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EU Observatory Estratti delle evoluzioni nello scenario corporate governance in base alle notizie diffuse dalle varie associazioni ed enti di riferimento Novembre 2019
INDEX European and Italian Authorities 1. CONSOB - Commissione nazionale per le società e la borsa 2. EBA - European Banking Authority 3. Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione europea 4. BIS - Bank for International Settlements 5. Banca d’Italia Associations/Institutes 6. ASSONIME – Associazione fra le Società Italiane per Azioni 7. EACB – European Association of Cooperative Banks 8. GFIA – Global Federation of Insurance Association 9. ANIA – Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici Surveys & Insights
European and Italian Authorities 1) CONSOB - Commissione nazionale per le società e la borsa Issuer Title Description Link to document Si informa che la CONSOB ha avviato una pubblica consultazione avente ad oggetto le modifiche da apportare al Regolamento sulle operazioni con parti correlate (Regolamento n. 17221 del 12 marzo 2010), al Regolamento mercati (adottato con Delibera n. 20249 del 28 dicembre 2017) e al Regolamento emittenti in materia di trasparenza delle remunerazioni, dei gestori degli attivi e dei consulenti in materia di voto (Regolamento n. 11971 del 14 maggio 1999) in recepimento della Direttiva (UE) 2017/828 (“SHRD 2”). In data 10 giugno 2019 è stato pubblicato il D.lgs. 49/2019, con cui è stata recepita nell’ordinamento italiano la Direttiva SHRD 2. Per completare il processo di attuazione della Direttiva, la Consob è chiamata, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del Decreto, ad adottare le modifiche della propria normativa. Le disposizioni attuative delle norme dovranno essere adottate entro il 3 settembre 2020. Nel presente documento di consultazione vengono dunque illustrate le proposte per la revisione della regolamentazione già adottata dalla Consob in materia di operazioni con parti correlate, requisiti di governance delle società quotate sottoposte a direzione e coordinamento e in Modifiche al Regolamento materia di trasparenza delle remunerazioni nonché per l’attuazione delle nuove deleghe sulle operazioni con parti regolamentari introdotte dal D.lgs. 49/2019 in materia di trasparenza dei gestori degli attivi e correlate, al Regolamento dei consulenti in materia di voto. In materia di operazioni con parti correlate, la SHRD 2 Modifiche al Regolamento sulle operazioni mercati e al Regolamento stabilisce presìdi informativi e procedurali per il compimento di operazioni rilevanti. Le con parti correlate, al Regolamento mercati emittenti in materia di modifiche sottoposte alla consultazione del mercato sono complessivamente volte ad allineare e al Regolamento emittenti in materia di CONSOB - trasparenza delle la disciplina a quanto previsto dalla SHRD 2, mediante, tra l’altro, la previsione di un obbligo di trasparenza delle remunerazioni, dei Commissione remunerazioni, dei gestori astensione in capo agli amministratori coinvolti nell’operazione, e al contempo a mantenere gli gestori degli attivi e dei consulenti in nazionale per le degli attivi e dei consulenti elementi di flessibilità già previsti dalla regolamentazione domestica. In questo senso si materia di voto in recepimento della società e la borsa in materia di voto in inquadrano le scelte di conservazione di alcune previsioni e il mantenimento dei casi di Direttiva (UE) 2017/828 (Shareholders recepimento della Direttiva esenzione già disciplinati dal Regolamento. Con riguardo alla trasparenza delle Rights Directive 2) - Documento per la (UE) 2017/828 remunerazioni, la SHRD 2 contiene regole volte a favorire la trasparenza e il coinvolgimento consultazione (Shareholders Rights dei soci sul tema delle remunerazioni degli amministratori. Le modifiche del Regolamento Directive 2) - Documento Emittenti sottoposte alla consultazione del mercato allineano la regolamentazione secondaria per la consultazione alle previsioni della SHRD 2 e apportano ulteriori affinamenti alla luce dell’evoluzione della prassi del mercato nella trasparenza delle remunerazioni. Tra gli interventi proposti si segnala: i) l’inclusione delle specificazioni della Direttiva in tema di finalità e contenuti della politica di remunerazione nonché di obiettivi di performance finanziari e non finanziari, se del caso tenendo conto di criteri relativi alla responsabilità sociale d’impresa, e ii) l’affinamento dell’informativa richiesta su alcuni elementi della politica della remunerazione e dei compensi corrisposti (es. buonuscite, componente variabile). Infine, in tema di trasparenza dei gestori di attivi e dei consulenti in materia di voto, sono sottoposte a consultazione le norme, introdotte nel Regolamento Emittenti, che individuano le modalità e i termini per l’adempimento da parte dei gestori di attivi e dei consulenti in materia di voto (“proxy advisor”) degli obblighi di trasparenza e comunicazione previsti dalla SHRD 2 e già recepiti nel TUF con il D.lgs. 49/2019. La consultazione terminerà il 1° dicembre 2019. 3
European and Italian Authorities 2) EBA - European Banking Authority Issuer Title Description Link to document Il 28 novembre 2019 l’EBA ha pubblicato le sue Linee guida relative al processo di gestione del rischio ICT e di sicurezza che finalizzano la precedente consultazione avviata dall’autorità il 13 ottobre 2018. Tale processo deve essere predisposto dai prestatori di servizi di pagamento (PSPs, payment service providers) per le attività connesse alla fornitura dei servizi di pagamento e dagli enti creditizi e dalle imprese di investimento, di cui al punto 3 dell’art. 4, par. 1 della CRD IV, per tutti i servizi che forniscono. L’EBA, a seguito dell’incremento dei rischi connessi allo sviluppo della digitalizzazione del settore finanziario, delle interconnessioni dei canali di telecomunicazione e della frequenza di incidenti ICT gravi, si propone di elaborare disposizioni in grado di contribuire alla mitigazione dei rischi ICT e alla riduzione della vulnerabilità degli enti agli attacchi cyber. I rischi più comuni identificati dall’EBA attengono a (i) inadeguata protezione dei canali di comunicazione utilizzati per i pagamenti; (ii) sistemi e dispositivi di sicurezza ICT inadeguati; (iii) comportamento anomalo degli utilizzatori e del personale; ed (iv) evoluzione tecnologica che mette a disposizione, di chi vuole commettere frodi o attacchi, nuovi strumenti. La sezione 3.2 degli orientamenti si concentra sulla gestione e mitigazione del rischio ICT e di sicurezza attraverso l'istituzione di una sana governance interna e un quadro di controllo interno che stabilisca chiare responsabilità per il personale degli istituti finanziari, inclusi gli organi di gestione. Ciò implica, da parte degli istituti finanziari l’implementazione di una strategia ICT, la gestione e la Final Report - EBA mitigazione dei rischi ICT e di sicurezza attraverso l’istituzione di una funzione di controllo EBA - European Final Report - EBA Guidelines on ICT and Guidelines on ICT and indipendente e obiettiva, adeguatamente separata dai processi operativi concernenti l’ICT e Banking Authority security risk management security risk management direttamente responsabile nei confronti dell’organo di gestione, così come richiesto alla sezione 19 degli orientamenti dell'EBA sulla governance interna. Tale funzione dovrebbe garantire che i rischi ICT e di sicurezza siano identificati, misurati, valutati, gestiti, monitorati e segnalati. Gli orientamenti ricordano inoltre agli istituti finanziari l’importanza di garantire l'efficacia delle misure di mitigazione del rischio, come definite dal loro quadro di gestione del rischio, quando esternalizzano una funzione o utilizzano fornitori terzi. Tale tematica dovrebbe in primis essere indicata nei contratti e negli accordi sul livello di servizio e ciononostante, gli istituti finanziari dovrebbero comunque monitorare l’operato dei fornitori e richiedere garanzie sul livello di compliance. La governance, i sistemi e i processi di un istituto finanziario relativi ai rischi ICT e di sicurezza dovrebbero essere, inoltre, oggetto di audit periodici, condotti da revisori con conoscenze, capacità e competenze sufficienti - in materia di ICT nonché in materia di pagamenti (PSP) - a fornire all’organo di gestione una garanzia indipendente della loro efficacia. L'organo di gestione dell’istituto finanziario dovrebbe ovviamente approvare il piano di audit, compresi eventuali audit ICT ed eventuali modifiche sostanziali dello stesso. Il piano di audit e la sua esecuzione, compresa la frequenza degli audit, dovrebbero riflettere ed essere proporzionati ai rischi in oggetto e andrebbero aggiornati periodicamente. Dovrebbe essere infine istituito un processo formale di follow-up, che includa disposizioni per la verifica e la correzione tempestiva dei risultati di audit in tema ICT. 4
European and Italian Authorities 2) EBA - European Banking Authority Issuer Title Description Link to document L'EBA ha pubblicato una serie di roadmaps all’interno delle quali vengono indicate le scadenze per la consegna dei mandati derivanti dal Risk Reduction Measures Package adottato dal Consiglio dell'UE e dal Parlamento europeo il 20 maggio 2019. Nel settore delle grandi esposizioni, la priorità dell'EBA sarà quella di completare il quadro per la parte in cui non è intervenuta in precedenza, in particolare per determinare le esposizioni derivanti da derivati. Nell’ambito del secondo pilastro, l'EBA prenderà in considerazione le modalità attraverso le quali si dovrà adattare il secondo pilastro alle sfide attuali e future. Nello specifico, verranno affrontati i temi della proporzionalità, dell’antiriciclaggio e antiterrorismo (AML/CTF) e della finanza sostenibile. Per quanto riguarda la risoluzione, il lavoro dell'EBA mira a facilitarne un'efficace pianificazione e preparazione, attraverso ad esempio la calibrazione e il monitoraggio dell'MREL. Nel settore delle segnalazioni di vigilanza, l'EBA mira a realizzare un quadro di rendicontazione efficiente con proporzionalità rafforzata. Infine, con il suo lavoro in materia di disclosure, l'EBA mira a diventare l'hub del terzo pilastro a livello dell'UE seguendo il completamento del progetto EUCLID. Nel settore della governance, l’EBA contribuirà a ottimizzare il quadro esistente con particolare attenzione all’ aspetto della EBA - European EBA Risk Reduction remunerazione. Gli obiettivi chiave della strategia dell’EBA in termini di policy nei settori della governance e della remunerazione sono: EBA Risk Reduction Package Roadmaps Banking Authority Package Roadmaps - ottimizzare il quadro esistente ai sensi della CRD, con modifiche ai prodotti normativi esistenti dell’EBA (limitate ai cambiamenti introdotti dalla CRD 5) e chiarimenti dove necessari e pertinenti al fine di evitare incertezza giuridica sia per le autorità competenti che per le istituzioni. Si ritiene che questo approccio alleggerisca l'onere per le istituzioni e ne limiti i costi di attuazione. Dovrebbero essere presi in considerazione anche i potenziali cambiamenti futuri e le aspettative generali in materia di governance in settori quali il riciclaggio del denaro e la lotta al finanziamento del terrorismo e la finanza sostenibile; - assicurare, ove possibile, coerenza intersettoriale tra il quadro normativo sulla governance e le retribuzioni nell'ambito della CRD e della IFD, tenendo anche conto dei requisiti stabiliti dalla direttiva sui gestori di fondi di investimento alternativi e la Direttiva OICVM come previsto dall'IFD e dalle relative linee guida ESMA; - garantire un approccio armonizzato e coerente all'interno dell'UE per quanto riguarda l'applicazione del principio di proporzionalità sia in riferimento alle remunerazioni che alla governance nell'ambito della CRD, fornendo orientamenti in questi settori. 5
European and Italian Authorities 2) EBA - European Banking Authority Issuer Title Description Link to document L'EBA ha pubblicato un documento di consultazione avente ad oggetto la bozza di norme tecniche di regolamentazione (RTS) e la bozza di norme tecniche di attuazione (ITS) sulla notifica di passaporto. Le norme tecniche sono state adottate dalla Commissione europea ai sensi del Regolamento delegato (UE) 1151/2014 e del Regolamento di esecuzione (UE) 296/2014 della Commissione. Dalla loro entrata in vigore, i due regolamenti hanno notevolmente migliorato l’uniformità delle pratiche di vigilanza e semplificato le procedure per le notifiche di passaporto, fornendo un importante contributo all'efficacia di il mercato interno. Tuttavia, la pratica ha dimostrato la necessità di chiarimenti in merito alle informazioni che devono essere fornite dagli enti creditizi al fine di consentire una migliore valutazione della notifica del passaporto. Per quanto detto, l’EBA, tramite il Report pubblicato nel luglio 2018 (EBA Report on the peer review of the RTS on passport notifications), ha identificato diverse aree di modifiche agli standard tecnici in grado di migliorare la qualità e la coerenza delle notifiche sui passaporti e la capacità delle autorità competenti di valutare le notifiche stesse. Su richiesta delle autorità competenti, l’EBA ha deciso di rivedere sia il Regolamento (UE) Consultation Paper - Draft 1151/2014 sia il Regolamento n. 926/2014, con l’obiettivo di aggiornare i requisiti in materia di amended Regulatory informazioni che devono essere comunicati dall’ente creditizio all’autorità competente Consultation Paper - Draft amended Technical Standards and nazionale. L'obiettivo finale della revisione delle norme tecniche è quello di chiarire meglio i Regulatory Technical Standards and Draft Draft amended EBA - European requisiti in materia di informazioni degli enti creditizi al fine di facilitare l'accuratezza, la amended Implementing Technical Implementing Technical Banking Authority completezza e la coerenza della valutazione di vigilanza delle notifiche di passaporto delle Standards on Passport Notifications under Standards on Passport filiali e dei servizi. Le norme tecniche emendate stabiliscono anche alcune modifiche Articles 35, 36 and 39 of Directive Notifications under Articles redazionali minori volte a migliorare l'efficienza della comunicazione con l'autorità di origine e 2013/36/EU 35, 36 and 39 of Directive tra le autorità del Paese d’origine e il paese di accoglienza. Il documento di consultazione in 2013/36/EU esame presenta gli RTS e gli ITS emendati, che riflettono tali modifiche. Le modifiche sostanziali si concentrano sulla qualità e sulla chiarezza delle informazioni che gli enti creditizi devono fornire all'autorità competente del Paese d’origine nella notifica del passaporto. Esse riguardano sia i requisiti in materia di informazioni stabiliti nel Regolamento n. 1154/2014, sia i moduli e i modelli contenuti negli allegati del Regolamento di esecuzione (UE) n. 926/2014 della Commissione. Nello specifico, il documento intende apportare: - modifiche concernenti la notifica delle succursali e dei servizi, con specifico riferimento alla data di inizio prevista per ciascuna attività per la quale viene inviata la notifica anziché solo per le attività di core business; - modifiche aventi ad oggetto soltanto la notifica della succursale; - modifiche in relazione alla comunicazione della chiusura prevista della succursale; - modifiche concernenti la comunicazione dei fondi propri all'autorità del paese ospitante. 6
European and Italian Authorities 3) Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione Europea Issuer Title Description Link to document In data 26 novembre 2019 è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la Direttiva 2019/1937, avente lo scopo di rafforzare l'applicazione del diritto e delle politiche dell'Unione in specifici settori stabilendo norme minime comuni volte a garantire un elevato livello di protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione. Chi lavora per un'organizzazione pubblica o privata o è in contatto con essa nello svolgimento della propria attività professionale è spesso la prima persona a venire a conoscenza di minacce o pregiudizi al pubblico interesse sorti in tale ambito. Nel segnalare violazioni del diritto dell’Unione tali persone (gli informatori “whistleblowers”) svolgono un ruolo decisivo nella salvaguardia del benessere della società. Tuttavia, i potenziali informatori sono spesso poco inclini a segnalare inquietudini e sospetti nel timore di ritorsioni. In tale contesto, l'importanza di garantire una protezione equilibrata ed efficace degli informatori è sempre più riconosciuta a livello sia dell’Unione che internazionale. In determinati settori, le violazioni del diritto Direttiva (UE) 2019/1937 dell'Unione, indipendentemente dal fatto che siano qualificate quali violazioni del Parlamento Europeo e amministrative, penali o di altro tipo, possono arrecare grave pregiudizio al pubblico Direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento Parlamento del Consiglio del 23 ottobre Europeo e del Consiglio del 23 ottobre interesse. Laddove siano state individuate carenze nell'applicazione del diritto in tali europeo e Consiglio 2019 riguardante la 2019 riguardante la protezione delle settori è necessario introdurre canali di segnalazione efficaci, riservati e sicuri ed è dell’Unione Europea protezione delle persone persone che segnalano violazioni del diritto che segnalano violazioni del necessario garantire una protezione efficace degli informatori dalle ritorsioni. dell’Unione diritto dell’Unione Attualmente la protezione garantita agli informatori nell’Unione non è uniforme tra gli Stati membri e non è armonizzata tra i vari settori: l’assenza di un livello di protezione sufficiente in un dato Stato membro può avere conseguenze negative sul funzionamento delle politiche dell’Unione non solo al suo interno ma anche in altri Stati membri e nell’Unione nel suo insieme. Scopo precipuo della Direttiva è quello di garantire un elevato livello comune di protezione alle persone che segnalano illeciti commessi in ambito lavorativo nel territorio dell’Unione. Nello specifico, il capo VI della Direttiva reca le c.d. “misure di protezione”, le quali costituiscono il meccanismo di salvaguardia degli informatori che decidono di segnalare comportamenti illeciti, e sono fonte dell’obbligo per gli Stati membri di predisposizione di solidi strumenti procedurali a tutela delle persone coinvolte nella segnalazione. Al contrario, La Direttiva non stabilisce alcun regime premiale nei confronti degli informatori. La Direttiva riguarda un’ampia gamma di settori, tra cui gli appalti pubblici, i servizi finanziari, il riciclaggio di denaro, la protezione dei consumatori e dei dati. 7
European and Italian Authorities 3) Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione Europea Issuer Title Description Link to document Si informa che sul sito del Consiglio dell'Unione Europea è stata pubblicata una bozza di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio, concernente la modifica della Direttiva (UE) 2017/1132 per quanto riguarda le trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere. Il Parlamento europeo ha invitato la Commissione ad adottare norme armonizzate sulle trasformazioni e scissioni transfrontaliere. Una disciplina armonizzata apporterebbe un ulteriore contributo all'eliminazione delle restrizioni alla libertà di stabilimento, garantendo nel contempo una tutela adeguata a portatori di interessi quali i dipendenti, i creditori e i soci di minoranza. Oltre alle nuove norme sulle trasformazioni, la presente bozza di Direttiva regolamenta le scissioni transfrontaliere, totali o parziali, ma tali norme riguardano soltanto le scissioni transfrontaliere che comportano la costituzione di nuove società. L’art. 86 quinquies della bozza in oggetto disciplina il progetto di trasformazione transfrontaliera, imponendo specifici adempimenti per Direttiva (UE) 2019/… del l’organo amministrativo. In particolare, l’ organo di amministrazione o di direzione della Parlamento Europeo e del società prepara il progetto di trasformazione transfrontaliera. Tale progetto deve Direttiva (UE) 2019/… del Parlamento Consiglio del … che comprendere taluni elementi come: a) il tipo e la denominazione della società nello Parlamento Europeo e del Consiglio del … che modifica modifica la Direttiva (UE) Stato membro di partenza e l'ubicazione della sua sede sociale in tale Stato membro; b) europeo e Consiglio la Direttiva (UE) 2017/1132 per quanto 2017/1132 per quanto il tipo e la denominazione proposte per la società trasformata nello Stato membro di dell’Unione Europea riguarda le trasformazioni, le fusioni e le riguarda le trasformazioni, destinazione e l'ubicazione della sede sociale proposta per tale società in tale Stato scissioni transfrontaliere le fusioni e le scissioni membro; c) l'atto costitutivo della società nello Stato membro di destinazione, se del transfrontaliere caso, e lo statuto, se forma oggetto di un atto separato. All’organo di amministrazione è richiesto altresì, a norma del successivo art. 86 sexies, di redigere una relazione destinata ai soci e ai dipendenti nella quale illustra e giustifica gli aspetti giuridici ed economici della trasformazione transfrontaliera ed espone le implicazioni della trasformazione transfrontaliera per i dipendenti. La relazione illustra in particolare le implicazioni della trasformazione transfrontaliera per l'attività futura della società e comprende altresì una sezione destinata ai soci e una sezione destinata ai dipendenti. La sezione destinata ai soci deve illustrare alcuni aspetti, quali ad esempio la liquidazione in denaro e il metodo utilizzato per determinare tale liquidazione. La sezione dedicata ai dipendenti deve invece illustrare aspetti quali le implicazioni della trasformazione transfrontaliera per i rapporti di lavoro come anche, se del caso, le eventuali misure per salvaguardare tali rapporti e le eventuali modifiche sostanziali delle condizioni d'impiego applicabili o dell'ubicazione dei centri di attività della società. 8
European and Italian Authorities 4) BIS – Bank for International Settlements Issuer Title Description Link to document Si informa che il Comitato di Basilea ha pubblicato un documento di consultazione sull'introduzione di linee guida concernenti l'interazione e la cooperazione tra la vigilanza prudenziale e la vigilanza in materia di antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo. Con tali linee guida, il Comitato di Basilea propone di modificare i suoi orientamenti sulla gestione dei rischi connessi al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo pubblicati nel giugno 2017. Le linee guida proposte hanno lo scopo di migliorare l'efficacia della vigilanza sulle banche relativamente alla gestione del rischio di riciclaggio di denaro e di finanziamento del Consultative Document - terrorismo, in linea con gli obiettivi e le finalità degli standard emessi dal FATF. A tal proposito Introduction of guidelines nel testo della consultazione emerge la necessità di effettuare un controllo di vigilanza incisivo Consultative Document - Introduction of BIS – Bank for sulla governance interna degli istituti finanziari. In particolare l'autorità di vigilanza prudenziale on interaction and guidelines on interaction and cooperation International dovrebbe considerare il sistema di mitigazione del rischio previsto dalla banca, il sistema di cooperation between between prudential and AML/CFT Settlements controllo interno e l'adeguatezza delle strutture di governance e organizzative per gestire prudential and AML/CFT supervision supervision correttamente i rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Dovrebbero a tal fine essere svolte valutazioni dell'adeguatezza delle politiche e procedure AML/CTF della banca, l'organizzazione della funzione preposta alla mitigazione dei rischi AML/CTF della banca, inclusa l'adeguatezza delle risorse finanziarie, i livelli di personale, la formazione e la tecnologia informatica (IT) a supporto dell'unità e più in generale un controllo della governance e della gestione delle esposizioni al rischio AML/CTF dell’istituto e del sistema di gestione del rischio. La consultazione resterà aperta fino al 6 Febbraio 2020. 9
European and Italian Authorities 4) BIS – Bank for International Settlements Issuer Title Description Link to document Please note that the BIS' website has been updated with an opening address by Ms Margarita Delgado, Deputy Governor of the Bank of Spain, at the Decarbonising the Economy Forum, organized by El Confidencial and Acciona, Madrid, 31 October 2019. The consequences arising from climate change, associated with global warming, have in recent years come to the forefront of society’s main concerns. It is a transversal concern that is translating into initiatives ranging from the most supranational scope possible down to the most local level. Fortunately, most countries are adopting strategies to reduce greenhouse gas emissions as a way to mitigate the associated risks and in Europe, the European Commission has set the target of having a “climate-neutral” economy by the year 2050. In short, the aim would be to bring about the decarbonisation of the economy, as our Forum here today is called. The banking sector has an essential part to play to facilitate change in the production model. Indeed this second goal is related to the first, as correctly measuring environmental risk should assist in the transition towards a more sustainable model and would, therefore, be a logical consequence of the first goal. In fact. one essential feature of BIS – Bank for Margarita Delgado: any viable business model is that banks identify and quantify all the costs and risks involved Margarita Delgado: Decarbonising the International Decarbonising the and pass them through to prices and capital. Accordingly, if banks incorporate climate-related economy Settlements economy risks into costs and capital, they indirectly become “facilitators” of change, by reducing the cost of financing of activities that contribute most to the sustainable transformation of the economy, while at the same time discouraging more contaminating activities. The supervisory expectation in the short and medium term would be for all banks to include the environmental dimension in their strategic approach and in their risk analysis and monitoring. They should keep the Board informed and should compile all relevant information, at least for new operations. From a methodological standpoint, banks are at least expected to understand the implications of environmental risk and how it may affect their business models, including it in their risk appetite frameworks. In all cases, in a way that is proportionate to their size and complexity. Among other functions, it’s necessary to be able to assess the level of financial institutions’ exposure to high-carbon emission activities, perform stress tests for the financial system overall and define scenarios and methodologies to be applied by banks individually. In consequence, it is important to designing internal governance structures and methodologies, actively participating in the cultural shift in the SSM supervisory model. 10
European and Italian Authorities 4) BIS – Bank for International Settlements Issuer Title Description Link to document The cyber resilience of financial institutions is one of the most critical concerns among financial sector authorities. As financial institutions become more digitalised and the sophistication of threat actors increases, financial institutions are becoming more exposed to cyber threats. Senior policymakers have warned that such threats could disrupt financial services and undermine security and confidence. From a supervisory perspective, consideration should be given to the potential of failure of a financial institution due to cyber weaknesses. Moreover, the possible contagion from such an FSI Insights on policy event across the financial sector could give rise to systemic implications, and thus threaten implementation n. 21 - financial stability. Nevertheless, there are challenges that need to be overcome, and certain FSI Insights on policy implementation n. 21 BIS – Bank for Varying shades of red: how facilitating conditions appear to be instrumental in supporting effective implementation of red - Varying shades of red: how red team International red team testing team testing. Such conditions include a conducive governance structure, an engaged board of testing frameworks can enhance the cyber Settlements frameworks can enhance directors, a supportive risk culture and, critically, the availability of sound professional skills. A resilience of financial institutions the cyber resilience of key challenge in many jurisdictions relates to insufficient numbers of adequately qualified financial institutions threat intelligence and red team providers. Interestingly, explicit and formal assessment of threat intelligence and red team providers is not common practice. In certain jurisdictions, an accreditation framework has been established to boost local capacities. However, there is a view that shortage of cyber expertise is a short-term problem that will be tackled through market forces and maturity over time. Another culture-related hurdle to overcome is getting firms and authorities to view a red team test as a “learn and improve” rather than a “pass or fail” exercise. Other challenges in connection with red team testing include the high cost to firms, trust among the involved parties and data confidentiality. 11
European and Italian Authorities 4) BIS – Bank for International Settlements Issuer Title Description Link to document Climate risks are recognised as a critical threat to society, with potentially adverse implications for financial stability and the viability of insurers. Climate change is under way, affecting the economy and posing material financial risks. The effects of weather-related natural catastrophes are being amplified by climate change and are causing hundreds of billions of dollars in economic losses worldwide. As the transition to a climate-resilient and low-carbon future gains momentum, technological innovations, market forces, policy frameworks and social sentiment create new risks and opportunities for corporates and financial institutions. Over the last few years, the impacts of climate change have become a growing concern of financial regulators and central banks worldwide, triggered partly by the Financial Stability Board Task Force on Climate-related Financial Disclosures and its recommendations. Efforts have been made by insurance supervisors and insurers in some jurisdictions to better understand climate risks, but further efforts are needed to increase awareness. In the crowded regulatory and supervisory space, there is limited scope for focusing attention on new issues, but climate risks need immediate action in order to limit or reverse the impact of some of the negative trends under way. It is incumbent on supervisors to put in place the necessary measures for insurers to address any significant risks that could adversely affect policyholders and financial stability. In previous financial crises, events once deemed implausible have materialised. Climate change poses the same threat. Undertaking climate risk modelling and BIS – Bank for Turning up the heat - the associated governance processes can facilitate helpful discussion on risk strategy within Turning up the heat - climate risk International climate risk assessment in an insurer, which some may argue as being more important than the numerical results from assessment in the insurance sector Settlements the insurance sector the models. Given current uncertainties surrounding the modelling of future climate outcomes, models can be most useful in supporting discussions within insurers on their climate risk strategy and enhancing their understanding of the risks. Scenario outputs can still be useful, even if the results are subject to uncertainty. From a corporate governance perspective, most of the surveyed authorities expect corporate decision-making to be informed by climate risk reporting to the board, while recognising the limitations and assumptions underlying the risk assessment models. The results are also useful to insurers in meeting the growing demands to disclose their climate risk exposures. Within an insurer, communicating climate risks to the board can raise various types of challenge. While a number of jurisdictions mentioned that communicating climate risks to boards is itself a challenge, others pointed out that the topic is increasingly discussed at board level but that such discussions may often be inconclusive. Reasons for this include lack of technical expertise from executives that may limit their ability to present issues clearly and limited board member expertise that may hamper their ability to understand and challenge senior management during such discussions. Communicating the limits of risk quantification models, and therefore explaining to board members and senior executives to what extent quantifications may be imprecise and/or imperfect is particularly challenging. All these could hinder informed decision-making, allocation of internal resources to address climate risks and, more generally, board members’ and senior executives’ ability and willingness to take appropriate action to address climate risks. 12
European and Italian Authorities 5) Banca d’Italia Issuer Title Description Link to document Si informa che sul sito di Banca d'Italia è stato pubblicato l'intervento del Capo del Dipartimento Mercati e sistemi di pagamento della Banca d’Italia, Paolo Marullo Reedtz, su rischi climatici, finanza e banche centrali. Per banche e investitori istituzionali i rischi di deterioramento della qualità creditizia e del valore dei loro attivi connessi con fattori climatici non sono di nuova natura; rientrano, al contrario, nei tradizionali rischi di credito e di mercato. A intermediari e investitori del mercato finanziario spetta predisporre sistemi di governance, organizzativi e di controllo interno adeguati ad assicurare ampio spazio alle valutazioni sui fattori ambientali nella definizione delle strategie aziendali e dei processi di gestione dei rischi. La considerazione dei fattori ambientali nell’ambito delle decisioni di investimento richiede l’affermarsi di condizioni favorevoli all’individuazione degli investimenti in attività sostenibili e di più lungo termine. Servono strumenti finanziari univocamente definibili come investimenti sostenibili; informazioni standardizzate, da parte degli emittenti sui principali aspetti di ordine ambientale, sociale e di governance e sul governo dei relativi rischi. Sono necessari indici di riferimento per i fattori ESG (Environmental, Social, Governance) elaborati sulla base di Rischi climatici, finanza e Banca d’Italia metodologie trasparenti e rating creditizi che tengano conto, in maniera trasparente, dei fattori Rischi climatici, finanza e banche centrali banche centrali di sostenibilità. Come sottolineato in molte sedi internazionali, alla base di tutto sta l’esigenza di una tassonomia che definisca quali attività contribuiscono alla transizione verso un’economia decarbonizzata e quali, invece, sono maggiormente esposte alle conseguenze dei rischi climatici. Una simile tassonomia farà anche da punto di riferimento per quegli operatori, imprese e, soprattutto, famiglie, che si affidano a servizi di consulenza finanziaria o a investitori istituzionali e che potranno esprimere con chiarezza le loro preferenze in termini di investimenti sostenibili. Dato il ruolo centrale ad essa affidata, la tassonomia dovrà essere sufficientemente dettagliata e robusta da evitare l’insorgere di fenomeni di green washing, ossia la pratica di utilizzare l’etichetta “green” in modo ingannevole, e dovrà essere sottoposta a revisioni periodiche in modo da rimanere costantemente aggiornata rispetto alle evoluzioni delle condizioni climatiche, della tecnologia e delle tecniche prevalenti sui mercati finanziari. Sarà inoltre opportuno promuovere una tendenziale armonizzazione delle tassonomie utilizzate nelle diverse aree di mercato, dato il carattere globale dei mercati finanziari. 13
Associations/Institutes 6) ASSONIME – Associazione fra le Società Italiane per Azioni Issuer Title Description Link to document Si informa che sul sito di ASSONIME è stato pubblicato l'intervento n. 18/2019 "Consultazione Consob attuazione Shareholder Rights Directive II". Assonime ha svolto con le società Associate una riunione per esaminare il documento posto in consultazione dalla Consob per l'attuazione della delega contenuta nel d.lgs. n. 49/2019 che recepisce la revisione della direttiva sui diritti degli azionisti (direttiva (UE) 2017/828, che ha modificato la precedente direttiva 2007/36/CE). La consultazione propone le modifiche a: (i) Il Regolamento in materia di operazioni con parti correlate (OPC); (ii) il Regolamento Emittenti per dare attuazione alle disposizioni in materia di remunerazione e trasparenza dei gestori degli attivi; (iii) il Regolamento Mercati per modificare alcuni requisiti di governance delle società quotate sottoposte a direzione e coordinamento. Il nuovo terzo comma dell’art. 2391- bis c.c. delega alla Consob il compito di definire, in conformità a quanto previsto dalla Direttiva: i) le soglie di rilevanza delle operazioni con parti correlate; ii) le regole procedurali e di trasparenza proporzionate rispetto alla rilevanza e alle caratteristiche delle operazioni, alle dimensioni della società ovvero alla tipologia di società che fa ricorso al mercato del capitale di rischio, nonché i casi di esenzione dall'applicazione, in tutto o in parte, delle predette regole; iii) i casi in cui gli amministratori, fermo restando quanto previsto dall'articolo 2391, e gli azionisti coinvolti nell'operazione sono tenuti ad astenersi dalla votazione sulla stessa ovvero misure di salvaguardia a tutela dell'interesse della società che consentono ai predetti ASSONIME – Interventi 18/2019 - azionisti di prendere parte alla votazione sull'operazione. A livello definitorio, si segnala Associazione fra le Consultazione Consob Interventi 18/2019 - Consultazione Consob l'introduzione di una nuova definizione dell’«amministratore coinvolto nell'operazione» tenuto Società Italiane per attuazione Shareholder attuazione Shareholder Rights Directive II ad astenersi. Consob ha elaborato alcune possibili definizioni ed ha espresso preferenza per Azioni Rights Directive II l’opzione 3: “l’amministratore che è controparte dell’operazione o è correlato a quest’ultima”. Assonime ritiene preferibile l’opzione 2 del documento di consultazione: “amministratore che è, direttamente o indirettamente, controparte dell’operazione”. Posta l’inderogabilità dell’obbligo di astensione, tale opzione appare la più ragionevole in quanto l’astensione esprime un approccio diametralmente opposto alla disciplina del conflitto di interessi (privilegiare elemento informativo e voto responsabile dell’amministratore de quo) e rende inapplicabili le tutele previste dall’attuale ordinamento e delle nuove misure sanzionatorie. Al contrario l’opzione scelta da Consob appare invece criticabile in quanto introduce un’inutile duplicazione, rispondendo alle stesse esigenze dell’attuale disciplina procedurale ed un’ eccessiva estensione degli astenuti obbligatori da cui potrebbe conseguire un’impropria attribuzione di potere sostanzialmente decisorio agli amministratori indipendenti e non correlati. All’ art. 6, comma 1, lett. d-bis) Reg. OPC Consob propone l’introduzione dell’obbligo di astensione sia alle operazioni di «maggiore» che a quelle di «minore» rilevanza. Assonime non condivide l’estensione alle OPC di «minore» rilevanza e intende chiederne l’eliminazione in quanto la Direttiva si rivolge alle sole operazioni «rilevanti» e solo a queste impone alcuni obblighi procedurali «inderogabili» quali la competenza del consiglio a deliberare sull’operazione e l’astensione dell’amministratore coinvolto in tale operazione: la proposta della Consob costituisce dunque goldplating non motivato. 14
Associations/Institutes 7) EACB – European Association of Cooperative Banks Issuer Title Description Link to document The governance of co-operative banks since its creation has meant another side of the typical behavior of banks. The main aims of co-operative banks are substantially different in order to methods and practices. This premise could be understanding from ethical point of view but is not always understood in the field of finances & business and that can be established such as a kind of weakness from these entrepreneurships, but this is the most outstanding characteristic of this figure. In fact, it make possible, their adaptation to several contexts including market niches impossible to access for large banks and financial institutions. In The selective incentives in order to that conviction, this paper have as principal aim develop our theoretical propose on the governance of Co- The selective incentives in the governance EACB – European modulation of selective incentive in the governance of co-operative banks and its influence in operative Banks: the of Co-operative Banks: the specific Association of the efficiency in the case of Participatory loan as an important tool in co-operative specific relationship relationship between efficiency and Cooperative Banks governance. Often, there is a gap in the theoretical studies of this figure, Co-operative banks, between efficiency and Participatory Loan what brings as a subsequently its tools of governance are hidden under several instruments Participatory Loan of governance of SME related with solidary economy. Moreover, recently, the study of CME as specific figure inside SME category directed to stand out the mutual component is an important element in order to clarify our aim in this paper. The mutual component is an important basis of participatory loan and consequently of co- operative governance. That is the reason because of our analysis put its vertex between the epistemic tetrahedron that represent the relation co-operative banks-governance-mutual component-participatory loan. 15
Associations/Institutes 8) GFIA – Global Federation of Insurance Association Issuer Title Description Link to document Corporate governance issues are critically important to insurance companies and just as important to the people and enterprises who rely on insurance for their security. GFIA therefore appreciates the opportunities that the IAIS provides to comment on its Insurance Core Principles (ICPs) and application papers that relate to governance. In October 2018, GFIA submitted comments on revised ICPs 5 (Suitability of persons), 7 (Corporate governance) and 8 (Risk management and internal controls). In December, it commented on ICP 16 (Enterprise risk management for solvency purposes) and the draft application paper on the proactive supervision of corporate governance. Finally, in January 2019, it commented on the draft application paper on recovery planning. It is positive that the IAIS continues to accept different corporate structures as appropriate. However, there is a trend in IAIS papers toward greater intervention in company operations, which is reflected in the proactive supervision paper. In response to that paper, GFIA pointed out that before, during and after the financial crisis, insurance governance performed well overall. It raised concerns regarding greater supervisory involvement in Board actions, committee composition and compensation. It also emphasised the importance of proportionality and objected to some of the “red flags” justifying increased supervisory attention. It likewise commented on the importance of past performance as an indicator of sound corporate governance, as opposed to compliance with new GFIA – Global standards. On the recovery planning paper, GFIA again stressed the importance of Global Federation of Federation of proportionality and called for a flexible approach to recovery planning. Perhaps most Global Federation of Insurance Insurance Associations - Insurance importantly, it asked for clarification that the recovery plan is for the benefit of the company, Associations - Annual Report 2018 - 2019 Annual Report 2018 - 2019 Association not the supervisor. It also commented on the importance of supervisors being able to protect the confidentiality of the highly sensitive information that would be included in recovery planning and it endorsed the notion of high-level standards that could be met by companies in a variety of ways without adding significant new burdens such as prescribed stress tests that may be irrelevant to the company. The next opportunity for comment was presented by the IAIS consultation on draft supervisory material related to a holistic framework for systemic risk. GFIA noted that it appreciated that the IAIS continues to recognise the differences in centralised versus decentralised company structures. Again, it emphasised the importance of proportionality, even as it endorsed the activities-based approach. It also asked the IAIS to more clearly delineate what activities could give rise to systemic risk, given that most of the activities conducted by traditional insurers do not. The IAIS 2020–2024 strategic plan has several themes that include governance issues and one specifically relates to good conduct and culture. Indeed, it is likely that supervisory work on all of its themes will encompass corporate governance considerations. As global interest grows in environmental, social and governance (ESG) issues, GFIA expects to see even more proposals and activities on governance issues. It will be important to increase the constructive dialogue between (re)insurers and supervisors to avoid increasingly more detailed standards that may have unintended negative market consequences. 16
Associations/Institutes 9) ANIA – Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici Issuer Title Description Link to document Please note that ANIA's website has been updated with an extract in English from the annual report in Italian "Italian Insurance 2018-2019". Concerning the governance theme, ANIA focuses on IVASS issued Regulation 38 (3 July 2018) on corporate governance of insurance undertakings and groups together with a market letter dated 5 July presenting guidelines for the application of the proportionality principle in the system of corporate governance. The Regulation abrogates ISVAP Regulation 20 of 26 March 2008 containing provisions concerning internal controls, risk management, compliance and outsourcing; ISVAP Regulation 39 of 9 June 2011 on executive compensation policies; and ISVAP Circular 574/2005 on reinsurance. According to IVASS’s report on the measure, the new regulatory framework – with which insurers and groups are to comply gradually – rationalizes existing rules on corporate governance in insurance, guaranteeing that IVASS’s rules comply with the Solvency II Directive, its Delegated Regulation (EU) 2015/35, and the EIOPA guidelines. In revising the regulation, IVASS pursued a number of key objectives, including: (i) ensure that the ultimate responsibility for the system of corporate governance is clearly assigned to the administrative body, specifying its tasks in this regard and fostering adequate composition of ANIA – the body, qualifications of the members, and functioning; (ii) strengthen the role of the basic Associazione functions, ensuring direct dialogue between the heads of functions and the administrative Italian Insurance in 2018 - Nazionale fra le body; (iii) align executive compensation policies with the long-term interests of the Italian Insurance in 2018-2019 2019 Imprese undertaking, while also providing sufficient information to shareholders and IVASS; (iv) Assicuratrici rationalize and simplify the rules on outsourcing of functions or processes to firms external to the company or group; (v) discipline safeguards against cyber risk and IT security as part of the corporate governance rules; (vi) foster the development of mechanisms and corporate processes for handling possible crisis situations, requiring systemically important groups in particular to prepare an enhanced contingency plan; (vii) promote full awareness on the part of insurance undertakings also of environmental and social risks. The new Regulation covers the following macro-areas: 1) corporate governance (corporate bodies, adequacy of organization, internal control system, risk management system, integrity and experience of corporate officers – directors, managers, internal auditors – and those who perform key functions, i.e. risk management, compliance controls, internal audit, and actuarial); 2) reinsurance and other risk-mitigation techniques; 3) capital management, until now disciplined by a market letter; 4) the above-mentioned fundamental corporate governance functions, previously disciplined by Regulation 20/2008 and, as regards the actuarial function, by a market letter; 5) executive compensation policy, previously disciplined by Regulation 39/2011; 6) outsourcing, specifically that of key corporate functions and essential or important activities, it too previously disciplined by Regulation 20/2008; 7) corporate governance of insurance groups. 17
Surveys & Insights Issuer Title Description Link to document One effect of the emergence and global dissemination of networked digital technologies is a transformation in how businesses structure themselves. It is not possible to think in terms of traditional corporate structures anymore. Company boundaries have become more porous. Traditional corporate organizations with their closed departments, divisions, and hierarchical relationships between different groups of stakeholders are changing as companies adapt to this environment. Leveraging the unique characteristics of software technologies (e.g., low marginal costs) to deliver a powerful experience to end users. Adopting a flatter, fluid, and more inclusive style of organization built around networks of unbundled, high-performance, creative teams in which job roles are evolving continually. Utilizing open collaboration with multiple ‘external’ partners. Embracing a more transparent approach to communication and information management that relies on new computer-mediated communications, such as social media. Implementing a new digital leadership that focuses on creating an environment that facilitates creativity rather than supervising compliance or managing legal risk. Oxford Business Corporate Governance in Together, these features distinguish an ecosystem from the modern corporation. In an age of Corporate Governance in a Networked Age Law Blog a Networked Age hyper-competitive technology-driven markets, every company needs to consider reinventing itself as an ecosystem. If it does not, younger and more agile competitors better attuned to the realities of the digital world will replace it. After all, the corporate governance discussion hasn’t evolved much since the early seventeenth century, when the Dutch East India Company turned to the public to raise capital for its highly risky overseas trade ventures. In return, investors received paper certificates (shares) that were tradeable on the world’s first stock exchange in Amsterdam. Despite the transferability of shares, the Dutch East India Company was prone to fraud and deception. Investors expressed dissatisfaction with dividend policies and the murky Company accounts. In response to these deficiencies and to minimize wrongdoing, the government demanded greater transparency and disclosure. It introduced an early form of a board of directors to monitor and advise managers. Unfortunately, however, these regulatory structures are often not fit for purpose. At least, if the goal of regulation is understood as facilitating innovation-driven ecosystems and not preserving the corporation. Too much regulation incentivizes the wrong kind of organizational structures, culture, and behavior, and makes leveraging new technologies unnecessarily costly. 18
Surveys & Insights Issuer Title Description Link to document In October, MPs and peers voted in favour of an early general election in the UK, bringing to an end a Parliamentary session defined by Brexit but also characterised by the neglect of important business policy reforms. The nature of the UK’s departure from the EU will undoubtedly dominate much of the debate in the weeks running up to the vote. However, the end of a Parliamentary session should also enable policymakers to pause and take a wider view on what legal and policy framework ought to look like over the coming years and well into the future. One area that has requires more studied consideration from lawmakers is corporate governance. Historically, this issue tends to feature very sparingly in the manifestos of most political parties. However, both Labour and the Liberal Democrats have issued extensive policy A manifesto for UK documents outlining how they would reform the system by which companies are directed and A manifesto for UK leadership on corporate Board Agenda leadership on corporate controlled. While Labour’s proposals were undoubtedly the more sweeping—including governance governance mandating for boards to comprise a third of workers—both parties seemed to advocate a notable shift toward a European, stakeholder-oriented approach. Meanwhile, though the Conservative Party fought shy of specific recommendations, they too stated they wish to “strengthen” the UK’s corporate governance system. In fact, the question of how companies are overseen has become central to the debate, also cutting across other key issues, such as the size and remit of the state. With the corporate governance debate galvanised, and high- profile corporate collapses still eating away at public trust, the Institute of Directors (IoD) has issued its own Corporate Governance Manifesto to inform the discussion and help restore wider confidence in business. 19
Surveys & Insights Issuer Title Description Link to document For many companies, today will represent a new era of public exposure on their environmental, social and governance (ESG) performance. A provider of indexes around the world, is to make public the ESG ratings of 2,800 companies for the first time. The move comes after a huge growth in ESG investing. Estimates put the total assets under management in ESG funds at around $20trn, or about one quarter of all professionally managed funds. Last month Willis Towers Watson reported that ESG funds had increased by 23% in 2018, bucking the general trend of declining assets under management. Last year Larry Fink, the chief executive, the world’s largest fund manager, said the demand for ESG would “transform all investing”. A provider of indexes There isn’t a day that passes when an asset manager does not announce a new ESG fund of goes public with ESG A provider of indexes goes public with ESG Board Agenda some kind, though the precise definition of ESG can be hazy. ratings for 2,800 ratings for 2,800 companies According to Remy Briand, investors increasingly view ESG factors as a “critical” elements in companies their portfolios. Going public with the data will boost company performance, he insists. “We want to encourage open discussion among investors and companies on how to improve sustainability across the board and hope that making the ESG ratings available to all will facilitate these discussions,” Briand said. Companies are under considerable pressure to improve their sustainability practices. But so too are asset managers and owners. Earlier this year the government required pension fund trustees to report on their ESG policies. Meanwhile, asset managers are viewed as having an essential role in pushing companies to improve, not just through investment decisions, but also through their stewardship activities. 20
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