Piano Triennale dell'Offerta Formativa 2019-2022 Scuola dell'infanzia paritaria "Don Basilio Meloni" Dorgali - P.T.O.F.
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P.T.O.F. Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019-2022 Scuola dell’infanzia paritaria “Don Basilio Meloni” Dorgali Via Giovanni XXIII, 15 tel. 0784/96116 e-mail: s.caterina2003@tiscali.it
INDICE PREMESSA 3 1. CENNI STORICI 4 2. FINALITÀ 6 3. LA NOSTRA SCUOLA 7 3.1 RISORSE INTERNE 7 3.2 RISORSE ESTERNE 8 3.3 SPAZI/TEMPI 8 3.4. FORMAZIONE DEL PERSONALE 13 3.5. CURRICOLO 14 4. VALUTAZIONE 17 5. IRC 17 6. SCUOLA INCLUSIVA E SCELTE EDUCATIVE(PAI) 17 7. DOMANDA OFFERTA FORMATIVA E VALUTAZIONE 18 8. LA CONTINUITÀ EDUCATIVA 18 CONCLUSIONI 20 ALLEGATI DEL PTOF 1. PROGETTO EDUCATIVO DELLA SCUOLA 2. REGOLAMENTO DELLA SCUOLA 3. CALENDARIO SCOLASTICO ANNUALE 4. MENÙ SCUOLA DELL’INFANZIA “DON BASILIO MELONI” 5. PROGRAMMAZIONE ANNO SCOLASTICO 2018/2019 6. PROGRAMMAZIONE RELIGIONE: “IO, TU, NOI ...PER CRESCERE INSIEME A GESÙ” 7. PROGETTO INGLESE 8. PROGRAMMAZIONE SEZIONE PRIMAVERA 2
PREMESSA IL COLLEGIO DOCENTI - VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; - PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che: 1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa (d’ora in poi: Piano); 2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico; 3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto; 4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; 5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola; - TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori; tenuto conto dei riferimenti normativi D.P.R. 275/99 ART.3 Legge 62/2000 REDIGE Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Il piano potrà essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre per tener conto di eventuali modifiche necessarie. 3
1. CENNI STORICI La scuola materna nasce a Dorgali nel 1943 per volere dell’allora parroco Don Basilio Meloni. Essa è sorta per offrire un servizio alle esigenze delle famiglie allora molto povere e indigenti e nel tempo ha adeguato la sua proposta educativa e formativa in risposta alle domande sempre più complesse che la società pone in materia di educazione. Essendo di ispirazione cristiana, fonda e permea il suo servizio educativo ai bambini e alle famiglie sui principi del Vangelo; attraverso attività specifiche e con l’ausilio del libro di religione, accompagna il bambino nella sua crescita come uomo e come cristiano. È una scuola che pone al centro il bambino ed è quindi aperta a tutte le istanze che egli propone, guida il bambino nel cammino della crescita stimolando curiosità e spirito di ricerca in un corretto rapporto di rispetto e dialogo con tutti i bambini che incontra lungo il proprio cammino. La scuola accoglie tutti i bambini rispettando ogni cultura e religione in un costruttivo rapporto d’integrazione e crescita reciproca. Promuove inoltre il dialogo aperto e schietto con le famiglie, le agenzie educative e le istituzioni scolastiche presenti nel territorio. Per rispondere alle esigenze di una società in continua evoluzione, nell’anno 2000/2001 la scuola dell’infanzia “Don Basilio Meloni” è diventata paritaria ai sensi della legge 10 marzo 2000 n°62. La scuola dell’infanzia “Don Basilio Meloni” è inserita in un contesto socio-culturale medio. Con i suoi 225 chilometri quadrati di territorio, Dorgali è tra i comuni più estesi della Sardegna, vanta di un invidiabile patrimonio naturale che si estende dal mare cristallino del Golfo di Orosei alle selvagge montagne del supramonte. Sviluppatasi ai piedi del monte Bardia, Dorgali dista poco meno di 10 km dalla frazione marittima di Cala Gonone. Tali caratteristiche fanno si che l’insediamento economico sia prevalentemente di tipo agro- pastorale con una forte propensione turistica che si intensifica nei mesi estivi. Una nota di rilievo va sicuramente all’artigianato locale, ritroviamo infatti abili maestri della ceramica, della filigrana, del cuoio e della tessitura dei tappeti. La scuola, radicata nel vivo della realtà territoriale in cui opera, ne tramanda i valori culturali, morali, religiosi nel rispetto di una sana e autentica tradizione. Alla fine degli anni 70 la scuola ha aderito alla F.I.S.M., federazione attraverso la quale intraprende continui rapporti di collaborazione nonché di aggiornamento del personale docente. 4
Attraverso il P.T.O.F. si attualizzano i principi ispiratori del Progetto Educativo in risposta alle esigenze di ogni bambino, nel rispetto dell’identità individuale, etnica, culturale e religiosa. Tutto il personale della scuola nel rispetto di ruoli e competenze, concorre all’attuazione del Progetto Educativo nel quale le educatrici coprono un ruolo irrinunciabile perché ad esse compete lo specifico educativo. Esse infatti programmano attività didattiche e progetti che consentono al bambino di raggiungere le finalità in ordine alla maturazione dell’identità, conquista dell’autonomia, sviluppo delle competenze. In questo contesto la scuola è altresì impegnata nella continuità educativa orizzontale (famiglia – extra scuola) e verticale (nido – scuola elementari). All’interno valuta e verifica periodicamente la validità della proposta educativa, modificandola per meglio adeguarla alle necessità di ogni bambino. La professionalità delle educatrici si evince non soltanto dall’adesione ai principi cristiani, ispiratori della scuola stessa, ma anche dalla competenza psicologica – pedagogica – metodologica che si arricchisce e aggiorna costantemente attraverso corsi di studio, seminari, incontri proposti dalla F.I.S.M. e da altre organizzazioni sia regionali che nazionali. Il dialogo, l’ascolto e il confronto costruttivo tra colleghe consentono di attuare in maniera più incisiva tutte le attività programmate e progettate nella scuola. I rapporti con le famiglie sono sempre stimolati per consentire una maggiore conoscenza sia del vissuto del bambino che delle sue aspirazioni ed eventuali difficoltà da affrontare insieme. Attraverso incontri sistematici si offre ai genitori la possibilità di conoscere la proposta educativa della scuola e diventano anche opportunità di crescita in materia di educazione. 5
2. FINALITÀ La scuola dell’infanzia, fase fondamentale della vita del bambino e fase iniziale del suo iter scolastico, lavora sinergicamente con le famiglie, nel rispetto dei diversi ruoli e funzioni con cui condivide la corresponsabilità educativa. La scuola attenendosi alla Costituzione italiana, alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (1989), alle Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18/12/2006 e alla L. n. 107/2015, si attiva per favorire: L’accoglienza e l’inclusione; Lo sviluppo e la formazione del bambino al fine dell’acquisizione dell’autonomia e della definizione dell’identità Lo sviluppo delle competenze Lo sviluppo del senso della cittadinanza Le uguaglianze socio-culturali e territoriali Tali obiettivi vengono conseguiti con un lavoro sinergico che vede coinvolti: la coordinatrice, le maestre e il personale ausiliario. 6
3. LA NOSTRA SCUOLA 3.1. RISORSE INTERNE La scuola materna “Don Basilio Meloni” è gestita dal parroco pro-tempore Don Michele Casula che è Presidente responsabile della gestione finanziaria e dei rapporti con le pubbliche istituzioni. Tutte le attività della scuola vengono coordinate da una coordinatrice responsabile pro- tempore Suor Vincenza Vacca delle figlie di S.GIUSEPPE. Nella scuola operano 4 insegnanti per le sezioni della scuola dell’infanzia: - Mula Caterina - Patteri Francesca - Boeddu Ilaria - Fancello Anania 1 insegnante per la sezione primavera: - Boeddu Caterina 2 religiose volontarie: - Suor Dina - Suor Vincenza 1 assistente: - Pira Angelina 1 cuoca: - Bacchitta Anna 3 ausiliarie: - Fancello Cristina - Mesina Caterina - Pinna Grazia 1 segretaria: - Secci Luisa 1 insegnante di sostegno: - Filia Michelina La scuola materna si articola in 4 sezioni eterogenee che accolgono circa 70 bambini dai 3 ai 6 anni e una sezione primavera che accoglie i bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni. È una scuola aperta ad ogni bambino e in presenza di bambini svantaggiati o disabili assume personale con titolo specifico. La Regione Autonoma della Sardegna riconoscendo il valore dell’opera educativa e sociale assegna un contributo pari al 30% delle spese di gestione. Il comune, in ottemperanza al dettato della L.R.31/84 contribuisce, previa convenzione con la scuola, alle spese per il servizio mensa. Le famiglie dei bambini, con il versamento della retta mensile, contribuiscono alla copertura delle spese sostenute dalla scuola. È federata alla F.I.S.M. e i rapporti tra l’ente gestore e il personale sono regolati dal CCNL stipulato tra la F.I.S.M. Nazionale e le OOSS scuola. 7
3.2. RISORSE ESTERNE La scuola dell’infanzia Don Basilio Meloni affiliata alla F.I.S.M è una scuola parrocchiale, al suo interno è attivo il servizio mensa autorizzato e rinnovato annualmente dal comune di Dorgali e in collaborazione con l’A.S.L di Nuoro che effettua controlli periodici. 3.3. SPAZI/TEMPI SPAZI La scuola dell’infanzia “Don Basilio Meloni” usufruisce di uno stabile di quattro piani e di un ampio cortile con giardino che consente un contatto diretto con la natura ed è un luogo ideale per le attività motorie e i giochi all’aperto. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA PIANO SEMINTERRATO La scuola dispone dei seguenti ambienti: 1 locale cucina per l’espletamento del servizio mensa scolastica 1 dispensa servizi igienici per il personale educativo e ausiliario 1 sala per il personale 3 ripostigli 1 refettorio per il personale religioso PIANO PRIMO porta antipanico 1 ampio corridoio in cui sono presenti armadietti per la sistemazione del corredo di ciascun bambino , da cui si accede all’uscita di sicurezza I servizi che comprendono 6 bagni per i bambini/e e 1 bagno attrezzato per i disabili 1 sala mensa 1 ampio salone come spazio comune per l’accoglienza e i giochi 1 locale ripostiglio con attrezzi e detersivi per la pulizia degli ambienti 1 aula per la sezione primavera 1 aula laboratorio SECONDO PIANO 1 aula computer 4 aule per le 4 sezioni 1 servizio igienico 1 ripostiglio 1 cappella 1 ampio corridoio per eventuali attività, da cui si accede all’uscita di sicurezza esterna con scala antincendio a norma di legge. 8
PIANO TERZO 1 Appartamento del personale religioso 1 terrazza La scuola è dotata di ascensore interno e di estintori come previsto dalle norme di legge. La scuola può contare sui seguenti strumenti: televisore, lettore DVD computer, stampante multifunzione fotocopiatore HI-FI stereo macchina fotografica videocamera videoproiettore microfoni e casse audio per le recite scolastiche SPAZI ESTERNI La scuola è dotata di un ampio cortile di circa 2000 mq che comprende una zona attrezzata con 2 scivoli, 3 altalene, 1 castello, 2 cavalli a dondolo, 2 casette di legno, 2 servizi igienici, 2 ripostigli per i giochi e 1 anfiteatro. Nella zona retrostante la scuola trova spazio un ampio parcheggio interno. Entrambe le zone sono dotate di ingresso. Gli arredi delle aule, degli spazi comuni e all’aperto rispondono alle normative vigenti. 9
TEMPI GIORNATA TIPO ACCOGLIENZA: la giornata inizia con l’accoglienza in salone in cui si ORE 08.00-09.30 dà spazio al gioco libero. ATTIVITÀ DIDATTICA: i bambini sono nelle rispettive sezioni e si dà ORE 09.30-11.30 inizio all’attività didattica. PREPARAZIONE ALLA MENSA: i bambini, suddivisi per sezioni, si ORE 11.30-12.00 recano in bagno e si spostano in sala mensa con la loro insegnante. PRANZO: nella sala mensa i bambini consumano il pasto in presenza ORE 12.00-13.00 delle loro insegnanti. GIOCO LIBERO - ATTIVITÀ MOTORIE: attività libere o ORE 13.00-14.30 organizzate nel salone o in giardino. ATTIVITÀ DIDATTICA: i bambini proseguono le attività didattiche in ORE 14.30-15.30 sezione. USCITA: in attesa dell’arrivo dei genitori, l’insegnante intrattiene i ORE 15.30-16.00 bambini con giochi liberi o strutturati. LA SCUOLA È APERTA: DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ: DALLE ORE 08.00 ALLE ORE 16.00 IL SABATO: DALLE ORE 08.00 ALLE ORE 13.00 APPUNTAMENTI SCUOLA-FAMIGLIA Per le iniziative promosse nel corso dell’anno la nostra scuola mira a creare un clima di dialogo e di confronto per un aiuto reciproco coinvolgendo i genitori nel progetto educativo. A tale scopo s’identificano, durante l’anno scolastico, diversi momenti d’incontro: GIORNATA ECOLOGICA FESTA DEI NONNI NATALE CARNEVALE FESTA DI SAN GIUSEPPE E DEL PAPÀ PASQUA FESTA DELLA MAMMA FESTA FINE ANNO SCOLASTICO CALENDARIO SCOLASTICO (VEDI ALLEGATO 3) 10
ORGANI COLLEGIALI Nella scuola sono attivi organismi di gestione che assicurano la partecipazione alla vita della scuola di tutti i soggetti coinvolti: COLLEGIO DEI DOCENTI: mensilmente le insegnanti di tutte le sezioni si incontrano per programmare l’attività didattica educativa generale, la valutazione periodica delle attività e il calendario scolastico. ASSEMBLEA DEI GENITORI: è presieduta dalla coordinatrice, dalle insegnanti della scuola e dai genitori. Durante tale assemblea, convocata all’inizio dell’anno, vengono eletti i rappresentanti di sezione, si discutono e formulano proposte in merito alle attività scolastiche. Durata rappresentanti di sezione: un anno scolastico. ASSEMBLEA DEI LAVORATORI: la coordinatrice, le insegnanti, le cuoche e il personale ausiliario si riuniscono all’inizio dell’anno per eleggere i rappresentanti dei lavoratori. CENTRO ESTIVO Nei mesi di luglio e agosto per venire incontro alle esigenze delle famiglie che prevalentemente trovano occupazione nei mesi estivi, dal 1998 è attivo il centro estivo rivolto esclusivamente ai bambini frequentanti la scuola. CRITERI FORMAZIONE CLASSI/FORMAZIONE Le 4 sezioni presenti nella nostra scuola dell’infanzia sono tutte strutturate in modo eterogeneo. Tale sistema permette al bambino un apprendimento più naturale che può essere paragonato a quello che il bambino ritrova in famiglia. Infatti in tal modo si promuove il cosiddetto “apprendimento sociale”, in cui i bambini imparano gli uni dagli altri, collaborano tra di loro stimolando il confronto. I bambini più piccoli interagiscono in maniera molto positiva con i compagni più grandi e questi ultimi hanno l’opportunità di rafforzare le proprie competenze. Le classi lavorano anche per sezioni aperte, i bambini potendosi spostare da un ambiente all’altro, arricchiscono e ampliano le proprie competenze. Tutti gli alunni hanno quindi più opportunità educative, più stimoli, più centri di interesse e maggiori possibilità di socializzazione. Le insegnanti lavorano in piena collaborazione realizzando attività educative e didattiche in funzione del soddisfacimento dei bisogni del bambino: affettivi, emotivi, di socializzazione, di educazione e formazione. 11
3.4. FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE Le docenti hanno partecipato ai seguenti corsi di aggiornamento formazione 2010: -Aprile: “La professionalità magistrale nella scuola dell’infanzia” FIRENZE -settembre:“Insegnare alle regole e all’autonomia nella scuola dell’infanzia”NUORO FISM -settembre: “Le difficoltà di apprendimento a scuola” TORINO CORSO INGLESE “SARDINIA SPEAK ENGLISH” 2011: -settembre: “Patto formativo e il racconto della bella notizia” NUORO FISM 2012 “La cura pedagogica” FISM 2014 “Autostima e autoefficacia”FISM 2015 -Febbraio/aprile: “Scuola attiva e inclusiva” I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO A.I.M.C -Maggio: “Imparare al volo col metodo analogico intuitivo” BORTOLATO CAGLIARI CENTRO STUDI ERICKSON -Novembre: “Insegnare con il metodo analogico-scuola infanzia” NUORO IRSEF-IRFED SASSARI -Settembre/dicembre: “Corso inglese” A.I.M.C ENTE CERTIFICATORE PEARSON -Dicembre “Non solo segni ma disegni: analisi grafica in eta’ infantile” A.I.M.C 2016 -Settembre:” Il patto educativo tra scuola e famiglia “ FISM -Ottobre: Corso di formazione “metodo analogico” Erickson 2017 -Novembre 2017- marzo 2018: Corso di aggiornamento “insegnanti di religione cattolica” -Febbraio- aprile: “corso di formazione sul RAV” FISM -Ottobre 2017- marzo 2018: “Corso inglese” A.I.M.C 2018 -Dicembre: corso di aggiornamento” insegnanti di religione cattolica” 12
FORMAZIONE OBBLIGATORIA Il personale della scuola materna “Don Basilio Meloni” segue periodicamente i corsi relativi a: -Igiene dei prodotti alimentari e sistema H.A.C.C.P. -Addetti alla Prevenzione degli incendi, Lotta Antincendio e Gestione delle emergenze -Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione -Addetti al Primo Soccorso Aziendale gruppo B-C -Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) 3.5. CURRICOLO La scuola dell’infanzia si inserisce in un percorso educativo iniziato in famiglia e pone le basi degli apprendimenti futuri della scuola primaria. Le azioni educative sono sostenute da scelte pedagogiche di fondo che privilegiano l’esperienza come fonte di conoscenza attraverso: - il gioco: risorsa fondamentale per gli apprendimenti e per le relazioni; - l’esplorazione e la ricerca: modalità propria del bambino che impara ad indagare e conoscere attraverso il fare, le esperienze dirette di contatto con la natura, le cose e i materiali; - la vita di relazione: contesto nel quale si svolgono il gioco, l’esplorazione e la ricerca in un clima sereno e rispettoso dei tempi, dei ritmi evolutivi e delle capacità di ciascuno; - la promozione dell’autonomia personale nel processo di crescita. La scuola dell'infanzia è particolarmente sensibile ai bisogni di ogni bambino, per soddisfare tali necessità struttura e attua in modo condiviso il proprio lavoro attraverso progetti personalizzati, laboratori e attività in piccolo gruppo, con la ricerca, l’esplorazione e la sperimentazione. Uscite didattiche e viaggi d’istruzione rappresentano per la scuola momenti che integrano l’attività didattica favorendo la socializzazione e l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta. Le proposte educative, che partono da una attenta osservazione dei bambini, hanno come finalità l’acquisizione delle competenze, passando dal sapere al saper fare e al saper essere. Ogni progetto si articola tenendo in considerazione le competenze chiave europee: comunicazione nella madrelingua; comunicazione nelle lingue straniere; competenze di base in matematica, scienze e tecnologia; competenze digitali; imparare a imparare; competenze sociali e civiche; spirito di iniziativa e imprenditorialità; consapevolezza ed espressione culturale; che si sviluppano nei seguenti Campi d’esperienza: il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme); il corpo in movimento (identità, autonomia, salute); 13
immagini, suoni e colori (gestualità, arte, musica, multimedialità); i discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura); la conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura). Le unità di apprendimento possono essere di plesso (coinvolgendo tutte le sezioni della scuola), di gruppo o di intersezione. I progetti di intersezione vengono offerti ai bambini di più sezioni suddivisi in modo da formare gruppi della stessa età; si tratta di attività pensate in relazione alle caratteristiche di sviluppo e alle potenzialità di bambini di 3, 4 e di 5 anni. Le unità di apprendimento che si attuano sono le seguenti: Formazione linguistica: sviluppa la capacità di esprimere i propri sentimenti, pensieri, stati d’animo, gusti e sensazioni attraverso il linguaggio. Le finalità principali dell’educazione linguistica sono definite nelle Indicazioni Nazionali della scuola dell’infanzia, sono quelle di far acquisire ai bambini la fiducia nella proprie capacità di comunicazione e di espressione, di far riconoscere il diritto degli altri alle proprie idee e opinioni, di promuovere la formazione delle idee personali e di manifestarle, di sostenere lo sforzo dei bambini di ascoltare e comprendere, di renderli capaci di risolvere i conflitti con la discussione e di far loro assumere la consapevolezza della possibilità di esprimere le proprie esperienze in modi diversi. La costruzione di una competenza linguistica ampia e significativa verrà favorita utilizzando accanto ai codici verbali anche quelli extra verbali come fattori di integrazione e di potenziamento reciproco. Si cercherà di operare, offrendo adeguate sollecitazioni, affinché gli svantaggi linguistici iniziali vengono eliminati o almeno ridotti; a questo scopo ci serviremo di tutte le conversazioni che traggono origine dalle domande e dalle osservazioni dei bambini. Educazione psico-motoria : il progetto si propone di sollecitare la conoscenza di sé, per favorire un’evoluzione motoria, affettiva e psicologica attraverso il piacere dell’agire, di giocare e di trasformare in modo personale l’ambiente e i materiali a nostra disposizione. L’educazione psico-motoria svolge un ruolo ben delineato nell’attività didattica in quanto stimola lo spirito di ricerca che i bambini estendono a molteplici forme di sapere, favorisce l’inclusione di bambini con disabilità, sviluppa la creatività. Attraverso i gesti e i movimenti non solo esprimiamo stati d’animo e atteggiamenti ma stimoliamo la fantasia, l’immaginazione, sviluppando lo spirito creativo. Esperienze logico matematiche: i bambini hanno un primo approccio logico matematico con la realtà che li circonda attraverso il contare, l’ordinare, il raggruppare, il comparare, ecc., in considerazione del fatto che proprio in questa età maturano in essi le capacità di strutturazione delle forme degli oggetti, le capacità di porli in rapporto e quindi di numerarli, misurarli, metterli in relazione, valutarli. Educazione scientifica: le finalità da raggiungere con l’educazione scientifica nella scuola dell’infanzia sono quelle di far acquisire al bambino conoscenze ed abilità che ne arricchiscano la capacità di comprendere e di rapportarsi con il mondo circostante, secondo schemi conformi alla sua struttura mentale. L’educazione scientifica che si propone ai bambini di questa età deve essere “fatta” e non raccontata, svolta come attività esplorativa, di ricerca, invenzione e scoperta. Educazione all’immagine: l’educazione all’immagine nella scuola dell’infanzia si affianca all’educazione linguistica, all’educazione musicale e all’educazione motoria, poiché l’immagine, la lingua verbale, il gesto e il suono appartengono all’universo del linguaggio inteso come espressione e comunicazione. 14
I bambini manipolano, impastano e modellano, promuovendo così la percezione diretta tridimensionale e la coordinazione oculo-manuale. Abituare i bambini a disegnare e dipingere vuol dire favorire opportunità di espressione, allenarli a riconoscere e riprodurre forme e colori, affinare le loro capacità senso motorie, favorire la maturazione della sfera affettiva, sviluppare la capacità di rappresentare, in modo da condurre ad una maggiore padronanza dei linguaggi visivi. Il disegno è la tecnica espressiva più immediata che il bambino è portato ad usare per rappresentare la realtà. Il disegno risponde ad una esigenza di movimento ma è anche qualcosa che trasforma le parole in immagini e le immagini in parole. Per raggiungere tali obiettivi l’insegnante dialogherà con i bambini arricchendo la loro esperienza, rimuovendo blocchi psicologici e difficoltà personali. Educazione alla cittadinanza: nella scuola dell’infanzia si pongono le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva, attraverso una didattica che, finalizzata all’acquisizione di competenze di “cittadino”, presuppone il coinvolgimento degli alunni in attività operative. Il compito fondamentale della scuola è quello di “fare cittadinanza” con lo studio di progetti e attività, volti alla creazione di diversi ambienti di apprendimento, dove si possono mettere in pratica i principi della democrazia, pacifica convivenza, dialogo e benessere comune. Avendo come obiettivo principale la formazione di un cittadino in grado di apprendere, pensare e stare positivamente in mezzo agli altri. All’interno della scuola, l’educazione alla cittadinanza deve coinvolgere in egual misura tutti gli operatori, che devono sentirsi coinvolti in questo importate compito formativo. L’educazione alla cittadinanza deve essere vista, non come materia da insegnare ma come sfondo integratore che orienta tutte le scelte educative proposte. Il gioco negli anni della scuola dell’infanzia, ha un ruolo fondamentale, il bambino condividendo un gioco con uno o più compagni incontra subito l’esigenza di negoziare ruoli, strumenti spazi e tempi, questo è particolarmente evidente nel gioco simbolico in cui i bambini sperimentano scenografie dove gli attori hanno ruoli complementari. Ogni scenografia ha le sue regole che, se rispettate, consentono il “regolare” svolgimento del gioco, se invece violate, si scatena il conflitto e il gioco spesso di esaurisce. Vivere questi ruoli sfidandone i confini, aiuta a crescere, perché chiama in causa emozioni, parole e azioni che con il tempo diventano sempre più adeguate ed efficaci. Nei giochi motori che presuppongono delle regole e implicano intesa e collaborazione, il confronto diviene serrato, se le regole non vengono rispettate o trasgredite ripetutamente, il bambino è costretto a uscire dal gioco. L’art. 3 della Costituzione garantisce il diritto all’uguaglianza e alle pari opportunità; ciascun bambino arriva a scuola con storie personali diverse, contesti culturali e sociali diversi, queste diversità scatenano spesso nel bambino diffidenza e paura, mentre andrebbero viste come risorse. Il ruolo dell’adulto diviene quindi fondamentale quale tutore della cittadinanza e dell’uguaglianza, offrendo continue occasioni di gioco/confronto, riservando per se il ruolo di mediatore, limitando i propri interventi e lasciando liberi i bambini di sperimentare, se l’adulto non cura questi aspetti i bambini avranno difficoltà ad organizzarsi in modo propositivo e creativo. Il progetto si propone di attivare ed esercitare con consapevolezza la cittadinanza attiva nei bambini, nei genitori e negli insegnanti attraverso azioni congiunte, impegnando gli alunni in progetti esterni alla scuola aderendo alle proposte che il territorio locale offre, in particolare collaborazioni con la Parrocchia, ASL, Vigili Urbani, Vigili del Fuoco, biblioteca comunale e associazioni di volontariato. 15
Approccio all’inglese: una volta alla settimana si terrà un incontro con l’ausilio di docenti esperti per un primo approccio, prevalentemente in forma ludica, alla lingua straniera. Educazione alle emozioni: verranno proposte attività che permettano, attraverso esperienze di gioco e di relazione, di imparare a conoscersi e a stare con gli altri, riconoscendo le proprie e altrui emozioni. Approccio alla letto scrittura: verranno proposti giochi fonologici per favorire la prevenzione dei disturbi specifici di apprendimento. Per i bambini di tre e quattro anni l’approccio verrà svolto prevalentemente attraverso esperienze ludiche. Con i bambini di cinque anni si alterneranno attività spontanee e guidate che permettano l’acquisizione di competenze grafiche e fonologiche per prepararli alla scuola primaria. Sviluppo dei principi morali: è stato vivamente sostenuto che anche il senso morale, così come tutte le altre particolari caratteristiche della personalità, è soggetto ad una progressiva evoluzione, per cui un’educazione in tal senso, fin dalla primissima infanzia, può dare proficui risultati. Di importanza fondamentale per l’educazione morale è la programmazione di attività che favoriscono l’ordine, come momenti di silenzio che permettono concentrazione ed attenzione, come il canto, il dialogo, i giochi e le drammatizzazioni collettive. L’educazione alla musica: l’apporto dell’attività sonoro-musicale per la formazione della personalità del bambino è fondamentale, ragion per cui non deve essere ridotta a pura occasione di svago ma deve impegnare il bambino, renderlo attento ad una molteplicità di situazioni, di fenomeni e di esperienze, sollecitarlo a pensare, produrre idee ed emozioni che la musica è in grado di comunicare. 16
4. Valutazione All’interno della nostra scuola non è stato ancora attivato in modo sistematico il processo di autovalutazione. Siamo in una fase iniziale di sperimentazione degli strumenti di analisi, per individuare quelli più idonei ad individuare le positività da potenziare e le criticità su cui attivare azioni di miglioramento. Per quanto concerne la valutazione delle abilità e delle competenze mettiamo in atto attività di osservazione iniziali per conoscere i bambini, i loro bisogni e le caratteristiche del gruppo sezione; durante il percorso monitoreremo l’efficacia delle proposte educative, evidenziandone punti di forza e di debolezza. Infine per la valutazione e il potenziamento, ormai da qualche anno ci serviamo di diversi testi: “SR 4-5 SCHOOL READINESS”, a cura di Zanetti e Cavioni, Erickson; “Test per la scuola, conosco le forme” di D.Lucangeli, I.C. Mammarella, M. Todeschini, G. Miele, C. Cornoldi, Giunti scuola “Test per la scuola, pronti per la prima”, di A. Molin, S. Poli, Giunti scuola. 5. IRC Le attività della nostra scuola hanno come comune denominatore la matrice cristiana, che viene riportata in tutte le attività svolte. Per l’insegnamento della religione cattolica ci si adegua a quanto previsto dal MIUR e dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI Prot. N. 484/2012) e a quanto emanato dal DPR 20 agosto 2012,n. 175 (Esecuzione dell’Intesa tra i Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana per l’IRC nelle scuole pubbliche” statali e paritarie). Si ricorda che: “l’insegnamento della religione cattolica è impartito, nel rispetto della libertà di coscienza degli alunni, secondo indicazioni didattiche che devono essere conformi alla dottrina della Chiesa e collocarsi nel quadro delle finalità della scuola”. 6. Scuola inclusiva e le scelte educative Il nostro Istituto riserva un’attenzione particolare agli alunni diversamente abili o in condizioni di svantaggio culturale e sociale. La nozione di svantaggio nell’ambito scolastico comprende una vastissima gamma di situazioni di carattere socio-economico culturale oltreché affettivo, emotivo, relazionale che spesso pongono gli alunni su livelli di partenza disuguali. La scuola dell’infanzia diviene strumento per la riduzione e la eliminazione degli svantaggi che condizionano negativamente lo sviluppo della personalità dei bambini specialmente nel periodo della prima infanzia. Oggi è doveroso fornire a tutti gli alunni uguaglianza di opportunità educative tenendo presenti le esigenze particolari di svantaggio dei singoli soggetti, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità. Gli alunni in condizioni di svantaggio vanno sapientemente impegnati, alternando l’attività individuale a quella collettiva, rendendo proficuo il tempo della scuola, occupandoli spesso in prima persona, anche con qualche semplice incarico. Il tracciare un percorso individualizzato non vuol dire farlo incamminare per una strada diversa da quella degli altri, ma soltanto per una strada più agevole che gli consenta un’andatura su misura. Riteniamo che la scuola abbia il compito di promuovere la piena integrazione di tutti gli alunni, partendo dalle risorse e potenzialità di ognuno di essi per accompagnarli lungo il percorso scolastico/formativo. Per quanto riguarda gli alunni “certificati”, il consiglio di classe 17
predispone, come prevede la normativa, un P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato), in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti dei servizi territoriali (Legge 104/92). Il nostro istituto applica l’inclusività nell’ambito delle riserve. RIFERIMENTI NORMATIVI Circolare Ministeriale n. 1 del 4 gennaio 1988: ha per oggetto la continuità educativa nel processo di integrazione degli alunni portatori di handicap. Legge 148 del 5 giugno1990: ridefinisce la figura degli “insegnanti di sostegno che assumono la contitolarità delle classi in cui operano, collaborano con gli insegnanti, con i genitori e con gli specialisti delle strutture territoriali, per programmare ed attuare progetti educativi personalizzati. ” La Legge quadro n. 104 del 1992: garantisce, sulla base di una materia chiaramente costituzionale, il diritto della persona disabile ad usufruire dell’assistenza necessaria, nonché a godere pienamente della propria libertà, autonomia, integrazione, a livello educativo, sociale, lavorativo. 7. Domanda offerta formativa e valutazione La nostra scuola presente nel territorio dal 1943 costituisce per la comunità un punto di riferimento per le famiglie che la scelgono. Negli anni ha adeguato la propria offerta formativa ed educativa adattandosi ai cambiamenti che la società pone in materia di educazione. La scuola durante l’anno si fa coinvolgere dalle iniziative e dai diversi progetti portati avanti dalle istituzioni e dagli enti territoriali come: la parrocchia, il comune, la biblioteca, i musei del circondario. L’economia del nostro territorio, prevalentemente di tipo agro-pastorale ma con una forte propensione turistica che si intensifica nei mesi estivi, fa si che ci sia il bisogno di un servizio estivo per sovvenire alle richieste dei genitori impegnati nelle stagioni estive. Viste tali esigenze dal 1998 si è dato vita al servizio “campo estivo” nei mesi di luglio e agosto. All’interno del nostro istituto è presente una sezione primavera che garantisce la continuità verticale con la nostra scuola dell’infanzia. 8. La continuità educativa La nostra scuola prevede un sistema di rapporti in primo luogo con la sezione primavera presente all’interno dell’istituto e con la scuola primaria di Dorgali, ponendosi in una situazione di continuità e complementarietà nel percorso educativo. Il passaggio da un ambiente all’altro potrebbe diventare motivo di insicurezza per il bambino e per le famiglie. Abbiamo organizzato la nostra giornata scolastica con dei momenti di compresenza con la sezione primavera, in modo che la programmazione educativa, didattica e organizzativa sia continuata in senso aperto e costruttivo. La continuità che si crea dal passaggio dalla nostra sezione primavera alla scuola dell’infanzia aiuta ad affrontare questi cambiamenti con maggiore serenità evitando bruschi cambiamenti. All’inizio dell’anno scolastico sono sempre previsti degli incontri con i docenti della scuola primaria per discutere della formazione delle prime classi, per far in modo che si formino classi il più omogenee possibili. Per favorire una situazione di continuità la scuola dell’infanzia dovrà assolvere i suoi compiti: insegnare ai bambini a saper vivere in comune, a saper giocare e lavorare in gruppo, a saper 18
parlare in modo corretto e a saper comportarsi educatamente, senza anticipare quelle che saranno le attività della scuola primaria, ma ponendone le basi. Oltre alla continuità con le esperienze precedenti e successive, la scuola cerca di istaurare “interazioni articolate positive con la famiglia, la comunità e la realtà extrascolastica”. La scuola non può isolarsi dalla “società educante”, proprio perché l’ambiente educativo è costituito dall’insieme di tutte le possibili esperienze sociali, civili, morali, religiose che il bambino realizza nella realtà extrascolastica. La scuola cerca di attivare la collaborazione e la partecipazione dei genitori e della famiglia alla vita della scuola, attraverso incontri regolari per discutere insieme ipotesi e proposte, creando occasioni di scambio , verifica ma anche di festa. Scuola e famiglia non possono considerarsi due mondi chiusi l’uno all’altro, perché se pur in maniera diversa, hanno in comune l’azione educativa sul bambino. 19
Conclusioni In data 09/01/2019 viene approvato il PTOF relativo alla “Scuola Materna Don Basilio Meloni sita in Dorgali. Dorgali, 09/01/2019 Il Legale Rappresentante Don Michele Casula 20
ALLEGATO 1 Progetto educativo della scuola L’educazione nel mondo cristiano pone al centro il bambino, rispetto al quale gli educatori debbono non solo istruire ma sopratutto educare, in quanto istruire significa organizzare, pianificare e fissare informazioni e strutture (intellettuali e motorie) che aiutano a risolvere i problemi della vita; mentre educare significa attivare la libertà e conseguentemente operare per formare un individuo, ossia porre le basi affinché il bambino diventi una persona. Compito dell’educatore è operare per formare il bambino, futuro adulto, in modo completo. Da una lettura degli orientamenti si deduce che certi campi di esperienza, nello specifico: il corpo e il movimento, immagini, suoni e colori, i discorsi e le parole, il sé e l’altro, la conoscenza del mondo possono essere proposti e vissuti in modo cristiano. Compito dei docenti è rendere operativo il tutto. Educare in modo cristiano significa: Attivarsi per far sì che il bambino, futuro adulto, si realizzi; Dare un ruolo centrale agli aspetti relazionali in un contesto di effettiva partecipazione, aiuto, condivisione, accompagnamento, incoraggiamento e valorizzazione; Accogliere le diversità considerandole una ricchezza per valorizzare e promuovere l’identità personale e culturale di ciascuno. Noi educatori dobbiamo ricordarci che il bambino: Possiede capacità e competenze che gli consentono di auto svilupparsi, per cui è capace di apprendere in una situazione intenzionalmente progettata e realizzata; Tende a svilupparsi in modo armonico; Interiorizza ogni apprendimento, in ambito scolastico la conoscenza può essere incanalata grazie ai rapporti con i coetanei e con gli adulti con cui si pone in relazione. 21
ALLEGATO 2 PARROCCHIA SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA - DORGALI REGOLAMENTO – QUADRO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA PARROCCHIALE “DON BASILIO MELONI” Art. 1 NATURA E SCOPI DELL’ISTITUZIONE La Scuola dell’Infanzia Parrocchiale “don Basilio Meloni ” di Dorgali si configura quale attività senza fini di lucro della Parrocchia S: Caterina d’Alessandria , ente ecclesiastico civilmente riconosciuto, iscritto nel registro delle Persone Giuridiche presso la Prefettura di Nuoro al n. 86, con sede nel Comune di Dorgali., Via Giovanni XXIII, 15 Cod. Fisc 00210660916 Detta scuola, già attiva dall’anno 1943, ha ottenuto il riconoscimento paritario ai sensi della legge 62/2000 con Decreto Ministeriale del 27/02/2001, ed è iscritta nell’elenco delle scuole paritarie del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca (MIUR) con il Codice meccanografico : NU1A01200T La Scuola dell’Infanzia Parrocchiale: a) svolge il suo servizio come espressione dell’identità della Chiesa Cattolica locale, assumendosi l’impegno di soddisfare l’esigenza dell’educazione dell’infanzia e del sostegno della famiglia; b) è aperta ai contributi della comunità ecclesiale e civile in cui esprime la propria originalità educativa e la propria disponibilità alla ricerca ed alla sperimentazione, favorendo i rapporti con le istituzioni presenti sul territorio per un confronto costruttivo e una verifica delle proprie attività; c) alla luce dell’ispirazione cristiana, concorre alla educazione e allo sviluppo fisico, affettivo, cognitivo, morale, sociale e religioso dei bambini e delle bambine in età prescolare, promuovendone le potenzialità di autonomia, creatività, apprendimento e la maturazione dell’identità per assicurare, nella individualità e irripetibilità personale, una effettiva eguaglianza di opportunità educative; d) la scuola, alla quale è riconosciuto lo svolgimento di servizio pubblico, accoglie senza discriminazione alcuna, qualsiasi bambino i cui genitori siano a conoscenza del progetto educativo della scuola stessa (Legge 62/2000, art 1, commi 2,3); e) accoglie i bambini residenti nel Comune di Dorgali e, se vi sono posti disponibili, anche i bambini provenienti da altri Comuni; f) considera la qualificazione e l’aggiornamento del proprio personale condizione fondamentale dell’impegno educativo, e programma l’attività didattica facendo riferimento agli orientamenti ministeriali per la progettazione delle attività educative per la scuola dell’Infanzia; g) si avvale della piena libertà riconosciuta alle scuole paritarie per quanto concerne l’orientamento culturale e l’indirizzo pedagogico didattico. Tenuto conto del proprio progetto educativo, l’insegnamento è improntato ai principi stabiliti dalla Costituzione Italiana; h) riconosce nella famiglia il contesto primario del bambino, ponendosi come aiuto, continuazione, integrazione e promozione del compito educativo dei genitori e promuovendo la collaborazione e la corresponsabilità attiva scuola - genitori - personale docente e non docente; i) rispondendo alle necessità dei bambini e dei genitori, nei limiti dei mezzi disponibili, ha facoltà di ampliare il servizio a favore dell’infanzia con l’istituzione di un micronido e con la promozione di iniziative scolastiche ed extrascolastiche a carattere formativo, ricreativo, assistenziale e religioso nell’ambito specifico dell’intera famiglia. 22
Art. 2 COMITATO DI GESTIONE La Scuola dell’Infanzia Parrocchiale “don Basilio Meloni” è amministrata dal Parroco, che ne è Presidente e legale rappresentante, o da un suo delegato legalmente autorizzato. Al fine di essere coadiuvato nelle sue funzioni e competenze il Parroco, Presidente - legale rappresentante della scuola, a garanzia della partecipazione della Comunità cristiana alla conduzione della scuola stessa, istituisce un Comitato di Gestione formato da 6 (sei ) membri, così composto: a) il Parroco, Presidente di diritto; b) un membro scelto dal Parroco esperto in legislazione e aspetti giuridici; c) un membro scelto dal Parroco con conoscenze sanitarie; d) un genitore eletto tra i genitori dei bambini frequentanti la Scuola dell’Infanzia Parrocchiale; e) un rappresentante del personale, scelto dal parroco; f) la coordinatrice - religiosa. Tutti i componenti del Comitato di Gestione durano in carica tre anni e possono essere riconfermati, ad eccezione del rappresentante nominato dall’assemblea dei genitori, che dura in carica fintanto che il proprio figlio frequenti la scuola dell’infanzia. Il coordinatore pedagogico-didattico della Scuola dell’Infanzia Parrocchiale partecipa, di norma, alle riunioni del Comitato di Gestione. Art. 3 FUNZIONI DEL COMITATO DI GESTIONE Il Comitato di Gestione coadiuva il Presidente esprimendo il proprio parere in ordine alle seguenti questioni: a) stesura e modifica dei regolamenti relativi al funzionamento della scuola dell’Infanzia; b) assunzione, sospensione, licenziamento del personale, in conformità alle disposizioni previste dal C.C.N.L. e dal regolamento organico del personale; c) stipula di convenzioni con il Comune di DORGALI e con altri enti pubblici e privati; d) definizione della modalità e della misura delle rette di frequenza della scuola dell’Infanzia; e) stesura del bilancio preventivo e del bilancio consuntivo per anno solare conforme alle regole della pubblicità legale (Legge 62/2000, art. 1, lettera a), da inviare al Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici (CPAE) ed all’Amministrazione Comunale di DORGALI secondo le modalità previste dalla Convenzione; f) esame di iniziative e/o proposte che abbiano rilevanza economico-finanziaria sul bilancio; g) sicurezza igienico-sanitaria; sicurezza delle attrezzature e delle strutture; h) promozione e sostegno di iniziative a carattere formativo, ricreativo, assistenziale e religioso, nell’ambito specifico dell’infanzia e, più in generale, della famiglia; i) verifica della rispondenza del progetto educativo rispetto alla identità cristiana della scuola, nel contesto ecclesiale e nel contesto civile in cui opera; j) indicazioni in merito alla stesura del P.O.F. - Piano dell’Offerta Formativa - (DPR 275/1999) elaborato dal Collegio dei docenti, in armonia con le Indicazioni ministeriali per la scuola dell’infanzia e relativi aggiornamenti; k) determinazione dei criteri per la formazione di eventuali liste d’attesa nelle iscrizioni degli alunni. Il Comitato di Gestione è convocato in seduta ordinaria almeno 3 (tre) volte l'anno e, in seduta straordinaria, su iniziativa del Presidente. Art. 4 FUNZIONI E COMPETENZE DEL PRESIDENTE LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Il Presidente della scuola assume le responsabilità amministrative, civili e penali riguardo alle seguenti funzioni e competenze: 1. presidenza del Comitato di Gestione; 2. cura della tenuta dei verbali; 3. esecuzione delle deliberazioni degli organismi di gestione e verifica della conformità dell’attività della scuola in ordine al progetto educativo proprio della scuola; 4. gestione delle risorse umane e finanziarie: 5. compilazione e pubblicazione del bilancio della scuola (tenuta registri, contabilità ordinaria, dichiarazione dei redditi, ecc.); 6. nomina del personale docente, non docente e di coordinamento dell’attività didattica; 7. conservazione dei fascicoli personali dei docenti e del personale non docente; 23
8. applicazione del C.C.N.L. (liquidazione delle competenze spettanti, versamento di contributi assistenziali, previdenziali, concessione di permessi, congedi e aspettative, ferie, eccetera); 9. compilazione /aggiornamento del Registro delle presenze e assenze del personale; 10. compilazione /aggiornamento del Registro degli infortuni del personale e degli alunni; 11. certificazione annuale del servizio dei dipendenti; 12. certificazione dello stato di servizio complessivo dei dipendenti; 13. assicura la rispondenza delle strutture scolastiche e dei materiali in uso nella scuola, attraverso l’acquisizione e all’aggiornamento della documentazione prevista: Certificato di agibilità rilasciato dall’autorità comunale; Certificato di prevenzione incendi rilasciato dal Comando dei Vigili del Fuoco (oppure dichiarazione documentata di esonero); Certificato di idoneità igienico-sanitaria relativo all’intero edificio, sede della scuola, rilasciato dall’ASL competente per territorio; Documentazione prescritta per l’esercizio di ristorazione scolastica (cucina e mensa), rilasciata dall’ASL e comprovante gli adempimenti relativi previsti dalle norme vigenti (Manuale di autocontrollo HACCP e certificazioni di monitoraggio); Documento di valutazione dei rischi e documentazione comprovante gli adempimenti previsti dal Decreto legislativo 81/08 (nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e protezione, Piano di evacuazione e di emergenza, formazione del personale). 14. mantenimento dei rapporti con gli Enti locali e con gli organismi statali operanti sul territorio (Comune, Regione); 15. mantenimento dei rapporti con la FISM provinciale e con gli Uffici della Curia Diocesana e cura dell’adempimento delle direttive emanate; . Art. 5 FUNZIONI E COMPETENZE DEL COORDINATORE PEDAGOGICO-DIDATTICO Tali funzioni, in via straordinaria, possono essere assunte direttamente dal Presidente purché abbia però i requisiti connessi alla qualificazione didattico-pedagogica. In tutti gli altri casi il Presidente deve delegarla a una persona (anche un insegnante in servizio nella sezione) in possesso degli indispensabili requisiti di professionalità. Le funzioni del coordinatore sono: 1. cura la tenuta dei seguenti documenti: Registro delle iscrizioni degli alunni; Registro delle sezioni; Fascicoli personali degli alunni (C.M.339/92); 2. convoca e presiede il collegio dei docenti della scuola e ne cura la tenuta dei relativi verbali; 3. convoca e coordina il consiglio di intersezione e si assicura che siano tenuti i relativi verbali; 4. coordina l’attività didattica e di progettazione di iniziative finalizzate all’ampliamento dell’offerta formativa in armonia con il progetto educativo della scuola; 5. vigila sul personale docente e non docente in servizio e, se necessario, riferisce al Presidente le eventuali difficoltà e necessità; 6. segnala al Presidente iniziative di aggiornamento e formazione in servizio per il personale docente e non docente; 7. partecipa con gli altri docenti in servizio alle attività di aggiornamento organizzate dalla Diocesi, dalla FISM provinciale e/o da altre strutture operanti nell’ambito del “Sistema educativo nazionale di istruzione e formazione” d’intesa col Presidente della scuola; 8. anima e incentiva la partecipazione ad attività di coordinamento territoriale attraverso le reti di scuole costituite; 9. stimola e favorisce l’innovazione e la ricerca pedagogica; 10. promuove e propone formule innovative nell’organizzazione della vita scolastica, allo scopo di rispondere sempre meglio ai bisogni del bambino e alle attese delle famiglie; 11. propone iniziative finalizzate all’ampliamento dell’offerta formativa (progetti particolari, educazione ecologica, lingua straniera, psicomotricità, ecc.); 12. relaziona al Presidente della scuola in ordine alle materie di propria competenza; 13. fornisce informazioni agli organismi statali preposti alla vigilanza in relazione alle scelte metodologiche e alle strategie didattiche attivate, sentito il Presidente della scuola; 14. promuove iniziative atte a favorire la partecipazione dei genitori alla vita della scuola; 15. cura i rapporti con l’equipe medico-psico-pedagogica in presenza di alunni diversamente abili; 24
16. cura la tenuta del protocollo generale; Il Coordinatore pedagogico-didattico viene coinvolto dal Presidente, in ordine: alla elaborazione, realizzazione e verifica del Progetto Educativo della scuola (in linea con i principi generali della Costituzione Italiana), in particolare per quanto attiene l'ispirazione cristiana; alla definizione del calendario e dell'orario scolastico; alla definizione del regolamento interno della scuola; alla verifica della permanenza dei requisiti per il mantenimento della parità, ai sensi della legge 10 marzo 2002, n. 62; alla organizzazione di incontri che comportino l'impiego del personale docente; alla organizzazione delle visite guidate in ambiente extrascolastico con l'uso di mezzi di trasporto pubblici e/o privati; all’utilizzo delle strutture della scuola da parte di terzi, nel corso dell'anno scolastico. Art. 6 IL PERSONALE Il personale è nominato e assunto per chiamata da parte del Presidente, sentito il Comitato di Gestione, tenendo conto del progetto educativo della scuola e delle normative vigenti, in particolare, nell’ambito della scuola dell’infanzia paritaria (D.M.83/2008). Nella Scuola operano: il Coordinatore pedagogico-didattico, con o senza insegnamento, il personale docente, il personale non docente. Il rapporto di lavoro del personale, per le Scuole dell’infanzia aderenti alla FISM, è regolato dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro F.I.S.M.-OO.SS. (Federazione Italiana Scuole Materne - Organizzazioni Sindacali). All’atto dell’assunzione il personale docente: sottoscrive di accettare senza riserva di cooperare al raggiungimento delle finalità educative previste dal Progetto Educativo della scuola e specificate nel presente Regolamento, così come previsto dal CCNL; si dichiara disponibile all’insegnamento della religione cattolica, di cui si impegna ad ottenere la necessaria idoneità rilasciata dall’Ordinario diocesano ed a frequentare i relativi corsi di aggiornamento in materia. La scuola dispone di personale provvisto dei requisiti previsti dalle leggi vigenti, in ordine alle attività che è chiamato a svolgere. Le mansioni specifiche sono assegnate dal Presidente della scuola a ciascun operatore, che risponde al medesimo del proprio lavoro. Ogni operatore, pur nel rispetto dei compiti, è tenuto a rispondere ai bisogni dell'alunno (tenendo conto che ogni momento della giornata, nessuno escluso, rientra nello scopo educativo della scuola) e ad avere cura del materiale utilizzato nel compimento delle sue funzioni. Ogni operatore, ai fini della sicurezza sul lavoro (Dls.81/2008), dispone della formazione necessaria allo svolgimento dei compiti che gli sono assegnati. Tale formazione risulta dalle certificazioni (attestati di frequenza dei corsi specifici) di cui dispone ogni operatore, depositate in copia presso la segreteria della scuola. I docenti Ogni docente: a) è in possesso del titolo di studio prescritto per l'insegnamento nella scuola dell'infanzia paritarie secondo le vigenti leggi in materia; b) ha garantita la libertà di insegnamento, fermi restando gli indirizzi educativi e programmatici della scuola; c) è responsabile dell'integrità fisica e morale dei bambini della propria sezione e li assiste in ogni attività della giornata; d) instaura i necessari contatti per una serena e aperta cooperazione con le famiglie, evitando impedimenti, intralci o interferenze alla sua specifica funzione educativa; e) deve comunicare tempestivamente al Coordinatore pedagogico-didattico la propria assenza per malattia o per impreviste cause di forza maggiore; f) è obbligato per legge alla firma sottolineando l’ora all’ingresso e all’uscita dalla scuola non può, entrati gli alunni a scuola, lasciarli incustoditi, attendere ad occupazioni estranee ai propri doveri, interrompere o abbandonare il servizio, far riportare a casa i bambini senza autorizzazione del Coordinatore; 25
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