Progetto didattico: Tutti sicuri!
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Progetto didattico: Tutti sicuri! Progetto rivolto agli alunni della scuola dell’infanzia e primaria Finalità L’educazione alla sicurezza nella scuola costituisce un formidabile strumento per lo sviluppo di comportamenti corretti e responsabili, individuali e di gruppo, orientati ad intuire i rischi e a prevenire incidenti fin dalla più tenera età. I bambini, infatti, sono portati per loro stessa natura alla curiosità, alla sperimentazione e all’esplorazione degli spazi; pertanto, risulta fondamentale prevenire possibili incidenti sia incrementando la sicurezza degli ambienti di vita, sia insegnando le norme e fornendo le indicazioni per evitare insidie e pericoli. In questa prospettiva il coinvolgimento della scuola è del tutto naturale, in quanto è ormai risaputo che la prevenzione passa soprattutto attraverso un’azione programmata e strutturata nel tempo, che affianchi all’informazione una forte connotazione educativa e che accompagni la persona dai primi anni della propria vita alla giovinezza. Questo manuale può rappresentare un utile strumento didattico con il quale gli insegnanti della scuola dell’infanzia possono affrontare un percorso educativo in tema di salute. Nell’ultimo decennio si è determinato un profondo cambiamento di prospettiva culturale sul modo di intendere la “sicurezza”: se prima gli sforzi erano volti soprattutto a trovare strumenti e procedure di intervento efficaci in caso di incidente, ora l’attenzione si concentra sempre più sulla sicurezza intesa come “prevenzione”. Affrontando questo argomento si prenderanno in considerazione i rischi presenti in quattro ambiti, la scuola, la casa, la strada e il territorio nel tempo libero. La sicurezza è un tema che difficilmente può essere trattato in modo esaustivo, lo scopo di un intervento educativo in questo campo è di attivare le risorse disponibili, affinare le competenze e educare alla collaborazione. I bambini dovranno capire il concetto di rischio e imparare a riconoscere i rischi che di volta in volta possono presentarsi in modo diverso. Tutto questo deve avvenire attraverso l’osservazione, la riflessione, la discussione e il confronto. “Aprire gli occhi” e “avere naso” sono gli slogan che si accompagnano a questa competenze. METODOLOGIA La proposta di un intervento educativo sulla sicurezza nella scuola deve: partire dall’esperienza dei bambini coinvolgere i bambini attivamente, utilizzando strumenti didattici a carattere ludico appropriato all’età affrontare i principi basilari della sicurezza in modo estremamente chiaro e preciso, sottolineando gli aspetti positivi di determinate azioni piuttosto che gli aspetti di divieto coinvolgere attivamente i genitori, anche attraverso lettere o questionari. adottare strategie didattiche diversificate: Lettura di storie discussione delle storie e commento di immagini appositamente predisposte. drammatizzazione con simulazione di situazioni e di atteggiamenti corretti e non utilizzo di personaggi mediatori ( es. burattini, marionette, pupazzi ) commento a fatti accaduti a casa, a scuola o a fatti di cronaca - ricerca di immagini su riviste o testi illustrati visione di filmati, diapositive, fotografie da commentare osservazione di tutto l’ambiente scuola uscite esplorative in giardino e per la strada indagini da svolgere in casa propria, dei nonni ecc.
coinvolgimento dei genitori anche con l’intervento di esperti coinvolgimento di gruppi di volontari (Protezione Civile, Medici, C.R.I., Vigili del Fuoco, Unità Cinofile) Utilizzo di tecniche multimediali per documentare le esperienze E’ consigliabile per raggiungere gli obiettivi educativi, coinvolgere altre figure esterne alla scuola, quali i vigili, la protezione civile, le agenzie di volontariato o dello sport Questa sarà anche l’occasione per far conoscere ai bambini la propria scuola dal punto di vista planimetrico e far capire i segnali disposti per indicare le uscite di sicurezza, l’ubicazione degli estintori, il punto di raccolta esterno individuato in caso di necessità. Obiettivi educativi: il bambino riconosce situazioni di rischio e sperimenta le prime norme di sicurezza (non correre all’interno dell’aula, non salire su sedie o tavoli, utilizzare correttamente i giochi tipo scivoli e altalene…) ed impara a rispettarle; il bambino è in grado di seguire le istruzioni per il piano di evacuazione in caso di emergenza ambientale il bambino sa riconoscere le sostanze tossiche e i loro contenitori e sa che non vanno toccate senza la presenza di un adulto il bambino sa riconoscere le attrezzature pericolose presenti nella casa e le utilizza solo sotto la guida di un adulto il bambino sa che in situazioni di pericolo per la salute occorre attivare il numero della emergenza sanitaria (memorizzazione del 118) il bambino capisce che la strada presenta molti pericoli ed impara ad assumere corrette attitudini come pedone: cammina sul marciapiede, resta lontano dal bordo stradale, attraversa sempre con un adulto e sulle strisce pedonali il bambino impara che essere trasportato in macchina comporta l’osservanza di determinate regole: invita i genitori ad allacciarsi le cinture, usa correttamente il seggiolino, non fa uso improprio dei finestrini il bambino impara ad assumere comportamenti corretti in bicicletta utilizzando l’idoneo seggiolino, se trasportato, e il casco il bambino impara ad assumere corrette attitudini nello svolgimento delle attività sportive e del tempo libero SICUREZZA A SCUOLA Obiettivi cognitivi: sapere Sapere che anche a scuola esistono possibili fonti di pericolo Sapere che comportamenti idonei possono prevenire gli incidenti Saper usare correttamente materiali e giochi Sapere riconoscere a quali persone fare riferimento in caso di pericolo Saper riconoscere le situazioni di emergenza ambientale e sapere come si affrontano Sapere a cosa serve la prova di evacuazione Obiettivi attitudinali: saper fare
Saper descrivere situazioni di emergenza ambientale Saper assumere comportamenti adeguati per la protezione personale e collettiva Saper effettuare una prova di evacuazione in modo corretto Obiettivi comportamentali: saper essere Assumere comportamenti sicuri nei confronti di persone e cose in ambito scolastico Rispettare le più elementari norme di sicurezza Assumere atteggiamenti corretti in caso emergenze simulate Attività: Raccontare e discutere: Stimolate i bambini a raccontare di qualche piccolo incidente verificatosi a scuola ed insieme identificate quali possono essere le situazioni che espongono maggiormente al rischio di incidente : quando si gioca in giardino, quando si usano gli scivoli, le altalene o gli altri attrezzi, quando si corre senza guardare davanti a se o quando, per una spinta, si picchia contro uno spigolo. Disegnare: Individuare i pericoli a scuola e disegnare dei cartelli di avvertimento da attaccare come avviso di attenzione. Stimolare l’osservazione Aiutare i bambini ad orientarsi e a sapere dove si trova la loro sezione rispetto alle altre e rispetto all’intero contesto. Organizzare dunque frequenti visite che potremmo chiamare “di cortesia” alle altre sezioni magari utilizzando il previsto percorso di evacuazione che ogni scuola, per legge deve avere. Abituare i bambini a riconoscere i segnali che portano alle uscite di sicurezza. Ricreare con il cartone il modello della scuola con le varie classi e utilizzando bambole e piccoli omini far percorrere il percorso di evacuazione nel plastico. Far ricopiare ai bambini la pianta della scuola e segnare il percorso Storia: “Il mistero della terra che trema” Tanto tanto tempo fa, prima che arrivassero gli uomini, il mondo era fatto solo di acqua, nient'altro che acqua.Un giorno, il Grande Spirito guardò giù dal cielo e decise che voleva creare anche la terra. Ma da dove poteva cominciare? Tutto quello che vedeva era solo acqua, nient'altro che acqua... Poi all'improvviso scorse una tartaruga gigante e pensò che quell'animale faceva proprio al caso suo. Il guscio della tartaruga era perfetto per creare una superficie solida. Ma una tartaruga non sarebbe bastata e allora il Grande Spirito chiamò la Tartaruga e le disse: "Tartaruga, presto, vai a cercare i tuoi sei fratelli" La tartaruga nuotò e nuotò fino a che dopo un intero giorno trovò il primo fratello. "Vieni con me, il Grande Spirito ha bisogno di noi!" gli disse. Dopo sei giorni li aveva trovati tutti. Il Grande Spirito allora fece mettere tutte le tartarughe in fila da Nord a Sud, le spostò un poco, poi le spostò ancora fino a che non fu soddisfatto di ciò che aveva creato. "Adesso ascoltate" disse infine "Voi avete l'onore di formare questo paese meraviglioso. Siatene fiere e mi raccomando non muovetevi più!"
Il Grande Spirito prese dunque della paglia e la usò per coprire il guscio delle tartarughe. Poi prese del terreno e coprì la paglia Si pulì le mani su una bella nuvola paffuta e cominciò a dare forma alla sua creazione. Creò le montagne, le valli i laghi, i fiumi. Era veramente soddisfatto del suo lavoro fino a che non cominciarono i problemi. Le tartarughe cominciarono a sentirsi irrequiete e ad aver bisogno di allungare un po' le zampe. "Voglio nuotare ad est" diceva una. "L'Ovest è meglio" gridava un'altra. "Io nuoterò verso il sole al tramonto" ribatteva un'altra ancora. Le tartarughe iniziarono a litigare e non riuscivano a mettersi d'accordo per decidere in che direzione nuotare. Fino a che un giorno quattro delle tartarughe si mossero verso Est e le altre verso Ovest. La terrà allora cominciò a tremare e a rompersi facendo un orribile rumore. Dopo un minuto finalmente il tremore si arrestò; la terra sopra le tartarughe era infatti troppo pesante e queste si erano dovute fermare. Le sette testuggini per fortuna fecero pace ma ogni tanto litigano ancora su dove andare e allora sulla terra si sente il terremoto. Le onde sismiche Una delle cose più complesse da visualizzare, anche per noi adulti, sono le onde sismiche: per poter rendere evidente il comportamento elastico di una massa solida di fronte a una sollecitazione, possiamo attuare diverse strategie: - Conosciamo delle strutture solide in grado di trasmettere onde in direzioni diverse? Un buon esempio è dato dai budini perché la massa tremolante trasmette in ogni direzione una sollecitazione di qualsiasi tipo. Se proviamo a spostare in orizzontale un budino, la cima dondolerà, con un piccolo andamento ondulatorio. Disponendo delle caramelle in cima ad esso si può simulare il comportamento di una città, spostando il piatto si vedranno dondolare e oscillare le caramelle. - Proviamo a rifare la stessa esperienza con una ciotola contenente della sabbia su cui appoggiano delle costruzioni, poi si riprova con la stessa sabbia ma bagnata, poi con un pezzo di legno e poi con dei sassi. - Proviamo la stessa esperienza con dei liquidi: prima con una coppetta d’acqua, poi con del succo di frutta e poi con del miele lasciando cadere in ognuno di essi un sassolino. - Costruisci un sismografo I sismografi servono per registrare le scosse di terremoto. Questi strumenti aiutano gli scienziati a localizzare i terremoti e a capirne l’intensità. Fai anche tu un sismografo per capire come funziona Cosa serve : Un tavolo; Una sedia; Un pennarello; Un bicchiere di carta; Sassolini, biglie, qualsiasi cosa che dia peso; Spago; Scotch; Una lunga striscia di carta Come procedere Metti la sedia sul tavolo. Buca il bicchiere e infilaci il pennarello. Riempi il bicchiere con sassolini, biglie o altro. Con lo spago e/o lo scotch appendi il bicchiere alla sedia. Prendi una striscia di carta e mettila sotto la punta del pennarello. Regola la lunghezza dello spago in modo tale che il pennarello sfiori appena la carta. Prova a tirare la striscia e controlla che il sismografo funzioni: che linea si traccia sulla striscia Le onde con le molle Con delle molle slinky puoi vedere come sono fatte le onde sismiche! Cosa serve: Š una molla slinky
Prendete in mano una molla e distanziatevi di un paio di metri. Mentre uno provocherà l’onda l’altro starà fermo, poi fate cambio. PROVATE A FARE UN’ONDA P Tira poco la molla verso di te e poi spingila avanti. Guarda come si crea un’onda che viaggia lungo la molla e arriva al tuo compagno. Gli anelli della molla si muovono avanti e indietro nella stessa direzione in cui viaggia l’onda. Questo tipo di onda si chiama onda di compressione e rappresenta un modello delle onde sismiche chiamate P come PRIMARIE perché sono le più veloci tra le onde sismiche: possono arrivare dall’altra parte della terra in soli venti minuti! Dove arriva la tua onda? PROVA A FARE LE ONDE SV E LE ONDE SO Scuoti un’estremità della molla dall’alto verso il basso. Gli anelli della molla andranno su e giù perpendicolarmente alla direzione in cui sta viaggiando l’onda. Quest’onda si chiama trasversa e rappresenta le onde S (secondarie) che possono essere sia verticali, come quelle che hai appena fatto, sia orizzontali. Scuoti un estremità della molla da destra a sinistra e guarda come si muove un’onda secondaria orizzontale. PROVA A FARE LE ONDE RAYLEIGH Tenendo la molla ruota velocemente il polso in modo circolare, come se stessi sbattendo delle uova Le onde che hai creato rappresentano le onde Rayleigh che sono onde di superficie, viaggiano cioè solo nella parte superficiale della crosta terrestre e si indeboliscono in profondità ORA CHE HAI VISTO COME SONO FATTE LE ONDE SISMICHE VUOI SAPERE COSA SUCCEDE QUANDO QUESTE ATTRAVERSANO LA TERRA? Un terremoto avviene quando le rocce sotto la pressione delle forze tettoniche raggiungono il punto di rottura. Le rocce si spezzano rilasciando ua grande quantità di energia.Quest’energia si propaga in tutte le direzioni sotto forma di onde sismiche, alcune delle quali possono raggiungere l’altra faccia della terra in circa venti minuti! Più si allontanano dall’origine del terremoto più le onde diventano deboli. Le onde P comprimono e tirano le rocce sotterranee e sono la causa dei movimenti oscillatori avanti e indietro delle strutture in superficie. Le onde S orizzontali facendo spostare le rocce sotto la superfice da una parte all’altra fanno scuotere con forza gli edifici in superficie causando spesso grossi danni. Le scosse delle onde S verticali invece vanno dal basso in alto e possono essere anche tanto forti da farti saltare giù dalla sedia. Le onde P e le onde S provocano vibrazioni ad alta frequenza che fanno vibrare più gli edifici bassi che quelli alti. Le onde di superficie sono onde lunghe e lente. Siccome sono a bassa frequenza queste onde hanno più effetto sulle strutture alte che su quelle basse. Quando arrivano le onde più lente, le onde Reyleigh, è come se un rullo passasse sotto la superficie della terra. Le onde di superficie ti fanno rotolare e ti fanno sentire come se stessi cercando di mantenere l’equilibrio su una barca in mezzo al mare. L'Italia dei terremoti Controlla sulla mappa come è classificato il comune in cui vivi. Zona 1 - E' la zona più pericolosa, dove possono verificarsi forti terremoti. Comprende 708 comuni. Zona 2 - Nei comuni inseriti in questa zona possono verificarsi terremoti abbastanza forti. Comprende 2.345 comuni
Zona 3 - I Comuni interessati in questa zona possono essere soggetti a scuotimenti modesti. Comprende 1.560 comuni. Zona 4 - E' la meno pericolosa. Nei comuni inseriti in questa zona le possibilità di danni sismici sono basse. Comprende 3.488 comuni. Il puzzle delle placche Riportare su un cartellone la Terra e ritagliarlo in corrispondenza delle varie placche. Far osservare i possibili movimenti che generano i terremoti
Filmato: civilino e il terremoto. L’incendio: la storia di drago incendio: Questa è la storia di DRAGO INCENDIO e dei suoi amici CAVALIER FIAMMA e CAVALIER FUMO . DRAGO INCENDIO non era molto cattivo, ma bastava poco per farlo arrabbiare e se si arrabbiava gli veniva la tosse e con la tosse sputava scintille e fuoco bruciando tutto quello che stava attorno. Più pericolosi e cattivelli erano i suoi amici CAVALIER FIAMMA e CAVALIER FUMO. DRAGO INCENDIO e i suoi amici viaggiavano molto, specie d'estate. Giravano per i boschi recando tanti danni un po' ovunque. Girando qua e là, passarono vicino ad un paesino piccino e carino. C' erano tante case, dei bei prati verdi e fioriti e una scuola tutta colorata e con tanti fiori. Un giorno alcuni ragazzini di quel paesino fecero arrabbiare DRAGO INCENDIO che cominciò a sputare fuoco proprio vicino alla scuola. Allora con l'aiuto delle maestre e delle collaboratrici, i bambini uscirono in fila indiana, cercando la strada più breve e sicura lontana dal fuoco. Chiamarono subito gli amici con la tuta arancione (i vigili del fuoco) che fecero scappare DRAGO INCENDIO e i suoi amici, buttandogli addosso tanta e tanta acqua.
Giochi motori:
Osservazione del cartone animato: civilino e il terremoto e civilino e l’incendio dai quali imparare la canzone sulla sicurezza Drammatizzazione: Aiutiamo i bambini a far finta di aiutare un compagno che si è procurato una piccola ferita, per es. disegnate su un bambino con un pennarello rosso una ferita che simuli la fuoriuscita di sangue e fate compiere ai bambini tutti i passaggi necessari per intervenire in sicurezza. Si potrebbe fare un piccolo filmato dove i bambini spiegano cosa fare in caso di ferite. Si può provare a registrare un breve video dove i bambini stessi danno dimostrazione di come comportarsi in caso di incendio e di terremoto utilizzando come traccia il cartone di civilino e il terremoto. Filmato: civilino e l’incendio
Drammatizzazione finale : ideare una simulazione del giusto comportamento da adottare in caso di incendio, terremoto e nel caso in cui sia necessario l’intervento dell’ambulanza SICUREZZA A CASA Obiettivi cognitivi: sapere Conoscere che esistono sostanze tossiche e velenose Conoscere che esistono situazioni e attrezzi pericolosi anche in un ambiente sicuro come la propria casa. Conoscere che esistono persone che intervengono in caso di emergenza sanitaria Conoscere il numero dell’emergenza 118 Attività suggerite :Raccontare una storia e stimolare l’osservazione dei bambini. Visualizzare con immagini quegli attrezzi che, se utilizzati nel modo sbagliato o senza prestare attenzione, possono diventare pericolosi e ritagliare e incollare le figure in un cartellone da tenere in classe Spiegare che gli apparecchi elettrici nascondono all’interno seri pericoli Creare una filastrocca sul numero dell’emergenza sanitaria Obiettivi attitudinali: saper fare Saper riconoscere i simboli delle sostanze pericolose Riconoscere attrezzi pericolosi presenti in ambito domestico Aver memorizzato il numero 118 Attività suggerite: Ritagliare immagini di contenitori che riportano i simboli di sostanze pericolose ed incollarle su schede o cartelloni Fare costruire un memory, un domino o un puzzle con i simboli di sostanze pericolose per poi giocarci Ripetere la filastrocca o la canzoncina sul numero dell’emergenza Incollare il testo della filastrocca e farla illustrare dai bambini Obiettivi comportamentali: saper essere Saper raccontare ai propri genitori che esistono situazioni di pericolo anche in casa Chiedere l’acquisto da parte dei genitori di strumenti sicuri Parlare del 118 con i propri genitori Attività suggerite I bambini parlano con i propri genitori raccontando quanto svolto a scuola I bambini chiedono l’acquisto da parte dei genitori di forbici sicure I bambini sanno comporre il 118 e simulare una telefonata Consegnare alla famiglia la scheda con la filastrocca e il disegno sul 118 da tenere vicino al telefono. SICUREZZA IN STRADA Obiettivi cognitivi: sapere Sapere che la strada presenta molti pericoli Comprendere l’importanza di regole di educazione stradale per evitare pericoli Sapere che utilizzare il seggiolino e la cintura in macchina salva la vita Sapere che il posto più sicuro nell’auto è quello posteriore e centrale Attività suggerite Lettura di una storia Indagine sull’uso del seggiolino tra gli alunni Creare una storia di fantasia che esprima l’importanza del seggiolino in auto Obiettivi attitudinali: saper fare Sapere assumere comportamenti corretti per la strada Conoscere il significato della segnaletica stradale Conoscere la funzione del vigile
Saper assumere comportamenti corretti in auto Attività suggerite Ideare e lavorare su schede riguardanti i segnali stradali Drammatizzazione di un racconto Preparazione di segnali stradali con materiali di recupero Lavoro su schede per comprendere i punti più pericolosi in strada. Intervista reale o inventata con vigile urbano Raccontare le regole del buon pedone e drammatizzare Esercitazione con un seggiolino regolamentare per il trasporto in auto Obiettivi comportamentali: saper essere Invitare gli adulti ad allacciare le cinture Assumere atteggiamenti corretti durante il trasporto in auto Utilizzare il seggiolino e la cintura quando si sale in auto Sedersi nel posto più sicuro dell’auto Attività suggerite Chiedere ai genitori di posizionare il seggiolino nel posto più sicuro dell’auto Ripetere l’indagine sull’utilizzo del seggiolino invitando i bambini a comportarsi in modo corretto
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