PICC e Midline: Advanced Practice. Panoramica sugli Accessi Vascolari - ASST Fatebenefratelli Sacco
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PICC e Midline: Advanced Practice. Panoramica sugli Accessi Vascolari Floriana Potì Gianuario Sanna Marco Asti Maria Cristina Rana Simone Lo Vecchio
Dimensioni del problema accesso vascolare… Nell’immaginario collettivo spesso si associa la condizione di ricovero ospedaliero alla possibilità di ricevere terapia endovenosa, per la quale è necessario un accesso vascolare. Effettivamente il 95% circa delle persone ricoverate in ospedale ha un accesso vascolare... ma quanti sono realmente necessari?! Spese/anno € Efficacia Attualmente il 75% degliCVP accessi vascolari sono cannule periferiche corte (agocannula) 519.723.830 43% …ma è il dispositivo veramente corretto per il PICC nostro Paziente?! 13.096.989 100% CVC 41526.852 89% Nel periodo marzo 2019- marzo 2020 in Italia sono PORT state utilizzate 42.846.217 di100% 11.588.900 agocannula (millenium data report marketing for VAD) Utilizzati Spese /anno € efficacia CVP 42.846.217 519.723.830 43% PICC 117.073 13.096.989 100% CVC 403.186 41.526.852 89% PORT 11.415 11.588.900 100% midline 88.073 85%
Dimensioni del problema accesso vascolare… Il 50% dei CVP rimane è posizionato/ viene lasciato in sede nonostante non sia necessario (INS 2021), 40% richiede sostituzioni e ripetuti posizionamenti 27% richiede più tentativi di posizionamento 70% sviluppa complicanze e di queste il 33% provocano danni al Pz. (trombosi, flebiti, stravasi)
I cateteri vascolari… I cateteri vascolari sono dei dispositivi medici (DM) che consentono di mettere in comunicazione il sistema vascolare con l’ambiente esterno, con lo scopo di somministrare terapie, eseguire Normativa: Decreto prelievi Legislativo 24 ematici o effettuare febbraio 1997, n. 46 "Attuazione della direttiva 93/42/CEE, concernente i dispositivi medici” monitoraggi emodinamici, etc… e devono essere posizionati pubblicato da personale nella Gazzettasanitario Ufficiale n. 54 deldebitamente formato! 6 marzo 1997 - Supplemento Ordinario n. 49 Si distinguono principalmente in: • ART. 1 • Cateteri vascolari venosi • (DEFINIZIONI) 1. Il presente decreto si applica ai dispositivi medici ed ai relativi accessori. Ai fini del presente decreto gli accessori sono considerati • Cateteri vascolari arteriosi dispositivi medici a pieno titolo. Nel presente decreto e nei suoi allegati i dispositivi medici ed i loro accessori vengono indicati con termine "dispositivi". • Cateteri intraossei • 2. Ai fini del presente decreto s'intende per: a) dispositivo medico: qualsiasi strumento, apparecchio, impianto, sostanza o altro prodotto, utilizzato da solo o in combinazione, compreso il software informatico impiegato per il corretto funzionamento, e destinato dal fabbricante ad essere impiegato nell'uomo a scopo di diagnosi prevenzione, controllo, terapia o attenuazione di una malattia; di diagnosi, controllo, terapia, attenuazione o compensazione di una ferita o di un handicap; di studio, sostituzione o modifica dell'anatomia o di un processo fisiologico; di intervento sul concepimento, il quale prodotto non eserciti l'azione principale, nel o sul corpo umano, cui e' destinato, con mezzi farmacologici o immunologici ne' mediante processo metabolico ma la cui funzione possa essere coadiuvata da tali mezzi; b) accessorio: prodotto che, pur non essendo un dispositivo, sia destinato in modo specifico dal fabbricante ad essere utilizzato con un dispositivo per consentirne l'utilizzazione prevista dal fabbricante stesso; c) dispositivo di diagnosi in vitro: qualsiasi dispositivo composto da un reagente, da un prodotto reattivo, da un insieme, da uno strumento, da un apparecchio o da un sistema utilizzato da solo o in combinazione, destinato dal fabbricante ad essere impiegato in vitro per l'esame di campioni provenienti dal corpo umano al fine di fornire informazioni sugli stati fisiologici o sugli stati sanitari o di malattia o anomalia congenita; d) dispositivo su misura: qualsiasi dispositivo fabbricato appositamente sulla base della prescrizione scritta di un medico debitamente qualificato e indicante, sotto la responsabilita' del medesimo, le caratteristiche specifiche di progettazione del dispositivo e destinato ad essere utilizzato solo per un determinato paziente. La prescrizione puo' essere redatta anche da altra persona la quale vi sia autorizzata in virtu' della propria qualificazione professionale. I dispositivi fabbricati con metodi di fabbricazione continua od in serie, che devono essere successivamente adattati, per soddisfare un'esigenza specifica del medico o di un altro utilizzatore professionale, non sono considerati dispositivi su misura; e) dispositivi per indagini cliniche: un dispositivo destinato ad essere messo a disposizione di un medico debitamente qualificato per lo Normativa: Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, n. 46 svolgimento di indagini di cui all'allegato X, punto 2.1, in un ambiente clinico umano adeguato. Per l'esecuzione delle indagini cliniche, al medico debitamente qualificato e' assimilata ogni altra persona, la quale, in base alla propria qualificazione professionale, sia autorizzata a "Attuazione della direttiva 93/42/CEE, concernente i dispositivi medici” svolgere tali indagini; pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 1997 - Supplemento Ordinario n. 49 si applica ai dispositivi medici ed ai relativi accessori. Ai fini del presente decreto gli accessori sono considerati eno titolo. Nel presente decreto e nei suoi allegati i dispositivi medici ed i loro accessori vengono indicati con termine
Classificazione degli accessi vascolari… Gli accessi vascolari possono essere classificati secondo la legge 46 del 24/02/97 in: • Dispositivi a breve termine: permanenza per meno di 30gg • Dispositivi a lungo termine: permanenza per più di 30 gg …ma convenzionalmente… • Dispositivi a breve termine: permanenza per meno di 30gg (CVP, CVC non tunnellizzati) • Dispositivi a medio termine: permanenza dai 30 gg ai 6 mesi (PICC, midline, CVC Honh) • Dispositivi a lungo termine: permanenza per più di 6 mesi (CVC tunnellizzati, PORT) …ma il dispositivo di accesso vascolare (VAD) non scade tipo yogurt… tutte le IFU dei dispositivi dicono che possono rimanere in sede anche oltre in assenza di complicanze.
Classificazione degli accessi vascolari… in base alla posizione della punta! Un’altra classificazione degli accessi vascolari è data in base a dove termina la punta del catetere vascolare: • Catetere venoso periferico: la punta termina in qualsiasi altra vena (PIVCs, PIVCl, midline) • Catetere venoso centrale: la punta termina nel terzo distale della vena cava o in giunzione cavo atriale (CVC non tunnellizzati, PICC, PORT, PICC port, CVC tunnellizzati, Honh, Broviach, Hickman) Per ogni dispositivo di accesso vascolare è doveroso sapere le indicazioni di impianto: la compatibilità con i farmaci da infondere, la necessità di prelievi frequenti, l’utilizzo intra o extraospedaliero, uso continuativo o discontinuo.
Classificazione degli accessi vascolari… in base alla posizione della punta! Più ci sia avvicina al distretto centrale più aumenta la portata delle vene espressa in ml/min. Fattore da considerare nella scelta in considerazione della velocità di somministrazione dei farmaci. portata (ml/min) vv. ascella 300-700 vv. braccio 70-100 vv. avambraccio 30-40 misura Ø (mm) portata (ml/min) v. anonima 20 800 v. cava 20-30 2000 portata (ml/min) vv. avambraccio 30-40 vv. braccio 70-100 vv. ascella 300-700
b. (5–14 days): Insert a midline catheter in hospi- C. Select the smallest-gauge PIVC that will accommodate talized adult patients when all the above ele- the prescribed therapy and patient need.22,35 (IV) ments indicate peripherally compatible therapy. 1. Use a 20- to 24-gauge PIVC for most infusion thera- A long PIVC may remain appropriate if patient’s pies. Peripheral catheters larger than 20-gauge are vasculature, patient’s preference, and local more likely to cause phlebitis.29,36-38 (IV) health care outcomes support this practice. 2. Use a 22- to 26-gauge catheter for neonates, pediatric More high-quality clinical trials are needed to patients, older adults, and patients with limited venous confirm the safety and efficacy of midline cathe- options to minimize insertion-related trauma.29,36,39-41 (III) ter use in neonates and infants. 3. Balance the increased risk of infiltration against reducing c. (>15 days): Consider insertion of a central vas- venous trauma when choosing a 22-gauge short PIVC in cular access device (CVAD). For single, peripher- adult patients. In a prospective observational trial, the Periferici vs Centrali! ally compatible therapies, midline catheters or risk of infiltration increased when a 22-gauge short PIVC long PIVCs may remain appropriate depending was inserted compared to a 20-gauge short PIVC.37,42 (IV) on patient’s vasculature, patient preference, and 4. Consider a large-gauge PIVC for adult and pediatric documented outcome data for the health care patients when rapid fluid replacement is required, Punta in qualsiasi vena organization. More high-quality clinical trials are such as with trauma patients, or a fenestrated cathe- Punta in giunzione cavo atriale: needed to confirm the appropriate use and ter for a contrast-based radiographic study.35,43-46 (IV) duration of these catheters.1,2,7 (A/P) 5. Use a 20- to 24-gauge PIVC based on vein size for • Prelievi ematici B. Do not insert a PIVC or midline catheter as a central line-associated bloodstream infection (CLABSI) preven- blood transfusion. A large-gauge PIVC is recom- mended when rapid transfusion is required (see • Consentono la massima diluizione tion strategy. (Committee Consensus) Standard 64, Blood Administration).35,43-45 (IV) • Terapia farmacologica a Ph C. Use a patient’s port, unless contraindicated (eg, existing 6. Use steel-winged devices only for single-dose admin- dei farmaci per la portata del torrente compreso tra 5 e 9 complication) as the preferred IV route in preference to insertion of an additional VAD. (Committee Consensus) istration. Do not leave the device in situ.36,47-49 (IV) ematico. III. Long Peripheral Intravenous Catheters • Terapia con osmolarità II. Short Peripheral Intravenous Catheters sotto A.i Choose a long peripheral intravenous catheter (long • Prelievi ematici frequenti PIVC) as follows: 900mOsm/l A. Consider establishing criteria(glucosio for short peripheral10% intra- e 1. When all aspects of a short PIVC are met, but the • Terapia farmacologi a Ph acido 9 5. Number of infusion therapies (single vs multiple) subcutan cate that as many as 50% of short PIVCs are in situ with nology is recommended. 1,2,28,29,47 (III) 6. Anticipated duration of therapy (as a guide see below): veins (ly •no orders Terapie endoteliolesive* for infusion 8-12 therapy. (III) 2. Evaluate depth of vessel when choosing a long PIVC to • Terapia con osmolarità a. (15 days): Consider insertion of a central vas- venous t PIVC until a CVAD can be safely inserted. Insert CVAD sion-making on appropriate type and number of cular access device (CVAD). For single, peripher- adult pat as soon as possible and within 24 to 48 hours.24-26 (I) therapies. One small retrospective cohort study ally compatible therapies, midline catheters or risk of inf 4. Use a restricted dextrose and protein concentration and 1 ovine randomized controlled trial (RCT) long PIVCs may remain appropriate depending was inser (≤10% and/or 5%, respectively) if it is medically report increased failure when multiple therapies, on patient’s vasculature, patient preference, and 4. Consider necessary to administer parenteral nutrition (PN) infused through dual lumen catheters and infu- documented outcome data for the health care patients through a peripheral device (see Standard 63, sions of extreme pH and osmolarity, respective- organization. More high-quality clinical trials are such as w Parenteral Nutrition).13,27 (II) ly, were used.59,60 (IV) needed to confirm the appropriate use and ter for a duration of these catheters.1,2,7 (A/P) 5. Use a 20 VOLUME 44 | NUMBER 1S | JANUARY/FEBRUARY 2021 journalofinfusionnursing.com S75 B. Do not insert a PIVC or midline catheter as a central blood tr line-associated bloodstream infection (CLABSI) preven- mended Copyright © 2021 Infusion Nurses Society. Unauthorized reproduction of this article is prohibited. tion strategy. (Committee Consensus) Standard C. Use a patient’s port, unless contraindicated (eg, existing 6. Use stee complication) as the preferred IV route in preference to istration insertion of an additional VAD. (Committee Consensus) III. Long Per A. Choose a l II. Short Peripheral Intravenous Catheters PIVC) as foll A. Consider establishing criteria for short peripheral intra- 1. When a
Periferici vs Centrali: terapie endoteliolesive! Si classificano in base alla reazione tissutale che danno in caso di stravaso fuori vena in: • non lesive: in caso di stravaso non danno reazioni ai tessuti circostanti • irritanti: in caso di stravaso producono irritazione e infiammazione per rilascio di istamina senza danneggiare i tessuti adiacenti (es. carboplatino, taxani) • vescicanti: in caso di stravaso provocano danno tissutale diffuso fino alla necrosi. (es antracicline) Utilizzare antidoti locali e impacchi caldo /freddo a seconda del tipo di farmaco e reazione prodotta. Recall Injury: a volte dopo uno stravaso di farmaco vescicante, se il tessuto danneggiato non viene rimosso, anche a distanza di tempo a una nuova somministrazione dello stesso farmaco si possono manifestare i segni di una riattivazione infiammatoria del danno locale. Flare reaction: danno da stravaso tipico della recall injury che si manifesta con un arrossamento lineare lungo il decorso della vena. ISTRUZIONE OPERATIVA AZIENDALE IDF_ASST_SITRA_26 Rev. 00 del 21.12.2020 POSIZIONAMENTO E GESTIONE DEL CATETERE VENOSO Pag. 1 / 13 PERIFERICO TIPO AGOCANNULA POSIZIONAMENTO E GESTIONE DEL CATETERE VENOSO PERIFERICO TIPO AGOCANNULA REDAZIONE Verifica Approvazione Dott.ssa D. Zimermann Ref. Qualità e Ricerca SITRA Dott. ssa C. Meroni Firma
organization. More high-quality clinical trials are such needed to confirm the appropriate use and ter fo duration of these catheters.1,2,7 (A/P) 5. Use a B. Do not insert a PIVC or midline catheter as a central blood line-associated bloodstream infection (CLABSI) preven- mend tion strategy. (Committee Consensus) Stand C. Use a patient’s port, unless contraindicated (eg, existing 6. Use s complication) as the preferred IV route in preference to istrat ce. Br Practice Recommendations insertion of an additional VAD. (Committee Consensus) 9.S22 III. Long P cision I. PIVCs: Short PIVCs, Long PIVCs, and Midline ports A. Choose Catheters II. Short Peripheral Intravenous Catheters -1446. Accessi venosi periferici: il CVP o meglio PIVCs!! A. All PIVCs, all populations: A. Consider establishing criteria for short peripheral intra- PIVC) as 1. When AM, 1. Use the venous site most likely to last the full length venous catheter (short PIVC) insertion to reduce the vesse nteral of the prescribed therapy.1-5 (IV) insertion of catheters that are idle. Recent studies indi- naked enous 2. Discuss the preference for VAD site selection with cate that as many as 50% of short PIVCs are in situ with nistra- nolog the patient and/or caregiver, including recommen- no orders for infusion therapy.8-12 (III) 2. Evalu 1002/ dations to use sites on the nondominant side.2-7 (IV) power • Posizione della punta: in prossimità exit site 3. Use vascular visualization technologies to identify and B. Choose a short PIVC as follows: 1. Evaluate the infusate characteristics in conjunction ensur 3. Choo select the most appropriate vein for midline catheter gnetic J Infus • Tecnica di inserzione: diretta insertion (refer to Standard 22, Vascular Visualization). with limited duration of infusion therapy and avail- ability of peripheral vascular access sites.1,2,13,14 (I) to co 301 4. Use caution with the following sites due to increased IV. Midline injec- • Vena incannulata : risk of nerve damage: vene superficiali 2. Use vascular visualization technology (eg, near infra- red, ultrasound) to increase success for patients A. Choose a effica- a. Cephalic vein at the radial wrist with potential 16-22. • Sito d’emergenza : avambraccio injury to the superficial radial nerve. with difficult intravenous access (DIVA). See Standard 22, Vascular Visualization.2,15-20 (I) 1. Asses of in b. Volar (inner) aspect of the wrist with potential k PE. on via • Materiale: injury to the median nerve. teflon 3. Avoid use for continuous infusion of medication with irritant or vesicant properties.1-3,13,21-23 (I) veins a. V c. At/above the antecubital fossa with potential Sono disponibili in varie misure espresse in Gauge, più grosso il calibro più sarà la hy. Eur a. For time-critical infusions of lifesaving therapies, p 2 injury to the median and anterior interosseous such as vasopressors, begin the infusion through a M eld G, nerve and the lateral and medial antebrachial PIVC until a CVAD can be safely inserted. Insert CVAD si use in portata! nerves (refer to Standard 48, Nerve Injury). as soon as possible and within 24 to 48 hours.24-26 (I) th ):650- 5. Avoid PIVC insertion in areas Velocità of: infusionali in relazione al calibro della cannula 4. Use a restricted dextrose and protein concentration an wah E, a. Flexion. (≤10% and/or 5%, respectively) if it is medically re s and b. Pain on Øpalpation. G Ø mm Cod colore Flusso ml/ min min per infondere 500 ml – 250ml necessary to administer parenteral nutrition (PN) in 1058- c. Compromised skin and sites distal to these through a peripheral device (see Standard 63, si areas,26 G as areas such 0,6 mm Violetto with open wounds. 13 ml/min 40’ - 20’ Parenteral Nutrition).13,27 (II) ly sk fac- d. Extremities with an infection. ology. 24 G 0,7 mm e. Planned procedures. Giallo 24 ml/min 20’ 30” - 10’ VOLUME 44 | NUMBER 1S | JANUARY/FEBRUARY 2021 f. Veins 22thatGare compromised 0,9 mm (eg,Azzurro previous can- 36 ml/min 14’ -7’ diatric nulation, bruised, reddened/streaked, infiltrat- Utilizzate per terapia anche intermittente in Copyright © 2021 Infusion Nurses Society. Unauthorized reprodu ediatr 20 G 1,1 mm Rosa ed, sclerosed, corded, or engorged).5,8-19 (IV) 60 ml/min 8’ 30” - 4’ 7 elu N. 6. Do not use 18visible G veins1,3 mmof the chest,Verde breast, abdo- 105 ml/min 5’ solo ambito ospedaliero s Clin men, or other locations on the trunk of the body as 002 16evidence there is no G 1,7 mm their safe supporting Grigiooutcomes. 200 ml/min 2’ 30” Better These veins ):574- 14 are G visible 2,1 due mmto pathological Arancione reasons 330 ml/min 1’ 30” that might prevent safe infusion. (Committee Consensus) 7. Do not use veins of the lower extremities (with the IDF_ASST_SITRA_26 exception of neonates and infants), unless needed ISTRUZIONE OPERATIVA AZIENDALE Rev. 00 del 21.12.2020 for an emergent insertion, due to risk of tissue dam- age, thrombophlebitis, and ulceration; remove as Pag. 1 / 13 POSIZIONAMENTO E GESTIONE DEL CATETERE VENOSO elect- soon as possible.9,10,20-24 (IV) PERIFERICO TIPO AGOCANNULA pre- B. PIVC access site selection 1. Adult patients uring a. Short PIVC: Insert PIVC via a forearm vessel to POSIZIONAMENTO E GESTIONE prolong the dwell time, increase the likelihood DEL CATETERE VENOSO PERIFERICO tient of the PIVC lasting the full length of the pre- TIPO AGOCANNULA age, scribed therapy, decrease pain during dwell histo- time, promote self-care, and prevent accidental t site removal and occlusions. Choose veins found on REDAZIONE Verifica Approvazione g for the dorsal and ventral surfaces of the upper Dott.ssa D. Zimermann extremities, including the metacarpal, cephalic, rtion basilic, and median veins.1,2,8-13,21-23,25-33 (IV)
long PIVCs may remain appropriate depending was inserted compared to a 20-gauge short PIVC.37,42 (IV) on patient’s vasculature, patient preference, and 4. Consider a large-gauge PIVC for adult and pediatric documented outcome data for the health care patients when rapid fluid replacement is required, organization. More high-quality clinical trials are such as with trauma patients, or a fenestrated cathe- needed to confirm the appropriate use and ter for a contrast-based radiographic study.35,43-46 (IV) duration of these catheters.1,2,7 (A/P) 5. Use a 20- to 24-gauge PIVC based on vein size for B. Do not insert a PIVC or midline catheter as a central blood transfusion. A large-gauge PIVC is recom- line-associated bloodstream infection (CLABSI) preven- mended when rapid transfusion is required (see tion strategy. (Committee Consensus) Standard 64, Blood Administration).35,43-45 (IV) C. Use a patient’s port, unless contraindicated (eg, existing 6. Use steel-winged devices only for single-dose admin- complication) as the preferred IV route in preference to istration. Do not leave the device in situ.36,47-49 (IV) insertion of an additional VAD. (Committee Consensus) III. Long Peripheral Intravenous Catheters Accessi venosi periferici: PIVCl o minimidline!! II. Short Peripheral Intravenous Catheters A. Choose a long peripheral intravenous catheter (long PIVC) as follows: A. Consider establishing criteria for short peripheral intra- 1. When all aspects of a short PIVC are met, but the venous catheter (short PIVC) insertion to reduce the vessel is difficult to palpate or visualize with the insertion of catheters that are idle. Recent studies indi- naked eye; ultrasound guidance/near infrared tech- cate that as many as 50% of short PIVCs are in situ with nology is recommended.1,2,28,29,47 (III) no orders for infusion therapy.8-12 (III) 2. Evaluate depth of vessel when choosing a long PIVC to • Posizione della punta: non supera il cavo ascellare B. Choose a short PIVC as follows: 1. Evaluate the infusate characteristics in conjunction ensure two-thirds of catheter lies within vein.28-32 (I) 3. Choose the smallest-gauge PIVC based on vein size • Tecnica di inserzione: ecoguidata con tecnica di seldinger diretta /blind with limited duration of infusion therapy and avail- ability of peripheral vascular access sites.1,2,13,14 (I) to complete therapy.27,29,43 (IV) 2. Use vascular visualization technology (eg, near infra- IV. Midline Catheters • Vena incannulata : basilica e brachiali, o avambraccio red, ultrasound) to increase success for patients with difficult intravenous access (DIVA). See Standard A. Choose a midline catheter as follows: 1. Assess infusate characteristics and planned duration • Sito d’emergenza: terzo medio del braccio / avambraccio 22, Vascular Visualization.2,15-20 (I) 3. Avoid use for continuous infusion of medication of infusion therapy for tolerability by peripheral veins.1,2,35,49-58 (I) • Materiale: poliuretano anche power injectable with irritant or vesicant properties.1-3,13,21-23 (I) a. For time-critical infusions of lifesaving therapies, a. Variation in the category and number of thera- pies infused through midline catheters exists. such as vasopressors, begin the infusion through a More studies are needed to guide clinical deci- PIVC until a CVAD can be safely inserted. Insert CVAD sion-making on appropriate type and number of as soon as possible and within 24 to 48 hours.24-26 (I) therapies. One small retrospective cohort study 4. Use a restricted dextrose and protein concentration and 1 ovine randomized controlled trial (RCT) (≤10% and/or 5%, respectively) if it is medically report increased failure when multiple therapies, necessary to administer parenteral nutrition (PN) infused through dual lumen catheters and infu- si trovano in commercio in versione di impianto con tecnica through a peripheral device (see Standard 63, Parenteral Nutrition).13,27 (II) sions of extreme pH and osmolarity, respective- ly, were used.59,60 (IV) Seldinger diretta o monoblocco «all in one». Non tutti iVOLUME 44 | NUMBER 1S | JANUARY/FEBRUARY 2021 journalofinfusionnursing.com S75 dispositivi possono essere utilizzati in ambiente Copyright © 2021 Infusion Nurses Society. Unauthorized reproduction of this article is prohibited. extraospedaliero. Hanno le stesse indicazioni dei midline ma essendo più corti possono essere impiantati anche in chi ha vene profonde di calibro che si restringono, tortuose, o trombotiche a monte garantendo però una maggiore stabilità della PIVCs…
Accessi venosi periferici: il midline! • Posizione della punta : tratto toracico della vena ascellare o succlavia • Tecnica di inserzione : Eco guidata con kit di micro introduzione • Vena incannulata: Basilica e brachiali • Sito d’emergenza: terzo medio del braccio • Materiale: poliuretani di 3^ gen. o siliconi Dispositivo a media durata, consente prelievi ripetuti e somministrazione di terapia continuativa e intermittente compatibile con vena periferica anche in ambiente extraospedaliero. La punta si colloca nel tratto toracico della vena succlavia
Accessi venosi centrali: il PICC (Peripherally Inserted Central Catheters)! • Posizione della punta : Giunzione cavo atriale • Tecnica di inserzione : Eco guidata con kit di micro introduzione • Vena incannulata: Basilica e brachiali • Sito d’emergenza: terzo medio del braccio • Materiali: poliuretani di 3^ gen. o siliconi Nonostante l’inserzione in vena periferica è un CVC a tutti gli effetti, in quanto la punta si colloca in giunzione cavo atriale. Dispositivo a media durata, consente prelievi ripetuti e monitoraggio emodinamico venoso. Consente la somministrazione di tutti i tipi di terapia, anche endoteliolesiva, sia continuativa che intermittente anche in ambiente extraospedaliero. Il PICC non è un presidio d’urgenza… ma può essere urgente!!
Accessi venosi centrali: il PICC (Peripherally Inserted Central Catheters)! Sono presenti in commercio in varie misure dai 2 Fr ai 6 Fr e in versione da monolume a trilume. Si possono trovare dispositivi a punta aperta o con valvole distali antireflusso in silicone o poliuretano. Alcuni sono dispositivi definiti power injectable ossia che resistono a pressione di infusioni elevate sopra i 300 psi (MdC radiologico) In questo P.O. sono utilizzati tutti presidi in poliuretano di 3^ generazione (biocompatibile e basso rischio trombogenico) a punta aperta mono e bilume, tutti power injectable. Quindi perché optare per un PICC rispetto a un «CVC classico»: • Maggior permanenza in vena • Maggior comfort del PZ che non è sempre attaccato a una flebo e non ha «qualcosa che tira sul collo» • Sito di inserzione in zona più pulita (barba, sudore, Pz con tracheotomia, scialorrea) • Ridotto rischio di infezione e trombosi
Accessi venosi centrali: il PICC (Peripherally Inserted Central Catheters)! In base alla presenza di valvole antireflusso si distinguono in: • PICC punta aperta: non hanno valvole antireflusso, per evitare occlusioni da reflusso ematico necessitano di connettori NFC applicati a parte. • PICC Groshong: a punta chiusa hanno un taglio al laser lateralmente che li mantiene chiusi e a pressione neutra internamente, in fase di infusione o aspirazione il taglio si apre all’interno o all’esterno e consente di aspirare o infondere. Disponibili solo in silicone, non power inj. • PICC con valvola prossimale: hanno una valvola a molla nella parte prossimale del raccordo esterno, il cono della siringa apre la valvola per infondere o aspirare, non necessita di NFC se non per riduzione delle contaminazioni del raccordo
Accessi venosi centrali: controindicazioni all’impianto del PICC! Esistono dei casi in cui l’impianto di PICC non è indicato o sconsigliato: • Mancato consenso del Pz. Fondamentalmente univa vera controindicazione assoluta • Svuotamento linfonodale ascellare/ cervicale, per alterazioni cicatriziali dell’anatomia (impianto sull’arto controlaterale) • Plegia o paresi degli arti, immobilità aumenta stasi venosa con elevato rischio trombotico (utilizzare l’arto controlaterale)… e se tetraparesi?! • Necessità di un accesso venoso con più di tre lumi • Insufficienza renale cronica (gradi 3b-4-5), preservare patrimonio vascolare del braccio in caso di confezionamento di una FAV • Instabilità emodinamica/ accesso in urgenza, il PICC non è un presidio di urgenza • Trombosi venosa, non impiantare cateteri su vene trombizzate (se possibile utilizzare arto controlaterale) • Pz settico: utilizzare preferibilmente cateteri medicati (antimicrobici e non ioni di Ag) • Pz portatore di PM o ICD, non è una controindicazione assoluta all’impianto, per evitare «troppo spessore» nella vena del Pz se possibile utilizzare la vena controlaterale • Calibro venoso inadeguato,… viste le nuove tecniche non è più una controindicazione
Accessi venosi centrali: EpiCutaneo Cavali… il catetere impostore! Per anni (a volte ancora oggi) sono stati erroneamente confusi con «PICC nel neonato», contribuendo a inficiare i dati di numerosi studi. Sono cateteri centrali a inserzione periferica che si inseriscono mediante cannulazione diretta delle vene superficiali visibili/palpabili o tramite tecnologia NIR (near Infra-Red) Ecografia e ecocardiografia sono sempre più importanti anche in questo tipo di accessi, sia per impianto che per tip location. Secondo le più recenti evidenze trovano indicazione per infusioni sopra i 15gg. A causa del lume piccolo (tra 1 e 2,7 Fr) non sono indicati per prelievi, alti flussi e monitoraggio emodinamico. Si utilizzano quindi in neonati stabili con necessità di idratazione o NPT. In caso di necessità superiori o di fallimento di impianto valutare CICC o FICC Tecnologia e materiali di ultima generazione (poliuretani di 3^gen), nonostante spesso diffamati, li rendono ottimi device a basso rischio trombotico.
a. Total complications associated with arm ports were 6. Consi not significantly different between arm- and chest- stasis placed implanted ports in patients with cancer times based upon a meta-analysis; another study found incide that placement of an implanted port in the arm vs with c placement in the chest was associated with a sig- for po nificant increase in symptomatic, radiologically 7. Proph confirmed upper extremity DVT in patients with is not breast cancer.23,24 (II) a. Lo 4. Consider the risks of non-PICC CVADs. ci Accessi venosi centrali: il CICC (Central Inserted Central Catheters)! a. CVADs placed via the subclavian sites are fo associated with a lower risk of symptomatic, LM ultrasound-confirmed CA-DVT than jugular or ris femoral sites in adult patients in ICUs.25 (III) bu • Posizione della punta : Giunzione cavo atriale b. The subclavian and internal jugular routes were similar in risks, including thrombosis, stenosis, b. H m • Tecnica / di inserzione : ecoguidata con tecnica di seldinger diretta / blind and infection, for long-term catheterization in patients with cancer; for short-term catheteriza- in an (sconsigliata) tion, the subclavian route is preferred over the up femoral route as the risk of thrombotic complica- CA • Vena incannulata: giugulare interna, succlavia, anonima tions was lower; the subclavian route should be D. Monitor • Sito d’emergenza: regione cervico toracica avoided in patients with chronic kidney disease quences (CKD) due to increased risk of stenosis.26-28 (III) clinically • Materiale: polietilene o poliuretani di 1^ gen 5. Consider risk for CA-DVT with midline catheters. symptom a. Midline catheters are associated with a significant obstructi Sono i «classici CVC», hanno una durata inferiore ai 30gg, consentono prelievi, risk for CA-DVT, as well as superficial venous are not li monitoraggio emodinamico venoso e tutti i tipi di terapie ma solo continuative e thrombophlebitis; the average time from catheter ity, shou insertion to CA-DVT diagnosis was 8.84 days and veins of t in ambiente intraospedaliero. 10.00 days; the odds of CA-DVT were increased 1. Meas with double-lumen catheters and with increasing PICC o La vicinanza ai polmoni e arterie rendono queste cannulazioni ad alto rischio di catheter gauge size from 4 Fr to 5 Fr.29,30 (IV) for fu complicanze se non effettuate ecoguidate. S162 Copyright © 2021 Infusion Nurses Society I materiali di vecchia generazione e di basso costo li rendono a elevato rischio Copyright © 2021 Infusion Nurses Society. Unauthorized reprodu trombotico e di sviluppare infezioni.
Accessi venosi centrali: il FICC (Femorally Inserted Central Catheters)! • Posizione della punta : Vena cava inferiore • Tecnica di inserzione : ecoguidata con tecnica di seldinger diretta / blind (sconsigliata) • Vena incannulata: femorale comune, femorale superficiale • Sito d’emergenza: zona inguinale • Materiale: polietilene o poliuretani di 1^ gen Nonostante la punta non si collochi in vena cava superiore è considerato un CVC in quanto il flusso in vena cava e il calibro della vena consentono una diluizione massima del farmaco. Trova le stesse caratteristiche dei CICC, ma non è adatto per monitoraggio emodinamico venoso (no PVC e no EGA venosa per SvO2) se punta sottodiaframmatica Essendo la zona inguinale una zona sporca è considerato ad alto rischio infettivo, ma la sua cannulazione rapida e facile lo rendono un valido presidio d’urgenza!
Accessi venosi centrali: CVC tunnellizzati (Hickman, Broviac) I CVC tunnellizzati hanno un decorso sottocute che riduce il rischio di infezione catetere relata e ne consente un maggior ancoraggio riducendo il rischio di dislocazione. Escluso il PICC la tunnellizzazione è l’unica maniera per consentire a un CVC di essere utilizzato in ambito extraospedaliero, sono presidi a medio/ lunga durata. Sono solitamente costruiti in silicone o poliuretani Cateteri esterni tunnellizzati a Accessi venosi centrali: CVC da emodialisi lungo termine CVC di grosso calibro a due o tre vie che consento flussi maggiori per effettuare dialisi, per garantire un maggior flusso di aspirazione la loro punta termina in atrio dx. Possono essere a breve termine o tunnellizzati a lungo termine.
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BMC Surg. 2019;19(1):189. doi:10.1186/ complication with the device) as the preferred IV route in s12893-019-0651-0 preference to insertion of an additional VAD (refer to S86 Copyright © 2021 Infusion Nurses Society Journal of Infusion Nursing Fino a poco tempo fa si raccomandava per malati in fase acuta di Copyright © 2021 Infusion Nurses Society. Unauthorized reproduction of this article is prohibited. impiantare un secondo accesso vascolare in presenza di un PORT per preservarlo, dal 2021 le linee guida INS consentono il suo utilizzo anche in queste situazioni.
Indica DIVA: Difficult Intra Vascular Access • Pz. Obesi; • Pz. Tossicodipenden Persona che alla valutazione visiva e palpatoria appare avere difficoltà a reperire accessi vascolari… mettere o peggio dover rimettere più volte un VAD risulterebbe difficile • Scarso patrimonio ve • Depauperamento pa Approccio ecoguidato- consulenza Vascular Access Team… meglio trovare un dispositivo che non si «perde»
DIVA: Difficult Intra Vascular Access Approccio ecoguidato alla puntura vascolare…. Ecografia degli accessi vascolari: L’ecografia consente la visualizzazione e lo studio del patrimonio vascolare del Pz oltre che a scopo diagnostico anche durante il reperimento di accessi vascolari sia arteriosi che Indicazioni alla puntura venosi; sia per punture estemporanee (prelievi, EGA) che per la canulazione del vaso (CVP, cat. Arteriosi, CVC, etc) riducendo il rischio di errore e punture ripetute, riducendo l’insorgenza di ecoguidata complicanze, migliorando il comfort del Pz e la soddisfazione dell’operatore. Non prevede costi ne tempi aggiuntivi (solo il tempo di accensione dell’ecografo) ed è utilizzabile in urgenza. • Pz. Obesi; Trova indicazione in: • Pz. Tossicodipendenti; • Pz obesi • Tossicodipendenti • Scarso patrimonio venoso superficiale apprezzabile; • Scarso o deturpato patrimonio venoso (Pz DIVA•Difficult Depauperamento IntraVenous Access) patrimonio venoso • Puntura arteriosa • «Sempre?!?!»
PICC vs midline… Uso a cui sono destinati: Tipologia di Prelievi ripetuti Necessità di farmaci da e tipologia di monitoraggio infondere prelievo emodinamico
endovenosa PICC vs midline… pH, OSMOLARITÀ E RISCHIO DI FLEBITE IN CASO DI INFUSIONE PER VIA PERIFERICA Antibiotici sicuri per via periferica Farmaco Diluizione pH mOsmol/L Flebite Aciclovir 5 mg/mL in SF 10,5-11,6 316 Sì • Amoxicillina • Linezolid Amfotericina B 0,1 mg/mL in SG5% 5,7 256 Sì • Amoxicillina-ac.clavulanico • Metronidazolo Amfotericina B 0,2-0,8 mg/mL in SG5% 5,0-6,0 280 Sì • Aztreonam • Penicillina Amfotericina B 1-2 mg/mL in SG5% 5,0-6,0 280 Sì • Cefamandolo, cefepime, cefmetazolo, • Piperacillina cefoperazone, cefotaxime, cefotetan, • Piperacillina-tazobactam Amikacina 5 mg/mL in SF 3,5-5,5 349 cefoxitina, ceftadizima, ceftizoxima, minofillina 5 mg/mL in SF 8,6-9 327 ceftriazone, cefuroxima • Rifampicina Amiodarone 2 mg/mL in SG5% 4,1 Sì • Clindamicina • Teicoplanina Ampicillina 100 mL SF 9(8-10) 328-372 Sì • Cloramfenicolo • Ticarcillina Ampicillina/Sulbactam 100 mL SF 9(8-10) 400 Sì • Daptomicina • Ticarcillina-ac.clavulanico • Fluconazolo • Tigeciclina Amrinone 2,5 mg/mL in SF 3,2-4 300 Sì • Tobramicina Azitromicina 500 mg 2 mg/mL in SF 6,4-6,8 280 Sì Aztreonam 100 mL SF 6(4,5-7,5) 315-352 Bleomicina 3 unità/mL 4,5-6 300 Carboplatino Carmustina 0,2-2 mg/mL in SG5% 250-500 mL SG5% 5,0-7,0 5,6-6 250 Antibiotici che richiedono preferibilmente Caspofungina 0,28-0,35 mg/mL in SF 6,6 Sì una via centrale Cefamandolo 1 g 10 mL SD 6-8,5 466 Cefamandolo 1 g 100 mL SF 7(6-8,5) 314 Cefazolina 1-2 g 10 mL SD 4,5-7 293 • Amfotericina • Gentamicina Cefazolina 1-2 g 100 mL SF 4,5-7 317-351 • Amikacina • Imipenem (segue) • Ampicillina • Itraconazolo È buona norma conoscere le caratteristiche dei principali • Azitromicina • Levofloxacina 203 • Ciprofloxacina • Meropenen farmaci in uso nelle proprie U.O. ma in caso di dubbio • Claritromicina • Moxifloxacina esistono specifiche tabelle. • Cotrimoxazolo • Nafcillina • Eritromicina • Oxacillina Ma se il dubbio persiste… contatta il servizio di • Ertapenem • Tobramicina Farmacia!! • Gatifloxacina • Vancomicina
Scelta dell’accesso vascolare…. Quindi come si sceglie l’accesso vascolare più idoneo? • Metodo reattivo: si utilizza l’accesso vascolare meno invasivo e di minor costo e si sostituisce a ogni variazione del Pz. Questo approccio presenta il limite di considerare i CVC e i presidi a medio termine una seconda scelta in caso di patrimonio vascolare ormai deturpato. • Metodo proattivo: si valuta alla presa in carico del malato la durata prevista di terapia, il tipo di terapia, la necessità di prelievi… posizionare un solo device che accompagnerà la persona per tutto il suo percorso… un solo buco!! Obbiettivo: preservare il patrimonio venoso..!! In pratica valutazione multidisciplinare (Medico- Infermiere- Paziente) e multifattoriale che prende in considerazione il luogo di utilizzo, la durata prevista e il tipo di terapia, le necessità di utilizzo, lo stato del suo patrimonio venoso e non ultimo le preferenze dell’assistito!
Scelta dell’accesso vascolare…. INS 2021 al punto 26.5 «la salute e la conservazione delle vene sono prioritarie nel programmare l’accesso vascolare» Per la prima volta su delle linee guida internazionali compare l’indicazione a scegliere un metodo proattivo per la scelta di un accesso vascolare. Un solo buco per ottimizzare terapie e prelievi… minore probabilità di incidenza di danni legate alla venipuntura e di possibilità di insuccesso e una qualità maggiore percepita da parte della persona dell’assistenza infermieristica.
Adulto - Emergenza Scelta dell’accesso vascolare…. Esistono vari algoritmi di scelta del VAD Non DIVA cannula periferica corta ‘standard’ adeguato…. Il più utilizzato è il DAV expert pubblicato DIVA nel 2018 accesso periferico ecoguidato Cannula periferica corta Mini-midline Adulto- Elezione Uso intraospedaliero CICC non tunnellizzato accesso centrale ecoguidato Adulto- Elezione FICC non tunnellizzato Sufficiente accesso periferico Uso extraospedaliero Non-DIVA cannula periferica corta ‘standard’ 3-4 sett.: midline 2-7 giorni Non-DIVA cannula periferica corta a lunga permanenza Necessità accesso centrale DIVA accesso periferico ecoguidato (mini-midline) Vene braccio disponibili : PICC non cuffiato, tunnellizzato o no Vene braccio indisponibili: CICC non cuffiato, tunnellizzato >7 giorni accesso periferico ecoguidato (mini-midline) Ostruzione vena cava sup.: FICC non cuffiato, tunnellizzato Necessità accesso centrale >4-6 mesi Uso frequente Vene braccio disponibili : PICC cuffiato opp. tunnellizzato con SAS Vene braccio disponibili (zona verde) PICC non tunnellizzato Vene braccio indisponibili: CICC cuffiato opp. tunnellizzato con SAS Vene braccio disponibili (zona gialla) PICC tunnellizzato Ostruzione vena cava sup.: FICC cuffiato opp. tunnellizzato con SAS Vene braccio indisponibili - Vena ascellare agibile CICC sottoclaveare - Vena ascellare inagibile CICC sopraclaveare, tunnellizzato o no Uso infrequente Vene braccio disponibili : PICC- port Ostruzione vena cava superiore FICC tunnellizzato Vene braccio indisponibili: port toracico Ostruzione vena cava sup.: port femorale oppure FICC cuffiato opp. tunnellizzato con SAS
senza la necessità di dover sottoporre la persona a frequenti venipunture (se non insorgono complicanze come infezioni correlate al catetere). Al tal proposito sono stati elaborati degli algoritmi che illustrano la scelta più adatta del dispositivo(16). Ne è un esempio la figura sottostante Scelta dell’accesso vascolare…. Questi algoritmi assemblati e semplificati, adattati alle realtà ospedaliere (presidi presenti e figure professionali formate in impianto e gestione a disposizione nelle aziende) aiutano il personale coinvolto a scegliere il giusto accesso vascolare specifico per quel Pz. immagine tratta da Pittiruti M, Capozzoli G. Manuale pratico dell’accesso venoso. Antonio Delfino Editore, editor. 2016. 450 p.(30) 11
Bambino - Emergenza Scelta dell’accesso vascolare…. bambino! Non DIVA cannula periferica corta ‘standard’ Esistono algoritmi di scelta anche per il Pz pediatrico DIVA o neonatale sia in urgenza che elezione o intra ed Cannula periferica corta extraospedaliero. accesso periferico ecoguidato Mini-midline Bambino- Elezione CICC non tunnellizzato accesso centrale ecoguidato FICC non tunnellizzato Uso intraospedaliero Sufficiente accesso periferico accesso intraosseo Bambino - Elezione Non-DIVA cannula periferica corta ‘standard’ Uso extraospedaliero < 48 ore DIVA accesso periferico ecoguidato (mini-midline) 7 giorni accesso periferico ecoguidato (mini-midline) Necessità accesso centrale Necessità accesso centrale Vene braccio disponibili : PICC non cuffiato, tunnellizzato o no Vene braccio indisponibili: CICC non cuffiato, tunnellizzato >4-6 mesi Vene braccio disponibili (zona verde) PICC non tunnellizzato Vene braccio disponibili (zona gialla) PICC tunnellizzato Vene braccio indisponibili CICC tunnellizzato o no CVC tunnellizzato con SAS (PICC, CICC o FICC) CVC tunnellizzato cuffiato (PICC, CICC o FICC) Port toracico o brachiale
Scelta dell’accesso vascolare…. l’utilizzo off-lable o utilizzo atipico!! Per impiego “off-label” si intende l’utilizzo di un dispositivo medico (DM) per una destinazione d’uso diversa da quella per la quale il dispositivo ha ricevuto il marchio CE (legge 93/42/CEE). L’utilizzo atipico di un DM si ha quando questo viene utilizzato rispettando la marchiatura CE pur non essendo specificatamente descritto quell’utilizzo sulle IFU. «Non c’è scritto che si può usare così, ma non c’è scritto che non si deve usare così» (es. off lable: non posso mettere un catetere venoso in arteria a meno che non sia l’unico presidio disponibile e devo assolutamente incannulare un’arteria es. atipico: posso se necessario tunnellizzare un PICC non cuffiato, facendo comunque riferimento alle evidenze scientifiche) La destinazione d’uso autorizzata è quella riportata nel foglio illustrativo o nel manuale d’uso di un DM. La decisione da parte dell’utilizzatore di operare secondo utilizzi off lable o atipici gli fa assumere la piena responsabilità per eventuali conseguenze sul piano della sicurezza e delle prestazioni. • …utilizzo improprio di DM (non posso utilizzare un prodotto se pericoloso o non sicuro) • …ma se le IFU vanno contro le linee guida?!
Accesso vascolare nel Pz COVID…. Considerazioni sull’utilizzo dei dispositivi per accesso vascolare nel paziente con COVID-19 (e alcune raccomandazioni pratiche) 5 aprile 2020 Tutte le società scientifiche che si occupano di accessi vascolari hanno pubblicato documenti sull’accesso A cura di Mauro Pittiruti, Fulvio Pinelli, Maria Giuseppina Annetta, Sergio Bertoglio, Daniele G.Biasucci, vascolare nel Pz COVID+. Roberto Biffi, Simona Biondi, Fabrizio Brescia, Massimo Buononato, Giuseppe Capozzoli, Paolo Cotogni, Elisa Deganello, Laura Dolcetti, Daniele Elisei, Stefano Elli, Davide Giustivi, Emanuele Iacobone, Antonio LaGreca, Massimo Lamperti, Giada Maspero, Giancarlo Scoppettuolo, Davide Vailati, Daniele Vezzali Tutti concordano che non esiste l’accesso perfetto, ma dovendo fare quasi tutti terapia antibiotica multipla, per una durata superiore ai 15gg sarebbe auspicabile un presidio centrale, a media/ lunga durata possibilmente L’emergenza sanitaria legata alla pandemia COVID-19 ha comportato una serie di multilume… drammatiche modifiche nella routine della nostra pratica clinica, imponendo la revisione di molti processi decisionali, la riorganizzazione delle unità di cura, nonché la riformulazione di protocolli e procedure. A questo proposito, nell’ambito della pratica dell’accesso venoso - indispensabile per il Intrattamento degenze e ICU nel Pz tracheostomizzato, pronato o con fasce ascellari fermacasco CPAP il PICC mostra tutti appropriato dei pazienti COVID-19 - è stato necessario riesaminare i criteri di scelta, di inserzione e di mantenimento dei diversi dispositivi attualmente presenti nei nostri ospedali. In queste pagine un gruppo di esperti del GAVeCeLT (Gruppo Accessi Venosi Centrali a i suoi pregi; Lungo Termine) ha cercatoaltro accesso di puntualizzare alcuni aspettimolto «comdo» importanti riguardanti l’accesso vascolare nel paziente COVID-19, sulla base della loro attuale esperienza nel trattamento di questi nelle degenze è il FICC in femorale superficiale a metà coscia; scomodo però nel Pz prono. pazienti, identificando quelle strategie che tengano conto simultaneamente della necessità di proteggere l’operatore, di assicurare l’efficacia della manovra, di ridurre il rischio di complicanze per il paziente, e di evitare uno spreco di risorse. Tali considerazioni e raccomandazioni non sono state ancora pubblicate né sottoposte a un processo di revisione: riflettono le opinioni e le esperienze degli autori e sono state redatte al fine di fornire uno strumento potenzialmente utile a tutti i colleghi che devono trattare pazienti COVID-19 critici o non critici. Resta parte importante la scoagulazione del malato con LMWH a Sulla falsariga di un editoriale sul tema in corso di pubblicazione su Journal of Vascular Access (1), l’argomento è stato affrontato prendendo in considerazione quattro punti fondamentali. dosaggio profilattico o terapeutico, oltre che per terapia COVID per COVID-19: 1) Scelta dell’accesso venoso periferico evitare la trombosi catetere correlata da permanenza del VAD in I pazienti con sospetta o confermata diagnosi di COVID-19 - ma che non richiedono ricovero in L’IMPIANTO DEL DISPOSITIVO VASCOLARE vene diidratazione Pz ae terapie scarsa mobilità Terapia Intensiva - possono essere trattati partendo con un accesso venoso periferico, che verrà usato per di supporto, utilizzando questo accesso – però - solo per infondere farmaci e soluzioni compatibili con la via venosa periferica (liste dei farmaci compatibili e PIÙ APPROPRIATO incompatibili con la infusione endovenosa per via periferica sono facilmente disponibili su internet) (2). Questi pazienti hanno inoltre bisogno di prelievi ematici ripetuti. APRILE 2020 Attualmente esistono tre dispositivi di accesso venoso periferico: cannule periferiche corte (15 cm) (3). A CURA DI: In pazienti di questo tipo sono consigliabili i cateteri Midline – specialmente se power injectable e in poliuretano. Questi dispositivi hanno numerosi vantaggi: (a) grazie alla loro lunga durata, Marco Enrico Grazioli, Carla Rigo, Francesco Ursino, Pietro Zerla, Giuseppe Caravella, Alessandra riducono il numero di manovre di posizionamento di accesso venoso periferico (con ovvii benefici Galetto, Stefano Maiandi, Rosario Caruso, Aula Federico, Emanuele Delfino, Chiara Dentone, Massimiliano A. Reginaldi, Marco Messina, Baudolino Mussa, Matteo Bassetti, Stefano Paglia In considerazione delle indicazioni standard già confermate dalle numerose pubblicazioni
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