Provincia di Avellino - D CU 2020 2022 - ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO - Provincia ...
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ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO PROVINCIALE N.3 DEL 23.07.2020 Provincia di Avellino D CU E T U IC DI PR GRA A I E 2020 2022
NORMATIVA DI RIFERIMENTO ............................................................................................................................... 3 PREMESSA.............................................................................................................................................................. 4 LA SEZIONE STRATEGICA ........................................................................................................................................ 5 1. ANALISI DELLE CONDIZIONI ESTERNE ED INTERNE ........................................................................................ 5 1.1 LA PROGRAMMAZIONE EUROPEA................................................................................................................. 5 1.2 LA PROGRAMMAZIONE NAZIONALE ............................................................................................................. 6 1.3 PROGRAMMAZIONE REGIONALE ................................................................................................................ 10 1.4 IL CONTESTO INTERNO – TERRITORIO - ....................................................................................................... 13 1.4.1 LA POPOLAZIONE RESIDENTE ...................................................................................................................... 18 1.4.2 LA POPOLAZIONE SCOLASTICA E L’OFFERTA FORMATIVA ............................................................................ 20 1.4.3 IL PATRIMONIO EDILIZIO SCOLASTICO ......................................................................................................... 21 1.4.4 LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE ............................................................................................................................ 26 1.4.5 GLI ORGANI DI GOVERNO ............................................................................................................................ 28 1.4.6 LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA ................................................................................................................. 29 1.4.7 LE RISORSE UMANE ..................................................................................................................................... 31 1.4.8 L’UFFICIO DELLA CONSIGLIERA DI PARITÀ.................................................................................................... 34 1.4.9 IL COMITATO UNICO DI GARANZIA (C.U.G.) ................................................................................................. 34 1.4.10 LE SOCIETÀ PARTECIPATE E LA FONDAZIONE “SISTEMA IRPINIA” .............................................................. 35 1.4.11 INDIRIZZI PER L’ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLA SOCIETÀ CONTROLLATA IRPINIAMBIENTE S.P.A 38 2 LINEE DI MANDATO E AMBITI STRATEGICI .................................................................................................. 39 LA SEZIONE OPERATIVA – PARTE PRIMA .............................................................................................................. 49 3. ANALISI DELLE RISORSE ............................................................................................................................... 49 3.1 TIPOLOGIA DI ENTRATE .................................................................................................................................. 51 3.3. INTERVENTI A FAVORE DI IRPINIAMBIENTE S.P.A. ......................................................................................... 54 4. ANALISI DELLA SPESA .................................................................................................................................. 57 5. OBIETTIVI OPERATIVI .................................................................................................................................579 SEZIONE OPERATIVA – parte II 1. Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari; 2. Programma triennale ed elenco annuale delle opere pubbliche; 3. Piano triennale del fabbisogno di personale; 4. Determina di costituzione del fondo risorse decentrate - anno 2020 - per il personale non dirigente; 5. Determina di costituzione del fondo risorse decentrate - anno 2020 - per il personale dirigente; 6. Programma biennale degli acquisti di forniture e servizi; 7. Fabbisogno economico-finanziario programmato per la funzione delegata Musei, Biblioteche e Pinacoteche; 8. Piano triennale di contenimento della spesa; 9. Programma delle collaborazioni autonome e limite massimo delle spese per incarichi di collaborazione; 10. Elenco degli indirizzi internet gruppo "amministrazione pubblica". 2
Normativa di riferimento Il presente D.U.P. è stato redatto secondo la seguente normativa: - D. Lgs. n. 118 del 23/06/2011 recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi”; - Art. 151, comma 1, del decreto legislativo n. 267/2000, modificato dal decreto legislativo n.126/2014 “Gli enti locali ispirano la propria gestione al principio della programmazione. A tal fine presentano il Documento unico di programmazione entro il 31 luglio di ogni anno e deliberano il bilancio di previsione finanziario entro il 31 dicembre, riferiti ad un orizzonte temporale almeno triennale. [……]; - art. 17, comma 1 del decreto legislativo n.267/2000, modificato ed integrato dal Decreto Legislativo n. 126/2014, “Entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta presenta al Consiglio il Documento unico di programmazione per le conseguenti deliberazioni. [……]; - art. 170, comma 4, del TUEL: “Il documento unico di programmazione è predisposto nel rispetto di quanto previsto dal principio contabile applicato alla programmazione di bilancio di cui all’allegato n. 4/1 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni”; - art. 174, comma 1, del decreto legislativo n. 267/2000 “Lo schema di bilancio di previsione finanziario e il Documento unico di programmazione sono predisposti dall’organo esecutivo e da questo presentati all’organo consiliare unitamente agli allegati e alla relazione dell’organo di revisione entro il 15 novembre di ogni anno”; - art. 46, comma 3 del TUEL linee programmatiche di mandato; - art. 107 del D.L. n. 18 del 17/03/2020 (Decreto Cura Italia) convertito con modifiche in Legge n. 27 del 24/04/2020, di differimento al 31 luglio 2020 del termine per la deliberazione del bilancio di previsione 2020/2022. 3
Premessa Il decreto legislativo del 23 giugno 2011 n.118, adottato in attuazione della delega conferita al Governo dall’articolo 2, comma 1 e comma 2, lettera h), della legge 5 maggio 2009, n. 42, ha introdotto significativi cambiamenti in ordine agli Schemi contabili e di Bilancio degli Enti Locali finalizzati ad “armonizzare” i sistemi contabili della Pubblica Amministrazione. In esso la programmazione è definita come “il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento”. Il documento fondamentale che ha il compito di definire la Programmazione dell’Ente è il Documento Unico di Programmazione (D.U..P), che prende le mosse dalle linee di mandati di cui all’art. 46, comma 3 del D.Lgs. n. 267/2000, è approvato dal Consiglio Provinciale in sede di approvazione del Bilancio di Previsione, di cui costituisce presupposto indispensabile. Il D.U.P. è suddiviso in due sezioni, una Strategica e l’altra Operativa: - la Se i e Strategica (SeS) sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all’art. 46, comma 3 del D.Lgs. n. 267/2000 e individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, gli obiettivi strategici dell’ente. Gli indirizzi strategici sono definiti anche in coerenza con le linee di indirizzo della programmazione regionale e tenendo conto del concorso al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale, in coerenza con le procedure e i criteri stabiliti dall’Unione Europea. L’orizzonte temporale della Sezione Strategica coincide con il mandato amministrativo; - la Se i e perativa (Se )" strettamente collegata al bilancio di previsione, contiene la programmazione operativa dell’ente avendo a riferimento un arco temporale sia annuale che pluriennale. Il suo contenuto è predisposto in base alle previsioni ed agli obiettivi fissati nella SeS. La Sezione Operativa comprende, al suo interno, il Piano delle Alienazioni, il Piano Triennale con l’Elenco Annuale delle Opere Pubbliche, il Programma Biennale di Acquisti e Servizi e il Piano triennale del Fabbisogno di Personale. 4
LA SEZIONE STRATEGICA 1. Analisi delle condizioni esterne ed interne La programmazione non può prescindere da un processo conoscitivo del quadro generale, esterno ed interno, nel quale si inserisce l’azione di governo dell’Ente. In questa sezione, pertanto, saranno analizzate: - la programmazione europea di cui l’Ente deve tener conto al fine di catalizzare più risorse possibili; - la programmazione nazionale, per i riflessi che ha, con la legge di bilancio, sul nostro ente; - la programmazione regionale Saranno analizzate in cui si opera, capace di influenzare la realizzazione futura realizzazione degli obiettivi; - il contesto interno dell’Ente, come conoscenza del territorio, delle strutture, dell’organizzazione e delle risorse umane, per meglio orientare le azioni e le strategie. 1.1 La programmazione europea Nel ciclo di programmazione 2014-2020 a Politica di Coesione dell’Unione Europea è realizzata attraverso i fondi SIE (Fondi Strutturali e di Investimento Europei) e mira a perseguire gli obiettivi propri della Strategia Europa 20202 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. I fondi SIE sono: Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), Fondo sociale europeo (FSE) Fondo di coesione (FC), Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). L’Italia, attraverso i programmi regionali (POR) e nazionali (PON), per il periodo di programmazione 2014/2020 ha potuto contare su un finanziamento complessivo da parte dell’Unione di circa 42,7 miliardi di euro, una media di circa 704 euro a persona. La dotazione complessiva del POR Campania FESR 2014-2020 ammonta a € 4.113.545.843,00, di cui € 3.085.159.382,00 di finanziamento comunitario e € 1.028.386.461,00 di cofinanziamento nazionale e regionale. Attualmente è in corso la procedura per l’approvazione dei documenti programmatici che disciplinano la politica regionale di coesione dopo il 2020, ovvero per il periodo 2021- 20271. La nuova programmazione individua cinque obiettivi di investimento, in luogo degli undici della programmazione 2014-2020: Gli investimenti per lo sviluppo regionale saranno principalmente incentrati su: - un’Europa più intelligente mediante l’innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole e medie imprese; 1 https://ec.europa.eu/regional_policy/it/2021_2027/ 5
- un’Europa più verde e priva di emissioni di carbonio grazie all’attuazione dell’accordo di Parigi e agli investimenti nella transizione energetica, nelle energie rinnovabili e nella lotta contro i cambiamenti climatici; - un’Europa più connessa, dotata di reti di trasporto e digitali strategiche; - un’Europa più sociale, che raggiunga risultati concreti riguardo al pilastro europeo dei diritti sociali e sostenga l’occupazione di qualità, l’istruzione, le competenze professionali, l’inclusione sociale e un equo accesso alla sanità; - un’Europa più vicina ai cittadini mediante il sostegno alle strategie di sviluppo gestite a livello locale e allo sviluppo urbano sostenibile in tutta l’UE. 1.2 La programmazione nazionale Gli aspetti salienti di interesse delle Province, estrapolati dalla nota di lettura redatta dall’UPI, della Legge di Bilancio per il triennio 2020-2022 (n. 160 del 27 dicembre 2019, pubblicata sulla G.U. n. 304 del 30/12/2019) possono essere così riassunti: • Contributi per progettazione definitiva strade e scuole - i commi 51-58 avviano un sistema che, al fine di favorire gli investimenti, consente l’assegnazione agli enti locali di contributi da destinare alla spesa di progettazione definitiva ed esecutiva relativa alle seguenti tipologie di interventi: o messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico; o messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole e degli edifici pubblici e del patrimonio degli enti locali; o messa in sicurezza di strade. - I contributi sono previsti nel limite delle seguenti risorse: - 85 milioni di euro per l’anno 2020; - 128 milioni di euro nell’anno 2021; - 170 milioni di euro per l’anno 2022; - 200 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2023 al 2034. 2. Contributi per investimenti - I commi 62-64 autorizzano la concessione di contributi, per un importo complessivo di 6,1 miliardi di euro (aggiuntivi rispetto a quanto già previsto dalla legislazione vigente) per il periodo 2020-2034, per il finanziamento degli interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane, nonchè degli interventi relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza delle strade e di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole. 6
- Il comma 63, per il finanziamento degli interventi relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza delle strade e di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole di province e città metropolitane, autorizza una spesa complessiva di 3,45 miliardi di euro nel periodo 2020-2034 (100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e 250 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2034. • Fondo crediti di dubbia esigibilità - I commi 79-80, intervengono sulla disciplina riguardante l’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità iscritto nel bilancio di previsione, al fine di consentire agli enti locali di ridurre il fondo crediti di dubbia esigibilità stanziato per gli esercizi finanziari 2020 e 2021 ad un valore pari al 90 per cento dell’accantonamento medesimo. Tale facoltà è riservata ai soli enti che nell’esercizio precedente a quello di riferimento abbiano rispettato determinati indicatori relativi al rispetto dei tempi di pagamento dei debiti commerciali. • Green Mobility - Al fine di promuovere, anche attraverso la pubblica amministrazione, la riduzione dell’impatto ambientale derivante dall’utilizzo di veicoli inquinanti nei commi 107-109 si dispone in ordine agli autoveicoli delle pubbliche amministrazioni, prescrivendo che il rinnovo della loro dotazione avvenga per almeno la metà mediante acquisto o noleggio di veicoli ad energia elettrica, ibrida o ad idrogeno. • Concorsi, reclutamento personale e scorrimento graduatorie - I commi 147, 148 e 149 definiscono una revisione della disciplina concernente le possibilità di utilizzo - per la copertura di posti ulteriori rispetto a quelli stabiliti nel bando - delle graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale delle pubbliche amministrazioni ed i termini temporali di validità delle stesse graduatorie. • Accesso agli atti - Il comma 163 reca alcune novelle in materia di inadempimenti relativi al diritto di accesso civico e agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. In particolare, si incide sulla responsabilità dirigenziale e sulle sanzioni per il responsabile della mancata pubblicazione dei dati ed informazioni. • Edilizia scolastica - Comma 258. Al fine di assicurare l’esecuzione degli interventi di edilizia scolastica, è destinata quota parte, pari a 10 milioni di euro, delle risorse non impegnate di cui all’articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, già assegnate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 novembre 2018 in favore del Ministero dell’istruzione, 7
dell’università e della ricerca per la messa in sicurezza degli edifici scolastici per l’annualità 2023; - Comma 259. Al fine di cui al comma 258, per accelerare gli interventi di progettazione, per il periodo 2020-2023, i relativi incarichi di progettazione e connessi previsti dall’articolo 157 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 sono affidati secondo le procedure di cui all’articolo 36, comma 2, lettera b), fino alle soglie previste dall’articolo 35 del medesimo codice per le forniture e i servizi. Si ricorda che la lettera b) dell’articolo 36 in materia di contratti sotto soglia prevede che le stazioni appaltanti procedono all’affidamento di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie comunitarie prevedendo - per affidamento di importo pari o superiore a 40.000 euro e inferiore a 150.000 euro per i lavori o alle soglie comunitarie di cui all’articolo 35 per le forniture e i servizi - mediante affidamento diretto previa valutazione di tre preventivi, ove esistenti, per i lavori, e, per i servizi e le forniture, di almeno cinque operatori economici individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti; - Comma 260. I pareri, i visti, e i nulla osta relativi agli interventi di edilizia scolastica sono resi dalle amministrazioni competenti entro trenta giorni dalla richiesta, anche tramite conferenza di servizi, e, decorso inutilmente tale termine, si intendono acquisiti con esito positivo. • Efficientamento energetico edifici scolastici - Comma 263. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca è definito un piano nazionale di interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico, che abbiano già tutti i requisiti della sicurezza strutturale, individuati anche in base a criteri che tengano conto del consumo energetico degli edifici adibiti ad uso scolastico, della stima del risparmio energetico e della riduzione dei costi di gestione per gli enti locali proprietari o gestori, nonché della popolazione scolastica presente e dell’ampiezza degli edifici; - Comma 264. Agli oneri derivanti dal comma 263, si provvede mediante quota parte delle risorse di cui all’articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, pari a complessivi 40 milioni di euro, assegna" con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 novembre 2018, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 28 del 2 febbraio 2019, in favore del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, nella misura di euro 20 milioni per ciascuna delle annualità 2022 e 2023, e l’attuazione avviene con il supporto della Banca Europea degli investimenti, anche attraverso la costituzione di Energy Service Company (ESCo). • Acquisti Pubblica Amministrazione 8
- I commi 581-587 mirano ad estendere l’utilizzo da parte delle pubbliche amministrazioni di strumenti centralizzati di acquisto e di negoziazione. Il comma 581, inserisce alcune tipologie di autoveicoli tra le categorie merceologiche per il cui approvvigionamento le amministrazioni pubbliche e le società pubbliche devono utilizzare le convenzioni o gli accordi quadro messi a disposizione da Consip S.p.A. e dalle centrali di committenza regionali di riferimento, oppure ad esperire proprie autonome procedure nel rispetto della normativa vigente, utilizzando i sistemi telematici di negoziazione messi a disposizione dai medesimi soggetti. Il comma 582 è volto a consentire l’utilizzo degli strumenti di acquisto e negoziazione centralizzati di Consip anche con riferimento ai lavori pubblici. • Riforma delle riscossioni degli enti locali - I commi 784-815 recano una complessiva riforma della riscossione degli enti locali, con particolare riferimento agli strumenti per l’esercizio della potestà impositiva, fermo restando l’attuale assetto dei soggetti abilitati alla riscossione delle entrate locali. - Il comma 792 introduce per le entrate enti locali l’istituto dell’accertamento esecutivo, in analogia a quanto disposto per le entrate erariali dagli articoli 29 e 30 del decreto-legge n. 78 del 2010, che ha introdotto un unico atto di accertamento avente in sé tutti gli elementi per costituire "tolo idoneo all’esecuzione forzata. L’accertamento esecutivo degli enti locali è destinato a operare a partire dal 1° gennaio 2020; con le modifiche apportate al Senato è stato precisato che tale decorrenza opera con riferimento ai rapporti pendenti alla stessa data, in base alle norme che regolano ciascuna entrata. Al riguardo la relazione illustrativa chiarisce che gli atti di accertamento riguardano non solo i tributi ma anche le entrate patrimoniali degli enti, con esclusione delle contravvenzioni stradali. • Canone Unico Enti Locali - I commi 816-836 istituiscono dal 2021 il cd. canone unico patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, per riunire in una sola forma di prelievo le entrate relative all’occupazione di aree pubbliche e la diffusione di messaggi pubblicitari. Tale canone è destinato a sostituire la vigente disciplina della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP), del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP), dell’imposta sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni (ICPDPA), nonché del canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari (CIMP) e del canone per l’occupazione delle strade; - I commi da 837 a 847 istituiscono il canone unico patrimoniale di concessione per l’occupazione nei mercati, che dal 2021 sostituisce la TOSAP, il COSAP e, limitatamente ai 9
casi di occupazioni temporanee, anche la TARI. Più in dettaglio il comma 816 prevede che comuni, province e città metropolitane istituiscano il canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria a partire dal 2021. Con la legge di bilancio e il decreto mille proroghe sono state assegnate diverse risorse e alcune misure agevolate per consentire alle province di procedere con gli investimenti e la realizzazione di opere. Ad esempio per gli interventi straordinari di manutenzione viaria è stata autorizzata una proroga ai termini fissata dalla legge 205 del 2017 per utilizzare la spesa di 300 milioni per ognuno degli anni dal 2019 al 2023, consentendo di posticipare la certificazione delle spese e non perdere le risorse. Le Province potranno, inoltre, svolgere un ruolo importante di SUA – stazione unica appaltante – quali supporto ai Comuni per accelerare gli investimenti. 1.3 Programmazione regionale Il Consiglio della Regione Campania, nella seduta del 23/12/2019 ha approvato la nota di aggiornamento al Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DEFRC 2020-2022), approvato dalla Giunta Regionale con delibera n. 638 del 10/12/2019. Il DEFRC è lo strumento operativo che sviluppa in maniera dettagliata e puntuale i contenuti e le strategie programmatiche di legislatura, ponendo in particolare l’attenzione sui temi prioritari e le azioni che impegneranno la Regione Campania nel triennio 2020-2022. Dalle scelte del DEFRC, identificative delle politiche generali e degli obiettivi strategici pluriennali della governance regionale, possono scaturire gli stanziamenti programmatici delle entrate e delle spese di competenza e cassa che danno origine alla rappresentazione contabile del Bilancio di previsione triennale della Regione. La strategicità di provvedimenti e azioni da assumere riguardano i seguenti ambiti: a) proseguire nell’azione di semplificazione normativa e amministrativa, con l’ampliamento degli strumenti e dei meccanismi volti ad assicurare la massima trasparenza dell’azione regionale; b) continuare a potenziare gli interventi sulla mobilità regionale come da indirizzi e programmazione dei precedenti esercizi, con completo ed efficiente utilizzo delle risorse individuate nella programmazione unitaria dei fondi nazionali ed europei per il triennio 2019 — 2021; c) ricercare negli obiettivi di sicurezza, qualità ed efficientamento, attraverso la programmazione degli interventi di manutenzione, potenziamento tecnologico, di sviluppo dei sistemi di trasporto intelligenti, le priorità per valorizzare il patrimonio regionale; 10
d) proseguire sul percorso di potenziamento dei trasporti che ha visto una svolta epocale con la realizzazione della Rete Aeroportuale Campana e velocizzazione degli interventi per potenziare la rete viaria e ferroviaria anche al servizio degli aeroporti, garantendo l’accessibilità della regione e dell’intero Sud, decisivo per lo sviluppo economico e turistico; e) salvaguardare dell’ambiente per preservarne le ricadute positive in termini di sicurezza e benessere della collettività, sviluppo turistico ed economico, anche attraverso la lotta ai cambiamenti climatici, intensificando l’impegno per l’uscita dalle procedure di infrazione ancora in essere e dando impulso al rilancio delle aree naturali protette regionali garantendo il pieno funzionamento degli enti gestori attraverso adeguate risorse economiche e strumentali; f) proseguire il percorso di tutela dell’ambiente avviato con l’approvazione delle leggi sulla plastica e che sia intensificata la lotta allo spreco alimentare; g) incentivare le politiche di sostegno a favore delle piccole filiere agroalimentari, mediante una tracciatura completa e sicura di tutti i passaggi cui vengono assoggettati i prodotti dal produttore al consumatore, alla quale possono accedere sia i produttori sia i consumatori finali, per le quali è stato già incardinato specifico disegno di legge finalizzato alla tracciabilità e rintracciabilità della filiera agroalimentare; h) incentivare le politiche di sostegno a favore della biodiversità zootecnica e la pastorizia, anche come strumento per la manutenzione del territorio, nonché prevedere l’istituzione della Banca del DNA Animale; i) tutela la risorsa mare sostenendo la pesca sostenibile e incentivando la raccolta dei rifiuti a mare dei pescatori con l’introduzione di meccanismi virtuosi e non penalizzanti; j) proseguire gli interventi a favore del sistema produttivo finalizzando gli interventi e i nuovi investimenti all’incremento occupazionale e allo sviluppo secondo le linee programmatiche delle ZES come già avviato con il riconoscimento dei crediti d’imposta; k) favorire la liberà d’impresa e di stabilimento e la libera circolazione delle merci, nonché il pluralismo delle strutture distributive e delle diverse forme di vendita e la libertà di concorrenza nell’accesso al mercato e nel suo funzionamento coretto e trasparente mediante l’approvazione del disegno di legge “Testo Unico sul Commercio ai sensi dell’art. 3, comma 1 della legge regionale n. 4 ottobre 2015, n.111”; l) introdurre nuove misure fiscali attive per il sostegno alle eccellenze, alle filiere più competitive, alle imprese emergenti e alle PMI, al fine di implementare i livelli di produttività; m) valorizzare della crescita dimensionale delle attività afferenti al settore dell’industria culturale e creativa e dell’industria 4.0 e delle filiere della bioeconomia e dell’efficientamento energetico; 11
n) pianificare e supportare interventi di politiche attive del lavoro tesi allo sviluppo socioeconomico dei territori contemplando anche un grande piano per la formazione e il lavoro nella Pubblica Amministrazione cura della Regione stessa; o) proseguire nel percorso che individua il turismo quale priorità strategica per lo sviluppo della Campania; p) creare e consolidare un ecosistema dell’innovazione idoneo al trasferimento del valore della ricerca al mercato, affinché possa diventare uno strumento di crescita economica; q) migliorare e sostenere i sistemi e gli interventi volti a rafforzare l’accesso alla formazione permanente e la certificazione delle competenze a favore della popolazione adulta, nonché quelli orientati a facilitare il passaggio tra l’istruzione e il lavoro e la mobilità all’interno del mercato del lavoro, intesa come capacità di adattamento a eventuali mutamenti delle condizioni personali o del contesto economico; r) proseguire nelle politiche di incremento e diversificazione dell’offerta didattica, sulla base delle esperienze di “Scuola Viva”, curando che sia garantita l’agibilità delle strutture scolastiche anche prevedendo fondi straordinari di bilancio per le situazioni più carenti; s) rilanciare l’attività di formazione dei giovani finalizzata al collocamento sul mercato del lavoro e all’innalzamento delle professionalità attraverso il programma di garanzia giovani; t) rilanciare le politiche abitative, attraverso l’ ACER che individuerà un piano articolato di iniziative in grado di riqualificare il patrimonio e.r.p. e i quartieri, sfruttando le opportunità previste dalla norma nazionale (vedi eco bonus — sisma bonus e piano casa) e le risorse disponibili per i piani abitativi e i fondi della programmazione unitaria; u) accettare la sfida di competitività derivante dall’ attuazione dell’art. 116 terzo comma della Costituzione, combinandola con i valori evidenziati dal successivo art. 119, e vigilando sul tavolo nazionale con il Governo affinché sia occasione di una equilibrata distribuzione tra le regioni delle risorse destinate sia agli investimenti che ai servizi. A tutela dei cittadini della Campania, riconsiderazione dei criteri e composizione dei Costi Standard e individuare puntualmente i LEP e attivare il fondo di Perequazione in modo adeguato, non mancando di coinvolgere su tali temi tutte le minoranze presenti in Consiglio regionale; v) continuare a sostenere e promuovere azioni di integrazione, inclusione e sviluppo socio antropologico. In particolare, sarà favorita la creazione di reti e partenariati nel terzo settore che assicurino l’inclusione nel quotidiano delle persone con disabilità o disagio di varia natura, attivando progetti per persone “speciali” dando priorità a minori e sostegno ad iniziative che orientino i giovani a riconoscere il proprio talento e il proprio valore nella comunità Per l’attuazione ditali politiche promuovere la creazione di Centri di Aggregazione Condivisi, anche 12
attraverso la valorizzazione e l’impiego del patrimonio immobiliare in disuso proprio o delle proprie partecipate; w) sviluppare un quadro di interventi orientati a promuovere la nascita e il consolidamento di modelli imprenditoriali innovativi, finalizzati a produrre beni e servizi in grado di soddisfare bisogni collettivi della comunità e a rilanciare lo sviluppo socio-economico dei territori marginali e delle aree di degrado urbano della Regione; x) continuare a sostenere e incentivare interventi per la riqualificazione delle periferie contribuendo all’abbattimento delle vele di Scampia, creando sviluppo in aree emarginate, con la lotta al degrado e alla delinquenza. 1.4 Il Contesto interno – Territorio - La provincia di Avellino, denominata “Irpinia” è situata nella Regione Campania, nel cuore dell’Appennino Meridionale. Il territorio provinciale è composto da 118 Comuni con una popolazione di 418.036 e si estende su una superficie di circa 2.860,07 km2. TERRITORIO E DATI DEMOGRAFICI COMUNI IN PROVINCIA 118 SUPERFICIE (Kmq) 2.805,96 DENSITA’ ABITATIVA (abitanti/Kmq) 149,10 Popolazione (N.) 418.306 Famiglie (N.) 169.129 Maschi (%) 49,2 Femmine (%) 50,8 Stranieri (%) 3,5 Età Media (Anni) 44,7 Variazione % Media Annua (2013/2018) +0,37 Variazione % Media Annua (2015/2018) -0,55 (ELABORAZIONI URBISTAT SU DATI ISTAT ANNO 2018) Nel contesto nazionale, la provincia di Avellino si colloca, su 107 province italiane, al 47° posto per numero di abitanti, al 40° posto per estensione territoriale e al 16° posto per numero di comuni2 Provincia/Città Pr Reg Popolazione Superficie Densità Numero Metropolitana residenti km² abitanti/km Comuni ² 1. Città Metropolitana di RM LAZ 4.342.212 5.363,28 810 121 2 https://www.tuttitalia.it/province/ 13
ROMA CAPITALE 2. Città Metropolitana di MI LOM 3.250.315 1.575,65 2.063 133 MILANO 3. Città Metropolitana di NA CAM 3.084.890 1.178,93 2.617 92 NAPOLI 4. Città Metropolitana di TO PIE 2.259.523 6.827,00 331 312 TORINO 5. Brescia BS LOM 1.265.954 4.785,62 265 205 6. Città Metropolitana di PA SIC 1.252.588 5.009,28 250 82 PALERMO 7. Città Metropolitana di BA PUG 1.251.994 3.862,88 324 41 BARI 8. Bergamo BG LOM 1.114.590 2.754,90 405 243 9. Città Metropolitana di CT SIC 1.107.702 3.573,68 310 58 CATANIA 10. Salerno SA CAM 1.098.513 4.954,16 222 158 11. Città Metropolitana di BO EMR 1.014.619 3.702,32 274 55 BOLOGNA 12. Città Metropolitana di FI TOS 1.011.349 3.513,69 288 41 FIRENZE 13. Padova PD VEN 937.908 2.144,15 437 102 14. Verona VR VEN 926.497 3.096,39 299 98 15. Caserta CE CAM 922.965 2.651,35 348 104 16. Varese VA LOM 890.768 1.198,11 743 138 17. Treviso TV VEN 887.806 2.479,83 358 94 18. Monza e della Brianza MB LOM 873.935 405,41 2.156 55 19. Vicenza VI VEN 862.418 2.722,53 317 114 20. Città Metropolitana di VE VEN 853.338 2.472,91 345 44 VENEZIA 21. Città Metropolitana di GE LIG 841.180 1.833,79 459 67 GENOVA 22. Lecce LE PUG 795.134 2.799,07 284 96 23. Cosenza CS CAL 705.753 6.709,75 105 150 24. Modena MO EMR 705.393 2.688,02 262 47 25. Perugia PG UMB 656.382 6.337,15 104 59 26. Città Metropolitana di ME SIC 626.876 3.266,12 192 108 MESSINA 27. Foggia FG PUG 622.183 7.007,54 89 61 28. Como CO LOM 599.204 1.279,04 468 148 29. Cuneo CN PIE 587.098 6.894,94 85 247 30. Taranto TA PUG 576.756 2.467,35 234 29 31. Latina LT LAZ 575.254 2.256,16 255 33 32. Città Metropolitana di RC CAL 548.009 3.210,37 171 97 REGGIO CALABRIA 33. Pavia PV LOM 545.888 2.968,64 184 186 34. Trento TN TAA 541.098 6.207,12 87 166 35. Reggio Emilia RE EMR 531.891 2.291,26 232 42 36. Bolzano BZ TAA 531.178 7.398,38 72 116 37. Udine[1] UD FVG 528.791 4.969,30 106 134 38. Sassari SS SAR 491.571 7.692,09 64 92 39. Frosinone FR LAZ 489.083 3.247,08 151 91 40. Ancona AN MAR 471.228 1.963,22 240 47 41. Parma PR EMR 451.631 3.447,48 131 44 42. Agrigento[4] AG SIC 434.870 3.052,59 142 43 43. Città Metropolitana di CA SAR 431.038 1.248,68 345 17 CAGLIARI 44. Trapani[4] TP SIC 430.492 2.469,62 174 24 45. Alessandria AL PIE 421.284 3.558,83 118 187 46. Pisa PI TOS 419.037 2.444,72 171 37 47. Avellino AV CAM 418.306 2.806,07 149 118 14
Provincia/Città Pr Reg Popolazione Superficie Densità Numero Metropolitana residenti km² abitanti/km² Comuni 1. Sassari SS SAR 491.571 7.692,09 64 92 2. Bolzano BZ TAA 531.178 7.398,38 72 116 3. Foggia FG PUG 622.183 7.007,54 89 61 4. Cuneo CN PIE 587.098 6.894,94 85 247 5. Città Metropolitana di TO PIE 2.259.523 6.827,00 331 312 TORINO 6. Cosenza CS CAL 705.753 6.709,75 105 150 7. Potenza PZ BAS 364.960 6.594,44 55 100 8. Sud Sardegna SU SAR 350.725 6.530,78 54 107 9. Perugia PG UMB 656.382 6.337,15 104 59 10. Trento TN TAA 541.098 6.207,12 87 166 11. Nuoro NU SAR 208.550 5.638,02 37 74 12. Città Metropolitana di RM LAZ 4.342.212 5.363,28 810 121 ROMA CAPITALE 13. L'Aquila AQ ABR 299.031 5.047,55 59 108 14. Città Metropolitana di PA SIC 1.252.588 5.009,28 250 82 PALERMO 15. Udine[1] UD FVG 528.791 4.969,30 106 134 16. Salerno SA CAM 1.098.513 4.954,16 222 158 17. Brescia BS LOM 1.265.954 4.785,62 265 205 18. Grosseto GR TOS 221.629 4.503,12 49 28 19. Città Metropolitana di BA PUG 1.251.994 3.862,88 324 41 BARI 20. Siena SI TOS 267.197 3.820,98 70 35 21. Città Metropolitana di BO EMR 1.014.619 3.702,32 274 55 BOLOGNA 22. Viterbo VT LAZ 317.030 3.615,24 88 60 23. Belluno BL VEN 202.950 3.610,20 56 61 24. Città Metropolitana di CT SIC 1.107.702 3.573,68 310 58 CATANIA 25. Alessandria AL PIE 421.284 3.558,83 118 187 26. Città Metropolitana di FI TOS 1.011.349 3.513,69 288 41 FIRENZE 27. Matera MT BAS 197.909 3.478,89 57 31 28. Parma PR EMR 451.631 3.447,48 131 44 29. Città Metropolitana di ME SIC 626.876 3.266,12 192 108 MESSINA 30. Aosta[3] AO VDA 125.666 3.260,90 39 74 31. Frosinone FR LAZ 489.083 3.247,08 151 91 32. Arezzo AR TOS 342.654 3.233,08 106 36 33. Città Metropolitana di RC CAL 548.009 3.210,37 171 97 REGGIO CALABRIA 34. Sondrio SO LOM 181.095 3.195,76 57 77 35. Verona VR VEN 926.497 3.096,39 299 98 36. Agrigento[4] AG SIC 434.870 3.052,59 142 43 37. Oristano OR SAR 157.707 2.990,45 53 87 38. Pavia PV LOM 545.888 2.968,64 184 186 39. Campobasso CB MOL 221.238 2.925,41 76 84 40. Avellino AV CAM 418.306 2.806,07 149 118 15
Provincia/Città Metropolitana Pr Reg Popolazione Superficie Densità Numero residenti km² abitanti/km² Comuni 1. Città Metropolitana di TO PIE 2.259.523 6.827,00 331 312 TORINO 2. Cuneo CN PIE 587.098 6.894,94 85 247 3. Bergamo BG LOM 1.114.590 2.754,90 405 243 4. Brescia BS LOM 1.265.954 4.785,62 265 205 5. Alessandria AL PIE 421.284 3.558,83 118 187 6. Pavia PV LOM 545.888 2.968,64 184 186 7. Trento TN TAA 541.098 6.207,12 87 166 8. Salerno SA CAM 1.098.513 4.954,16 222 158 9. Cosenza CS CAL 705.753 6.709,75 105 150 10. Como CO LOM 599.204 1.279,04 468 148 11. Varese VA LOM 890.768 1.198,11 743 138 12. Udine[1] UD FVG 528.791 4.969,30 106 134 13. Città Metropolitana di MI LOM 3.250.315 1.575,65 2.063 133 MILANO 14. Città Metropolitana di RM LAZ 4.342.212 5.363,28 810 121 ROMA CAPITALE 15. Asti AT PIE 214.638 1.510,19 142 118 16. Avellino AV CAM 418.306 2.806,07 149 118 16
Nel contesto regionale, la provincia di Avellino è la seconda per numero di comuni ed estensione territoriale3 Provincia/Città Metropolitana Popolazione Superficie Densità Numero residenti Km2 Abitanti/km2 Comuni 1. Salerno SA 1.098.513 4.954,16 222 158 2. Avellino AV 418.306 2.806,07 149 118 3. Caserta CE 922.965 2.651,35 348 104 4. Città Metropolitana di NAPOLI NA 3.084.890 1.178,93 2.617 92 5. Benevento BN 277.018 2.080,44 133 78 Totale 5.801.692 13.670,95 424 550 La rete di collegamento stradale interprovinciale e interregionale, si articola su pochi assi viari principali e numerose strade interne di collegamento tra i vari comuni, spesso non agevoli, conseguenza della morfologia del territorio montuoso-collinare. Su un territorio dell’estensione di 2.806,07km2, il tessuto stradale di competenza provinciale è di circa 1.600,00 km2, organizzata in quattro ambiti e trenta sottoambiti, al fine di ottimizzarne il monitoraggio4. AMBI TI Nord Est Km 410,134 Sud Km 351,241 Est Km 438,891 Ovest Km 378,082 Sottoambito Km Sottoambito Km Sottoambito Km Sottoambito Km N. 01 60,844 S. 01 41,252 E.01 48,450 O. 01 58,521 N. 02 46,542 S. 02 50,138 E.02 46,190 O. 02 61,049 N. 03 56,416 S. 03 48,368 E.03 54,446 O. 03 55,095 N. 04 68,592 S. 04 59,757 E.04 46,042 O. 04 49,058 N. 05 58,951 S. 05 49,067 E.05 47,465 O. 05 71,457 N. 06 59,660 S. 06 49,706 E.06 58,956 O. 06 42,790 N. 07 59,129 S. 07 52,953 E.07 43,295 O. 07 49,112 E.08 47,908 E.09 46,139 3 Fonte https://www.tuttitalia.it/campania/96-province. I dati sono aggiornati al 01/01/2019 (ISTAT) 4 Fonte Settore viabilità Provincia di Avellino 17
1.4.1 La popolazione residente5 Anno Data rilevamento Popolazione Variazione Variazione Numero Media residente assoluta percentuale Famiglie componenti per famiglia 2001 31 dicembre 429.073 - - - - 2002 31 dicembre 432.115 +3.042 +0,71% - - 2003 31 dicembre 436.051 +3.936 +0,91% 156.552 2,77 2004 31 dicembre 437.560 +1.509 +0,35% 158.690 2,75 2005 31 dicembre 437.414 -146 -0,03% 160.307 2,72 2006 31 dicembre 437.649 +235 +0,05% 161.561 2,70 2007 31 dicembre 439.049 +1.400 +0,32% 163.182 2,68 2008 31 dicembre 439.565 +516 +0,12% 164.887 2,66 2009 31 dicembre 439.036 -529 -0,12% 165.683 2,64 2010 31 dicembre 439.137 +101 +0,02% 167.198 2,62 2011 (¹) 8 ottobre 438.691 -446 -0,10% 167.511 2,61 2011 (²) 9 ottobre 429.157 -9.534 -2,17% - - 2011 (³) 31 dicembre 428.855 -10.282 -2,34% 167.913 2,55 2012 31 dicembre 428.523 -332 -0,08% 168.496 2,54 2013 31 dicembre 430.214 +1.691 +0,39% 168.578 2,55 2014 31 dicembre 427.936 -2.278 -0,53% 168.555 2,53 2015 31 dicembre 425.325 -2.611 -0,61% 168.373 2,52 2016 31 dicembre 423.506 -1.819 -0,43% 168.690 2,50 2017 31 dicembre 421.523 -1.983 -0,47% 168.906 2,48 2018 31 dicembre 418.306 -3.217 -0,76% 169.129 2,46 5 https://www.tuttitalia.it/campania/provincia-di-avellino/statistiche/indici-demografici-struttura-popolazione/ 18
A T ta(e 0 14 a i 15 64 a i 65' a i Et+ ,edia 1° gennaio reside ti 2002 69.745 278.233 81.095 429.073 40,1 2003 69.004 280.511 82.600 432.115 40,3 2004 68.054 284.241 83.756 436.051 40,5 2005 66.938 285.575 85.047 437.560 40,8 2006 65.566 286.109 85.739 437.414 41,1 2007 64.332 287.306 86.011 437.649 41,4 2008 63.216 289.960 85.873 439.049 41,6 2009 62.052 291.112 86.401 439.565 41,9 2010 61.121 291.609 86.306 439.036 42,1 2011 60.512 292.206 86.419 439.137 42,4 2012 58.649 284.384 85.822 428.855 42,7 2013 57.740 283.872 86.911 428.523 43,0 2014 57.122 284.721 88.371 430.214 43,2 2015 55.747 282.918 89.271 427.936 43,6 2016 54.582 281.145 89.598 425.325 43,8 2017 53.591 279.388 90.527 423.506 44,1 2018 52.532 277.863 91.128 421.523 44,3 2019 51.281 275.166 91.859 418.306 44,7 Dall’analisi dei dati, emerge, anche per l’anno 2019, il trend regressivo. L’indice di vecchiaia, quale grado di invecchiamento della popolazione, dato dal rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino a 14 anni, evidenzia come per la provincia di Avellino ci sono 179,10 anziani ogni 100 giovani. 19
1.4.2 La popolazione scolastica e l’offerta formativa6 Distribuzione della popolazione per età scolastica (anno scolastico 2018/2019) T ta(e di cui stra ieri Età Totale Maschi Totale Femmine Maschi+Femmine Maschi Femmine M+F % 0 1.555 1.541 3.096 70 63 133 4,3% 1 1.579 1.509 3.088 60 70 130 4,2% 2 1.568 1.456 3.024 54 59 113 3,7% 3 1.591 1.496 3.087 44 49 93 3,0% 4 1.619 1.610 3.229 63 55 118 3,7% 5 1.713 1.593 3.306 63 47 110 3,3% 6 1.700 1.636 3.336 49 59 108 3,2% 7 1.838 1.725 3.563 56 50 106 3,0% 8 1.875 1.778 3.653 55 54 109 3,0% 9 1.864 1.857 3.721 49 45 94 2,5% 10 1.933 1.810 3.743 57 52 109 2,9% 11 1.943 1.847 3.790 61 31 92 2,4% 12 1.988 1.788 3.776 35 45 80 2,1% 13 2.072 1.967 4.039 54 37 91 2,3% 14 2.078 2.003 4.081 62 55 117 2,9% 15 2.089 1.968 4.057 55 45 100 2,5% 16 2.118 1.988 4.106 66 57 123 3,0% 17 2.170 2.075 4.245 72 49 121 2,9% 18 2.311 2.097 4.408 114 42 156 3,5% Totale popolazione scolastica 20.897 fascia età 14 -18 anni 6https://www.tuttitalia.it/campania/provincia-di-avellino/statistiche/popolazione-eta-scolastica-2018/ Dati sull’offerta scolastica fonte: Servizio Programmazione Provinciale della rete scolastica 20
Sulla potenziale utenza delle scuole di secondo grado, per l’anno scolastico 2018-2019 (20.897), ha frequentato le scuole della provincia un’utenza di 18.669, suddivisa tra gli istituti del capoluogo e quelli dei comuni della provincia7. Dal punto di vista del DIMENSIONAMENTO DELLA RETE SCOLASTICA E DELL’OFFERTA FORMATIVA delle scuole di ogni ordine e grado, si riportano gli estremi di approvazione dei provvedimenti presidenziali per l’anno scolastico 2020/2021 di RIORGANIZZAZIONE E PROGRAMMAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA (N. 83 DEL 21/10/2019) NONCHE’ DI PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA (N. 92 DEL 6/11/2019) come trasmessi alla Regione Campania. 1.4.3 Il Patrimonio edilizio scolastico8 Gli edifici scolastici che ospitano gli istituti di secondo grado del territorio di competenza della Provincia sono cinquantacinque (55) suddivisi tra sedi centrali e succursali e dislocati tra la città capoluogo e i diversi Comuni del territorio. In particolare la città di Avellino conta sedici (16) edifici scolastici con 9.406 alunni e i Comuni del territorio contano trentanove (39) edifici scolastici con 9.187 alunni. Gli edifici scolastici ricomprendono le palestre, che vengono concesse sulla base di apposite convenzioni, secondo quanto stabilito dal vigente Regolamento per la concessione delle palestre annesse alle scuole ed istituti di pertinenza della provincia di Avellino, approvato con delibera di consiglio Provinciale n. 127/2018, in orario extrascolastico a società sportive che offrono servizi sportivi ai cittadini. 7 Dati Servizio Edilizia Scolastica della Provincia di Avellino 8 Dati Servizio Edilizia Scolastica della Provincia di Avellino 21
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1.4.4 Le attività produttive Dai dati strutturali relativi all’anno 2019, elaborati da InfoCamere, nel territorio della provincia di Avellino risultano registrate 44.493 imprese9: IMPRESE REGISTRATE AL 31/12/2019 Imprese attive 38.116 Imprese inattive 3.728 Imprese sospese 43 Imprese con procedure concorsuali 1.149 Imprese in scioglimento/liquidazione 1.457 Totale 44.493 IMPRESE REGISTRATE PER FORMA GIURIDICA AL 31/12/2019 Società di capitali 11.658 Società di persone 4.619 Imprese individuali 26.773 Cooperative 1.005 Consorzi 156 Altre forme 282 Totale 44.493 IMPRESE REGISTRATE PER SETTORE ECONOMICO AL 31/12/2019 Agricoltura e attività connesse 11.337 Attività manifatturiere, energia, minerarie 4.220 Costruzioni 4.777 Commercio 10.666 Turismo 2.673 Trasporti e spedizioni 791 Assicurazioni e credito 693 Servizi alle imprese 3.322 Altri settori 2.546 Totale imprese classificate 41.025 Totale imprese registrate 44.493 9 Fonte Camera di Commercio Avellino: http://www.av.camcom.gov.it/files/Statistica/AV_20201.pdf 26
Incidenza percentuale imprese registrate per settori economici % su % su % su totale % su totale totale area (Sud e totale provincia regione Isole) Italia Agricoltura e attività connesse 27,6 11,1 18,3 13,1 Attività manifatturiere, energia, 10,3 9,1 8,7 10,3 minerarie Costruzioni 11,6 13,0 12,8 14,6 Commercio 26,0 37,4 31,8 26,6 Turismo 6,5 7,8 7,7 8,1 Trasporti e spedizioni 1,9 3,0 2,7 3,0 Assicurazioni e credito 1,7 1,9 1,8 2,2 Servizi alle imprese 8,1 10,0 9,3 15,1 Altri settori 6,2 6,7 6,9 7,1 Totale 100 100 100 100 Nel primo trimestre del 2020 risultano 618 nuove iscrizioni sul territorio avellinese10. La variazione di iscrizioni rispetto al primo trimestre dell’anno precedente ha registrato un incremento (+3,9%), che risalta notevolmente rispetto alla tendenza nazionale (-15,5%). Il dato è in parte peggiorato se si considera che aumentano le cancellazioni (+19,3%), le entrate in scioglimento (+43,5%), di contro diminuiscono i fallimenti (-30,8%, anche se in termini numerici si parla di valori esigui). Le iscrizioni di nuove società, se analizzate per le diverse forme societarie, rilevano una decrescita di tutte le categorie di impresa, ad eccezione delle imprese individuali, che conducono il saldo in positivo. Le nuove aperture sono collocate soprattutto nella stessa provincia, che conta il 64% sul totale delle nuove iscrizioni. Lo stesso vale per le chiusure (71,8% sul totale chiusure). 10Fonte Camera di Commercio Avellino: http://www.av.camcom.gov.it/files/Statistica/analisi%201%20trimestre%202020%20Avellino.pdf 27
1.4.5 Gli organi di governo La Legge n. 56/2014 ha trasformato le Province da Enti esponenziali di un territorio, che ne eleggeva direttamente i propri rappresentanti, a Enti di “secondo livello”, espressione dei Consigli Comunali presenti nella circoscrizione territoriale. Gli Organi di Governo della Provincia sono, oltre all’Assemblea dei Sindaci dei 118 Comuni, il Presidente della Provincia e il Consiglio Provinciale, composto da 12 consiglieri oltre al Presidente. Il 1 novembre 2018, a seguito delle consultazioni elettorali del 31 ottobre 2018 è stato eletto il Consiglio Provinciale in carica e il Presidente della Provincia Avv. Domenico Biancardi. Nella seduta consiliare del 19 novembre 2018 con delibera n. 6, il Presidente ha designato, tra i consiglieri eletti, il Vicepresidente, nella persona del consigliere provinciale Sindaco di Candida dott. Fausto Picone. Il Presidente, con proprio decreto n. 6 del 16/04/2019, ha conferito, ai sensi dell’art. 14, comma 3 dello Statuto, le deleghe ai Consiglieri, dandone comunicazione al Consiglio nella seduta del 9/05/2019 (Delibera di C.P. n. 74 del 9/05/2019), come di seguito riportato: Consigliere Delega • Promozione del Patrimonio storico-culturale, Musei, Biblioteche e DI CECILIA Franco Pinacoteche (in condivisione con la consigliera Rosa Anna Maria Repole) • Viabilità̀ e Infrastrutture stradali -Ambito Nord GALDO Gerardo • Ambiente e Trasporto in ambito provinciale GIAQUINTO Girolamo • Edilizia Scolastica e Patrimonio • Bilancio e Forestazione GRAZIANO Giuseppe • Fondazione Irpinia LENGUA Caterina • Controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle Pari Opportunità • Contenzioso MERCOGLIANO Antonio • Servizio pianificazione territoriale provinciale di coordinamento e assetto del territorio • Viabilità e Infrastrutture stradali -Ambito SUD - OVEST ed EST PELOSI Vito • Formazione • Promozione del Patrimonio storico-culturale, Musei, Biblioteche e REPOLE Rosa Anna Maria Pinacoteche (in condivisione con il consigliere Franco Di Cecilia) • Promozione del territorio 28
1.4.6 La struttura organizzativa L’analisi strategica dell’Ente non può prescindere dall’analisi della situazione di fatto, partendo dalle strutture organizzative. La legge n. 56/2014 ha inciso sulle funzioni fondamentali e i compiti attribuiti alle Province, unitamente alla Legge Regionale n. 14/2015 che ha individuato le attività e i servizi riconducibili alle funzioni non fondamentali delle Province. Alla luce delle richiamate normative risulta il seguente quadro: FUNZIONI FONDAMENTALI: a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, tutela e valorizzazione dell’ambiente (in concorrenza con le Regioni); b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, costruzione e gestione delle strade provinciali; c) programmazione provinciale della rete scolastica di istruzione superiore e gestione dell’edilizia scolastica; d) raccolta ed elaborazione dati ed assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; e) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. FUNZIONI NON FONDAMENTALI MANTENUTE DALLA PROVINCIA AI SENSI DELLA L.R. N. 14/2015 a) biblioteche, musei e pinacoteche. FUNZIONI DELEGATE a) forestazione. Tenendo conto del quadro delle competenze e delle funzioni, con Provvedimento Presidenziale n. 15 del 20/12/2018, modificato con Provvedimento Presidenziale n. 8 del 5/02/2019, l’Ente ha aggiornato la macrostruttura. Il nuovo assetto organizzativo, come di seguito rappresentato, si articola in due aree, quattro settori di line che coincidono, sostanzialmente, con gli ambiti di competenza riconducibili alle funzioni fondamentali assegnate agli Enti di Area Vasta dalla citata legge n. 56/2014 e due di staff (Ufficio di Gabinetto e Avvocatura), oltre alla Segreteria /Direzione Generale. 29
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Ai richiamati provvedimenti presidenziali, sono seguite le determine n. 1165 del 4/06/2019 di approvazione della microstruttura organizzativa dell’Area Amministrativa e Sviluppo Locale – Settori 1 e 2 e n. 1176 del 6/06/2019 di approvazione della microstruttura organizzativa dell’Area Tecnica e Governo del Territorio – Settori 3 e 4 -, demandando alle P.O. l’individuazione delle unità semplici e complesse, sulla base delle risorse a disposizione. Le P.O. hanno proceduto alla predetta individuazione con specifiche disposizioni di servizio. 1.4.7 Le risorse umane11 I sui “numeri” e sull’età media del personale in servizio, denotano aspetti di criticità non sottovalutabili, in termini di garanzia dell’efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa dell’Ente. NUMERO DEI DIPENDENTI IN SERVIZIO NELL’ENTE ANNO 2019 (AL 1 GENNAIO) Dirigenti tempo determinato n. 1 Funzionari D3 n. 5 Istruttori Direttivi D1 n. 23 Istruttori C1 n. 40 Collaboratori B3 n. 73 Esecutori B1 n. 2 Operatori A n. 5 Totale n. 149 Collaboratori art. 90 TUEL – Staff n. 4 Presidente NUMERO DIPENDENTI CESSATI A VARIO TITOLO ANNO 2019 Istruttori Direttivi D1 n. 2 Istruttori amministrativi/tecnici - C n. 3 Esecutore B1 n. 1 Totale n. 6 11 Dati Servizio Gestione e Organizzazione Risorse Umane della Provincia di Avellino 31
NUMERO DIPENDENTI IN SERVIZIO NELL’ENTE ANNO 2019 (AL 31 DICEMBRE) Dirigenti a tempo determinato n. 1 Funzionari/Istruttori Direttivi D3 n. 27 Istruttori Amministrativi/Contabili/Tecnici - C1 n. 37 Collaboratori/Esecutori B3/B1 compresi n. 9 n. 83 dipendenti assorbiti, nel corso dell’anno 2019, nei ruoli su funzione delegata Operatori A n. 5 Totale n. 153 Collaboratori art. 90 TUEL – Staff Presidente n. 4 ETA’ MEDIA DEL PERSONALE 32
Trend personale Variazione In servizio al In servizio al Personale Assunti Cessati Totale Anno su anno 1 gennaio 31 dicembre precedente Dipendenti di ruolo a tempo 296 0 40 256 determinato Dirigenti a tempo determinato 2 0 1 1 262 2015 -12,37% Altro personale a tempo determinato (Collaboratori art. 2 4 1 5 90 TUEL – Staff Presidente) Dipendenti di ruolo a tempo determinato 256 0 46 210 Dirigenti a tempo determinato 1 1 0 2 217 2016 -17,18% Altro personale a tempo determinato (Collaboratori art. 90 TUEL – Staff Presidente) 5 0 0 5 Dipendenti di ruolo a tempo determinato 210 0 4* 206** Dirigenti a tempo determinato 2 0 0 2 213 2017 -1,84% Altro personale a tempo determinato (Collaboratori art. 5 0 5 90 TUEL – Staff Presidente) Dipendenti di ruolo a tempo 151 0 7 144 determinato Dirigenti a tempo determinato 2 0 1 1 149 2018 -31,34% Altro personale a tempo determinato (Collaboratori art. 90 TUEL – Staff Presidente) 5 4 5 4 Dipendenti di ruolo a tempo 149 0 6 152*** determinato Dirigenti a tempo determinato 1 0 0 1 157 2019 5,26% Altro personale a tempo determinato (Collaboratori art. 90 TUEL – Staff Presidente) 4 0 0 4 * Comprensivo di 2 unità fuori dotazione organica appartenenti ai Centri per l'impiego ** Comprensivo di 43 unità fuori dotazione organica appartenenti ai Centri per l'impiego *** Comprensivo di 9 unità appartenenti alla funzione delegata Musei e Biblioteche Fonte: Elaborazione dati forniti dal Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane La tabella mostra il trend del personale della Provincia di Avellino. Dal 2014, anno della riforma, ad oggi il dato mostra una dotazione organica inferiore rispetto all’annualità precedente. Il dato positivo del 2019 è dovuto al fatto che sono state riassorbite, nei ruoli della Provincia, 9 unità appartenenti alle funzioni delegate dalla Regione Campania. 33
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