Piano Triennale dell'Offerta Formativa 2019-2022 Scuola dell'infanzia paritaria "Don Basilio Meloni" Dorgali - P.T.O.F.

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Piano Triennale dell'Offerta Formativa 2019-2022 Scuola dell'infanzia paritaria "Don Basilio Meloni" Dorgali - P.T.O.F.
P.T.O.F.
  Piano Triennale dell’Offerta
          Formativa
         2019-2022
Scuola dell’infanzia paritaria
   “Don Basilio Meloni”
            Dorgali

          Via Giovanni XXIII, 15
                tel. 0784/96116
       e-mail: s.caterina2003@tiscali.it
Piano Triennale dell'Offerta Formativa 2019-2022 Scuola dell'infanzia paritaria "Don Basilio Meloni" Dorgali - P.T.O.F.
INDICE

       PREMESSA                                                                        3
1.     CENNI STORICI                                                                   4
2.     FINALITÀ                                                                        6
3.     LA NOSTRA SCUOLA                                                                7
              3.1 RISORSE INTERNE                                                      7
              3.2 RISORSE ESTERNE                                                      8
              3.3 SPAZI/TEMPI                                                          8
              3.4. FORMAZIONE DEL PERSONALE                                            13
              3.5. CURRICOLO                                                           14

4.     VALUTAZIONE                                                                     17

5.     IRC                                                                             17

6.     SCUOLA INCLUSIVA E SCELTE EDUCATIVE(PAI)                                        17

7.     DOMANDA OFFERTA FORMATIVA E VALUTAZIONE                                         18

8.     LA CONTINUITÀ EDUCATIVA                                                         18

       CONCLUSIONI                                                                     20

                                      ALLEGATI DEL PTOF

       1. PROGETTO EDUCATIVO DELLA SCUOLA
       2. REGOLAMENTO DELLA SCUOLA
       3. CALENDARIO SCOLASTICO ANNUALE
       4. MENÙ SCUOLA DELL’INFANZIA “DON BASILIO MELONI”
       5. PROGRAMMAZIONE ANNO SCOLASTICO 2018/2019
       6. PROGRAMMAZIONE RELIGIONE: “IO, TU, NOI ...PER CRESCERE INSIEME A GESÙ”
       7. PROGETTO INGLESE
       8. PROGRAMMAZIONE SEZIONE PRIMAVERA

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PREMESSA

IL COLLEGIO DOCENTI

    - VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del sistema
        nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative
        vigenti”;
    - PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che:
    1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico
        precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa (d’ora in
        poi: Piano);
    2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le
        attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente
        scolastico;
    3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto;
    4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti
        d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;
    5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel
        portale unico dei dati della scuola;
    - TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà
    istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi
        e dalle associazioni dei genitori;
        tenuto conto dei riferimenti normativi D.P.R. 275/99 ART.3
        Legge 62/2000

                                                REDIGE

Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Il piano potrà essere rivisto annualmente
entro il mese di ottobre per tener conto di eventuali modifiche necessarie.

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1. CENNI STORICI

La scuola materna nasce a Dorgali nel 1943 per volere dell’allora parroco Don Basilio Meloni.
Essa è sorta per offrire un servizio alle esigenze delle famiglie allora molto povere e indigenti e
nel tempo ha adeguato la sua proposta educativa e formativa in risposta alle domande sempre
più complesse che la società pone in materia di educazione.
Essendo di ispirazione cristiana, fonda e permea il suo servizio educativo ai bambini e alle
famiglie sui principi del Vangelo; attraverso attività specifiche e con l’ausilio del libro di
religione, accompagna il bambino nella sua crescita come uomo e come cristiano.
È una scuola che pone al centro il bambino ed è quindi aperta a tutte le istanze che egli
propone, guida il bambino nel cammino della crescita stimolando curiosità e spirito di ricerca in
un corretto rapporto di rispetto e dialogo con tutti i bambini che incontra lungo il proprio
cammino.
La scuola accoglie tutti i bambini rispettando ogni cultura e religione in un costruttivo rapporto
d’integrazione e crescita reciproca. Promuove inoltre il dialogo aperto e schietto con le famiglie,
le agenzie educative e le istituzioni scolastiche presenti nel territorio.
Per rispondere alle esigenze di una società in continua evoluzione, nell’anno 2000/2001 la
scuola dell’infanzia “Don Basilio Meloni” è diventata paritaria ai sensi della legge 10 marzo 2000
n°62.
La scuola dell’infanzia “Don Basilio Meloni” è inserita in un contesto socio-culturale medio.
Con i suoi 225 chilometri quadrati di territorio, Dorgali è tra i comuni più estesi della Sardegna,
vanta di un invidiabile patrimonio naturale che si estende dal mare cristallino del Golfo di
Orosei alle selvagge montagne del supramonte.
Sviluppatasi ai piedi del monte Bardia, Dorgali dista poco meno di 10 km dalla frazione
marittima di Cala Gonone.
Tali caratteristiche fanno si che l’insediamento economico sia prevalentemente di tipo agro-
pastorale con una forte propensione turistica che si intensifica nei mesi estivi.
Una nota di rilievo va sicuramente all’artigianato locale, ritroviamo infatti abili maestri della
ceramica, della filigrana, del cuoio e della tessitura dei tappeti.
La scuola, radicata nel vivo della realtà territoriale in cui opera, ne tramanda i valori culturali,
morali, religiosi nel rispetto di una sana e autentica tradizione.
Alla fine degli anni 70 la scuola ha aderito alla F.I.S.M., federazione attraverso la quale
intraprende continui rapporti di collaborazione nonché di aggiornamento del personale
docente.

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Attraverso il P.T.O.F. si attualizzano i principi ispiratori del Progetto Educativo in risposta alle
esigenze di ogni bambino, nel rispetto dell’identità individuale, etnica, culturale e religiosa.
Tutto il personale della scuola nel rispetto di ruoli e competenze, concorre all’attuazione del
Progetto Educativo nel quale le educatrici coprono un ruolo irrinunciabile perché ad esse
compete lo specifico educativo. Esse infatti programmano attività didattiche e progetti che
consentono al bambino di raggiungere le finalità in ordine alla maturazione dell’identità,
conquista dell’autonomia, sviluppo delle competenze.

In questo contesto la scuola è altresì impegnata nella continuità educativa orizzontale (famiglia
– extra scuola) e verticale (nido – scuola elementari).
All’interno valuta e verifica periodicamente la validità della proposta educativa, modificandola
per meglio adeguarla alle necessità di ogni bambino.

La professionalità delle educatrici si evince non soltanto dall’adesione ai principi cristiani,
ispiratori della scuola stessa, ma anche dalla competenza psicologica – pedagogica –
metodologica che si arricchisce e aggiorna costantemente attraverso corsi di studio, seminari,
incontri proposti dalla F.I.S.M. e da altre organizzazioni sia regionali che nazionali.

Il dialogo, l’ascolto e il confronto costruttivo tra colleghe consentono di attuare in maniera più
incisiva tutte le attività programmate e progettate nella scuola.

I rapporti con le famiglie sono sempre stimolati per consentire una maggiore conoscenza sia del
vissuto del bambino che delle sue aspirazioni ed eventuali difficoltà da affrontare insieme.
Attraverso incontri sistematici si offre ai genitori la possibilità di conoscere la proposta
educativa della scuola e diventano anche opportunità di crescita in materia di educazione.

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2. FINALITÀ

La scuola dell’infanzia, fase fondamentale della vita del bambino e fase iniziale del suo iter
scolastico, lavora sinergicamente con le famiglie, nel rispetto dei diversi ruoli e funzioni con cui
condivide la corresponsabilità educativa.
La scuola attenendosi alla Costituzione italiana, alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e
dell’Adolescenza (1989), alle Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del
18/12/2006 e alla L. n. 107/2015, si attiva per favorire:

   L’accoglienza e l’inclusione;
   Lo sviluppo e la formazione del bambino al fine dell’acquisizione dell’autonomia e della
    definizione dell’identità
   Lo sviluppo delle competenze
   Lo sviluppo del senso della cittadinanza
   Le uguaglianze socio-culturali e territoriali

Tali obiettivi vengono conseguiti con un lavoro sinergico che vede coinvolti: la coordinatrice, le
maestre e il personale ausiliario.

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3. LA NOSTRA SCUOLA
3.1. RISORSE INTERNE

La scuola materna “Don Basilio Meloni” è gestita dal parroco pro-tempore Don Michele Casula
che è Presidente responsabile della gestione finanziaria e dei rapporti con le pubbliche
istituzioni.
Tutte le attività della scuola vengono coordinate da una coordinatrice responsabile pro-
tempore Suor Vincenza Vacca delle figlie di S.GIUSEPPE.

Nella scuola operano
4 insegnanti per le sezioni della scuola dell’infanzia:
    - Mula Caterina
    - Patteri Francesca
    - Boeddu Ilaria
    - Fancello Anania
1 insegnante per la sezione primavera:
    - Boeddu Caterina
2 religiose volontarie:
    - Suor Dina
    - Suor Vincenza
1 assistente:
    - Pira Angelina
1 cuoca:
    - Bacchitta Anna
3 ausiliarie:
    - Fancello Cristina
    - Mesina Caterina
    - Pinna Grazia
1 segretaria:
    - Secci Luisa
1 insegnante di sostegno:
    - Filia Michelina

La scuola materna si articola in 4 sezioni eterogenee che accolgono circa 70 bambini dai 3 ai 6
anni e una sezione primavera che accoglie i bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni.
È una scuola aperta ad ogni bambino e in presenza di bambini svantaggiati o disabili assume
personale con titolo specifico.
La Regione Autonoma della Sardegna riconoscendo il valore dell’opera educativa e sociale
assegna un contributo pari al 30% delle spese di gestione.
Il comune, in ottemperanza al dettato della L.R.31/84 contribuisce, previa convenzione con la
scuola, alle spese per il servizio mensa.
Le famiglie dei bambini, con il versamento della retta mensile, contribuiscono alla copertura
delle spese sostenute dalla scuola.
È federata alla F.I.S.M. e i rapporti tra l’ente gestore e il personale sono regolati dal CCNL
stipulato tra la F.I.S.M. Nazionale e le OOSS scuola.

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3.2. RISORSE ESTERNE

La scuola dell’infanzia Don Basilio Meloni affiliata alla F.I.S.M è una scuola parrocchiale, al suo
interno è attivo il servizio mensa autorizzato e rinnovato annualmente dal comune di Dorgali e
in collaborazione con l’A.S.L di Nuoro che effettua controlli periodici.

3.3. SPAZI/TEMPI

SPAZI

La scuola dell’infanzia “Don Basilio Meloni” usufruisce di uno stabile di quattro piani e di un
ampio cortile con giardino che consente un contatto diretto con la natura ed è un luogo ideale
per le attività motorie e i giochi all’aperto.

DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA

PIANO SEMINTERRATO
La scuola dispone dei seguenti ambienti:
      1 locale cucina per l’espletamento del servizio mensa scolastica
      1 dispensa
      servizi igienici per il personale educativo e ausiliario
      1 sala per il personale
      3 ripostigli
      1 refettorio per il personale religioso

PIANO PRIMO
     porta antipanico
     1 ampio corridoio in cui sono presenti armadietti per la sistemazione del corredo di
      ciascun bambino , da cui si accede all’uscita di sicurezza
     I servizi che comprendono 6 bagni per i bambini/e e 1 bagno attrezzato per i disabili
     1 sala mensa
     1 ampio salone come spazio comune per l’accoglienza e i giochi
     1 locale ripostiglio con attrezzi e detersivi per la pulizia degli ambienti
     1 aula per la sezione primavera
     1 aula laboratorio

SECONDO PIANO
    1 aula computer
    4 aule per le 4 sezioni
    1 servizio igienico
    1 ripostiglio
    1 cappella
    1 ampio corridoio per eventuali attività, da cui si accede all’uscita di sicurezza esterna
     con scala antincendio a norma di legge.

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PIANO TERZO
     1 Appartamento del personale religioso
     1 terrazza

La scuola è dotata di ascensore interno e di estintori come previsto dalle norme di legge.

La scuola può contare sui seguenti strumenti:

      televisore, lettore DVD
      computer, stampante multifunzione
      fotocopiatore
      HI-FI stereo
      macchina fotografica
      videocamera
      videoproiettore
      microfoni e casse audio per le recite scolastiche

SPAZI ESTERNI
La scuola è dotata di un ampio cortile di circa 2000 mq che comprende una zona attrezzata con
2 scivoli, 3 altalene, 1 castello, 2 cavalli a dondolo, 2 casette di legno, 2 servizi igienici, 2
ripostigli per i giochi e 1 anfiteatro. Nella zona retrostante la scuola trova spazio un ampio
parcheggio interno. Entrambe le zone sono dotate di ingresso.

Gli arredi delle aule, degli spazi comuni e all’aperto rispondono alle normative vigenti.

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TEMPI

GIORNATA TIPO

                       ACCOGLIENZA: la giornata inizia con l’accoglienza in salone in cui si
 ORE 08.00-09.30
                       dà spazio al gioco libero.

                       ATTIVITÀ DIDATTICA: i bambini sono nelle rispettive sezioni e si dà
 ORE 09.30-11.30
                       inizio all’attività didattica.

                       PREPARAZIONE ALLA MENSA: i bambini, suddivisi per sezioni, si
 ORE 11.30-12.00
                       recano in bagno e si spostano in sala mensa con la loro insegnante.

                       PRANZO: nella sala mensa i bambini consumano il pasto in presenza
 ORE 12.00-13.00
                       delle loro insegnanti.

                       GIOCO LIBERO - ATTIVITÀ MOTORIE: attività libere o
 ORE 13.00-14.30
                       organizzate nel salone o in giardino.

                       ATTIVITÀ DIDATTICA: i bambini proseguono le attività didattiche in
 ORE 14.30-15.30
                       sezione.

                       USCITA: in attesa dell’arrivo dei genitori, l’insegnante intrattiene i
 ORE 15.30-16.00
                       bambini con giochi liberi o strutturati.

LA SCUOLA È APERTA:
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ: DALLE ORE 08.00 ALLE ORE 16.00
IL SABATO: DALLE ORE 08.00 ALLE ORE 13.00

APPUNTAMENTI SCUOLA-FAMIGLIA
Per le iniziative promosse nel corso dell’anno la nostra scuola mira a creare un clima di dialogo
e di confronto per un aiuto reciproco coinvolgendo i genitori nel progetto educativo.
A tale scopo s’identificano, durante l’anno scolastico, diversi momenti d’incontro:

    GIORNATA ECOLOGICA
    FESTA DEI NONNI
    NATALE
    CARNEVALE
    FESTA DI SAN GIUSEPPE E DEL PAPÀ
    PASQUA
    FESTA DELLA MAMMA
    FESTA FINE ANNO SCOLASTICO

CALENDARIO SCOLASTICO (VEDI ALLEGATO 3)

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ORGANI COLLEGIALI

Nella scuola sono attivi organismi di gestione che assicurano la partecipazione alla vita della
scuola di tutti i soggetti coinvolti:

       COLLEGIO DEI DOCENTI: mensilmente le insegnanti di tutte le sezioni si incontrano per
    programmare l’attività didattica educativa generale, la valutazione periodica delle attività e
    il calendario scolastico.

      ASSEMBLEA DEI GENITORI: è presieduta dalla coordinatrice, dalle insegnanti della scuola
    e dai genitori. Durante tale assemblea, convocata all’inizio dell’anno, vengono eletti i
    rappresentanti di sezione, si discutono e formulano proposte in merito alle attività
    scolastiche. Durata rappresentanti di sezione: un anno scolastico.

     ASSEMBLEA DEI LAVORATORI: la coordinatrice, le insegnanti, le cuoche e il personale
    ausiliario si riuniscono all’inizio dell’anno per eleggere i rappresentanti dei lavoratori.

CENTRO ESTIVO
Nei mesi di luglio e agosto per venire incontro alle esigenze delle famiglie che prevalentemente
trovano occupazione nei mesi estivi, dal 1998 è attivo il centro estivo rivolto esclusivamente ai
bambini frequentanti la scuola.

CRITERI FORMAZIONE CLASSI/FORMAZIONE
Le 4 sezioni presenti nella nostra scuola dell’infanzia sono tutte strutturate in modo
eterogeneo. Tale sistema permette al bambino un apprendimento più naturale che può essere
paragonato a quello che il bambino ritrova in famiglia.
Infatti in tal modo si promuove il cosiddetto “apprendimento sociale”, in cui i bambini
imparano gli uni dagli altri, collaborano tra di loro stimolando il confronto. I bambini più piccoli
interagiscono in maniera molto positiva con i compagni più grandi e questi ultimi hanno
l’opportunità di rafforzare le proprie competenze.
Le classi lavorano anche per sezioni aperte, i bambini potendosi spostare da un ambiente
all’altro, arricchiscono e ampliano le proprie competenze.
Tutti gli alunni hanno quindi più opportunità educative, più stimoli, più centri di interesse e
maggiori possibilità di socializzazione.
Le insegnanti lavorano in piena collaborazione realizzando attività educative e didattiche in
funzione del soddisfacimento dei bisogni del bambino: affettivi, emotivi, di socializzazione, di
educazione e formazione.

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3.4. FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE

Le docenti hanno partecipato ai seguenti corsi di aggiornamento formazione

2010:
-Aprile: “La professionalità magistrale nella scuola dell’infanzia” FIRENZE
-settembre:“Insegnare alle regole e all’autonomia nella scuola dell’infanzia”NUORO FISM
-settembre: “Le difficoltà di apprendimento a scuola” TORINO
CORSO INGLESE “SARDINIA SPEAK ENGLISH”

2011:
-settembre: “Patto formativo e il racconto della bella notizia” NUORO FISM

2012 “La cura pedagogica” FISM

2014 “Autostima e autoefficacia”FISM

2015
-Febbraio/aprile: “Scuola attiva e inclusiva” I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
A.I.M.C

-Maggio: “Imparare al volo col metodo analogico intuitivo” BORTOLATO CAGLIARI CENTRO
STUDI ERICKSON

-Novembre: “Insegnare con il metodo analogico-scuola infanzia” NUORO IRSEF-IRFED SASSARI

-Settembre/dicembre: “Corso inglese” A.I.M.C ENTE CERTIFICATORE PEARSON

-Dicembre “Non solo segni ma disegni: analisi grafica in eta’ infantile” A.I.M.C

2016
-Settembre:” Il patto educativo tra scuola e famiglia “ FISM
-Ottobre: Corso di formazione “metodo analogico” Erickson

2017
-Novembre 2017- marzo 2018: Corso di aggiornamento “insegnanti di religione cattolica”
-Febbraio- aprile: “corso di formazione sul RAV” FISM
-Ottobre 2017- marzo 2018: “Corso inglese” A.I.M.C

2018
-Dicembre: corso di aggiornamento” insegnanti di religione cattolica”

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FORMAZIONE OBBLIGATORIA

Il personale della scuola materna “Don Basilio Meloni” segue periodicamente i corsi relativi a:

-Igiene dei prodotti alimentari e sistema H.A.C.C.P.
-Addetti alla Prevenzione degli incendi, Lotta Antincendio e Gestione delle emergenze
-Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione
-Addetti al Primo Soccorso Aziendale gruppo B-C
-Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS)

3.5. CURRICOLO

La scuola dell’infanzia si inserisce in un percorso educativo iniziato in famiglia e pone le basi
degli apprendimenti futuri della scuola primaria.
Le azioni educative sono sostenute da scelte pedagogiche di fondo che privilegiano l’esperienza
come fonte di conoscenza attraverso:
- il gioco: risorsa fondamentale per gli apprendimenti e per le relazioni;
- l’esplorazione e la ricerca: modalità propria del bambino che impara ad indagare e conoscere
attraverso il fare, le esperienze dirette di contatto con la natura, le cose e i materiali;
- la vita di relazione: contesto nel quale si svolgono il gioco, l’esplorazione e la ricerca in un
clima sereno e rispettoso dei tempi, dei ritmi evolutivi e delle capacità di ciascuno;
- la promozione dell’autonomia personale nel processo di crescita.

La scuola dell'infanzia è particolarmente sensibile ai bisogni di ogni bambino, per soddisfare tali
necessità struttura e attua in modo condiviso il proprio lavoro attraverso progetti
personalizzati, laboratori e attività in piccolo gruppo, con la ricerca, l’esplorazione e la
sperimentazione.
Uscite didattiche e viaggi d’istruzione rappresentano per la scuola momenti che integrano
l’attività didattica favorendo la socializzazione e l’apprendimento attraverso l’esperienza
diretta.
Le proposte educative, che partono da una attenta osservazione dei bambini, hanno come
finalità l’acquisizione delle competenze, passando dal sapere al saper fare e al saper essere.
Ogni progetto si articola tenendo in considerazione le competenze chiave europee:
      comunicazione nella madrelingua;
      comunicazione nelle lingue straniere;
      competenze di base in matematica, scienze e tecnologia;
      competenze digitali;
      imparare a imparare;
      competenze sociali e civiche;
      spirito di iniziativa e imprenditorialità;
      consapevolezza ed espressione culturale;

che si sviluppano nei seguenti Campi d’esperienza:

    il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme);
    il corpo in movimento (identità, autonomia, salute);
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 immagini, suoni e colori (gestualità, arte, musica, multimedialità);
    i discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura);
    la conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura).

Le unità di apprendimento possono essere di plesso (coinvolgendo tutte le sezioni della scuola),
di gruppo o di intersezione.
I progetti di intersezione vengono offerti ai bambini di più sezioni suddivisi in modo da formare
gruppi della stessa età; si tratta di attività pensate in relazione alle caratteristiche di sviluppo e
alle potenzialità di bambini di 3, 4 e di 5 anni.
Le unità di apprendimento che si attuano sono le seguenti:
Formazione linguistica: sviluppa la capacità di esprimere i propri sentimenti, pensieri, stati
d’animo, gusti e sensazioni attraverso il linguaggio.
Le finalità principali dell’educazione linguistica sono definite nelle Indicazioni Nazionali della
scuola dell’infanzia, sono quelle di far acquisire ai bambini la fiducia nella proprie capacità di
comunicazione e di espressione, di far riconoscere il diritto degli altri alle proprie idee e
opinioni, di promuovere la formazione delle idee personali e di manifestarle, di sostenere lo
sforzo dei bambini di ascoltare e comprendere, di renderli capaci di risolvere i conflitti con la
discussione e di far loro assumere la consapevolezza della possibilità di esprimere le proprie
esperienze in modi diversi.
 La costruzione di una competenza linguistica ampia e significativa verrà favorita utilizzando
accanto ai codici verbali anche quelli extra verbali come fattori di integrazione e di
potenziamento reciproco. Si cercherà di operare, offrendo adeguate sollecitazioni, affinché gli
svantaggi linguistici iniziali vengono eliminati o almeno ridotti; a questo scopo ci serviremo di
tutte le conversazioni che traggono origine dalle domande e dalle osservazioni dei bambini.
Educazione psico-motoria : il progetto si propone di sollecitare la conoscenza di sé, per favorire
un’evoluzione motoria, affettiva e psicologica attraverso il piacere dell’agire, di giocare e di
trasformare in modo personale l’ambiente e i materiali a nostra disposizione.
L’educazione psico-motoria svolge un ruolo ben delineato nell’attività didattica in quanto
stimola lo spirito di ricerca che i bambini estendono a molteplici forme di sapere, favorisce
l’inclusione di bambini con disabilità, sviluppa la creatività. Attraverso i gesti e i movimenti non
solo esprimiamo stati d’animo e atteggiamenti ma stimoliamo la fantasia, l’immaginazione,
sviluppando lo spirito creativo.
Esperienze logico matematiche: i bambini hanno un primo approccio logico matematico con la
realtà che li circonda attraverso il contare, l’ordinare, il raggruppare, il comparare, ecc., in
considerazione del fatto che proprio in questa età maturano in essi le capacità di strutturazione
delle forme degli oggetti, le capacità di porli in rapporto e quindi di numerarli, misurarli,
metterli in relazione, valutarli.
Educazione scientifica: le finalità da raggiungere con l’educazione scientifica nella scuola
dell’infanzia sono quelle di far acquisire al bambino conoscenze ed abilità che ne arricchiscano
la capacità di comprendere e di rapportarsi con il mondo circostante, secondo schemi conformi
alla sua struttura mentale. L’educazione scientifica che si propone ai bambini di questa età deve
essere “fatta” e non raccontata, svolta come attività esplorativa, di ricerca, invenzione e
scoperta.
Educazione all’immagine: l’educazione all’immagine nella scuola dell’infanzia si affianca
all’educazione linguistica, all’educazione musicale e all’educazione motoria, poiché l’immagine,
la lingua verbale, il gesto e il suono appartengono all’universo del linguaggio inteso come
espressione e comunicazione.

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I bambini manipolano, impastano e modellano, promuovendo così la percezione diretta
tridimensionale e la coordinazione oculo-manuale. Abituare i bambini a disegnare e dipingere
vuol dire favorire opportunità di espressione, allenarli a riconoscere e riprodurre forme e colori,
affinare le loro capacità senso motorie, favorire la maturazione della sfera affettiva, sviluppare
la capacità di rappresentare, in modo da condurre ad una maggiore padronanza dei linguaggi
visivi. Il disegno è la tecnica espressiva più immediata che il bambino è portato ad usare per
rappresentare la realtà. Il disegno risponde ad una esigenza di movimento ma è anche qualcosa
che trasforma le parole in immagini e le immagini in parole. Per raggiungere tali obiettivi
l’insegnante dialogherà con i bambini arricchendo la loro esperienza, rimuovendo blocchi
psicologici e difficoltà personali.

Educazione alla cittadinanza: nella scuola dell’infanzia si pongono le basi per l’esercizio della
cittadinanza attiva, attraverso una didattica che, finalizzata all’acquisizione di competenze di
“cittadino”, presuppone il coinvolgimento degli alunni in attività operative.
Il compito fondamentale della scuola è quello di “fare cittadinanza” con lo studio di progetti e
attività, volti alla creazione di diversi ambienti di apprendimento, dove si possono mettere in
pratica i principi della democrazia, pacifica convivenza, dialogo e benessere comune. Avendo
come obiettivo principale la formazione di un cittadino in grado di apprendere, pensare e stare
positivamente in mezzo agli altri.
All’interno della scuola, l’educazione alla cittadinanza deve coinvolgere in egual misura tutti gli
operatori, che devono sentirsi coinvolti in questo importate compito formativo. L’educazione
alla cittadinanza deve essere vista, non come materia da insegnare ma come sfondo integratore
che orienta tutte le scelte educative proposte.
Il gioco negli anni della scuola dell’infanzia, ha un ruolo fondamentale, il bambino condividendo
un gioco con uno o più compagni incontra subito l’esigenza di negoziare ruoli, strumenti spazi e
tempi, questo è particolarmente evidente nel gioco simbolico in cui i bambini sperimentano
scenografie dove gli attori hanno ruoli complementari. Ogni scenografia ha le sue regole che, se
rispettate, consentono il “regolare” svolgimento del gioco, se invece violate, si scatena il
conflitto e il gioco spesso di esaurisce. Vivere questi ruoli sfidandone i confini, aiuta a crescere,
perché chiama in causa emozioni, parole e azioni che con il tempo diventano sempre più
adeguate ed efficaci. Nei giochi motori che presuppongono delle regole e implicano intesa e
collaborazione, il confronto diviene serrato, se le regole non vengono rispettate o trasgredite
ripetutamente, il bambino è costretto a uscire dal gioco.
L’art. 3 della Costituzione garantisce il diritto all’uguaglianza e alle pari opportunità; ciascun
bambino arriva a scuola con storie personali diverse, contesti culturali e sociali diversi, queste
diversità scatenano spesso nel bambino diffidenza e paura, mentre andrebbero viste come
risorse. Il ruolo dell’adulto diviene quindi fondamentale quale tutore della cittadinanza e
dell’uguaglianza, offrendo continue occasioni di gioco/confronto, riservando per se il ruolo di
mediatore, limitando i propri interventi e lasciando liberi i bambini di sperimentare, se l’adulto
non cura questi aspetti i bambini avranno difficoltà ad organizzarsi in modo propositivo e
creativo.
Il progetto si propone di attivare ed esercitare con consapevolezza la cittadinanza attiva nei
bambini, nei genitori e negli insegnanti attraverso azioni congiunte, impegnando gli alunni in
progetti esterni alla scuola aderendo alle proposte che il territorio locale offre, in particolare
collaborazioni con la Parrocchia, ASL, Vigili Urbani, Vigili del Fuoco, biblioteca comunale e
associazioni di volontariato.

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Approccio all’inglese: una volta alla settimana si terrà un incontro con l’ausilio di docenti
esperti per un primo approccio, prevalentemente in forma ludica, alla lingua straniera.
Educazione alle emozioni: verranno proposte attività che permettano, attraverso esperienze di
gioco e di relazione, di imparare a conoscersi e a stare con gli altri, riconoscendo le proprie e
altrui emozioni.
Approccio alla letto scrittura: verranno proposti giochi fonologici per favorire la prevenzione
dei disturbi specifici di apprendimento. Per i bambini di tre e quattro anni l’approccio verrà
svolto prevalentemente attraverso esperienze ludiche. Con i bambini di cinque anni si
alterneranno attività spontanee e guidate che permettano l’acquisizione di competenze
grafiche e fonologiche per prepararli alla scuola primaria.
Sviluppo dei principi morali: è stato vivamente sostenuto che anche il senso morale, così come
tutte le altre particolari caratteristiche della personalità, è soggetto ad una progressiva
evoluzione, per cui un’educazione in tal senso, fin dalla primissima infanzia, può dare proficui
risultati. Di importanza fondamentale per l’educazione morale è la programmazione di attività
che favoriscono l’ordine, come momenti di silenzio che permettono concentrazione ed
attenzione, come il canto, il dialogo, i giochi e le drammatizzazioni collettive.

L’educazione alla musica: l’apporto dell’attività sonoro-musicale per la formazione della
personalità del bambino è fondamentale, ragion per cui non deve essere ridotta a pura
occasione di svago ma deve impegnare il bambino, renderlo attento ad una molteplicità di
situazioni, di fenomeni e di esperienze, sollecitarlo a pensare, produrre idee ed emozioni che la
musica è in grado di comunicare.

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4. Valutazione

All’interno della nostra scuola non è stato ancora attivato in modo sistematico il processo di
autovalutazione. Siamo in una fase iniziale di sperimentazione degli strumenti di analisi, per
individuare quelli più idonei ad individuare le positività da potenziare e le criticità su cui attivare
azioni di miglioramento.
Per quanto concerne la valutazione delle abilità e delle competenze mettiamo in atto attività di
osservazione iniziali per conoscere i bambini, i loro bisogni e le caratteristiche del gruppo
sezione; durante il percorso monitoreremo l’efficacia delle proposte educative, evidenziandone
punti di forza e di debolezza. Infine per la valutazione e il potenziamento, ormai da qualche
anno ci serviamo di diversi testi:
      “SR 4-5 SCHOOL READINESS”, a cura di Zanetti e Cavioni, Erickson;
      “Test per la scuola, conosco le forme” di D.Lucangeli, I.C. Mammarella, M. Todeschini, G.
        Miele, C. Cornoldi, Giunti scuola
      “Test per la scuola, pronti per la prima”, di A. Molin, S. Poli, Giunti scuola.

5. IRC
Le attività della nostra scuola hanno come comune denominatore la matrice cristiana, che viene
riportata in tutte le attività svolte. Per l’insegnamento della religione cattolica ci si adegua a
quanto previsto dal MIUR e dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI Prot. N. 484/2012) e a
quanto emanato dal DPR 20 agosto 2012,n. 175 (Esecuzione dell’Intesa tra i Ministro
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Presidente della Conferenza Episcopale
Italiana per l’IRC nelle scuole pubbliche” statali e paritarie). Si ricorda che: “l’insegnamento
della religione cattolica è impartito, nel rispetto della libertà di coscienza degli alunni, secondo
indicazioni didattiche che devono essere conformi alla dottrina della Chiesa e collocarsi nel
quadro delle finalità della scuola”.

6. Scuola inclusiva e le scelte educative
Il nostro Istituto riserva un’attenzione particolare agli alunni diversamente abili o in condizioni
di svantaggio culturale e sociale. La nozione di svantaggio nell’ambito scolastico comprende una
vastissima gamma di situazioni di carattere socio-economico culturale oltreché affettivo,
emotivo, relazionale che spesso pongono gli alunni su livelli di partenza disuguali.
La scuola dell’infanzia diviene strumento per la riduzione e la eliminazione degli svantaggi che
condizionano negativamente lo sviluppo della personalità dei bambini specialmente nel periodo
della prima infanzia. Oggi è doveroso fornire a tutti gli alunni uguaglianza di opportunità
educative tenendo presenti le esigenze particolari di svantaggio dei singoli soggetti, nel rispetto
e nella valorizzazione delle diversità.
Gli alunni in condizioni di svantaggio vanno sapientemente impegnati, alternando l’attività
individuale a quella collettiva, rendendo proficuo il tempo della scuola, occupandoli spesso in
prima persona, anche con qualche semplice incarico.
Il tracciare un percorso individualizzato non vuol dire farlo incamminare per una strada diversa
da quella degli altri, ma soltanto per una strada più agevole che gli consenta un’andatura su
misura.
Riteniamo che la scuola abbia il compito di promuovere la piena integrazione di tutti gli alunni,
partendo dalle risorse e potenzialità di ognuno di essi per accompagnarli lungo il percorso
scolastico/formativo. Per quanto riguarda gli alunni “certificati”, il consiglio di classe

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predispone, come prevede la normativa, un P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato), in
collaborazione con la famiglia e con gli specialisti dei servizi territoriali (Legge 104/92).
Il nostro istituto applica l’inclusività nell’ambito delle riserve.
RIFERIMENTI NORMATIVI

      Circolare Ministeriale n. 1 del 4 gennaio 1988: ha per oggetto la continuità educativa
nel processo di integrazione degli alunni portatori di handicap.
       Legge 148 del 5 giugno1990: ridefinisce la figura degli “insegnanti di sostegno che
assumono la contitolarità delle classi in cui operano, collaborano con gli insegnanti, con i
genitori e con gli specialisti delle strutture territoriali, per programmare ed attuare progetti
educativi personalizzati. ”
      La Legge quadro n. 104 del 1992: garantisce, sulla base di una materia chiaramente
costituzionale, il diritto della persona disabile ad usufruire dell’assistenza necessaria, nonché a
godere pienamente della propria libertà, autonomia, integrazione, a livello educativo, sociale,
lavorativo.

7. Domanda offerta formativa e valutazione
La nostra scuola presente nel territorio dal 1943 costituisce per la comunità un punto di
riferimento per le famiglie che la scelgono. Negli anni ha adeguato la propria offerta formativa
ed educativa adattandosi ai cambiamenti che la società pone in materia di educazione.
La scuola durante l’anno si fa coinvolgere dalle iniziative e dai diversi progetti portati avanti
dalle istituzioni e dagli enti territoriali come: la parrocchia, il comune, la biblioteca, i musei del
circondario.
L’economia del nostro territorio, prevalentemente di tipo agro-pastorale ma con una forte
propensione turistica che si intensifica nei mesi estivi, fa si che ci sia il bisogno di un servizio
estivo per sovvenire alle richieste dei genitori impegnati nelle stagioni estive. Viste tali esigenze
dal 1998 si è dato vita al servizio “campo estivo” nei mesi di luglio e agosto.
All’interno del nostro istituto è presente una sezione primavera che garantisce la continuità
verticale con la nostra scuola dell’infanzia.

8. La continuità educativa
La nostra scuola prevede un sistema di rapporti in primo luogo con la sezione primavera
presente all’interno dell’istituto e con la scuola primaria di Dorgali, ponendosi in una situazione
di continuità e complementarietà nel percorso educativo.
Il passaggio da un ambiente all’altro potrebbe diventare motivo di insicurezza per il bambino e
per le famiglie. Abbiamo organizzato la nostra giornata scolastica con dei momenti di
compresenza con la sezione primavera, in modo che la programmazione educativa, didattica e
organizzativa sia continuata in senso aperto e costruttivo. La continuità che si crea dal
passaggio dalla nostra sezione primavera alla scuola dell’infanzia aiuta ad affrontare questi
cambiamenti con maggiore serenità evitando bruschi cambiamenti.
All’inizio dell’anno scolastico sono sempre previsti degli incontri con i docenti della scuola
primaria per discutere della formazione delle prime classi, per far in modo che si formino classi
il più omogenee possibili.
Per favorire una situazione di continuità la scuola dell’infanzia dovrà assolvere i suoi compiti:
insegnare ai bambini a saper vivere in comune, a saper giocare e lavorare in gruppo, a saper

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parlare in modo corretto e a saper comportarsi educatamente, senza anticipare quelle che
saranno le attività della scuola primaria, ma ponendone le basi.
Oltre alla continuità con le esperienze precedenti e successive, la scuola cerca di istaurare
“interazioni articolate positive con la famiglia, la comunità e la realtà extrascolastica”. La scuola
non può isolarsi dalla “società educante”, proprio perché l’ambiente educativo è costituito
dall’insieme di tutte le possibili esperienze sociali, civili, morali, religiose che il bambino realizza
nella realtà extrascolastica. La scuola cerca di attivare la collaborazione e la partecipazione dei
genitori e della famiglia alla vita della scuola, attraverso incontri regolari per discutere insieme
ipotesi e proposte, creando occasioni di scambio , verifica ma anche di festa. Scuola e famiglia
non possono considerarsi due mondi chiusi l’uno all’altro, perché se pur in maniera diversa,
hanno in comune l’azione educativa sul bambino.

                                                                                                     19
Conclusioni

In data 09/01/2019 viene approvato il PTOF relativo alla “Scuola Materna Don Basilio Meloni
sita in Dorgali.

Dorgali, 09/01/2019

                                                              Il Legale Rappresentante
                                                                  Don Michele Casula

                                                                                         20
ALLEGATO 1

Progetto educativo della scuola

L’educazione nel mondo cristiano pone al centro il bambino, rispetto al quale gli educatori
debbono non solo istruire ma sopratutto educare, in quanto istruire significa organizzare,
pianificare e fissare informazioni e strutture (intellettuali e motorie) che aiutano a risolvere i
problemi della vita; mentre educare significa attivare la libertà e conseguentemente operare
per formare un individuo, ossia porre le basi affinché il bambino diventi una persona. Compito
dell’educatore è operare per formare il bambino, futuro adulto, in modo completo. Da una
lettura degli orientamenti si deduce che certi campi di esperienza, nello specifico: il corpo e il
movimento, immagini, suoni e colori, i discorsi e le parole, il sé e l’altro, la conoscenza del
mondo possono essere proposti e vissuti in modo cristiano. Compito dei docenti è rendere
operativo il tutto.
Educare in modo cristiano significa:
       Attivarsi per far sì che il bambino, futuro adulto, si realizzi;
       Dare un ruolo centrale agli aspetti relazionali in un contesto di effettiva partecipazione,
aiuto, condivisione, accompagnamento, incoraggiamento e valorizzazione;
       Accogliere le diversità considerandole una ricchezza per valorizzare e promuovere
l’identità personale e culturale di ciascuno.

Noi educatori dobbiamo ricordarci che il bambino:
      Possiede capacità e competenze che gli consentono di auto svilupparsi, per cui è capace
di apprendere in una situazione intenzionalmente progettata e realizzata;
      Tende a svilupparsi in modo armonico;
      Interiorizza ogni apprendimento, in ambito scolastico la conoscenza può essere
incanalata grazie ai rapporti con i coetanei e con gli adulti con cui si pone in relazione.

                                                                                                21
ALLEGATO 2

           PARROCCHIA SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA - DORGALI

REGOLAMENTO – QUADRO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA PARROCCHIALE
                     “DON BASILIO MELONI”
Art. 1 NATURA E SCOPI DELL’ISTITUZIONE
    La Scuola dell’Infanzia Parrocchiale “don Basilio Meloni ” di Dorgali si configura quale attività
       senza fini di lucro della Parrocchia S: Caterina d’Alessandria , ente ecclesiastico civilmente
       riconosciuto, iscritto nel registro delle Persone Giuridiche presso la Prefettura di Nuoro al n.
       86, con sede nel Comune di Dorgali., Via Giovanni XXIII, 15 Cod. Fisc 00210660916

   Detta scuola, già attiva dall’anno 1943, ha ottenuto il riconoscimento paritario ai sensi della
     legge 62/2000 con Decreto Ministeriale del 27/02/2001, ed è iscritta nell’elenco delle scuole
     paritarie del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca (MIUR) con il Codice
     meccanografico : NU1A01200T

                                   La Scuola dell’Infanzia Parrocchiale:
   a) svolge il suo servizio come espressione dell’identità della Chiesa Cattolica locale,
      assumendosi l’impegno di soddisfare l’esigenza dell’educazione dell’infanzia e del sostegno
      della famiglia;
   b) è aperta ai contributi della comunità ecclesiale e civile in cui esprime la propria originalità
      educativa e la propria disponibilità alla ricerca ed alla sperimentazione, favorendo i rapporti
      con le istituzioni presenti sul territorio per un confronto costruttivo e una verifica delle proprie
      attività;
   c) alla luce dell’ispirazione cristiana, concorre alla educazione e allo sviluppo fisico, affettivo,
      cognitivo, morale, sociale e religioso dei bambini e delle bambine in età prescolare,
      promuovendone le potenzialità di autonomia, creatività, apprendimento e la maturazione
      dell’identità per assicurare, nella individualità e irripetibilità personale, una effettiva
      eguaglianza di opportunità educative;
   d) la scuola, alla quale è riconosciuto lo svolgimento di servizio pubblico, accoglie senza
      discriminazione alcuna, qualsiasi bambino i cui genitori siano a conoscenza del progetto
      educativo della scuola stessa (Legge 62/2000, art 1, commi 2,3);
   e) accoglie i bambini residenti nel Comune di Dorgali e, se vi sono posti disponibili, anche i
      bambini provenienti da altri Comuni;
   f) considera la qualificazione e l’aggiornamento del proprio personale condizione fondamentale
      dell’impegno educativo, e programma l’attività didattica facendo riferimento agli orientamenti
      ministeriali per la progettazione delle attività educative per la scuola dell’Infanzia;
   g) si avvale della piena libertà riconosciuta alle scuole paritarie per quanto concerne
      l’orientamento culturale e l’indirizzo pedagogico didattico. Tenuto conto del proprio progetto
      educativo, l’insegnamento è improntato ai principi stabiliti dalla Costituzione Italiana;
   h) riconosce nella famiglia il contesto primario del bambino, ponendosi come aiuto,
      continuazione, integrazione e promozione del compito educativo dei genitori e promuovendo
      la collaborazione e la corresponsabilità attiva scuola - genitori - personale docente e non
      docente;
   i) rispondendo alle necessità dei bambini e dei genitori, nei limiti dei mezzi disponibili, ha
      facoltà di ampliare il servizio a favore dell’infanzia con l’istituzione di un micronido e con la
      promozione di iniziative scolastiche ed extrascolastiche a carattere formativo, ricreativo,
      assistenziale e religioso nell’ambito specifico dell’intera famiglia.

                                                                                                       22
Art. 2 COMITATO DI GESTIONE
    La Scuola dell’Infanzia Parrocchiale “don Basilio Meloni” è amministrata dal Parroco, che ne è
       Presidente e legale rappresentante, o da un suo delegato legalmente autorizzato.
Al fine di essere coadiuvato nelle sue funzioni e competenze il Parroco, Presidente - legale
rappresentante della scuola, a garanzia della partecipazione della Comunità cristiana alla
conduzione della scuola stessa, istituisce un Comitato di Gestione formato da 6 (sei ) membri, così
composto:
a) il Parroco, Presidente di diritto;
b) un membro scelto dal Parroco esperto in legislazione e aspetti giuridici;
c) un membro scelto dal Parroco con conoscenze sanitarie;
d) un genitore eletto tra i genitori dei bambini frequentanti la Scuola dell’Infanzia Parrocchiale;
e) un rappresentante del personale, scelto dal parroco;
f) la coordinatrice - religiosa.

     Tutti i componenti del Comitato di Gestione durano in carica tre anni e possono essere
         riconfermati, ad eccezione del rappresentante nominato dall’assemblea dei genitori, che dura
         in carica fintanto che il proprio figlio frequenti la scuola dell’infanzia.
     Il coordinatore pedagogico-didattico della Scuola dell’Infanzia Parrocchiale partecipa, di norma,
         alle riunioni del Comitato di Gestione.

Art. 3 FUNZIONI DEL COMITATO DI GESTIONE
Il Comitato di Gestione coadiuva il Presidente esprimendo il proprio parere in ordine alle seguenti
questioni:
a) stesura e modifica dei regolamenti relativi al funzionamento della scuola dell’Infanzia;
b) assunzione, sospensione, licenziamento del personale, in conformità alle disposizioni previste
    dal C.C.N.L. e dal regolamento organico del personale;
c) stipula di convenzioni con il Comune di DORGALI e con altri enti pubblici e privati;
d) definizione della modalità e della misura delle rette di frequenza della scuola dell’Infanzia;
e) stesura del bilancio preventivo e del bilancio consuntivo per anno solare conforme alle regole
    della pubblicità legale (Legge 62/2000, art. 1, lettera a), da inviare al Consiglio Parrocchiale per
    gli Affari Economici (CPAE) ed all’Amministrazione Comunale di DORGALI secondo le modalità
    previste dalla Convenzione;
f) esame di iniziative e/o proposte che abbiano rilevanza economico-finanziaria sul bilancio;
g) sicurezza igienico-sanitaria; sicurezza delle attrezzature e delle strutture;
h) promozione e sostegno di iniziative a carattere formativo, ricreativo, assistenziale e religioso,
    nell’ambito specifico dell’infanzia e, più in generale, della famiglia;
i) verifica della rispondenza del progetto educativo rispetto alla identità cristiana della scuola, nel
    contesto ecclesiale e nel contesto civile in cui opera;
j) indicazioni in merito alla stesura del P.O.F. - Piano dell’Offerta Formativa - (DPR 275/1999)
    elaborato dal Collegio dei docenti, in armonia con le Indicazioni ministeriali per la scuola
    dell’infanzia e relativi aggiornamenti;
k) determinazione dei criteri per la formazione di eventuali liste d’attesa nelle iscrizioni degli alunni.
    Il Comitato di Gestione è convocato in seduta ordinaria almeno 3 (tre) volte l'anno e, in seduta
        straordinaria, su iniziativa del Presidente.

     Art. 4 FUNZIONI E COMPETENZE DEL PRESIDENTE LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA
            SCUOLA DELL’INFANZIA
     Il Presidente della scuola assume le responsabilità amministrative, civili e penali riguardo alle
         seguenti funzioni e competenze:
1.   presidenza del Comitato di Gestione;
2.   cura della tenuta dei verbali;
3.   esecuzione delle deliberazioni degli organismi di gestione e verifica della conformità dell’attività
     della scuola in ordine al progetto educativo proprio della scuola;
4.   gestione delle risorse umane e finanziarie:
5.   compilazione e pubblicazione del bilancio della scuola (tenuta registri, contabilità ordinaria,
     dichiarazione dei redditi, ecc.);
6.   nomina del personale docente, non docente e di coordinamento dell’attività didattica;
7.   conservazione dei fascicoli personali dei docenti e del personale non docente;
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8. applicazione del C.C.N.L. (liquidazione delle competenze spettanti, versamento di contributi
    assistenziali, previdenziali, concessione di permessi, congedi e aspettative, ferie, eccetera);
9. compilazione /aggiornamento del Registro delle presenze e assenze del personale;
10. compilazione /aggiornamento del Registro degli infortuni del personale e degli alunni;
11. certificazione annuale del servizio dei dipendenti;
12. certificazione dello stato di servizio complessivo dei dipendenti;
13. assicura la rispondenza delle strutture scolastiche e dei materiali in uso nella scuola, attraverso
    l’acquisizione e all’aggiornamento della documentazione prevista:
     Certificato di agibilità rilasciato dall’autorità comunale;
     Certificato di prevenzione incendi rilasciato dal Comando dei Vigili del Fuoco (oppure
         dichiarazione documentata di esonero);
     Certificato di idoneità igienico-sanitaria relativo all’intero edificio, sede della scuola, rilasciato
         dall’ASL competente per territorio;
     Documentazione prescritta per l’esercizio di ristorazione scolastica (cucina e mensa),
         rilasciata dall’ASL e comprovante gli adempimenti relativi previsti dalle norme vigenti
         (Manuale di autocontrollo HACCP e certificazioni di monitoraggio);
     Documento di valutazione dei rischi e documentazione comprovante gli adempimenti previsti
         dal Decreto legislativo 81/08 (nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e
         protezione, Piano di evacuazione e di emergenza, formazione del personale).
14. mantenimento dei rapporti con gli Enti locali e con gli organismi statali operanti sul territorio
    (Comune, Regione);
15. mantenimento dei rapporti con la FISM provinciale e con gli Uffici della Curia Diocesana e cura
    dell’adempimento delle direttive emanate;
 .
    Art. 5 FUNZIONI E COMPETENZE DEL COORDINATORE PEDAGOGICO-DIDATTICO
    Tali funzioni, in via straordinaria, possono essere assunte direttamente dal Presidente purché
        abbia però i requisiti connessi alla qualificazione didattico-pedagogica. In tutti gli altri casi il
        Presidente deve delegarla a una persona (anche un insegnante in servizio nella sezione) in
        possesso degli indispensabili requisiti di professionalità.
    Le funzioni del coordinatore sono:
1. cura la tenuta dei seguenti documenti:
     Registro delle iscrizioni degli alunni;
     Registro delle sezioni;
     Fascicoli personali degli alunni (C.M.339/92);
2. convoca e presiede il collegio dei docenti della scuola e ne cura la tenuta dei relativi verbali;
3. convoca e coordina il consiglio di intersezione e si assicura che siano tenuti i relativi verbali;
4. coordina l’attività didattica e di progettazione di iniziative finalizzate all’ampliamento dell’offerta
    formativa in armonia con il progetto educativo della scuola;
5. vigila sul personale docente e non docente in servizio e, se necessario, riferisce al Presidente le
    eventuali difficoltà e necessità;
6. segnala al Presidente iniziative di aggiornamento e formazione in servizio per il personale
    docente e non docente;
7. partecipa con gli altri docenti in servizio alle attività di aggiornamento organizzate dalla Diocesi,
    dalla FISM provinciale e/o da altre strutture operanti nell’ambito del “Sistema educativo
    nazionale di istruzione e formazione” d’intesa col Presidente della scuola;
8. anima e incentiva la partecipazione ad attività di coordinamento territoriale attraverso le reti di
    scuole costituite;
9. stimola e favorisce l’innovazione e la ricerca pedagogica;
10. promuove e propone formule innovative nell’organizzazione della vita scolastica, allo scopo di
    rispondere sempre meglio ai bisogni del bambino e alle attese delle famiglie;
11. propone iniziative finalizzate all’ampliamento dell’offerta formativa (progetti particolari,
    educazione ecologica, lingua straniera, psicomotricità, ecc.);
12. relaziona al Presidente della scuola in ordine alle materie di propria competenza;
13. fornisce informazioni agli organismi statali preposti alla vigilanza in relazione alle scelte
    metodologiche e alle strategie didattiche attivate, sentito il Presidente della scuola;
14. promuove iniziative atte a favorire la partecipazione dei genitori alla vita della scuola;
15. cura i rapporti con l’equipe medico-psico-pedagogica in presenza di alunni diversamente abili;

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16. cura la tenuta del protocollo generale;
    Il Coordinatore pedagogico-didattico viene coinvolto dal Presidente, in ordine:
     alla elaborazione, realizzazione e verifica del Progetto Educativo della scuola (in linea con i
        principi generali della Costituzione Italiana), in particolare per quanto attiene l'ispirazione
        cristiana;
     alla definizione del calendario e dell'orario scolastico;
     alla definizione del regolamento interno della scuola;
     alla verifica della permanenza dei requisiti per il mantenimento della parità, ai sensi della
        legge 10 marzo 2002, n. 62;
     alla organizzazione di incontri che comportino l'impiego del personale docente;
     alla organizzazione delle visite guidate in ambiente extrascolastico con l'uso di mezzi di
        trasporto pubblici e/o privati;
     all’utilizzo delle strutture della scuola da parte di terzi, nel corso dell'anno scolastico.

Art. 6 IL PERSONALE
Il personale è nominato e assunto per chiamata da parte del Presidente, sentito il Comitato di
Gestione, tenendo conto del progetto educativo della scuola e delle normative vigenti, in particolare,
nell’ambito della scuola dell’infanzia paritaria (D.M.83/2008).
Nella Scuola operano: il Coordinatore pedagogico-didattico, con o senza insegnamento, il personale
docente, il personale non docente.
     Il rapporto di lavoro del personale, per le Scuole dell’infanzia aderenti alla FISM, è regolato dal
         Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro F.I.S.M.-OO.SS. (Federazione Italiana Scuole
         Materne - Organizzazioni Sindacali).
     All’atto dell’assunzione il personale docente:
 sottoscrive di accettare senza riserva di cooperare al raggiungimento delle finalità educative
     previste dal Progetto Educativo della scuola e specificate nel presente Regolamento, così come
     previsto dal CCNL;
 si dichiara disponibile all’insegnamento della religione cattolica, di cui si impegna ad ottenere la
     necessaria idoneità rilasciata dall’Ordinario diocesano ed a frequentare i relativi corsi di
     aggiornamento in materia.
La scuola dispone di personale provvisto dei requisiti previsti dalle leggi vigenti, in ordine alle attività
che è chiamato a svolgere.
Le mansioni specifiche sono assegnate dal Presidente della scuola a ciascun operatore, che
risponde al medesimo del proprio lavoro.
Ogni operatore, pur nel rispetto dei compiti, è tenuto a rispondere ai bisogni dell'alunno (tenendo
conto che ogni momento della giornata, nessuno escluso, rientra nello scopo educativo della scuola)
e ad avere cura del materiale utilizzato nel compimento delle sue funzioni.
Ogni operatore, ai fini della sicurezza sul lavoro (Dls.81/2008), dispone della formazione necessaria
allo svolgimento dei compiti che gli sono assegnati. Tale formazione risulta dalle certificazioni
(attestati di frequenza dei corsi specifici) di cui dispone ogni operatore, depositate in copia presso la
segreteria della scuola.
                  I docenti
     Ogni docente:
     a) è in possesso del titolo di studio prescritto per l'insegnamento nella scuola dell'infanzia
          paritarie secondo le vigenti leggi in materia;
     b) ha garantita la libertà di insegnamento, fermi restando gli indirizzi educativi e programmatici
          della scuola;
     c) è responsabile dell'integrità fisica e morale dei bambini della propria sezione e li assiste in
          ogni attività della giornata;
     d) instaura i necessari contatti per una serena e aperta cooperazione con le famiglie, evitando
          impedimenti, intralci o interferenze alla sua specifica funzione educativa;
     e) deve comunicare tempestivamente al Coordinatore pedagogico-didattico la propria assenza
          per malattia o per impreviste cause di forza maggiore;
     f) è obbligato per legge alla firma sottolineando l’ora all’ingresso e all’uscita dalla scuola non
          può, entrati gli alunni a scuola, lasciarli incustoditi, attendere ad occupazioni estranee ai
          propri doveri, interrompere o abbandonare il servizio, far riportare a casa i bambini senza
          autorizzazione del Coordinatore;

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