POLLINI Esami di Stato 2020 - Federica Abbate, Valentina Giovannelli, Sara Lacerenza Classe 5E - Liceo Kennedy

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POLLINI Esami di Stato 2020 - Federica Abbate, Valentina Giovannelli, Sara Lacerenza Classe 5E - Liceo Kennedy
POLLINI
Esami di Stato 2020
Federica Abbate, Valentina Giovannelli, Sara Lacerenza
Classe 5E
POLLINI Esami di Stato 2020 - Federica Abbate, Valentina Giovannelli, Sara Lacerenza Classe 5E - Liceo Kennedy
CONCENTRAZIONE
DEI POLLINI E
SINTOMI ALLERGICI
POLLINI Esami di Stato 2020 - Federica Abbate, Valentina Giovannelli, Sara Lacerenza Classe 5E - Liceo Kennedy
Il vento in relazione all´intensità e alla direzione, è in grado di
                 condizionare la concentrazione aeropollinica e di modificarne la
                 composizione botanica, trasportando granuli anche a notevole
Fattori che      distanza.

influenzano la   Le temperature elevate e la bassa umidità relativa accelerano lo
                 sviluppo delle piante e favoriscono il processo di impollinazione
concentrazione   inducendo l´apertura delle antere.

dei pollini.     La maggior parte delle specie tendono comunque a rilasciare una
                 elevata percentuale dei loro granuli nelle ore di luce e in quelle più
                 calde della giornata.

                 Bruschi cambiamenti del tempo possono causare una
                 frammentazione dei pollini, aumentando la quantità di particelle
                 allergeniche nell’aria. Dopo un temporale, ad esempio, l'aumento
                 dei flussi d'aria favorisce la diffusione dei pollini.

                  In ambiente urbano, inquinanti come ozono e polveri
                 sottili aumentano il rischio di sensibilizzazione allergica in quanto
                 inducono un'infiammazione delle mucose delle vie respiratorie e un
                 effetto adiuvante nella stimolazione degli anticorpi IgE.
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Sintomi

   La reazione causa un’infiammazione delle mucose del cavo oronasale e forme
    di congiuntivite. I sintomi includono: congestione e naso gocciolante, prurito
    e lacrimazione degli occhi, infiammazione delle mucose, tosse continua.
    Possono però manifestarsi anche sintomi più pesanti come quelli caratteristici
    dell’asma, con difficoltà respiratorie gravi. In qualche raro caso, la reazione è
    tale da indurre uno shock anafilattico, con possibilità di perdita di coscienza e
    rischio di morte. Nonostante nella maggior parte dei casi le allergie non diano
    luogo a gravi conseguenze, influiscono fortemente sullo stato di salute della
    popolazione perché interessano milioni di persone in tutto il mondo e
    influiscono in modo sostanziale sulla capacità lavorativa, di apprendimento e
    di svolgimento delle mansioni quotidiane e quindi sulla qualità della vita delle
    persone, con ingenti costi sanitari e sociali.
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Fattori che determinano la risposta
allergica
   La reazione allergica è una risposta complessa determinata dall’interazione di
    diversi fattori, genetici, immunitari e ambientali. L’esposizione a un certo
    tipo di polline, nel soggetto allergico, induce l'organismo a produrre anticorpi
    specifici, le immunogluline E (IgE). Diversi tipi di polline inducono diverse IgE.
    Le IgE prodotte si legano alla superficie di un certo tipo di cellule presenti
    nelle mucose e nei tessuti epidermici dei tratti del sistema respiratorio,
    inducendo a loro volta il rilascio di sostanze irritanti, come le istamine, che
    infiammano i tessuti dermici e delle mucose.
   Esiste un certo grado di familiarità nella propensione di un individuo a
    diventare allergico, anche se questa familiarità non è stata provata in
    relazione al tipo di allergene. La permanenza in ambienti ricchi di pollini o
    l’abbassamento delle difese immunitarie, in seguito a una malattia o a un
    periodo di debilitazione, possono però contribuire allo sviluppo di allergie
    anche in individui non predisposti.
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ALLERGENI PIU'
COMUNI
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Betullaceae

   BETULLA
Questa pianta, diffusa tra i 400 ed i
2000 m nelle regioni dell'Italia
settentrionale e lungo la dorsale
appenninica di quella centrale, trova
ampio uso come pianta ornamentale
nei giardini e nel verde pubblico.
Inizia la sua pollinazione
precocemente, da gennaio fino a
maggio.
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Betullaceae

   ONTANO
L'ontano è un tipico albero che si
accompagna ai corsi d'acqua ed è
presente in quasi tutta Europa
fino ad altitudini di 1000-1200
metri.
Impollina nel periodo tra gennaio
a maggio e la prevalenza di
sensibilizzazione può raggiungere
il 15%
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Corylaceae

   NOCCIOLO
Questo albero si trova nelle fasce
collinari e alpine su terreni umidi o
secchi, sassosi o ricchi di humus, in
boschi, prati e pascoli, lungo i corsi
d'acqua, ai margini dei boschi, lungo
i sentieri, su ripidi pendii. Arbusto
alto fino a 5 m, presenta amenti
maschili lunghi 3–10 cm e impollina
da gennaio a marzo.
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Corylaceae

   CARPINO
Questa pianta si concentra nelle regioni
centro-settentrionali, nei boschi misti,
nelle regioni alpine e lungo l'Appennino e
può crescere fino a 12-20 m. Esistono due
specie che hanno periodi di fioritura molto
vicini, il Carpino nero tra metà marzo e
metà maggio, il Carpino bianco
principalmente tra la fine di marzo e
l'inizio di giugno.

Le specie di queste prime due famiglie arboree sono cross-reagenti, ossia tra i
loro allergeni, alcuni sono responsabili di reazioni incrociate con altri pollini.
Compositae

➢   ARTEMISIA
L'assenzio selvatico o artemisia è
un'erba aromatica che cresce nei
prati, nei boschi e lungo i torrenti.
Queste piante generalmente
producono grandi quantità di polline,
altamente allergenico, con massimi
di concentrazione tra i primi di
agosto e fine settembre. La
sensibilità a questo polline è
solitamente inferiore al 10% dei
soggetti pollinosici.
Compositae

   AMBROSIA
I granuli pollinici di questa pianta
presentano dimensioni tra i 20 e i
25 micron; come anche gli alti
granuli di Compositeae assumono
forma trilobata. La pollinazione
di queste piante avviene nel
periodo che va da luglio a
settembre. La prevalenza di
sensibilizzazione alle
Compositeae va dal 10 al 25 %.
Fagaceae

   Sono rappresentate da faggio,
    quercia, castagno. Fioriscono
    d'estate e sono dotati di scarsa
    allergenicità. I granuli pollinici
    sono dimensioni piccole. La forma
    è ovoidale con tre aperture
    circolari e sporgenti, al centro di
    tre lunghi solchi.
    L'impollinazione è anemofila, cioè
    effettuata dal vento.
Gramineae

   Le concentrazioni maggiori di
    questi pollini sono nella valle
    padana, negli Appennini
    centrali, in Campania ed in
    Sardegna. La fioritura va da
    aprile a giugno. Le diverse
    specie di Graminaceae cross-
    reagiscono ampiamente tra di
    loro. La prevalenza per
    sensibilizzazione può variare
    dal 75% al 30%. I granuli
    pollinici sono sferoidali od
    ovoidali, con diametro che può
    variare da 22 a 122 micron.
Oleaceae

La specie di maggior significato
clinico è rappresentata dall'Olea
europea. La sua pollinazione si
verifica in maggio e in giugno. Le
zone geografiche più interessate sono
lungo le coste mediterranee e le
Isole. La prevalenza di
sensibilizzazione in queste aree va
dal 15 al 25 %.
Urticaceae

La specie più importante è la
Parietaria, molto comune, cresce
sui ruderi e sui muri, lungo
le strade e i fossi. Fiorisce da
marzo ad ottobre. Il polline di
Parietaria è di piccole dimensioni
(10-15 micron) e sferico. Il polline
dell'Urtica dioica è molto simile a
quello della Parietaria, ma
è raramente sensibilizzante ed in
questi casi non esiste cross-
reattività tra le due specie.
Cupr/Taxaceae

L'allergia   al cipresso è una pollinosi emergente. Il
genere Cupressus comprende varie specie presenti
nei vari continenti, ma nell'area mediterranea e in
particolare in Italia le più comuni sono Cupressus
sempervirens (cipresso italiano) e Cupressus
arizonica (cipresso dell'Arizona). Gli allergeni del
cipresso presentano notevoli analogie con molecole
presenti in pollini di altri alberi apparentenenti alla
famiglia delle Cupressacee, quali ginepro, thuya,
cedro giapponese (Crypthomeria japonica), per cui
anche pollini di tali piante possono indurre sintomi
in persone allergiche al cipresso.
 Di solito il picco pollinico è presente nel periodo
invernale (tra febbraio e marzo), anche se c'è
un'ampia variabilità tra le diverse specie.
 I sintomi legati a tale forma di allergia sono quelli
comuni ad altre forme di allergia ai pollini
(raffredore, congiuntivite, tosse secca, asma).
LE PIANTE DEL
LICEO
Pino marittimo
Il picco pollinico del pino
marittimo, appartenente alla
famiglia delle pinaceae, è presente
dal mese di aprile fino a giugno e
svolge un'azione di cross-reattività
con le altre specie della famiglia.
Allo stesso tempo la corteccia di
questo tipo di pino contiene
sostanze chiamate procianidine
oligomeriche che hanno un effetto
antiossidante su tutto il nostro
organismo e anche sul nostro
sistema immunitario, contribuendo
a ridurre la produzione di
prostaglandine infiammatorie e di
conseguenza i sintomi dell’allergia,
come gli starnuti, l’irritazione agli
occhi, la congestione nasale e, nei
casi più severi, l’asma.
Hedera Helix
   l’Hedera helix, facente parte
    della famiglia delle Araliaceae, è
    una pianta rampicante
    sempreverde. In settembre-
    ottobre all'apice dei fusti produce
    infiorescenze sferiche, costituite
    da piccoli fiori verdi, seguiti da
    bacche scure.
   Tutte le parti della pianta, in
    particolare le foglie giovani e le
    bacche, possono provocare una
    dermatite se toccate, a causa
    della presenza del falcarinolo, una
    tossina che protegge le piante
    dagli attacchi dei parassiti.
   Tuttavia non sono state riscontrate
    allergie legate ai suoi pollini in
    alcun periodo dell'anno.
Magnolia
   La Magnolia appartiene alla famiglia
    delle Magnoliaceae, che comprende
    oltre 80 specie arboree e arbustive a
    lento accrescimento, ma che in
    alcune specie come la M. campbellii e
    la M. officinalis possono superare i 20
    m di altezza. La Magnolia grandiflora
    fiorisce tra aprile e giugno e in alcuni
    casi può provocare dermatiti
    allergiche.
   Tuttavia, essendo una pianta
    entomofila, essa utilizza come veicolo
    gli insetti e produce minori quantità
    di polline che è più grossolano,
    pesante e contiene sostanze che
    raramente risultano allergeniche.
    Sarebbe quindi utile prediligere la
    messa a dimora di queste piante sia
    negli spazi pubblici sia nei giardini
    privati, specialmente se si soffre di
    allergie da pollini.
PREVISIONI
METEREOLOGICHE E
BOLLETTINI DEL POLLINE
Previsioni Giugno
Bollettino pollini Roma – dal 07/06 al
13/06
Previsioni di "3B meteo"
https://www.3bmeteo.com/meteo/roma/pollini
Fonti

Spiegazione degli allergeni
   http://www.pollinieallergia.net/bollettino-pollini/lazio
   https://www.arpae.it/dettaglio_generale.asp?id=442&idlivello=550

Bollettino pollini Roma
   https://www.3bmeteo.com/meteo/roma/pollini

Reazioni allergiche
   https://www.epicentro.iss.it/allergie/
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