Presentata teatrale 2018-2019 - Il Discorso

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Presentata teatrale 2018-2019 - Il Discorso
Presentata                   la            stagione
teatrale                   del             Rossetti
2018-2019
I Miserabili” di Victor Hugo diretto da Franco Però, con
Franco Branciaroli inaugura la Stagione 2018-2019 del Teatro
Stabile del Friuli Venezia Giulia.

La Stagione 2018-2019 del Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia è stata presentata mercoledì 5 settembre, nel corso di
una conferenza stampa, tenuta alle ore 11 al Politeama
Rossetti.

All’introduzione del Presidente del Teatro Stabile, Sergio
Pacor e al saluto delle autorità presenti è seguito
l’annuncio, da parte del Presidente e del direttore Franco
Però, dei quasi 60 titoli inclusi nel cartellone che sarà
inaugurato il prossimo 16 ottobre dall’imponente produzione “I
Miserabili” di Victor Hugo. Davanti alla platea del Politeama
che ha fatto da sfondo alla conferenza (rivolta come sempre a
giornalisti, esperti del settore, ma anche a tutti gli
appassionati) il Presidente e il Direttore hanno dunque
illustrato scelte, linee tematiche, titoli, artisti che il
pubblico incontrerà nei prossimi mesi in un teatro che – come
sottolinea lo slogan “PARENTESI APERTE” – si pone la meta di
aprire la mente, suggerendo pensiero e spunti critici, aprire
il cuore, regalando emozioni… Ed aprirsi: ad un pubblico
sempre più vasto, ai giovani, ai nuovi linguaggi, al dialogo
internazionale.

Alla proposta in sede che si svilupperà per oltre otto mesi,
Presentata teatrale 2018-2019 - Il Discorso
articolata      nei    consueti
itinerari di genere – Prosa,
Altri Percorsi, Danza, Musical &
Eventi – si intreccia una
notevole       attività       di
produzione.Undici gli spettacoli
firmati dal Teatro Stabile, che
saranno in scena a Trieste e nei
maggiori teatri italiani. Fra essi figurano operazioni varate
in sinergia con altri enti, come “I Miserabili” di Victor
Hugo, per la regia di Franco Però e con Franco Branciaroli
(coprodotto con il CTB – Centro Teatrale Bresciano e il Teatro
de gli Incamminati), “Salomè” di Oscar Wilde, diretto da Luca
De Fusco (con il Teatro Stabile di Napoli, il Teatro di Genova
e lo Stabile di Verona), “Un momento difficile” di Furio
Bordon con Massimo Dapporto e Ariella Reggio (con lo Stabile
di Catania), “Sindrome italiana” di Lucia Calamaro con Manuela
Mandracchia, Sandra Toffolatti e Mariangela Torres (con il CTB
e il Teatrodue di Parma) e “La ballata di Johnny e Gill” di
Fausto Paravidino che nasce dal la rete internazionale creata
dallo Stabile regionale e quello di Torino con il Théâtre
Liberté de Toulon, La Criée – Théâtre National de Marseille e
il Gran Théâtre du Luxembourg.

Produzioni dello Stabile sono poi la novità “(Tra parentesi) –
La vera storia di un’impensabile rivoluzione” di e con Massimo
Cirri e Peppe Dell’Acqua diretti dalla film-maker triestina
Erika Rossi e successi come “A Sarajevo il 28 giugno”
nuovamente in programma al Museo de Henriquez e “La Guerra” di
Goldoni, ripreso a Trieste prima della circuitazione
nazionale. Prosegue l’impegno degli attori della Compagnia
Stabile: Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati,
Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco
Migliaccio, Maria Grazia Plos coinvolti sia ne “I Miserabili”
che ne “La Guerra” e “A Sarajevo”.
Presentata teatrale 2018-2019 - Il Discorso
In linea con l’attenzione per i
                              giovani, le compagnie emergenti
                              e i nuovi linguaggi, è invece la
                              scelta di allestire i testi
                              vincitori del Premio nazionale
                              “Giovani Realtà”: “The hard way
                              to understand each other” di
                              Adalgisa Vavassori e “Où les
fleurs fanent” di Natalia Vallebona. A ciò si aggiunge
“Un’altra Cenerentola” diretto da Luciano Pasini per la scuola
StarTsLab. La Stagione 2018-2019 sarà inaugurata il 16
ottobre, proprio da “I Miserabili”, primo titolo del
cartellone Prosa e produzione rilevante, che ha assunto forma
drammaturgica grazie all’adattamento di Luca Doninelli e
sostanza teatrale grazie all’intuizione di Franco Però. La sua
lettura fa sì che il capolavoro venga quasi “sfogliato” in
scena e vissuto dal pubblico grazie al coinvolgente lavoro
della compagnia d’attori capeggiata da un Franco Branciaroli
notevole nel ruolo di Jean Valjean. «Ne “I Miserabili”
possiamo leggere la storia della redenzione di un galeotto, il
rapporto con il sacro, la Storia, l’amore, la ribellione,
l’ingiustizia sociale (…) “I Miserabili” è un fiume in piena:
devi gettarti dentro e lasciarti trasportare» ha affermato
Franco Però a proposito della scelta di quest’opera avvincente
e assieme “temeraria”, che evidenzia immediatamente alcune
delle linee di ricerca perseguite nel corso da stagione:
quella dell’intreccio fra i linguaggi del teatro e della
letteratura, quella della riflessione su tematiche sociali
(dopo l’indagine nel microcosmo della famiglia condotta negli
ultimi anni), quella dell’attenzione alla voce dei classici
che ancora illuminano il nostro tempo. Lo farà anche la storia
di Jean Valjean, galeotto ed eroe, che giunge sulla scena del
Politeama, forte dell’accoglienza calorosa ottenuta
all’esordio a Napoli e a Brescia.

 Anche fra gli spettacoli ospiti del cartellone Prosa ci sono
titoli che traggono ispirazione dall’intersecarsi fra teatro e
Presentata teatrale 2018-2019 - Il Discorso
narrativa: “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgacov ne è
un raffinato esempio, messo in scena da Andrea Baracco
nell’adattamento di Letizia Russo e con Michele Riondino (in
questi giorni impegnato nella conduzione delle cerimonie di
apertura e chiusura del Festival del Cinema di Venezia) nel
sinistro ruolo di Woland. Con “Dieci piccoli indiani” è invece
un classico della commedia “gialla” ad approdare sul
palcoscenico: il cult di Agatha Christie conta su un regista
d’esperienza internazionale come Richard Reguant e su un cast
di primi nomi, da Ivana Monti a Luciano Virgilio, da Mattia
Sbragia a Carlo Simoni.    Il “Libro dei Libri”, la Bibbia,
ispira due progetti lontani per approccio e linguaggi, eppure
entrambi molto intriganti: da una parte “La ballata di Johnny
e Gill” scritto e diretto da Fausto Paravidino, dall’altra il
nuovo lavoro degli Oblivion, “La Bibbia riveduta e scorretta”.
Lo spettacolo di Paravidino nasce da una sinergia
internazionale e da una ricerca laboratoriale compiuta sui
mezzi espressivi del teatro dell’attore, e incentrata poi
sulla storia di Abramo, padre delle tre grandi religioni
monoteiste: ne risulta una creazione multidisciplinare e
multilinguistica, interpretata da attori di nazionalità
diverse. La chiave di lettura degli Oblivion, diretti da
Giorgio Gallione, sarà coerente con la loro cifra ironica,
fatta di esperimenti musicali un po’ folli e di contaminazioni
inattese.

Crea un trait d’union fra sceneggiatura e teatro, invece, “La
classe operaia va in paradiso”
che   Paolo    Di  Paolo    trae
dall’omonimo film di Elio Petri,
creando    un    significativo
parallelismo con il mondo del
lavoro contemporaneo. Grazie
alla regia sapiente di Claudio
Longhi e all’afflato di una
compagnia impeccabile in cui spicca Lino Guanciale, lo
spettacolo si è rivelato una delle migliori novità dell’ultima
stagione Il nostro tempo, con le sue utopie e contraddizioni,
è anche l’argomento con cui si confrontano molti autori
contemporanei, che – come sempre – trovano ampio spazio nel
cartellone dello Stabile: si inizia dalle tre produzioni di
autore vivente.    In “Un momento difficile” la scrittura
penetrante ma anche ironica di Furio Bordon si addentra nei
momenti che precedono la morte della madre del protagonista.
Il racconto di toccante intimità completa la trilogia che
l’autore de “Le ultime lune” ha dedicato alle “età indifese”:
la pièce trova in Ariella Reggio e Massimo Dapporto due grandi
protagonisti. Con “Sindrome italiana” di Lucia Calamaro il
teatro si fa strumento d’indagine civile e interiore ad un
tempo: le interpreti capeggiate da Manuela Mandracchia
s’interessano infatti alla grave depressione riscontrata nelle
donne dell’Europa dell’Est che si occupano a lungo come colf e
badanti lontano da casa. Il loro malessere interiore
rispecchia un “malessere sociale” dell’Occidente dove non si
sa più vivere con giusto equilibrio il privato, la famiglia,
il lavoro.

Infine “(Tra parentesi) la vera storia di un’impensabile
rivoluzione”, singolare spettacolo scritto e interpretato da
Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua che vi ripercorrono la
rivoluzione basagliana, uno dei cambiamenti più radicali
avvenuti nel nostro Paese. Giornalista e conduttore
radiofonico, Cirri ha conosciuto per ragioni professionali la
realtà della malattia mentale, Dell’Acqua ha condiviso il
cammino di Franco Basaglia a Trieste… Il loro punto di vista
illumina i mille intreccidi una storia che non è finita né
potrà finire: il titolo apre l’itinerario “scientifico” con
cui lo Stabile in questa Stagione prende parte agli eventi
ProESOF 2020. La generazione dei quarantenni è invece sotto la
lente di Matthieu Dalaporte e Alexandre de La Patellière nella
gustosa commedia “Le Prénom (cena tra amici)”, e ancora dal
mondo francese contemporaneo giunge la pièce sentimentale di
Eric-Emmanuel Schmitt “Piccoli crimini coniugali”: i raffinati
dialoghi di questo pluripremiato drammaturgo sono
magistralmente interpretati da Anna      Bonaiuto   e   Michele
Placido, che ne firma anche la regia.

Come sempre, si ascolterà anche la voce dei grandi classici:
ecco allora la scelta di produrre una rarità, raffinata,
seduttiva e decadente come “Salomè” di Oscar Wilde, con le
ammirate interpretazioni di Eros Pagni, Gaia Aprea, Anita
Bartolucci e le ricercate contaminazioni espressive che
connotano la regia di Luca De Fusco. Ed ecco lo Shakespeare di
“Misura per Misura” con Massimo Venturiello diretto da Paolo
Valerio, per parlare di etica, vizio, corruzione. Ritornano
anche i classici dell’ultimo secolo, due grandi spettacoli
come l’eduardiana “Filumena Marturano” con Mariangela
d’Abbraccio e Geppy Gleijeses, che segna il fortunato debutto
nella regia teatrale di Liliana Cavani e “Così è (se vi pare)”
uno dei più misteriosi capolavori di Pirandello lucidamente
diretto e interpretato da Filippo Dini, con la bravissima
Maria Paiato. Il cartellone Altri Percorsi – i cui titoli sono
ospitati alla Sala Bartoli, alla Sala Assicurazioni Generali e
al Teatro Stabile Sloveno, con cui prosegue la sinergia –
declina le linee tematiche che guidano la Stagione, secondo le
istanze e i linguaggi più attuali e innovativi. Lo dimostra
chiaramente la programmazione di spettacoli come “La gioia” di
Pippo Delbono che con la sua atipica compagnia rappresenta
questo sentimento attraverso un teatro “totale” che va dritto
al cuore. Accanto al linguaggio di Delbono, riconosciuto fra
le vette più elevate della ricerca teatrale, lo Stabile offre
spazio anche alle esperienze più giovani: ritorna così in
cartellone dopo il successo delle passate stagioni, il gruppo
Anagoor le cui partiture sceniche raffinate e complesse
indagano in “Rivelazione” sulla vita e l’arte di Giorgione.
Ritornano con “Cous Cous Klan” anche i corrosivi quadri del
presente, che gli artisti di Carrozzeria Orfeo dipingono
attraverso una creatività fuori dai canoni, che coniuga
cinismo e humour. La corregionale Marta Cuscunà segue una
poetica singolare, esprimendosi attraverso il teatro visuale e
la sperimentazione: ne “Il canto della caduta”affronta la
nascita dell’ideologia della sopraffazione ispirandosi a una
leggenda della tradizione ladina.

È importante poi la presenza del “Macbettu” di Alessandro
Serra, che ha ricevuto i premi più ambiti del teatro italiano.
Recitato in sardo, connotato da una comunicazione immaginifica
e potente, lo spettacolo interseca teatro classico e cultura
popolare, il capolavoro shakespeariano e le suggestioni del
Carnevale barbacino. Ed è ancora Shakespeare a ispirare a
Valter Malosti – artista incline alla trasversalità delle arti
– in “Shakespeare/Sonetti:, una composizione irrequieta e
vibrante della sua opera poetica diviene monologo d’amore e si
trasfigura nella danza di Michela Lucenti. Anche Marco
Lorenzi, per il gruppo Il Mulino di Amleto, affronta in
“Platonov” la monumentalità di Cechov, in modo innovativo,
senza diaframmi fra attori e platea. Corona questo dialogo fra
classici e innovazione, “En attendant Beckett” in cui il
grandissimo Glauco Mauri e Roberto Sturno affrontano il più
geniale autore del secondo Novecento in uno stimolante
percorso multimediale.

A porre in evidenza l’attenzione che lo Stabile riserva
all’innovazione concorre poi la scelta di produrre gli
spettacoli giunti al podio nelle ultime edizioni del Premio
Nazionale “Giovani Realtà del Teatro” promosso dalla Civica
Accademia d’Arte drammatica Nico Pepe di Udine: uno dei più
importanti dedicati ai nuovi linguaggi della scena. Ecco
allora “The hard way to undersand each other” lavoro “senza
parole” di Adalgisa Vavassori, che riflette su solitudine e
incomunicabilità e “Où le fleurs fanent” che Natalia Vallebona
esprime attraverso una poetica definita dalla critica “danza
esistenziale”.

A questi titoli si intrecciano esempi di nuova drammaturgia:
“Accabadora” è tratto dal romanzo di Michela Murgia per la
regia di Veronica Cruciani, “A Night in Kinshasa” di e con
Federico Buffa prosegue il filone dedicato allo sport (lo
stesso giornalista due stagioni fa aveva ottenuto grande
successo con “Le Olimpiadi del 1936”): ora fa rivivere gesta e
utopie di Muhammad Ali. In “Per strada” l’autore Francesco
Brandi e il giovane regista Raphael Tobia Vogel ritraggono fra
ondate di humor e colpi di scena il senso di fallimento,
l’arroganza e la paura dei trentenni di oggi, mentre Guillem
Clua, riconosciuto drammaturgo catalano, offre ne “La Rondine”
un momento di teatro civile, evocando le stragi di Orlando,
Nizza, del Bataclàn, in un monito contro l’intolleranza.

Infine il dittico sul mondo scientifico, che attiene a ProESOF
2020: Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice
compongono lo straordinario terzetto protagonista di
“Copenhagen” di Michael Frayn. Il tema è l’incontro fra
Heisenberg e Niels Bohr, due fisici a un passo dalla creazione
della bomba atomica, impegnati sui due opposti fronti del
conflitto mondiale. Gabriella Greison – fisica lei stessa,
oltre che giornalista e autrice – ritorna con “Einstein &
me”dopo il successo del “Monologo quantistico” e racconta
Einstein attraverso gli occhi di sua moglie. Il profilo
internazionale e la sensibilità verso i giovani e le loro
passioni, connotano il  cartellone Musical & Eventi, che
regala una grande esclusiva – il musical “Ghost” – e fa
pregustare uno score irresistibile ricco di generi, ritmi,
energie.

                             Trieste ritorna al centro
                             dell’attenzione nel panorama del
                             musical grazie a “Ghost”, che al
                             di fuori del Regno Unito si
                             vedrà solo a Dubai, Istanbul e
                             al    Politeama      Rossetti.
                             Spettacolo      accuratissimo,
                             “Ghost” ricalca il fortunato
film della Paramount e intreccia sapientemente il tema
dell’amore, al thriller, ai toni della commedia, sostenuto da
una colonna sonora che va dal romanticismo di “Unchained
Melody” al gospel, da un cast impeccabile e da effetti
speciali sorprendenti. I 24 più amati successi dei Queen
accompagnano invece “We Will Rock You” che per la regia di Tim
Luscombe (già candidato al Lawrence Olivier Award) arriva al
Rossetti – dove ha trionfato nel 2010 – in un allestimento
nuovo che unisce talenti italiani e internazionali. Andrew
Lloyd Webber, ritorna al rock (da cui si era allontanato dopo
“Jesus Christ Superstar”) con “School of Rock” che Massimo
Romeo Piparo porta per la prima volta sulle scene nazionali:
unisce la verve e il talento di un cast di giovanissimi alla
simpatia di Lillo (che rivela un’insospettata inclinazione per
la chitarra). Se “School of Rock” è perfetto per toccare le
corde dei più giovani, lo è altrettanto “Peter Pan”diretto da
Maurizio Colombi e costruito sulla popolarissima colonna
sonora di Edoardo Bennato. Linguaggi freschi, intessuti di
energia e fantasia sono quelli di “Stomp”, uno spettacolo-
icona che ha percorso con enorme successo l’intero pianeta,
regalando divertimento e un importante messaggio
sull’ecologia.

Un’ulteriore interessante titolo internazionale è “Cenerentola
on Ice” che sarà in scena soltanto a Roma, Milano e Trieste e
che fa da trait d’union fra il cartellone Musical e quello
dedicato alla Danza: lo spettacolo è firmato da Tony Mercer
per la Imperial Ice Stars, riconosciuta dalla stampa
internazionale come il “Cirque du Soleil della danza sul
ghiaccio”. Porta in scena eccellenti ballerini-campioni di
pattinaggio, che armonizzano capacità atletiche e doti
interpretative: raccontano la favola più celebre fra preziosi
costumi, scenografie ed effetti speciali. Molti altri nomi
del panorama internazionale si succedono nel cartellone Danza,
intrecciando repertorio classico alla più sofisticata danza
contemporanea: quindi se da un lato ritorna il tradizionale
appuntamento natalizio con “Lo schiaccianoci” di Ciaikovskij
 eseguito dal Moscow Classical Russian Ballet nella linea
della migliore tradizione del balletto russo, dall’altro sarà
in programma allo Stabile, a pochi giorni dal debutto
assoluto, il nuovo spettacolo dei Momix. In “Alice Alice
Alice” la compagnia di Moses Pendleton indugia con fantasiosa
ispirazione nel mondo dell’eroina di Lewis Carroll. Dopo
parecchie stagioni d’assenza faranno nuovamente sorridere le
ironiche interpretazioni della compagnia en travesti “Les
Ballets Trockadero de Montecarlo”, mentre appare emozionante
il nuovo programma presentato dalla statunitense Parsons Dance
Company. Continua poi a svilupparsi il rapporto con gli
udinesi Arearea che in un “evento di primavera”, il 21 marzo,
eseguono per la prima volta tutte le parti de “Le quattro
stagioni” su coreografie di Marta Bevilacqua e Roberto
Cocconi. Merita particolare evidenza infine la presenza della
compagnia di Wayne McGregor: per il suo esordio al Rossetti il
geniale coreografo propone “Autobiography”, uno spettacolo
costruito in base a uno studio sul DNA dell’artista, che
intreccia canoni della danza a concetti che appartengono alla
scienza, in un’ esplosione creativa        perfetta   per   le
riflessioni di ProESOF 2020.

La conferenza stampa è stata occasione per presentare anche un
evento offerto da Assicurazioni Generali a studenti e
dipendenti: si tratta di “Tempo di Chet. La versione di Chet
Backer” che ripercorre la storia di questo controverso mito
della musica del Novecento, armonizzando la recitazione di un
ottimo cast d’interpreti diretti da Leo Muscato, al jazz di
uno straordinario assieme capeggiato dal grande Paolo Fresu
alla tromba.

Come di consueto la proposta dei quattro regolari cartelloni
dello Stabile si completa di un nutrito assieme di Eventi
Speciali: fra i titoli finora annunciati vanno menzionati
“Alis” con le star del Circo Contemporaneo e del Cirque Soleil
protagoniste di un’esclusiva notte di Capodanno a teatro.
 Degno di nota “Essere Leonardo Da Vinci. Un’intervista
impossibile” scritto diretto e interpretato da Massimiliano
Finazzer Flory che celebra il genio del Rinascimento nel
cinquecentesimo anniversario leonardiano.
Sono poi in programma il ritorno sul palcoscenico di Massimo
Lopez e Tullio Solenghi in uno show che ripropone le loro più
note gag e improvvisazioni musicali, il recital di Angelo
Pintus, i concerti di Edoardo Bennato, Roberto Vecchioni e le
serate con il Postmodern Jukebox, la Glenn Miller Orchestra e
l’Harlem Gospel Choir. Anche nel corso della Stagione
2018-2019 si terranno iniziative collaterali al cartellone:
letture, incontri, momenti di approfondimento impreziosiranno
la proposta principale del teatro. Come sempre, tale attività
troverà il sostegno e la collaborazione di partner come i
Civici Musei di Storia e Arte, ProESOF 2020 Trieste (cui è
dedicato addirittura un mini cartellone/abbonamento
all’interno della stagione ufficiale), e naturalmente
proseguiranno anche i seguitissimi incontri condotti dal
direttore della British School del Friuli Venezia Giulia,
Peter Brown.

Alcune novità di rilievo riguardano in questa stagione le
formule d’abbonamento.

Accanto alle formule consolidate, nasce il nuovo “abbonamento
a 15 stelle”, permette di ritirare un solo biglietto per
ciascuno spettacolo, di scegliere in tutti i “cartelloni”
dello Stabile con un prezzo vantaggioso (€162). Per gli
abbonati “con le stelle” che la scorsa stagione non avessero
“speso” tutte le proprie stelle, è previsto uno sconto di €5
per ogni stella non spesa, sul prezzo del nuovo abbonamento
(fino a un massimo di €25). Con la Stagione 2018-2019 vengono
varati anche nuovi abbonamenti a turno libero, acquistabili e
gestibili sia online che presso i punti vendita dello Stabile:
saranno modulati sia nella versione “Intero” che “Under26”. Le
nuove formule sono “6 spettacoli a scelta” nel cartellone
Prosa, “12 spettacoli a scelta” nei cartelloni Prosa e Altri
Percorsi, “4 spettacoli a scelta” nel cartellone Musical, “4
spettacoli a scelta” nel cartellone Danza ed infine l’inedito
abbonamento “ProESOF”che prevede l’adesione ai 4 spettacoli di
teatro-scienza.
La formula dell’“abbonamento Famiglia” è stata migliorata e
conta su un’offerta ampia: “Peter Pan”, “Stomp” fra i musical,
lo spettacolo degli Oblivion e “Dieci piccoli indiani” nella
prosa, “Cenerentola on Ice” nella danza sono solo alcuni dei
titoli dedicati anche al pubblico “in erba”.

Ricordiamo che il sito www.ilrossetti.it, recentemente
rinnovato, è fonte di informazioni aggiornate e raccoglie
contenuti multimediali, oltre a fornire servizi innovativi e
la possibilità di accedere direttamente all’acquisto e alla
prenotazione.

La campagna abbonamenti sarà aperta da giovedì 6 settembre,
giorno in cui ci si potrà rivolgere per informazioni, acquisti
e prenotazioni in tutti i punti vendita dello Stabile
regionale.

La conferma degli abbonamenti a turno fisso va effettuata
entro venerdì 28 settembre: i posti non confermati verranno
messi in vendita a partire da lunedì 1 ottobre.

Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

Le atmosfere musicali della conferenza stampa sono a cura del
fisarmonicista Mitja Tull.

La Stagione 2018-2019 del Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione
CRTrieste, e di Assicurazioni Generali.

Si ringraziano tutti i Soci, in particolare il Comune di
Trieste e la Regione Friuli Venezia Giulia.
Si ringraziano per il contributo all’attività altri sponsor
che con il loro prezioso apporto aiutano il Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia a offrire arte, cultura, pensiero e
divertimento di qualità.

Andrea Forliano
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