CORSO DIRIGENTI 2018 La gestione fiscale ed amministrativa di un Circolo Tennis Collaborazioni Sportive nel Tennis - Federazione Italiana Tennis

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CORSO DIRIGENTI 2018 La gestione fiscale ed amministrativa di un Circolo Tennis Collaborazioni Sportive nel Tennis - Federazione Italiana Tennis
CORSO DIRIGENTI 2018

    Corso di Formazione per Dirigenti di I GRADO
La gestione fiscale ed amministrativa di un Circolo Tennis
        Collaborazioni Sportive nel Tennis
CORSO DIRIGENTI 2018 La gestione fiscale ed amministrativa di un Circolo Tennis Collaborazioni Sportive nel Tennis - Federazione Italiana Tennis
L’ordinamento Sportivo in Italia

                      CONI

    Federazioni Sportive Nazionali, Enti di
  Promozione Sportiva e Discipline Associate

        Associazioni e Società Sportive

Tesserati: Atleti, tecnici, dirigenti, giudici ecc..
CORSO DIRIGENTI 2018 La gestione fiscale ed amministrativa di un Circolo Tennis Collaborazioni Sportive nel Tennis - Federazione Italiana Tennis
Associazioni sportive
              non riconosciute      Dilettantistiche

ORGANISMI
            Associazioni sportive
 SPORTIVI       riconosciute

                                    Professionistiche
              Società sportive
                di capitali
Responsabilità patrimoniale

Come tutte le Spa e Srl, le società sportive di capitali hanno un’autonomia
 patrimoniale perfetta, ossia vi è una netta separazione fra il patrimonio della società e
 quello dei soci, i quali non rispondono per le obbligazioni sociali. Di conseguenza, i
 creditori della società possono agire solo sul patrimonio della società e non sul
 patrimonio dei singoli soci; nello stesso tempo, i creditori personali dei soci non
 possono soddisfarsi sul patrimonio della società.
 Le associazioni riconosciute hanno una autonomia patrimoniale perfetta, ossia vi
 è una netta separazione fra il patrimonio dell’associazione e degli associati. Di
 conseguenza, i creditori della associazione possono agire solo sul patrimonio
 dell’associazione e non sul patrimonio dei singoli associati; nello stesso tempo, i
 creditori personali degli associati non possono soddisfarsi sul patrimonio
 dell’associazione.
 Le associazioni non riconosciute hanno una autonomia patrimoniale imperfetta,
 ossia non vi è separazione fra il patrimonio dell’associazione e degli associati. Di
 conseguenza, per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano
 l’associazione, i terzi possono far valere i loro diritti sia sul fondo comune
 dell’associazione sia sul patrimonio delle persone che hanno agito in nome e per conto
 dell’associazione stessa, le quali rispondono personalmente e solidalmente.
Premesse

Le associazioni sportive dilettantistiche rientrano, sotto il profilo fiscale, tra gli enti non

commerciali di tipo associativo (art.148 TUIR), ossia gli enti diversi dalla società che non hanno

per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali.

Ai sensi dell’ art. 73 TUIR “Per oggetto principale si intende l’attività' essenziale per realizzare

direttamente    gli   scopi primari indicati dalla legge, dall'atto costitutivo o dallo statuto. In

mancanza     dell'atto costitutivo o dello statuto nelle predette forme,        l'oggetto   principale

dell'ente residente e' determinato in base all’attività' effettivamente esercitata nel territorio dello

Stato”.
Premesse

Le associazioni sportive dilettantistiche rientrano, sotto il profilo fiscale, tra gli enti non

commerciali di tipo associativo (art.148 TUIR), ossia gli enti diversi dalla società che non hanno

per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali.

Ai sensi dell’ art. 73 TUIR “Per oggetto principale si intende l’attività' essenziale per realizzare

direttamente    gli   scopi primari indicati dalla legge, dall'atto costitutivo o dallo statuto. In

mancanza     dell'atto costitutivo o dello statuto nelle predette forme,        l'oggetto   principale

dell'ente residente e' determinato in base all’attività' effettivamente esercitata nel territorio dello

Stato”.
Premesse

• Caratteristica degli “enti non commerciali” è che non tutte le loro entrate finanziarie sono

 rilevanti fiscalmente e quindi come tali soggette ad imposta.

• Le associazioni sportive dilettantistiche, possono essere, inoltre, considerate sotto il profilo

 fiscale associazioni privilegiate poiché oltre a godere delle agevolazioni proprie degli enti non

 commerciali di tipo associativo, possono usufruire, delle ulteriori norme di favore previste

 dall’art. 90 legge 289/2002 a condizione che i loro statuti rispettino i requisiti richiesti dalla

 normativa vigente.
Attività istituzionale e commerciale

• Sono assoggettati ad imposizione ai fini dell’IVA e delle imposte sui redditi IRES ed IRAP solo i
 proventi derivanti da attività commerciali.

• Inoltre, ulteriore agevolazione è rappresentata dal fatto che, alcuni proventi pur essendo
 oggettivamente commerciali perdono, in base a specifiche disposizioni legislative, tale natura e
 non concorrono quindi alla formazione del reddito.

• Occorre pertanto saper distinguere le entrate tra:

• proventi non commerciali o istituzionali

• proventi commerciali

• proventi esclusi dalla formazione del reddito imponibile

• al fine di poter definire con correttezza gli obblighi sia di natura contabile che fiscale che
 derivano dallo svolgimento dell’attività posta in essere.
Attività istituzionale e commerciale

Attività istituzionali
•    Sono neutre fiscalmente
•    Non rilevano ai fini delle imposte
•    Per attività istituzionale si intende in via generale quella resa in conformità e per il
     conseguimento delle finalità sociali e prevista dallo statuto e dall’atto costitutivo.
Attività commerciali
•    sono rilevanti ai fini delle imposte
•    sempre soggette ad obblighi contabili
•    da contabilizzare separatamente dalle attività
Attività decommercializzate
• Attività che, pur presentando i requisiti per essere considerate commerciali, sono considerate
    non commerciali per espressa previsione legislativa.
Entrate Istituzionali

ISTITUZIONALI – non rilevanti ai fini IRES ed IVA

Ad esempio:

 Quote associative

 Corrispettivi per prestazioni di natura istituzionale effettuate in favore dei soci, tesserati di

   altre associazioni facenti parte della medesima organizzazione locale o nazionale

 Elargizioni a titolo di liberalità da privati e/o enti pubblici

 Corrispettivi percepiti dalla vendita di pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati
Entrate Commerciali – Soggette ad Iva ed Ires

Ad esempio:

   Prestazione di servizi a non soci/associati

   Pubblicità e sponsorizzazione

   Vendita di materiale sportivo e altri beni

   Organizzazione di attività ed eventi aperti al pubblico con ingresso a pagamento

   Somministrazioni di alimenti e bevande (Bar e ristorante)

   Organizzazione di feste e stand gastronomici

   Organizzazione di viaggi e soggiorni turistici

   Cessione diritti di ripresa radio-televisivi
Legge del 16 dicembre 1991 n. 398
Articolo 2 - Regime speciale IVA e imposte dirette.
In vigore dal 10 dicembre 2000

•1.   I soggetti di cui all'articolo 1 che hanno esercitato l'opzione sono esonerati dagli obblighi di tenuta delle
scritture contabili prescritti dagli articoli 14, 15, 16, 18 e 20 del decreto del Presidente della Repubblica 29
settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni. Sono, altresi', esonerati dagli obblighi di cui al titolo II del
decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633.
• 2. I soggetti che fruiscono dell'esonero devono annotare nella distinta d'incasso o nella dichiarazione di incasso
previste, rispettivamente, dagli articoli 8 e 13 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972,
• n.    640, opportunamente integrate, qualsiasi provento conseguito nell'esercizio di attivita' commerciali.
• 3. Per i proventi di cui al comma 2, soggetti all'imposta sul valore aggiunto, l'imposta continua ad applicarsi
con le modalita' di cui all'articolo 74, sesto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre
1972, n. 633.
• 4. Le fatture emesse e le fatture di acquisto devono essere numerate progressivamente per anno solare e
conservate a norma dell'articolo 39 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633,
e dell'articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600. Sono fatte salve
le disposizioni previste dalla legge 10 maggio 1976, n. 249, in materia di ricevuta fiscale, dal decreto del
Presidente della Repubblica 6 ottobre 1978, n. 627, in materia di documento di accompagnamento dei beni
viaggianti, nonche' dalla legge 26 gennaio 1983, n. 18, in materia di scontrino fiscale.
• 5. In deroga alle disposizioni contenute nel testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, il reddito imponibile dei soggetti di cui all'articolo 1 e‘
determinato applicando all'ammontare dei proventi conseguiti nell'esercizio di attivita' commerciali il coefficiente di
redditivita' del 3 per cento e aggiungendo le plusvalenze patrimoniali.
• 6. Con decreto del Ministro delle finanze, da emanarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, saranno approvati i modelli di distinta e di dichiarazione d'incasso di cui al comma 2 e stabilite le
relative modalita' di compilazione.
Legge del 16 dicembre 1991 n. 398
Articolo 2 - Regime speciale IVA e imposte dirette.
In vigore dal 10 dicembre 2000
SI APPLICA ALLE ASSOCIAZIONI E SOCIETÀ SPORTIVE SENZA FINI DI LUCRO CHE:
• svolgono attività sportive dilettantistiche;
• sono affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate, agli Enti di Promozione,
    hanno indicazione nella denominazione della finalità sportiva e del carattere dilettantistico;
•   hanno adeguato il contenuto dello statuto e dell’atto costitutivo con l’inserzione della clausole e dei principi
    indicati nei commi 17 e 18 dell’art.90 della Legge 289/2002 e successive modificazioni;
•   hanno proventi relativi all’attività commerciale conseguiti nel periodo d’imposta precedente per un importo
    non superiore a 400.000 euro;
•   hanno esercitato opzione mediante la modalità di cui al D.P.R. n. 442/97, cioè attraverso il comportamento
    concretamente assunto dall’associazione e comunicazione all’Agenzia delle Entrate e SIAE.
•   Ai fini dell’IRES la determinazione del redito imponibile avviene attraverso l’applicazione del coefficiente di
    redditività del 3% sui proventi derivanti dalle attività commerciali , aggiungendo le eventuali plusvalenze
    patrimoniali
•   Esclusi dall’IRES ma soggetti all’IVA i proventi realizzati nello svolgimento di attività commerciali connesse
    agli scopi istituzionali realizzati per un numero di eventi complessivamente non superiori a due l’anno e per
    un importo non superiore al limite annuo complessivo fissato con decreto del Ministero dell’Economia di
    concerto con il Ministro per i Beni e le attività culturali (il limite attualmente previsto è pari ad euro
    51.645,69=) ;
•   Si detrae il 50% dell’IVA (anche sulle prestazioni pubblicitarie e sponsorizzazioni);
•   Cessioni o concessioni di diritti Radio TV - Si detrae 1/3 dell’IVA .
Ricavi decommercializzati
Ricavi decommercializzati
QUOTE
     NON IMPONIBILITA’                       CORRISPETTIVI
                                             CONTRIBUTI

   di cui all’art. 148 TUIR e all’Art. 4 DPR 633/1972

   E’ SUBORDINATA A DUE CONDIZIONI:

1)Invio del modello EAS                              2) Possesso dei requisiti qualificanti

                                  3) Iscrizione Registro CONI

                             16
INVIO DEL MODELLO EAS

• Entro 60 giorni dalla data di costituzione l’associazione deve presentare, per poter fruire delle
 agevolazioni fiscali il modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli
 enti associativi la trasmissione dei dati, denominato "modello Eas".

• L’art. 30, DL n. 185/2008, infatti, subordina l’applicazione, da parte degli enti non commerciali,
 delle agevolazioni fiscali ovvero della non imponibilità dei corrispettivi, dei contributi e delle
 quote di cui all’articolo 148 del Tuir (ai fini delle imposte sui redditi) e dell’articolo 4 del Dpr
 633/1972 (ai fini Iva) oltre che al possesso dei requisiti richiesti dalla normativa tributaria,
 anche alla presentazione del modello EAS.
INVIO DEL MODELLO EAS

• La mancata presentazione del modello Eas comporta quindi la perdita dei benefici fiscali.
• Pur essendo previsto dall’ articolo 30 del DL n. 185 l’esonero dalla presentazione del modello EAS per
 “le associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nel registro del Comitato olimpico nazionale
 italiano che non svolgono attività commerciale” si ricorda, come evidenziato nella               circolare
 dell’Agenzia delle Entrate n. 12 del 9 aprile 2009, che sono tenute all’onere della trasmissione del
 modello le associazioni sportive dilettantistiche che svolgono attività strutturalmente commerciali,
 ancorché “decommercializzate” ai fini fiscali ai sensi degli articoli 148, comma 3, del TUIR e 4, quarto
 comma, secondo periodo, del DPR n. 633.
• Ne consegue che sono tenute alla trasmissione del modello tutte le associazioni sportive
 dilettantistiche che, a fronte delle prestazioni rese nell’ambito di attività strutturalmente commerciali,
 percepiscano corrispettivi specifici, a nulla rilevando la circostanza che detti corrispettivi vengano
 eventualmente qualificati come contributo o quota associativa.
REQUISITI QUALIFICANTI

• essere una “associazione sportiva dilettantistica”

• conformità dello statuto alle norme tributarie

• attività svolta nei confronti di determinati soggetti

• attività inerente ai fini istituzionali
CONFORMITA’ DELLO STATUTO ALLE NORME TRIBUTARIE

• deve essere redatto per atto pubblico o scrittura privata autenticata e/o registrata
 presso l’Agenzia delle Entrate

• deve contenere i requisiti previsti dall’art. 148 TUIR c. 8 e dall’art. 90, c. 18 e 18-bis, L.
 289/2002

• deve recepire eventuali clausole particolari richieste dalle federazioni sportive e/o
 enti di promozione sportiva di appartenenza
CONFORMITA’ DELLO STATUTO ALLE NORME TRIBUTARIE

• deve essere redatto per atto pubblico o scrittura privata autenticata e/o registrata
 presso l’Agenzia delle Entrate

• deve contenere i requisiti previsti dall’art. 148 TUIR c. 8 e dall’art. 90, c. 18 e 18-bis, L.
 289/2002

• deve recepire eventuali clausole particolari richieste dalle federazioni sportive e/o
 enti di promozione sportiva di appartenenza
ATTIVITÀ SVOLTA NEI CONFRONTI DI DETERMINATI SOGGETTI

Gli acquirenti dei servizi erogati dalle associazioni possono essere raggruppati in tre categorie:

• gli associati dell’associazione erogatrice del servizio;

• le altre associazioni che svolgono la medesima attività facenti capo ad
  un'unica organizzazione locale o nazionale e i rispettivi associati ;

• i tesserati delle rispettive organizzazioni nazionali.
ATTIVITÀ SVOLTA NEI CONFRONTI DI DETERMINATI SOGGETTI

• Affinché scatti l’agevolazione ai fini delle imposte sui redditi occorre che gli acquirenti dei servizi messi
 a disposizione dalla associazione sportiva non siano terzi rispetto alla medesima ma ne facciano parte,
 in senso ristretto come associati della stessa, o, in senso allargato, come tesserati della famiglia
 sportiva, leggasi FSN o EPS di appartenenza.

• Tale appartenenza deve preesistere, temporalmente, al momento della iscrizione.
La ratio della norma consiste nella previsione che l’associazione che intende utilizzare l’agevolazione
fiscale non offra un servizio al pubblico (regime di concorrenza con altri operatori economici di servizi
che non hanno titolo per poter godere di tale agevolazione) ma ad un mercato ristretto e determinato di
soggetti
ATTIVITÀ SVOLTA NEI CONFRONTI DI DETERMINATI SOGGETTI

• L’Agenzia delle Entrate R.M. n.38/10 chiarisce che deve trattarsi:
• “attività direttamente collegate agli scopi istituzionali dovendosi escludere la possibilità che vengano sottratti all’imposizione i
  compensi pagati a fronte di prestazioni accessorie o colleate solo in via indiretta o eventuale agli scopi istituzionali”
• Orientamento già espresso C.M. n.124/98
• “attività svolta in diretta attuazione degli scopi istituzionali è quella che costituisce il naturale completamento degli scopi
  specifici e particolari che caratterizzano ciascun ente associativo”.
• Es. prestazioni relative al bagno turco e all’idromassaggio non si pongono direttamente come naturale completamento
  dell’attività sportiva, potendo le stesse essere rese anche separatamente e indipendentemente dall’esercizio di detta attività.

• deve essere redatto per atto pubblico o scrittura privata autenticata e/o registrata presso l’Agenzia delle Entrate

• deve contenere i requisiti previsti dall’art. 148 TUIR c. 8 e dall’art. 90, c. 18 e 18-bis, L. 289/2002

• deve recepire eventuali clausole particolari richieste dalle federazioni sportive e/o enti di promozione sportiva di appartenenza
Iscrizione nel Registro CONI

Possono oggi ritenersi società o associazioni sportive dilettantistiche gli enti collettivi che siano:
• costituiti ai sensi di quanto previsto dai commi 17 e 18 dell’art. 90 della legge 289/02

• prevedano l’accettazione in statuto delle norme del Coni e della Federazione o Ente di appartenenza

• affiliati ad una Federazione sportiva nazionale, Disciplina sportiva associata o Ente di promozione
    sportiva regolarmente riconosciuto dal Coni

• Iscritti al Registro Coni delle società e associazioni sportive dilettantistiche,
    ai sensi del Decreto Legislativo 23 luglio 1999, n. 242 e successive
    modificazioni
e

• Che svolgano attività riconosciute come sportive dal Coni
Nuovo Registro CONI

Con delibera n. 1579 del 18 luglio 2017, il Consiglio Nazionale del CONI ha
deliberato il nuovo Regolamento di funzionamento del Registro CONI delle
Società ed Associazioni Sportive Dilettantistiche.
Con decorrenza dal 2018 è operativo una nuova piattaforma da utilizzare
per l’iscrizione al Registro CONI. Per effetto di ciò a partire dall’ 8
gennaio il Legale Rappresentante di ogni singola associazione/società
sportiva già iscritta al Registro e con almeno una affiliazione valida al 2017
deve provvedere ad accreditarsi alla nuova piattaforma del Registro,
registrando una nuova utenza mediante la compilazione del modulo
online.
IL POSSESSO DEI “REQUISITI QUALIFICANTI” DEVE ESSERE SOSTANZIALE E NON SOLAMENTE FORMALE

il possesso dei requisiti formali ed il sostanziale rispetto degli stessi pone al riparo la A.S.D. dal rischio di
contestazione della perdita del carattere di ente non commerciale
   Regolarità formale                                                Regolarità sostanziale

                     Regolarità Statuto;                            • Effettivo rispetto clausole statutarie
                  Iscrizione Registro CONI;                         • Effettività del rapporto associativo/tesseramento
                        Modello EAS;                                • Corretta procedura iscrizione/cancellazione soci
      Rispetto adempimenti dichiarativi (Mod. UNICO e               • Effettiva convocazione assemblee/C.D.
                              770)                                   • corretta verbalizzazione riunioni assemblee/C.D.
     Utilizzo strumenti bancari movimenti pari o superiori          • Regolare tenuta conservazione libri sociali
                           a € 1,000                                 • Regolarità documenti contabili e ricevute
                                                                     • Contabilità e Bilancio
                                                                     • Documenti contabili e contratti.

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RAPPORTO ASSOCIATIVO

• L’effettività del rapporto associativo costituisce presupposto essenziale per il
 riconoscimento dei benefici fiscali previsti dalla vigente normativa.

• Tra le contestazioni più frequenti in sede di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate
 troviamo quelle relative     all’assenza del vincolo associativo ed alla mancanza di
 democrazia interna sulla base di elementi quali la non corretta tenuta dei libri sociali.
RAPPORTO ASSOCIATIVO

• L’effettività del rapporto associativo costituisce presupposto essenziale per il
 riconoscimento dei benefici fiscali previsti dalla vigente normativa.

• Tra le contestazioni più frequenti in sede di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate
 troviamo quelle relative     all’assenza del vincolo associativo ed alla mancanza di
 democrazia interna sulla base di elementi quali la non corretta tenuta dei libri sociali.
.

                            COLLEGIO
    ASSEMBLEA   CONSIGLIO   DEI REVISORI
     DEI SOCI   DIRETTIVO   • Organo di
                              controllo (se
                              previsto)
PRINCIPALI FUNZIONI ASSEMBLEE SOCI

   NOMINA DEL       EVENTUALI        APPROVAZIONE
    CONSIGLIO       MODIFICHE          BILANCIO
   DIRETTIVO E       STATUTO
  TUTTI GLI ALTRI
     ORGANI
     SOCIALI
CONSIGLIO DIRETTIVO

Eletto dall’assemblea ordinaria

Composto da un numero specificato nello Statuto

Funzione tecnica, pratica e amministrativa

Poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione
(nei limiti stabiliti dallo Statuto)
Nomina il Presidente del Consiglio (verificare lo
Statuto)
Delibera della Federazione Italiana Tennis

Soggetti preposti all’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche
per la pratica del tennis, del beach-tennis e del paddle
• Atleti;
• Tecnici e istruttori;
• Dirigenti sportivi;
• Ufficiali di Gara;
• Giudici Sportivi;
• Raccattapalle;
• Formatori tecnici;
• Addetti alle procedure antidoping non professionali;
• Assistenti alle gare e ai raduni;
• Addetti alle gare, ai raduni e ai centri di avviamento e allenamento allo sport per minori
• Incordatori di racchette;
• Collaboratori amministrativo – gestionali non professionali;
• Docenti e collaboratori non professionali per l’attività didattica e regolamentare;
• Addetti agli eventi ed alle manifestazioni sportive.
Delibera della Federazione Italiana Tennis

Attività connesse all’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche
per la pratica del tennis, del beach-tennis e del paddle

• Partecipazione a manifestazioni sportive ed allenamenti;
• Organizzazione manifestazioni sportive ed allenamenti;
• Organizzazione e Partecipazione a raduni e manifestazioni promozionali e
  formative;
• Partecipazione alle attività di centri Tecnici sportivi e promozionali:
• Attività organizzativa di avviamento allo sport;
• Partecipazione all’organizzazione di raduni e centri di avviamento e
  allenamento allo sport.
Delibera della Federazione Italiana Tennis

la Federazione Italiana Tennis – FIT-, è l’unica deputata dalle normative vigenti
in materia di sport e dal CONI, alla regolamentazione del tennis, del beach-
tennis e del paddle in Italia;

la Federazione Italiana Tennis svolge e regolamenta esclusivamente attività
sportiva dilettantistica, in quanto non ha adottato delibere relative al
riconoscimento del professionismo all’interno del proprio movimento;

che il C.O.N.I., che per legge esercita il controllo e la vigilanza sulle
Federazioni Sportive Nazionali, riconosce che la Federazione Italiana Tennis
esercita esclusivamente attività sportiva dilettantistica;
Delibera della Federazione Italiana Tennis

       La FIT nella delibera rinvia ai regolamenti delle Federazioni
Internazionali di riferimento, che sanciscono le modalità di organizzazione del
tennis, del beach-tennis e del paddle, definendo anche i soggetti indispensabili
a garantirne, non soltanto lo svolgimento, ma anche l’organizzazione e la loro
regolarità;

 La nella delibera precisa che l’applicazione delle agevolazioni per le
collaborazioni sportive dilettantistiche è condizionata ai requisiti soggettivo del
percipiente e da qualsiasi vincolo di subordinazione con il committente
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