PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA 2020-2022 - AZIENDA OSPEDALIERA "PUGLIESE CIACCIO " CATANZARO

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AZIENDA OSPEDALIERA “PUGLIESE CIACCIO “ CATANZARO

PIANO TRIENNALE PER LA
  PREVENZIONE DELLA
    CORRUZIONE E
  DELLA TRASPARENZA
      2020-2022

Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza - 2020 – 2022
                                                                                        1
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INDICE
1..............................................................................................
P r e m e s s a ....................................................................................................................................... 3

     1.1 ...................................................................................................................................
     II contesto normativo statale ........................................................................................................ 3
     1.2 Il contesto normativo a livello aziendale ............................................................................... 5
2.       Piano triennale per la p revenzione della corruzione e della trasparenza
2 0 1 9 2 0 2 1 ......................................................................................................................................... 9

     2.1. Caratteri generali .................................................................................................................... 9
     2.2 Definizione di corruzione                                            .................................................................. 10
     2.3 inalità del Piano ..................................................................................................................... 11

3.       Processo di adozione e attuazione del PTPCT                                                                                                   12

     3.1. Ruolo e compiti della Direzione Generale .......................................................................... 12
          Ruolo e compiti del Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza
     12
     3.2. Ruolo e compiti del Personale ............................................................................................ 12
     3.3. Obblighi di informazione nei confronti del Responsabile della Prevenzione della
     Corruzione.... 15
     3.4. Ruolo dell'OIV ....................................................................................................................... 14
     3.5. Aggiornamento del PTPCT .................................................................................................... 15
4.       Miglioramento del processo di gestione del rischio di corruzione
         15

     4.1. Analisi del contesto esterno ................................................................................................ 15
     4.2. Analisi del contesto interno .................................................................................................. 17
     4.3. Mandato istituzionale e missione......................................................................................... 19
5.       Valutazione del rischio ............................................................. 21
6.       Le principali azioni per la prevenzione del rischio corruttivo realizzate -
anno 2018                                                                                  24
7. Relazione attività svolta ............................................................. 29

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                                           1.1 II contesto normativo statale

I n attuazione della Convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione,
adottata dall'Assemblea Generale dell'O.N.U. il 31 ottobre 2003 e ratificata con legge 3 agosto
2009 n.116, la legge 6 novembre 2012, n. 190 "Disposizioni per la prevenzione e la repressione
della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione" introduce numerosi strumenti
per la prevenzione e la repressione del fenomeno corruttivo, individuando anche i soggetti preposti
ad adottare iniziative in materia. La legge 190/2012 è entrata in vigore il 28 novembre 2012.
Tra i soggetti istituzionali cui è demandata l'attuazione della norma si rilevano:
    1. L'A.N.AC (ex C.I.V.I.T.) Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la
        trasparenza delle amministrazioni pubbliche, a cui, in qualità di autorità nazionale
        anticorruzione, competono le funzioni di raccordo con le altre autorità, di vigilanza e
        controllo sulla effettiva applicazione e sull'efficacia delle misure adottate dalle pubbliche
        amministrazioni e sul rispetto della normativa in materia di trasparenza. Alla suddetta
        Autorità compete, in particolare, anche l'approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione
        (art.1, commi 2 e 3 della legge 190/2012);
    2. Gli Organi di indirizzo politico delle Pubbliche Amministrazioni, cui compete la nomina del
        Responsabile Aziendale della prevenzione della corruzione (art.1, comma 7 della legge
        190/2012), nonché l'approvazione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione (in
        applicazione dell'art. 1, comma 5 della legge 190/2012), entro il 31 gennaio di ogni anno,
        curandone la pubblicazione sul sito web aziendale;
    3. Il Responsabile aziendale della prevenzione della corruzione e della trasparenza cui
        compete, tra l'altro, la predisposizione del Piano triennale per la prevenzione della
        corruzione e della trasparenza, in tempi utili per l'adozione del Piano entro il 31 gennaio di
        ogni anno (art. 1, comma 8 della legge 190/2012).

Per l'attuazione della L.190/2012, dal 2012 ad oggi sono stati emanati:
     • Il Decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 "Testo unico delle disposizioni in materia di
         incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze
         definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'art. 1, comma 63, della legge 6
         novembre 2012, n. 190";
     • Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n.33 "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi
         di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche
         amministrazioni";
     • Il Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n. 39 Disposizioni in materia di inconferibilità e
         incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in
         controllo pubblico, a norma dell'art.1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190;
     • Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 62 del 16 aprile 2013 Regolamento recante il
         codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto
         legislativo 30 marzo 2001, n. 165;

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    • Il Decreto Legge 24 giugno 2014 n. 90, recante "Misure urgenti per la semplificazione e la
      trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari", convertito con
      modificazioni nella legge 114/2014, che ha disposto il trasferimento all'ANAC delle
      funzioni attribuite al Dipartimento della Funzione Pubblica in materia di prevenzione della
      corruzione di cui all'art. 1, commi 4, 5 e 8 della legge 190/2012, e in materia di trasparenza
      di cui all'art. 48 del Decreto legislativo 33/2013;
    • Il Decreto Legislativo 25 maggio 2016, n.97 Revisione e semplificazione delle disposizioni
      in
      materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6
      novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo
      7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni
      pubbliche";
    • La Legge 30 novembre n.179 Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o
      irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto pubblico o privato.

Allo stato attuale risultano, altresì, adottati diversi provvedimenti contenenti linee di indirizzo
applicativo tra cui:
    1) Circolare 25 gennaio 2013 n.1 del Dipartimento della funzione pubblica, contenente
        precisazioni in ordine alle competenze affidate dalla legge 190/2012 ai vari soggetti
        istituzionali e alle modalità di individuazione del Responsabile della prevenzione della
        corruzione, con particolare riferimento ai compiti di tale figura;
    2) Circolare n.2 del 19 luglio 2013 del Dipartimento della funzione pubblica avente ad
        oggetto "D.Lgs. n. 33 del 2013 - attuazione della trasparenza";
    3) Linee di indirizzo 13 marzo 2013 emanate dal Comitato Interministeriale (istituito con
        DPCM del 16 gennaio 2013) per la predisposizione, da parte del Dipartimento della
        funzione pubblica, del Piano Nazionale Anticorruzione;
    4) Intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali per l'attuazione dell'art.1, commi 60 e 61, della
        legge 6 novembre 2012, n.190, recante: "Disposizioni per la prevenzione e la repressione
        della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione" - Repertorio atti n.79/CU
        del 24 luglio 2013.
    5) Regolamento adottato dall'ANAC il 9 settembre 2014 in materia di esercizio del potere
        sanzionatorio dell'Autorità Nazionale Anticorruzione per l'omessa adozione dei piani
        triennali di prevenzione della corruzione, dei programmi triennali di trasparenza, dei codici
        di comportamento;
    6) Regolamento adottato dall'ANAC il 16 novembre 2016 in materia di esercizio del potere
        sanzionatorio ai sensi dell'articolo 47 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, come
        modificato dal decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97;
    7) Regolamento adottato dall'ANAC il 29 marzo 2017 sull'esercizio dell'attività di vigilanza in
        materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi nonché sul rispetto delle regole di
        comportamento dei pubblici funzionari;
    8) Regolamento adottato dall'ANAC il 29 marzo 2017 sull'esercizio di vigilanza in materia di
        prevenzione della corruzione.

Si rappresenta, infine, che in coerenza con la normativa in materia, con delibera CIVIT n. 72 dell'11
settembre 2013 è stato approvato il primo Piano Nazionale Anticorruzione, Piano successivamente
aggiornato con determinazione dell'ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015.
Successivamente l'ANAC, con delibera n. 831 del 3 agosto 2016, ha provveduto all'approvazione
definitiva del Piano Nazionale Anticorruzione 2016.

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Con delibera dell'ANAC n. 1208 del 22 novembre 2017 si è avuta l'approvazione definitiva
dell'Aggiornamento 2017 al Piano Nazionale Anticorruzione.
Con delibera n. 1074 del 21 novembre 2018 si è avuta l'approvazione definitiva
dell'aggiornamento 2018 al PNA.
Con delibera dell’ANAC n.1064 del 13.11.2019                   si è avuta l’approvazione definitiva
dell’aggiornamento 2019 al PNA.
Si richiamano ancora:
      • Determinazione dell'ANAC n.1310 del 28/12/2016 Prime linee guida recanti indicazioni
         sull'attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni
         contenute nel d.lgs. 33/2013 come modificato dal d.lgs. 97/2016;
      • Delibera dell'ANAC n.1309 del 28/12/2016 Linee Guida recanti indicazioni operative ai fini
         della definizione delle esclusioni e dei limiti all'accesso civico di cui all'art. 5 comma 2 del
         decreto legislativo 33/2013- Art.5- bis, comma 6, del d.lgs. n. 33 del 14/03/2013 recante
         "Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità,
         trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni";
      • Delibera dell'ANAC n. 833 del 3 agosto 2016 Linee Guida in materia di accertamento delle
         inconferibilità e delle incompatibilità degli incarichi amministrativi da parte del
         responsabile della prevenzione della corruzione. Attività di vigilanza e poteri di
         accertamento dell'ANAC in caso di incarichi inconferibili e incompatibili;
      • Delibera dell'ANAC n. 39 del 20 gennaio 2016 "Indicazioni alle Amministrazioni pubbliche
         di cui all'art. 1, comma 2, decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 sull'assolvimento degli
         obblighi di pubblicazione e di trasmissione delle informazioni all' Autorità Nazionale
         Anticorruzione, ai sensi dell'art.1, comma 32 della legge n. 190/2012, come aggiornato
         dall'art. 8, comma 2, della legge 69/2015";
      • Delibera dell'ANAC n. 840 del 2/10/2018 avente ad oggetto “ Richieste di parere all'ANAC
         sulla corretta interpretazione dei compiti del RPCT”.

                                               1.2 Il contesto normativo a livello aziendale

Si richiamano di seguito le Delibere approvate dall'Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” in
materia di prevenzione della corruzione e gli atti di regolamentazione adottati per lo svolgimento
delle diverse procedure aziendali, successivamente all'entrata in vigore della L. 190/2012.

Anno 2013
   Delibera n. 160 del 17.07.2013: Approvazione Codice di Comportamento dei dipendenti
   Delibera n. 206 del 11.10.2013: Affidamento incarico Responsabile della Prevenzione della
       Corruzione

Anno 2014
   Delibera n.16 del 28.01.2014: Adozione Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e
      Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2014/2016
   Delibera n. 61 del 18.04.2014: Regolamento Libera Professione Intramuraria
   Delibera n. 113 del 02.07.2014 Piano Programmatico per l’Attività Libero Professionale
      Intramuraria per l’anno 2014
   Delibera n. 58 del 12.12.2014: Commissione di Verifica e Vigilanza sull’Attività Libero
      Professionale Intramuraria

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Anno 2015
   Delibera n. 48 del 12.06.2015: Parziale modifica Commissione Verifica ALPI
   Delibera n. 70/CS del 02.07.2015 : Adozione Piano triennale di prevenzione della Corruzione e
      Programma Triennale per la Trasparenza e l’integrità 2015/2017
   Delibera n. 111/CS del 07.09.2015: Piano Programmatico ALPI 2015
   Delibera n. 14/CS del 5.11.2015: Conferma incarico Responsabile per la Prevenzione della
      Corruzione

Anno 2016
   Delibera n. 30/CS del 18.02.2016: Aggiornamento Piano Anticorruzione 2016/2018
   Delibera n. 31/C del 19.02.2016: Piano di fabbisogno di personale del ruolo sanitario e di
      operatori socio - sanitari dell’AOPC
   Delibera n. 63/C del 15.03.2016 : Recepimento DCA n. 128 del 15.12.2015 in materia di
      regolamentazione del fenomeno dell’inidoneità ed idoneità con limitazioni alle mansioni
      del personale dell’AOPC
   Delibera n. 83/C del 11.04.2016 Piano Attività Formative anno 2016
   Delibera n. 93/C del 20.04.2016 : Piano Programmatico ALPI 2016
   Delibera n.44/CS del 24.06.2016: Approvazione norme transitorie per la nomina di
      Commissioni di aggiudicazione di gare d’appalto
   Delibera n. 58/CS del 26.07.2016: Integrazione Piano Programmatico 2016
   Delibera n. 65/CS del 02.08.2016: Adozione Atto Aziendale (Approvato con DCA n. 91 del
      11.08.2016)
   Delibera n. 125/CS del 9.11.2016 : Adozione Programma Triennale Lavori Pubblici 2017/2019

Anno 2017
   Delibera n. 97/2017 del 02.03.2017: Adozione del Piano Triennale per la Prevenzione della
      Corruzione e della Trasparenza 2017-2019;
   Delibera n. 99/2017 del 03.03.2017: Nomina gestore delle segnalazioni che riguardano ipotesi
      di riciclaggio
   Delibera n.111/2017 del 14.03.2017 : Costituzione Comitato Unico per le pari opportunità, la
      valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni ai sensi della
      l.180/2010
   Delibera n. 153/2017 del 10.05.2017 : Disciplina graduazione delle funzioni ed incarichi
      dirigenziali Dirigenza Medica
   Delibera n. 157/2017 del 11.05.2017: Integrazione Comitato Unico di Garanzia
   Delibera n. 158/2017 del 12.05.2017 : Bilancio di Previsione 2017
   Delibera n.317/2017 del 7.12.2017: Approvazione Regolamento del sito web aziendale
   Delibera n. 326 del 23.03.2017: Approvazione regolamento per il servizio di cassa economale
   Delibera n. 334/2017 del 15.12.2017: Recepimento DCA n.137 del 21.12.2015 – Regolamento
      sul conflitto d’interesse dei componenti il gruppo di lavoro e dei soggetti coinvolti in
      procedure di valutazione – Processo di acquisto per la Farmacia
   Delibera n. 350/2017 del 22.12.2017 : Approvazione regolamento aziendale per l’acquisto di
      prodotti in regime di infungibilità ex art. 63 comma 2 lettera b D.Lgs. n.50/2016 e relativa
      modulistica

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Anno 2018
   Delibera n. 92/2018 del 23.03.2018: Integrazione regolamento del sito web aziendale
   Delibera n. 108/2018 del 26.03.2018: Approvazione ed Adozione Piano                              Triennale di
      prevenzione della Corruzione 2018/2020
   Delibera n. 113/2018 del 29.03.2018: Piano Programmatico ALPI 2018
   Delibera 131/2018 del 09.04.2018 : Documento di Organizzazione del Servizio di prevenzione
      e Protezione Aziendale
   Delibera n. 291/2018 del 20.06.2018 : Bilancio di esercizio 2017
   Delibera n. 368/2018 del 28.09.2018: Integrazione e rettifiche al Bilancio di Esercizio 2017
   Delibera n. 225/2018 del 22.05.2018: Nomina Responsabile Protezione dei Dati
   Delibera n. 227/2018 del 23.05.2018: Approvazione ed Adozione del Regolamento Aziendale
      per l’informazione sul Farmaco
   Delibera n. 236/2018 del 28.05.2018: Modifiche del Regolamento Aziendale per
      l’informazione sul Farmaco
   Delibera n.290/2018 del 29.06.2018: Approvazione del Programma biennale degli Acquisti
   Delibera n. 308/2018 del 12.07.2018: Approvazione del nuovo regolamento aziendale in
      materia di Protezione dei Dati personali
   Delibera 327/2018 del 1.08.2018: Approvazione Piano Performance 2017/2019
   Delibera n. 345/2018 del 29.08.2018: Regolamento aziendale sulla Videosorveglianza
   Delibera n. 354/2018 del 3.09.2018: Percorso Attuativo per la Certificabilità dei Bilanci (PAC)
      Recepimento procedure amministrativo contabili di cui al DCA 33/2016 e Individuazione
      Responsabili delle Attività
   Delibera n. 372/2018 del 20.09.2018: Nomina Agenti e approvazione Regolamento per la
      disciplina dell’attività degli agenti contabili
   Delibera n. 389/2018 del 4.10.2018: Costituzione OIV
   Delibera n. 390/2018 del 4.10.2018 Individuazione Responsabile procedimento di resa del
      Conto e Deposito dei Conti Giudiziali
   Delibera n. 428/2018 del 12.10.2018: Revisione Composizione Commissione Verifica e
      Vigilanza ALPI

   Delibera n.452/2018 del 15.10.2018: Regolamento Aziendale Procedimenti Disciplinari
   Delibera n. 454/2018 del 22.10.2018: Costituzione UPD e nomina Componenti
   Delibera n. 470/2018 del 30.10.2018: Sostituzione componente OIV
   Delibera n. 471/2018 del 30.10.2018: Regolamento funzionamento OIV
   Delibera n. 473/2018 del 6.11.2018: Approvazione fabbisogno di Personale Triennio
      2018/2020 – Piano occupazionale 2018
   Delibera n. 474/2018 del 08.11.2018: Approvazione regolamento aziendale del Sistema di
      Misurazione e valutazione della Performance
   Delibera n. 475/2018 del 12.11.2018: Adozione Programma Triennale dei Lavori Pubblici
      2019/2021
   Delibera n. 542/2018 del 28.12.2018 : Programma biennale 2018/2019 Acquisti di beni e
      servizi
   Delibera n. 554/2018 del 28.12.2018: Piano di Acquisizione Nuove Apparecchiature
      Elettromedicali Biennio 2019/2020
   Delibera n. 555/2018 de 28.12.2018: Piano della Performance 2018/2020
   Delibera n. 559/2018 del 31.12.2018: Presa Atto dimissioni componente OIV

            Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza - 2020 - 2022              7
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Anno 2019
Delibera n. 7/2019 del 02.01.2019: Approvazione Piano formativo Aziendale
Delibera n. 14/2019 del 07.01.2019: Regolamentazione orario di lavoro
Delibera n. 50/2019 del 23.01.2019: Approvazione regolamento aziendale per la
   sponsorizzazione
Delibera n. 82/2019 del 8.02.2019 : Approvazione aggiornamento Piano Anticorruzione
   2019/2021
Delibera n. 98/2019 del 15.02.2019: Regolamento funzionamento Protocollo Generale
Delibera n.185/2019 del 20.03.2019 : Rettifica ed Integrazione Piano Performance
   2018/2020
Delibera n. 193/2019 del 20.03.2019: Nomina Responsabile della Prevenzione della
   Corruzione e della Trasparenza
Delibera n. 244/2019: Adozione regolamento aziendale per il conferimento, la valutazione e
   la revoca degli incarichi di funzione ai sensi del CCNL Comparto Sanità 2016/2018
Delibera n. 267/2019 del 16.04.2019 : Piano Programmatico ALPI 2019
Delibera n. 316/2019 del 3.05.2019 : Bilancio di Previsione 2019
Delibera n. 350/2019 del 24.05.2019: Istituzione incarichi di funzione CCNL Comparto Sanità
   2016/2018
Delibera n. 458/2019 del 28.06.2019 : Approvazione Piano Performance 2019/2021
Delibera n. 472/2019 del 09.07.2019 : Bilancio di Esercizio 2018
Delibera n. 476/2019 del 09.07.2019 : Ricognizione del fabbisogno annuale Beni, Prodotti e
   Servizi – anno 2019
Delibera n. 485/2019 del 22.07.2019 : Adozione Piano Annuale dei Controlli sulle attività di
   ricovero e Procedura di gestione delle Schede Dimissioni Ospedaliere
Delibera n. 491/2019 del 22.07.2019 : Regolamento diritto di accesso civico, accesso civico e
   generalizzato e del diritto di accesso agli atti ed ai documenti dell’AOPC
Delibera n. 543/2019 del 2.09.2019 : Approvazione Codice di Comportamento dei dipendenti
   dell’AOPC
Delibera n. 544/2019 del 2.09.2019 : Approvazione Regolamento in materia di disciplina
   degli incarichi extraistituzionali dei dipendenti dell’AOPC
Delibera n. 545/2019 del 2.09.2019: Approvazione Regolamento per la Tutela del
   Dipendente dell’AOPC che segnala illeciti (Whistleblower)
Delibera n. 587/2019 del 22.09.2019: Adozione Regolamento per la disciplina e lo
   svolgimento dei tirocini formativi
Delibera n. 590/2019 del 26.09.2019 : Integrazione regolamento Organismo Indipendente di
valutazione
Delibera n. 593/2019 del 26.09.2019: Rimodulazione Piano Performance 2019/2021
Delibera n. 618/2019 del 11.10.2019 : Linee Guida Operative per le Rilevazioni Contabili del
Conto Economico trimestrale
Delibera n. 631/2019 del 23.10.2019 : Rideterminazione nomina componenti UPD
Delibera n. 614/2019 del 10.10.2019: Conferimento incarichi di direzione CCNL 2016/2018

        Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza - 2020 - 2022   8
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   Comparto Sanità
   Delibera n. 648/2019 del 6.11.2019 : Piano di efficientamento e Piano di Rientro 2019/2021
   Delibera n. 698/2019 del 6.12.2019 : Recepimento Piano regionale di Governo delle Liste
   d’Attesa - Adozione Piano Programma Attuativo Aziendale
   Delibera n. 708/2019 del 13.12.2019 : Regolamento aziendale in materia di dichiarazioni
   sostitutive di certificazione e di atto di notorietà ai sensi del DPR 445/2000
   Delibera n. 712/2019 del 17.12.2019 : Bilancio di Previsione 2020
   Delibera n.725/2019 del 23.12.2019 : Addendum Piano performance 2019/2021
   Delibera n. 751/2019 del 30.12.2019 : Adozione Procedure Amministrativo Contabili (PAC)
   Gestione Patrimonio
   Delibera n. n.752/2019 del 30.12.2019 : Adozione PAC Gestione Ciclo Passivo
   Delibera n. 753/2019 del 30.12.2019 : Adozione PAC Gestione Ciclo Passivo
   Delibera n. 754/2019 del 30.12.2019 : Adozione PAC Redazione Bilancio di Esercizio
   Delibera n. 755/2019 del 30.12.2019 : Adozione PAC Piano dei Pagamenti
   Determina Dirigenziale n. 1533/2019 del 27.12.2019 : Approvazione Procedure interne di
   Gestione Magazzino

                                                       2. Piano triennale per la
                                                          prevenzio ne della
                                                          co rruzio ne e della
                                                          trasparenza
                                                          2020- 2021

                                              2.1. Caratteri generali

Il presente PTPCT tiene conto, in particolare, delle indicazioni contenute:
 Nella Determinazione n. 12 del 28ottobre 2015 con cui l'ANAC ha disposto l'aggiornamento
     2015 al Piano Nazionale Anticorruzione;
 Nella Delibera dell'ANAC n. 831 del 3 agosto 2016 "Determinazione di approvazione definitiva
     del Piano Nazionale Anticorruzione 2016";
 Nella Determinazione n. 1310 del 28/12/2016 Prime linee guida recanti indicazioni
     sull'attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni
     contenute nel d.lgs. 33/2013 come modificato dal d.lgs. 97/2016;
 Nella Delibera dell'ANAC n. 1208 del22 novembre 2017
 "Approvazionedefinitiva dell'Aggiornamento 2017 al Piano Nazionale Anticorruzione";
 Nella Delibera dell'ANAC n. 1074 del21 novembre 2018
 "Approvazionedefinitiva dell'Aggiornamento 2018 al Piano Nazionale Anticorruzione";
 Nella delibera dell’ANAC n.1064 del 13.11.2019 “Approvazione definitiva dell’aggiornamento
     2019 al Piano Nazionale Anticorruzione”.

            Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza - 2020 - 2022   9
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In fase di avvio della stesura del presente Piano si è ritenuto utile analizzare, in via preliminare, le
principali criticità rilevate dall'ANAC attraverso l'indagine condotta su un campione di PTPC
adottati dalle pubbliche amministrazioni, e pubblicati sui siti istituzionali alla data del 28 febbraio
2015.
Tali criticità, riportate nella Premessa della citata Determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015,
attengono in particolare alle dimensioni di seguito elencate:
         • Assenza o inadeguatezza dell'analisi del contesto esterno e delle dinamiche socio
              territoriali;
         • Bassa analiticità della mappatura de processi;
        • Scarsa capacità di identificare i rischi, di collegarli ai processi organizzativi e di valutare
          e ponderare i rischi attraverso l'utilizzo di una metodologia appropriata;
        •   Insufficiente programmazione delle misure per la riduzione del rischio corruttivo;
        •   Debolezza del sistema di monitoraggio del PTPC;
        •   Scarso coinvolgimento degli attori esterni ed interni;
        •   Assenza di un efficace collegamento del PTPC con il Piano della performance.

Nella predisposizione del presente Piano ci si è fatti guidare dall'intento di:
    > Evitare quanto più possibile le criticità riscontrate nella ricognizione condotta dall'ANAC;
    > Migliorare la qualità delle misure di prevenzione;
    > Introdurre misure ulteriori e contestualizzate rispetto alle aree di rischio specifiche di
        un'Azienda Ospedaliera, anche tenuto conto delle risultanze derivanti dall' analisi del
        contesto esterno e del contesto interno;
    > Rendere più efficace il monitoraggio e controllo dell'applicazione delle misure
        programmate.
                                               2.2 Definizione di corruzione

Il concetto di corruzione, nel contesto del presente Piano, deve essere inteso come comprensivo
delle varie situazioni in cui il dipendente abusa delle funzioni e dei compiti a lui attribuiti al fine di
ottenere indebiti vantaggi privati. E' evidente che il verificarsi dell'evento corruttivo implica la
cooperazione di un soggetto privato che è d'accordo con il pubblico ufficiale o con l'incaricato di
pubblico servizio nel dargli o promettere denaro o altra utilità affinché quest'ultimo compia un
atto del suo ufficio o un atto contrario ai doveri d'ufficio.
La stessa Circolare 25 gennaio 2013, n. 1 del Dipartimento della Funzione Pubblica, sottolineando
che la legge n. 190 /2012 non contiene una definizione della "corruzione" che viene data quindi
per presupposta, precisa che in questo contesto il concetto di corruzione deve essere inteso in
senso lato, comprensivo anche delle "situazioni in cui - a prescindere dalla rilevanza penale - venga
in evidenza un malfunzionamento dell'amministrazione a causa dell'uso a fini privati delle funzioni
attribuite".
La Determina dell'ANAC n. 12/2015 ribadisce che la corruzione va intesa in una accezione più
ampia dello specifico reato di corruzione e del complesso dei reati contro la pubblica
amministrazione, e che dunque tale accezione coincide di fatto con la "maladministration", ossia
con una gestione delle risorse e un sistema di assunzione delle decisioni impropriamente

             Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza - 2020 - 2022      10
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condizionati da interessi particolari, e perciò devianti dalla cura dell'interesse generale.

                                               2.3 Finalità del Piano

L'Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio”, ai sensi della legge n.190/2012, entro il 31 gennaio di
ogni anno approva il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza con
l'obiettivo di fornire una valutazione del diverso grado di esposizione delle articolazioni aziendali al
rischio di corruzione, di individuare le aree di attività maggiormente esposte a tale tipo di rischio, a
partire dalle attività che la legge n. 190/2012 già considera come tali (quelle previste dall'art.1,
comma 16, lettere a), b), c) e d), e di adottare le misure necessarie, in aggiunta a quelle già
esistenti, per la prevenzione e il contrasto della corruzione e, più in generale, dell'illegalità.
Gli obiettivi alla base della strategia nazionale e declinati nel PNA vengono assunti come obiettivi
strategici dello stesso PTPCT aziendale. Tali obiettivi, al cui conseguimento concorrono tutti i
dipendenti dell'azienda, sono:
        • Ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione;
        • Aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione;
        • Creare un contesto sfavorevole alla corruzione.
Alla individuazione delle misure più idonee ed efficaci da adottare e alle attività di
implementazione del Piano e di monitoraggio della sua effettiva realizzazione, concorrono i
Dirigenti e tutto il personale, in uno con il Responsabile per la prevenzione della corruzione e della
trasparenza . Col suddetto Piano vengono, tra l'altro, definiti:
    a) Le procedure atte a selezionare e formare i dipendenti chiamati ad operare in settori
       particolarmente esposti al rischio di corruzione;
    b) Le procedure volte a garantire gli obblighi di informazione nei confronti del Responsabile
       della prevenzione della corruzione chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza
       del Piano;
    c) Il monitoraggio dei rapporti tra l'azienda e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o
       che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di
       vantaggi economici di qualunque genere;
    d) Gli obblighi in materia di trasparenza ai sensi del decreto legislativo n. 33/2013, come
       modificato dal decreto legislativo n. 97/2016;
    e) Gli adempimenti correlati al decreto legislativo n. 39/2013.

             Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza - 2020 - 2022    11
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                                                       3. Processo di ado z io ne e
                                                          attuazio ne del PTPCT

Una chiara configurazione dei compiti e delle responsabilità dei soggetti interni all'Azienda
favorisce la condivisione degli obiettivi di prevenzione della corruzione e rende più efficace il
contributo specifico con cui ciascun soggetto interno interviene nel processo di formazione e
attuazione delle misure di prevenzione del rischio corruttivo.

                                                            3.1. Ruolo e compiti della Direzione
                                                            Generale

Al Direttore Generale compete la nomina del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e
della Trasparenza (ai sensi dell'art. 1, comma 7 della L.190/2012), e l'adozione, entro il 31 gennaio
di ogni anno, del Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza (in
applicazione dell'art. 1, comma 5 della L.190/2012).
Il Direttore Generale, in quanto organo di indirizzo, può essere chiamato a rispondere in caso di
mancata adozione del PTPCT, a cui è equiparata, nel Regolamento ANAC del 9 settembre 2014
sull'art.19, c.5, lettera b) del d.l.90/2014, l'assenza di elementi minimi.
Il citato Regolamento, pubblicato sul sito web dell'Autorità, ha per oggetto "Regolamento in
materia di esercizio del potere sanzionatorio dell'Autorità Nazionale Anticorruzione per l'omessa
adozione dei Piani triennali di prevenzione della corruzione, dei programmi triennali di
trasparenza, dei Codici di comportamento".
Il Direttore Generale, coadiuvato dal Direttore Amministrativo e dal Direttore Sanitario, partecipa
attivamente sia alla fase di individuazione delle misure di gestione del rischio sia alla fase di
attuazione delle misure. Il pieno coinvolgimento della Direzione Strategica è imprescindibile stante
il carattere organizzativo di dette misure, la cui attuazione non può non avere un forte impatto
sull'organizzazione aziendale.
Sono stati previsti incontri tra il RPCT e la Direzione Strategica per una prima valutazione della
bozza del PTPCT e delle sue implicazioni attuative a livello dell'organizzazione e dei compiti e
responsabilità attribuiti al Personale.

                                                            3.2. Ruolo e compiti del Responsabile
                                                            per la prevenzione della corruzione e
                                                            della trasparenza

Con riferimento ai compiti e alle funzioni attribuitigli dalla legge n. 190/2012, il Dirigente
individuato quale Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza con
apposito atto del Direttore Generale predispone ogni anno, ai sensi dell'art.1, il Piano triennale
della prevenzione della corruzione che sottopone al Direttore Generale per l'approvazione, nei
tempi utili a consentirne l'adozione entro il 31 gennaio. La proposta di Piano deve contemplare i
contenuti distintamente indicati nel comma 9 dell'art. 1 della legge in parola.
A seguito della sua approvazione, il Piano viene pubblicato sul sito aziendale, portale della
trasparenza, sotto-sezione "altri contenuti" e trasmesso all'OIV .
Un'apposita nota viene trasmessa dal RPCT a tutte le articolazioni aziendali per la divulgazione del
Piano all'interno delle UU.OO. e la relativa presa d'atto.
Il Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, previa proposta dei

            Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza - 2020 - 2022   12
AZIENDA OSPEDALIERA “PUGLIESE CIACCIO “ CATANZARO

dirigenti competenti, individua il personale da inserire nei percorsi formativi sui temi della legalità
e della condotta etica, tra il personale che opera nei settori a più alto rischio di corruzione.
Egli vigila sul funzionamento e sull'osservanza del Piano; propone modifiche al Piano in caso di
accertamento di significative violazioni delle prescrizioni ovvero qualora intervengano mutamenti
nell'organizzazione dell'Azienda; verifica, d'intesa con il Dirigente competente, la possibilità di
introdurre meccanismi di rotazione negli uffici in cui l'attività presenta un alto grado di esposizione
al rischio corruttivo.
Il Responsabile provvede, altresì, a pubblicare sul sito web aziendale, entro il 15 dicembre di ogni
anno, o diversa data stabilita dall'ANAC, la Relazione sull'attività svolta e i risultati conseguiti,
basata anche sui rendiconti ricevuti dai dirigenti. Detta Relazione viene trasmessa
contestualmente al Direttore Generale e all'OIV per le attività di valutazione dei medesimi
dirigenti.
A fronte dei compiti attribuiti, la legge prevede consistenti responsabilità in capo al Responsabile
in caso di inadempimenti, in particolare per il caso di mancata predisposizione del piano e
mancata adozione delle misure per la selezione e la formazione dei dipendenti destinati ad
operare in settori particolarmente esposti al rischio di corruzione. Inoltre una più generale forma
di responsabilità dirigenziale, disciplinare e amministrativa si realizza in caso di condanna in via
definitiva all'interno dell'amministrazione per un reato di corruzione (ai sensi dell'art.1. comma
12), a meno che il responsabile non provi le circostanze di cui alle lettere a) e b) del comma 12
dell'art. 1, ovvero di aver predisposto, prima della commissione del reato, il Piano e di aver vigilato
sul funzionamento e sull'osservanza del Piano stesso.
Con delibera n. 840 del 2.10.2018 l'ANAC dopo una accurata analisi della normativa vigente da cui
fa discendere gli specifici compiti propri del RPCT, conclude affermando che:
     > L'RPCT non può svolgere controlli di legittimità e di merito sugli atti e provvedimenti
         adottati dall'amministrazione né esprimersi sulla regolarità tecnica e contabile degli atti, a
         pena di sconfinare nella competenza dei soggetti interni ed esterni all'amministrazione a
         ciò preposti;
     > Non rientra nelle competenze del RPC il monitoraggio del rispetto degli atti di
         regolamentazione adottati dall'amministrazione;
     > Non spetta al RPCT il controllo sullo svolgimento dell'ordinaria attività di un Ente.
In sintesi secondo quanto disposto dalla L.190/2012 il RPCT:
     > Predispone un sistema di prevenzione della corruzione che abbia natura organizzativa e
         che sia integrato con gli altri atti di programmazione dell'amministrazione ed in particolare
         con il Piano della Performance;
     > Verifica la tenuta complessiva delle misure organizzative di contrasto alla corruzione con la
         collaborazione e il supporto di tutti i soggetti dell'amministrazione;
     > Effettua il monitoraggio e il controllo sull'attuazione delle misure di gestione del rischio
         corruttivo;
     > Contribuisce alla valorizzazione di un sistema a rete e di un modello di poteri strettamente
         connessi e non sovrapponibili con quello di altri soggetti che hanno specifici poteri e
         responsabilità sul buon andamento dell'attività amministrativa e sull'accertamento delle
         responsabilità.

                                                            3.3. Ruolo e compiti del Personale

L'applicazione delle misure di prevenzione delle condotte corruttive, come ribadito nella citata

             Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza - 2020 - 2022   13
AZIENDA OSPEDALIERA “PUGLIESE CIACCIO “ CATANZARO

Circolare 25 gennaio 2013 n.1, "sono il risultato di un'azione sinergica e combinata dei singoli
responsabili degli uffici e del responsabile della prevenzione della corruzione, secondo un
processo bottom-up in sede di formulazione delle proposte e top-down per la successiva fase di
verifica ed applicazione".
Come disposto anche dalla legge n. 135 del 2012, ai dirigenti sono attribuite specifiche
competenze in materia di prevenzione della corruzione, affidando agli stessi poteri propositivi e di
controllo nonché obblighi di collaborazione, di monitoraggio e di azione diretta per il contrasto
della corruzione.
Il dipendente che segnala illeciti di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro,
viene tutelato secondo quanto disposto dal comma 51 dell'art.1 della legge n. 190/2012.
Maggiori tutele per il dipendente che segnala illeciti sono state introdotte dalla legge n. 179 del 30
novembre 2017 "Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui
siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato".
La violazione, da parte dei dipendenti dell'Azienda, delle misure di prevenzione previste dal
presente Piano costituisce illecito disciplinare, come disposto dal comma 14 dell'art. 1 della legge
n. 190/2012.

                                                             3.4. Obblighi di informazione nei
                                                             confronti del Responsabile della
                                                             Prevenzione della Corruzione

Si rappresenta che, ai sensi del comma 9 lettera c) della legge n. 190/2012, gli obblighi di
informazione nei confronti del Responsabile della prevenzione della corruzione, chiamato a
vigilare sull'osservanza e l'attuazione del Piano, già richiamati di volta in volta nel presente Piano,
attengono sia al personale impegnato in aree di attività a più elevato il rischio di corruzione sia al
restante personale tutto

                                                             3.5. Ruolo dell'OIV

I compiti dell'OIV sul versante della prevenzione della corruzione sono declinati nel PNA e normati
dall'art. 1, comma 8 bis della legge n. 190/2012.
L'OIV:
     • Verifica che il PTPCT sia coerente con gli obiettivi stabiliti nei documenti di
         programmazione strategico-gestionale e che nella misurazione e valutazione della
         performance si tenga conto degli obiettivi connessi all'anticorruzione e alla trasparenza
     • Verifica i contenuti della Relazione Annuale del RPCT in rapporto agli obiettivi inerenti la
         prevenzione della corruzione e la trasparenza
     • Può chiedere all'RPCT le informazioni e i documenti necessari per lo svolgimento del
         controllo e può effettuare audizioni di dipendenti
     • Riferisce all'ANAC sullo stato di attuazione delle misure anticorruzione e di trasparenza.

Nel corso dell'annualità 2020 tale Organismo dovrà:
    > Verificare la coerenza tra gli obiettivi di performance organizzativa e individuale inseriti nel
        Piano della Performance e gli obiettivi di prevenzione della corruzione previsti nel
        presente PTPCT.
Dalla lettura del D.lgs. n. 97/2016 si rileva l'intento di creare maggiore comunicazione tra le

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attività del RPC e quelle dell'OIV, ciò al fine di sviluppare una sinergia tra gli obiettivi         di
performance organizzativa e l'attuazione delle misure di prevenzione. Vedasi art. 41, comma          1,
lettera h) e lettera l) del suddetto decreto.
Il RPCT, ai sensi dell'art. 41, comma 1, lettera f) del suddetto decreto, ha inoltre il dovere       di
segnalare al Direttore Generale e all'OIV "le disfunzioni inerenti all'attuazione delle misure       in
materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza".

                                                             3.6. Aggiornamento del PTPCT

Il Piano entra in vigore dalla data di esecutività della deliberazione che lo approva e sarà
aggiornato ed adeguato con periodicità annuale, fatto salvo il verificarsi di condizioni,
considerazioni e circostanze che debbano indurre a ritenere necessaria una revisione del Piano nel
corso dell'annualità.
Copia del Piano, a scopo di presa d'atto, viene consegnata, a cura dei Dirigenti, ai dipendenti al
momento dell'assunzione. Ai dipendenti già in servizio ne viene data ampia diffusione attraverso il
sito aziendale.

                                                        4. Miglio ramento del
                                                           proc esso di gestio ne del
                                                           risc hio di co rruzio ne
Come fortemente raccomandato dall'ANAC nella determinazione n. 12/2015 di aggiornamento
2015 al PNA, il processo di gestione del rischio di corruzione deve tener conto dello specifico
contesto interno ed esterno di ogni singola amministrazione.

                                               4.1. Analisi del contesto esterno

L'obiettivo di tale analisi è quello di evidenziare come ed in che misura variabili di tipo culturale,
criminologico, sociale ed economico del territorio in cui insiste l'azienda possano favorire il
verificarsi di fenomeni corruttivi.
Detta analisi quindi, ha come obiettivo quello di comprendere come il rischio corruttivo possa
verificarsi per via delle caratteristiche dell’ambiente in cui opera l’Azienda Pugliese Ciaccio di
Catanzaro (in termini di strutture territoriali e di dinamiche sociali, economiche e culturali) o per
via delle proprie caratteristiche organizzative.

Con riferimento all’analisi del contesto esterno risulta necessario, in prima battuta, chiarire
l’ambito territoriale su cui insiste l’Azienda.

La stasi dal punto di vista economico e lavorativo dovuta alla crisi globale ha comportato un
aumento sistemico del livello di disoccupazione e conseguentemente alimenta un forte flusso
migratorio verso le regioni del nord Italia e l’estero.

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Proprio, l’elevata disoccupazione rappresenta un fattore di rischio attrattivo per la criminalità
organizzata anche straniera, interessata soprattutto al reclutamento della manovalanza ed al
riciclaggio e al reinvestimento in attività economiche dei profitti illeciti realizzati, poiché il rischio
di infiltrazione e sviamento nell’economia legale aumenta in periodi di crisi, ossia quando la stretta
sul credito, il ritardo nei pagamenti e la conseguente mancanza di liquidità espongono le aziende a
situazioni di bisogno. Il tentativo è quello di inquinare il tessuto economico e sociale con
immissioni di capitali di illecita provenienza mediante l’aggiudicazione di appalti e l’acquisizione
della proprietà di attività commerciali sfruttando gli effetti della contingente crisi finanziaria e la
permeabilità di un sistema fragile ed economicamente in sofferenza.
Nonostante la significativa attività di contrasto svolta negli ultimi anni, il contesto sociale della
città di Catanzaro, come dell’intera Regione Calabria, permane a forte rischio di infiltrazione
mafiosa. A tal fine è utile riportare quanto la Prefettura di Catanzaro ha indicato, nelle schede
annuali, al Ministero dell’Interno, segnalando nel territorio della provincia “forti fenomeni di
disagio comuni al resto del Mezzogiorno che, aggravati dalle problematiche di degrado urbano e
sociale, determinano un ambiente con diffusi fenomeni di devianza e marginalità artatamente
sfruttati dalla criminalità locale”.

Il panorama criminale della Regione è caratterizzato da un contesto mafioso frammentato e
connotato dalla supremazia esercitata sui vari ambiti territoriali dalle cosche che si spartiscono il
territorio. Le attività di interesse riguardano non solo i tradizionali canali di approvvigionamento
quali estorsioni, usura, traffico di stupefacenti, ma anche l’aspetto del “farsi impresa”, sfruttando
la possibilità di inserirsi nei circuiti economico-finanziari locali, nazionali ed internazionali,
investendovi i proventi delle più svariate attività delittuose, col duplice scopo di accrescerli
ulteriormente e nel contempo ripulirli. Altra attività di interesse strategico e particolarmente
insidiosa per lo sviluppo della nostra Regione, risiede nell’incrementare le capacità di penetrazione
negli ambienti politico amministrativi, essenziali per le associazioni criminali in quanto gestori di
una massa rilevante di denaro pubblico, sfruttabile sotto il profilo dell’aggiudicazione di appalti,
subappalti, forniture e servizi e da qui il legame con le Aziende sanitarie.
Su tali problematiche, la Procura della Repubblica di Catanzaro e principalmente lo stesso
Procuratore della Repubblica dott. Gratteri, stanno svolgendo una meritoria operazione di
contrasto, con brillantissimi risultati, ma quel che più conta, per mezzo di una approfondita analisi
del relativo contesto criminale ed una approfondita conoscenza dei relativi fenomeni, il dott.
Gratteri ed il suo staff stanno attuando una serie di misure atte a sensibilizzare i cittadini su tali
tematiche al fine di rendere sempre più consci i cittadini dell’inammissibilità a conviverci o,

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peggio, ad assoggettarvi .

Come noto, a far data dal 2009, la Regione Calabria è in Piano di Rientro.

Detto Piano ad oggi purtroppo, per varie e diverse problematiche che non è il caso di approfondire
in detta sede, non è riuscito a condurre ai risultati voluti.

Per paradosso, la conseguente riduzione di risorse disponibili, ha addirittura aggravato il divario
tra la qualità e quantità delle prestazioni rese dal nostro SSR e quelle rese dai SSR del Nord e de
Centro Italia , con ciò determinando un notevole aumento dell’emigrazione sanitaria, anche per le
prestazioni di scarsa complessità.

Ciò ha indotto il Governo all’emanazione del cd. Decreto Calabria (D.L. 30 aprile 2019, n. 35
coordinato con la legge di conversione 25 giugno 2019, n. 60 recante: «Misure emergenziali per il
servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria.», con il
quale, tra l’altro, a fronte di una verifica straordinaria da effettuarsi da parte del Commissario ad
acta (e non dalla Regione), sull'attività dei direttori generali delle strutture sanitarie al fine di
accertare se le azioni poste in essere siano coerenti con gli obiettivi di attuazione del piano di
rientro, viene prevista la possibilità di procedere alla nomina di un Commissario Straordinario da
parte del Ministero della Salute addirittura prescindendo dall’accordo con la Regione .

                                             4.2. Analisi del contesto interno

L’identità odierna dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” è statuita nell’Atto Aziendale di cui
all’art. 3 comma 1 bis del D. Lgs 502/92 del 1992 e succ. mod. ed integr., adottato con delibera n.
65/CS del 2.08.2016 e approvato con DCA n.91 del 11.08.2016.

Con legge regionale n. 6 del 13 marzo 2019, la Regione Calabria ha disposto l’integrazione di
questa Azienda con l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro;

Tale legge è stata impugnata dal Presidente del Consiglio dei Ministri dinanzi alla Corte
Costituzionale per violazione del limite imposto dall’art. 117 , comma 3 della Costituzione alla
potestà legislativa regionale .

In data 13 gennaio 2020, a seguito del D.M. Salute del 13.12.2019, il dott. Giuseppe Zuccatelli
ha assunto l’incarico di Commissario Straordinario e legale rappresentante                           dell’Azienda
Ospedaliera “Pugliese Ciaccio”e di Commissario Straordinario e legale rappresentante
dell’Azienda Ospedaliera dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater Domini”, ai sensi e per gli
effetti del D.L. 30 aprile 2019, n. 35 coordinato con la legge di conversione 25 giugno 2019, n. 60.

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Secondo quanto previsto all’art. 3, comma 6 del D.L. 30 aprile 2019, n. 35 coordinato con la legge
di conversione 25 giugno 2019, n. 60 recante: «Misure emergenziali per il servizio sanitario della
Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria.», il Commissario Straordinario, entro
sei mesi dalla nomina adotta l’atto aziendale, approvato dal Commissario ad acta, al fine di
assicurarne la coerenza con il Piano di Rientro dai disavanzi nel settore sanitario e con i relativi
programmi operativi di prosecuzione, nonché al fine di ridefinire le procedure di controllo interno.

A norma dell’art. 6 del citato Decreto Calabria, l’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” dovrà
avvalersi degli strumenti di acquisto e di negoziazione aventi ad oggetto beni, servizi e lavori di

manutenzione messi a disposizione da CONSIP SpA, ovvero, previa convenzione, di centrali di
committenza di altre regioni per l’affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture, strumentali
all’esercizio delle proprie funzioni, superiori alle soglie di rilevanza comunitaria di cui all’art.35 del
D.Lgs. 18.04.2016 n. 50 ;

A tal fine, questa Azienda sta rivedendo i piani di programmazione di acquisti di beni e servizi , di
lavori manutentivi e di lavori pubblici e, in attuazione di quanto disposto dal Commissario ad Acta
con DCA n. 156 del 28.11.2019, sta procedendo alla convenzione con SO.RE.SA., Soggetto
Aggregatore e Centrale di Committenza della Regione Campania, Società individuata in seno alla
Commissione Salute quale interlocutore qualificato per supportare gli acquisti di cui al citato art. 6,
comma 1 del D.L. n° 35/2019.
Per l’affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture sotto soglia, ai sensi dell’art. 6, comma 2
del decreto citato, è in itinere la stipula di un Protocollo d’Intesa tra il Commissario ad Acta e
l’ANAC cui questa Azienda dovrà attenersi.
Tanto premesso, ad oggi , secondo il vigente atto                   Aziendale, l'Azienda ha come mission
istituzionale il trattamento delle patologie ad alta complessità e, grazie alla presenza di specifiche
e complete competenze, anche di patologie che richiedono una alta specializzazione; inoltre è
punto di riferimento provinciale e regionale nella gestione delle emergenze - urgenze e nella
relativa continuità diagnostico-assistenziale per adulti e piccoli pazienti.
Eroga le suddette prestazioni assistenziali con un approccio multidisciplinare, utilizza linee guida e
percorsi diagnostico terapeutici assistenziali con dotazioni di tecnologie diagnostico-terapeutiche
avanzate ed innovative.
L'azienda costituisce, altresì, riferimento per le attività specialistiche della Azienda Sanitaria
Provinciale e di quelle provinciali limitrofe, e si offre alla collaborazione con altre aziende sanitarie
secondo le indicazioni degli atti della programmazione sanitaria.

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AZIENDA OSPEDALIERA “PUGLIESE CIACCIO “ CATANZARO

Svolge anche attività di ricerca orientata a sviluppare procedure diagnostiche e terapeutiche
innovative e a favorirne il rapido trasferimento applicativo e la loro diffusione attraverso attività
formative programmate e organizzate all'interno dell'azienda.
L’organizzazione dipartimentale costituisce il modello ordinario di organizzazione e gestione
operativa di tutte le attività dell’Azienda. È una struttura organizzativa complessa dotata di
autonomia tecnico-professionale e gestionale, costituita da una pluralità di unità operative e/o
moduli organizzativi, raggruppati in base all’affinità del loro sistema tecnico di riferimento o della
loro interdipendenza nell’assistenza da erogare a definiti gruppi di utenti, ovvero nello
svolgimento di funzioni di supporto.

                                              4.3. Mandato istituzionale e missione

L'Azienda concorre nella specificità del proprio ruolo e dei propri compiti al perseguimento dei
seguenti obiettivi:

A) Sviluppo dell'eccellenza attraverso l'introduzione di nuove tecnologie e di modelli organizzativi
e gestionali innovativi, atti a garantire un ambiente favorevole per l'espressione dell'eccellenza
clinica e assistenziale, per lo sviluppo dell'attività di ricerca e di sperimentazione e per la
valorizzazione delle risorse professionali.

B) Sviluppo di programmi di governo clinico attraverso politiche di prevenzione, formazione e
promozione, atti a gestire e contenere i rischi e al contempo innalzare i livelli di qualità e sicurezza
dell'assistenza e delle prestazioni sanitarie. I programmi di Governo Clinico sono il risultato di un
confronto e di sinergie tra professionisti, tra Direzione e Uffici di Staff; garantiscono percorsi di
valutazione e di verifica dell'efficacia dei risultati e dell'efficienza nell'uso delle risorse.

C) Centralità dell'utente ed equità di accesso nel rispetto del principio di centralità dei bisogni
dell'utente garantito sulla base di modelli improntati alla maggiore flessibilità e funzionalità
organizzativa, fondata su percorsi e protocolli assistenziali integrati e multidisciplinari. Il principio
di equità di accesso è garantito dalla costante ricerca di una corretta allocazione delle risorse, atte
a determinare una costante e continua rimodulazione dell'offerta di prestazioni in rapporto alla
qualità e quantità della domanda, con particolare riferimento a quelle ad alto contenuto
professionale e tecnologico.

D) Partecipazione dei cittadini, proprio in attuazione del principio di centralità del cittadino -
utente, a cui l'Azienda riconosce il diritto di partecipazione, anche tramite le associazioni di
volontariato e di tutela dei diritti, alle fasi di programmazione delle attività, valutazione della

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