Prezzi, mercato abitativo e politiche della casa in provincia di Bolzano
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1 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO ISTITUTO PER LA PROMOZIONE DEI LAVORATORI AFI/IPL Prezzi, mercato abitativo e politiche della casa in provincia di Bolzano • Le opinioni dei protagonisti • I mercati dell’abitare • Pianificazione urbanistica e offerta abitativa Bolzano, luglio 1999 IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
2 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO Impressum Edito da: IPL/AFI Istituto per la Promozione dei Lavoratori - Ente pubblico di studi, ricerche e formazione in materia di lavoro - Via del Ronco, 5/B/7 39100 BOLZANO Telefono: 0471 / 993540 - Fax: 0471 / 993549 E-Mail: AFI-IPL@provincia.bz.it Supplemento a “Dimension Arbeit - Dimensione Lavoro” Registrato presso il tribunale di Bolzano n. 23/1996 s.t. Traduzione in tedesco: Dr. Verena Egger Stampa: Tipografia Alto Adige - Bolzano Responsabile ai sensi della legge: Walter Andreaus La ricerca è proprietà dell’IPL-AFI. L’Istituto si riserva i diritti d’utilizzo. Riproduzione parziale o totale del contenuto, diffusione e utilizzazione dei dati, delle informazioni, delle tavole e dei grafici autorizzata soltanto con la citazione della fonte (titolo e edizione). IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
3 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO Indice generale PARTE PRIMA: LE OPINIONI DEI PROTAGONISTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 1. LE OPINIONI DEI PROTAGONISTI: UNA VERIFICA ED UNA RISORSA . . . . . . . 3 2. L’ANALISI DEL FENOMENO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 2.1. Il mercato delle compravendite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 2.2. Il mercato dell’affitto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 2.3. Otto punti condivisi nelle interpretazioni dei mercati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 3. LE POLITICHE E GLI STRUMENTI DI INTERVENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 4. IL RUOLO DEI SOGGETTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 PARTE SECONDA: I MERCATI DELL’ABITARE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 1. CRESCITA DEMOGRAFICA E MODELLI D’USO DEL PATRIMONIO ABITATIVO IN ALTO ADIGE DAGLI ANNI ’80 AGLI ANNI ’90 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 1.1. Caratteristiche demografiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 1.2. Il modello d’uso del patrimonio edilizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 1.3. Le caratteristiche dell’attività edilizia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 1.4. La domanda, l’offerta ed il mercato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 2. I RITRATTI DEI MERCATI ABITATIVI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 2.1. La definizione e le caratteristiche dei singoli mercati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 2.2. Una lettura trasversale dei mercati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 PARTE TERZA: PIANIFICAZIONE URBANISTICA E OFFERTA ABITATIVA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 1. PREMESSA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 2. PRINCIPI E REGOLE PER IL DIMENSIONAMENTO RESIDENZIALE . . . . . . . . . 33 3. PROCEDURE E TEMPI DI APPROVAZIONE DEI PIANI URBANISTICI COMUNALI E ATTUATIVI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 3.1. Piano urbanistico comunale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 3.2. Piano di attuazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
4 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO 4. ATTIVITÀ EDILIZIA E PIANIFICAZIONE URBANISTICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 4.1 La dinamica delle abitazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 4.2 La dinamica dell’attività edilizia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 4.3 Le caratteristiche delle abitazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 4.4 Le destinazioni d’uso dei fabbricati non residenziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 4.5 La localizzazione urbanistica dei volumi e delle abitazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
5 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO PARTE PRIMA LE OPINIONI DEI PROTAGONISTI IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
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7 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO 1. LE OPINIONI DEI PROTAGONISTI: UNA VERIFICA ED UNA RISORSA I fattori che determinano le quotazioni immobiliari risposta alle fasce di domanda che non vengono sono numerosi e complessi. Per approfondire l’ana- soddisfatte dal sistema di regole vigente e di cor- lisi di come la loro articolazione provochi in Alto reggere le distorsioni del mercato. Adige prezzi di vendita e di affitto superiori a quelli Negli incontri sono stati coinvolti: delle aree limitrofe si è svolta una ricerca1 volta a – da un lato le parti sociali e quindi: i sindacati in cogliere: rappresentanza della domanda di alloggi e più – gli aspetti qualitativi e quantitativi della doman- in generale dei cittadini, i rappresentanti della da e dell’offerta di abitazioni; proprietà edilizia e del mondo imprenditoriale, – gli squilibri territoriali del rapporto tra doman- del credito, i costruttori e gli artigiani, le coo- da ed offerta; perative di abitazione ed infine le agenzie im- – le modalità di formazione del costo degli allog- mobiliari; gi, determinate dalle modalità di produzione. – dall’altro le componenti dell’amministrazione Nel corso del lavoro è emerso chiaramente che le pubblica che interagiscono con il mercato politiche territoriali, quelle di sostegno alla doman- abitativo: i soggetti che si occupano di urbani- da e quelle sociali sono una componente fonda- stica, quelli che realizzano e gestiscono gli al- mentale del mercato e che influiscono sui prezzi loggi pubblici, i responsabili degli espropri e almeno quanto le aspettative dei proprietari di ter- quelli della gestione dei contributi per la co- reni ed alloggi e i comportamenti delle famiglie e struzione e l’acquisto della prima casa. dei singoli. Questa occasione ha costituito e costituisce un Poiché l’intreccio tra i fenomeni individuati è com- momento “unico” nel suo genere. Si è data infatti plesso, si è optato per una verifica del lavoro svol- a tutti i rappresentanti di gruppi di interessi diversi to attraverso interviste scritte e due incontri con l’opportunità di incontrarsi pubblicamente e di gli esperti locali. Da una parte, infatti, si è ritenuto esprimere e confrontare le proprie opinioni. La for- importante trovare un riscontro agli esiti della ri- ma seminariale dei lavori ha consentito la più am- cerca e soprattutto delineare il peso che le politi- pia partecipazione dei soggetti coinvolti. È stato che di sostegno alla domanda ed all’offerta assu- possibile quindi creare una visione condivisa del mono nella determinazione dei prezzi, dall’altra si problema “casa”, il primo passo per ipotizzare è pensato che fosse utile usare questa occasione politiche di concertazione finalizzate ad un suo per tratteggiare ipotesi di politiche in grado di dare miglioramento. 2. L’ANALISI DEL FENOMENO 2.1. Il mercato delle compravendite La base comune della discussione è stato lo sche- 1/3 degli alloggi costruiti prima del 1960 è stato ma interpretativo del mercato abitativo emerso risanato con il sostegno pubblico) e che contribu- dalla ricerca svolta dalla società Sistema nel 1997, isce a mantenere i prezzi ad un livello superiore di che può essere riassunto come segue. quello delle aree limitrofe. A corollario di questo Il livello dei prezzi delle abitazioni in Alto Adige è sistema, le caratteristiche qualitative dell’offerta sostanzialmente legato alla carenza di aree hanno un livello più alto che nelle zone vicine, in- edificabili e ai conseguenti costi dei terreni. Tale fluendo sulla rigidità dei prezzi. carenza è da imputarsi, da una parte alle caratteri- Il dibattito su questi temi ha messo in luce alcune stiche geografiche del territorio altoatesino e dal- questioni importanti. Innanzitutto sono emerse l’altra agli indirizzi di politica urbanistica che limi- tano al massimo il consumo di suolo. Per far sì che le famiglie accedano alla proprietà dell’allog- gio è stato attivato un sistema di contribuzione 1 pubblica che sostiene la domanda (circa 2/3 degli IPL, Prezzi, mercato abitativo e politiche della casa in provin- cia di Bolzano, ricerca realizzata da Sistema snc, Bolzano, alloggi è stato acquistato con contributi pubblici e Anno 2, Documentazione 8, Novembre 1997. IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
8 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO chiaramente le segmentazioni del mercato in rela- problema si è polarizzato nel capoluogo. Molti cer- zione agli operatori che realizzano le abitazioni ed cavano un alloggio a Bolzano, dove mancavano le alla struttura territoriale dell’Alto Adige. aree di espansione, mentre si realizzavano più abi- In particolare, per le abitazioni realizzate dall’Isti- tazioni nei comuni turistici e nelle vallate. tuto per l’edilizia sociale (IPES) il livello dei costi è Il sistema di contributi pubblici a sostegno della legato soprattutto alla qualità edilizia dei manufat- domanda è interpretato da molti come un elemen- ti; per le abitazioni nuove sul mercato “libero”, i to necessario, ma foriero di distorsioni del mer- fattori determinanti sono la pressione della doman- cato. I rappresentanti delle cooperative sosten- da ed il costo dei terreni e per le abitazioni realiz- gono che le agevolazioni provinciali contribuisco- zate in cooperativa e dai singoli su terreni agevo- no a mantenere alto il livello quantitativo della do- lati, i costi sono condizionati dal livello dei prezzi manda e quindi a sostenere il livello dei prezzi. Le degli espropri. forze sindacali ed alcuni professionisti del setto- I costi dei terreni ed il rapporto con le politiche ur- re affermano che “i contributi pubblici sostengo- banistiche e con il livello dei prezzi degli espropri è no indirettamente i costruttori privati” e che “il il punto nodale della questione. peso dei supporti finanziari alla domanda alla fine In Alto Adige, le politiche urbanistiche hanno come remunera soltanto la rendita dei proprietari dei ter- obiettivo esplicito la limitazione degli usi del suolo reni”. a fini edificatori e le metodologie di dimensio- È stato comunque sottolineato che il sistema di namento dei piani privilegiano l’edilizia pubblica e regole vigenti ha creato ricchezza in tutta la pro- quella privata agevolata e convenzionata, a scapi- vincia ed ha permesso che il modello insediativo to di quella privata “libera”. mantenesse caratteristiche qualitative superiori a Questo approccio non sempre genera però dei quelle di tutte le aree limitrofe. risultati “virtuosi”. Secondo i rappresentanti del Il tema della qualità edilizia, è stato infine visto da sindacato e delle cooperative, ad esempio, a due angolature diverse. Da una parte il mondo Bolzano, queste direttive hanno favorito la spe- cooperativo sostiene che gli alti costi dei terreni culazione privata, limitando forzatamente l’offer- drenano tutte le risorse disponibili, perciò i livelli ta e facendo salire alle stelle i prezzi dei pochi qualitativi delle abitazioni, anche di quelle realiz- terreni disponibili. zate in cooperativa, sono nettamente più bassi che Poiché per la realizzazione dell’edilizia agevolata in passato. Dall’altra, alcuni ritengono che il mi- si ricorre all’esproprio, un numero consistente di gliore livello qualitativo delle abitazioni realizzate esperti ritiene che i livelli delle indennità siano la in Alto Adige incida sui costi per una quota pari al chiave di volta per spiegare i prezzi dei terreni. Il 10% circa. meccanismo dell’esproprio, infatti, può essere schematizzato come segue. Il 55-60% dei terreni sui quali si realizzano le abi- 2.2. Il mercato dell’affitto tazioni nuove viene espropriata e poi assegnata alle famiglie o alle cooperative. Il prezzo di Benché la quota di abitazioni in affitto sul totale esproprio, secondo la legge, viene stimato il 50% delle abitazioni occupate in Alto Adige sia più alta del prezzo di mercato. È chiaro quindi che le quo- che in molte altre provincie italiane, i partecipanti tazioni delle indennità orientano in maniera decisi- al dibattito hanno messo in evidenza che uno dei va anche le quotazioni dei terreni sul libero merca- punti critici del mercato abitativo altoatesino è la to. rigidità dell’offerta delle abitazioni in locazione. Le opinioni dei tecnici provinciali a questo propo- I rappresentanti delle agenzie immobiliari, addirit- sito sono molto chiare e, per certi versi, sconcer- tura, fanno notare che il numero di abitazioni che tanti. I prezzi di esproprio sono più ingovernabili entra nel mercato dell’affitto diminuisce di anno in ed imprevedibili di quelli che si formano sul mer- anno. cato libero. Secondo alcuni “l’applicazione della Dopo la liberalizzazione avvenuta con la legge sui legge sugli espropri fa lievitare il mercato fondiario”, Patti in Deroga, che ha effettivamente incentivato i perché il meccanismo è talmente perverso che i proprietari a rendere disponibili gli alloggi che ve- prezzi di mercato si formano sulla base di quelli di nivano tenuti vuoti, si sta assistendo ad una pro- esproprio. gressiva immobilizzazione dell’offerta. L’altra serie di aspetti che creano tensione sul Anche se da alcuni anni vengono concessi sussidi mercato abitativo è legato alle difficoltà di incon- casa a chi paga affitti troppo alti in relazione al red- tro tra domanda e offerta a livello territoriale. È stato dito familiare, e quindi i canoni possono mante- infatti sottolineato che, in tutta la provincia, si veri- nersi su livelli piuttosto elevati, investire nel mer- ficano squilibri territoriali tra chi cerca casa e chi la cato degli affitti non viene considerato costruisce. In particolare, soprattutto in passato, il remunerativo. A ciò si aggiunge il fatto che la grossa IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
9 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO quota di patrimonio pubblico costituisce un limite ce necessario un intervento sulla politica generale dell’offerta, invece di essere una risorsa. Infatti, una della casa, volto ad agevolare il mercato privato volta realizzato ed assegnato l’alloggio pubblico della locazione. difficilmente ritorna a disposizione dell’Istituto in tempi tali da poter essere riutilizzato più volte nel- l’arco di una generazione e in passato veniva spes- 2.3. Otto punti condivisi nelle interpretazioni so ceduto a riscatto ad un prezzo sicuramente di dei mercati molto inferiore a quello di mercato. Se l’offerta pubblica e privata presentano elemen- Sebbene le interpretazioni del mercato abitativo ti di rigidità molto forti, la domanda è invece cre- fornite dai partecipanti alla ricerca siano caratte- scente. Secondo gli esperti, ciò è da ascrivere a rizzate dalla diversità dei punti di vista, legata al tre cause che hanno radici nell’andamento ruolo che essi svolgono, si possono riassumere demografico dell’Alto Adige. alcune conclusioni, condivise da tutti i partecipanti. Da una parte, infatti, le famiglie diventano sempre più piccole e numerose ed aumentano quei gruppi 1. I costi dei terreni influiscono in maniera deter- sociali che non hanno le risorse sufficienti o non minante sui prezzi delle abitazioni sia per la loro giudicano opportuno acquistare un alloggio oggettiva scarsità, sia in relazione alle limita- (singles, anziani soli, coppie senza figli, genitori soli, zioni imposte dalle politiche urbanistiche che ecc.). hanno come obiettivo la salvaguardia del terri- Dall’altra, cresce il numero di immigrati da fuori torio. provincia (extracomunitari e non) che hanno l’esi- genza di sistemazioni temporanee e sono in parte 2. Le normative e le pratiche per gli espropri con- esclusi dai benefici delle agevolazioni provinciali, tribuiscono a mantenere elevate le quotazioni perché l’anzianità della residenza è uno dei criteri del mercato fondiario. di assegnazione. Infine aumentano le esigenze di mobilità della forza lavoro residente, che sono in 3. La domanda e l’offerta di abitazioni e terreni netta contrapposizione con le politiche di non sempre si incontrano a livello territoriale incentivazione all’accesso alla casa in proprietà. generando squilibri e speculazioni, infatti i pro- Secondo gli esperti, inoltre, i correttivi dei prezzi blemi della casa in Alto Adige hanno valenza e introdotti dalla Provincia contribuiscono ad aumen- gravità diversa nel capoluogo e nei centri della tare la rigidità dell’offerta. Valle dell’Adige, da come si pongono nelle al- Il sussidio casa, secondo alcuni, contribuisce a tre aree della provincia. mantenere alto il livello dei canoni. Il canone con- 4. Poiché i problemi e le tensioni sul mercato venzionato (determinato dalla normativa provincia- abitativo non si manifestano allo stesso modo le) invece, in alcune aree è un riferimento troppo sull’intero territorio provinciale, sono necessa- alto, in altre è troppo basso, in alcuni casi è rie politiche di intervento differenziate in base remunerativo dell’investimento immobiliare, in alti alle caratteristiche delle diverse aree. no. Secondo i rappresentanti delle agenzie immo- biliari, comunque, non contribuisce a mantenere 5. Il sistema di tutela del territorio va mantenuto, alti gli affitti, ma a tenere lontani gli investitori. D’al- anche a costo di sostenere prezzi più alti peri tra parte, canone convenzionato e sussidio casa terreni e per le abitazioni. non sono stati concepiti come strumenti per calmierare il mercato, quindi non hanno questo 6. È evidente il “paradosso altoatesino”, il fatto effetto. cioè che, nonostante l’intervento pubblico sia Secondo molti, sono necessarie politiche volte ad molto consistente nel mercato sia delle incentivare la realizzazione di abitazioni da dare in compravendite sia dell’affitto, il livello dei co- locazione. Per rendere remunerativo l’investimen- sti è molto alto e ci sono ancora famiglie che to, però, il canone convenzionato dovrebbe esse- hanno difficoltà ad entrare in entrambi i mer- re adeguato alle realtà del territorio provinciale e cati. differenziato tra le aree ad alta e bassa tensione 7. La carenza di abitazioni in affitto costituisce abitativa. un problema per i soggetti esclusi dai contri- Per quanto riguarda le tipologie del mercato del- buti per l’accesso alla proprietà. l’affitto, le indicazioni sono contraddittorie. Alcuni sostengono che solo l’ulteriore disponibilità di al- 8. L’attuale sistema di contribuzione pubblica al- loggi da parte dell’IPES potrà calmierare effettiva- l’accesso della casa in proprietà va ripensato mente il mercato degli affitti, ma i rappresentanti affinché non favorisca, in maniera indiretta, la della proprietà immobiliare pensano che sia inve- rendita fondiaria. IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
10 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO 3. LE POLITICHE E GLI STRUMENTI DI INTERVENTO In quanto alle politiche ipotizzabili per far sì che ta2, costruiti attraverso processi di concertazioni l’intervento pubblico contribuisca a contenere i con i cittadini ed i proprietari dei terreni. Il sistema prezzi piuttosto che a farli crescere, il panel di di valutazione delle aree dovrebbe essere regolato esperti condivide le seguenti proposte: ascrivendo un valore edificatorio comune a tutti i – è necessario disinnescare il processo di terreni identificati dal piano operativo, indipenden- valorizzazione ineguale dei terreni implicito temente dalle destinazioni d’uso e dalle densità nella pianificazione urbanistica; edilizie consentite dalle norme di piano e compren- – è importante sperimentare modalità di dendo anche le zone di completamento. Il prezzo incentivazione di interventi edilizi che degli espropri dovrebbe essere quantificato in fun- ottimizzino il consumo di suolo; zione di tale valore e svincolato quindi dalle densi- – è opportuno diversificare la gamma di inter- tà previste dal piano. venti di sostegno alla domanda di abitazioni Ci si riferisce qui esplicitamente al meccanismo per ottimizzare l’efficacia sociale della spesa della “perequazione”. Questa tecnica si esercita pubblica; sostanzialmente all’interno di “comparti urbanisti- – è possibile promuovere politiche di sostegno ci”, costituiti anche da aree non contigue, ed ha all’affitto; come presupposto fondamentale l’adesione di tutti – è necessario differenziare le politiche per la i proprietari degli immobili (fabbricati e terreni) in casa in base alle caratteristiche delle diverse essi localizzati agli obiettivi dell’intervento. Attra- aree territoriali; verso il suo utilizzo è possibile ripartire più equa- – è opportuno innescare meccanismi che con- mente possibile i vantaggi economici indotti dalla sentano di monitorare gli effetti delle politiche valorizzazione di terreni destinati ad usi pregiati e pubbliche e di valutarne l’efficacia. gli svantaggi connessi alle destinazioni d’uso meno Il dibattito sugli strumenti per contenere i costi commerciabili (spazi pubblici, infrastrutture, ecc.). dei terreni ha messo in luce che si possono se- In altri termini, si tratta di estendere e migliorare guire due tipi di azione: l’efficacia di quanto già avviene nella nostra pro- intervenire sul processo di valorizzazione dei ter- vincia nelle zone di espansione residenziale. reni incentivato dalla pianificazione urbanistica; A questo proposito appare utile ricordare che, in attivare meccanismi per contenere i prezzi degli Parlamento, si stanno discutendo proposte di leg- espropri. ge concrete su questo tema, ma al momento at- Nel primo caso si tratta di trasformare in maniera tuale mancherebbero i fondamenti giuridici per radicale il sistema di attribuzione del valore delle avanzare, a scala provinciale, un sistema di regole aree, ripensando l’intero sistema della pianifica- così concepito. zione urbanistica. Dal mondo professionale emer- Nel secondo caso, si tratta di definire la cessione ge la domanda di un sistema di pianificazione più delle aree attraverso bandi pubblici, prima di por- razionale, partecipato e perequato, che consenta re vincoli di natura urbanistica, sfuggendo così ai di mantenere alcuni vantaggi dell’attuale sistema meccanismi di rivalutazione legati agli indici altoatesino di pianificazione, quali l’integrazione di fondiari. zone di edilizia privata e di edilizia pubblica ed un È stato inoltre sottolineato che, attraverso la nuo- sistema insediativo accentrato, svincolando i co- va legge provinciale sulla casa, l’IPES, in caso di sti dell’edilizia sociale e agevolata dal prezzo delle emergenza e qualora siano esaurite le aree libere aree e facendo sì che i prezzi di mercato non di- previste dai PUC, potrà individuare aree per la re- pendano da quelli di esproprio. alizzazione di alloggi pubblici in deroga il piano Poiché il valore delle aree viene calcolato in base urbanistico e, dopo aver ottenuto il consenso del alle destinazioni d’uso ed alle densità edilizie che consiglio comunale e della commissione urbani- vengono loro assegnate dal piano urbanistico, se, stica provinciale, costruire abitazioni a scopi so- come avviene in Alto Adige, i piani regolatori ridu- ciali. cono al minimo le aree di espansione, il valore dei Gli interventi di incentivazione delle tipologie a terreni edificabili cresce vertiginosamente. Il mo- basso consumo di suolo implicano sostanzial- dello alternativo proposto prevede l’identificazio- mente una revisione delle modalità di assegnazio- ne di un piano strategico (Masterplan-Leitplan) che ne dei contributi pubblici. Si potrebbero graduare individui i fabbisogni di aree per periodi più lunghi 2 dei dieci anni contemplati dall’attuale normativa e Nelle proposte di legge a livello nazionale è stato ipotizzato che il Piano operativo abbia la durata di una legislatura e per che proceda poi per piani operativi di breve dura- tale motivo è stato denominato il «Piano del Sindaco». IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
11 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO le agevolazioni in funzione del consumo di suolo dall’individuazione delle zone ad alta tensione delle abitazioni finanziate. Si privilegerebbero in ge- abitativa. Attualmente, infatti, questa definizione nerale le tipologie a “risparmio di suolo”, gli inter- comprende il capoluogo ed i comuni limitrofi. Para- venti in zona di completamento e di recupero e dossalmente, comuni come Cornedo all’Isarco o quelli che ottimizzano l’uso dei terreni e degli edi- Vadena, sono classificati a tensione abitativa ma fici sottoutilizzati. Allo stesso tempo si dovrebbe non lo sono invece comuni come Merano. A que- escludere dai contributi le edificazioni che com- sto proposito, l’ufficio edilizia abitativa della Provin- portano la dispersione degli insediamenti ed un cia ha precisato di aver già predisposto da poco un elevato consumo di suolo. sistema per la loro determinazione, sulla base del La diversificazione della gamma di interventi di rapporto tra domande presenti nella graduatoria per sostegno alla domanda di abitazioni comporta la gli alloggi pubblici da più di tre anni con punteggi attivazione di nuovi soggetti per completare l’of- superiori ai 25 punti (20 per gli anziani) ed il numero ferta esistente ed attribuire una maggiore incisività totale di famiglie residenti. È necessario solo che la alle politiche fiscali locali per riaprire il mercato Giunta Provinciale stabilisca la soglia al di sopra della dell’affitto. Si tratta quindi di modulare gli interventi quale si verifica l’effettiva emergenza per poter atti- di sostegno finanziario e fiscale al fine di non ge- vare nuove misure. Una volta definita questa nerare “fasce non protette”. tipologia, infatti, potranno essere utilizzati gli stru- I nuovi soggetti dovrebbero essere messi in grado menti normativi esistenti (la L.431/98 sull’affitto con- di realizzare e gestire quote di patrimonio immobi- sente agevolazioni fiscali notevoli a chi dà in loca- liare in affitto, utilizzando i contributi provinciali e zione gli alloggi nelle zone ad alta tensione abitativa) le agevolazioni fiscali offerte dalla nuova legge na- per incentivare il mercato dell’affitto. zionale sull’affitto (L. 431/98). Le cooperative, as- La complessità dei fattori che determinano i prez- sieme ad altri soggetti quali le fondazioni bancarie zi immobiliari ed il ruolo che le politiche pubbliche ed i fondi pensione, potrebbero configurarsi come svolgono nell’influenzarli ha messo in luce la ne- soggetti che si associano senza scopo di lucro (art. cessità di un monitoraggio del mercato abitativo, 2, lettera I, della L.P. Ordinamento dell’edilizia che abbia l’obiettivo di quantificare i segmenti di abitativa agevolata) per realizzare alloggi in affitto fabbisogno, di mettere in relazione le informazioni a canone concordato, da assegnare a giovani cop- sull’attività dell’amministrazione per dare loro una pie ed a nuclei familiari che oggi sono esclusi dalle risposta e di verificare i loro effetti sui prezzi degli agevolazioni. alloggi e delle aree. Data la conflittualità che può Le politiche fiscali locali, quali ad esempio la gradua- nascere su di un problema importante come la casa zione dell’I.C.I., devono invece essere orientate a ri- è fondamentale che le informazioni siano disponi- portare sul mercato dell’affitto le abitazioni che non bili a tutti i soggetti interessati e che da una loro vengono utilizzate, contribuendo così ad ampliare un condivisione possano nascere politiche concerta- mercato che dà segni di notevole difficoltà. te. L’osservatorio sul mercato abitativo potrebbe La differenziazione territoriale delle politiche per inoltre fornire strumenti per la valutazione delle la casa è sicuramente necessaria per evitare gli politiche pubbliche, permettendo ai soggetti pro- squilibri locali. È necessario quindi partire motori di verificare l’efficacia delle misure adottate. 4. IL RUOLO DEI SOGGETTI Secondo il gruppo di ricerca, per mettere in atto que- attivando processi di concertazione con tutti i sog- ste misure è necessaria l’interazione e la collabora- getti coinvolti nel mercato abitativo. Ai comuni, ri- zione tra i diversi livelli di governo territoriale. L’insie- mane aperto il campo della fiscalità locale e della me di queste misure coinvolge infatti tutti gli opera- disponibilità di aree per rispondere alle diverse fasce tori del settore. L’Amministrazione provinciale, può della domanda abitativa dei residenti, con particola- farsi carico di ripensare alle normative sugli espropri, re attenzione alla qualità degli insediamenti. In parti- sulle agevolazioni in relazione al consumo di suolo e colare, i comuni ad alta tensione abitativa dovran- sulla definizione delle aree a tensione abitativa. È ne- no attivare tutti gli strumenti che la nuova legge na- cessario, inoltre, che si impegni a programmare la zionale mette loro a disposizione: individuare la spesa in maniera più attenta e consapevole delle di- zonizzazione in base alla quale definire i canoni con- versità dei fabbisogni che si esprimono nelle diverse cordati, convocare le parti sociale per individuare i realtà territoriali dell’Alto Adige e a monitorare l’effi- canoni, ecc., per rendere di nuovo remunerativo il cacia delle politiche che di volta in volta mette in atto, mercato dell’affitto. IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
12 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO L’IPES, che già oggi gestisce un patrimonio di futura vendita, studiandone con attenzione la abitativo consistente e sostiene la domanda so- fattibilità economica e stabilendo accordi finanziari ciale attraverso il sussidio casa, deve essere mes- con altri soggetti. Le agenzie immobiliari potreb- so in grado di soddisfare le fasce di domanda più bero mettere in atto iniziative volte a dare maggio- debole, che sono comunque ancora molto ampie, re chiarezza e trasparenza al mercato. Potrebbero soprattutto a Bolzano. Poiché le risorse disponibi- infatti uniformare le modalità di calcolo dei mq li, se confrontate con quelle di altre realtà, anche commerciali, standardizzare le tipologie di contrat- vicine, sono molto ingenti, è da valutare la possi- to e fornire informazioni sull’andamento e le com- bilità che l’Istituto ne investa una quota consisten- ponenti dei prezzi reali nei diversi mercati. te, anche solo per un periodo di tempo definito, Tutti i soggetti dovrebbero collaborare, fornendo per dare una risposta adeguata, anche dal punto dati ed informazioni, alla costruzione di un osser- di vista territoriale, a quella domanda sociale che vatorio sul mercato abitativo in provincia di non ha la possibilità di trovare autonomamente Bolzano, che sia in grado di monitorare le compo- soluzioni al problema abitativo. nenti del mercato ed i prezzi, di individuare i seg- Le cooperative, a fianco del ruolo svolto attual- menti di famiglie “a rischio abitativo” e le trasfor- mente per far accedere consistenti fasce di fami- mazioni territoriali indotte dalle politiche della casa. glie alla proprietà della casa, disponendo di un L’IPL potrebbe farsi carico di perfezionare il pro- apparato organizzativo efficiente, possono farsi getto di osservatorio e, poiché le informazioni sono carico degli interventi per ampliare l’offerta di al- in gran parte disponibili presso soggetti diversi, di loggi in affitto a canone concordato con promessa coordinare i lavori per la sua realizzazione. ELENCO DEI SOGGETTI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA RICERCA Luigi Apolloni, CISL-SGB Provinciale - Centro l’Edilizia Rurale della Provincia Autonoma di casa Bolzano Dott. Ing. Anton Aschbacher, Direttore dell’Uffi- Dott. Francesco Lorenzon, Titolare Agenzia Im- cio Coordinamento Territoriale della Provincia Au- mobiliare tonoma di Bolzano Dott.sa Elena Maggioni, Società SISTEMA Dott. Ing. Antonio Bacchin, Direttore di Diparti- Dott. Peter Morello, Società SISTEMA mento alla cultura italiana ed alla edilizia abitativa Fabio Nardin, Ex Vice Presidente del Consiglio di della Provincia Autonoma di Bolzano Amministrazione dell’I.P.E.S. Dott. Mauro Bertoldi, Assessore al patrimonio e Dott. Arch. Roberto Nicoli, Architetto all’edilizia abitativa del Comune di Bolzano Vittorio Papa, Vicepresidente della Lega delle Dott. Arch. Ario Biotti, responsabile ACLI Casa Cooperative Dott.ssa Manuela Bonfrate, Direttore della ripar- Dott.ssa Ulrike Pichler, Ufficio edilizia abitativa tizione patrimonio e edilizia abitativa del Comune del Comune di Bolzano di Bolzano Rag. Luis Rabensteiner, Ufficio Alloggi ed Dott. Alberto Boscarolli, Presidente dell’Associa- Inquilinato dell’I.P.E.S. zione Proprietà Edilizia della Provincia Bolzano Dott. Arch. Giovanni Sarti, Architetto e Roberto Carlin, Rappresentante FIAIP Vicesegretario provinciale del CNA/Unione provin- Dott. Reinhard Christanell, Ufficio affari giudiziari ciale artigiani e piccole imprese del Tribunale di Bolzano Dott. Francesco Sbetti, Società SISTEMA Dott.ssa Camilla Dell’Eva, Lega Provinciale delle Dott. Lorenzo Smaniotto, Direttore Ufficio statisti- Cooperative di Bolzano che economiche dell’ASTAT-Ufficio Provinciale di Dott. Karl Eisenstecken, Direttore dell’Ufficio Ur- Statistica banistica Ovest della Provincia Autonoma di Lorenzo Sola, Segretario generale FILLEA/GBH Bolzano della CGIL/AGB Gregorio Gobbi, ASTAT-Ufficio Provinciale di Sta- Dott. Adolf Spitaler, Direttore ripartizione Edilizia tistica Abitativa della Provincia Autonoma di Bolzano Dott. Karl Gudauner, Direttore dell’AFI-IPL Dott. Daniele Vallini, Capo Ufficio Beni Immobili Dott. Alberto Kaswalder, Direttore dell’Ufficio Esti- della Cassa di Risparmio di Bolzano SPA mo della Provincia Autonoma di Bolzano Dott.ssa Silvia Vogliotti, funzionario dell’AFI-IPL Guido Laconi, UIL-SGK Provinciale e Christian Troger, Segretario UIL/SGK Vicepresidente della Giunta dell’AFI-IPL Albert Zuech, Rappresentante del KVW e Mem- Dott. Ing. Alfons Leitner, Direttore dell’Ufficio per bro della Giunta dell’AFI-IPL IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
13 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO PARTE SECONDA I MERCATI DELL’ABITARE IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
14 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
15 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO 1. CRESCITA DEMOGRAFICA E MODELLI D’USO DEL PATRIMONIO ABITATIVO IN ALTO ADIGE DAGLI ANNI ’80 AGLI ANNI ’90 1.1. Caratteristiche demografiche Nel 1997, in Alto Adige, i residenti sono 457.370. quelli del periodo precedente, mentre nel capo- Dal 1981, la popolazione è cresciuta di circa 26.802 luogo la popolazione continua a diminuire. Lungo unità, pari al 6,2% (Quadro 1). l’intero versante orografico destro della Val Pusteria Le dinamiche demografiche sono state piuttosto la popolazione aumenta a tassi molto sostenuti ed lente negli anni ’80 (durante i quali si è verificata in tutti i comuni di cintura dei poli urbani minori una crescita media annua dello 0,2%) e più vivaci (Vipiteno, Silandro, ecc.) si osservano saldi sociali negli anni ’90 (0,6%). Infatti la crescita della popo- molto positivi. lazione è stata di circa 10.000 abitanti tra il 1981 I movimenti demografici sono stati determinati in ed il 1991 ed ha raggiunto quasi le 17.000 unità tra modo diretto dalla disponibilità delle aree per l’edifi- il 1992 ed il 1997. cazione, le nuove famiglie, infatti, si sono spostate Si registra inoltre una profonda modificazione delle dove l’offerta di abitazioni ed aree era ampia (ed i componenti che influiscono sui fenomeni prezzi più bassi), accettando anche tempi di demografici. L’incremento della popolazione, che spostamenti casa - lavoro più lunghi che in passato. negli anni ’80 era esclusivamente legato alla com- Alle trasformazioni delle dinamiche demografiche ponente naturale, negli anni ’90 è connesso anche si legano due importanti elementi: a fenomeni sociali. Tra il 1981 ed il 1991, infatti, il – l’invecchiamento della popolazione (la quota saldo attivo tra nati e morti era di 16.000 unità circa, di residenti di età superiore ai 64 anni è passa- mentre la componente sociale era negativa (-2.400 ta dall’11,3% al 14,8%); unità circa). Negli anni ’90 il saldo naturale continua – l’incremento del numero di famiglie, pari a ad essere positivo, mentre il numero di immigrati è 36.500 unità circa in 16 anni. nettamente superiore a quello degli emigrati. L’incremento delle famiglie, notevole negli anni ’80, Gli eventi dell’ultimo periodo hanno profondamente ha subito una accelerazione negli anni ’90; la di- modificato le modalità insediative degli altoatesini. mensione media dei nuclei è così passata da 3,2 Da Naturno a Salorno, l’intera Valle dell’Adige è componenti nel 1981 a 2,7 nel 1997. Il segmento stata investita da fenomeni migratori piuttosto con- più dinamico è quello delle famiglie mono e sistenti. In tutti i comuni a Nord di Bolzano si regi- bicomponenti, che sono passate dal 39,2% al strano tassi di crescita demografica superiori a 50,5% del totale. Quadro 1 - Indicatori demografici Indicatori Alto Adige Bolzano Resto provincia Popolazione residente 1981 430.568 105.180 325.388 1991 440.508 98.158 342.350 1997 457.370 97.073 360.297 Variazione % media annua della popolazione 1981 - 1991 0,2 -0,7 0,5 1992 - 1997 0,6 -0,2 0,9 Indici del movimento demografico (media annua ogni 1.000 abitanti) 1981 - 1991 Indice di natalità 12 8 13 Indice di mortalità 8 9 8 Indice di iscrizione 19 14 20 Indice di cancellazione 19 18 19 1992 - 1997 Indice di natalità 12 8 13 Indice di mortalità 8 9 8 Indice di iscrizione 21 19 22 Indice di cancellazione 19 20 18 % di popolazione ≥ 65 anni - 1997 14,8 18,8 13,8 IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
16 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO Indicatori Alto Adige Bolzano Resto provincia Famiglie residenti 1981 130.580 38.407 92.173 1991 146.746 38.241 108.505 1997 167.112 41.732 125.380 Variazione % media annua delle famiglie 1981 - 1991 1,2 0,0 1,8 1992 - 1997 2,3 1,5 2,6 Dimensione media delle famiglie - 1997 2,7 2,3 2,8 % delle famiglie con 1-2 componenti - 1997 50,5 60,9 47,1 Fonte: elaborazione Sistema su dati ISTAT e ASTAT Il peso della popolazione residente nel capoluogo sessantacinquenni è superiore alla media provin- sul totale della provincia è passato dal 24,4% ai ciale ed è passata dal 12,7% della popolazione 21,2%. L’andamento demografico di Bolzano ha nel 1981 al 18,8% nel 1997. quindi avuto un evoluzione molto diversa da quel- La dimensione media delle famiglie è passata da lo degli altri comuni. Le dinamiche della popola- 2,7 componenti a 2,3 ed il peso dei nuclei mono e zione sono infatti quelle tipiche delle aree urbane bicomponenti dal 48% al 60,9%. e si contrappongono nettamente a quelle dell’in- torno. Negli anni ’80 si è verificata infatti a Bolzano una diminuzione dei residenti (-0,7% annuo), legata sia 1.2. Il modello d’uso del patrimonio edilizio a tassi di natalità molto inferiori a quelli medi della provincia e tassi di mortalità superiori, sia a dina- Alcuni dati relativi al censimento del 1991 delinea- miche sociali negative (nel decennio, circa 19.000 no le caratteristiche e i modi d’uso del patrimonio bolzanini si sono spostati fuori comune e 15.000 abitativo in Alto Adige e nel suo capoluogo. residenti da altre località si sono insediati a Nel 1991, in Provincia di Bolzano, si registrano Bolzano). 166.673 abitazioni, il 24,2% delle quali è localiz- Negli anni ’90 si osserva però una inversione di zato a Bolzano. La quota di alloggi occupati è piut- tendenza o quanto meno l’attenuazione dei feno- tosto alta (86,8%) e raggiunge il 93,8% nel capo- meni negativi: luogo. – la popolazione tende a rimanere costante, con Molto contenuta è invece la percentuale di abita- un decremento medio annuo che si è ridotto a zioni occupate che necessitano di recupero circa 180 unità; (5,4%). Il mercato dell’affitto è costituito da 39.118 unità – i tassi di natalità sono sempre inferiori alla abitative, il 27% del totale. Il 35,9% di queste è di media provinciale e a quelli di mortalità, ma proprietà pubblica. sono superiori a quelli degli anni ’80; Circa la metà delle abitazioni di proprietà del- – la differenza tra emigrati ed immigrati è molto l’I.P.E.S. e delle amministrazioni pubbliche è con- più contenuta che in passato e non supera, centrato nel capoluogo, dove costituisce il 45,1% mediamente, le 38 persone all’anno; delle abitazioni in affitto. Gli alloggi non occupati sono concentrati nei co- – il numero di famiglie ha ricominciato a cresce- muni minori della provincia, rappresentano infatti re: era infatti diminuito di 166 unità tra il 1981 solo il 6,2% del patrimonio edilizio del capoluogo ed il 19913 ed è invece cresciuto di 3.491 nu- ed il 15,5% di quello degli altri comuni. Quelli “sul clei tra il 1992 ed il 1997. mercato” sono circa 1.500, il 6,7% delle abitazioni non occupate, e sono localizzati prevalentemente I processi di invecchiamento della popolazione nel capoluogo, dove ne costituiscono circa il 15,6% sono però ancora consistenti. La quota di ultra- (Quadro 2). IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
17 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO Quadro 2 - Caratteristiche del patrimonio abitativo al 1991 Indicatori Alto Adige Bolzano Resto provincia Abitazioni totali 1981 142.041 37.647 104.394 1991 166.673 40.321 126.352 Variazione % 1981 - 1991 17,3 7,1 21,0 Abitazioni occupate Abitazioni occupate 144.661 37.832 106.829 % sul totale 86,8 93,8 84,5 % in affitto 27,0 41,5 21,9 in affitto dell’IPES e delle amministrazioni pubbliche 14.062 7.071 6.991 % delle abitazioni di proprietà pubblica sul totale in affitto 35,9 45,1 29,8 % che necessitano di recupero 5,4 2,8 6,3 Abitazioni non occupate Abitazioni non occupate 22.012 2.489 19.523 % sul totale 13,2 6,2 15,5 % disponibili per la vendita e l’affitto 6,7 15,6 5,6 % utilizzate per vacanza 49,9 9,0 55,1 % che necessitano di recupero 5,9 3,7 6,1 % costruite tra il 1981 ed il 1991 12,1 4,4 13,1 Fonte: elaborazione Sistema su dati ISTAT e ASTAT 1.3. Le caratteristiche dell’attività edilizia Tra il 1992 ed il 1997, in Alto Adige la produzione – i singoli privati hanno realizzato più del 50% delle edilizia residenziale ha raggiunto i 7.852.086 mc, pari abitazioni dell’intera provincia, le imprese ne a 15.147 alloggi, con una media di 2.525 nuove abi- hanno costruito il 34,7%, le amministrazioni tazioni ogni anno. La produzione di abitazioni è stata pubbliche l’8% e le cooperative solo il 4,2%; più intensa di quella del decennio precedente: tra il – i finanziamenti pubblici hanno contribuito in mi- 1981 ed il 1991, infatti, sono stati realizzati media- sura determinante alla realizzazione delle nuo- mente 2.178 alloggi all’anno (Quadro 3). ve abitazioni; gli alloggi costruiti con totale fi- Le caratteristiche della produzione edilizia residen- nanziamento pubblico sono stati solo il 5% del ziale negli anni ’90 possono essere così sintetizzate: totale, quelli ultimati con un parziale contribu- – la quota più consistente dei fabbricati è mono to pubblico sono stati il 52,7% e solo il 42,3% e bifamiliare, solo nel capoluogo il peso delle è stato realizzato interamente con risorse pri- tipologie intensive è rilevante; vate. Quadro 3 - Caratteristiche dell’attività edilizia dal 1992 al 1997 Indicatori Alto Adige Bolzano Resto provincia Attività edilizia (lavori ultimati) Volumi residenziali 7.852.086 761.859 7.090.227 Volumi non residenziali 11.790.165 3.646.695 8.143.470 Abitazioni 15.147 1.547 13.600 Stanze 70.215 6.315 63.900 Stanze per abitazione 3,99 3,44 4,7 IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
18 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO Indicatori Alto Adige Bolzano Resto provincia Fabbricati residenziali realizzati secondo il numero di abitazioni 1 o 2 abitazioni 2.421 21 2.400 3 - 15 abitazioni 780 22 758 oltre 15 abitazioni 130 35 95 Abitazioni ultimate in fabbricati residenziali per soggetto realizzatore IPEAA e amministrazione pubblica 1.162 547 615 Imprese 5.049 662 4.387 Cooperative 613 39 574 Altri 7.724 299 7.425 Abitazioni ultimate in fabbricati residenziali per tipo di finanziamento Totalmente pubblico 725 479 246 Parzialmente pubblico 7.665 397 7.268 Totalmente privato 6.158 671 5.487 Fonte: elaborazione Sistema su dati ASTAT In relazione al decennio precedente si osserva che: 66% dell’edilizia pubblica di nuova costruzione dell’intera provincia. Il peso dei contributi per l’ac- – negli anni ’90 si è consolidato il ruolo dei sin- quisto, la costruzione ed il recupero, distribuiti alle goli privati (dal 47,9% al 53,1%) a scapito del- famiglie, invece, è molto inferiore alla media pro- le imprese e delle pubbliche amministrazioni; vinciale (25,7% nel capoluogo e 55,9% negli altri – il finanziamento pubblico totale o parziale è ar- comuni) e non ha subito, tra gli anni ’80 e gli anni rivato a contribuire alla realizzazione del 58% ’90, i notevoli incrementi registrati nel resto del- circa delle abitazioni, mentre nel decennio pre- l’Alto Adige. cedente concorreva alla costruzione di poco più del 41% circa. All’interno del territorio provinciale, il capoluogo 1.4. La domanda, l’offerta ed il mercato costituisce una realtà profondamente diversa dal resto dei comuni. Già negli anni ’80 l’attività edili- Le previsioni demografiche effettuate dall’Ufficio zia era molto meno intensa che nel resto della pro- Provinciale di Statistica4 rilevano che nel 2005 la vincia. Nel decennio tra il 1981 ed il 1991, infatti, a popolazione dell’Alto Adige supererà le 469.500 Bolzano si sono realizzate mediamente 8 abitazio- unità e nel 2010 sarà pari a 470.846 persone, con ni ogni 1.000 famiglie residenti, mentre nel resto un incremento pari allo 0,4% medio annuo nel pri- della provincia se ne costruivano 17. In altri termi- mo periodo e allo 0,1% nel secondo (Quadro 4). ni, nel capoluogo si realizzava il 15% dell’edifica- Ipotizzando che nel futuro la dimensione media zione a fini residenziali di tutta la provincia. delle famiglie continui a diminuire come è avvenu- Negli anni ’90, invece, si sono costruite mediamen- to nella seconda metà degli anni ’90, sulla base te 7 nuove abitazioni ogni 1.000 famiglie residenti delle previsioni dell’andamento demografico, tra il (mentre nel resto della provincia se ne costruivano 1997 ed il 2005 il numero dei nuclei familiari resi- 17), pari al 9% del totale provinciale. In quanto ai denti aumenterà dell’1,7% all’anno e tra il 2005 ed soggetti attuatori ed alle fonti di finanziamento, si il 2010 crescerà dell’1,3% all’anno. In altri termini, osserva che anche nel capoluogo poco più del si avranno 2.520 famiglie in più ogni anno tra il 1998 40% dell’edilizia residenziale viene realizzata inte- ed il 2005 e 2.380 tra il 2005 ed il 2010. Queste ramente con capitali privati, ma a Bolzano gli stru- dinamiche saranno molto più consistenti e vivaci menti dell’intervento pubblico sono totalmente di- nei comuni minori che nel capoluogo. Per Bolzano, versi che nel resto della provincia e sono legati alla infatti, si prevede una continua diminuzione della presenza di una consistente domanda sociale. In- popolazione che si rifletterà anche sulla dinamica fatti, il 31% delle abitazioni viene costruito dagli dei nuclei familiari. enti pubblici e questi 479 alloggi rappresentano il Analizzando il numero di alloggi per i quali è stata IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
19 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO richiesta la concessione edilizia negli ultimi due anni pari al 7,4% dei nuclei familiari che abitano in affit- è possibile ipotizzare che, nel breve periodo, l’of- to dell’intero Alto Adige. A queste si aggiungono ferta di alloggi sarà analoga a quella del decennio le crescenti domande per il sussidio casa, che han- in corso. Tra il 1990 ed il 1997 è stata autorizzata no raggiunto quota 3.840 nel 1997. la realizzazione di 110 nuovi alloggi ogni 100 nuo- Le abitazioni di proprietà e gestite dall’Istituto sono ve famiglie, e tra il 1996 ed il 1997 il rapporto tra 10.236, la metà delle quali è localizzata nel capo- nuove abitazioni e nuove famiglie è stato di 104 a luogo. Più di 8.700 vengono affittate ad un canone 100. sociale, 844 famiglie pagano il canone convenzio- La domanda sociale corrisponde alle 2.904 fami- nato diminuito del 20%, 278 il canone convenzio- glie che sono entrate nella graduatoria dell’IPES, nato e solo 76 il canone convenzionato maggiora- sulle 3.916 che avevano presentato domanda, è to del 20% (Quadro 5). Quadro 4 - Indicatori della domanda e dell’offerta Indicatori Alto Adige Bolzano Resto provincia DOMANDA Previsioni demografiche Popolazione residente al 2005 469.503 93.118 376.385 Popolazione residente al 2010 470.846 89.693 381.153 Domande in graduatoria IPES nel 1996 Presentate 3.916 1.661 2.255 Ammesse 2.904 1.163 1.741 Escluse 1.012 498 514 Domande di edilizia agevolata 1992 - 1995 16.106 Per l’acquisto 6.782 Per la nuova costruzione 3.016 Per il recupero 6.308 Per il recupero convenzionato 5.176 OFFERTA Abitazioni concessionate 1996 - 1997 per soggetto attuatore 6.046 744 5.302 IPES e amministrazione pubblica 111 9 102 Imprese 1.889 468 1.421 Cooperative 255 119 136 Altri 3.791 148 3.643 Alloggi di proprietà e gestiti dall’IPES nel 1997 10.236 5.149 5.087 Assegnazioni IPES nel 1997 414 Assegnazioni del sussidio casa nel 1997 3.840 Contributi per l’edilizia agevolata (1992 - 1995) 14.281 Per l’acquisto 5.916 Per la nuova costruzione 2.564 Per il recupero 5.801 Per il recupero convenzionato 3.949 Fonte: elaborazione Sistema su dati ASTAT, indagine diretta e IPES 2 ASTAT, Previsioni nell’andamento demografico in provincia di Bolzano fino al 2020, Bolzano 1998. IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
20 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO Quadro 5 - Affitti delle abitazioni gestite dall’IPES - 1997 Tipologia di canone Importi Affittuari (L/mq/mese) v.a. % Canone sociale 2.908 8.787 88,0 Canone convenzionato - 1^ fascia 5.936 844 8,4 Canone convenzionato 7.915 278 2,8 Canone convenzionato 20% 9.498 76 0,8 Fonte: elaborazione Sistema su dati IPES L’IPES riesce ad assegnare circa 400 alloggi al- zione e 1.450 per recupero della prima casa al- l’anno. Negli ultimi 6 anni, il 52% degli alloggi as- l’anno. Per quanto riguarda le domande per il segnati erano già di proprietà dell’ente e quindi il recupero convenzionato, si osserva che solo il tasso di rinnovo degli inquilini non supera la me- 76,3% è stato approvato, pari a poco più di 1.500 dia annua del 2% circa. alloggi all’anno. La domanda di edilizia agevolata è piuttosto so- Due informazioni completano il quadro del merca- stenuta. Tra il 1992 ed il 1995 sono state presen- to abitativo in provincia di Bolzano. Tra il 1992 ed il tate 16.106 domande per l’acquisto, la nuova co- 1997 sono stati conclusi 35.709 contratti di affitto struzione o il recupero, pari a circa 4.000 richieste e 14.218 contratti di compravendita, pari ad una ogni anno, così suddivise: il 42,1% per l’acquisto, media annua di 5.900 locazioni e 2.370 cambi di il 18,7% per la nuova costruzione ed il 39,2% per proprietà. il recupero. A queste bisogna aggiungere 5.176 ri- Se si considera che al 1991 gli alloggi in locazione chieste di recupero convenzionato, ognuna delle sul libero mercato erano circa 25.000 e che negli quali corrisponde a più di 1 alloggio, pari ad una anni ’90 è stata emanata la legge sui patti in dero- media annua di 1.294. ga, si può stimare che tutti i contratti di affitto della Il tasso di soddisfazione della domanda dei singoli provincia siano stati rinnovati a prezzi di mercato. privati è pari all’88,7% ed è maggiore tra quanti Su un patrimonio edilizio stimato di 181.800 allog- richiedono un contributo per l’acquisto e per il gi al 1997 (composto dai circa 166.700 registrati al recupero che tra quanti vogliono edificare ex novo. censimento del 1991 e circa 15.100 realizzati tra il Si può quindi stimare che, mediamente, ogni anno, 1992 ed il 1997), i 14.200 compravenduti sono il sono stati assegnati contributi per 1.480 7,8%, si stima quindi che ogni anno circa l’1,4% agevolazioni per l’acquisto, 640 per l’autocostru- delle abitazioni cambi proprietario. 2. I RITRATTI DEI MERCATI ABITATIVI 2.1. La definizione e le caratteristiche dei singoli mercati I comuni dell’Alto Adige sono stati classificati5 in perative e singoli privati, della consistenza del base al modello d’uso dello stock e della produ- mercato della locazione (rappresentato dalla quo- zione edilizia, tenendo conto della presenza di un ta di abitazioni in affitto registrata al censimento effettivo mercato delle compravendite (rappresen- del 1991) e della quota di patrimonio edilizio utiliz- tato dalla quota di abitazioni realizzate dalle im- zato per turismo. Sono emersi in tal modo quattro prese), della produzione edilizia realizzata da coo- gruppi che possono essere così descritti. 5 I.P.L., op. cit. IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
21 PREZZI, MERCATO ABITATIVO E POLITICHE DELLA CASA IN PROVINCIA DI BOLZANO Quadro dei mercati delle abitazioni in Alto Adige Parametri utilizzati per la classificazione Tipo di mercato Soglie riferite ai Soglie riferite ai Auto- Seconde Bolzano Urbani Urbano e valori percentuali valori assoluti costru- case minori seconde zione case Abitazioni in affitto > 20% o Abitazioni in affitto censite del totale delle abitazioni nel 1991 >200 unità occupate censite nel X X X X 1991 Abitazioni realizzate dalle e Media annua di abitazio- imprese > 40% del totale ni realizzate delle impre- degli alloggi ultimati tra il se > 10 unità X X X X 1981 ed il 1991 o tra il 1992 ed il 1995 Abitazioni non occupate e Abitazioni non occupate utilizzate per vacanza > utilizzate per vacanza 46% sul totale delle abi- censite nel 1991 > 50 uni- X X tazioni non occupate cen- tà site nel 1991 Abitazioni realizzate dai singoli privati > 50% del totale degli alloggi realiz- X X zati tra il 1981 ed il 1995 Abitazioni realizzate dalle e Abitazioni realizzate dalle cooperative > 10% del cooperative tra il 1981 ed totale degli alloggi realiz- il 1995 > 50 unità X X X zati tra il 1981 ed il 1995 Il primo gruppo, definito dell’autocostruzione ri- ciale. L’attività edilizia è molto intensa e le dimen- sulta il più numeroso (64 comuni) e comprende tutti sioni medie delle abitazioni sono superiori a quelle quei comuni nei quali la quota delle abitazioni rea- che si registrano negli altri comuni. Il modello lizzate dai singoli privati risulta superiore al 50% insediativo è prevalentemente estensivo (vengo- (nel complesso il 37% circa delle abitazioni realiz- no realizzate molti alloggi in zona di espansione zate dai singoli di tutta la provincia). È caratteriz- ed in zona agricola), gran parte dell’attività edilizia zato dall’assenza dei mercati delle compravendite viene svolta dai singoli ed il supporto della ammi- e delle seconde case e di abitazioni realizzate in nistrazione pubblica finanzia una quota molto con- cooperativa. In 8 comuni si trova anche un consi- sistente dell’edificazione. A causa della rilevante stente mercato dell’affitto, costituito da alloggi attività dei singoli privati, i prezzi delle abitazioni pubblici o di proprietà di enti. Si tratta di comuni in vendita ed in affitto sono più bassi che in tutti gli piuttosto piccoli (meno di 5.000 abitanti) lontani altri comuni. dai centri urbani e dalle località turistiche. Il secondo gruppo, definito delle seconde case Si tratta di comuni con vivaci dinamiche demo- (33 comuni) si caratterizza per la quota significati- grafiche legate ad alti tassi di natalità e a fenome- va di case per vacanza (50,1% del totale provin- ni di radicamento locale della popolazione, dove ciale). In alcuni casi si registra la presenza signifi- permangono strutture familiari tradizionali e dimen- cativa di alloggi in affitto e, di una quota rilevante sioni medie dei nuclei più alte della media provin- di compravendite. Territorialmente questi comuni IPL/AFI - DOCUMENTAZIONE 14/1999
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