IL SETTORE DELL'EDUCAZIONE NON FORMALE DEGLI ADULTI NELLA PROVINCIA DI PISTOIA - ANALISI DEI FABBISOGNI E INDAGINE DI MERCATO

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IL SETTORE DELL'EDUCAZIONE NON FORMALE DEGLI ADULTI NELLA PROVINCIA DI PISTOIA - ANALISI DEI FABBISOGNI E INDAGINE DI MERCATO
FABIO CIONI

ANALISI DEI FABBISOGNI E INDAGINE DI MERCATO

     IL SETTORE DELL’EDUCAZIONE
      NON FORMALE DEGLI ADULTI

      NELLA PROVINCIA DI PISTOIA
IL SETTORE DELL'EDUCAZIONE NON FORMALE DEGLI ADULTI NELLA PROVINCIA DI PISTOIA - ANALISI DEI FABBISOGNI E INDAGINE DI MERCATO
IL SETTORE DELL'EDUCAZIONE NON FORMALE DEGLI ADULTI NELLA PROVINCIA DI PISTOIA - ANALISI DEI FABBISOGNI E INDAGINE DI MERCATO
La presente indagine di mercato e analisi
dei fabbisogni è stata realizzata per
Saperi Aperti Società Cooperativa
da Fabio Cioni nel periodo
Luglio 2008-Settembre 2008.

Stampato in proprio il 23 Settembre 2008
in Pistoia.
IL SETTORE DELL'EDUCAZIONE NON FORMALE DEGLI ADULTI NELLA PROVINCIA DI PISTOIA - ANALISI DEI FABBISOGNI E INDAGINE DI MERCATO
Indice

                                                                   INDICE

1. INTRODUZIONE ...............................................................................................................6
   1.1. Presentazione................................................................................................................. 7
   1.2. Il contesto e le metodologie ............................................................................................ 8
        1.2.1. I bisogni del territorio ............................................................................................................... 9
        1.2.2. I bisogni del singolo............................................................................................................... 10
        1.2.3. Il mercato educativo ed il contesto EDA provinciale ............................................................. 11
        1.2.4. Strumenti e metodologie ....................................................................................................... 11

2. I FABBISOGNI INDIVIDUALI .............................................................................................13
   2.1. Le indagini sulla domanda individuale a livello Nazionale ............................................. 14
   2.2. Le indagini sulla domanda individuale a livello Locale................................................... 19
   2.3. I fabbisogni espressi nel sistema dei circoli di Studio .................................................... 22
   2.4. Approfondimento: l'area Montana ................................................................................. 26
   2.5. Approfondimento: I giovani ........................................................................................... 28
        2.5.1. Le caratteristiche del fenomeno ............................................................................................ 29
        2.5.2. Tempo libero, cultura, valori.................................................................................................. 34

3. IL MERCATO DELL’EDUCAZIONE NON FORMALE DEGLI ADULTI .........................................37
   3.1. L'offerta di attività di educazione non formale: le indagini nazionali............................... 38
   3.2. I dati del Catalogo EDA della Provincia di Pistoia.......................................................... 46

4. IL CONTESTO LOCALE PER L’EDA NON FORMALE ..........................................................53
   4.1. Il Sistema EDA non Formale della Provincia di Pistoia.................................................. 54
        4.1.1. Cosa è un sistema? .............................................................................................................. 54
        4.1.2. Le funzioni del sistema educativo non formale ..................................................................... 55
        4.1.3. La funzione di goverance ...................................................................................................... 59
        4.1.4. La funzione di gestione ......................................................................................................... 63
        4.1.5. La funzione di erogazione ..................................................................................................... 67
        4.1.6. La funzione di informazione .................................................................................................. 69
        4.1.7. La funzione di animazione e sollecitazione........................................................................... 71
   4.2. La Rete Territoriale dei Circoli di Studio ........................................................................ 74
        4.2.1. Cosa sono i Circoli di Studio ................................................................................................. 74
        4.2.2. Le fasi realizzative del Circolo di Studio ............................................................................... 75
        4.2.3. Gli operatori del sistema dei Circoli di Studio ....................................................................... 76
   4.3. Il Sistema Territoriale Decentrato dei Circoli di Studio................................................... 77
        4.3.1. Articolazione del sistema ...................................................................................................... 77
        4.3.2. 2.2 – Gestione del sistema.................................................................................................... 78
        4.3.3. I referenti comunali e i Gruppi di Coordinamento Tecnico per i Circoli di Studio ................. 78
        4.3.4. I nodi zonali e gli sportelli comunali....................................................................................... 79

                                                                      -4-
IL SETTORE DELL'EDUCAZIONE NON FORMALE DEGLI ADULTI NELLA PROVINCIA DI PISTOIA - ANALISI DEI FABBISOGNI E INDAGINE DI MERCATO
Indice

        4.3.5. Altri sportelli........................................................................................................................... 81
        4.3.6. Il sistema informatico ............................................................................................................ 81
        4.3.7. Il piano di comunicazione...................................................................................................... 82

5. CONCLUSIONI ..............................................................................................................83
   5.1. Fabbisogni dei Singoli e Mercato EDA: sintesi e riflessioni ........................................... 84
   5.2. Criticità, Politiche Educative e Sviluppo del Territorio.................................................... 86

                                                                       -5-
1 - Introduzione

1. INTRODUZIONE

    -6-
1 - Introduzione

                                         1.1. PRESENTAZIONE

   Questa analisi dei fabbisogni e indagine di marcato costituisce il primo studio realizzato da
Saperi Aperti Società Cooperativa, ed è con particolare piacere che lo presento ai soci,
dipendenti e collaboratori, nonché a tutti i soggetti interessati.
   La scelta dell’educazione degli adulti quale primo settore di indagine non è casuale: come
l’Unione Europea ha più volte sottolineato a partire dal Vertice di Lisbona del Marzo 2000,
l’educazione degli adulti costituisce un elemento indispensabile per lo sviluppo economico e
per la coesione sociale.
   I diversi ambiti in cui l’EDA si articola (istruzione, formazione professionale e continua,
educazione informale e non formale) costituiscono infatti altrettanti tasselli di un percorso che
ogni individuo può costruire autonomamente per sviluppare appieno le proprie potenzialità, sia
in ambito lavorativo che sociale, culturale, relazionale.
   Il motto che come cooperativa abbiamo scelto, “sviluppare le potenzialità di ogni persona”,
riflette proprio questa visione e     caratterizza Saperi Aperti con organismo formativo che
intende erogare servizi di qualità per favorire lo sviluppo e l’integrazione dei cittadini.

   Studi e analisi nel settore dell’istruzione e della formazione professionale, relativi al
territorio provinciale e a vari settori economici, sono già stati realizzati, sia da Enti Pubblici che
da soggetti privati.
   Abbiamo pertanto deciso di concentrare la nostra attenzione sul settore dell’educazione
non formale degli adulti, dove mancano indagini locali sistematiche.
   Spero che questo lavoro riesca a colmare –almeno in parte- tale lacuna e mi auguro che
esso possa essere arricchito dalle Vostre osservazioni e suggerimenti.

                                                             Il presidente
                                                            Massimo Civlini

                                              -7-
1 - Introduzione

                                          1.2. IL CONTESTO E LE METODOLOGIE

          Scopo della presente analisi dei fabbisogni e indagine di mercato è fornire elementi
conoscitivi e metodologici a supporto della definizione di efficaci strategie educative rispondenti ai
bisogni del cittadino e del territorio.
          Tutte le più recenti riflessioni e analisi a livello comunitario, nazionale e regionale
sottolineano infatti l'importanza delle attività di educazione non formale degli adulti
(comprese quelle di educazione degli adulti) per lo sviluppo del territorio e per la soddisfazione dei
bisogni dei singoli.
          L’orizzonte in cui questa ricerca si situa, dunque, è quello tracciato dalla Comunità Europea
fin dal Marzo 2000 con la Conferenza di Lisbona (e poi successivamente aggiornato1), le cui
conclusioni recitano testualmente:

               L'Unione europea si trova dinanzi a una svolta epocale risultante dalla
               globalizzazione e dalle sfide presentate da una nuova economia basata
               sulla conoscenza. Questi cambiamenti interessano ogni aspetto della vita
               delle persone e richiedono una trasformazione radicale dell'economia
               europea.
               (omissis..)
               L'Unione si è ora prefissata un nuovo obiettivo strategico per il nuovo
               decennio: diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e
               dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica
               sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione
               sociale

          La strategia europea sottolinea dunque lo stretto nesso tra coesione sociale, sviluppo
economico e conoscenza, in particolare sottolineando come il life long learning costituisca un
elemento imprescindibile sia per il benessere individuale che per la crescita economia e sociale
delle nostre società.

   1
       Tra i vari documenti della Comunità Europea citiamo qui i più importanti ai nostri fini: Conclusioni della Presidenza
       del Consiglio Europeo di Lisbona (23 e 24 Marzo 2000) - Rapporto KOK: "The Lisbon strategy for growth and
       employment" - Novembre 2004 - Comunicazione della Commissione "Realizzare uno spazio europeo
       dell’apprendimento permanente" COM(2001)678 - Modernizzare l'istruzione e la formazione: un contributo
       fondamentale alla prosperità e alla coesione sociale in Europa - Comunicazione del Consiglio Europeo (2006/C
       79/01) - Comunicazione della Commissione "Educazione degli adulti: non è mai troppo tardi per imparare"
       COM(2006)214 del 23.11.2006 - Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a Competenze
       chiave per l'apprendimento permanente (2006/962/CE) - Comunicazione della Commissione: "Piano di azione in
       materia di educazione degli adulti: E' sempre il momento di imparare" COM(2007)558 del 27.09.2007

                                                            -8-
1 - Introduzione

        Questa duplice valenza (individuale e collettiva) dell’apprendimento permanente, e in
particolare dell’educazione non formale degli adulti, costituisce il substrato su cui il presente lavoro
si articola.
        L’analisi dei fabbisogni si coniuga infatti ad un’analisi del mercato dell’educazione non
formale degli adulti, all’esame attento del contesto di riferimento (ad in particolare al Sistema di
Educazione non formale degli Adulti della Provincia di Pistoia), avendo sempre presente –in
particolar modo nelle conclusioni del presente lavoro- i bisogni del territorio sinteticamente illustrati
nel paragrafo seguente.

1.2.1. I BISOGNI DEL TERRITORIO

        Negli ultimi decenni si è ormai affermata l'idea di "sviluppo integrato" del territorio, in
coerenza con analisi sempre più approfondite che evidenziano come la molteplicità di problemi
che esso si trova ad affrontare possano trovare una risposta solo in un progetto integrato e
intersettoriale di sviluppo. In altri termini, è ormai diffusa la consapevolezza che analisi (e piani)
settoriali, per quanto utili e approfonditi, rischiano sia di dare risposte solo parziali ai problemi, sia
di attuare strategie e azioni che non trovano seguito negli altri aspetti della vita del territorio, sia –
infine- di non sfruttare tutte le potenzialità e risorse disponibili sul territorio stesso.
        Solo per citare qualche esempio, fin troppo banale: le politiche di sviluppo abitativo non
possono prescindere da una lettura del territorio che ne evidenzi i problemi sociali e culturali, i
fabbisogni in termini di strutture quali cinema, luoghi di aggregazione, teatri, ecc.; né, del resto,
sono pensabili serie politiche di emersione del lavoro nero che non agiscano anche sui temi
dell'inclusione sociale degli immigrati e sulla loro capacità di comprendere la lingua, gli usi, le leggi
della nostra società.
        Per i motivi anzidetti, sebbene la presente ricerca intenda concentrarsi sui fabbisogni
educativi della nostra provincia, essa non può prescindere da una lettura globale del territorio e
delle sue problematicità e ipotesi di sviluppo.
        Le diverse analisi settoriali (schematicamente illustrate in figura) concorreranno quindi a
delineare un’ipotesi di lettura globale del territorio evidenziandone gli stretti nessi con i fabbisogni e
le politiche educative.

                                                     -9-
1 - Introduzione

Figura 1-1

                                                 Sviluppo Locale
                                                       Integrato

                      Componente                                                      Componente
                       ideale                                                         materiale

                     culturale                                                      urbanistica
                     educativa                                                      industriale
                     sociale                                                        economica
                     ricreativa                                                     ambientale
                     sportiva                                                       sanitaria
                     ecc.                    Il territorio si presenta              scolastica
                                                                                     amministrativo
                                                sempre come un
                                                                                     ecc.
                                                       INSIEME

                                             criticità
                                             opportunità di sviluppo

1.2.2. I BISOGNI DEL SINGOLO

        Un approccio integrato è inevitabilmente necessario anche nell’analisi dei fabbisogni del
singolo: all’individuo portatore di un bisogno poco importa –tutto sommato- se esso viene
soddisfatto tramite una politica formativa, sociale, educativa, lavorativa o un insieme di queste:
l’importante è la soluzione del problema.
        Si consideri inoltre che l’assenza, fino ad oggi, di un sistema di educazione degli adulti
diffuso, capillare, efficace, e capace di raccogliere la domanda educativa del cittadino, ha due
conseguenze particolarmente rilevanti ai nostri fini: da un lato la mancanza di analisi strutturate e
esaustive dei fabbisogni educativi obbliga inevitabilmente a inferire queste informazioni tramite
altre tipologie di analisi (sociali, formative, lavorative, culturali, ecc.); dall’altro, il cittadino portatore

                                                     - 10 -
1 - Introduzione

di un bisogno educativo, non potendolo esprimere all’interno del sistema specifico, lo esprime in
altri sistemi (associativo, culturale, ricreativo, ecc.).
            Ne consegue dunque, nuovamente, la necessità di un approccio integrato ai fabbisogni del
singolo, pur con l’obiettivo di sottolinearne gli aspetti più prettamente educativi.

1.2.3. IL MERCATO EDUCATIVO ED IL CONTESTO EDA PROVINCIALE

            La Provincia di Pistoia, prima in Italia, ha realizzato un organico Sistema di Educazione non
Formale degli Adulti il cui obiettivo principale e favorire la partecipazione dei cittadini adulti ad
attività educative non formali, al contempo garantendo la qualità di queste ultime e l’affidabilità
degli organismi che le realizzano.
            Si tratta di un servizio in grado di incidere significativamente sul mercato dell’educazione
non formale degli adulti, in particolare favorendo l’incontro domanda-offerta e l’espressione dei
fabbisogni individuali da parte dei singoli.
            Al Sistema EDA non formale si aggiunge inoltre (sebbene ne sia più propriamente un sotto-
elemento) la Rete territoriale dei Circoli di studio della provincia di Pistoia, che delinea un
complesso organico di attività, funzioni e responsabilità per la promozione, gestione e
monitoraggio dei circoli di studio.
            Si tratta di due sistemi / servizi da cui non è possibile prescindere nell’analizzare i bisogni
del singolo e le caratteristiche dell’offerta educativa del territorio, poiché ne influenzano
significativamente le peculiarità.

1.2.4. STRUMENTI E METODOLOGIE

            La presente indagine ricerca è stata realizzata prevalentemente con modalità comparative
attraverso il raffronto e l’analisi delle fonti disponibili, integrate laddove necessario con
approfondimenti realizzati attraverso colloqui con testimoni privilegiati (in particolare per quanto
riguarda la struttura del Sistema Educativo Pistoiese e la Rete Territoriale dei Circoli di Studio)
   Le principali fonti consultate sono le seguenti
   a) relativamente ai fabbisogni dell’individuo:
        -     L’indagine telefonica del precedente progetto SEI;
        -     Le segnalazioni effettuate per la segnalazione dei circoli di studio;
        -     Indagini statistiche e ricerche a livello nazionale e regionale
   b) relativamente al mercato educativo ed all’offerta di EDA non formale
    -       Indagini statistiche e ricerche a livello nazionale e regionale
    -       L’offerta educativa presente nel catalogo EDA non formale 2007/2008 e 2008/2009

                                                      - 11 -
1 - Introduzione

   c) relativamente al Sistema EDA e dei circoli di Studio
    -   Gli atti e le deliberazioni dell’Amministrazione Provinciale e delle Amministrazioni locali in
        merito
    -   Le pubblicazioni dei progetti “Seta” e “Intrecci”
    -   Colloqui con testimoni privilegiati.

   Alcune considerazioni si rendono a questo proposito necessarie:
    a) mancano, a livello provinciale e non solo, analisi di alcuni fenomeni (ad esempio
        fabbisogno e consumo culturale) che sono strettamente connessi con l’ambito educativo;
    b) mancano quasi totalmente indagini volte a indagare direttamente i bisogni del singolo e
        quelle presenti (ad esempio l’indagine telefonica sui fabbisogni educativi del progetto SEI)
        presentano notevoli limiti che ne riducono la rilevanza.
    Ne segue, da un lato, che i bisogni del singolo devono essere letti e indagati anche tramite
documenti e informazioni di carattere territoriale, in particolare laddove questi intercettano
problematicità e bisogni espressi da particolari categorie; dall’altro, che la mancanza di
informazioni su specifici settori richiede una attenta analisi del contesto e il ricorso a documenti
capaci di far luce su specifici settori.
    Dal punto di vista più strettamente metodologico, le informazioni che i documenti citati
forniscono possono essere classificate in:
    -   informazioni sul contesto, che contribuiscono a delineare una lettura globale delle
        caratteristiche (demografiche, socio-economiche, ecc.) del territorio;
    -   informazioni sulle necessità di sviluppo del territorio, che evidenziano gli obiettivi che il
        territorio si pone;
    -   informazioni sui fabbisogni di singoli o gruppi;
    -   informazioni sulle problematicità principali, che evidenziano i problemi di maggior rilevanza
        per le comunità locali;
    -   informazioni dirette sulle necessità educative del territorio;
    -   informazioni indirette sulle necessità educative.

    E’ inoltre da considerare il fatto che il territorio pistoiese è sostanzialmente (per caratteristiche
geografiche, socio-economiche, culturali, ecc.) diviso in tre aree: Pistoia e la sua piana, la
Montagna P.se e la Valdinievole.
    La peculiarità delle tre zone fa sì, ovviamente, che le richieste dei soggetti istituzionali, sociali
ed economici siano diverse, così come, in via generale, quelle del singolo individuo.
   Di questa complessità strutturale si è tenuto conto nella redazione delle conclusioni del
presente lavoro.

                                                  - 12 -
2 - I fabbisogni individuali

2. I FABBISOGNI INDIVIDUALI

          - 13 -
2 - I fabbisogni individuali

   Come anticipato nelle premesse, non esiste un'indagine esaustiva ed attendibile sulla domanda
individuale di attività educative, né a livello nazionale, né a livello regionale o provinciale.
   I dati e le fonti disponibili possono essere sinteticamente riassunti come segue:
   -   indagini e dati parziali, che cioè esaminano solo una parte del fenomeno o della
       popolazione;
   -   indagini e dati di contesto, che descrivono la cornice in cui si colloca la domanda educativa
       e permettono di ottenere alcune informazioni sulla stessa;
   -   indagini e dati correlati, che descrivono fenomeni strettamente legati alla domanda
       educativa e permettono di inferire indicazioni su questa (ad es. indagini sull'offerta
       educativa).
   Ciascuna di queste fonti ha, se presa singolarmente, evidenti limiti; tuttavia esse concorrono nel
complesso a delineare un quadro della domanda educativa che, con le dovute cautele necessarie
quando si raffrontano dati di origine diversa, può ritenersi sostanzialmente attendibile.
   I prossimi paragrafi illustreranno le varie fonti disponibili, focalizzando l'attenzione sugli aspetti
più strettamente legati alla tematiche di nostro interesse, per tentare infine una lettura della
domanda individuale di educazione non formale sul territorio provinciale.

             2.1. LE INDAGINI SULLA DOMANDA INDIVIDUALE A LIVELLO NAZIONALE
   A livello nazionale esiste una sola indagine sulla domanda individuale di attività educative,
realizzata dell'ISFOL in collaborazione con la DOXA nell'anno 202.
   Tale indagine2, dal titolo "La domanda di formazione permanente in Italia" , è stata realizzata
tramite interviste telefoniche ad un campione di 4.000 adulti tra i 25 ed i 70 anni rappresentativo
per sesso, età e distribuzione geografica della popolazione italiana.
   Pur con gli evidenti limiti3 di una indagine telefonica, essa fornisce una serie di informazioni
interessanti, anche perché approfondisce alcuni aspetti legati all'atteggiamento verso le attività di
educazione degli adulti.

   2
     Pubblicata in ISFOL, Formazione permanente: chi partecipa e chi ne è escluso – Primo Rapporto Nazionale sulla
     domanda, Roma, 2003
   3
     Si segnalano qui due problemi principali connessi alle indagini telefoniche: innanzitutto, il campione evidentemente
     sottostima le opinioni di quelle fasce di popolazione che non hanno un telefono (in particolare gli immigrati ed i
     giovani single che hanno solo il telefono cellulare); in secondo luogo, l'auto-selezione del campione (si dichiarano
     disponibili all'intervista prevalentemente i soggetti interessati all'argomento) porta ad una distorsione dei dati
     (nell'indagine ISFOL-DOXA non vengono riportati i dati relativi al numero di soggetti che non hanno accettato di
     effettuare l'intervista, per cui l'incidenza del fenomeno non è quantificabile).

                                                         - 14 -
2 - I fabbisogni individuali

  Un primo dato di particolare interesse4 è quello relativo all'interesse per le attività educative:
sebbene, infatti, solo il 17% del campione abbia frequentato, negli ultimi due anni, un'attività
educativa, ben il 43% si dichiara interessato a frequentarla (il 14% si dichiara molto interessato, il
29% abbastanza interessato). Nonostante, quindi, il 57% dei soggetti intervistati si dichiari non
interessato, si deve rilevare come i soggetti interessati siano decisamente molti di più dei soggetti
che hanno frequentato attività educative.
  Sempre relativamente all'interesse a frequentare attività educative, si deve notare che esso:
  -    diminuisce con l'età (si dichiarano molto interessati solo il 4% degli over 64);
  -    aumenta con l'aumentare del titolo di studio (sono molto interessati il 22% dei diplomati o
       laureati);
  -    è maggiore nella popolazione attiva (occupati, in cerca di occupazione, studenti) che in
       quella inattiva (pensionati, casalinghe);
  -    è maggiore nelle donne rispetto agli uomini.
  Le motivazioni principali alla base dell'interesse sono il desiderio di "imparare cose nuove" e il
senso di inadeguatezza rispetto ad alcune tematiche (ad es. informatica), ma –sebbene in
subordine- sono presenti anche il desiderio di socializzazione ed il bisogno di fare qualcosa.
  Relativamente agli argomenti di interesse segnalati, questi sono riportati nella tabella e nel
  grafico seguente5.

Tabella 2-1, La domanda individuale di educazione, ISFOL-DOXA,2002
                                                                     % di soggetti
                          Argomento
                                                                    interessati*
   Ambiente, Ecologia, Giardinaggio e Agricoltura                               11,3

   Arte, Beni culturali, Musica e Canto, Restauro                               24,0

   Attività Manuali e Artigianato                                                6,9

   Attualità e Giornalismo                                                       2,3

   Enogastronomia, Ristorazione, Alberghiero                                     8,3

   Grafica, foto/video, moda                                                     4,5

   Informatica e Telecomunicazioni                                              30,1

   Lingua Italiana                                                               3,3

  4
     ISFOL, Formazione permanente: chi partecipa e chi ne è escluso – Primo Rapporto Nazionale sulla domanda,
    Roma, 2003, Volume I, pagg. 89 e segg.
  5
    I dati presenti nell'indagine sono stati rielaborati in modo da ricondurli alle categorie utilizzate per la classificazione
    delle attività nel Catalogo delle Attività di Educazione degli Adulti della Provincia di Pistoia e utilizzate anche per la
    classificazione dell'offerta EDA. Si deve notare che nell'indagine ISFOL le tematiche artistiche e quelle musicali
    sono state raggruppate in un'unica voce (la seconda della tabella) e che non viene chiarito se la voce "Lingua
    Italiana" sia relativa a "Lingua Italiana per stranieri" oppure a approfondimenti di lingua italiana per gli italiani.

                                                           - 15 -
2 - I fabbisogni individuali

  Letteratura, Storia, Filosofia                                               3,3

  Lingue straniere                                                            21,1

  Medicina e Salute                                                            8,2

  Marketing, comunicazione, spettacolo                                         2,8

  Scienza e Tecnologie                                                         1,3

  Scienze socio-psico-pedagogiche                                              4,4

  Sport, Danza, Attività Motorie                                               9,3

  Turismo e tradizioni locali                                                  2,2

  Altro                                                                        8,8

  Totale                                                                     152,1
  * il totale è superiore a 100 poiché era possibile esprimere più di un interesse

Grafico 2-1, La domanda individuale di educazione, ISFOL-DOXA, 2002

                                                       Altro

               Sport, Danza, Attività
                      Motorie                                                        Ambiente, Ecologia,
                                                                                       Giardinaggio e
          Scienze socio-psico-                                                           Agricoltura
             pedagogiche

                                                                                             Arte, Beni culturali,
                                                                                              Musica e Canto,
                                                                                                  Restauro
      Medicina e Salute

          Lingue straniere
                                                                                              Attività Manuali e
                                                                                                  Artigianato

                                                                                             Enogastronomia,
                                                                                               Ristorazione,
                                                                                               Alberghiero

                                                                      Grafica, foto/video,
                                Informatica e
                                                                            moda
                             Telecomunicazioni

  Rispetto ai dati relativi all'offerta (si veda il paragrafo 3.1) emergono alcune differenze
  significative:

                                                          - 16 -
2 - I fabbisogni individuali

   -      sebbene l'area dei "nuovi linguaggi" (lingue e informatica) risulti sempre quella di maggiore
          interesse, il peso percentuale dell'area è maggiore nell'offerta che nella domanda (in altri
          termini, l'offerta si concentra in questa area più di quanto non faccia la domanda);
   -      la richiesta di "Italiano per stranieri"6 ha un peso percentuale molto minore rispetto
          all'offerta; su questo può aver influito in modo significativo la metodologia delle indagini
          telefoniche (molto spesso gli immigrati non hanno un telefono fisso);
   -      è presente una forte domanda di tematiche artistico-musicali, cui corrisponde però un'offerta
          molto minore;
   -      per alcune tematiche si nota una richiesta maggiore rispetto all'offerta, anche se non così
          evidente come nei casi precedenti ("Ambiente, Ecologia, Giardinaggio, Agricoltura",
          "Enogastronomia, Ristorazione", "Medicina, Salute e Benessere", "Sport, Danza e Attività
          Motorie")
   L'indagine ISFOL–DOXA ha posto anche una domanda relativa alla disponibilità alla spesa
per attività educative; a parte un 22% di soggetti che non sanno rispondere (cioè ipotizzare un
costo per loro sostenibile), le risposte sono state le seguenti:
   -      nessuna spesa: 36%
   -      fino a 50€: 19%
   -      tra 51€ e 100€: 11%
   -      tra 101€ e 200€: 7%
   -      più di 200€: 5%
   Come si vede, la percentuale di chi non è disposto a spendere niente è decisamente
significativa; se la sommiamo a quella di chi è disposto a spendere al massimo 50€ ne
concludiamo che il 55% della popolazione è disposta a spendere pochissimo o niente per attività
educative.
   La principale causa di non partecipazione ad attività formative è la mancanza di interessi
(44%), seguita dalla mancanza di tempo. Relativamente alla mancanza di tempo, si deve tuttavia
notare che 40% degli intervistati ha dichiarato che non seguirebbe attività educative nemmeno se
potesse ricevere un aiuto per la gestione degli impegni familiari e domestici, riconducendo in ultima
analisi la causa alla mancanza di interessi nel 58% dei casi.
   Ma è vera mancanza di interessi?
   In realtà, quando gli intervistati sono stati sollecitati a indicare temi (trattati dalla TV, radio,
giornali, ecc.) di loro interesse, nella maggior parte dei casi hanno indicato qualche tematica,
senza contare che il 60% degli intervistati (in prevalenza uomini) dichiarano di avere almeno un
hobby.

   6
       Si è ipotizzato che la dizione "Lingua italiana" riportata nell'indagine ISFOL-DOXA fosse relativa a "Lingua italiana
       per stranieri"

                                                            - 17 -
2 - I fabbisogni individuali

   Si può pertanto dire che più che di mancanza di interesse o mancanza di tempo, si deve
parlare di incapacità di esprimere il bisogno educativo, cui si accompagna una scarsa
conoscenza delle attività presenti sul territorio.

                                                     - 18 -
2 - I fabbisogni individuali

                        2.2. LE INDAGINI SULLA DOMANDA INDIVIDUALE A LIVELLO LOCALE

   A livello provinciale, l'unica rilevazione esistente è stata effettuata nel 2005 all'interno del
progetto SEI7 tramite una indagine telefonica a 498 soggetti distribuiti geograficamente in modo da
rispettare la distribuzione della popolazione per comune nella Provincia di Pistoia
   I dati dell'indagine sono, purtroppo, da leggere con molte cautele, soprattutto perché l'elevato
numero di rifiuti (719 rifiuti contro 498 interviste effettuate) ha portato ad una forte auto-selezione
del campione intervistato, che non può essere ritenuto rappresentativo della popolazione
provinciale. Infatti nel campione intervistato sono sovrarappresentate alcune categorie:
   -         le donne (65% del campione contro il 52% della popolazione);
   -         i diplomati e laureati (43% del campione, contro il 29% della popolazione provinciale rilevata
             nel censimento ISTAT 2001);
   -         coloro che hanno frequentato attività formative-educative nell'ultimo anni (15%, contro una
             media regionale –e ragionevolmente anche provinciale- di circa il 6%)
   Inoltre, non sono riportate nell'indagine informazioni relative alla distribuzione per età del
campione, cosicché non è possibile valutare se questo sia rappresentativo della popolazione
provinciale per il parametro età.
   In conclusione, tenendo conto anche di alcuni altri dati emergenti dall'indagine, si può dire che il
campione intervistato è formato prevalentemente da persone di medio-alto livello culturale e di
istruzione e particolarmente interessati alle attività educative e formative.
   Ciò premesso, l'indagine telefonica poneva una domanda sull'argomento delle attività formative-
educative che l'intervistato avrebbe voluto frequentare. La domanda, purtroppo, era a risposta
chiusa (sebbene con una voce "altro") con le seguenti categorie:
         -     teatro
         -     ceramica
         -     cucina
         -     giardinaggio
         -     corsi scolastici-universitari
         -     corsi di lingue
         -     corsi di computer
         -     corsi sportivi
         -     corsi di approfondimento culturale ma non scolastici

   7
       Progetto "Sistema Educativo Integrato", finanziato dalla Provincia di Pistoia con risorse del F.S.E. e della Regione
       Toscana a valere sul POR Ob.3 2000/2006 Mis. C4 e gestito dalla Unione Nazionale per la Lotta all'Analfabetismo,
       sede di Pescia. I dati dell'indagine, non pubblicati, sono stati cortesemente forniti dal Servizio Cultura, istruzione e
       Formazione Professionale della Provincia di Pistoia.

                                                             - 19 -
2 - I fabbisogni individuali

         -   altro
   I risultati sono riportati nella tabella seguente. Per la lettura dei dati si deve tener conto, oltre
che dei problemi relativi al campione già segnalati, anche della particolare articolazione della
domanda, che di fatto:
         -   suggeriva8 alcune attività specifiche (cucina, ceramica, giardinaggio, ecc.);
         -   raggruppava in maniera incongrua le varie voci (ad es. a tutto il settore culturale viene
             dato nella domanda lo stesso peso della sola "ceramica" o "cucina")
         -   non presentava molte categorie possibili (medicina e salute, fotografia musica e
             spettacolo, ecc.)

Tabella 2-2, I risultati dell'indagine telefonica SEI (Pistoia, 2005)

                                                   Numero di
                                                                     % di risposte
                                                    risposte

Teatro                                                        21               7%

Ceramica                                                        7              2%

Cucina                                                        42              14%

Giardinaggio                                                  22               7%

Corsi di lingue                                               45              15%

Corsi di computer                                             41              13%

Corsi sportivi                                                35              11%

Corsi di approfondimento culturale                            29               9%

Artistici e restauro                                          13               4%

Ballo                                                           4              1%

Altro                                                         48              16%

Totale                                                      307             100%

   8
       Questo aspetto è, nel nostro caso, particolarmente significativo poiché, come ha mostrato l'indagine ISFOL-DOXA
       2002, si può parlare per la popolazione italiana di una vera e propria "incapacità di esprimete il bisogno educativo":
       è pertanto evidente che in un simile contesto una domanda che presenta già alcune risposte "preconfezionate" è
       capace di orientare in maniera determinante le risposte.

                                                            - 20 -
2 - I fabbisogni individuali

   L'analisi dei dati, alla luce di quanto sopra, risulta decisamente problematica. Ad esempio, il
dato relativo alla richiesta di "cucina" è superiore sia alla richiesta di corsi di informatica che alla
richiesta di corsi di tipo culturale: si tratta davvero una esigenza così forte nella popolazione, o il
dato è il frutto del particolare campione e delle presenza della voce "cucina" ai primi posti tra le
attività suggerite dalla domanda? Allo stesso modo, è plausibile che l'interesse per il giardinaggio
sia praticamente uguale a quello per tutto il settore culturale?
   Di fronte a questi problemi di lettura dei dati, che di fatto rendono assai poco attendibile
l'articolazione voce per voce delle risposte, due conclusioni di carattere generale ci sembrano però
possibili:
      -      in linea con i dati nazionali e quelli relativi all'offerta, si conferma l'elevata richiesta di
             corsi di lingue e di informatica;
      -      si registra un forte interesse verso attività manuali o pratiche (ceramica, cucina,
             giardinaggio) e, in più in generale, verso la sfera del saper fare piuttosto che del solo
             sapere.

                                                     - 21 -
2 - I fabbisogni individuali

             2.3. I FABBISOGNI ESPRESSI NEL SISTEMA DEI CIRCOLI DI STUDIO

   I circoli di studio costituiscono una innovativa modalità didattica basata sull’espressione del
fabbisogno educativo da parte dei cittadini; in estrema sintesi9, mentre le attività educative con
tipologia corsuale vengono proposte ai cittadini da parte dei soggetti erogatori (offerta pre-
costituita), i circoli di studio vengono realizzati sulla base delle segnalazioni e richieste dei cittadini
stessi (l’espressione di tale domanda EDA da parte dei cittadini è facilitata dalla presenza di una
apposita fase di sollecitazione della domanda).
   Ai fine della nostra analisi quello che preme qui rilevare è che l’offerta di circoli di studio
coincide, sostanzialmente ed a meno di alcune precisazioni che faremo in seguito, con la
domanda, per cui l’analisi dei circoli di studio realizzati sul territorio pistoiese permette una agevole
lettura della richiesta di EDA non formale da parte dei cittadini e, quindi, dei loro fabbisogni.
   Dicevamo che alcune precisazione si rendono necessarie per una corretta lettura dei dati che
presenteremo.
   In primo luogo, occorre rilevare che il meccanismo di formazione dei circoli di studio ne prevede
la realizzazione qualora il numero di domande per una certa tematica sia superiore al numero
minimo di circolisti richiesti per l’attivazione di un circolo (sei per il territorio pistoiese); inoltre, la
formazione di un circolo richiede anche la vicinanza geografica dei circolisti che hanno espresso la
domanda (oppure la loro disponibilità a spostarsi) e, nella fase di incrocio della domanda, anche la
convergenza di tematiche affini in un unico circolo. Pertanto, l’analisi dei circoli realizzati realizza
una sorta di selezione naturale della domanda, evidenziando solo quelle tematiche che sono state
capaci di accentrare e raccogliere un numero sufficiente di adesioni.
   In secondo luogo, occorre riflettere sull’attività di sensibilizzazione e induzione della domanda
realizzata sul territorio provinciale; è infatti evidente che i fabbisogni espressi nel sistema dei circoli
di studio rappresentano il fabbisogno reale con tanta migliore approssimazione quanto più ampia e
capillare è stata la fase di sollecitazione della domanda. Per questo motivo verranno nel seguito
analizzati i dati relativi al solo progetto “Intrecci”10, l’unico realizzato sull’intero territorio provinciale

   9
     Per una più dettagliata descrizione del modello dei circoli di studio si veda il capitolo 4.2 e in particolare i paragrafi
     4.2.1 e 4.2.2
   10
      Il progetto “Intrecci – INnovazione del Territorio attraverso REti Competenti per i CIrcoli di studio” è stato finanziato
     dalla Provincia di Pistoia con risorse FSE POR Ob.3 FSE 2000-2006 Mis. C4 e gestito in ATI da Ente
     Camposampiero, Associazione Altra Formazione, Consorzio Platform, Coop. Pantagruel Onlus, CTP della
     Valdinievole.

                                                            - 22 -
2 - I fabbisogni individuali

con metodologie uniformi e con una sensibilizzazione e sollecitazione capillare in tutti e ventidue i
comuni della provincia.
     Infine, è importante sottolineare come il coinvolgimento nella fase di sensibilizzazione,
sollecitazione e induzione della domanda di realtà locali (associazionismo, centri culturali, ecc.) ha
determinato in alcuni casi la convergenza tra le tematiche richieste dai cittadini e gli argomenti di
interesse della realtà coinvolta, segno di una sollecitazione che ha, almeno in parte, appiattito la
pluralità di richieste dei cittadini a favore dell’interesse culturale del sollecitatore.

     Pur con le limitazione anzidette, i dati11 relativi ai circoli di studio rappresentano di fatto l’unica
reale fonte di informazione sui fabbisogni espressi dai cittadini, e sono pertanto di particolare
interesse, vista anche la consistenza numerica dei dati del progetto Intrecci, che ha realizzato 203
circoli sul territorio provinciale
per       un     totale      di     1296
frequentanti le attività.
     La distribuzione geografica
dei circoli di studio nelle tre aree
(montana,            pistoiese           e
Valdinievole, vedi figura a lato)
è     stata    concordata         con   le
conferenze zonali e rispecchia
la         distribuzione            della
popolazione;          scendendo          a
livello dei singoli comuni, si deve però rilevare come in                        alcuni casi non sia stato possibile
realizzare circoli di studio (Chiesina Uzzanese, Abetone, Piteglio).
                                                                                    La distribuzione per sesso vede
                                                                                una netta prevalenza delle donne
                                                                                (71% contro il 29% di uomini) mentre
                                                                                la distribuzione per età (vedi grafico)
                                                                                evidenzia una sostanziale adesione
                                                                                alla distribuzione della popolazione
                                                                                provinciale.
                                                                                    Il dato più rilevante ai nostri fini è,
                                                                                ovviamente, quello dell’argomento
                                                                                dei circoli di studio, riportato nella

     11
       I dati qui forniti sono desunti dalla pubblicazione “I circoli di studio nella Provincia di Pistoia” realizzata al termine
      del progetto “Intrecci” dai soggetti gestori dello stesso. Per alcune delle informazioni riportate nella presente sezione
      si è anche fatto riferimento ai dati di dettaglio gentilmente forniti da Ente Camposampiero.

                                                              - 23 -
2 - I fabbisogni individuali

tabella seguente.

Tabella - L’argomento dei circoli di studio realizzati da Intrecci

                               Argomento                                       N° di circoli        %

Ambiente, Salute e benessere                                                               26         13%

Area scientifica, informatica e scienze socio-psicopedagogiche                             45         22%

Area umanistica e artistica                                                                47         23%

Artigianato, tradizioni e sapori                                                           67         33%

Cinema, fotografia, teatro e giochi                                                        18           9%

Totale                                                                                 203       100,0%

   La suddivisione in macro-aree sopra riportata, nonché una analisi dei dati di dettaglio, ci
permette di evidenziare alcuni dati di particolare rilevanza.
   La sfera legata alla dimensione della manualità, del fare (dalla cucina al bricolage, dalla
bigiotteria ai cocktail, ecc) è la categoria maggiormente presente (insieme ai circoli sul recupero
delle tradizioni locali, che però non sono stati molti).
   L’area scientifica appare a prima vista di particolare rilevanza, ma essa contiene tutte le scienze
socio-psico-pedagogiche e l’informatica; in realtà i circoli con tematica “scientifica” sono stati
pochissimi, segno di una bassa domanda da parte dei cittadini.
   Un discorso a parte merita invece l’informatica, presente sì tra gli argomenti dei circoli di studio
ma in misura minore alle aspettative. Ciò è dovuto in larga misura alle peculiarità del modello
didattico dei circoli di studio, che mal si adatta all’apprendimento dell’informatica di base (per
maggiori informazioni sul modello dei circoli di studio, si veda il paragrafo 4.2.1). In questo caso si
può affermare che il modello didattico ha influenzato in maniera significativa la tematica dei circoli
di studio (determinando quindi un numero di circoli sull’argomento informatica di base minore
dell’effettivo bisogno espresso dalla popolazione).
   Le tematiche ambientali (inserite nella più vasta area di “Ambiente, Salute e benessere”)
risultano essere poco scelte dai circolisti12, mentre quelle relative a salute e benessere hanno un
peso rilevante.

   12
     Questo dato è confermato anche dal progetto SACS – Sviluppo di Azioni per i Circoli di Studio, finanziato dalla
    Provincia di Pistoia con risorse del Fondo Sociale Europeo POR Ob.3 FSE 2000-2006 Misura C4 e gestito in ATI da
    Coop. Pantagruel, Ente Camposampiero e Consorzio Platform. Il progetto –ancora in corso nel momento in cui
    scriviamo- prevedeva tra l’altro la realizzazione di 20 circoli di studio sulle tematiche ambientali nella piana
    pistoiese. L’analisi dei dati finora disponibili ha evidenziato notevoli difficoltà nella realizzazione dei circoli su queste

                                                            - 24 -
2 - I fabbisogni individuali

   Nel complesso, tutta l’area legata al tempo libero (sport, danza, teatro, cinema, giochi,
passeggiate) ed alla cura di se stessi (salute, benessere) assume un peso assolutamente
rilevante: si tratta di un bisogno individuale che non viene solitamente soddisfatto nei canali della
educazione sia formale che non formale, e che nei circoli di studio riesce finalmente a trovare
soddisfazione e dignità.
   Per quanto riguarda l’area umanistica, si deve tenere presente che essa comprende anche le
lingue straniere; sebbene l’insegnamento delle lingue straniere a livello di base non si adatti molto
al modello didattico dei circoli di studio, l’elevata richiesta ha fatto sì che numerosi circoli di studio
venissero realizzati proprio su queste tematiche (in particolar relativamente alla lingua inglese,
francese e spagnola).
   Sempre nell’area umanistica erano presenti circoli legati alla dimensione del fare (laboratori
artistici, circoli di scrittura creativa) nel complesso decisamente superiori ai circoli di natura
puramente teorica.

    tematiche, al punto che probabilmente alcuni dei circoli previsti o non verranno realizzati o verranno realizzati con
    tematiche non ambientali.

                                                         - 25 -
2 - I fabbisogni individuali

                                    2.4. APPROFONDIMENTO: L'AREA MONTANA

   Informazioni sui fabbisogni educativi specifici della popolazione della Montagna P.se possono
essere ricavate scorporando dai dati già visti relativi ai circoli di studio le richieste e segnalazioni
dell'area montana, in particolare quelle relative al progetto "Ci Siamo!"13 (anno 2004).
   Si tratta delle segnalazioni spontanee effettuate dai cittadini della Montagna P.se
riconsegnando un coupon spedito per posta a tutte le famiglie montane. Anche in questo caso è
evidente che le segnalazioni sono relative a quella parte di popolazione maggiormente interessata
alle tematiche educative.
   I dati sono riportati nella tabella e nel grafico seguente.

Tabella 2-3, Le segnalazioni della popolazione montana per i Circoli di Studio (Progetto "Ci
Siamo", 2004)

                                                              N° di        % di
                      Argomento
                                                           segnalazioni segnalazioni

   Ambiente, Ecologia, Giardinaggio e Agricoltura                        9          5,6%
   Arte, Beni culturali, Restauro                                        6          3,8%
   Attività Manuali e Artigianato                                      17         10,6%
   Commercio, economia, gestione aziendale                               1          0,6%
   Enogastronomia, Ristorazione, Alberghiero                           22         13,8%
   Grafica, foto/video, moda                                             8          5,0%
   Informatica e Telecomunicazioni                                     17         10,6%
   Letteratura, Storia, Filosofia                                        2          1,3%
   Lingue straniere                                                    29         18,1%
   Medicina e Salute                                                     6          3,8%
   Musica e canto                                                        2          1,3%
   Scienze socio-psico-pedagogiche                                       2          1,3%
   Sport, Danza, Attività Motorie                                      19         11,9%
   Turismo e tradizioni locali                                           9          5,6%
   Altro                                                               11           6,9%
   Totale                                                             160       100,0%

   13
     Il progetto "Ci Siamo – Circoli di Studio sulla Montagna P.se" è stato finanziato dalla Provincia di Pistoia nell'anno
    2004 con risorse FSE e Regione Toscana a valere sulla mis. C4 del POR Ob. 3 FSE 2000-2006 e gestito
    dall'Agenzia Formativa Ass. Altra Formazione.

                                                          - 26 -
2 - I fabbisogni individuali

Grafico 2-2, Le segnalazioni della popolazione montana per i Circoli di Studio (Progetto "Ci
Siamo", 2004)

                                               Altro

          Turismo e tradizioni                                            Sport, Danza, Attività
                locali                                                           Motorie

      Ambiente, Ecologia,
        Giardinaggio e
          Agricoltura

                                                                                      Attività Manuali e
                                                                                          Artigianato

          Enogastronomia,
            Ristorazione,
            Alberghiero

                                                                   Lingue straniere
                      Informatica e
                   Telecomunicazioni

                                         Grafica, foto/video,
                                               moda

   I dati evidenziano alcune caratteristiche significative della domanda educativa in Montagna
P.se, in particolare risulta particolarmente forte il legame con il territorio, che viene vissuto come
un'opportunità di sviluppo in ottica soprattutto turistica. Sono infatti presenti segnalazioni sia
relative alle tematiche ambientali, sia a quelle turistiche (ad es. "rilancio turistico della Montagna
P.se", "conduzione di Bed & breakfast"), sia ai prodotti tipici ed alle tradizioni e storia locale (nel
complesso le segnalazioni direttamente legate allo sviluppo del territorio sono circa il 12%).

                                                   - 27 -
2 - I fabbisogni individuali

                                     2.5. APPROFONDIMENTO: I GIOVANI

   Nel redigere questa analisi dei fabbisogni si è deciso di dedicare un paragrafo
all'approfondimento dei fabbisogni educativi dei giovani. Questa scelta nasce dalla constatazione
che la maggior parte delle indagini e ricerche (ad esempio le indagini ISFOL e DOXA) prende in
esame la popolazione degli over 25, cosicché per la fascia di età precedente mancano
informazioni tali da permettere una lettura, anche solo approssimativa, dei fabbisogni educativi.
   Si è pertanto ritenuto opportuno dedicare una particolare attenzione ai fabbisogni dei giovani,
nel tentativo di coprire almeno parzialmente la lacuna esistente nei dati e indagini ad oggi
effettuate.
   Una questione preliminare da affrontare è la scelta della fascia di età cui fare riferimento: la
dizione "giovani" viene infatti interpretata in modo assai diverso a seconda dei contesti, senza
dimenticare peraltro che l'allungamento della durata media della vita ed il progressivo aumento
dell'età media di abbandono del nucleo familiare di origine tendono spesso a spostare il limite di
età per i giovani ben oltre i 30 anni.
   A livello europeo e nazionale si individua solitamente come età massima di riferimento per la
fascia giovanile i 24 anni, ma persistono numerose differenze sull'età iniziale: ad esempio, nel
considerare la disoccupazione giovanile si prende la fascia di età 15-24; nei censimenti nazionali
l'ISTAT fa riferimento a fasce quinquennali (20-24); nel valutare la percentuale di giovani diplomati
si considera la fascia 19-24, ecc.
   La scelta di una particolare fascia di età è, entro certi limiti, dettata dal problema che si intende
analizzare, ma contiene inevitabilmente anche un margine di arbitrarietà; nel nostro caso, due
considerazioni ci sono sembrate particolarmente rilevanti:
   -   la presente indagine verte sull'educazione degli adulti, e questo sposta automaticamente il
       limite inferiore della fascia di età almeno ai 18 anni;
   -   essa, inoltre, si focalizza sull'educazione non formale piuttosto che sull'istruzione, e questo
       porta a fissare il limite inferiore della fascia di età giovanile posteriormente all'età in cui
       solitamente si acquisisce il diploma di scuola media superiore, ovvero ai 19 anni.
   Si pertanto deciso di considerare come popolazione di riferimento quella dei giovani adulti in
età 19-24.
   A tale proposito si rendono necessarie due precisazioni:

                                                  - 28 -
2 - I fabbisogni individuali

     -    seppur con alcune cautele, è evidente che i dati riportati possono essere estesi senza
          enormi variazioni anche a fasce di età limitrofe (ad es. 18-24, oppure 20-24)
     -    il riferimento a fasce di età diverse delle indagini e ricerche che esaminano le tematiche
          giovanili porta a dover compiere operazioni di interpolazioni dei dati che ne diminuiscono la
          precisione statistica (ad es., i dati relativi al censimento 2001 sono relativi alla fascia di età
          20-24, e devono essere letti con una certa cautela se si desiderano estendere alla fascia
          19-24).

2.5.1. LE CARATTERISTICHE DEL FENOMENO

     I giovani 19-24 residenti in provincia di Pistoia erano14, al 31/12/2003, ben 15.819 (5,77% della
popolazione complessiva), con una suddivisione non omogenea nei vari comuni (si veda la tabella
e la figura seguente).

Tabella 2-4, Popolazione e giovani 19-24 residenti al 31/12/2003
                                      Popolazione                               Giovani 19-24
                                                          Giovani 19-24
                                        residente                              ogni mille abitanti
                                          Area Pistoiese
     Agliana                                    15.152                   964                 63,6
     Montale                                    10.331                   697                 67,5
     Pistoia                                    84.526                 4.620                 54,7
     Quarrata                                   23.439                 1.513                 64,6
     Serravalle                                 10.640                   611                 57,4
     Totale area pistoiese                   144.088                   8.405                58,3
                                          Area Montana
     Abetone                                        694                   39                 56,2
     Cutigliano                                  1.664                    85                 51,1
     Marliana                                    3.087                   172                 55,7
     Piteglio                                    1.880                    64                 34,0
     Sambuca Pistoiese                           1.672                    63                 37,7
     San Marcello P.se                           7.024                   292                 41,6
     Totale area montana                       16.021                   715                 44,6

14
     Dati delle anagrafi comunali riportati in Provincia di Pistoia, Analisi, studio, ricerca e idee-progetto relative al sistema
         educativo-formativo della Provincia di Pistoia, a cura di Soluzioni srl, Pisa, 2007

                                                              - 29 -
2 - I fabbisogni individuali

                             Valdinievole
Buggiano                          8.341                 473       56,7
Chiesina Uzzanese                 4.060                 208       51,2
Lamporecchio                      7.022                 449       63,9
Larciano                          5.986                 363       60,6
Massa e Cozzile                   7.387                 403       54,6
Monsummano Terme                 20.095               1.395       69,4
Montecatini Terme                20.627               1.067       51,7
Pescia                           18.570               1.039       56,0
Pieve a Nievole                   9.271                 537       57,9
Ponte Buggianese                  7.981                 490       61,4
Uzzano                            4.851                 275       56,7
Totale Valdinievole            114.191                6.699       58,7
Totale Provincia               274.300               15.819       57,7

           Grafico 2-3, Numero di giovani 19-24 ogni mille abitanti al 31/12/2003

                                            - 30 -
2 - I fabbisogni individuali

   Come si vede chiaramente dalla tabella e dal grafico, la provincia può essere suddivisa
approssimativamente in tre zone:
   -    l'area montana, dove la popolazione giovanile è presente in misura minore (in tutti i comuni
        la percentuale di giovani è minore della media provinciale)
   -    una fascia centrale ovest-est, che si estende dal Comune di Pescia a quello di Pistoia, dove
        la presenza di giovani è in linea con la media provinciale;
   -    l'area sud-est (più precisamente, la zona sud della Valdinievole e la zona est dell'area
        pistoiese) dove la popolazione giovanile è maggiore della media provinciale, con punte nei
        comuni di Monsummano Terme e di Montale.

   La percentuale di diplomati tra i giovani pistoiesi è in costante crescita (in linea con le
tendenze regionali e nazionali), mantenendosi tuttavia al di sotto della media regionale15; il
censimento ISTAT 2001 riporta una percentuale di diplomati nella fascia 20-24 anni pari al 63%;
dati più aggiornati16 portano tale percentuale al 67%.
   La distribuzione dei diplomati17 sul territorio provinciale non è omogenea, in particolare:
   -    si hanno valori superiori alla media nei comuni di Pistoia e Montecatini Terme, Pescia e
        nella zona Montana (con esclusione dei comuni di Sambuca, Piteglio e Marliana);
   -    si hanno valori inferiori alla media nella fascia sud-est della provincia, la medesima dove
        abbiamo già visto essere maggiore la popolazione giovanile, probabilmente a causa di una
        maggiore possibilità di trovare impieghi che richiedono una bassa qualifica.

   Ai diplomati si devono aggiungere quei giovani che frequentano ancora la scuola media
superiore (allievi in ritardo o ripetenti): si tratta18 nel complesso di circa 590 giovani tra i 19 ed i 24
anni (pari al 3,73% della popolazione tra 19-24 anni).

   La percentuale di giovani pistoiesi iscritti ad un corso universitario è andato crescendo negli
anni, pur mantenendosi al di sotto della media regionale. A fine anno 200319 la percentuale di

   15
      In base ai dati ISTAT del censimento 2001, la Provincia di Pistoia risulta la penultima in Toscana per percentuale
     di diplomati-laureati.
   16
      Il dato si riferisce alla percentuale dei 22enni nell'anno 2006 (cioè ai nati nel 1984) ed è una elaborazione sui dati
     dell'Osservatorio Scolastico Provinciale riportata in Provincia di Pistoia, Analisi, studio, ricerca e idee-progetto
     relative al sistema educativo-formativo della Provincia di Pistoia, a cura di Soluzioni srl, Pisa, 2007
   17
      Dati ISTAT, Censimento 2001, relativi alla percentuale di diplomati nella popolazione tra 19 e 34 anni
   18
      Elaborazione sui dati relativi a ritardo – parità - anticipo nella scuola secondaria di secondo grado riportati in
     Osservatorio Scolastico della Provincia di Pistoia, Io domani – Rapporto sulla scuola pistoiese – A.S. 2005/06,
     Pistoia, 2007.
   19
      I dati di questo paragrafo relativi all'iscrizione all'Università ei giovai pistoiesi sono tratti da Provincia di Pistoia,
     Analisi, studio, ricerca e idee-progetto relative al sistema educativo-formativo della Provincia di Pistoia, a cura di
     Soluzioni srl, Pisa, 2007

                                                            - 31 -
2 - I fabbisogni individuali

giovani 19-24 iscritti all'università era pari al 25,3% (circa 4000 giovani), con un notevole squilibrio
tra maschi (21,2%) e femmine (29,6%).
   La distribuzione degli iscritti sul territorio provinciale segue approssimativamente quella dei
diplomati, anche se si deve notare che passando dalla percentuale di immatricolati (sulla fascia 19-
22) a quella degli iscritti (fascia 19-24) e infine a quella di laureati (fascia 24-32) si assiste ad una
progressiva diminuzione percentuale dei residenti nella zona montana: infatti, per questa zona, la
percentuale di immatricolati è in linea con il dato provinciale, quella di iscritti lievemente inferiore
(22% conto 25,3%) e quella di laureati notevolmente più bassa (6,9% contro 17,7%). Tale
progressiva diminuzione può, almeno in parte, essere imputata alla maggiore difficoltà per gli
studenti montani nel raggiungere il vicino ateneo fiorentino, determinando nel tempo un più alto
tasso di interruzione degli studi universitari.
   Nel complesso, considerando sia gli iscritti all'università che coloro che ancora frequentano la
scuola media superiore, il 29% dei giovani pistoiesi frequenta un regolare corso di studi, mentre il
restante 71% è inserito nel mondo del lavoro o alla ricerca di un impiego.

   Analizzare nel dettaglio la composizione di questo 71% di giovani (circa 11.000 individui) è
particolarmente difficoltoso, poiché mancano pubblicazioni aggiornate sia sulla disoccupazione
giovanile nella Provincia di Pistoia sia sulle tipologie contrattuali dei giovani lavoratori.
   Al 2003 (dati disponibili sulle pagine del Servizio Statistica della Provincia di Pistoia) il tasso di
disoccupazione giovanile20 era pari al 15,3, con un notevole squilibrio tra uomini (9,2) e donne
(22,8). Considerando che il tasso di disoccupazione è calcolato in rapporto alla popolazione attiva
(da cui si escludono gli studenti), esso indica che circa l'11% dei giovani è disoccupato. Si deve
tuttavia notare che:
   -      la disoccupazione giovanile in Toscana è aumentata dal 2003 al 2006 (passando dal 13,4 al
          15,4, dati ISTAT), e presumibilmente questo è avvenuto anche nella provincia di Pistoia;
   -      il tasso di disoccupazione giovanile è riferito alla fascia 15-24, e non 19-24.
   In conclusione, l'indicazione dell'11% di giovani in cerca di lavoro deve essere presa con molta
cautela (almeno con un margine di uno-due punti percentuali di variabilità).

   Tenendo conto dei margini di variabilità sopra evidenziati, possiamo affermare che circa il 60%
dei giovani pistoiesi ha un impiego.
   Il Rapporto Annuale 2005 dell'Osservatorio Provinciale sul mercato del Lavoro ha presentato
per la prima volta dati completi relativi all'apprendistato. Dai dati presentati, gli apprendisti nella

   20
        Il tasso di disoccupazione giovanile è riferito alla fascia di età 15-24: i dati qui presentati devono essere quindi
       presi con estrema cautela se riferiti alla fascia 19-24.

                                                            - 32 -
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