Primo approccio ad Adobe Premiere Pro

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Primo approccio ad Adobe Premiere Pro
Maria Teresa La Via
               Primo approccio ad
               Adobe Premiere Pro
      Adobe Premiere Pro CS3 – Corso di Base

                   PREMESSA.
      PRIMO APPROCCIO AL MONTAGGIO VIDEO.

    PREMIERE OFFRE PRODOTTI MULTIMEDIALI.
Premiere è un software di montaggio video professionale che offre
prodotti multimediali.

Si parla di Multimedialità quando si adoperano strumenti di
comunicazione   differenti  (i   cd.  MEDIA)  nello   stesso  contesto
informativo.
Nei filmati è possibile montare fotografie oltre alle riprese video,
come pure è possibile determinare un file audio quale sottofondo
musicale o inserire del testo, ecc. Dunque, con Premiere si utilizzano
strumenti di comunicazione diversi (video, fotogrammi, audio, testo,
ecc…) per realizzare il montaggio definitivo. Per questo si dice che
Premiere offre prodotti multimediali.

I filmati montati con Premiere possono essere salvati su supporti
digitali appropriati oppure possono essere trasmessi su spazio web.
LE DIVERSE FASI DEL MONTAGGIO VIDEO.
Il montaggio video si realizza attraverso le seguenti fasi:

  1.   –   Acquisizione;
  2.   –   Premontaggio;
  3.   -   Montaggio vero e proprio;
  4.   -   Masterizzazione.

La prima fase del montaggio video consiste nell’ACQUISIZIONE del
materiale che si desidera utilizzare dalla cd. sorgente video (che può
essere la videocamera, la TV o il videoregistratore per esempio) sul
proprio HD.

Per realizzarla, sul PC deve essere stata installata una scheda di
acquisizione video, che appunto è la periferica che consente di
importare il segnale dalla sorgente video nel computer e di
convertirlo, se analogico, in formato digitale, l’unico compreso dal
PC.

Con Adobe Premiere Pro CS3 è, infatti, possibile anche montare,
convertire, editare e salvare su DVD filmati video registrati con
videocamere analogiche vecchie, tipo i vecchi video super8 oppure gli
8 mm o comunque tutti gli standard analogici in vigore un tempo. Ma
per   effettuare  tali   operazioni  occorre   prima  effettuare   una
digitalizzazione dei filmati in formato analogico. Per questo sul PC
deve essere stata installata una scheda di digitalizzazione in grado
di acquisire da fonti analogiche quali un videoregistratore oppure una
videocamera 8 mm e in grado di convertire il video da analogico in
digitale utilizzabile dal PC.

Se la videocamera o il videoregistratore sono già digitali e dunque
non occorre convertire il segnale da analogico a digitale, la qualità
del video sarà superiore, mentre più passaggi si effettuano durante
l’acquisizione, più si perderà in termini di qualità.

Al fine dell’acquisizione, le sorgenti video vanno collegate al PC. Le
videocamere digitali possono essere collegate direttamente alla porta
FireWire   del computer, che si trova integrata nella scheda madre o
che comunque può essere aggiunta con scheda di espansione. Ecco perché
si consiglia al momento dell’acquisto del PC di sceglierne uno che
disponga di porta FireWire (detta anche IEEE.1394) per lo scambio di
dati con le videocamere digitali (Basta un cavetto e la videocamera
viene collegata al PC).

La fase successiva all’acquisizione consiste nel cd PREMONTAGGIO, che
si realizza eliminando, tra tutte quelle acquisite, le scene che
risultano superflue e collegando una dopo l’altra, secondo un certo
ordine e una certa logica, quelle che si desidera effettivamente
utilizzare. In questa fase si mette ordine e si da un senso
all’insieme. Un film quasi mai viene proiettato nell’ordine in cui è
stato   girato.   Infatti,   per   esempio,  per ragioni   soprattutto
economiche, spesso si girano di seguito tutte le scene che debbono
essere    ambientate    nello    stesso   luogo  prima   di    passare

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all’ambientazione successiva. Diventa quindi indispensabile un lavoro
di montaggio che dia ordine alle tante riprese effettuate, eliminando
il superfluo. Inoltre, grazie al montaggio scene prima apparentemente
insipide o fredde possono trasmettere emozioni anche molto forti e
dare valore all’opera finale. Un buon montaggio viene eseguito con
creatività, sensibilità e professionalità. Queste doti emergono
soprattutto nella scelta delle scene da eliminare. A volte si fa
fatica a scartare alcune parti perché in se sembrano belle, ma si
comprende proprio grazie alle doti di cui sopra e all’esperienza
l’esigenza di eliminarle perché nell’insieme risultano    superflue o
addirittura proprio fuori luogo.

Con il lavoro di PREMONTAGGIO si legano, dunque, tra loro le scene,
una all’altra, dando ordine tra le tante girate e stabilendo quali
spezzoni eliminare, ma senza curare i particolari. Solo in un secondo
momento, si realizza il MONTAGGIO vero e proprio. Nella fase di
Montaggio vero e proprio si armonizzano gli elementi del video con gli
elementi dell’audio, si cura ogni particolare, ma si fa anche molto di
più.

Il termine EDITING, infatti, è nato per indicare il montaggio inteso
quale azione di eliminazione di tutte le parti che per diverse ragioni
debbono essere scartate, ma nei programmi di montaggio video, come
Premiere, ha assunto un significato più ampio, perché nella fase di
montaggio si aggiungono anche i cosiddetti effetti di transizione, gli
effetti   speciali  e   si  realizzano   molte  altre  operazioni   di
rielaborazione finale.

La fase conclusiva del lavoro è quella della MASTERIZZAZIONE, che
consente di salvare su supporto appropriato il risultato ottenuto. Per
visualizzarlo sul lettore DVD, occorrerà chiaramente masterizzare su
DVD e per questo si dovrà utilizzare un apposito programma di
masterizzazione, per esempio Nero, e chiaramente si dovrà disporre di
un masterizzatore adeguato.

Se poi si vuole riversare il film su videocassetta, occorrerà
ritrasformare il segnale video ed audio da digitale in analogico.

                GLI STRUMENTI NECESSARI
Per realizzare Montaggio video essenzialmente occorrono:
   - un PC, le cui componenti debbono però come vedremo tra pochissimo
     rispondere a determinati requisiti;
   - Una sorgente video, che sarebbe lo strumento che invia al PC il
     segnale video ed audio che costituirà il materiale da elaborare
     con il montaggio;
   - Un programma di montaggio video, che nel nostro caso è
     costituito da Adobe Premiere;
   - Il masterizzatore DVD se al termine della elaborazione si vuole
     salvare il risultato ottenuto su un DVD;
   - Alcuni cavi.
I requisiti richiesti relativamente alle componenti del PC per
realizzare montaggio video, dipendono soprattutto dal fatto che le

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dimensioni dei file utilizzati da chi effettua montaggio video, come i
file acquisiti da videocamera sono sempre molto grandi, tanto che per
fare un esempio 5 minuti di video digitale occupano uno spazio
superiore a 1 Gbyte del nostro HD e questo può creare problemi di
gestione al sistema operativo, per esempio sistemi operativi un pò
datati, come windows 98, non erano in grado di gestire file di
grandezza superiore ai 4 Gbyte, equivalenti a circa 20 minuti di
video. I nuovi sistemi operativi sono in grado di gestire file di
qualunque dimensione. Con Windows Vista per esempio è possibile
acquisire un'ora intera di video e salvarla in un file unico.

Per elaborare video ed audio, il PC deve, dunque, essere capace di
gestire una grande quantità di dati e se l’hardware non è appropriato
si rischia di perdere moltissimo tempo per generare per esempio il
file definitivo che si potrebbe ottenere in un paio di minuti.

Spendiamo, dunque, qualche riga per accennare alle diverse componenti
hardware consigliate a chi desidera cimentarsi in montaggi video.

IL MONITOR.
Una componente da non sottovalutare (e relativamente alla quale non
cercare di risparmiare) è il monitor, perché da esso dipende oltre che
il lavoro grafico anche la vista di chi lavorerà al montaggio video.
Se la scelta non è corretta si rischia di utilizzarne uno che falsi i
colori (che risulteranno diversi da quelli che vediamo sul video per
esempio se si prova ad effettuare una stampa) o non configurato come
si deve (Il monitor va infatti configurato con il corretto profilo
cromatico, ma lasciamo certe dettagliate spiegazioni ad altri
appropriati testi). Per non affaticare troppo la vista e per
controllare al meglio i programmi aperti, si dovrebbe acquistare un
monitor grande, un 19” o un 21” per esempio.
La risoluzione non dovrebbe essere inferiore a 1280x1024 pixel.
Qualcuno collega in alternativa due schermi ad un’unica scheda video
(in questo caso si parla di dual-screen).
Soprattutto se si sceglie un monitor LCD, occorre prestare particolare
attenzione alla Luminosità e al Contrasto. Un monitor LCD di buona
qualità deve avere almeno una luminosità di 250 cd/m2 e un rapporto di
contrasto di 500:1.

IL DISCO RIGIDO (HD).
Per quanto concerne il disco rigido      o   Hard   disk   o   HD,   si   deve
considerare la velocità e la capienza.

Per effettuare montaggio video, occorre infatti un HD capiente per le
dimensioni notevoli dei file che si dovranno gestire e veloce (sia in
lettura che in scrittura dei dati) perchè il trasferimento dei dati
dalla videocamera tramite la scheda firewire è veloce e un HD datato
potrebbe non riuscire ad avere la velocità necessaria per gestire il
flusso di dati in ingresso e potrebbe perderne alcuni durante
l’acquisizione.

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Quando si parla di VELOCITA’ relativamente all’HD, si fa riferimento
sia alla velocità di rotazione del disco rigido che alla velocità di
trasmissione dei dati.

Per Velocità di rotazione si intende la velocità con cui i dischi in
alluminio o vetro che costituiscono questa componente del PC ruotano
durante il funzionamento. Essa si misura in RPM, abbreviazione che sta
per Rotazione per minuto. Tale rotazione sposta l’aria che tiene
sollevate le testine che leggono e scrivono i dati. Più alta è tale
velocità, dunque, più rapidamente si leggeranno o scriveranno i dati.

La velocità di rotazione ha ormai uno standard di 7200rpm (Più veloce
è l’HD con 10000rpm, ma oltre che più costoso, se più veloce è anche
generalmente meno capiente).

La velocità di trasmissione dei dati (alla e dalla scheda madre)
dipende dalla scelta della connessione effettuata. Diffusa è la
connessione SATA (che sta per Serial ATA). Vi sono poi IDE, SATA2,
SCSI, ECC.

Di seguito indico le velocità teoriche di trasmissione dei vari in
relazione ai diversi modi di collegare un HD:

Ide - 133 MBps
Sata - 150 MBps
Sata2 - 300 MBps
Usb - 1,5 MBps (12Mbps)
Usb2.0 - 60 MBps (480Mbps)
FireWire - 100MBps (800 Mbps)
Raid 0 - quasi si raddoppia il Transfer Rate rispetto ad un singolo
disco.

E questo sulla velocità dell’HD. Per quanto concerne, invece, la sua
CAPIENZA, sull'HD deve dunque esserci sufficiente spazio libero non
solo per i file acquisiti ma anche per quelli ottenuti con
l'elaborazione e l'esportazione da Adobe Premiere. La scelta comunque
dipende dall’uso che si intende farne.

Per un uso standard (cioè per brevi filmati e video di bassa qualità)
potrebbe bastare dedicare una partizione di 10/15 GB del proprio HD
alla cattura;
Per un uso avanzato (per esempio per utilizzare schede di cattura più
performanti) è consigliabile dedicare un apposito secondo HD alla
cattura e al montaggio;
Per un uso professionale (per ottenere le prestazioni più elevate e
per montare film di decine di minuti), occorre dotarsi di una serie di
dischi rigidi appositamente dedicati al montaggio video (SCSI
abbreviazione di Small Computer System Interface, l’abbreviazione si
legge SCASI). In questo caso, se la scheda madre non dispone già di un
controller SCSI integrato, occorre acquistare anche un controller
separato che si installa con uno slot di espansione PCI. Su un disco
rigido si può installare il sistema operativo e il Premiere o altro
programma di montaggio, su di un secondo HD invece si può realizzare
l’acquisizione dei video, mentre su un terzo disco rigido si possono
tenere i file audio.

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In commercio esistono dischi rigidi costruiti specificamente per il
montaggio video, chiamati dischi audio-video perché hanno una velocità
di trasferimento dei dati tanto elevata da permettere di svolgere
applicazioni video anche pesanti.

Nell’immagine, Hard disk SCSI Ultra2 Multi-Mode LVD da 3,5 pollici - Su questo modello sono visibili, da sinistra verso
destra: il connettore dati a 68 contatti, l'alloggiamento per i jumper e il connettore di alimentazione standard a 4 contatti

Lo SCSI (acronimo di Small Computer System Interface) è un' interfaccia standard progettata per realizzare il trasferimento
di dati fra diversi dispositivi interni di un computer (detti devices) collegati fra di loro tramite un bus. SCSI si pronuncia scasi
(qualcuno, senza successo, ha proposto in passato la pronuncia sexy).

Per collegare un computer ad un host, il bus di collegamento ha bisogno di un host adapter SCSI che gestisce il trasferimento
dei dati sul bus stesso. La periferica deve disporre di un controller SCSI, che è solitamente incorporato in tutte le periferiche,
ad eccezione di quelle di più vecchia concezione. L'interfaccia SCSI viene per lo più usata per la comunicazione con unità
hard disk e unità nastro di memorizzazione di massa, ma anche per connettere una vasta gamma di dispositivi, come scanner
d'immagini, lettori e scrittori di CD (CD-R e CD-RW), lettori DVD. In effetti lo standard SCSI è stato ideato per favorire
l'intercambiabiltà e la compatibilità dei dispositivi (tutti, almeno in teoria). Esistono anche stampanti SCSI.

In passato l'interfaccia SCSI era molto diffusa in ogni tipologia di computer, mentre attualmente trova un
vasto impiego solamente in workstation, server e periferiche di fascia alta (cioè con elevate prestazioni). I
computer desktop e portatili sono invece di solito equipaggiati con l'interfaccia ATA/IDE (acronimi
rispettivamente di Advanced Technology Attachment e Integrated Drive Electronics) per gli hard disk e
con l'interfaccia USB (Universal Serial Bus) per altre periferiche di uso comune. Queste ultime interfacce
sono più lente della SCSI, ma anche più economiche. Notare che l'USB utilizza lo stesso set di comandi
dello SCSI per implementare alcune delle sue funzionalità.

Small Computer System Interface

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

IL PROCESSORE.
Il Processore o CPU destinato a montaggio video deve essere veloce e
potente, perché deve essere in grado di elaborare enormi quantità di
dati nel minor tempo possibile. Anche in questo caso molto dipende
dall’uso che se ne intende fare.

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Per un uso standard (per piccoli montaggi e senza avere particolari
pretese né circa la qualità dei video né circa la velocità del
calcolo) si può anche scegliere un processore da 1500 Mhz;

Per un uso avanzato non si può scegliere un processore da meno di 2
Ghz (vanno bene quelli di fascia bassa come il celeron e il duron);

Per un uso professionale, molto dipende da quanto si intende spendere.
Ottimi risultati si ottengono nelle workstation con scheda madre con
doppio processore o anche con i processori dual-core.

LA RAM.
La memoria RAM è fondamentale durante i processi di rendering (cioè
della   trasformazione   del   montaggio   effettuato   in video   da
masterizzare, se ne parlerà in seguito) e le anteprime (prewiev in
inglese) degli effetti sul video, oltre che per permettere un miglior
caricamento del programma.
Mentre per un uso standard ci si può accontentare di 512 MB di RAM;
per un uso avanzato è meglio non scendere sotto 1GB di RAM e per un
uso professionale è preferibile installare 1,5 GB di RAM.

LA SCHEDA VIDEO
Riguardo alla Scheda Video c’è da dire che essa non è molto
determinante perché interviene poco durante i processi di editing.
Sarebbe però buona cosa acquistare una scheda video dotata di uscita
TV, perché   può essere comodo durante il montaggio poter osservare i
risultati del proprio lavoro sul televisore. Se per l’editing non è
indispensabile avere un’ottima scheda video, è però necessaria la
compatibilità piena con le direct Media di Microsoft.

LA SCHEDA AUDIO.
Anche per quanto concerne la Scheda Audio non è necessario per
l’editing spendere patrimoni per comperarne una migliore di altre. È
sufficiente una qualunque scheda audio PCI         compatibile con le
specifiche AC97 e con le DirectX Media di Microsoft.

LA SCHEDA DI ACQUISIZIONE.
Sarebbe ottima cosa dotarsi di una Scheda di Acquisizione che integri
l’audio con un chip sonoro, garantendo la sincronizzazione perfetta
tra audio e video.

Si distinguono schede di cattura analogica con codifica software e
schede di cattura analogica con codifica hardware.

Le   schede  di   cattura  analogica  con  codifica  software  sono
particolarmente indicate per gli utenti alle prime armi, vanno bene
per piccoli montaggi e sono in assoluto le migliori in termini di
rapporto qualità-prezzo. In queste schede si trova un chip di

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decodifica analogico-digitale che consente di vedere il video sul PC.
IL processo di acquisizione viene affidato al CPU del PC e dunque non
dovrebbe essere troppo lento. Anche il prezzo di queste schede è
vantaggioso. Esistono per esempio schede TV economiche anche se di
marchi prestigiosi. Con circa 60 euro è possibile acquistare una
piccola scheda TV con entrate analogiche, un tuner TV integrato (che
serve per guardare la TV sul proprio PC) e a volte anche un
sintonizzatore radio.

Le schede di cattura analogica con codifica hardware possiedono
appunto un chip di codifica-decodifica hardware. Il processore è
sollevato dal gravoso compito di renderizzare il video in bit di dati.
Sono schede più performanti rispetto a quelle con codifica software e
presentano   caratteristiche diverse a seconda dei modelli e delle
marche. Queste schede possono essere PCI o esterne     via USB. Quasi
tutte hanno un’uscita analogica e a volte un TV tuner.

Le schede di cattura analogica (in particolare quelle M-Jpeg) sono
quasi tutte dotate di un chip proprietario che consente una cattura
fluida e senza perdite, poiché solleva il processore del computer dal
lavoro di compressione (è questo chip che tiene alto il prezzo delle
schede).
Il codec di tipo hardware è comunque un software, ma si interfaccia
con questo chip facendo sapere al sistema che esiste e che può fare il
lavoro al posto della cpu.
Senza il codec installato, il chip sulla scheda è inutile mentre se
solo il codec software è installato è possibile che il processore del
PC possa compiere il lavoro di compressioneMore…, ma questo in casi
particolari. E’ chiaro che è sempre consigliata la scelta del codec
hardware per la cattura.

Quanto detto vale per l’acquisizione analogica (effettuata da sorgenti
analogiche come vcr, tv o vecchie videocamere) nelle quali avviene una
conversione tra video analogico (quello sul nastro vhs ad esempio) e
video digitale (quello che viene salvato in un file sul disco rigido).

Un discorso a parte si deve fare per il codec DV che ha
caratteristiche digitali native più vicine a quelle informatiche e si
può utilizzare senza conversioni.
Una cosa da ricordare è che i codec hardware sono quasi sempre
“proprietari” ovvero hanno specifiche differenti a seconda della casa
costruttrice, anche se portano lo stesso nome.
Per fare un esempio, i filmati compressi con il codec hardware M-Jpeg
della Matrox Marvel possono essere riprodotti solo se sul sistema è
presente tale codec e non è possibile riprodurli con una Fast AV
Master, sebbene sia anch’essa dotata di un chip M-Jpeg.

Nella maggior parte dei casi si avrà a che fare con videocamere DV e
quindi il concetto di conversione analogico/digitale e codec hardware
non toccherà più di tanto.

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LE CONNESSIONI. VIDEOCOMPOSITO. S-VIDEO.
Molti non sanno che la qualità dell’immagine che viene catturata può
essere migliorata semplicemente utilizzando al meglio le giuste
connessioni.
Quasi tutte le schede di acquisizione hanno diverse entrate/uscite per
consentire all’utente una maggiore possibilità di scelta.

Vediamo le due più usate:
1) Connessione composita RCA (Videocomposito)
2) Connessione S-video

Del Videocomposito si possono elencare i numerosi difetti: una scarsa
definizione, una resa cromatica appena sufficiente e una marcata
presenza di interferenze. Per questi motivi questo tipo di segnale è
assolutamente sconsigliato per la fase di acquisizione.
D’altro canto è molto utilizzato per l’unico, ma importante pregio: è
presente su quasi tutte le apparecchiature che hanno una entrata e/o
uscita video-audio.

La classica presa Scart, quella usata dal videoregistratore e dal
lettore DVD, usa tale tipo di connessione.
Se osservate la presa Scart noterete un numero notevole di piedini
(20), questo potrebbe farvi pensare a un sistema sofisticato di
trasmissione dell’immagine, non è così.
Questi 21 poli (20 piedini più la maschera attorno che costituisce la
massa generale) non vengono utilizzati tutti, infatti segnale video
passa su un solo filo, altri 2 sono usati dall’audio stereo (canale
sinistro e canale destro), per un totale di 3 fili su 20!!
Per i più curiosi, ecco lo schema dei cavi:
- 2+2 canali audio ( L+R in e L+R out), la massa audio è un filo solo
e si trova sul piedino 4;
- 2 canali video (1 in e 1 out), la massa video è solo sul piedino 17;
- 3 linee per l’ RGB, ogni canale ha la massa separata ;
- 2 linee di “status” che in sostanza comunicano se si vuole
utilizzare la linea video normale (composito - CVBS) o la linea RGB;
- linee dedicate alla trasmissioni di dati, ma in pratica non ancora
utilizzate.

Per quelli ancora più curiosi e sopratutto più esperti del settore
specifico che il piedino 8 della macchina che genera il segnale video
normale (CVBS),eroga una tensione di 12 volt. Questa tensione, sulla
macchina   che    riceve   (ad   esempio   un    televisore), commuta
automaticamente il segnale della macchina che emette questa tensione.
Il piedino 16 eroga una tensione di 5 volt, se la macchina che manda
esce con un segnale RGB. La macchina che riceve il segnale di 5v sul
piedino 16 sa che sulla scart riceverà un segnale RGB e quindi si
predisporrà automaticamente per questo collegamento.

Il segnale S-Video è caratterizzato da un’ottima definizione e da una
buona   saturazione  del   colore.  Eccellente   la   schermatura  da
interferenze. La presa è di forma circolare e di dimensioni ridotte.
Solitamente la presa S-Video è accanto alla Videocomposita in quanto
entrambi i segnali sfruttano i vicini ingressi audio RCA del
televisore.
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Questo   tipo   di   collegamento  è   particolarmente  indicato  per
l’acquisizione perché il sistema S-Video utilizza due segnali
separati, Y e C. Y è il segnale video B/N, mentre C contiene
l’informazione colore.
I 4 poli disponibili sono così sfruttati: 1 Y (segnale B/N), 1 C
(colore), 1 massa Y e 1 massa C. La separazione dei due segnali, luma
(Y) e croma (C), rende l’immagine più dettagliata e precisa di quanto
non sia possibile con il videocomposito.
L’audio non passa nel cavo S-video e si dovranno utilizzare le
apposite entrate/uscite RCA del videoregistratore. La qualità audio è
identica a quella disponibile nel videocomposito.

NB: Se in fase di acquisizione avete il video b/n è perchè la
periferica non ha un’uscita S-VHS, come succede spesso con TV e
videoregistratori. Per questo esistono dei convertitori da S-VHS a
RCA, il funzionamento del convertitore non è ideale perché non vengono
rispettate le impedenze d’ingresso e d’uscita, comunque il risultato
della conversione è più che accettabile.

SCANSIONI PROGRESSIVA E INTERLACCIATA.
L’illusione del movimento è tecnicamente realizzata con sequenze di
immagini fisse, proiettate una dopo l’altra, secondo una certa
velocità. Più precisamente, l'occhio umano percepisce l'illusione del
movimento non appena superiamo i 10 frame al secondo, intendendo per
frame la singola immagine fissa. Dunque si parla della proiezione di
10 immagini fisse entro un secondo.

Sul concetto di frame o immagine fissa si fondono entrambi i due
metodi con cui vengono visualizzate le immagini video: la scansione
progressiva e la scansione interlacciata.

Ogni immagine deve essere pensata come formata da una sequenza di
linee orizzontali. Le linee che formano l’immagine possono essere
visualizzate in due modi:      in modo progressivo dalla linea che
corrisponde al punto più alto dell'immagine sino alla linea che
corrisponde al punto più basso (e in questo caso si parla di scansione
progressiva   dell'immagine)   oppure   ogni    immagine   può   essere
visualizzata dividendola in due quadri, in modo da far visualizzare
prima tutte le linee dispari che compongono l'immagine stessa e poi
tutte le linee pari, in sequenza. Quindi, dalla prima linea pari (o
dispari), una dopo l'altra, in ciascun quadro, in due fasi distinte e
in tal caso di parla di scansione interlacciata dell'immagine. In
questo caso è l'insieme di questi due quadri che forma un frame.

Tutte le videocamere digitali ad alta definizione sono in grado di
registrare le immagini sia in modo interlacciato che in modo
progressivo.

I monitor digitali e i computer in generale riescono a visualizzare le
immagini con la scansione progressiva, ma la maggior parte dei segnali
attualmente,   soprattutto    quelli   televisivi,    risulta   essere
interlacciata.

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Questo perchè non è ancora diffusa la televisione ad alta definizione.
Qualche emittente privata trasmette qualche film ad alta definizione,
ma sono rare.

E questo è il motivo per cui si sente ancora parlare di PAL e NTSC.
Queste due sigle indicano i due principali standard di trasmissione e
visualizzazione di immagine video al mondo. Ne parleremo nel primo
capitolo. Per   il momento diciamo solo che sono entrambi due sistemi
interlacciati, ma mentre il sistema PAL permette di visualizzare sino
a 625 righe orizzontali (575 in realtà sono quelle effettivamente
visibili) a 25 fps cioè a 50 semiquadri (25 x 2) al secondo, invece il
sistema NTSC consente di visualizzare un minor numero di righe
orizzontali, 525 ma a 30 fps. Come vedremo più avanti, PAL è lo
standard europeo, NTSC quello statunitense. È importante conoscere lo
standard perché se, per esempio, si compra una videocamera in America,
al ritorno a casa, in Europa, non si vedrà nulla di quanto si è con
essa ripreso, proprio perchè il formato utilizzato in America è l'NTSC
e il nostro televisore non lo supporta.

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