STELLA 5 - TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE

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Programma MoVimento 5 Stelle Liguria 2015

              STELLA 5 – TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE
                                                 Premessa
La corruzione ormai è insita ad ogni livello della Pubblica Amministrazione, favorendo chi ha rapporti
e legami più forti con politici o funzionari pubblici, agendo nelle pieghe poco chiare delle norme e
della burocrazia.
Tutto questo finisce per creare una forte lesione dei diritti dei cittadini, oltre che sperperi incontrollati
e fenomeni dilaganti di corruzione.
La Regione Liguria deve essere la casa di tutti i cittadini liguri, una casa dove non solo tutti hanno il
diritto di entrare, ma di cui è necessario garantire la semplicità di accesso. Un' «operazione
trasparenza» concreta, in grado di coinvolgere sia l'ambito politico sia quello tecnico, fornirebbe ai
cittadini gli adeguati strumenti di controllo dei loro dipendenti, ma sarebbe altresì un utile aiuto alla
Magistratura per scoprire eventuali reati. Fermo restando un principio di fondo, che è chiamato
costantemente guidare l’azione della politica: le modalità più innovative di governo dei territori si
basano su vaste alleanze tra cittadini e istituzioni.
Di certo per il presidio in termini di vivibilità civile/ e democratica dello spazio urbano, per la
ricostruzione di legature sociali che sanzionino comportamenti anomici (leggi micro criminalità, ma
non solo) come per la definizione condivisa delle destinazioni d’uso del territorio. Si chiama
“amministrazione catalitica” (o governance di nuova generazione), in cui il soggetto pubblico svolge
un ruolo di regia (aggregazione, indirizzo, coordinamento e controllo) per far fare più che fare in
prima persona. Una modalità messa efficacemente alla prova per dare un senso effettivo (e non
paternalistico) alle stanche retoriche “sull’ascolto” (non di rado demagogiche ed illusionistiche).
Anche in quest'ottica, il candidato presidente M5S ha aderito al manifesto di libera “Integrità a costo
zero 2015” relativo ad un'economia trasparente, impermeabile a corruzioni e mafie”; la “tutela di chi
rompe il silenzio”; “regolamentazione dei vitalizi e stop ai condannati per mafia e corruzione” e “lotta
alla povertà e e sostegno ai giovani disoccupati”.

TRASPARENZA
La trasparenza è la migliore garanzia del rispetto della legalità.

Adeguamento sostanziale al decreto legislativo 33/2013
Il Governo Monti varò nel marzo del 2013 un decreto legislativo che introdusse una serie di obblighi di
trasparenza e pubblicità nella pubblica amministrazione.
La maggior parte di questi obblighi avrebbero dovuto essere espletati attraverso il sito istituzionale,
ma al giorno d’oggi il sito della Regione Liguria è finito per risultare totalmente fuori norma, dal
momento che i formati dei file e l'organizzazione delle varie sezioni non permettono un concreto
esercizio del diritto alla trasparenza di ogni cittadino.

Ricognizione e adeguamento alla legge Severino
La legge Severino è un primo passo, anche se insufficiente, verso la lotta alla corruzione, prevedendo
criteri di indegnità morale e di incompatibilità e inconferibilità di incarichi pubblici.
Ai sensi dell’articolo 122 della Costituzione, la legge regionale può prevedere ulteriori cause di
incompatibilità ed ineleggibilità dei membri della Giunta e del Consiglio, come
-Vietare i doppi incarichi
-Vietare conflitti di interessi
-Prevedere casistiche di indegnità morale, ad esempio per i condannati in via definitiva.

Stesse valutazioni possono essere estese alle nomine di competenza della Regione o alla conferibilità
degli incarichi, prevedendo altresì meccanismi di revoca.

Nomine trasparenti e meritocratiche
Attraverso la commissione competente, il Consiglio Regionale dovrebbe provvedere ad approvare o
respingere le nomine di competenza della Giunta, secondo la coerenza con le leggi vigenti e
promuovendo il contrasto al conflitto d’interessi, la meritocrazia e la libertà dalla politica.
Una tale possibilità può però derivare soltanto da una modifica allo Statuto ed al Regolamento
dell’Assemblea Legislativa.

Bilancio trasparente e tracciabilità
Il bilancio della regione deve essere reso comprensibile e trasparente per ogni cittadino, che deve
avere la piena conoscenza di come viene speso ogni singolo euro, così come a chi finisce.
Questo può essere reso possibile grazie a software che traducano i codici SIOPE (Sistema Informativo
sulle Operazioni degli Enti Pubblici, messo a punto da RGS, Bankitalia e ISTAT) in informazioni
consultabili e comprensibili a chiunque.
Determinati siti governativi hanno già adottato questo sistema, ma è possibile migliorarne l'efficacia e
la comprensabilità attuando un monitoraggio più esteso e più efficiente, anche sulla scorta di sistemi
informativi già usati, ad esempio, per rendere trasparente l'utilizzo dei fondi europei
Un sito in grado di integrare questi tre sistemi in maniera smart permetterebbe al cittadino di avere
una facilità di accesso ai dati della spesa pubblica, che unito alle banche dati legislative può
raggiungere livelli di trasparenza in linea con quanto avviene nei paesi più avanzati in questo settore.
Allo stesso tempo, è possibile realizzare una mappa digitale che permetta di vedere in ogni punto del
territorio se vi siano previsti impegni economici da parte della Regione così come lo stato dell’iter
relativo.
In questo modo, non solo il cittadino può conoscere esattamente la destinazione dei soldi pubblici,
ma permette anche alla stessa amministrazione di monitorare efficacemente l'andamento dei lavori
tanto in termini di tempi quanto di economicità.

Stazione Unica Appaltante e Centrale Unica di Committenza
L’intervento del Governo Renzi ha ridotto le stazioni appaltanti da 32.000 a circa 35, favorendo il
consorziarsi di comuni non capoluoghi di Provincia.
Allo stato attuale esistono due grossi strumenti per ottimizzare i costi, che sono:
1. Centrale Unica di Committenza: una centrale di acquisti di beni e servizi. Oggi tal consorzio (CRA) è
in liquidazione e le sue competenze (per l’ambito sanitario) sono state assorbite dall’ASR.
2. Stazione Unica Appaltante: un’unica stazione appaltante per tutti i lavori pubblici, che gestisce a
livello centralizzato tutta la procedura, a cui possono aderire su base volontaria anche altri Enti
pubblici.

Noi possiamo e dobbiamo favorire appositi accordi, specialmente per quegli Enti che spendono in
LL.PP. somme rilevanti, tra la SUAR e le Amministrazioni, nonché le Prefetture e l’ANAC, in modo da
opporsi validamente alle infiltrazioni della criminalità organizzata.

Contrasto alle consulenze ed agli affidamenti diretti
A fronte di ingenti spese in consulenze esterne, quantificate da fonti ufficiali in circa un milione di
euro, non sembra esserci modo di valutare ex post gli effettivi risultati di queste consulenze.
Eppure la Regione dispone tanto di dirigenti quanto di competenze che possono e devono essere
valorizzati; ugualmente è in grado di stringere accordi con l’Agenzia delle Entrate a livello gratuito (con
il solo pagamento del rimborso spese) per consulenze nell’ambito catastale e territoriale.
Il Movimento 5 Stelle si propone una drastica riduzione del ricorso alle consulenze esterne
(dell'ordine dell'80% in 5 anni), valorizzando le competenze interne e sottoponendo il ricorso a
consulenze a criteri di rotazione, efficienza e trasparenza. La consulenza deve prevedere un’apposita
selezione pubblica, con pubblicazione dei nominativi, dei CV e qualunque altro dato utile, sul sito
della Regione e selezionato con criteri meritocratici.
Anche gli affidamenti diretti dei lavori pubblici (quelli sotto soglia comunitaria) devono avvenire
secondo gli stessi criteri: le imprese interessate (specie PMI) che intendano lavorare per la Regione si
iscriveranno ad un apposito registro, mentre sarà poi compito della regione trimestralmente, con il
concerto delle Prefetture e dell’ANAC (sulla base di apposite convenzioni), stilare una white list di
imprese accreditate e procedere, nell’ambito dell’affidamento diretto, a garantire la rotazione dei
soggetti iscritti.
Il tutto dovrà essere pubblico e consultabile sul sito istituzionale ed accanto ad ogni impresa (oltre ai
soci-titolari) dovrà figurare quali lavori ha svolto per la Regione, per quale importo, oltre allo stato dei
pagamenti.

LEGALITA’
 Tutele per chi denuncia
Sebbene non esista ancora a livello nazionale la normativa sul whistleblowing, proposta dal M5S,
ossia una legge che tutela le il dipendente pubblico che denuncia illeciti, la Regione, nell’ambito del
suo Piano Triennale Anticorruzione, può prevedere determinate tutele per chi denuncia, come degli
accantonamenti economici a loro supporto (per spese legali o altro) e meccanismi di controllo che
proteggano i dipendenti pubblici che denunciano. In questo caso, chi effettua una denuncia, non deve
più temere ritorsioni o forme di mobbing.

PARTECIPAZIONE
Finora la regione Liguria non si è ancora dotata di una disciplina organica sulla partecipazione come
avvenuto in altre regioni. Quindi è essenziale riconoscere sempre di più l’influenza del cittadino nelle
decisioni pubbliche ampliando la gamma degli strumenti partecipativi come anche la nostra
Costituzione ci indirizza.
Il Movimento 5 Stelle deve impegnarsi anche sotto questo profilo, portando avanti e sviluppando i
seguenti punti:

Adozione della normativa europea in materia di opere a impatto economico e sociale
Sottoporre a controllo referendario ogni scelta relativa a interventi sul territorio di portata
significativa, prevedendo un’ampia azione informativa preventiva e l’inserimento nel quesito
referendario anche della “opzione zero” (il rifiuto di tale scelta).

Referendum propositivo e approvativo
Accanto alle tipologie di referendum già previste dallo Statuto, inserire anche il referendum
propositivo nonché quello approvativo;

Discussioni e delibere sui referendum entro termini percisi
Per il referendum consultivo e quello propositivo, nonché per l’iniziativa legislativa popolare,
prevedere l’obbligatorietà da parte del consiglio regionale di discutere e decidere nel merito entro un
preciso termine e non solo deliberare in senso generico;

Abolizione quorum
Prevedere che la proposta soggetta a referendum sia automaticamente approvata se, ad esempio,
partecipa alla votazione la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni regionali e se ottiene la
maggioranza dei voti validamente espressi; ovvero abolendo il “quorum” così come ad oggi è
inteso    ;

Parecipazione attaverso streaming
Prevedere strumenti, anche di natura tecnologica, che permettano al cittadino di partecipare alle
sessioni del consiglio regionale e che lo stesso si debba riunire in orari che agevolino la partecipazione
del maggior numero di cittadini;

Copertura finanziaria
Sottoporre l’approvazione delle leggi, anche quelle di iniziativa popolare, all’effettiva copertura
finanziaria;

Votare le leggi
Prevedere il voto nominale sulle leggi di iniziativa popolare e sulle decisioni referendarie;

Proporre emendamenti
Prevedere un periodo precedente alla promulgazione delle leggi regionali, durante il quale cittadini o
gruppi di cittadini possono proporre “emendamenti” che dovranno essere discussi dal consiglio
regionale prima della definitiva promulgazione;

Partecipazione a livello locale
Prevedere una legge di disciplina della partecipazione a livello locale.

CONNETTIVITA’
Uno degli scopi principali del programma del Movimento 5 Stelle è quello di garantire un accesso alla
rete internet e ai servizi ad essa collegati in modo il più possibile gratuito o a costi molto limitati, per
tutti i cittadini. Vanno quindi favorite o implementate tutte le politiche tese al miglioramento della
“connettività” di tutta la cittadinanza e la copertura del territorio regionale a banda larga.

PARI OPPORTUNITA’ E DIRITTI DELLE PERSONE
Partendo da uno dei principi cardine del Movimento 5 Stelle, “nessuno deve rimanere indietro”, e
sentendo fortemente il desiderio di una regione più giusta ed egualitaria, diventa imprescindibile
intraprendere la difesa delle minoranze e delle persone in difficoltà.
Seguendo i criteri dell’autodeterminazione, della laicità e dell’antirazzismo, il Movimento 5 Stelle si
impegna quindi a combattere ogni forma di discriminazione in materia di sesso, orientamento
sessuale, età, disabilità, religione, convinzione politica, origine etnica o razza.
       ●        incentivare le aziende ad aumentare l’accesso al part time (o a forme alternative di
       condivisione del lavoro, come ad es. il coworking) ed al telelavoro delle madri lavoratrici (e/o
       dei padri), attraverso attività di formazione delle aziende stesse (sulle caratteristiche e sulle
       metodiche di utilizzo di questi strumenti)
       ●        incentivare e favorire il riassorbimento nel mercato del lavoro delle persone over 40.
       Sono già presenti le attività dei centri per l’impiego, ma è necessario stimolare le aziende ad
       assumere anche questa categoria di lavoratori, eventualmente attraverso sgravi fiscali o
       semplificazione burocratica e/o percorsi di riqualificazione professionale mirati all’acquisizione
       di competenze che vadano nell’ottica della sostenibilità ambientale e della produzione in
       piccola scala (es. imparare a riparare oggetti).
       ●        Favorire l’accesso delle famiglie a strutture pubbliche come nidi o scuole materne
       migliorando l’offerta complessiva, o eventualmente - dove questo non è possibile -
       promuovendo anche l’istituzione di sistemi alternativi come ad es. baby sitter di condominio,
mini nidi di quartiere, ecc che, oltre a favorire l’aggregazione sociale, rischiano anche di creare
qualche posto di lavoro.
●         Per le persone con gravi disabilità, introdurre l’assistenza sociosanitaria di tipo indiretto
(l’istituzione dà il contributo economico al disabile che poi sceglie come/con chi spenderlo)
rispetto all’assistenza diretta (l’istituzione eroga direttamente la prestazione assistenziale).
Questo tipo di approccio consente al disabile (o alla sua famiglia) di decidere autonomamente
del tipo e della quantità di assistenza necessaria/richiesta. Secondo alcune stime, questo tipo
di approccio consente un risparmio economico notevolissimo dell'ordine del 35%. A questo
scopo può essere utile l’istituzione di un albo regionale degli Assistenti Personali, figura che fa
da tramite, da strumento comunicativo tra la persona con disabilità e la società, con l’obiettivo
di permettere alla persona con disabilità di esprimere le proprie esigenze ed attuare le proprie
volontà e scelte. L’Assistente Personale deve essere scelto e assunto direttamente dalla
persona disabile (non imposto dalla cooperativa di servizio), essendo fondamentale un
rapporto di fiducia e collaborazione continuativa.
●         Anche se la regione Liguria ha già una legge molto avanzata (LR 52 del 2009 - Norme
contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere),
anzi proprio ai sensi di questa, è sempre importante promuovere campagne di
sensibilizzazione e informazione sui temi LGBT e di lotta all’omotransfobia, specialmente tra il
personale sociosanitario e docente a tutti i livelli.
●         Il Movimento si impegna ad adottare il Gender Mainstreaming (integrazione della
dimensione di genere) valutando le diverse implicazioni per uomini e donne di ogni azione
politica prevista, compresa la legislazione ed i programmi, in tutti i settori e livelli.
●         Studio e promozione di una rete di aiuto reciproco tra i cittadini, sfruttando anche
potenzialità di condivisione e solidarietà già espresse dalla società e facilitate dalla rete, che
potrebbero diventare istituzionali come ad esempio il “foodsharing” (il cibo preparato per
mense scolastiche, aziendali o ospedaliere, l’invenduto delle grandi catene di supermercati etc.
che viene raccolto e ridistribuito tra le persone in difficoltà economica). Oppure
l'istituzionalizzazione di iniziative ormai consolidate come le banche del tempo relativamente
all'erogazione di determinati servizi alla persona.
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