +

                    Età       Attivazione
I programmi di reddito minimo

 GENEROSITÀ               DURATA

        Rispetto al
         reddito              Illimitata
         mediano

Rispetto alla
 composiz.            o rinnovabile
  familiare
In Italia cosa c’è (1)
• L'indennità di disoccupazione è un istituto, sotto forma di
  sussidio, a favore dei soggetti che si trovano in uno stato
  di disoccupazione involontaria, a compensazione del mancato
  guadagno degli stessi in modo proporzionale al
  loro reddito da lavoro precedentemente percepito.
In Italia cosa c’è (2)
• La Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI) è una
  indennità mensile di disoccupazione avente la funzione di fornire una tutela
  di sostegno al reddito ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che
  abbiano perduto involontariamente la propria occupazione.
• Sono destinatari della prestazione i lavoratori dipendenti
In Italia cosa c’è (3)
La NASpI è riconosciuta ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria
occupazione e che presentino congiuntamente i seguenti requisiti:
• siano in stato di disoccupazione;
• possano far valere, nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, almeno
   tredici settimane di contribuzione contro la disoccupazione;
• possano far valere trenta giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi che precedono l'inizio
   del periodo di disoccupazione.
La NASpI è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle
settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Può avere una durata massima di 24
mesi
In Italia cosa c’è (4)
• La NASpI è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle
  settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni.
• La misura della prestazione è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai
  fini previdenziali degli ultimi quattro anni, se la retribuzione è inferiore a un importo di
  riferimento stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione
  dell’indice ISTAT e reso noto ogni anno dall’INPS con circolare pubblicata sul sito (1.195
  euro per il 2017, 1.208,15 euro per il 2018 e 1.221,44 euro per il 2019). Se la retribuzione
  media è superiore al predetto importo di riferimento annuo (1.221,44 euro per il 2019), la
  misura della prestazione è invece pari al 75% dell'importo di riferimento annuo stabilito dalla
  legge (1.221,44 euro per il 2019) sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media
  mensile e il suddetto importo stabilito dalla legge.
Misure di contrasto alla povertà in
              Italia
              Una mappa
Misure di contrasto alla povertà in Italia:
             programmi di reddito minimo

       SIA                                 ReI                              Rdc
2016

                                    2017

                                                                     2019
       In attesa di una misura             D.Lgs 147/2017                   L. 26/2019 «Sostegno
       strutturale di sostegno al          «Misura nazionale                economico ad
       reddito                             unica di contrasto alla          integrazione dei redditi
                                           povertà»                         familiari finalizzato al
                                                                            reinserimento
                                                                            lavorativo e sociale»
Il SIA non nasce dal nulla
La Commissione
RACCOMANDA AGLI STATI MEMBRI:
1) Di elaborare e applicare una strategia globale e integrata a favore
dell’inclusione attiva delle persone escluse dal mercato del lavoro, combinando
un adeguato sostegno al reddito, mercati del lavoro in grado di
favorire l’inserimento e l’accesso a servizi di qualità. Le politiche di
inclusione attiva dovrebbero facilitare l’integrazione delle persone in
posti di lavoro sostenibili e di qualità di coloro che sono in grado di
lavorare e di fornire a coloro che non ne sono in grado risorse sufficienti
per vivere dignitosamente, sostenendone la partecipazione sociale.
RACCOMANDA AGLI STATI MEMBRI:

2) Garantire l’efficacia delle politiche   integrate di inclusione attiva mediante:
a) un’elaborazione globale delle politiche (…);
b) un’attuazione integrata delle tre parti della strategia di inclusione attiva (…),
rafforzando il coordinamento tra le agenzie e i servizi pubblici che attuano le
politiche di inclusione attiva;
c) un coordinamento strategico tra le autorità locali, regionali, nazionali e
comunitarie sulla base delle loro competenze, priorità e ruoli rispettivi;
d) la partecipazione attiva di tutti gli altri soggetti coinvolti, comprese le
persone colpite dalla povertà e dall’esclusione sociale, le parti sociali, le
organizzazioni non governative e i prestatari di servizi, all’elaborazione,
applicazione e valutazione della strategia
Vediamo cos’è il
      SIA                             Il Sia prima del Rei

https://www.youtube.com/watch?v=dT3
OU851uT0
Estensione del SIA all’intero territorio nazionale
          sussidio economico a nuclei familiari
• l’erogazione di un
  con minori in condizioni di povertà
    Per farci un’idea dell’ammontare del sussidio
       Il beneficio mensile, sulla base alla numerosità del nucleo familiare, ammonta a:
       1 membro: 80 €
       2 membri: 160 €
       3 membri: 240 €
       4 membri: 320 €
       5 o più membri: 400 €
       Ai nuclei familiari (come definiti ai fini ISEE e risultanti dalla DSU) composti esclusivamente
       da un genitore solo e da figli minorenni è attribuito mensilmente un ammontare di
       ulteriori 80 euro.
Estensione del SIA all’intero territorio nazionale
• adesione ad un progetto     di attivazione sociale e lavorativa.
• per accedere al SIA è necessaria una valutazione multidimensionale del bisogno dei
  membri del nucleo familiare e la costruzione di un

    patto             da parte dei servizi, presa in carico nell’ottica del
                      miglioramento del benessere della famiglia e della creazione
    con i             di condizioni per l’uscita dalla condizione di povertà

    servizi           da parte dei beneficiari, adesione al patto con la
                      conseguente adozione di una serie di comportamenti
                      virtuosi (partecipazione a progetti di inclusione lavorativa,
                      frequenza scolastica dei figli, fuoriuscita da dipendenze, ecc)
Key words delle linee guida
               Presa in carico
                  globale e
                 olistica del
                   nucleo

  Resilienza                     Approccio
                                 ecologico

               Empowerment e
                partenariato
Reddito minimo   Il ReI
ReI: i dati
• Nel corso dei 15 mesi trascorsi dall’istituzione del ReI sono stati erogati benefici economici a 506 mila
  nuclei familiari coinvolgendo un totale di 1,4 milioni di persone.
• La maggior parte dei benefici sono stati erogati a nuclei residenti nelle regioni del Sud (68%), con
  interessamento del 71% delle persone coinvolte. Il 46% dei nuclei beneficiari di ReI, che rappresentano
  il 50% delle persone coinvolte, risiedono in sole due regioni: Campania e Sicilia. A seguire Puglia,
  Lazio, Lombardia e Calabria coprono un ulteriore 29% dei nuclei e il 28% delle persone coinvolte.
• L’importo medio mensile erogato nel periodo gennaio 2018 - marzo 2019, pari a 292 euro, risulta
  variabile a livello territoriale, con un range che va da 234 euro per i beneficiari della Valle d'Aosta a 324
  euro per la Campania. Complessivamente le regioni del Sud hanno un valore medio del beneficio più
  alto di quelle del Nord di 50 euro (+21%) e di quelle del Centro di 33 euro (+12%).
• Il Rei (Reddito di inclusione) è una misura nazionale
  di contrasto alla povertà.
• Si compone di due parti:
A)un beneficio economico, erogato mensilmente attraverso
una carta di pagamento elettronica (Carta REI)
B) un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione
sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di
povertà.
• Soddisfatto il requisito per il beneficio economico, il progetto viene
  predisposto con il supporto dei servizi sociali del Comune che
  operano in rete con gli altri servizi territoriali (ad esempio Centri per
  l'Impiego, ASL, scuole, ecc.), nonché con soggetti privati attivi
  nell'ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare
  riferimento agli enti non profit.
• Il progetto coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare e
  prevede l'identificazione degli obiettivi che si intendono raggiungere,
  dei sostegni di cui il nucleo necessita, degli impegni da parte dei
  componenti il nucleo a svolgere specifiche attività (ad esempio
  attivazione lavorativa, frequenza scolastica, tutela della salute, ecc.). Il
  progetto è definito sulla base di una valutazione globale delle
  problematiche e dei bisogni da parte dei servizi, insieme al nucleo.
• Il rei è rivolto a tutti coloro che sono in possesso di determinati
  requisiti di residenza, economici e di compatibilità (dal 1° giugno
  2018 non sono più richiesti i requisiti legati al nucleo familiare).
• Il beneficio è concesso a decorrere dal 1° gennaio 2018, per
  un periodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali non può essere
  rinnovato se non sono trascorsi almeno sei mesi.
• Il versamento del beneficio è disposto dall’INPS successivamente
  alla comunicazione dell’avvenuta sottoscrizione del progetto
  personalizzato e decorre dal mese successivo alla richiesta del
  beneficio.
Tuttavia, l’articolo 25, comma 2, d. lgs. 147/2017 ha stabilito che, in sede
di avvio del REI, per l'anno 2018, in deroga a quanto previsto all'articolo
9, comma 6, d. lgs. 147/2017, l'INPS dispone il versamento del beneficio
economico pur in assenza della comunicazione dell'avvenuta
sottoscrizione del progetto personalizzato prevista all'articolo 6, comma
1, d. lgs. 147/2017. Decorsi sei mesi dalla prima erogazione, in assenza di
comunicazione di cui al primo periodo, il beneficio è sospeso.
Da luglio 2018 la

                      Il ReI: qualche cifra                      soglia di riferimento
                                                                 è stata aggiornata e
                                                                 aumentata
                                           Soglia di riferimento
                              Numero       in sede di prima      Beneficio massimo
• L'ammontare del             Componenti   applicazione          mensile
  beneficio economico
  viene determinato           1            2.250 €              187,5 €
  integrando fino a una       2            3.532,5 €            294,38 €
  data soglia, le risorse a   3            4.590 €              382,50 €
  disposizione dei
  beneficiari (famiglie).     4            5.535 €              461,25 €
                              5            6.412,50 €           534,37 €
                              6 o più      6.477,90 €           539,82 €
Come funziona la Carta Rei
Permette di:
• prelevare contante entro un limite mensile di 240 euro;
• fare acquisti tramite POS in tutti i supermercati, negozi alimentari,
  farmacie e parafarmacie abilitati;
• pagare le bollette elettriche e del gas presso gli uffici postali
L’attivazione
REI - PROGETTO PERSONALIZZATO DI ATTIVAZIONE
SOCIALE E LAVORATIVA
• Il Progetto viene predisposto dai servizi sociali del Comune, che
  operano in rete con i servizi per l'impiego, i servizi sanitari e le scuole,
  nonché con soggetti privati attivi nell'ambito degli interventi di contrasto
  alla povertà, con particolare riferimento agli enti non profit.
L’attivazione
• Il Progetto riguarda l'intero nucleo familiare e prevede specifici
  impegni che vengono individuati da operatori sociali opportunamente
  identificati dai servizi competenti, sulla base di una valutazione delle
  problematiche e dei bisogni. La valutazione prende in considerazione diverse
  dimensioni: le condizioni personali e sociali; la situazione economica; la
  situazione lavorativa e il profilo di occupabilità; l'educazione, l'istruzione, la
  formazione; la condizione abitativa; le reti familiari, di prossimità e sociali.
L’attivazione
• La valutazione è organizzata in un'analisi preliminare, (da svolgersi entro 25
  giorni dalla richiesta del REI) e in una più approfondita, qualora la
  condizione del nucleo familiare sia più complessa. Se in fase di analisi
  preliminare emerge che la situazione di povertà è esclusivamente connessa
  alla mancanza di lavoro, il Progetto personalizzato è sostituito dal Patto di
  servizio o dal Programma di ricerca intensiva di occupazione
• Il Progetto deve essere sottoscritto dai componenti del nucleo familiare entro
  20 giorni lavorativi dalla data in cui è stata effettuata l'analisi preliminare. Solo
  per il 2018, il beneficio economico verrà concesso per un periodo massimo
  di 6 mesi, anche in assenza della sottoscrizione del progetto.
Il reddito di cittadinanza
• Il Reddito di cittadinanza è la misura di politica attiva del lavoro e
  di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale
  che i cittadini possono richiedere dal 6 marzo 2019.
• Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi
  familiari associato ad un percorso di reinserimento
  lavorativo e di inclusione sociale, di cui i beneficiari sono
  protagonisti sottoscrivendo un Patto per il lavoro o un Patto per
  l'inclusione sociale.
Vediamo di cosa si tratta
• https://www.redditodicittadinanza.gov.it/
Alcuni dati sul Rdc
• L’importo medio mensile erogato nei primi tre mesi dall’istituzione della prestazione
  è pari a 482 euro, con un importo superiore del 7% rispetto a quello nazionale nelle
  regioni del Sud e delle Isole e inferiore del 7% e del 14% nelle regioni del Centro e
  del Nord.
• L’importo medio mensile varia anche in funzione della prestazione percepita:
  mediamente vengono erogati 520 euro per il Reddito di Cittadinanza e 215 euro per
  la Pensione di Cittadinanza.
• Il 68% dei nuclei percepisce un importo mensile inferiore a 600 euro e solo l’1% un
  importo mensile superiore a 1.200 euro
Alcuni dati sul Rdc
• I nuclei con minori sono 340 mila: essi rappresentano il 36% dei nuclei beneficiari
  e coprono il 58% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con minori è quella
  con quattro componenti, che rappresenta il 32% del totale.
• I nuclei con disabili sono 199 mila e rappresentano il 21% dei nuclei
  beneficiari, coprendo il 21% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con
  disabili è quella con un solo componente, che rappresenta il 37% del totale.
• Delle oltre 2,3 milioni di persone coinvolte, 597 mila sono minorenni; la
  distribuzione per numero componenti del nucleo vede la prevalenza (oltre il 59%) di nuclei
  composti da una o al massimo due persone; il numero medio di persone per nucleo familiare
  è pari a 2,4 mentre l’età media dei componenti è pari a 36,2 anni.
Un confronto con il ReI
• A Settembre 2019 risultano in pagamento 62 mila prestazioni di ReI; il picco
  massimo di pagamenti è stato raggiunto nel mese di Dicembre 2018 con 360 mila
  beneficiari e un importo medio mensile di 281 euro.
• Dall’istituzione di tale misura fino a Settembre 2019, risultano aver percepito
  almeno una mensilità 508 mila nuclei familiari, coinvolgendo 1,4 milioni di persone
  e con un importo medio mensile di 293 euro.
• Il 34% dei nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza risulta aver
  percepito almeno una mensilità di ReI nel periodo Gennaio 2018 – Settembre 2019;
  al 92% di tali nuclei viene erogato un importo medio del Reddito di Cittadinanza
  superiore a quello del Reddito di Inclusione di circa 358 euro.
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