PROGETTO MOMAR - sistema integrato per il MOnitoraggio e il controllo dell'ambiente MARino - Arpat

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PROGETTO MOMAR - sistema integrato per il MOnitoraggio e il controllo dell'ambiente MARino - Arpat
PROGETTO MOMAR - sistema integrato per il
MOnitoraggio e il controllo dell’ambiente MARino

                 Gilda Ruberti - Marisa Iozzelli
                        Regione Toscana
  Settore Tutela delle Acque Interne e del Mare – Servizi Idrici

                        Livorno 17 Febbraio 2010

                                                       UNIONE EUROPEA
                                                     UNION EUROPEENNE
PROGETTO MOMAR - sistema integrato per il MOnitoraggio e il controllo dell'ambiente MARino - Arpat
Controllo della fascia
     costiera adibita alla
         balneazione
 (Direttiva 2006/7/CE e D.lgs. 116/08)

  Provincia       Km costa    punti

Massa Carrara     Km. 13.0     20
    Lucca         Km. 20.5     16
     Pisa         Km. 29.5     21
   Livorno        Km. 126.4    85
   Grosseto       Km. 157.6    110
Arcipelago T.no   Km. 254.2    114
    Totale        Km. 633.1    366

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Monitoraggio
   “Ambientale” delle
  acque marino costiere
 (Direttiva 2000/60 /CE e DM 131/08)

               Corpi Idrici
Costa della Versilia Costa di Punta Ala
Costa del Serchio    Costa dell’Ombrone
Costa Pisana         Costa dell’Uccellina
Costa Livornese      Costa dell’Albegna
Costa del Cecina     Costa dell’Argentario
Costa di Piombino Costa di Burano
Costa di Follonica   Arcipelago toscano

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Il traffico marittimo
Bacino del Mediterraneo: - 1% di superficie marina mondiale
                         - 20 % di traffico di prodotti petroliferi del mondo
                         - 60% del traffico petrolifero avviene con vecchie navi
Regione Toscana:         - circa 20 oil spill ogni anno

              Traffico di prodotti petroliferi nel Mar Mediterraneo(Elsevier Science)
                                                                                UNIONE EUROPEA
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A livello mondiale i prodotti
petroliferi rappresentano la
merce maggiormente trasportata
via mare e per la maggior parte
si tratta di prodotti non raffinati.
Ogni anno si verificano fra i
venti e i trenta sversamenti di
materiali petroliferi, soprattutto
volontari (ossia illegali), nel
tratto di mare posto fra la
Sardegna e la Toscana. Le coste
delle     isole    dell’Arcipelago
Toscano sono le più sensibili in
caso di sversamenti petroliferi e
di dispersione di rifiuti solidi in
mare, anche di modesta entità,
sia per la morfologia della costa, che per le correnti marine, che per la loro
posizione geografica, situate come sono di fronte alla costa continentale toscana
che, invece, proprio dalla presenza delle isole risulta protetta. Le conseguenze di
inquinamenti da idrocarburi non sono facili da sintetizzare né da generalizzare; in
genere, uno sversamento consistente produce effetti acuti nel breve termine e
cronici nel lungo periodo sugli ecosistemi marini.
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Approccio
                                                Modellistico
I modelli numerici possono consentire di
ricostruire la distribuzione spaziale ed in
profondità dei parametri oceanografici. Le
interazioni fra l’ atmosfera il mare e gli
inquinanti di superficie si manifestano su
un’interfaccia il cui comportamento è
marcatamente non lineare e soggetto ad
instabilità dovute ai moti relativi dei due
fluidi (aria e acqua).
Di qui l’importanza di tener conto in maniera
simultanea della dinamica del vento nei
bassi strati, delle onde e della corrente
marina superficiale.
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Santuario dei
Mammiferi marini
E’     un’area    di   tutela
internazionale,            un
immenso quadrilatero di
mare protetto tra Francia,
Principato di Monaco e
Italia, con al centro la
Corsica. I quattro vertici
sono la Penisola di Giens,
la Punta Falcone, Capo
Ferro e il fosso Chiarone.
Le acque nazionali italiane
comprese nel Santuario si
estendono per 96.000 ettari.
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Parco Nazionale
   dell’Arcipelago
       Toscano
•78.000 ettari di estensione
•il più grande parco marino
del Mediterraneo
•7 isole:
 Elba
 Giglio
 Capraia
 Montecristo
 Pianosa
 Giannutri
 Gorgona
•40 piccole isole

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MOMAR – sistema integrato per il MOnitoraggio e il
          controllo dell’ambiente MARino
MOMAR mette insieme Regioni, centri di ricerca e altri soggetti istituzionali della
Toscana, Sardegna e Corsica per costruire un percorso comune sul monitoraggio
ambientale marino.
                OBIETTIVO GENERALE DEL PROGETTO MOMAR
Disegnare un dispositivo comune alle due sponde dell’area, finalizzato ad
analizzare l’ambiente costiero e marino e le pressioni su di esso esercitate;
Prevenire e riconoscere emergenze e dinamiche ambientali;
Fornire un modello condiviso di responsabilità e risposte.
                 OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO MOMAR
Progettare e sperimentare un sistema di monitoraggio ambientale (a larga scala e
più puntuale), anche a fini di rilevazione / previsione emergenze e conseguente
allertamento;
Sviluppare modelli interpretativi e predittivi degli impatti (spazio e tempo);
Istituire un tavolo e sviluppare strumenti (risorse) informatiche e telematiche
(web) di scambio di informazioni tra partner e soggetti a vario titolo coinvolti;
Elaborare una strategia e strumenti di comunicazione per la cittadinanza.
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Partners progetto MOMAR

1.   Regione Toscana – Direzione Generale delle Politiche Territoriali e
     Ambientali - Settore Tutela delle Acque Interne e del Mare – Servizi
     Idrici (in qualità di capofila)
2.   Regione Sardegna - Direzione Generale della Presidenza Agenzia
     Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna Servizio tutela e
     gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione
     della siccità
3.   Institut IFREMER – Centre de Méditerranée
4.   Università degli Studi di Cagliari – Dipartimento di Sanità Pubblica
5.   Consorzio La.M.Ma
6.   Consorzio Interuniversitario di Biologia Marina (CIBM)
7.   Livorno Euro Mediterranea (L.E.M.)
8.   Centro Studi Europeo Plural

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¾Institut IFREMER – Centre de Méditerranée
¾Università degli Studi di Cagliari – Dipartimento di Sanità Pubblica
¾Consorzio La.M.Ma
¾Consorzio Interuniversitario di Biologia Marina (CIBM)
partners del progetto che rappresentano i centri di ricerca, hanno il compito di
progettare e sperimentare un sistema di monitoraggio ambientale alternativo e
supplementare a quello che attualmente le regioni istituzionalmente sono
chiamate ad attuare (a larga scala e più puntuale), al fine di rilevare e/o
prevedere emergenze e conseguente allertamento;
¾Regione Toscana
¾Regione Sardegna
¾Livorno Euro Mediterranea (L.E.M.)
¾Centro Studi Europeo Plural
partners del progetto che rappresentano i soggetti istituzionali, hanno il compito
di 1)sviluppare modelli interpretativi e predittivi degli impatti (spazio e tempo),
2)istituire un tavolo e sviluppare strumenti (risorse) informatiche e telematiche
(web) di scambio di informazioni tra partner e soggetti a vario titolo coinvolti,
3)elaborare una strategia e strumenti di comunicazione da diffondere a
istituzioni, studenti, operatori turistici e commerciali e a tutta la cittadinanza.
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Le tappe di MOMAR
4 maggio 2009: data ufficiale di inizio di MOMAR
15 luglio 2009 - Firenze: nomina e insediamento del Comitato di Pilotaggio
e del Comitato Tecnico Scientifico con approvazione dei relativi
regolamenti
21 ottobre 2009 - Firenze: Seminario di lancio di MOMAR
22 ottobre 2009 - Firenze: riunione del Comitato di Pilotaggio e del Comitato
Tecnico Scientifico allargato a due progetti europei (GIONHA e
ARGOMARINE) con approvazione del Manuale di progetto
8-9 giugno 2010 – Bonifacio (Corse): Seminario organizzato da IFREMER,
partner di progetto, e riunione del Comitato di Pilotaggio e del Comitato
Tecnico Scientifico
16 giugno 2009 - Livorno: Intervento in una Tavola Rotonda organizzata
nell’ambito del Simposio “Il monitoraggio costiero mediterraneo: problematiche
e tecniche di misura

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Attività di cooperazione del progetto MOMAR

¾Analisi

¾Sperimentazione

¾Comunicazione e Condivisione

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Analisi
Progettazione di un sistema di monitoraggio marino dell’area Sardegna –
Toscana - Corsica che integri gli strumenti e le metodologie d’indagine
applicabili attraverso:
- l’analisi e il confronto di dati e di strumenti di monitoraggio esistenti,
- il monitoraggio puntuale nelle aree portuali e costiere dei parametri
chimico-fisici ed ecotossicologici, tramite metodologie innovative in situ ed
in laboratorio,
- l’aggiornamento metodologico e tecnologico,
- l’approccio modellistico di integrazione e previsione evolutiva dei
fenomeni,
- l’adeguamento del sistema organizzativo.

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Sperimentazione

Applicazione del sistema integrato di monitoraggio marino allo
studio di problematiche ambientali dell’area transfrontaliera ed in
particolare:
- al riconoscimento di emergenze ambientali,
- all’identificazione dei fattori o fenomeni locali e globali che alterano
l’ambiente.

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Comunicazione e Condivisione

¾Attività di divulgazione dei risultati del progetto e sensibilizzazione di
enti, operatori e comunità locali sulle tematiche del rispetto dell’ambiente,
¾Elaborazione di politiche condivise tra partners e attori locali sul
monitoraggio, controllo e tutela dell’ambiente marino attraverso le
metodologie della programmazione partecipata.
Nello specifico, le attività principali sono:
- elaborazione di politiche condivise tra enti e associazioni,
- informazione dei cittadini sui temi del rispetto dell’ambiente marino e
costiero,
- sensibilizzazione e miglioramento delle competenze di chi si impegna
ogni giorno sul tema.

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Divulgazione e condivisione di MOMAR
- Creazione del logo e del manuale di identità visiva e approvazione
da parte dei partner

- Realizzazione della brochure
TOSCANA – SARDEGNA – CORSICA
TRE REGIONI, UN SOLO MARE
- Pubblicazione del sito web del progetto sul dominio
http://www.mo-mar.net

- Pubblicazione delle newsletter

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Obiettivi della Regione Toscana nel progetto
                     MOMAR
Declinare gli obiettivi specifici dell’asse 3 del P.O. Marittimo in termini di
dispositivi mirati, di natura informativa e organizzativa, che contribuiscano
ad un salto evolutivo all’approccio alla tutela delle acque e dell’ecosistema
marino delineato nella direttiva 2000/60/CE, colmando la discontinuità
dell’azione ambientale nel bacino alto tirrenico. Investigare gli sversamenti
a mare da terra e da mare, riguardanti sia le acque costiere che le acque
territoriali, identificando e caratterizzando le pressioni esercitate da:
- traffico marittimo
- sistemi insediativi e produttivi costieri
- aree portuali.
Mettere a punto di un sistema tematico di rilevazione ed elaborazione dati,
condiviso dalle regioni che gravitano nell’area transfrontaliera, sfruttando e
integrando le esperienze maturate dai vari partner regionali.
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Sinergie con altri progetti di Cooperazione
Territoriale 2007-2013 in corso di realizzazione
Il Comitato di Pilotaggio allargato del 22 ottobre 2009
ha approvato all’unanimità le sinergie fra i progetti di
cooperazione territoriale europea MOMAR, GIONHA
e ARGOMARINE, auspicando la facilitazione di
scambio dati e di coordinamento delle azioni di
disseminazione e animazione.
Il Segretariato Tecnico Congiunto, presente alla seduta
del Comitato di Pilotaggio, ha confermato la positività
dell’instaurazione di possibili collaborazioni fra
partner.
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