PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA DI IUAV 2019-2021
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INDICE 1 PREMESSA 4 2 FINALITÀ DEL PIANO E CONTESTO IUAV 5 2.1 PRINCIPALI NOVITÀ NORMATIVE 5 2.2 PROCESSO DI PREDISPOSIZIONE E APPROVAZIONE DEL PIANO 8 2.3 PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL PIANO 9 2.4 COORDINAMENTO CON GLI ATTI DI PROGRAMMAZIONE DELLA PERFORMANCE 9 2.5 IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA10 2.6 CONTESTO ESTERNO 11 2.7 CONTESTO INTERNO 13 2.7.1 Stato del contenzioso e procedimenti disciplinari 15 2.7.2 Organizzazione amministrativo-gestionale 18 3 PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 22 3.1 GESTIONE DEL RISCHIO 22 3.2 MISURE DI PREVENZIONE 23 3.2.1 Rilevazione del grado di rischio e monitoraggio delle misure di prevenzionee riduzione del rischio 24 3.2.2 Attività di verifica e controllo del servizio ispettivo e controlli interni 25 3.2.3 Altre attività 27 3.3 FORMAZIONE 28 3.4 ROTAZIONE DEL PERSONALE 30 3.4.1 Adempimenti preliminari 31 3.4.2 Criteri generali 31 3.4.3 Ambiti di applicazione 32 3.5 PRESIDI PER L’IMPARZIALITÀ DEI DOCENTI E DEL PERSONALE UNIVERSITARIO. 34 3.5.1 Codice di comportamento 34 3.5.2 Incompatibilità e conflitti di interesse 36 3.5.3 Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro (pantouflage) e inconferibilità 37 3.5.4 I procedimenti disciplinari 38 3.6 TUTELA DEL DIPENDENTE PUBBLICO CHE SEGNALA GLI ILLECITI (WHISTLEBLOWING) 38 3.8 MONITORAGGIO DEI TEMPI PROCEDIMENTALI 39
3.9 ANAGRAFE UNICA STAZIONE APPALTANTE: NOMINA DEL RASA 39 4 TRASPARENZA 41 4.1 FLUSSI INFORMATIVI E AGGIORNAMENTO DEL DATO 42 4.2 MONITORAGGIO DELLA SEZIONE AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE 43 4.3 ACCESSO CIVICO E ACCESSO GENERALIZZATO 45 4.4 EVENTI IN MATERIA DI TRASPARENZA 46 5 LA RICERCA 47 6 ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA 49 7 IL RECLUTAMENTO DEI DOCENTI 52 8 GLI ENTI PARTECIPATI 53 ALLEGATI 55 3
1 PREMESSA Con la delibera n. 1074 del 21 novembre 2018 l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha emanato l'Aggiornamento 2018 al Piano Nazionale Anticorruzione (PNA 2018) contenente nella Parte generale alcune indicazioni di chiarimento per la corretta applicazione della disciplina in materia di prevenzione della corruzione, di cui tener conto entro il termine del 31 gennaio 2019. Al riguardo si evidenzia che, con decreto rettorale 3 agosto 2018 n. 370, l’Università Iuav ha provveduto a emanare l'Aggiornamento 2018 al Piano Nazionale Anticorruzione 2018-2020 al fine di tener conto delle disposizioni specifiche della delibera Anac n. 1208 del 22 novembre 2017 recante una sezione specifica alle istituzioni universitarie da adottare entro il termine di legge del 31 agosto 2018. Il documento teneva conto inoltre dell’Atto d’indirizzo della Ministra Fedeli (Miur) n. 39 del 14 maggio 2018 fornendo, su sollecitazione dell’Anac una serie di raccomandazioni oltre a indicazioni interpretative in materia di attività extra-istituzionali dei docenti universitari. Il presente Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza per il triennio 2019-2021 dell’Università Iuav di Venezia (PTPCT 2019-2021), è predisposto tenendo conto delle ulteriori indicazioni di ANAC e di quanto indicato e programmato nel PTPCT 2018-2020 e nel PTPCT di aggiornamento 2018. Dal 1° ottobre 2018 il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) è la dott.ssa Lucia Basile, dirigente dell’area didattica e servizi agli studenti, cui è garantito il supporto del servizio Affari istituzionali. Coerentemente con i precedenti PTPCT di Iuav, il presente documento mantiene la sua indipendenza dal Piano integrato della performance pur conservando coerenza con esso e con il Piano strategico di ateneo che fornisce i necessari presupposti e orientamenti politici da parte degli organi di governo.
2 FINALITÀ DEL PIANO E CONTESTO IUAV Nella parte generale del PNA 2018 ANAC presenta gli esiti dell’attività di monitoraggio operata a livello nazionale sui PTPCT delle varie istituzioni ed enti, raccomandando nel dettaglio l’indicazione di una serie di dati e informazioni generalmente contenuti nel PTPCT 2018-2020 dell’Università Iuav, che si ritiene opportuno esplicitare e integrare di seguito. 2.1 PRINCIPALI NOVITÀ NORMATIVE Il legislatore ha introdotto modifiche alla normativa in materia di anticorruzione (legge 190/2012) e in materia di trasparenza (d.lgs. 33/2013) con il d.lgs. 97/2016. ANAC si è espressa con provvedimenti, comunicati e linee guida come illustrato nel PTPCT 2017, considerata l’ampiezza delle novità introdotte in materia di trasparenza e di accesso civico generalizzato e dei numerosi adempimenti obbligatori ad esse collegati. Mutano inoltre le competenze di ANAC che: controlla l'esatto adempimento degli obblighi di pubblicazione e l'operato dei responsabili; può chiedere all'organismo indipendente di valutazione (OIV) ulteriori informazioni sul controllo dell'esatto adempimento degli obblighi di trasparenza previsti dalla normativa; può avvalersi delle Banche dati del Dipartimento della Funzione Pubblica; ha poteri ispettivi e può segnalare l'inadempimento all'ufficio per i procedimenti disciplinari, ai vertici politici delle amministrazioni, agli OIV e, se del caso, alla Corte dei conti; controlla e rende noti i casi di mancata pubblicazione dei dati degli organi di indirizzo politico e dei dirigenti, di cui all'articolo 14 del d.lgs. 33/2013, pubblicando i nominativi dei soggetti interessati per i quali non si è proceduto alla pubblicazione; diventa l'organo competente per la definizione di modelli, requisiti di qualità e schemi di pubblicazione dei dati ai sensi dell’art. 48 della Legge 190/2012; ha competenza ad adottare il Piano Nazionale Anticorruzione, che costituisce atto di indirizzo per le pubbliche amministrazioni ai sensi dell’art. 41 della Legge 190/2012. Con riferimento all’ultimo punto in elenco, si evidenzia una novità di rilievo per il sistema universitario derivante dall’aggiornamento 2017 al PNA, dal momento che ANAC per la prima volta ha dedicato uno specifico approfondimento sulle istituzioni universitarie. Ciò ha favorito un confronto tra i vari attori tenendo conto dei diversi ambiti di riferimento, talvolta secondo una sovrapposizione e contrapposizione di norme e procedure. L’elaborazione finale del PNA 2017 è il risultato di un tavolo tecnico cui hanno preso parte numerosi attori istituzionali: CRUI, ANVUR, CUN, CNSU, CRUI e CODAU, al fine di contestualizzare rispetto al contesto organizzativo i rischi di corruzione e i relativi rimedi. A seguito di consultazione pubblica (da agosto a metà settembre 2017) è stato approvato con delibera n. 1208 del 22 novembre 2017. Il PNA 2017 prevede disposizioni specifiche per le università, da adottare entro i tempi individuati nelle disposizioni transitorie (31 agosto 2018). Di seguito i punti più significativi: la figura del RPCT da individuarsi come possibilità e non obbligo nella figura del Direttore generale, nel rispetto del principio di suddivisione delle funzioni e separazione dei rischi; 5
l’esame delle principali funzioni esposte ai potenziali rischi di corruzione: ricerca, didattica e reclutamento. Con riferimento alla valutazione della ricerca sono stati evidenziati i criteri di imparzialità e trasparenza per la nomina di commissioni di valutazione della ricerca operata dall’ANVUR. Per quanto riguarda il reclutamento, sono evidenziati ed estesi criteri di incompatibilità per le chiamate dei docenti e ricercatori presso i dipartimenti, laddove la normativa o la giurisprudenza non si sono ancora espresse. Pertanto la procedura di cui all’art. 18 della legge 240/2010 è individuata quale criterio preferenziale; con riferimento alle incompatibilità e ai conflitti d’interesse, è affrontata la questione ampia e complessa delle attività esterne praticabili dai docenti universitari, che alla luce delle varie disposizioni che si sono susseguite nel tempo (DPR 382/1980, art. 53 d.lgs 165/2001, art. 6 legge 240/2010) risulta ambigua e non agevole da identificare. Pertanto il PNA 2017 invita il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca a redigere un apposito atto d’indirizzo per rendere omogenee le fattispecie astratte e i singoli atenei a modificare i propri regolamenti sulle attività esterne per introdurre limiti precisi ai regimi autorizzatori sia sul piano qualitativo (tipi di attività autorizzabili) che quantitativo (cumulo di attività), nel rispetto dei limiti normativi già esistenti; con riguardo alla redazione di codici etici e di comportamento il nuovo PNA recepisce il principio di unificazione in un unico documento con differenziazione delle fattispecie di responsabilità e divisione dei procedimenti sanzionatori in caso di violazione delle disposizioni a seconda della categoria (docenti, studenti, pta) e del diverso regime di appartenenza; sui procedimenti disciplinari il nuovo PNA evidenzia la necessità di prevedere all’interno dei singoli statuti anche i casi di attivazione del procedimento a carico del Rettore che dovrebbe essere regolamentato con potere di iniziativa a carico del Decano o del Ministro. A dare seguito all’invito di ANAC di raccomandare alle università di adottare “misure a contrastare fenomeni di corruzione, di cattiva amministrazione e di conflitto di interessi nonché di fornire alle stesse indicazioni interpretative in materia di attività extra-istituzionali dei docenti universitari” è poi intervenuto l’atto di indirizzo del MIUR n. 39 del 14 maggio 2018 della Ministra Fedeli. L’Atto di indirizzo, conformandosi sostanzialmente a quanto indicato dal PNA 2017, è suddiviso in tre parti: - la prima, contiene una ricognizione degli interventi richiesti da ANAC che esigono provvedimenti di tipo regolatorio, di rango legislativo/normativo o amministrativo; - la seconda, contiene una ricognizione degli interventi richiesti da ANAC direttamente alle Università; - la terza, riguarda gli “istituti di particolare interesse per il sistema universitario e della ricerca”, in particolare in materia di situazioni di possibile conflitto di interessi. L’Atto è stato adottato ai sensi dell’articolo 4, comma 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e dell’articolo 1 comma 2 della legge 9 maggio 1989, n. 168. A completamento delle disposizioni sopra illustrate, con delibera del 21 novembre 2018, n. 1074, ANAC è poi intervenuta con l’approvazione in via definitiva dell’Aggiornamento 2018 al Piano Nazionale Anticorruzione. 6
Dopo la parte generale come di consueto sono proposti una serie di approfondimenti tematici su: Agenzie Fiscali, Fondi strutturali e Fondi nazionali per le politiche di coesione, gestione dei rifiuti, semplificazioni per i piccoli Comuni. I temi presi in esame dall’aggiornamento 2018 e considerati prioritari: - il ruolo e poteri del RPCT. Al riguardo, si legge nel PNA, l’Autorità ha recentemente adottato la delibera n. 840 del 2 ottobre 2018, in cui sono state date indicazioni interpretative ed operative con particolare riferimento ai poteri di verifica, controllo e istruttori del RPCT. Tali poteri si inseriscono e vanno coordinati con quelli di altri organi di controllo interno delle amministrazioni ed enti al fine di ottimizzare, senza sovrapposizioni o duplicazioni, l’intero sistema di controlli previsti anche al fine di contenere fenomeni di maladministration. In caso di segnalazioni di fatti di natura corruttiva il RPCT può acquisire direttamente atti e documenti o svolgere audizioni di dipendenti nella misura in cui ciò consenta di avere una più chiara ricostruzione dei fatti oggetto della segnalazione. Inoltre, come già indicato dall’Autorità è da escludere, per evitare che vi siano situazioni di coincidenza di ruoli fra controllore e controllato, che il RPCT possa ricoprire anche il ruolo di componente o di presidente dell’Organismo indipendente di valutazione (OIV), dell’Organismo di vigilanza (ODV) o del Nucleo di valutazione. - la trasparenza e la nuova disciplina della tutela dei dati personali (Reg. UE 2016/679). L’Autorità afferma che il regime normativo per il trattamento di dati personali da parte dei soggetti pubblici è rimasto sostanzialmente inalterato essendo confermato il principio che esso è consentito unicamente se ammesso da una norma di legge o, nei casi previsti dalla legge, di regolamento. Pertanto, fermo restando il valore riconosciuto alla trasparenza, che concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione (articolo 1, d.lgs. 33/2013), occorre che le pubbliche amministrazioni, prima di mettere a disposizione sui propri siti web istituzionali dati e documenti (in forma integrale o per estratto, ivi compresi gli allegati) contenenti dati personali, verifichino che la disciplina in materia di trasparenza contenuta nel d.lgs. 33/2013 o in altre normative, anche di settore, preveda l’obbligo di pubblicazione. - il “pantouflage” riguardante il divieto per i dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni, di svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell’attività dell’amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. La norma sul divieto di pantouflage prevede inoltre specifiche conseguenze sanzionatorie, quali la nullità del contratto concluso e dell’incarico conferito in violazione di tale divieto; inoltre, ai soggetti privati che hanno conferito l’incarico è preclusa la possibilità di contrattare con le pubbliche amministrazioni nei tre anni successivi, con contestuale obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti ed accertati ad essi riferiti. L’Autorità afferma, inoltre, che il rischio di pantouflage può configurarsi, non solo con riferimento a chi ha poteri autoritativi, ma anche in capo al dipendente che ha comunque avuto il potere di incidere in maniera determinante sulla decisione oggetto del provvedimento finale, 7
collaborando all’istruttoria, ad esempio attraverso la elaborazione di atti endoprocedimentali obbligatori (pareri, perizie, certificazioni) che vincolano in modo significativo il contenuto della decisione (cfr. parere ANAC sulla normativa AG 74 del 21 ottobre 2015 e orientamento n. 24/2015). Pertanto, il divieto di pantouflage si applica non solo al soggetto che abbia firmato l’atto ma anche a coloro che abbiano partecipato al procedimento. La parte generale del documento si conclude con la misura della “rotazione del personale”, evidenziandone la mancata applicazione, anche nelle amministrazioni più numerose. Lo stesso giudizio viene espresso riguardo alla c.d. rotazione “straordinaria” da applicarsi successivamente al verificarsi di fenomeni corruttivi. Tale forma di rotazione è disciplinata nel d.lgs. 165/2001, art. 16, co. 1, lett. l-quater, secondo cui «I dirigenti di uffici dirigenziali generali provvedono al monitoraggio delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione svolte nell’ufficio a cui sono preposti, disponendo, con provvedimento motivato, la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva». 2.2 PROCESSO DI PREDISPOSIZIONE E APPROVAZIONE DEL PIANO Il PTPC dell’ateneo è predisposto dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza che si avvale dell’attività di redazione, elaborazione e coordinamento del servizio di diretto supporto (Affari istituzionali). Hanno contribuito alla redazione del PTPC 2019/2021 i dirigenti dell’ateneo e i seguenti servizi: - per il monitoraggio su contenzioso, procedimenti disciplinari e codice etico e di comportamento: Affari legali; - per modalità ed esito di controlli in materia d’incarichi: Servizi ispettivi e controlli interni - per i criteri di rotazione: responsabile della Divisione risorse umane e organizzazione - per il piano della formazione in materia di anticorruzione: servizio Organizzazione - per l’aggiornamento dell’organigramma: servizio Comunicazione e servizio Organizzazione. Sono inoltre stati utilizzati i dati contenuti nella relazione sulla criminalità organizzata predisposta e consegnata nel dicembre 2017 dalla Prefettura di Venezia – Ufficio territoriale del Governo e confermata anche per il 2018 nella medesima forma, per quanto di relativa pertinenza ai fini della predisposizione della sezione riferita al contesto esterno e territoriale con lo scopo di meglio comprendere le dinamiche del rischio corruttivo per l’organizzazione amministrativa. Una volta concluso il processo di redazione, il PTPCT è sottoposto all’approvazione del consiglio di amministrazione nella prima seduta utile nel rispetto dei termini di legge (di norma il 31 gennaio, salvo aggiornamenti). Il PTPCT è successivamente pubblicato nel web di ateneo nella apposita sezione dedicata di “Amministrazione Trasparente”. Della sua adozione, pubblicazione e contenuti, anche di carattere programmatorio, è data apposita comunicazione e diffusione alla comunità Iuav anche al fine del rispetto delle prescrizioni in esso contenute. 8
2.3 PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL PIANO Il RPCT nel suo ruolo di impulso e programmazione provvede tramite l’attività di pianificazione e con circolari, provvedimenti e note di richiamo a dare effettività al piano, coordinandosi con i dirigenti e i responsabili rispetto alle misure adottate e da adottare, tenendo conto degli obblighi di legge e delle disposizioni di ANAC. Concorrono all’attuazione del PTPCT i soggetti, collocati in servizi di ogni area organizzativa dell’ateneo, che siano chiamati a presidiare attività richiamate nel PTPCT stesso per gli aspetti di anticorruzione nella gestione di processi a rischio potenziale e per gli aspetti di trasparenza nella gestione di dati e documenti a pubblicazione obbligatoria. Sezione Anticorruzione Con riferimento agli aspetti di anticorruzione si evidenzia che nell’allegato 1 di questo Piano denominato “Misure anticorruzione” sono riepilogati in forma tabellare i soggetti responsabili dell’adozione delle misure introdotte (dirigenti, responsabili di divisione e responsabili di servizio) e delle relative verifiche tramite un’attività di monitoraggio anche richiamata nella circolare n. 5/2017 in materia di anticorruzione a supporto del lavoro di analisi del rischio effettuata. Sezione Trasparenza e flussi informativi Per quanto riguarda gli aspetti di trasparenza, nell’allegato 2 di questo documento, denominato “Flussi informativi per la trasparenza”, sono riepilogate in forma tabellare le competenze riferite agli obblighi di pubblicazione e gestione dei dati nelle sezioni e sottosezioni di Amministrazione trasparente. A tal fine il RPCT ha provveduto ad emanare la circolare n. 4/2017 in materia di trasparenza con allegata una guida alla pubblicazione su Amministrazione trasparente che tiene conto delle novità introdotte dal d.lgs. 97/2016 per garantire i flussi per la gestione e la pubblicazione dei dati su Amministrazione trasparente, le cui responsabilità sono state stabilite con ddg n. 199/2017 e successivamente aggiornate con ddg n. 288/2018 in relazione ai mutamenti organizzativi conseguenti all’entrata in vigore del nuovo statuto di ateneo e all’attivazione della nuova struttura di gestione. 2.4 COORDINAMENTO CON GLI ATTI DI PROGRAMMAZIONE DELLA PERFORMANCE Con riferimento alle raccomandazioni contenute nell’aggiornamento 2017 del PNA – sezione Università e di quanto confermato nell’aggiornamento 2018 dello stesso Piano, il PTPCT Iuav è predisposto quale documento indipendente dal Piano integrato della performance pur conservando coerenza con esso e con il Piano strategico di ateneo che fornisce i necessari presupposti e orientamenti politici da parte degli organi di governo. Nel Piano integrato, predisposto ai sensi dell’articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009 n. 150 e recependo le Linee Guida per la gestione integrata del Ciclo della Performance dell’ANVUR del 20 luglio 2016, sono individuati annualmente gli obiettivi di performance amministrativa, di anticorruzione e di trasparenza (obiettivi operativi e azioni), tenendo conto delle linee strategiche di ateneo in coerenza con la programmazione economico-finanziaria. Per il triennio 2019-2021 sono evidenziati in modo specifico gli obiettivi assegnati per area in tema di anticorruzione, prevenzione del rischio e trasparenza come indicato nell’allegato denominato “Tab.10 9
Obiettivi gestionali” pubblicato nella sottosezione di Amministrazione trasparente_Performance sul sito web di ateneo, nella pagina reperibile dal link www.iuav.it/AMMINISTRA/Performanc/Piano- dell/index.htm Va rilevato in particolare come le attività volte a migliorare la trasparenza (ad es. carta dei servizi) e ad automatizzare i processi (ad es. dematerializzazione) siano funzionali all’obiettivo dell’anticorruzione. Il Nucleo di Valutazione (NdV), nella sua funzione di OIV e senza sovrapposizioni con le funzioni proprie del Presidio della Qualità (PQ), attesta l’assolvimento degli obblighi di trasparenza e verifica l’andamento della performance e del complessivo funzionamento del Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (SMVP) eventualmente segnalando nella sua relazione la necessità o opportunità di interventi correttivi in un’ottica di collaborazione con la direzione dell’ateneo. Le relazioni del NdV in materia di performance sono consultabili nella sezione dedicata di Amministrazione Trasparente al seguente indirizzo http://www.iuav.it/AMMINISTRA/Controlli- 1/organismi-/index.htm 2.5 IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA L’articolo 1 comma 7 della legge n. 190/2012 come novellato dal d.lgs. n. 97/2016 dispone che “l’organo di indirizzo politico individua di norma tra i dirigenti di ruolo in servizio il responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza” superando così le precedenti disposizioni con cui si prevedeva la qualifica di dirigente di prima fascia tra i requisiti necessari alla nomina. Tale disposizione è stata confermata anche dalla delibera ANAC n. 1208 del 22 novembre 2017 di approvazione definitiva dell’aggiornamento al Piano Nazionale Anticorruzione e dal successivo atto di indirizzo del MIUR n. 39 del 14 maggio 2018. Nel PNA 2017 ANAC ha tenuto conto che vi sono realtà istituzionali in cui le figure dirigenziali sono ridotte o si limitano al solo direttore generale, con eventuali assegnazioni ad interim di aree esposte a rischio corruttivo e che può essere opportuno conferire l’incarico di RPCT a figure diverse dal direttore generale. In base a quanto sopra esposto nella seduta del 20 settembre 2017 il consiglio di amministrazione ha nominato il direttore generale, dott. Alberto Domenicali, quale RPCT fino al 30 giugno 2018 in attesa di individuare tra i dirigenti dell’ateneo il soggetto più idoneo a ricoprire tale incarico anche in relazione alla possibile nuova organizzazione dell’ateneo a seguito delle modifiche statutarie. Considerato che nelle sedute dell’1 e del 12 giugno 2018 il consiglio di amministrazione e il senato accademico hanno approvato le modifiche allo statuto di ateneo e che conseguentemente si è avviato il processo di riorganizzazione, la nomina del direttore generale quale RPCT è stata prorogata fino al 30 settembre 2018 al fine di garantire la continuità del lavoro finora impostato nonché il presidio delle tematiche relative prevenzione della corruzione e della trasparenza. Nella stessa seduta (27 giugno 2018) il consiglio di amministrazione, tenuto conto degli indirizzi espressi da ANAC e dal MIUR con l’atto di indirizzo e sulla base degli esiti di una valutazione condotta dalla direzione generale sui profili e sulle posizioni organizzative ricoperte dai dirigenti dell’ateneo anche in relazione alle aree di rischio al fine di individuare il soggetto maggiormente idoneo ad 10
assumere tale ruolo ha deliberato di nominare la dott.ssa Lucia Basile, dirigente dell’area didattica e servizi agli studenti, che presenta tutti i requisiti indicati dal PNA 2016 (adeguata conoscenza dell’organizzazione e del funzionamento dell’ateneo, autonomia valutativa, assenza di conflitto di interessi e responsabile di uffici non di diretta collaborazione con l’organo di indirizzo), quale RPCT a partire dal 1 ottobre 2018 fino a diversa disposizione o revoca. Quanto alle raccomandazioni contenute nell’aggiornamento 2017 del PNA - sezione Università: - l’ateneo garantisce al RPCT: a) l’indipendenza della funzione dalla sfera politico-gestionale e il coinvolgimento in ambiti con riflessi sul sistema dei controlli e delle verifiche interne; b) la possibilità di coordinarsi, per richiedere supporto per accertamenti e per fatti oggetto di segnalazione con: il collegio dei revisori dei conti, il nucleo di valutazione, il sistema di controllo di gestione e il servizio ispettivo; c) l’accesso alle “fonti informative interne” ovvero alle banche dati di riferimento, utile ad esempio per le verifiche sulle cause di inconferibilità e incompatibilità di incarichi di vertice; d) il coordinamento della gestione del rischio e di tutte le attività di prevenzione “supportandolo con un’adeguata struttura tecnica di supporto per la messa a punto e l’esecuzione dell’attività di analisi dei processi, rilevazione dei dati di gestione delle segnalazioni, esecuzione delle attività di verifica”; e) la possibilità di interagire col vertice strategico decisionale in fase di programmazione degli obiettivi e delle attività relative al PTPCT al fine di realizzare il coordinamento fra i diversi strumenti di programmazione; - il RPCT non fa parte dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari, del Collegio di disciplina per professori e ricercatori né della Commissione di disciplina per gli studenti e neppure riveste il ruolo di componente del NdV di ateneo così come ribadito dall’aggiornamento 2018 del PNA. 2.6 CONTESTO ESTERNO Iuav ha richiesto il supporto tecnico alla Prefettura di Venezia che ha competenza per ambito e territorio per procedere a una lettura del contesto territoriale in cui opera e per capire effettivamente le dinamiche del rischio corruttivo per l’organizzazione. In riscontro alla richiesta, la Prefettura di Venezia ha inviato una corposa relazione sulla criminalità organizzata riferita alla provincia veneziana che nei fatti ripercorre quella stessa utilizzata per la redazione del precedente aggiornamento al PTPCT 2018/2020. Si conferma infatti che il territorio regionale e veneziano è interessante per la criminalità organizzata, considerata l’elevata propensione imprenditoriale e la posizione geografica. Sono confermati le attività sul territorio di singoli soggetti legati ad associazioni a delinquere dedite al narcotraffico (ex componenti della Banda Maniero, soggetti malavitosi legati alla criminalità calabrese, casalese, ‘ndrangheta) e di organizzazioni criminali straniere (nordafricana e albanese dedite a narcotraffico e prostituzione, cinese dedita a produzione e commercio di prodotti contraffatti, al gioco d’azzardo e alla prostituzione). Anche se non vi sono indicatori di presenze strutturate di organizzazioni di matrice mafiosa, è attentamente monitorata la sussistenza di pericoli di infiltrazione mafiosa, in particolare: 11
a) nei settori dello smaltimento di rifiuti (interessati nel passato da fatti illeciti accertati in materia di gestione dei rifiuti), rilevando come sintomatica di possibile illiceità il ricorso ad affidamenti diretti sotto soglia che sfuggono al controllo antimafia nonché alla procedura ad evidenza pubblica che possono favorire accordi tra funzionari preposti ed imprenditori; b) nel tessuto economico-produttivo locale, in particolare col fenomeno dell’usura o dell’infiltrazione; c) nelle grandi opere e nella gestione degli appalti pubblici. Nella logica di prevenzione, la Prefettura di Venezia ha proceduto con istituzioni di grandi dimensioni (quali Fincantieri, Autovie Venete, Enel e Confindustria) alla stipula di specifici protocolli di legalità, con misure specifiche di monitoraggio e verifica al fine di prevenire le infiltrazioni mafiose. Pur non essendo stati accertati tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore della Pubblica Amministrazione, si sono verificati nel territorio veneto diversi casi di corruzione, concussione, abuso d’ufficio e peculato che hanno riguardato amministratori e impiegati presso enti territoriali (comune, provincia, regione). Come si evidenziava nel precedente aggiornamento 2018 al PTPCT, in ragione delle funzioni istituzionali di Iuav, i settori delle grandi opere hanno talvolta incrociato l’attività dell’ateneo con riferimento allo scandalo del Mose per tangenti e fondi neri in relazione al Consorzio Venezia Nuova, e immediatamente emergeva che per Iuav si è trattato di oggetto di studio per formazione e ricerca. Nello specifico, nel corso del 2017 si è concluso il processo in relazione alle vicende del Mose, che ha comportato la condanna di importanti esponenti della politica italiana, secondo una dimensione non solo locale del fenomeno, senza ravvisare in ogni caso alcun tipo di coinvolgimento di esponenti delle università veneziane. Tuttavia tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 alcuni fatti di corruzione stanno riguardando il vicino territorio padovano, coinvolto in un’ampia attività di indagine per eventi occorsi nell’ateneo patavino in materia di appalti, con frazionamento dei lavori sotto la soglia al fine di eludere controlli più stringenti. Altre operazioni stanno richiedendo l’intervento del Centro operativo della Direzione antimafia di Padova per associazioni a delinquere con attività di riciclaggio e autoriciclaggio, fatture false e analogo. La Prefettura di Venezia ha raccomandato alle pubbliche amministrazioni di adottare, all’interno dei rispettivi PTPCT, adeguati criteri per la rotazione del personale dirigenziale e con funzioni di responsabilità in quelle aree a più elevato rischio di reati di corruzione, ravvisando la rotazione come uno degli strumenti più efficaci di contrasto a tali fenomeni. Ha inoltre segnalato l’opportunità di misure utili a far emergere le criticità, tramite un efficace sistema di alert e di monitoraggio delle informazioni oltre che di protezione di chi segnala eventuali situazioni corruttive. Al riguardo si evidenzia che l’Università Iuav tiene conto da tempo di tali raccomandazioni, trattandosi di osservazioni coerenti con le misure preventive raccomandate anche da ANAC e dal PNA. Per il dettaglio si rinvia a quanto indicato di seguito, nei paragrafi dedicati alla rotazione del personale e alla tutela dei soggetti che segnalano fatti illeciti (cd. Whistleblowing). Consapevole del ruolo istituzionale all’interno del proprio contesto territoriale, Iuav è inoltre impegnata in una costante attività di analisi, riflessione e progettazione finalizzata a fornire il proprio contributo sulle questioni che riguardano il territorio, l’ambiente e il trasferimento tecnologico, tenendo conto della 12
necessità di includere i temi dell’etica e dell’integrità all’interno della propria azione formativa, assolvendo al proprio ruolo nei confronti delle nuove generazioni anche su questi importanti temi che concernono la legalità. È evidente l’azione positiva che può essere svolta dalle università al fine di aumentare la sensibilità a tali temi etici, non solo prevedendo di realizzare attività coordinate tra più istituzioni per interventi di formazione (cfr. par. 3.3) e per promuovere eventi in materia di trasparenza e legalità (cfr. par. 4.3), ma anche mantenendosi in una posizione di cautela e vigilanza. 2.7 CONTESTO INTERNO Nel corso del 2017, coerentemente con gli obiettivi strategici e di gestione indicati nei documenti di pianificazione, l’attività di miglioramento della qualità dei corsi di studio e di diffusione della cultura della qualità in ateneo ha ottenuto un importante momento di conferma a seguito della visita delle Commissioni di Esperti della Valutazione (CEV) coerentemente con le procedure previste nelle linee guida di ANVUR per l’accreditamento iniziale dei Corsi di Studio di nuova attivazione ai sensi dell’art. 4, comma 4 del Decreto Ministeriale 30 gennaio 2013 n. 47. Sulla base delle osservazioni formulate dopo la visita, ANVUR ha posizionato Iuav al livello B (i livelli sono A, B, C, D) con il giudizio di “Pienamente Soddisfacente”, collocandolo tra le prime 10 Università italiane. Anche la Scuola di Dottorato è stata valutata con il più consistente indice di miglioramento su scala nazionale e conseguente aumento dei trasferimenti ministeriali per tale voce. È stata attivata la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio che gode di uno specifico finanziamento del MIUR. Inoltre, all’inizio del 2018 è pervenuto l’importante riconoscimento e finanziamento del dipartimento di culture del progetto quale dipartimento di eccellenza, che ha ottenuto, con il progetto presentato, il miglior punteggio per il settore di architettura. Iuav ha proseguito nel corso dell’anno la riflessione sulla revisione della governance e sulla necessità di semplificazione della propria organizzazione anche nei termini di offerta formativa (tavoli di discussione del 31 ottobre e 2 novembre 2017), nella prospettiva di costituirsi come Scuola a ordinamento speciale. La fase della revisione è giunta alla sua conclusione con l’approvazione delle modifiche di statuto, la loro emanazione con decreto rettorale 30 luglio 2018, n. 352 e la loro concreta realizzazione con l’entrata in vigore il 23 agosto 2018. Si evidenzia inoltre che l’ateneo si è adoperato per continuare nell’intento di esplicitare e restituire con trasparenza agli utenti le proprie procedure, con l'adozione e la pubblicazione nella pagina dedicata di Amministrazione trasparente di 13 carte di servizi e l’obiettivo di aggiornare e completare il quadro per tutti i servizi e laboratori entro il 2019 (obiettivo di performance per il 2019). Nel corso del 2019 inoltre un apposito gruppo di lavoro, costituito con ddg n. 318/2018, procederà alla revisione e adeguamento al nuovo statuto dei regolamenti dell’ateneo con l’intento di coordinare le varie disposizioni in modo tale da evitare contraddizioni e condividere le informazioni anche per ridurre i rischi connessi all’applicazione discrezionale delle disposizioni. 13
Il processo di ridefinizione della governance e di revisione dello statuto A partire dal programma di mandato dell’attuale rettore, dalla fine del 2015 con la costituzione di un apposito gruppo di lavoro l’ateneo ha avviato un complessivo processo di revisione della governance e della sua articolazione interna per rendere coerente e funzionale l’organizzazione alla sua particolare natura e dimensione. L’ateneo ha voluto “cogliere l’occasione di disegnare una governance che garantisca velocità d’azione, flessibilità e con costi di struttura ridotti, attraverso una revisione statutaria che, nel rispetto della stretta interazione tra didattica e ricerca voluta dalla legge 240/2010, proponga soluzioni rispondenti a questo obiettivo”: quello di dare corpo e struttura ad una scuola speciale, a partire anche dalla specificità originaria di Iuav. Il progetto, che è dunque anche obiettivo strategico, intendeva risolvere alcuni problemi oggettivi emersi dall’assetto Iuav risultante dalla revisione statutaria imposta dall’entrata in vigore della legge 240/2010 (cosiddetta Legge Gelmini): l’instabilità dei dipartimenti conseguente alla disponibilità di un corpo docente numericamente esiguo; una offerta didattica poco riconoscibile per la frammentazione di percorsi appartenenti alle stesse classi in dipartimenti diversi; la difficoltà di fare massa critica e di sfruttare la “multidisciplinarità coerente”, conseguente al passaggio dal dipartimento unico alla successiva divisione in tre dipartimenti, e soprattutto l’incapacità di mettere in atto una strategia comune di ateneo per lo sviluppo della ricerca; la ridondanza, spesso contraddittoria, di procedure e regolamenti interni; la necessità di recuperare il ruolo strategico e di sintesi di tutte le componenti della comunità Iuav del Senato accademico e del rilancio della riconoscibilità generale dell’ateneo. Sviluppato nel corso del 2016 attraverso il metodo della discussione allargata a tutte le componenti della comunità (tavoli di discussione) e della condivisione delle scelte, nel 2017 si è arricchito inserendosi in un ambito più ampio grazie all’approvazione del piano strategico e al riconoscimento del dipartimento di culture del progetto quale dipartimento di eccellenza come previsto dalla legge 232 del 2016 (legge di bilancio 2017) ed è giunto alla sua realizzazione nel primo semestre del 2018 con l’approvazione delle modifiche di statuto (CdA dell’1 giugno e SA del 12 giugno) e del conseguente adeguamento della struttura organizzativa (SA del 13 giugno e CdA del 27 giugno). Senza ricorrere ad una legge ad hoc ed in accordo con il MIUR, la proposta adotta la via della semplificazione offerta dall’articolo 2, comma 2 lettera e) della legge 240/2010 fondandosi sul recupero dello status di “scuola speciale” che definisce Iuav fin dalla sua fondazione e un’organizzazione con un unico dipartimento che coincide con il dipartimento di culture del progetto, riconosciuto dal MIUR quale dipartimento di eccellenza. Le modifiche allo statuto Il nuovo statuto di ateneo si basa dunque sul recupero dello status di “scuola speciale” e prevede una organizzazione con un unico dipartimento, articolato in due sezioni di coordinamento della didattica e della ricerca, superando così la discrasia riguardante la frammentazione delle aree disciplinari che ha portato in precedenza a ridondanze e ambiguità controproducenti. Nel dipartimento, successivamente alla disattivazione delle altre due strutture dipartimentali avvenuta con delibera del consiglio di amministrazione del 21 settembre 2018, afferiscono tutti i docenti 14
dell’ateneo e tutte le attività formative (corsi di laurea e di laurea magistrale, master e corsi professionalizzanti e tutte le altre attività di formazione attivabili) e di ricerca oltreché i laboratori di ateneo. In base alla nuova articolazione, è stata rivista la composizione del senato accademico, rispettando i principi di rappresentatività ed elettività definiti dalla legge 240/2010 e rafforzandone la funzione politica e di indirizzo, nonché del consiglio di amministrazione. Nel mese di ottobre 2018 si è completato il processo di composizione della nuova governance dell’ateneo con le elezioni dei componenti del senato accademico, del direttore della scuola di dottorato, del direttore e dei direttori delle sezioni di coordinamento della didattica e della ricerca del dipartimento di culture del progetto. Sono attualmente in corso i procedimenti di individuazione dei componenti esterni del consiglio di amministrazione, di elezione del rappresentante del personale tecnico e amministrativo in consiglio di amministrazione e di elezione di rappresentanti degli studenti nei corsi di laurea e di laurea magistrale dell’ateneo per la costituzione del senato degli studenti Iuav. La revisione della carta statutaria ha inoltre tenuto conto di quanto indicato da ANAC e nell'atto di indirizzo n. 39/2018 del MIUR avente per oggetto l'aggiornamento al Piano Nazionale Anticorruzione del 14 maggio 2018 introducendo: - nei primi articoli riferiti ai principi generali misure specifiche in materia di programmazione dell’attività di ricerca e per la promozione dell’eguale rappresentanza di genere nella composizione e nomina degli organi dell’ateneo a cui si darà attuazione attraverso il regolamento generale, i regolamenti interni in materia e in fase di predisposizione del bilancio; - il principio elettivo nella composizione del collegio di disciplina e la presenza di componenti in prevalenza esterni; - la previsione della possibilità di riunire e coordinare in un unico documento il codice etico e il codice di comportamento. Si può dunque rilevare che complessivamente le modifiche di statuto hanno attuato molte delle disposizioni contenute nella parte speciale del PNA 2017 di approfondimento rispetto alle istituzioni universitarie e che sono nella direzione di una maggior trasparenza e linearità nei processi. Tuttavia, poiché il processo di realizzazione e adeguamento alla nuova governance e alla nuova articolazione richiede tempi più lunghi rispetto al termine indicato dal PNA 2017 (31 agosto) oltreché una fase di revisione e successivo consolidamento dei processi e delle procedure, alcune delle misure sollecitate saranno adottate e programmate nel corso del 2019. 2.7.1 Stato del contenzioso e procedimenti disciplinari L’analisi del contesto interno è integrata con un dato di riepilogo, sia in forma di grafico sia tabellare, riferito allo stato del contenzioso in essere nell’ateneo. I dati si riferiscono alle seguenti categorie: studenti, personale tecnico e amministrativo, personale docente e ricercatore, fornitori. È inoltre presente la voce riferita alle procedure concorsuali e fallimenti riferita, come specificato nella tabella, a crediti derivanti per la maggior parte da attività conto terzi per i quali il recupero è incerto, 15
essendo di natura chirografaria. Dall’esame del contenzioso in essere emerge un leggero incremento della parte avente ad oggetto ricorsi proposti da docenti/ricercatori dell’Ateneo (un paio di questi ricorsi sono riconducibili a un filone giudiziario che attualmente investe la maggior parte degli Atenei), mentre per quanto riguarda il contenzioso relativo al personale TA il dato si è dimezzato. Per quanto riguarda le restanti tipologie di contenzioso non emergono particolari criticità o particolari differenze rispetto agli anni precedenti sia dal punto di vista numerico che dal punto di vista di rilevanza economica. Come si evince dal grafico, pur non trattandosi di veri contenziosi, le procedure concorsuali incidono sempre in modo importante. Si segnala ad ogni modo che le citate procedure nel corso del 2018 sono diminuite rispetto agli anni precedenti. Infine, si segnala l’assenza di contenziosi con studenti. Grafico contenziosi – situazione al 31 dicembre 2018 fonte: servizio Affari Legali 16
Tab. 1 – stato contenziosi al 31 dicembre 2018 CONTENZIOSI 2018 Numero Tipologia Note dei casi Il primo caso si è sviluppato in quattro ricorsi amministrativi (T.A.R. Veneto e Consiglio di Stato) e due giudizi civili avanti il (Tribunale ordinario e Corte d'Appello di Venezia); trattasi di recupero di credito erariale per incarichi extra-istituzionali non autorizzati. Il secondo caso riguarda un ricorso amministrativo (T.A.R. Veneto) per l'annullamento degli atti relativi a un procedimento disciplinare. Il terzo e il quarto caso riguardano Personale docente 5 ricorsi amministrativi (T.A.R. Lazio) proposti da ricercatori a tempo determinato ex art. 24, lettera a) legge 240/2010 volti all'assunzione nel ruolo dei ricercatori a tempo indeterminato (questa tipologia di ricorso ha interessato la maggior parte degli Atenei italiani). L'ultimo ricorso( T.A.R. Veneto) è relativo alla richiesta di annullamento di atti relativi alla procedura concorsuale per la chiamata di un professore di prima fascia. Un caso si riferisce a differenze retributive, inquadramento in categoria superiore, mentre il secondo caso riguarda la Personale TA 2 restituzione di ritenute T.F.R. 2,5% operate dall'Ateneo, per cui il ricorso è stato proposto da 77 dipendenti (questa tipologia di contenzioso ha interessato la maggior parte degli Atenei italiani). In tale tipologia di contenzioso sono stati inseriti tre casi di contributi per attività di ricerca non versati all'Ateneo, o versati e di cui in seguito è stata chiesta la restituzione (uno di questi casi si è sviluppato in otto ricorsi che hanno investito sia la giurisdizione amministrativa che quella ordinaria). Il quarto caso Fornitori 6 riguarda la corresponsione di interessi legali e moratori per presunti ritardi di pagamento di fatture di fornitura. Il quinto caso è relativo all'impugnazione degli atti di una gara d'appalto. L'ultimo caso si riferisce a una richiesta di risarcimento danni a favore dell'Ateneo per inesatto adempimento del contratto da parte del fornitore. Procedure Trattasi di crediti derivanti per la maggior parte da attività c/terzi concorsuali e 13 per i quali il recupero è incerto, essendo di natura chirografaria. fallimenti fonte: servizio Affari Legali 17
Di seguito sono inoltre rappresentati in forma tabellare i dati riferiti ai procedimenti disciplinari del 2018. Tab. 2 – stato procedimenti disciplinari al 31 dicembre 2018 PROCEDIMENTI DISCIPLINARI Tipologia Numero dei casi Note procedimenti 1 Nell'anno 2018 ha avuto luogo un solo procedimento disciplinare disciplinari per negligenza lieve nella gestione dei procedimenti di ufficio, che si PTA è concluso con l'irrogazione della sanzione del rimprovero verbale da parte del dirigente. procedimenti 0 disciplinari studenti procedimenti 3 Procedimenti attivati a seguito di segnalazione da parte della Corte disciplinari dei Conti di danno erariale per svolgimento di attività incompatibili docenti con il ruolo di docente/ricercatore. I procedimenti si sono conclusi con l'irrogazione di sanzione oltre alla messa in mora dei docenti per il recupero del credito a favore di Iuav (è in corso un procedimento innanzi alla Corte dei Conti). In uno dei tre casi il provvedimento disciplinare è stato impugnato avanti il T.A.R. Veneto. fonte: servizio Affari Legali 2.7.2 Organizzazione amministrativo-gestionale Per quanto riguarda l’organizzazione amministrativo-gestionale l’ateneo si articola in una direzione generale, che comprende due divisioni (affari istituzionali e governance; dipartimento e laboratori) e i servizi di staff, e quattro aree che presidiano il supporto alla didattica e alla ricerca e i servizi generali, come rappresentato graficamente nell’organigramma riportato di seguito e pubblicato nella sezione Amministrazione trasparente del sito alla voce specifica “articolazione degli uffici”. Tale disegno organizzativo, così come puntualmente descritto nell’aggiornamento 2018 al PTPCT 2018/20, è stato attivato dal 15 ottobre 2018 ed è il risultato dell’attuazione della revisione della governance e della nuova articolazione dell’ateneo conseguenti alle modifiche statutarie entrate in vigore il 23 agosto 2018 nonché di una analisi delle criticità della situazione preesistente e di un’ampia condivisione con i dirigenti, il personale tecnico-amministrativo, i docenti e i responsabili delle strutture accademiche. Il modello organizzativo adottato si basa sui seguenti principi ispiratori: - potenziamento delle risorse che garantiscono la qualità dell'offerta formativa dell’internazionalizzazione e dei servizi agli studenti - sostegno della competitività che caratterizza la ricerca - semplificazione delle procedure amministrative evitando duplicazioni e trasparenza dei processi decisionali avvalendosi anche, ove possibile, dei numerosi strumenti informatici di qualità disponibili 18
- comprensione e dialogo tra i livelli organizzativi che interagiscono sui medesimi processi per eliminare duplicati e incertezze negli adempimenti procedurali - rafforzamento delle strutture centrali evitando dicotomie e tempistiche non adeguate che frammentano l'azione amministrativa - rispetto delle nuove norme in tema di anticorruzione, trasparenza e appalti - dare attenzione e risposte alle istanze interne ed esterne - valorizzazione dei ruoli chiave e sviluppo del personale - sviluppo del cosiddetto benessere organizzativo e tiene conto dello spostamento verso gli organi di governo (senato accademico e consiglio di amministrazione) di alcune delle funzioni prima assegnate ai dipartimenti ribadendo così la centralità anche della struttura amministrativa. Nel processo di accentramento delle funzioni i laboratori dell’ateneo sono stati collocati all’interno del dipartimento unico in un stretto rapporto funzionale e di supporto all’organizzazione della didattica, della ricerca e dei rapporti con il territorio. La struttura organizzativa di ciascuna area amministrativa prevede un’articolazione in divisioni e servizi con la sola eccezione dell’area tecnica in quanto la tipologia di prestazioni tecniche fornite direttamente all’utente non richiede l’intermediazione delle divisioni e i servizi possono essere coordinati dal direttamente dal dirigente. Il dettaglio su nominativi, competenze e funzioni dei servizi dell’amministrazione di Iuav è pubblicato nella sezione stessa, alla voce specifica “la nostra organizzazione” e restituito come link in corrispondenza di ogni servizio indicato nell’organigramma sul web. Per quanto riguarda gli organi di governo e gestione e gli organi controllo e valutazione, consultazione e garanzia si rinvia al vigente statuto di ateneo e alla voce “organi di indirizzo politico amministrativo”. La delibera con la quale il consiglio di amministrazione, nella seduta del 27 giugno 2018, ha approvato l’operazione di adeguamento della struttura organizzativa e il relativo funzionigramma (da intendersi come documento in continuo aggiornamento) con la descrizione e le principali funzioni assegnate a ciascun servizio dell’ateneo, è consultabile al seguente indirizzo: http://www.Iuav.it/Ateneo1/Governo-e-/Ufficio-Af/Consiglio-/2018/verbale-11_web.pdf La riorganizzazione delle attività di ricerca e di didattica conseguenti alle modifiche di statuto ha avviato il processo di aggiornamento complessivo di tutta la regolamentazione interna a partire dalla revisione del regolamento generale, tenendo conto delle disposizioni del PNA e, ove possibile delle indicazioni derivanti dall’Atto d’indirizzo della Ministra Fedeli. Il nuovo regolamento generale di ateneo, che disciplina l’organizzazione e il funzionamento degli organi di governo, nonché le procedure elettorali degli organi dell’ateneo e delle rappresentanze, con esclusione di quelle per le quali sia specificatamente disposto dallo statuto o si faccia rinvio a uno specifico regolamento, è stato approvato dal senato accademico nella seduta del 12 dicembre 2018 ed ora all’esame del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che, entro il termine 19
perentorio di sessanta giorni, esercita il controllo di legittimità e di merito nella forma della richiesta motivata di riesame, ai sensi dell’articolo 6 comma 9 della legge 9 maggio 1989, n. 168. La direzione generale ha inoltre: - predisposto una proposta di regolamento di funzionamento del dipartimento di culture del progetto che è stata sottoposta all’esame del consiglio del dipartimento stesso; - costituito, con ddg n. 318/2018, un apposito gruppo di lavoro per la revisione e l’adeguamento al nuovo statuto dei regolamenti dell’ateneo con l’intento di coordinare le varie disposizioni in modo tale da evitare contraddizioni e condividere le informazioni. 20
3 PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 3.1 GESTIONE DEL RISCHIO La gestione del rischio di corruzione è lo strumento utilizzato per ridurre le probabilità che l’evento corruttivo temuto si verifichi. L’ateneo ha pienamente recepito le indicazioni metodologiche indicate nel PNA secondo le tre fasi principali di mappatura dei processi a rischio; valutazione del rischio per ciascun processo; trattamento del rischio. Nel corso del 2017 l'attività di analisi del rischio ha ricevuto un notevole impulso portando a completamento l'attività di mappatura dei processi,di cui nel corso del 2019 verrà effettuato un aggiornamento in base alla nuova organizzazione. Nel concreto la mappatura è stata realizzata su impulso del RPCT, con il coinvolgimento di tutte le aree organizzative, come riflessione sull’organizzazione interna secondo le aree di rischio individuate nel PNA e negli aggiornamenti successivi e ha collocato i processi nelle aree di rischio indicate dal PNA (A) Acquisizione e progressione del personale; B) Contratti pubblici; C) Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario; D) Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario; E) Attività tipiche dell’ateneo). Per quanto riguarda la valutazione del rischio, sono stati individuati per tutti i rischi potenziali le misure di prevenzione di riferimento e si è provveduto alla rilevazione del grado di rischio corruttivo per tutti i processi analizzati in coordinamento coi dirigenti di riferimento. È stata effettuata con l’utilizzo del modello predisposto dall’ANAC, che consente di incrociare la valutazione della probabilità che il rischio si realizzi con le conseguenze (impatto) che esso produce sull’attività per essere poi rappresentato e ricondotto in una delle possibili 5 fasce di rischio (Alto, Medio, Basso e Minimo). Nello specifico il modello di rilevazione considera il rischio potenziale sulla base della stima della probabilità e la stima dell'impatto come ricordato nel precedente Piano. A ogni domanda il questionario segnala alcune risposte alternative (da 2 a 5) a cui è assegnato un valore numerico secondo la scala di valutazione rappresentata nella tabella riportata di seguito (Tab. 1 – scale di valutazione), in cui sono indicate le valutazioni associate agli indici di probabilità e quelle associate agli indici dell’impatto del rischio. Tab. 1 – scale di valutazione VALORI E FREQUENZE DELLA PROBABILITÀ 0 1 2 3 4 5 nessuna probabilità improbabile poco probabile probabile molto probabile altamente probabile VALORI E IMPORTANZA DELL’IMPATTO 0 1 2 3 4 5 nessun impatto marginale minore soglia serio superiore VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL RISCHIO = media valore frequenza x media valore impatto La valutazione complessiva che esprime il grado di rischio del processo è il valore numerico prodotto
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