PROGRAMMA DEL CONTROLLO 2023 - Programma delle attività di controllo della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali per ...

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PROGRAMMA DEL CONTROLLO 2023 - Programma delle attività di controllo della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali per ...
SEZIONE DI CONTROLLO PER GLI AFFARI
                  COMUNITARI E INTERNAZIONALI

    PROGRAMMA DEL CONTROLLO 2023
         Programma delle attività di controllo della
Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali
                       per l’anno 2023
PROGRAMMA DEL CONTROLLO 2023 - Programma delle attività di controllo della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali per ...
SEZIONE DI CONTROLLO PER GLI AFFARI
                  COMUNITARI E INTERNAZIONALI

    PROGRAMMA DEL CONTROLLO 2023
         Programma delle attività di controllo della
Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali
                       per l’anno 2023
CORTE               DEI      CO:--JTI
                                     LA SI!ZIONll DI CONTROLLO
                                  Pl!R Gl.f AFFARI COMUNITARI EO
                                               11'TERNAZIONALI

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LA PROGRAMMAZIONE 2023

                                 Corte dei conti
                                  LA SEZIONE DI CONTROLLO
               PER GLI AFFARI COMUNITARI ED INTERNAZIONALI

                                                RELAZIONE

QUADRO PROGRAMMATICO-PERIMETRO DELLE COMPETENZE

In primo luogo, va considerato che rimane valido lo scenario, già illustrato lo scorso
anno, nel quale va a collocarsi la gestione dei Fondi europei che attiene alla
competenza della Sezione.

La Sezione proseguirà, pertanto, sulla strada intrapresa post pandemia, con tutte le
tematiche di attenzione al tema dell’efficienza della P.A., per una rigenerazione
dell’Amministrazione e per la strategia di ripresa, avente come pilastro la politica
di coesione.

L’obiettivo è sempre quello di evitare la dispersione delle risorse, soprattutto per
quanto riguarda i progetti di grandi dimensioni, che saranno preminenti nella
nuova        programmazione,              superando,         anche     attraverso      una     maggiore
centralizzazione della gestione e del monitoraggio degli stessi, i punti di debolezza
già messi in evidenza nella relazione della Sezione sui “grandi progetti” della
programmazione europea 2007-2013, approvata con la Del. 13/21.

L’azione della Sezione andrà a focalizzarsi sulle procedure di monitoraggio messe
necessariamente in campo da parte di RGS-IGRUE e dall’Agenzia per la Coesione
territoriale, che devono portare a disporre di dati il più possibile attendibili e attuali.

CORTE DEI CONTI                                                      Relazione sulla programmazione
                                                                                                      1
Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali                              2023
LA PROGRAMMAZIONE 2023

Non si può non evidenziare che la tematica relativa alla politica di coesione
assumerà probabilmente, nel prossimo periodo, un’importanza ancora più
significativa; un sintomo in tal senso può trarsi dal nuovo “Ministero degli Affari
Europei, Coesione territoriale e PNRR”, che istituzionalizza la stretta correlazione
tra la gestione ordinaria dei fondi europei e quelli legati al Piano nazionale di ripresa
e resilienza, già più volte rimarcata dalla Sezione.

L’iniziativa React-EU ha avuto risultati significativi, al momento, solo sul fronte
dell’impegno di gran parte delle risorse dei Fondi SIE non utilizzate nella
Programmazione 2014-2020. Considerando che i pagamenti potranno essere
effettuati fino a tutto il 2023 e che la capacità di pagamento è in realtà diminuita in
termini percentuali a fronte dell’ampliamento delle risorse disponibili, non può
dirsi realmente partita l’attuale fase di Programmazione 2021-2027.

Non va inoltre sottovalutato che l’impegno per il PNRR determina un’attenzione
prioritaria per progetti che, come si è avuto modo di segnalare più volte, attengono
sempre alle politiche di coesione, al di là ovviamente delle “Riforme” che hanno un
loro ruolo specifico. Sarà data particolare attenzione alla concentrazione sugli stessi
progetti, in particolare quelli diretti alla realizzazione delle opere pubbliche, di
diverse fonti di finanziamento (dai fondi SIE, dai Fondi in agricoltura e nazionali),
nel rispetto del “Dispositivo” Reg.241/2021 che espressamente vieta che i fondi
della RRF coprano le medesime spese.

La questione rileva soprattutto per i progetti che sono già in atto e che hanno un
orizzonte temporale che va oltre il 2026. Sarà quindi importante, al di là della
chiusura dei progetti, in molti casi, per le opere pubbliche, prevista al di là
dell’orizzonte temporale del 2026, essere in grado di dimostrare, nell’ambito delle
opere pubbliche e quindi degli “investimenti”, quali “benefici attesi”, che sono
ritenuti un elemento per la valutazione di efficacia dell’azione, siano stati
effettivamente raggiunti.

Su di un piano prospettico, ma, allo stesso tempo, pragmatico che tiene conto
dell’ottica integrata, nel quadro complessivo delle politiche di coesione che, come si
     Relazione sulla programmazione                                              CORTE DEI CONTI
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LA PROGRAMMAZIONE 2023

è visto, costituisce l’ambiente comune del PNRR e dei Fondi SIE ed in agricoltura,
la Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali ha già avviato
istruttorie come quella sull’”Agricoltura sostenibile” e sul contributo del comparto
alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

La Sezione soffermerà, altresì, la propria attenzione sull’allocazione dei fondi della
Politica Agricola Comune (“PAC”) a fronte del mutato contesto di riferimento. In
particolare, la congiuntura macroeconomica induce a una nuova riflessione sugli
attuali fabbisogni del comparto agricolo, anch’esso chiamato a fronteggiare
accresciuti costi dell’energia. A fronte delle difficoltà dei produttori, occorre,
dunque, verificare se la struttura del sistema agricolo richieda interventi di
mitigazione, anche tramite la rimodulazione delle risorse.

In maggior dettaglio, il comparto appare prospettare possibili azioni, in primo
luogo, sul piano regolamentare, a cominciare dal miglioramento dell’utilizzo dei
terreni incolti anche in chiave di produzione energetica. Un utilizzo maggiormente
efficiente di tali aree consentirebbe, infatti, di compensare in parte il gap energetico,
facilitando, al contempo il raggiungimento degli obiettivi posti dal Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza con riguardo alla produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili, con pieno beneficio dell’efficacia della spesa. Per altro verso, occorre
valutare se sia necessario un affinamento dell’ammontare e dei meccanismi di
erogazione dei sussidi, con riguardo sia ai contributi accoppiati, sia a quelli
disaccoppiati. Aiuti troppo bassi potrebbero, infatti, rivelarsi poco efficaci nei
momenti di contingenza. Al fine di prevenire la dispersione delle risorse, giova
verificare anche l’adeguatezza della soglia minima degli aiuti disaccoppiati,
unitamente alla correttezza della ripartizione tra le aziende agricole.

Le analisi che precedono saranno condotte anche con riferimento all’impianto
complessivo della PAC e alla luce del contesto di mercato, che appare evidenziare
esigenze contrastanti in funzione del settore merceologico e dell’area geografica
all’interno dell’Unione europea. In particolare, alcuni tipi di produzione sono stati
maggiormente colpiti e anche gli Stati membri evidenziano talvolta necessità
CORTE DEI CONTI                                                    Relazione sulla programmazione
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LA PROGRAMMAZIONE 2023

differenti. A fronte tale quadro, dunque, appare opportuna una riflessione
sull’efficacia dell’allocazione delle risorse all’interno della “nuova” PAC 2023-2027,
di cui diverse parti invocano già l’aggiornamento.

Per quanto attiene ai rapporti finanziari con l’UE, come viene meglio delineato nel
prosieguo, l’attenzione a quello che si profila come un vero e proprio nuovo quadro
finanziario dell’UE verrà ulteriormente sviluppata, in conseguenza dell’attivazione
del NGEU e più specificamente della Recovery and Resilience Facility, anche sotto il
profilo dell’indebitamento, oltre che della stessa Unione Europea, del nostro Paese
per i rimbalzi che, a vario titolo, lo vedono esposto.

Andrà, al riguardo, analizzato con il maggiore sprofondamento che sarà possibile
per i più accurati meccanismi di riconciliazione posti in essere in sede europea, il
rapporto in “dare-avere”, con i suoi effetti in ordine alla qualificazione, che peraltro
merita una rivisitazione concettuale, non più di contributore ma di percettore netto,
tenendo conto, al contempo sia della quota della RRF da restituire, sia del sistema
adottato dall’UE, che appare caratterizzato da una logica di “cassa”.

Un altro aspetto, fortemente collegato ai flussi finanziari con l’Unione Europea, nel
senso di versamenti effettuati dall’Italia, è quello legato all’elevato numero di
procedure di infrazione al diritto dell’Unione europea. Tali procedure, ove esitate
nelle cosiddette “seconde sentenze” di condanna della Corte di Giustizia
dell’Unione europea ex art. 260 TFUE, determinano pesanti sanzioni a carico del
bilancio dello Stato.

Con riferimento alla sola materia ambientale, giova ricordare come a seguito di tre
pronunce di condanna della Corte di Giustizia in materia di rifiuti e di acque reflue,
l’Italia abbia già versato, in favore del bilancio dell’Unione europea, la complessiva
somma di euro 697.313.586,26. Tenuto conto dell’impatto finanziario di tali sanzioni
– aspetto espressamente considerato dal PNRR (Missione 2 - Rivoluzione verde e
transizione ecologica) nella definizione delle priorità di selezione dei progetti volti
al superamento delle problematiche ambientali - la Sezione manterrà e svilupperà
ulteriormente una specifica linea di controllo sull’attuazione dei progetti che
     Relazione sulla programmazione                                              CORTE DEI CONTI
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LA PROGRAMMAZIONE 2023

concorreranno alla definizione delle procedure di infrazione UE, che ha già trovato
nella Relazione annuale 2022 una importante evidenza. L’esigenza di tale controllo
muove anche dalla considerazione che i meccanismi sanzionatori propri delle
sentenze della Corte di Giustizia prevedono una diminuzione delle penalità di mora
in corrispondenza dei progressi realizzati, da parte degli Stati inadempienti, nel
superamento delle situazioni di violazione del diritto dell’Unione europea.

Nell’area specifica dei Fondi SIE la quale costituisce il core business della Sezione, va
sottolineato che la Commissione europea pone, con il Regolamento generale
1060/2021, un corpus unico di norme per sette fondi europei attuati in regime di
gestione concorrente.

In tale contesto, è importante l’estensione del principio dell’audit unico (art. 80) che
prevede che i beneficiari dei fondi, come le piccole imprese ed i piccoli imprenditori,
siano sottoposti a un unico controllo piuttosto che a molteplici controlli. Tale
previsione implica una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle
autorità nazionali che dovranno razionalizzare la logica e l’organizzazione
complessiva per gli audit cogliendo l’occasione per una configurazione definita del
primo e secondo livello (autorità di gestione ed autorità di audit), applicando in
pieno il principio di “segregation of duties”, senza trascurare peraltro l’azione della
Commissione e gli audit della Corte dei conti europea, sempre più orientati, questi
ultimi, alla valutazione dei risultati, anche in occasione di audit finanziari,
finalizzati alla DAS ma che spesso sono diretti anche ad analizzare l’organizzazione
strutturale di soggetti istituzionali. Appare quindi evidente l’esigenza, per la
Sezione, di seguire tale dinamica. Va infatti considerato che, pur nella nuova ottica
di flessibilità, il sistema degli indicatori di realizzazione è immutato, con l’esigenza
di verificare che le spese abbiano tutti i requisiti di ammissibilità previsti per i fondi
strutturali. Da ciò consegue la rilevata esigenza di prevedere un maggiore margine
di disponibilità di risorse per le A.d.g. per consentire alle strutture locali di
individuare e valutare le necessità maggiormente aderenti al territorio di
appartenenza.

CORTE DEI CONTI                                                    Relazione sulla programmazione
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Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali                            2023
LA PROGRAMMAZIONE 2023

La Sezione curerà, con particolare attenzione, i lavori relativi all’ INTOSAI
Framework of Professional Pronouncements – IFPP ed auspica di poter dare il suo
contributo alla conoscenza ed utilizzazione degli ISSAI nei nostri rapporti nazionali
di audit, sia nell’ambito di appositi percorsi formativi, sia condividendo le proprie
esperienze. Ciò vale anche per l’area degli IPSAS, della quale è l’unica Istituzione
pubblica nazionale che ne verifica il corretto utilizzo, nell’esercizio della titolarità di
External Auditor di Organizzazioni internazionali che, nel contesto delle Nazioni
Unite, vedono la Sezione anche fortemente impegnata nella collaborazione con i
colleghi della Cour des comptes presso l’Audit Board delle medesime.

Si ribadisce l’esigenza, già in passato rappresentata, di portare avanti il controllo sui
sistemi informativi, non solo nell’ottica dell’evoluzione dell’Informatica pubblica,
di pertinenza delle Sezioni Riunite, ma anche con riferimento ai sistemi gestionali
delle organizzazioni pubbliche, come già si è detto lo scorso anno: ciò non solo in
osservanza degli standard internazionali di controllo (in particolare dall’ISSAI 1315
e dal correlato ISA 315), ma soprattutto perché tale attività è ormai imprescindibile,
dal momento che per verificare l’affidabilità dei bilanci, è necessario verificare
innanzitutto l’affidabilità di tali sistemi.

La Sezione seguirà due linee fondamentali che si riflettono sulle linee di attività:

-       La prima consiste nell’attivazione di controlli gestionali nel contesto dei fondi
        europei e quindi non solo del PNRR, sviluppando quindi, con focalizzazioni
        appropriate, quei profili che emergono nelle istruttorie per la Relazione annuale
        e che trovano in essa il classico riscontro;
-       La seconda è l’attivazione sistematica delle analisi su profili comuni da
        realizzare con altre Istituzioni Superiori di controllo, nella forma di Joint o
        Parallel Audit. Le linee di attività saranno sia legate all’utilizzazione dei Fondi
        strutturali per Progetti di cooperazione internazionale (la cosiddetta CTE) con
        altri Paesi e quindi ISC, sia a Progetti europei, come l’intermodalità, le strutture
        faro (ad esempio nel contesto del TEN-T), l’ETACS. Tale attività potrà riguardare

         Relazione sulla programmazione                                              CORTE DEI CONTI
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LA PROGRAMMAZIONE 2023

     anche problematiche comuni non necessariamente legate all’utilizzo dei Fondi
     Strutturali.

A tal riguardo la Sezione intende dare continuità a forme di collaborazione che
hanno avuto recenti esiti positivi, come il parallel audit su “Managing interventions in
case of sudden pollution in the Adriatic Sea” - iniziativa che ha visto il coinvolgimento
delle ISC di Croazia, Italia, Slovenia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro ed Albania -,
conclusosi con la sottoscrizione di una dichiarazione congiunta dei Presidenti delle
Istituzioni di controllo, espressiva di una piena comunanza di vedute nella
indicazione, ai Governi nazionali, di possibili linee d’azione. In tale prospettiva
potrebbe costituire oggetto di un nuovo parallel audit il tema relativo alla
“Prevenzione e gestione dell’inquinamento del mare derivante dalla dispersione di
sostanze plastiche”. L’idea di fondo è quella di avviare un confronto tra le ISC dei
Paesi che si affacciano sul Mare Mediterraneo al fine di acquisire una piena
consapevolezza delle dimensioni del fenomeno inquinante, dare evidenza alle
migliori pratiche sperimentate e favorire l’adozione di meccanismi di interscambio
e cooperazione.

Gli elementi caratterizzanti tale parallel audit sarebbero dati dall’attualità del tema
di indagine, dal numero delle ISC potenzialmente coinvolte e dall’estensione
dell’area geografica interessata. Sul versante del metodo, la Sezione intende
proporre, nella fase progettuale dell’audit, un approccio che contempli l’apporto
delle più qualificate Istituzioni scientifiche dei Paesi partecipanti nonché l’utilizzo
di tecniche multimediali per la disseminazione dei risultati.

Nel corso del 2023 la Sezione intende dare un ulteriore impulso alla partecipazione
agli audit ECA svolti in Italia per la verifica del regolare impiego delle risorse
provenienti dal bilancio dell’UE e delle performance degli interventi finanziati. In
particolare, saranno incrementate le attività di cooperazione e di coordinamento con
la Corte dei conti europea, con una particolare attenzione per gli audit aventi ad
oggetto gli investimenti previsti dal PNRR, in sintonia con l’art.287 del TFUE e con
l’art.7, co.7 del D.L. 77/2021.
CORTE DEI CONTI                                                    Relazione sulla programmazione
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Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali                            2023
LA PROGRAMMAZIONE 2023

Nell’ambito di tale settore di attività, sottoposto a riorganizzazione nel corso del
2022, la Sezione intende offrire una sistematica evidenza degli audit finanziari, di
compliance e di performance svolti dall’ECA, presentando una vista costantemente
aggiornata dell’attività svolta in Italia dall’Istituzione di controllo dell’Unione
europea, comprensiva non solo degli esiti del controllo di compliance sull’impiego
delle risorse provenienti dal bilancio dell’Unione europea, ma anche delle questioni
di maggiore interesse che emergono all’esito degli audit di performance. Quanto alla
rilevanza del coordinamento nell’ambito stesso degli audit dell’ECA, basti citare la
recente relazione speciale 21/2022 su “Piani nazionali per la ripresa e la resilienza:
la valutazione della Commissione è adeguata nel complesso, ma l’attuazione rimane
a rischio”, il rapporto di cui si attende la pubblicazione entro fine anno su
“similarities, differences and coordination between the cohesion policy funds and
the Recovery and Resilience Facility (RRF)” ed infine, l’audit, sfociato nella
Relazione della Corte dei conti europea 21/2022, approvato il 6 dicembre 2022, su
“Piani nazionali per la ripresa e la resilienza: la valutazione della Commissione” che
già nel titolo contiene una valutazione sintetica: “È adeguata nel complesso, ma
l’attuazione rimane a rischio”. L’audit è stato condotto da Ivana Maletić Membro
dell’ECA che partecipò alla nota Audizione del 12 Febbraio 2021 dinanzi alle
Commissioni Bilancio di Camera e Senato e nella sua fase iniziale, ha visto un
incontro tenuto presso la Corte dei conti lo scorso 17 novembre 2022.

Un’area nella quale la Sezione è sempre più impegnata è infine quella delle
irregolarità e delle frodi in materia di fondi europei. Si è al riguardo, in più occasioni
sottolineato che in un ambiente sempre più finalizzato a verificare i risultati e
l’impatto dei progetti, la mancanza nella costruzione del progetto stesso di una
chiara identificazione, non solo dei risultati attesi, ma anche degli strumenti per
poterli realizzare, così come, laddove questi elementi erano presenti, la non
adeguata corrispondenza delle attività esecutive a quanto affermato, possono
assumere rilevanza ai fini dell’identificazione dell’elemento soggettivo nella
possibile integrazione della figura di reato.

     Relazione sulla programmazione                                              CORTE DEI CONTI
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L’attenzione della Sezione è del resto naturalmente rivolta ai profili attinenti ai
recuperi, ed è oggetto di analisi da parte nostra e dei soggetti istituzionali come
l’IGRUE, prevedere adeguati meccanismi per l’azione di rivalsa.

I sistemi a disposizione della Corte dei conti, come il SIDIF che si fonda sulla banca-
dati IMS-OLAF, consentono infatti di tenere traccia dell’esito delle iniziative di
recupero intraprese a livello nazionale, mentre, com’è agevole intuire, il caso di
irregolarità o la sospetta frode vengono seguite dal sistema IMS fino all’esito
rilevante per il bilancio europeo, ossia fino alla decertificazione, il momento
essenziale in cui il problema, a seguito del claw-back del contributo, si trasla in
termini definitivi sulla finanza pubblica nazionale. E ciò perché, come noto, in base
a uno dei fondamentali meccanismi che regolano i rapporti fra i diversi livelli
dell’architettura eurounitaria, le conseguenze incidono sempre nelle compensazioni
fra bilancio statale e bilancio unionale.

Il monitoraggio dei recuperi, avvenuti a valle del processo di individuazione delle
irregolarità e successivo procedimento di decurtazione delle risorse, non solo
consente di avere un quadro preciso delle iniziative di contrasto attuate nel nostro
sistema, ma è anche un potente strumento per la costruzione, a partire dal singolo
dato e dalla fattispecie concreta, di una grammatica operativa unitaria, in
particolare facilitando, in prospettiva, l’elaborazione di strategie applicative comuni
e di approcci ermeneutici condivisi.

La prospettiva, per il 2023, è di reingegnerizzare il SIDIF, per renderlo compatibile
con il nuovo sistema PIAF, costruito con l’Unione Europea e destinato a sostituire
l’attuale Arachne e soprattutto, anche con la sempre maggiore sensibilizzazione
degli attori amministrativi rilevanti, rendere la raccolta dei dati sempre più
completa ed esauriente. Ad ulteriore specificazione della Programmazione
dell’attività della Sezione per il 2023, si prendono in esame gli specifici comparti nei
quali si evolve l’azione.

CORTE DEI CONTI                                                    Relazione sulla programmazione
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LA PROGRAMMAZIONE 2023

RELAZIONE ANNUALE AL PARLAMENTO

La Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali mantiene nella
Relazione l’assetto consueto, con uno specifico riferimento ai profili attinenti al
PNRR, ma prima ancora, alla costruzione europea del NGEU ed alla sua
declinazione nella RRF, evolvendo ulteriormente, anche in considerazione dei passi
concreti che sono stati realizzati, non solamente nel 2021 ma soprattutto nel 2022, la
sua attenzione al complesso del sistema finanziario dell’Unione europea che vede
una rilevante modificazione del suo assetto, da un sistema che potremmo definire
“chiuso”, il cui perimetro era sostanzialmente definito da entrate e spese
direttamente individuate nei flussi pertinenti tra Paesi membri ed Unione europea
e vice-versa, ad un sistema che ora potremmo definire “aperto”.

Aperto, infatti, ai finanziamenti provenienti dal mercato, con emissione di titoli,
destinati a reperire le risorse necessarie all’impianto di uno strumento decisamente
innovativo mirato ad espandere la capacità di spesa per affrontare l’emergenza
originata dal COVID e rinforzare le economie nazionali, riorientandole pur sempre
nell’ottica della coesione che costituisce l’obiettivo fondamentale dell’Unione
europea. Attualmente, la nuova emergenza energetica sta spingendo ad
immaginare un ampliamento o perlomeno una ripetizione del NGEU dopo il 2026.

In più occasioni, la Sezione ha affermato che anche il nuovo strumento (regolato dal
cosiddetto “Dispositivo”, il regolamento 241/2021) rientra nel contesto dei Fondi
europei, generalmente definiti “a gestione concorrente”, sia quindi gli strutturali e
di investimento sia quelli in agricoltura. Tanto è vero che il Piano Finanziario
Pluriennale, al quale corrisponde la Programmazione finanziaria per il settennio
2021-2027, li comprende tutti, come viene evidenziato nella relazione.

Diverse sono le regole per la RRF e quindi per i PNRR nazionali. Si inverte lo stesso
approccio della Commissione europea, la quale si attende che i controlli vengano
fatti dagli Stati membri, per poi intervenire sulle rendicontazioni.

      Relazione sulla programmazione                                              CORTE DEI CONTI
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      2023                             Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali
LA PROGRAMMAZIONE 2023

L’attenzione è focalizzata sui risultati e non sulle giustificazioni di spesa, non vi è
compartecipazione dei fondi nazionali, salvo le risorse aggiuntive provenienti dai
Fondi complementari attestati dagli Stati, come nel caso dell’Italia, già al momento
della presentazione del PNRR, non vi devono essere doppi finanziamenti e ci si
attende un’azione di controllo esterno da parte delle Istituzioni superiori di
controllo nazionali, visto che la stessa Corte dei conti europea ha iniziato una serie
di audit, ai quali partecipa la Sezione, come quello su “Piani nazionali per la ripresa
e la resilienza: la valutazione della Commissione”, reso nella già citata Relazione
della Corte dei conti europea 21/2022, approvata il 6 dicembre 2022. Al riguardo, è
quantomai significativa la valutazione, che potrebbe definirsi “prudenziale” che già
nel titolo viene espressa sinteticamente: “È adeguata nel complesso, ma l’attuazione
rimane a rischio”.

Va anche fatto riferimento, al riguardo, alla recentissima analisi (01/23) della Corte
dei conti europea, approvata nella riunione dell’8 dicembre 2022, su “I
finanziamenti dell’UE a titolo di politica di coesione e del dispositivo per la ripresa
e la resilienza: un’analisi comparativa”. Del resto, la stessa regolamentazione dei
Fondi a gestione concorrente ha visto innovazioni di non scarso rilievo, come il
consolidamento del “Single Audit approach” recato dal Reg. 1060/2021, che sposta
l’attenzione sugli esiti del progetto, dall’attenzione ai passaggi finanziari del
procedimento di spesa. Siamo di fronte, pur tenendo conto delle attuali differenze
tra il sistema classico dei Fondi europei e quello della RRF, ad una possibile
evoluzione osmotica, già evidenziata in recenti incontri con la Corte dei conti
europea.

I profili da tenere presente sono tanti. Sul fronte che potremmo definire “Macro”
abbiamo una sensibile modifica nei rapporti finanziari tra Italia ed Unione europea,
sia per gli apporti recati dal raggiungimento di milestones e targets, sia per
l’esposizione debitoria del nostro Paese per la sensibile quota “a debito” della RRF,
richiesta e concessa. Sul fronte che potremmo definire “Meso”, rilevano le azioni
dirette a limitare l’onere derivante dalle Sanzioni per le “Seconde condanne”, come

CORTE DEI CONTI                                                    Relazione sulla programmazione
                                                                                                    11
Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali                            2023
LA PROGRAMMAZIONE 2023

quelle connesse alla chiusura delle discariche, che presentano anche collegamenti
con il PNRR ed anche l’impatto che in Agricoltura, anche nell’ottica applicativa
della nuova PAC (forse già ora non sufficientemente efficace, sia per le emergenze
sanitaria ed energetica, sia per il troppo lungo processo che ha portato alla sua
definizione) può avere il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili, che trova
abbondanti riflessi nel PNRR ma che era da tempo oggetto dei progetti comunitari.

Non vanno trascurati i fenomeni delle irregolarità e delle frodi, le quali ultime
meritano un ripensamento dell’elemento soggettivo del reato, tenendo conto
dell’attenzione ai risultati (prevista dalla RRF) la cui consapevolezza da parte dei
beneficiari va verificata sia nella fase progettuale anche per l’effettiva dotazione di
strumenti efficaci, sia durante l’esecuzione del progetto e nella presentazione dei
risultati. In correlazione ad essi, oltre all’adeguamento dei sistemi informatici, va
considerata l’esigenza di un riordinamento delle regole sulla “rivalsa” e sui
“recuperi” e chiarita la posizione dello Stato in materia di irregolarità negli appalti
contestate dalla Commissione in vigenza di normativa ancora mirata alla
limitazione del subappalto fino all’avvento dell’art.49 del D.L.77/2021.

Sul fronte micro, vengono in evidenza sia le focalizzazioni che la Corte dei conti
europea pone nei suoi audits, sia le nostre relazioni speciali, ma anche i riferimenti
ai citati targets e milestones che, peraltro, non debbono distrarre l’attenzione dai
reali stati di avanzamento di investimenti e riforme e su questi temi ci si sofferma
nella Relazione anche in termini critici.

Viene quindi mantenuto, con qualche variazione, lo schema che segue, il quale
sostanzialmente corrisponde a quello della precedente programmazione, fruendo
dell’assetto definitivo dato alla Relazione 2022:
1) Rapporti finanziari tra l’Italia e l’Unione Europea
  In     tale   contesto,     verrà     dato    particolare       rilievo     alla    diversa      qualità
  dell’indebitamento pubblico anche a livello europeo, tenendo conto che il
  protrarsi della pandemia mondiale di COVID-19 , la guerra in Ucraina e la
  conseguente crisi energetica ed umanitaria, l’emergenza climatica mondiale e i
       Relazione sulla programmazione                                                CORTE DEI CONTI
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LA PROGRAMMAZIONE 2023

    flussi migratori sono tra i principali fattori la cui incidenza sta avendo effetti sulle
    risorse pubbliche ed avrà impatto sui bilanci dello Stato. Pertanto, il programma
    di controllo della Sezione per il 2023 tiene presenti le misure e le azioni che tali
    particolari eventi richiederanno. In particolare, rispetto alla diversa qualità
    dell’indebitamento pubblico italiano ed europeo dopo l’introduzione della
    NGEU ed alle dinamiche e traiettorie dell’attuazione delle politiche di bilancio
    europee tra Stato e Regioni;

2) L’impatto del NGEU e della RRF - Interconnessioni con i Fondi SIE e la loro
    riprogrammazione; coordinamento con la Corte dei conti europea, ai sensi
    dell’art.287 TFUE
    In questo capitolo, anche nell’ottica di fornire il contributo della Sezione al
    Referto semestrale della Corte dei conti sui progetti del PNRR, in adempimento
    all’art.7 p.7 del D.lgs. 77/2021, convertito con la legge n. 108 del 29 luglio 2021,
    verrà esaminato l’impatto delle interazioni che lo strumento della NGEU ha
    determinato rispetto alla Programmazione 2014-2020, ma con attenzione agli
    effetti del REACT-EU ed ai primi riscontri sulla Programmazione 2021-27. Inoltre,
    com’è avvenuto nella precedente relazione, verranno esaminati profili afferenti
    alle sanzioni ed alle politiche di coesione che presentano collegamenti con i
    progetti del PNRR, evolvendo le analisi già realizzate.
    Nell’ambito della PAC e dei Fondi in agricoltura, nella specifica attenzione che la
    Sezione dà ad una visione organica delle Politiche di coesione, delle quali la RRF
    e quindi i PNRR, costituiscono uno strumento particolarmente incisivo, verranno
    esaminati i seguenti programmi: Missione 2: Rivoluzione verde e transizione
    ecologica - M2C1: Agricoltura sostenibile ed economia circolare – M2C1.2
    Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile – Investimento 2.2: Parco
    agrisolare; M2C2 – energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile –
    M2C2.1 Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile
    – Investimento 1.1: Sviluppo agro-voltaico; M2C2 – energia rinnovabile,

CORTE DEI CONTI                                                    Relazione sulla programmazione
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Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali                            2023
LA PROGRAMMAZIONE 2023

  idrogeno, rete e mobilità sostenibile – M2C2.1 Incrementare la quota di energia
  prodotta da fonti di energia rinnovabile – Investimento 1.4: Sviluppo biometano.
  Un particolare approfondimento verrà realizzato sulle realizzazioni dei progetti
  che attengono alle risorse idriche nell’ambito del PNRR.
  Le recenti crisi idriche hanno confermato l’attualità delle problematiche segnalate
  da questa Sezione nella relazione annuale sui rapporti finanziari con l’Unione
  europea e l’utilizzazione dei Fondi europei per il 2020 in relazione alle
  infrastrutture irrigue in agricoltura, per le quali il Piano Nazionale di Sviluppo
  Rurale, con la Sottomisura 4.3, ha allocato oltre 343 milioni di euro, di cui 154
  milioni in quota FEASR. Tale linea di intervento ha conseguito un’accresciuta
  rilevanza nell’ambito dei fenomeni del surriscaldamento globale, degli eventi
  siccitosi e dell’abbassamento di diverse falde acquifere. A dimostrazione
  dell’importanza dell’investimento, alla data del 15 novembre 2022, le risorse
  risultavano essere quasi integralmente impegnate, sebbene il tasso di pagamento
  fosse ancora largamente inferiore al 50%.
  Il     PNRR      ha    stanziato      ulteriori     fondi,     per      garantire       la    sicurezza
  dell’approvvigionamento idrico, anche nelle grandi aree irrigue, e una maggiore
  resilienza delle infrastrutture (Misura M2C4 – Tutela del territorio e della risorsa
  idrica, Investimenti 4.1, 4.2 e 4.3, per complessivi 3,78 miliardi di euro). Al fine di
  verificare e stimolare il pieno, efficace ed efficiente utilizzo delle risorse, giova
  analizzare in una prospettiva unitaria la spendita dei fondi stanziati nell’ambito
  della politica agricola e di quelli del PNRR. A tal fine, verrà sviluppato un
  apposito approfondimento, volto anche a valutare se sussistano difficoltà nei
  pagamenti suscettibili di pregiudicare il raggiungimento di obiettivi e traguardi
  intermedi del PNRR.
  Vi sarà anche un focus sui Sistemi di gestione e di controllo adottati per evitare il
  doppio finanziamento di spese a valere sul PNRR e sui programmi della politica
  di coesione;

3) la politica di coesione socio-economica

       Relazione sulla programmazione                                                CORTE DEI CONTI
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LA PROGRAMMAZIONE 2023

    Lo scenario riguardante la gestione dei Fondi europei, che attiene alla
    competenza della Sezione, proseguirà sulla strada intrapresa post pandemia, con
    tutte le tematiche di attenzione al tema dell’efficienza della P.A., per una
    rigenerazione dell’Amministrazione e per la strategia di ripresa, avente come
    pilastro la politica di coesione. L’obiettivo è sempre quello di evitare la
    dispersione delle risorse, soprattutto per quanto riguarda i progetti di grandi
    dimensioni, che saranno preminenti nella nuova programmazione, superando,
    anche attraverso una maggiore centralizzazione della gestione e del
    monitoraggio degli stessi, i punti di debolezza già messi in evidenza nella
    relazione della Sezione sui “grandi progetti” della programmazione europea
    2007-2013, approvata con la Del. 13/21. L’azione della Sezione andrà a
    focalizzarsi sulle procedure di monitoraggio messe necessariamente in campo da
    parte di RGS-IGRUE e dall’Agenzia per la Coesione territoriale, che devono
    portare a disporre di dati il più possibile attendibili e attuali;
4) La cooperazione internazionale
    L’analisi sarà condotta durante l’anno con particolare attenzione a programmi
    della CTE, che coinvolgono regioni con altri Paesi, i quali, verranno analizzati,
    che in un ragionevole campione rappresentativo e potranno sfociare in appositi
    parallel audit con la Istituzioni Superiori di controllo dei Paesi interessati;

5) La politica agricola comune - la sua concreta evoluzione
    La Sezione soffermerà, la propria attenzione sull’allocazione dei fondi della
    Politica Agricola Comune (“PAC”) a fronte del mutato contesto di riferimento.
    In particolare, la congiuntura macroeconomica induce a una nuova riflessione
    sugli attuali fabbisogni del comparto agricolo, anch’esso chiamato a fronteggiare
    accresciuti costi dell’energia. A fronte delle difficoltà dei produttori, occorre,
    dunque, verificare se la struttura del sistema agricolo richieda interventi di
    mitigazione, anche tramite la rimodulazione delle risorse. In maggior dettaglio,
    il comparto appare prospettare possibili azioni, in primo luogo, sul piano
    regolamentare, a cominciare dal miglioramento dell’utilizzo dei terreni incolti

CORTE DEI CONTI                                                    Relazione sulla programmazione
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LA PROGRAMMAZIONE 2023

  anche in chiave di produzione energetica. Un utilizzo maggiormente efficiente di
  tali aree consentirebbe, infatti, di compensare in parte il gap energetico,
  facilitando, al contempo il raggiungimento degli obiettivi posti dal Piano
  Nazionale di Ripresa e Resilienza con riguardo alla produzione di energia
  elettrica da fonti rinnovabili, con pieno beneficio dell’efficacia della spesa. Per
  altro verso, occorre valutare se sia necessario un affinamento dell’ammontare e
  dei meccanismi di erogazione dei sussidi, con riguardo sia ai contributi
  accoppiati, sia a quelli disaccoppiati. Aiuti troppo bassi potrebbero, infatti,
  rivelarsi poco efficaci nei momenti di contingenza. Al fine di prevenire la
  dispersione delle risorse, giova verificare anche l’adeguatezza della soglia
  minima degli aiuti disaccoppiati, unitamente alla correttezza della ripartizione
  tra le aziende agricole. Le analisi che precedono saranno condotte anche con
  riferimento all’impianto complessivo della PAC e alla luce del contesto di
  mercato, che appare evidenziare esigenze contrastanti in funzione del settore
  merceologico e dell’area geografica all’interno dell’Unione europea. In
  particolare, alcuni tipi di produzione sono stati maggiormente colpiti e anche gli
  Stati membri evidenziano talvolta necessità differenti. A fronte tale quadro,
  dunque, appare opportuna una riflessione sull’efficacia dell’allocazione delle
  risorse all’interno della “nuova” PAC 2023-2027, di cui diverse parti invocano già
  l’aggiornamento.

6) La Politica marittima e per la pesca
  La problematica della Governance del settore è emersa, in tutta evidenza dalla
  scorsa relazione, ma alcuni elementi erano stati riscontrati anche in precedenza.
  La questione dei dati è effettivamente molto importante, in quanto la discordanza
  tra quelli degli organismi intermedi e quelli dell’Amministrazione centrale
  determina un quadro confuso e non attendibile. Ma il rilievo, forse più
  importante, va dato alle carenze nella strategia e nell’attuazione delle misure, le
  quali appaiono non adeguate a produrre effetti espansivi come il settore richiede.
  L’analisi sarà quindi, in tal senso, particolarmente approfondita;

      Relazione sulla programmazione                                              CORTE DEI CONTI
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LA PROGRAMMAZIONE 2023

7) Irregolarità e frodi a danno del bilancio dell’Unione europea
    Nella parte dedicata all’Osservatorio sulle frodi comunitarie, trovano spazio i
    profili organizzativi, legati a quelli concettuali che sono puntualizzati anche in
    altre parti della presente relazione, in quanto meritevoli di un approccio
    innovativo anche per la configurazione dell’elemento soggettivo idoneo ad
    integrare la figura di reato. Com’è noto, l’attenzione della Sezione è ben più
    ampia, in quanto attiene al vasto mondo delle irregolarità, di scarso interesse per
    il sistema europeo (e trascurato da molti Paesi in quanto il loro accertamento
    determina oneri per il bilancio nazionale, come emerso dal recente incontro,
    tenutosi a Roma, dell’apposito Working Group), salvo che per l’esigenza di
    rendere effettivi i recuperi onde evitare possibili procedure per “Aiuti di Stato”).
    Ai fini della Relazione annuale, le istruttorie saranno particolarmente
    approfondite e riguarderanno in particolare:
    -    l’andamento generale su tutti i Fondi comunitari intero anno di
        comunicazione 2022 e 1° semestre 2023 per importi e n. casi (Fonte: dati dal
        sistema IMS-OLAF);
    -   il monitoraggio dei recuperi Programmazione 2007-2013 e per la
        Programmazione 2014-2020 per i Fondi strutturali (FESR, FSE) e Fondo Pesca
        FEP) (Fonte: dati delle AdG), mentre per la PAC, tale monitoraggio
        riguarderà i recuperi dall’anno di comunicazione OLAF 2003 ad oggi (Fonte:
        dati degli OP);
    -   l’approfondimento sulle sentenze contabili in materia di PAC per gli anni
        2020-2022.

8) Ricognizione e analisi delle attività svolte dalle Sezioni di controllo per le regioni
    e provincie autonome in materia di utilizzazione e gestione dei fondi comunitari
    La rituale ricognizione si avvarrà di un’interlocuzione, durante l’anno con le
    Sezioni regionali, cercando di far emergere, in misura maggiore, i profili
    qualitativi che attengono in termini specifici alle analisi sul territorio, onde

CORTE DEI CONTI                                                    Relazione sulla programmazione
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LA PROGRAMMAZIONE 2023

     evitare il sovrapporsi delle notazioni con quelle che emergono dalle istruttorie
     dirette della Sezione

Nell’analisi        dei    dati,   relativamente     all’esercizio       2022,     saranno       presi        in
considerazione, laddove temporalmente disponibili, tra l’altro, gli elementi
informativi di cui al Rapporto finanziario della Commissione europea ed alla
Relazione annuale della Corte dei conti europea. La Sezione svilupperà la propria
attività istruttoria privilegiando lo strumento della formale interlocuzione con le
amministrazioni coinvolte.

Peraltro, com’è già consuetudine da diversi anni, la Relazione non si limiterà ad
esaminare il dato finanziario “ufficiale” (esercizio 2022), ma spingerà la sua analisi
anche al dato di attuazione finanziaria più recente disponibile al momento
dell’approvazione della relazione, al fine di offrire un quadro tempestivo
dell’andamento tendenziale e le valutazioni conseguenti.

LE RELAZIONI SPECIALI

Tra le attività di controllo che caratterizzano la Sezione, accanto alla relazione
annuale che è comunque il prodotto che la caratterizza, vi sono vere e proprie
indagini di controllo che sfociano nelle “Relazioni speciali”.

Nella programmazione 2023 vengono mantenute:

-        l’indagine di controllo su “Le funzioni di audit di primo e secondo livello” verrà
         realizzata distintamente sia per FESR e FSE sia per il FEASR. Per la prima area
         si propone un nuovo inquadramento “Le funzioni di audit di primo e secondo
         livello sui programmi della Politica di coesione finanziati o cofinanziati
         nell’ambito dei fondi SIE: collocazione istituzionale della funzione, dotazione di
         risorse, metodologie, risultati, anche alla luce delle misure di contrasto alla
         pandemia. Uno sguardo sulla programmazione 2021-2027: cosa cambia?” e
-        l’indagine relativa al “Ricorso all’assistenza tecnica nella gestione dei progetti a
         valere sui fondi europei”.

          Relazione sulla programmazione                                              CORTE DEI CONTI
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LA PROGRAMMAZIONE 2023

Va sottolineato come entrambe le indagini già in corso dovranno tener conto
dell’applicazione dei tradizionali strumenti dei Fondi SIE al particolare contesto del
sistema del NGEU e della RFF, declinato nell’attuazione del PNRR.

In considerazione dell’interesse manifestato dalla Corte dei conti europea di
procedere ad un possibile audit, su come viene realizzata la valutazione dei progetti
da parte delle Autorità di audit nazionali e dell’obiettiva difficoltà di riscontrare
analisi effettive al riguardo che non si limitassero ad opinioni in ordine alle
perfettibilità dei progetti ed al cahier des doléances sulle difficoltà esecutive, appare
opportuno programmare un’apposita relazione speciale su

-    “qualità e completezza del monitoraggio e della valutazione dei programmi
     EAFRD – EMFF per lo sviluppo rurale il primo e politica marittima e della pesca
     il secondo”. L’intenzione è quella di verificare se sussista una reale transizione
     da un approccio basato su di un controllo di mera regolarità e finanziario ad un
     approccio al controllo di “performance” fino ad avere elementi affidabili su
     risultati ed impatti conseguiti.

L’OSSERVATORIO SULLE FRODI COMUNITARIE

La Sezione costituisce anche un interessante esempio di collegamento fra il controllo
e l’azione delle Procure. In primis, questo coordinamento avviene con la Procura
generale, con la quale siamo impegnati nel COLAF e nella costruzione di un sistema
informatico, la piattaforma PIAF, che coinvolge il Dipartimento delle politiche
europee, l’IGRUE, l’Agenzia per la coesione e che trova già un nocciolo duro di
particolare importanza nel nostro sistema “SIDIF”; questo, fruendo della banca-dati
OLAF-IMS, permette di monitorare le irregolarità e le cosiddette “frodi potenziali”.
Si tratta di un’area di azione che altrimenti rischierebbe di sfuggire all’attenzione,
mentre riveste una fondamentale importanza per le conseguenze che ha sul bilancio
nazionale in mancanza dell’azione di recupero, che deve essere assicurata dalle
autorità di gestione e che è stata analizzata negli audit precedentemente citati.

CORTE DEI CONTI                                                    Relazione sulla programmazione
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Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali                            2023
LA PROGRAMMAZIONE 2023

La Direttiva generale per l’azione amministrativa, emanata dal Presidente della
Corte dei conti, attualmente vigente, ha messo in evidenza l’importanza del sistema
SIDIF, nella consapevolezza che, con l’attuazione dei nuovi programmi europei di
risposta alla crisi, le frodi potranno trovare un’espansione con un bacino finanziario
di dimensioni inconsuete e che la Corte, con il sistema delle Procure e delle Sezioni
giurisdizionali, si ponga come l’Istituzione che può consentire la copertura a 360
gradi, con la sinergia tra controllo e giurisdizione, della corretta gestione dei Fondi
Europei e dell’effettivo valore aggiunto per l’economia del Paese.

Il quadro così rapidamente tratteggiato, lo si è pure notato, è destinato a mutare nel
prossimo futuro, nel senso che a quelle dinamiche sistemiche di rafforzamento della
lotta antifrode rivelatesi costanti nel tempo, di cui si è parlato, non potrà non essere
impressa una notevole accelerazione, un cambio di passo i cui effetti visibili
potrebbero essere osservabili nel breve-medio periodo, forse – secondo quanto si
andava affermando – non tanto a livello di innovazioni nel diritto positivo, quanto
a livello di prassi applicative, prospettive ermeneutiche, traiettorie di intervento e
linee strategiche.

Con l’approvazione del nuovo Quadro finanziario pluriennale (QFP) e del Next
Generation Europe (NGEU), infatti, le dimensioni dello stimolo fiscale da parte
dell’Unione europea hanno subito un notevole incremento; tale importante
modifica determinerà (o, per meglio dire, dovrebbe determinare) un cambio di
prospettiva anche nella materia oggetto della presente trattazione, ossia nell’azione
integrata di contrasto alle irregolarità ed alle frodi, richiedendo un cambio di
metodologie, rinnovati punti d’attenzione, e soprattutto un’azione integrata e
coordinata fra i vari soggetti dotati di competenze nel settore, tanto a livello
nazionale quanto sovranazionale.

In termini concreti, la necessità di adeguare gli strumenti della lotta contro le frodi
e le irregolarità al nuovo quadro di bilancio e alle nuove traiettorie di intervento a
sostegno della ripresa economica potranno, ragionevolmente, indurre un ulteriore
sforzo di specificazione delle attribuzioni dell’EPPO e una revisione del mandato e
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dei poteri dell’OLAF, al fine di pervenire a una chiara delimitazione delle rispettive
sfere d’azione, e ad un sempre più efficiente coordinamento fra i due soggetti, che
si traducano in un complessivo potenziamento della capacità di azione, non solo in
materia penale, ma anche in sede di contrasto ad irregolarità che non attingono le
caratteristiche del reato.

Il ruolo della Corte dei conti rimane, come si comprende, centrale in questa
prospettiva e sarà indispensabile potenziarne gli strumenti, al fine di partecipare
con sempre maggiore efficacia alla tutela dell’integrità del bilancio europeo.
Testimonia di questa centralità il Protocollo d’intesa, del quale si è detto meglio in
precedenza, siglato fra la Procura Generale presso la Corte e l’EPPO.

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO INTERNAZIONALE.

External auditor presso organismi internazionali

Questo tipo di attività ha visto un 2022 particolarmente impegnativo, sia per la
ripresa dei controlli Sur Place sia per la chiusura del mandato presso l’ITU-
International Communication Union, la quale ultima ha comportato l’esigenza di
consegnare un quadro definito ai Colleghi subentranti del NAO britannico con
l’ultimo rapporto sui Financial Statements dell’Organizzazione e la conseguente
Certificazione, nonché con il rituale Handover-Takeover tenutosi a Roma.

Attualmente, e quindi nel 2023, l’attività di External Auditor di organismi
internazionali, sarà concentrata sulla WMO-World Meteorological Organisation,
con particolari focalizzazioni, proseguendo il lavoro del 2022, in un contesto ormai
stabile ma che richiede il recupero delle attività sul campo, in vista del presumibile
prossimo rinnovo del mandato, che dovrebbe essere disposto già quest’anno (il
termine del primo mandato scadrà il 30 giugno 2024). Oltre a questa, in base al
Protocollo d’Intesa tra la Corte dei conti e la Cour des comptes francese, firmato il
20 ottobre 2020 dal Presidente Guido Carlino e dal Presidente Pierre Moscovici, la
Sezione sarà impegnata sul fronte della collaborazione presso l’Audit Board delle
Nazioni Unite, che si sta rivelando di particolare consistenza, già nel 2023, in aree
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specifiche come quelle del Procurement e dello Strategic Heritage Plan, con missioni di
audit congiunte tra le due Istituzioni Superiori di Controllo, rispettivamente presso
le due sedi di New York e Ginevra; oltre a ciò, anche in vista di probabili missioni
in altri Paesi dove si concentrano le attività delle Organizzazioni ed Agenzie che
dipendono dal Segretario generale delle Nazioni Unite, la Sezione ha messo a
disposizione la propria solida ed apprezzata competenza in altri settori sensibili,
quali il rapporto con gli Oversight bodies, l’Outsourcing of Services e l’ASHI – After
Service Health Insurance scheme.

Saranno, inoltre, esaminate possibili nostre candidature presso altre Organizzazioni
internazionali del sistema ONU, anche al fine di mantenere saldo il nostro rapporto
con le Nazioni Unite e continuativa la nostra partecipazione al Panel degli External
Auditors, che ci ha visti recentemente protagonisti a Santiago del Cile. Nel
contempo, con l’ultimo rapporto sui Financial Statement e la correlata
Certificazione, si chiuderà nel 2023 il mandato presso l’ICGEB-International Centre
per la Genetic Engineering e la Biotechnology di Trieste, dopo tre consecutivi periodi;
verrà, invece, valutata la proposta di rinnovo per un ulteriore mandato presso
l’ICRAnet - International Center for Relativistic Astrophysics Network: peraltro, come
osservato dalla Sezione nell’ultimo certificato di audit, rilasciato con una Qualified
Opinion, sono presenti forti elementi di dubbio sulla sussistenza stessa dell’ente
come Organizzazione internazionale.

L’attività di external auditor è particolarmente qualificante per la Sezione, e
presuppone la necessaria conoscenza degli standards internazionali, sia per
l’auditing (International Standards of Supreme Audit Institutions - ISSAI), sia per
l’accounting del settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards -
IPSAS). In ambito internazionale, essa pone la Corte al livello delle più importanti
ISC, nella realizzazione di financial, compliance, performance audits, sia sull’esecuzione
del bilancio, sia su settori organizzativi e su aree particolarmente sensibili.

Un importante contesto operativo – avviato nel 2022 e da sviluppare ulteriormente
nel 2023, al fine di assicurarne la stabilità, grazie alla collaborazione con la DGSIA –
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è quello dell’audit dei sistemi informativi (IT audit), attraverso l’effettuazione degli
IT General Controls previsti dall’ISA 315. L’attività, nel 2022, è stata svolta sia per
l’ITU che per la WMO; su quest’ultima organizzazione proseguirà anche nel corso
del 2023, con particolare riferimento anche al controllo dei sistemi di elaborazione
della retribuzione del personale dell’organizzazione. Di particolare rilievo, in
questo settore, è anche la programmazione di un audit sulla cyber security della
WMO, già in corso di svolgimento.

La cooperazione tra le ISC (Istituzioni Superiori di Controllo) dell’UE

Altro profilo è quello della cooperazione internazionale tra ISC. Va, infatti,
evidenziato che il perimetro dell’attività e delle competenze della Sezione non è
limitato all’area dei Fondi Europei, ma, da gran tempo ha un orizzonte ben più
ampio, estendendosi non solo all’Europa “geografica” corrispondente alla
cosiddetta Organizzazione regionale - l’EUROSAI, ma anche al livello mondiale nel
contesto di INTOSAI che raggruppa 196 Istituzioni superiori di controllo (oltre a 5
associate e due affiliate).

A tal riguardo la Sezione intende dare continuità a forme di collaborazione che
hanno avuto recenti esiti positivi, come il parallel audit sul “Managing interventions
in case of sudden pollution in the Adriatic Sea” - iniziativa che ha visto il coinvolgimento
delle ISC di Croazia, Italia, Slovenia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro ed Albania -,
conclusosi con la sottoscrizione di una Dichiarazione congiunta dei Presidenti delle
Istituzioni di controllo, espressiva di una piena comunanza di vedute nella
indicazione, ai Governi nazionali, di possibili linee d’azione.

In tale prospettiva potrebbe costituire oggetto di un nuovo parallel audit il tema
relativo alla “Prevenzione e gestione dell’inquinamento del mare derivante dalla
dispersione di sostanze plastiche”. L’idea di fondo è quella di avviare un confronto
tra le Istituzioni superiori di controllo dei Paesi che si affacciano sul Mare
Mediterraneo al fine di acquisire una piena consapevolezza delle dimensioni del
fenomeno inquinante, dare evidenza alle migliori pratiche sperimentate e favorire

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