Piano di Azione Locale Provincia di Campobasso - South-East Europe: sviluppato all'interno del progetto
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Piano di Azione Locale Provincia di Campobasso sviluppato all’interno del progetto South-East Europe: Integrated Tourism Action Plans for South-East Europe Excellence
Provincia di Campobasso, Prima edizione Giugno 2014. Edizione finale: Settembre 2014 Questo documento è stato preparato all’interno del progetto INTOURACT-Integrated Tourism Action Plans for SEE Excellence Cofinanziato dal programma comunitario di cooperazione transnazionale South East Europe La Provincia di Campobasso è responsabile del contenuto di questo documento, che non esprime il punto di vista dell’Unione Europea 2
Piano di Azione Locale della Provincia di Campobasso Indice INTRODUZIONE ..................................................................................................................................... 5 Il contesto del piano d'azione per lo sviluppo integrato del turismo ............................................ 5 Vision ................................................................................................................................................ 17 Temi strategici ................................................................................................................................. 18 Definizione di Turismo Integrato e Sostenibile............................................................................. 19 Perché pianificare ............................................................................................................................ 20 ANALISI DEL CONTESTO / SWOT ANALYSIS .................................................................................... 22 Analisi del contesto.......................................................................................................................... 22 Analisi SWOT locale......................................................................................................................... 37 STRATEGIA PER IL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE 2014-2020 ................................................. 49 Linee direttrici, obiettivi, fattori di indirizzo, segmenti turistici ................................................. 51 Tema 1 – Ambiente: “Respirando una natura incontaminata” .................................................... 52 Tema 2 - Mobilità: “Nuove strade per muoversi sugli antichi sentieri” ...................................... 53 Tema 3 - Cultura e Patrimonio Culturale: “Una storia da riscoprire ogni giorno” ..................... 55 Tema 4 - Innovazione e Competenze Professionali: “Il Molise c’é” ............................................. 56 PIANO D’AZIONE.................................................................................................................................. 59 Tema 1: Ambiente............................................................................................................................ 59 Tema 2: Mobilità .............................................................................................................................. 62 Tema 3: Cultura e Patrimonio Culturale ........................................................................................ 63 Tema 4: Innovazione e Competenze Professionali ....................................................................... 66 3
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INTRODUZIONE Il contesto del piano d'azione per lo sviluppo integrato del turismo Il presente piano d'azione messo a punto dalla Provincia di Campobasso è parte degli Integrated Tourism Action Plans for South East Europe Excellence nell'ambito di InTourAct, il progetto coordinato dalla Provincia di Rimini, che consorzia undici autorità comunali, locali e regionali provenienti da Italia, Ungheria, Slovenia, Bulgaria, Croazia e Bosnia-Erzegovina. Il progetto mira alla creazione di un comune processo decisionale partecipativo, attraverso l'individuazione di principi e indicatori comuni per lo sviluppo integrato e sostenibile del turismo. I paesi South East Europe (SEE) presentano un grande potenziale economico in termini di turismo, in virtù del loro patrimonio culturale e naturale. Lo sfruttamento di tale potenziale è in crescita, ma nella maggior parte dei casi i piani di sviluppo turistico e di gestione riguardano i centri di grandi/medie dimensioni e hanno una dimensione locale, approfondendo così il divario tra le zone urbane e rurali e limitando le opportunità di uno sviluppo integrato sull’intera regione. Questa situazione impedisce il pieno sviluppo dell'area SEE, uno sviluppo cioè che sappia mantenere il giusto equilibrio tra capacità di attirare visitatori, sostenibilità sociale e ambientale, accessibilità e crescita economica. Il turismo è il settore economico che meglio potrebbe essere il punto di partenza per avviare questo tipo di pianificazione per tutte le regioni dell'area SEE. Per raggiungere questo obiettivo, le autorità regionali e locali dei paesi SEE devono ancora sviluppare: • un quadro partecipativo che interessi i principali attori pubblici e privati coinvolti nella pianificazione e gestione del turismo e dello sviluppo economico; • uno strumento metodologico e politico per la pianificazione della gestione integrata delle regioni a vocazione turistica; • uno strumento comune e concreto per stabilire un collegamento tra gli attori economici e per sostenere gli operatori privati. All'interno di questo quadro di riferimento, il progetto InTourAct, svolto dall'ottobre 2012 al settembre 2014, mira a: • assicurare un approccio integrato nella pianificazione dello sviluppo del turismo in termini di sinergie con le politiche relative al turismo; • promuovere non solo le destinazioni turistiche centrali, ma anche le aree circostanti, puntando al prolungamento della stagione turistica, alla riduzione della concentrazione turistica, alla sostenibilità ambientale ed economica e alla valorizzazione; • promuovere l'analisi, la pianificazione e la valutazione dello sviluppo turistico per ottimizzare le risorse e le conoscenze socio-economico e per aumentare l'attrattività e la competitività di modelli e strumenti innovativi. Il progetto mira pertanto a redigere piani di azione per il turismo integrato e sostenibile per le aree peri-urbane attraverso un approccio partecipativo, contribuendo così allo sviluppo economico delle regioni partner; • creare un forum transnazionale sullo sviluppo del turismo sostenibile e integrato per le aree urbane e rurali. I partner del progetto InTourAct: sono: Provincia di Rimini (Italia), West-Pannon Regional Development Company (Ungheria), Lake Balaton Development Coordination Agency (Ungheria), Provincia di Campobasso (Italia), Comune di Lecce (Italia), Comune di Kavala (Grecia), Business 5
Support Centre Ltd., Kranj (Slovenia), Comune di Blagoevgrad (Bulgaria), Città di Dubrovnik (Croazia), Comune di Glina (Croazia), Sarajevo Region Economic Development Agency SERDA (Bosnia-Erzegovina). Alla fine del progetto l'impatto atteso è: • creare dei processi decisionali partecipativi, quali tavole rotonde sul modello dell’Agenda21, attraverso l'individuazione di principi e indicatori comuni per lo sviluppo turistico integrato e sostenibile; • sviluppare strumenti innovativi comuni, volti ad aumentare l'accessibilità delle regioni SEE e dar vita a una rete ad alta potenzialità di sviluppo; • sviluppare sinergie tra le politiche comunitarie, nazionali e regionali e gli strumenti finanziari legati al turismo; • migliorare l'offerta turistica, aumentando la visibilità delle destinazioni turistiche meno note che circondano i principali centri di attrazione turistica; • sensibilizzare (sia i turisti che gli attori interessati al settore turistico) sullo sviluppo sostenibile integrato, soprattutto considerando gli effetti e le necessità generate dalla crisi economica. I risultati del progetto InTourAct consistono in un aumento: • dell'offerta turistica integrata, diversificata e sostenibile a livello locale e SEE; • dell’accessibilità e visibilità delle aree turistiche meno sviluppate che circondano le principali destinazioni turistiche verso il concetto di regione funzionale; • del coinvolgimento stabile degli attori turistici nella pianificazione dello sviluppo territoriale; • dell’utilizzo degli strumenti informatici per il networking a livello macro-regionale e per il collegamento tra l'offerta e la domanda turistica; • della valutazione di impatto del turismo sull'ambiente; • della stagione turistica e dell'uso di approcci sostenibili nella pianificazione e gestione turistica. I prodotti del progetto sono: • 11 piani locali d'azione per il turismo integrato e sostenibile, 1 piano d'azione comune per la gestione del turismo integrato e sostenibile nell'area SEE; • 1 campagna di marketing per ogni area partner; • 44 progetti esecutivi per ampliare la base geografica delle attività turistiche; • 11 richieste come destinazione europea d'eccellenza (rete EDEN); • partecipazione di 1 rappresentante per ogni paese in occasione della Giornata europea del turismo; • 11 Forum locali e relativi accordi, 1 Forum Transnazionale SEE per il turismo integrato e sostenibile; • 1 piattaforma web InTourAct, sviluppata dalla Provincia di Campobasso, per lo scambio di conoscenze e informazioni, prenotazioni, sviluppo di offerte comuni e raccolta di blog di viaggiatori; • 1 Carta SEE per il turismo integrato e sostenibile, che comprenda i principi metodologici e gi indicatori per valutare l'impatto del turista; • 11 piani d'azione per il turismo integrato e sostenibile, approvati dalle rispettive autorità locali e dai partecipanti al forum locale. 6
Il turismo è un'attività economica fondamentale per l’Europa, e contribuisce a generare una notevole crescita e occupazione. In termini di turismo, l’area del Sud-Est Europa (SEE) è molto omogenea: le attività turistiche si concentrano prevalentemente sulla costa e le aree limitrofe, toccando la città principale dell’area interessata e ignorando le zone circostanti, limitando così le opportunità per lo sviluppo integrato della regione. Lo sviluppo e i piani gestionali del turismo nell’area SEE si fondano su città di dimensioni medio / grandi, approfondendo così il divario tra le zone urbane e quelle rurali e limitando lo sviluppo integrato di tali aree. La competitività del settore è in costante aumento, non solo a livello globale, ma anche a livello regionale, e questo è particolarmente vero nella regione SEE: la concorrenza tra Slovenia e Croazia, Italia e Grecia, Grecia e Albania, Romania e Bulgaria, Croazia e Serbia è divenuta sempre più marcata, in particolare dal 2008 come conseguenza della crisi economica. Vi è quindi il rischio che l'offerta turistica e lo sviluppo del turismo vengano pianificati sulla base dell'approccio del prezzo più basso, indebolendo così l'intero settore e andando nel lungo periodo in direzione opposta alla auspicata coesione territoriale. Secondo la risoluzione del Parlamento europeo (INI/2010/10/2206) del 27 settembre 2011, “il turismo ha un carattere trans-settoriale orizzontale", e deve collaborare con altri settori e politiche correlate, al fine di elaborare un sistema capace di promuoverlo efficacemente. La comunicazione della Commissione europea COM (2010) 352/3 sul turismo sottolinea che è indispensabile una sinergia nel settore del turismo in termini di condivisione di conoscenze ed esperienze nel campo della pianificazione e dello sviluppo economico, come pure nella valutazione del suo impatto attraverso strumenti e indicatori sviluppati in comune. A questo proposito, l'adozione di un approccio comune e la definizione di principi comuni sono considerati essenziali per la progettazione di un'offerta turistica che garantisca una competitività orientata verso la qualità. Sono necessari piani transnazionali (attraverso lo sviluppo di linee guida e una riflessione comune che permetta di concordare i principi di base per un approccio transnazionale) per prevenire una riduzione dei prezzi e sviluppare azioni per ridurre i costi, utilizzando appropriati indicatori di valutazione, e adottando principi sostenibili di pianificazione delle attività. Grazie a un accordo transnazionale, i piani comuni di azione per il turismo integrato e sostenibile possono definire quei principi, attività e indicatori in grado di sostenere tale competitività orientata alla qualità. Un marchio comune (come l'Ecolabel della Commissione europea) non può essere sviluppato senza la condivisione di indicatori di performance e metodologie di valutazione, e questo è particolarmente vero per la regione SEE, 7
in cui convivono i vecchi e i nuovi stati membri dell’Unione, i paesi IPA (in fase di pre-accesso all’Unione) e i paesi ENPI (ancora esterni all’integrazione europea). Partendo da queste basi, la Provincia di Rimini, insieme con dieci partner della regione SEE, ha dato vita al progetto InTourAct - Integrated Tourism Action Plans for Excellence South East Europe. Il progetto è realizzato nell'ambito del programma di cooperazione transnazionale dell'Unione europea per l'Europa sudorientale, le cui attività hanno lo scopo di promuovere e sostenere quanto è stato descritto in precedenza. Il progetto è nato dalle esperienze sviluppate dalla Provincia di Rimini all'interno della rete Agenda21, in particolare dall’analisi dei risultati dell’incontro sul turismo sostenibile svoltosi nel 2011, nonché dai risultati del progetto Custodes, finanziato nell'ambito del programma comunitario Central Europe. Il quadro istituzionale La legge quadro 135/2001 e la successiva Riforma del Titolo V della Costituzione hanno attribuito alle Regioni in maniera esclusiva la competenza in materia turistica, rendendo centrale il rapporto Stato-Regioni nell’ambito delle scelte generali d’organizzazione e di promozione turistica. Il sistema che ne è derivato ha determinato un’architettura della governance turistica caratterizzata da un coordinamento centrale che, pur se formalizzato mediante diversi soggetti istituzionali (la Conferenza Permanente Stato-Regioni, il Coordinamento degli Assessori Regionali al turismo con l’ANCI e l’UPI, il Comitato di Orientamento alle politiche turistiche, i diversi Dicasteri – da quello per le Infrastrutture e i Trasporti a quello per i Beni Culturali e il Turismo, solo per citarne qualcuno) risulta debole nell’indirizzare una strategia di sviluppo complessiva. Come conseguenza, fino ad oggi, sono irrisolte diverse problematiche che richiedono un coordinamento quali: gli standard delle strutture ricettive, i requisiti delle professionalità, la brand image nazionale, la dimensione minima della promozione internazionale e lo sviluppo di particolari prodotti turistici. In particolare, a differenza dei principali competitors europei, l’Italia presenta una frammentazione dell’organizzazione e della promozione turistica con evidenti ricadute sulla competitività internazionale. I principali ambiti problematici oggetto di interventi, sia nazionali che regionali, del Legislatore Turistico italiano possono essere sintetizzati nei seguenti tre punti: • l’architettura dell’organizzazione turistica regionale, nel senso della definizione dei rapporti tra lo Stato e i diversi enti autonomi territoriali; • l’imprenditorialità, sia mediante la disciplina delle imprese turistiche sia in riferimento al rapporto che sussiste tra governance territoriale e le funzioni e responsabilità imprenditoriali attribuite ai sistemi turistici locali; • le professionalità che, in linea con l’evoluzione della domanda e dell’offerta internazionale, consentono di supportare lo sviluppo del settore. La riforma del Titolo V della Costituzione ha determinato una profonda innovazione nell’impostazione del rapporto tra i diversi livelli istituzionali. In particolare, alle Regioni sono state delegate le seguenti funzioni: • la partecipazione, in varie forme, alla definizione della politica e della programmazione dello sviluppo turistico nazionale, sia in riferimento alle attività promozionali sia in merito alla definizione di principi, criteri e standard di armonizzazione dell’offerta turistica; 8
• la definizione della politica e della programmazione dello sviluppo turistico regionale, nel rispetto delle autonomie locali e delle norme comunitarie, favorendo l’integrazione tra lo sviluppo turistico e lo sviluppo territoriale; • la definizione dell’assetto dell’organizzazione turistica e delle funzioni e responsabilità attribuite ai vari Enti; • la definizione della disciplina relativa alle imprese e professioni turistiche; • la definizione delle modalità di accesso, per i soggetti pubblici e per i soggetti privati, ai finanziamenti di diversa natura; • la definizione delle attività promozionali e dei soggetti che, a vario titolo, sono preposti al loro svolgimento; • lo svolgimento di funzioni amministrative e di vigilanza su enti ed organismi turistici. Politiche per il turismo: Italia Dal 21 ottobre 2013 l’Ufficio per le politiche del Turismo è passato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Sebbene una maggiore attenzione sia stata data al turismo, la mancanza di integrazione tra politiche per il turismo e la strategia di sviluppo economico complessiva nazionale rimane un problema. Poiché, come abbiamo visto, il turismo non è di competenza esclusiva dello Stato, le Regioni italiane devono svolgere un ruolo decisivo in una serie di attività turistiche fondamentali, tra cui sviluppo dei prodotti e il marketing. Appare necessario lo sviluppo di una strategia nazionale integrata e a lungo termine, da mettere a punto in collaborazione con tutti i soggetti interessati del settore pubblico e privato. Una strategia simile contribuirebbe a ottimizzare l’uso delle risorse, come Fondi europei e investimenti pubblici ed esteri, e consentirebbe un coerente e coordinato sviluppo turistico dell’Italia e delle sue regioni. Lo sviluppo di una strategia turistica nazionale integrata e a lungo termine, da realizzarsi con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti del settore pubblico e privato, sarebbe la chiave per uno sviluppo coerente e coordinato del turismo italiano e delle sue regioni. Una simile strategia, da concordare preferibilmente a livello governativo, darebbe all’Italia una strada da seguire e un piano d’azione preciso, con mete e obiettivi chiari, e consentirebbe di porre le problematiche di competitività e sostenibilità al centro delle politiche turistiche italiane. Tutto ciò permetterebbe anche di sostenere lo sviluppo del turismo nel Mezzogiorno. Sulla base della normativa vigente, le regioni italiane hanno facoltà di svolgere un ruolo primario in tutta una serie di ambiti turistici fondamentali, tra i quali: • programmazione e sviluppo di attività turistiche a livello regionale e locale; • promozione di attività di marketing strategico; • gestione dei Fondi strutturali europei; • gestione di attività legate alle strutture turistiche regionali; • gestione di attività legate a imprese e professionisti del settore turistico. L’autonomia legislativa regionale, non accompagnata da una reale funzione di coordinamento a livello centrale, ha portato alla definizione di uno scenario turistico italiano notevolmente variegato sotto il profilo di forme e modelli di organizzazione territoriale del turismo, definizione e disciplina delle imprese e delle professioni turistiche, organismi e modalità di vigilanza e organizzazione delle attività promozionali. Laddove i Paesi competitor dell’Italia sono caratterizzati da modelli di organizzazione turistica di tipo gerarchico, che consentono di conciliare la dimensione locale con quella nazionale 9
mediante numerose e differenziate forme di coordinamento dei percorsi di sviluppo locale e globale, il sistema turistico italiano si presenta a macchia di leopardo, con una differenziazione dei diversi contesti regionali - sotto il profilo organizzativo, strategico e promozionale - che ne condiziona la capacità competitiva in ambito internazionale e nazionale. Emerge, quindi, la necessità di forme più strutturate di coordinamento, che consentano lo sviluppo di un’immagine unitaria del sistema turistico italiano e, al contempo, la definizione di percorsi di sviluppo locale per meglio competere in ambito internazionale. La presenza di forme organizzative evolute di coordinamento dei processi di marketing turistico e territoriale, quali le Destination Management Company (DMO), come dimostrano numerosi casi di successo internazionale, rappresenta un fattore critico di successo nei processi di promozione e commercializzazione internazionale delle diverse tipologie di destinazioni turistiche. In funzione della presenza di Agenzie Regionali, preposte al coordinamento del marketing turistico e territoriale, lo scenario italiano può essere suddiviso in due macro gruppi di Regioni. Il primo gruppo è costituito dalle Regioni che hanno istituito un ente strumentale con funzioni di meta-management del complessivo processo di marketing turistico regionale. Il secondo gruppo, che comprende il Molise, costituito dalle rimanenti Regioni, non presenta un organismo di coordinamento delle attività di marketing e di promozione turistica che sono ancora svolte dagli Assessorati al Turismo. Sussistono, infatti, ancora Regioni con la presenza di Enti Provinciali del Turismo, tra cui il Molise e di Aziende di Cura e Soggiorno del Turismo accanto a Regioni che prevedono la presenza di Agenzie di Promozione Turistica (APT). In Emilia Romagna, invece, riscontriamo il modello delle Unioni di Prodotto, fondate su temi legati a quattro tipologie di prodotti turistici: Costa Adriatica, Appennino Verde, Città d’Arte e Terme. Le funzioni attribuite alle Province in materia di Sistemi Turistici Locali, nelle regioni che prevedono questo modello organizzativo, sono ancora limitate e in ogni caso le indicazioni del Legislatore appaiono spesso generali e non specifiche. In alcuni casi, come in Molise, la normativa non dà alcuna indicazione sul ruolo delle Province, e non si prevede nessuna funzione ad esse attribuita. Per quanto riguarda le funzioni delegate alle Province in materia di turismo in generale, gli ambiti di intervento previsti dalla normativa vigente nelle varie regioni possono essere classificati in: • Promozione: Attività di comunicazione e promozione, commercializzazione, gestione di enti locali di promozione, ecc. • Accoglienza al turista: Istituzione e/o gestione di uffici di accoglienza turistica, standard di qualità dei servizi turistici, ecc. • Professioni turistiche: Esami di abilitazione, tenuta albi provinciali, vigilanza e controllo dei requisiti, ecc. • Autorizzazione, monitoraggio e controllo delle attività delle imprese turistiche: Classificazione strutture ricettive e/o stabilimenti balneari, autorizzazioni per le agenzie di viaggio, pubblicazione tariffe, ecc. • Erogazione di servizi e contributi alle imprese turistiche: Concessioni di contributi alle imprese, consulenza specialistica agli operatori privati, ecc. • Dati turistici: Rilevazione e/o trasferimento di dati turistici, ecc. • Creazione di reti/sistemi: Partecipazione a Sistemi Turistici Locali o strutture assimilabili, come Distretti Turistici o Sistemi Turistici, costituzione di consorzi turistici, ecc. • Altro: Attività di formazione, albo Pro loco, assegnazione di marchi regionali, ecc.. La situazione attuale fa registrare una forte disomogeneità in quanto a grado di decentramento regionale. Se alcune Regioni hanno interpretato e applicato con decisione il principio di 10
sussidiarietà, attribuendo numerose funzioni alle Province, altre Regioni ancora oggi riconoscono alle Province un ruolo marginale nel contesto dell’Organizzazione Turistica Regionale. Tra questi due estremi si distribuiscono altre Regioni, che riconoscono alle Province un numero variabile di funzioni, più o meno contenuto. Politiche per il turismo: Europa L’Europa è la prima destinazione turistica mondiale. Affinché l’Europa possa mantenere questo primato, la Commissione Europea incoraggia un nuovo quadro di azioni coordinate all’interno dell’Unione europea (UE) nell’ottica di accrescere la competitività e la capacità di crescita sostenibile del turismo europeo. In linea con le priorità dell’Unione europea stabilite nella strategia “Europa 2020” e affinché l’Europa possa mantenere il primato di principale destinazione turistica mondiale, la Commissione propone un nuovo quadro di azioni coordinate in materia di turismo a livello di UE al fine di rafforzare la competitività e la capacità di crescita sostenibile del turismo europeo. Il turismo rappresenta la terza maggiore attività socioeconomica dell’UE e, secondo le stime, genera più del 10% del PIL dell’UE, fornendo circa il 12% dell’occupazione totale. Il turismo è quindi un settore importante sia per i cittadini che per le imprese dell’UE, in quanto produce un effetto positivo sulla crescita economica e sull’occupazione dell’UE. Il trattato di Lisbona ha riconosciuto l’importanza del turismo conferendo all’UE la facoltà di sostenere, coordinare e completare l’azione dei paesi dell’UE in questo settore. La definizione e la precisazione delle competenze dell’UE consente di delineare un quadro d’azione coerente. Come sancito dal trattato di Lisbona, le azioni specifiche dell’UE nel settore turistico dovrebbero mirare a: • incoraggiare la creazione di un ambiente propizio allo sviluppo delle imprese in tale settore; • favorire la cooperazione tra i paesi dell’UE, in particolare attraverso lo scambio delle buone pratiche. Il turismo europeo ha sperimentato una situazione economica difficile a causa della crisi economica e finanziaria del 2008, che ha avuto un impatto non trascurabile sulla domanda di prestazioni turistiche. La situazione è stata aggravata dall’interruzione del traffico aereo dovuta alla presenza di nuvole di ceneri vulcaniche in seguito all’eruzione del vulcano Ejyafjöll nel 2010, che ha determinato un elevato numero di arrivi di turisti annullati e considerevoli perdite per le compagnie aeree, il settore alberghiero e le altre attività connesse al turismo. In linea con la strategia economica “Europa 2020”, le azioni a favore del turismo a livello di UE possono essere riunite attorno ai quattro assi seguenti: • Stimolare la competitività del settore turistico in Europa. A tal fine occorre: • sviluppare l’innovazione nel turismo, ad esempio facilitando l’adattamento del settore e delle sue imprese all’evoluzione del mercato delle nuove tecnologie dell’informazione, della comunicazione e dell’innovazione; • migliorare le competenze professionali nel settore, attraverso la promozione delle opportunità offerte dai vari programmi dell’UE, come Leonardo o il Programma quadro per la competitività e l’innovazione con i suoi capitoli “Erasmus per giovani imprenditori” e “e-Skills per l’innovazione”; • cercare di ovviare alla stagionalità della domanda, ad esempio facilitando un meccanismo di scambi turistici volontari tra i paesi dell’UE, soprattutto durante la 11
bassa stagione e per alcuni gruppi chiave della società, nonché incoraggiando lo sviluppo di un meccanismo volontario di scambio di informazioni online per un migliore coordinamento delle vacanze scolastiche tra i paesi dell’UE; • promuovere una diversificazione dell’offerta turistica in particolare promuovendo e dedicando maggiore attenzione al patrimonio comune dell’Europa e integrando nelle strategie turistiche il patrimonio «naturale»; • contribuire a un miglior coordinamento delle attività di ricerca sul turismo e consolidare i dati socioeconomici sul turismo a livello europeo. • Promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile, responsabile e di qualità. A tal fine occorre: • sviluppare un sistema di indicatori per la gestione sostenibile delle destinazioni, che potrebbe contribuire a creare un marchio per promuovere destinazioni turistiche sostenibili; • organizzare campagne di sensibilizzazione per i turisti europei sulle destinazioni, comprendenti informazioni sulle modalità di trasporto e sui rapporti con la popolazione locale; • sviluppare un marchio europeo per il turismo di qualità, basato sulle esperienze nazionali esistenti, inteso ad aumentare la sicurezza e la fiducia dei consumatori; • facilitare l’identificazione dei rischi legati ai cambiamenti climatici per proteggere l’industria turistica europea da investimenti in perdita ed esplorare le possibilità di sviluppo di offerte turistiche alternative; • proporre una carta del turismo sostenibile e responsabile; • proporre una strategia per un turismo costiero e marino sostenibile; • stabilire o rafforzare la cooperazione tra l’UE, i principali paesi emergenti e i paesi del Mediterraneo per la promozione di modelli di sviluppo turistico sostenibile e responsabile e lo scambio di pratiche ottimali. • Consolidare l'immagine e la visibilità dell'Europa come insieme di destinazioni sostenibili e di qualità. A tal fine occorre: • sostenere la creazione di una «marca europea», in stretta collaborazione con i paesi dell’UE, che possa completare gli sforzi promozionali nazionali e permettere alle destinazioni europee di distinguersi meglio dalle altre destinazioni internazionali; • promuovere l’Europa come una destinazione turistica sostenibile e di qualità attraverso il sito web «visiteurope.com» e in occasione di grandi eventi internazionali o nelle fiere e nei saloni turistici più importanti; • rafforzare la partecipazione dell’UE nelle sedi internazionali. • Massimizzare il potenziale delle politiche e degli strumenti finanziari dell'UE per lo sviluppo del turismo. A tal fine occorre: • migliorare l’integrazione e il coordinamento del turismo nelle altre politiche dell’UE, come la politica dei trasporti, della concorrenza, del mercato interno, della fiscalità, della tutela dei consumatori, dell’ambiente, dell’occupazione e formazione, dello sviluppo regionale e rurale, politiche, queste, che hanno tutte ripercussioni dirette o indirette sul turismo; • promuovere e mobilitare strumenti e programmi comunitari di sostegno al turismo, come il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo europeo per la pesca. Di conseguenza, le possibilità per lo Stato di intervenire su questioni di competenza delle autorità regionali appaiono limitate. L’intervento dello Stato, quindi, si concentra generalmente 12
sulle questioni turistiche di rilevanza nazionale. Il coordinamento tra Stato e regioni è particolarmente importante per la promozione dell’Italia all’estero; le regioni hanno bisogno di sfruttare al meglio le opportunità di capitalizzazione offerte della fama internazionale del marchio “Italia”. Meccanismi di consultazione Il piano d'azione della Provincia di Campobasso è stato sviluppato con il supporto di numerosi attori locali, che sono stati coinvolti attivamente nel progetto attraverso la loro partecipazione ai Forum locali. Secondo la strategia comune definita dai partner del progetto, la Provincia di Campobasso ha organizzato sette forum locali focalizzati allo sviluppo del turismo integrato e sostenibile. I partecipanti ai forum locali provengono dal settore turistico, da organismi educativi e culturali, e da istituzioni pubbliche. Essi rappresentano i principali attori economici nelle politiche settoriali coinvolte nella pianificazione dello sviluppo urbano, e l’obiettivo è stato quello di raccogliere il loro contributo per le definizione di un approccio integrato del turismo, in pratica coinvolgendo tutte le parti interessate allo sviluppo strategico del turismo della regione. La discussione all'interno dei Forum locali ha toccato quattro principali aree tematiche: “Ambiente", ”Mobilità", ”Cultura e patrimonio", e “Innovazione e competenze professionali". Alcuni rappresentanti regionali sono stati anche invitati a partecipare ai forum transnazionali di InTourAct, e alla creazione di un gruppo transnazionale a sostegno dell'individuazione della metodologia e dei principi per lo sviluppo, l'attuazione e la valutazione del turismo integrato. Tutti i partecipanti hanno sostenuto attivamente il processo di capitalizzazione delle conoscenze esistenti e le esperienze di tutti i partner del progetto, riconoscendolo come uno strumento di opportunità per la creazione di una rete, e la gestione della conoscenza nel settore del turismo a livello transnazionale. Le informazioni raccolte sono state la base per l'attuazione di un'analisi SWOT per lo sviluppo turistico della provincia di Campobasso. È importante sottolineare come la Provincia di Campobasso abbia condotto ben sette Forum locali, un numero superiore ai quattro previsti dal progetto originale, proprio con l’obiettivo di garantire un maggior coinvolgimento degli attori, attraverso una distribuzione geografica capillare dell’intero territorio provinciale. L'elenco dei soggetti partecipanti ai forum locali organizzati dalla Provincia di Campobasso è presentato nel seguente elenco: Alessandra Cafiero Ipseoa Alessandra Capocefalo Esperto Alessandro Gammieri Esperto Alessandro Petrocelli ITC Boccardi Alissia Ianzano ITC Boccardi Amelia Onza Confcommercio Angelo Presenza Ass. Turismo Termoli Anna De Sanctis Comune di Campodipietra Anna Palmieri ITC Boccardi Anna Testa Agriturismo Masseria Testa Ciruglio Antonello Filippi Associazione Artes Antonello Nardelli Associazione Culturale”D. Del Galdo”, Pro Loco S. Giuliano di Puglia Antonio Ialenti Associazione Cross Antonio Sabatino Pro Loco Giovani Cercesi Antonio Spina Ass. Culturale Click Antonio Valiante Comune di Jelsi Antonio Venditti Associazione Cross Benedetta Morone ITC Boccardi Beniamonio Coronese Circolo Vela 13
Bruno Mottillo Ecomuseo Itinerari Frentani Carla de Francesco Università del Molise Carla Mastrantuono Esperto Carmencita Mastroianni Associazione Cross Claudio Niro Associazione Falco Corrado Zara Comune di San Felice del Molise Crescenzo Gasbarro Anteas S. Martino Cretella Sirone Fare Verde onlus Daniela Adducchio Geoprogress Domenico D’Arienzo Termoli Medievale Domenico Santorelli Comune di Trivento Domitilla D’Amico Esperto Donato d’Alessandro Associazione Pro Crociati e Trinitari Elisabetta Tutolo ITC Boccardi Emmanuel Minardi Associazione Cuorenonmente Erik Ferrante Molise Tour Bike Ettorina Tribe Alberghiero Evelina D’Alessandro Libera Professionista Filomena Zeuli Comune di Sepino Fiorenzo Corina Comune Campomarino Francesca Civico Pro Loco Treventum Francesca Izzi Geaco Francesca Pasquale ITC Boccardi Francesco Iannotta Università del Molise Francesco Rosati Pro Loco Santa Croce Francesco Vitale Associazione Incas Franco Antenucci Comune di Roccavivara Franco Federico Pro Loco Angioina Frine Bravi ITC Boccardi Fusco Sara Progetto Europeo”LifeMaestrale” Gabriele Maglieri Comune di Riccia Gabriella Zaccardi ITC Boccardi Genoveffa Cardinelli Comune di Campo Marino Giovanni De Micheli Associazione Cuorenonmente Giulia Persich ITC Boccardi Giuseppe Barrucco Feste rievocative Giuseppe Di Felice Geoprogress Giuseppe Gigli Esperto Giuseppe Rosa Agriturismo La Ginestra Giuseppe Santoianni Associazione Cross Giuseppe Santoro Associazione Pro Crociati e Trinitari Giuseppe Scarano Ristorante Lu Carratino Giuseppe Zio Fondazione San Leo Giuseppina De Castro Associazione Libera Professionista Giuseppina Occhionero Associazione Turismo Campomarano Giusi De Castro WWF Greta di Gregorio ITC Boccardi Guido Amatucci Comoltur Ida Piermatteo ITC Boccardi Ilaria Centorame ITC Boccardi Isabella Di Florio Comune di San Biase Isabella Muccilli Archeologo Katia Lucchese Esperto Laura di Bernardo ITC Boccardi Laura Pozzuto Forum Giovani Lino Cirveci Associazione Culturale S. Amando Loredana Marcantonio Associazione Excursio Loredana Seccia ITC Boccardi Lucia Di Camillo Comune di Colletorto Luciano Calignano Proloco Termoli 14
Luciano Mancinella Anteas Filo d’oro Lukasz Kyskowski ITC Boccardi M. Luciana Martino Comitato Festa del Grano S. Anna Marco Caldoro Associazione Culturale Moliart Marco Valiante Villaggio Turistico Ciocca Margherita Di Carlo Travel & Book Maria Amato ITC Boccardi Maria Antonia Bove Italia Nostra Maria Concetta Foschini ITC Boccardi Maria Grazia Tagliaferri Associazione Rodolfo De Moulins Maria Teresa Santella Ristorante Tipico 47 SM Mario Fratino Associazione Culturale S. Amando Mario La Guardia Esperto Massimo Di Nonno Fotografo Maurizio Sentilli Attore Michela Ricciardi Associazione Culturale Click Michele Barbiaro Pro Loco Jelsi Michele Fratino Comune di Jelsi Michele Fuscoletti Esperto Nella Rescigno Associazione Muse Nicola Cordone Associazione Create Nicola Frenza Osservatorio Molisano sulla Legalità Nicola Magri Next Nicola Sgobbo Comoltur Nicoletta Radatta Ecomuseo Itinerari Frentani Nicolina Eremita Comune di Colletorto Paolo Manuele Comune di Civitacampomarano Pasquale Sardella Le casette al colle Pasquale Valiante Comune di Jelsi Pierluigi Fierro Polisportiva Pegasos Piero Tozzi Comune di Casacalenda Pierpaolo Miserere Comune di S. Angelo Molisano Pinelli Antonella Forum Giovani Renato Di Soccio WWF Molise Rita Pistilli Prov. Campobasso Roberta Croce ITC Boccardi Roberto Germanese Matese per l’occupazione Roberto Molinaro Mr Show Rosamaria Di Iorio Associazione Culturale Click Rosanna Carosella Esperto Rossano Pazzagli Università Molise Sabina Mascia Associazione Molise Incanto Sabrina Di Cristoforo King Communication Salvatore D’Amico Comune di Jelsi Salvatore Santone Antica Maschera Il diavolo Sandro Carosella Esperto Santangelo Comitato feste rievocative Silvia Santorelli Associazione Muse, Archeoclub Trivento Stefania Aiello Associazione Multiverso Stefano Corona ITC Boccardi Stefano Ramundo Comune Campobasso Teresa Di Ricco IPSEOA Matese Tiziana Martinelli Associazione Molise Incanto Valeria Mastropietra ITC Boccardi Valerio Santoro ITC Boccardi Vanessa Pardisi ITC Boccardi Vincenzo D’Apote ITC Boccardi Vincenzo Fratianni Comune Ferrazzano Virgilio Mirra Associazione Pro Crociati e Trinitari 15
Il Piano di Azione e la Programmazione 2014-2020 della Regione Molise Alla luce dei temi individuati dalla Regione Molise come prioritari per il periodo 2014-2020, al fine di rispondere alle sfide fissate dalla Commissione europea e dal Governo italiano, il presente piano d'azione intende quindi contribuire ai seguenti temi: 4. Innalzare gli indici di notorietà e vendibilità del territorio e delle sue specializzazioni 7. Salvaguardare e gestire in maniera efficiente le risorse naturali – acque, rifiuti, energia (sismico e idrogeologico) 9. Incrementare e migliorare l’occupazione, ridurre la disoccupazione giovanile, ridurre la disoccupazione femminile 10. Migliorare la qualità del capitale umano e riorientarne la specializzazione Mappa delle relazioni territoriali e degli attori coinvolti La Provincia di Campobasso si estende su una superficie di 2.909 km², con una popolazione totale di circa 230.000 abitanti, e comprende 84 comuni, tra cui Campobasso, capoluogo della regione. A nord-est confina con il Mare Adriatico, a nord con l'Abruzzo, con la Puglia a sud-est, con la Campania a sud, e con la Provincia di Isernia a ovest. 16
Vision Il turismo contribuisce al sistema economico in diversi modi: i visitatori portano denaro al territorio attraverso la spesa per trasporti, attrazioni visitate, vitto e alloggio. Il denaro speso per beni e servizi, sia d’importazione che prodotti localmente, porta anche denaro nell'economia locale contribuendo a salari, profitti e tasse. Sono numerosi i settori interessati dal turismo, come evidenziato nel diagramma seguente, ripreso da VisitBritain: L’obiettivo economico del presente piano d’azione è di aumentare la quota della Provincia di Campobasso sul mercato dei flussi turistici grazie all’offerta di destinazioni di alta qualità, proteggere le eccellenze e le buone pratiche esistenti in loco e facilitare un miglior raccordo tra le aspettative del visitatore e l'esperienza turistica che gli viene offerta. La Provincia di Campobasso promuove lo sviluppo del turismo come strumento per dare benefici sia alle imprese locali del settore, che in generale all'economia locale, all'occupazione, e all’intera comunità. Comprendere i meccanismi del turismo è importante al fine di individuare le cause che generano il successo di una politica rispetto a un’altra, e acquisire la capacità di analizzare gli effetti positivi e negativi in modo da aiutare il settore a migliorarsi continuamente. Il presente rapporto intende contribuire a questa visione. Le strategie turistiche che si prefiggono unicamente di portare del denaro in una particolare area, tendono in genere a non considerare l'impatto delle ricchezze che lasciano quel territorio a causa delle attività turistiche. L'economia locale vede entrare infatti delle risorse finanziarie attraverso la spesa generata dal turismo, i benefici da lui indotti all’economia sociale, e quanto viene direttamente guadagnato dai residenti e dalle imprese locali. Tuttavia è anche 17
indispensabile considerare quanto denaro lascia quell’area: questo fattore viene definito come “perdita” e tiene conto di quanto viene speso al di fuori dell'economia locale. Per esempio, parte del denaro viene speso per tasse, forniture di energia, gestione dei rifiuti, oppure per beni e servizi che acquistiamo da altre parti (cioè al di fuori della regione). Sono tre i principali tipi di perdite che devono essere considerati nel settore del turismo: • perdita esterna - causata dalla spesa turistica al di fuori dell’area che stiamo analizzando; • perdita interna - causata dalla importazione di merci prodotte esternamente, come pure dall'importazione di manodopera e capitali esterni. Questo tipo di perdite sono legate alla domanda per beni e servizi prodotti al di fuori della nostra area di riferimento; • perdita invisibile - causata dalla degradazione delle caratteristiche ambientali e socio- culturali della destinazione turistica, che portano a un peggioramento della qualità della vita per le comunità locali, nonché a un progressivo calo del valore della destinazione sul mercato turistico. È quindi importante che i benefici del turismo tengono sempre conto anche di tali perdite. Il Wise Growth Action Plan sviluppato nel Regno Unito utilizza il termine di”crescita saggia”, piuttosto che il termine “turismo sostenibile” per collegare le giuste richieste di crescita con i principi della sostenibilità. La crescita saggia viene definita come: inclusiva, coinvolgente, salutare, attenta, specifica per il territorio, divertente e accattivante, sostenibile, efficiente. Nel resto di questo documento, continueremo comunque a usare la parola “sostenibilità" anche in questo senso. Approcci integrati al turismo che agevolino i partenariati transnazionali tendono a essere considerati come un elemento di successo, così come il marketing mirato che individua segmenti specifici come l’enogastronomia, il turismo termale/wellness e il turismo verde. Il ruolo della segmentazione per la comprensione del mercato è un elemento di enorme importanza. Marketing e competitività sono le aree chiave su cui costruire i piani di sviluppo, pur considerando l’importante ruolo dei trasporti per il raggiungimento degli obiettivi di politica del turismo. Strategie di promozione culturali sono state messe in pratica in numero sempre maggiore: tra i diversi approcci per sostenere il turismo viene spesso indicato lo sviluppo di partenariati pubblico-privato, la maggiore concorrenza sul mercato, la riduzione dei sussidi a fondo perduto, la riduzione della regolamentazione burocratica e la rottura dei monopoli. È importante sottolineare che il successo di una politica per il turismo non deve basarsi più sul sostegno finanziato con fondi pubblici. Un altro elemento di vantaggio competitivo viene dallo sviluppo di relazioni tra diverse filiere del turismo per esempio la costruzione di legami più stretti tra i produttori di cibo locale e l'industria dell'ospitalità, in particolare nelle zone rurali. La riqualificazione del settore dell'ospitalità è sempre stata indicata come un elemento di forza del settore turistico. Temi strategici Come precedentemente ricordato, questo piano d'azione è stato strutturato secondo i quattro temi che sono stati considerati come elementi chiave dai partner InTourAct per la definizione di una strategia comune: • Ambiente: la sostenibilità ambientale deve essere analizzata nel contesto delle risorse e dell'offerta turistica, con particolare attenzione alle principali attrazioni naturali che possono essere promosse con l'ausilio di strumenti per il turismo sostenibile; • Mobilità: lo sviluppo del piano d'azione deve analizzare la disponibilità e l'accessibilità per passeggeri che usano diverse tipologie di veicoli (aerei, ferrovie, viabilità delle strade, mezzi pubblici e privati di trasporto, ecc.); 18
• Cultura e patrimonio culturale: comprende sia le risorse culturali materiali e immateriali (canti popolari, racconti, ecc.), con particolare enfasi alle specifiche risorse culturali trasmesse di generazione in generazione; • Innovazione e competenze professionali: questo elemento è stato incluso per esaminare tutti gli aspetti legati alle competenze necessarie per garantire un adeguato sviluppo del settore del turismo. Definizione di Turismo Integrato e Sostenibile Secondo l’Environment Program delle Nazioni Unite, la definizione standard di “integrazione" è il processo necessario per unire componenti separate, sotto forma di un insieme funzionale, attraverso il coordinamento degli interventi. La pianificazione è quindi uno strumento importante per l'integrazione. Essa implica un approccio globale e integrato che riconosca come tutti i settori di sviluppo, le strutture di supporto e i servizi siano interdipendenti tra loro, e in stretta connessione con l'ambiente naturale e la società. Adottare un approccio di gestione integrato impedisce sviluppi incoerenti e incompatibili e produce quindi una serie di vantaggi. Un approccio integrato applicato allo sviluppo del turismo può aumentare i benefici ambientali, economici e sociali, e permettere l'individuazione e la risoluzione di eventuali conflitti per l'uso delle risorse naturali. Secondo Jones e Haven-Tang (2005), “il turismo integrato è direttamente legato alle strutture economiche, sociali, culturali, naturali e umane delle località in cui si svolge. In termini pratici, si tratta di un turismo che ha chiaramente definito le connessioni con le risorse locali, le attività, i prodotti, le altre industrie di produzione e di servizi, e si baso su una comunità locale partecipativa. Il turismo integrato implica, ma anche richiede, un’attenzione alle reti, alle relazioni e ai partenariati.” Pianificare il turismo integrato è soprattutto una questione di buona gestione. Per essere efficace e contribuire alla gestione complessiva del benessere di una destinazione, lo sviluppo del turismo deve essere: • coordinato con le altre attività e strategie politiche; • sostenuto e promosso dal governo locale; • considerato come una buona opportunità di investimento; • condotto da un’industria turistica informata e ben preparata. Secondo l'Organizzazione Mondiale del Turismo, il turismo sostenibile porta a una gestione delle risorse tale da garantire che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possono essere soddisfatte mantenendo l'integrità culturale, i processi ecologici, la diversità biologica e i sistemi di supporto essenziali. Inoltre il turismo sostenibile è capace di soddisfare le esigenze attuali dei turisti e delle regioni ospitanti, allo stesso tempo proteggendo e valorizzando nuove opportunità per il futuro. Il turismo sostenibile è un “ethos", cioè una disciplina per tutti i tipi di turismo, non un prodotto turistico in sé, ed è parte integrante di tutti gli aspetti dello sviluppo e gestione del turismo. L'obiettivo del turismo sostenibile è mantenere i vantaggi economici e sociali dello sviluppo turistico, e al contempo ridurre gli effetti indesiderati sull'ambiente naturale, storico, culturale e sociale, bilanciando le esigenze dei turisti con le esigenze della destinazione turistica di cui ci occupiamo. Il turismo sostenibile è anche definito come quel “turismo che rispetta sia la popolazione locale che il viaggiatore, il patrimonio culturale e l'ambiente" (UNESCO). Esso mira a fornire alle persone una vacanza emozionante ed educativa che sia anche di beneficio per la popolazione del paese visitato. Tutte le attività turistiche di qualsiasi tipo - vacanze, viaggi d'affari, conferenze, 19
viaggi avventura ed ecoturismo – devono essere sostenibili. L’UNESCO elenca una serie di politiche e regolamenti che il governo e gli operatori turistici dovrebbero adottare per un approccio sostenibile nel settore del turismo. Più precisamente: • i comitati che pianificano i progetti di sviluppo turistico devono includere rappresentanti delle comunità locali; • i progetti di sviluppo turistico devono essere compatibili con le esigenze e le pratiche delle comunità locali; • la pianificazione deve garantire uno sviluppo turistico sull’intero territorio regionale, evitando una concentrazione eccessiva in alcune zone a scapito di altre; • i buoni terreni agricoli devono essere protetti ed esclusi dalle attività turistiche; • agli hotel dovrebbe essere richiesto di installare impianti di trattamento degli scarichi; • analisi di protezione ambientale devono essere condotte durante il processo di approvazione del piano di sviluppo; • i livelli minimi di occupazione e di uso di prodotti locali devono essere salvaguardati; • i livelli salariali minimi approvati dai sindacati devono essere rispettati; • alle aziende del settore turistico deve essere richiesto un tributo per finanziare la formazione e lo sviluppo delle tradizionali abilità artigianali e artistiche; • vanno definiti dei codici di comportamento per gli operatori, da esporre presso punti di informazione e principali servizi turistici. Perché pianificare Lo sviluppo del turismo sostenibile richiede un processo di pianificazione e gestione che sia in grado di riunire una serie di diversi problemi in un insieme di principi. Per sua stessa natura, la pianificazione ha diverse dimensioni che vanno raccordate tra di loro, in modo che un efficace piano strategico per la gestione di una destinazione turistica sia un elemento essenziale per garantire un successo duraturo della destinazione, nel rispetto dell’ambiente. La pianificazione non sarà molto probabilmente in grado di offrire soluzioni a tutte le problematiche che la destinazione turistica deve affrontare, tuttavia l'assenza di pianificazione si tradurrà sicuramente in un aumento nel numero dei problemi. Il processo di pianificazione ci aiuta inoltre a garantire la coerenza con le strategie generali della destinazione turistica, permettendoci di identificare i punti chiave e le azioni di promozione e di marketing da intraprendere. Inoltre, la pianificazione ci aiuta a definire le responsabilità e le attività dei diversi attori nell'attuazione delle strategie e delle azioni, a stabilire obiettivi chiari e comprensibili per tutti, e progettare le misure atte a realizzare la strategia che abbiamo definito. I piani di azione funzionano anche come strumenti efficaci per riqualificare il turismo nei tempi di crisi economica, aiutandoci a ridefinire le azioni che devono essere intraprese al fine di mantenere la posizione di una destinazione turistica e anche accrescerla investendo nei punti di forza e realizzando le opportunità non ancora espresse compiutamente. Questo documento vuole essere uno strumento di supporto per stabilire gli orientamenti generali per l'organizzazione delle attività turistiche sotto diversi aspetti e in diverse aree fondamentali: • identificazione e valutazione del potenziale turistico come base per definire le possibili direzioni di sviluppo del settore; • stato attuale e prospettive di sviluppo delle infrastrutture turistiche, come materiale di base necessario per lo sviluppo del turismo sostenibile; • stato attuale e sviluppo previsto di leggi e normative di sostegno allo sviluppo del turismo sostenibile; 20
• analisi finanziaria ed economica della destinazione turistica, da usare come indicatore dei benefici reali e dei risultati conseguiti nello sviluppo del territorio; • impatto delle attività turistiche sull'ambiente, come condizione necessaria per la conservazione delle principali attrazioni turistiche naturali, e la riduzione degli effetti che i turisti e l'industria del turismo hanno sull’ambiente. L’analisi condotta nell’ambito del progetto InTourAct ha evidenziato quanto sia al momento difficile reperire informazioni specifiche sul settore turistico nella Provincia di Campobasso e nella Regione Molise in generale. I dati raccolti fanno generalmente riferimento a macroanalisi, ma difficilmente si trovano informazioni relative all’impatto del settore turistico nella vita quotidiana (consumo di risorse idriche, di energia, ecc.). Si è quindi evidenziata la necessità di pianificare un’azione futura in tal senso, con lo scopo di avviare un’attenta riflessione che possa guidare le scelte in materie di turismo integrato e sostenibile. Il grande interesse e consenso che è stato rilevato attraverso l’organizzazione dei Forum locali nella Provincia di Campobasso è altresì la dimostrazione di quanto tale esigenza sia particolarmente sentita, e ha permesso di misurare quanto gli operatori locali siamo pronti a contribuire alla sua realizzazione. Quadro metodologico Lo sviluppo di un piano d'azione per il turismo sostenibile nella Provincia di Campobasso si basa sull'analisi delle discussioni svolte all’interno dei sette Forum locali organizzati nell'ambito del progetto InTourAct, e della seguente analisi SWOT. L’organizzazione dei Forum è stato un indubbio successo dal punto di vista metodologico, in quanto ha permesso di coinvolgere tutti gli attori locali interessati a contribuire alla definizione del piano, grazie all’attenta capacità di ascolto delle singole istanze che i Forum hanno permesso di sviluppare. Una prima bozza è stata preparata nel giugno 2014, in modo da ricevere commenti sia dagli stakeholder che hanno attivamente partecipato alle suddette attività, che dalle altre istituzioni locali e regionali interessate alla sua applicazione. Sulla base degli ulteriori suggerimenti e osservazioni pervenute, la versione finale del piano d'azione è prevista per l’agosto 2014, in modo da essere presentata ufficialmente in una conferenza rivolta a proporre le nuove strategie nel settore turismo per la Regione Molise. 21
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