Due metalinguaggi si intrecciano: sport e turismo
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© SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 2, 2004 www.unimib.it/symphonya Due metalinguaggi si intrecciano: sport e turismo * ** Roberto Ciampicacigli , Simona Maresca Abstract Il turismo sportivo rappresenta, un’ estensione dello sport alle attività di loisir-vacanza e interpreta anche una necessità del mercato turistico di sviluppare prodotti e servizi complementari, in modo da offrire una valida alternativa alla tradizionale vacanza ‘spiaggia, sole, mare. Il turismo sportivo unisce l’esperienza motoria dello sport e i fattori culturali ad esso collegati, combinandoli, in maniera del tutto ‘originale’, al concetto di viaggio e soggiorno.Il crescente interesse per questa nuova forma di legame sport-turismo si concretizza in una costante ricerca da parte degli specialisti del settore (tour operator, albergatori, enti di promozione, società e circoli sportivi, etc) di nuovi prodotti in grado di soddisfare i mutanti bisogni degli ‘sportivi della vacanza’. Keywords: Sport Management; Turismo sportivo; Sport Tourism for Leisure; Event Sport Tourism; Sport Tourism for Business; Metalinguaggi 1. Il turismo sportivo Il turismo sportivo rappresenta, da un lato, un’estensione dello sport alle at- tività di loisir – di vacanza, dall’altro, interpreta una necessità, avvertita nel mercato turistico, di sviluppare prodotti e servizi complementari, in modo da offrire una valida alternativa alla tradizionale vacanza “spiaggia, sole, mare” e di sfruttare alcuni fattori “attrattivi” del territorio tutto l’anno in chiave di desta- gionalizzazione dei flussi turistici. Rappresenta (insieme al turismo ambientale e dei parchi) circa il 4% del movimento turistico complessivo ed è uno dei pochi settori turistici che ha fat- to registrare un incremento (+ 0,77%) nel numero di presenze: dagli 8 milio- ni428 mila del 2002 agli 8 milioni494 mila del 20031 L’ammontare complessi- vo del business, ad esso legato, si può stimare, molto cautamente, tra i 4 mld di euro (Federalberghi-Cirm 2003) e i 5 mld di euro (Nomisma 2003). In prima approssimazione si può dire che il turismo sportivo unisce l’esperienza motoria dello sport e i fattori culturali ad esso collegati, combi- nandoli, in maniera del tutto “originale”, al concetto di viaggio e soggiorno2. 2. La concettualizzazione del turismo sportivo: prime sistematizzazioni Le prime riflessioni sul rapporto tra sport e turismo hanno avuto inizio nel 1971 nel quadro delle attività (seminari, congressi) dell’International Council for Sport Science and Phisical Education (ICSSPE); la prima pubblicazione scientifica avente per tema il turismo sportivo, il Journal of Sports Tourism, è apparsa nell’ottobre del 1983; mentre la prima conferenza mondiale su que- sta tematica è stata organizzata congiuntamente dall’Organizzazione Mon- * Direttore Generale CENSIS Servizi S.p.A. ** Ricercatrice CENSIS Servizi S.p.A. Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Ciampicacigli Roberto, Maresca Simona, Due metalinguaggi si intersecano: sport e turismo, Symphonya. Emerging Issues in Man- agement (www.unimib.it/symphonya), n. 2, 2004, pp. 89-96 (English Version:http://dx.doi.org/10.4468/2004.2.05ciampicacigli.maresca)
90 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 2, 2004 www.unimib.it/symphonya diale per il Turismo (OMT) e dal Comitato Internazionale Olimpico di Barcel- lona nel Febbraio del 2003. Ancora oggi, tuttavia, nella classificazione3 dell’OMT il turismo sportivo non è considerato un mercato di nicchia autonomo e viene collocato nella catego- ria “tempo libero, relax, vacanza”. Non esiste in letteratura un’univoca e condivisa definizione del fenomeno in questione essendo troppo recente l’interesse degli studiosi. Ci sono, comunque, in letteratura, 3 proposte di definizione: 1. Standeven e De Knop (1999) “Tutte le forme di coinvolgimento attivo o passivo in attività sportive, svolte casualmente o in modo organizza- to per motivi non commerciali o commerciali, che richiedono di lascia- re la propria abitazione o la propria sede di lavoro”. 2. Gibson (1988, 2002): “Viaggi basati sul tempo libero che portano gli individui temporaneamente fuori delle loro comunità di residenza al fi- ne di partecipare attivamente alla pratica sportiva, o come spettatori di attività sportive o di spettacoli basati sullo sport”. Il turismo sportivo si realizza quindi nelle attività di tempo libero che richiedono sposta- menti e che si basano su di una partecipazione (agire, guardare, commemorare). 3. Charles Pigeassou (2002) La definizione del turismo sportivo dipende dal collegamento di due fattori: destinazione, tipo di attività. Il turismo sportivo è proprio di una destinazione scelta per partecipare a feno- meni caratteristici della cultura sportiva, concepita come espressione di un’attività fisica (pratica di sport agonistici, ludici, di avventura etc.) e/o di manifestazioni culturali (manifestazioni sportive, spettacoli, con- ferenze, congressi etc,.). È una disciplina autonoma, che si fonda su tre punti: un’esperienza turistica (spostamento e durata) che ha un legame di subordinazione nei confronti di un’attività principale che costituisce un’esperienza culturale nell’ambito dello sport. Un sog- giorno turistico che si accompagni semplicemente ad una parentesi o ad una “scoperta” sportiva, non avendo lo sport alla base del progetto di viaggio non rientra, dunque, nel campo del turismo sportivo in sen- so stretto. Lo spostamento, la destinazione e le modalità del soggior- no devono, infatti, inevitabilmente essere al servizio dell’esperienza sportiva, se quest’ultima non caratterizza lo spostamento e rappre- senta un’attività sostituibile, non è possibile parlare di turismo sportivo (Devo partire con il preciso intento di andare a vedere una partita di calcio, se decido di farlo, perché mi trovo casualmente nel luogo della competizione non possiamo parlare di turismo sportivo) Gibson, Standeven e De Knop sembrano, dunque, far rientrare il turismo sportivo nelle normali classificazioni già utilizzate per le più “tradizionali” tipo- logie turistiche. Pigeassou, al contrario, ha proposto una concettualizzazione mirante all’affermazione di una sua totale autonomia. 3. La composizione e il posizionamento della domanda di turismo sporti- vo Per parlare di turismo sportivo, dunque, (abbracciando l’approccio di C. Pi- geassou) dobbiamo trovarci in presenza di uno spostamento subordinato Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Ciampicacigli Roberto, Maresca Simona, Due metalinguaggi si intersecano: sport e turismo, Symphonya. Emerging Issues in Man- agement (www.unimib.it/symphonya), n. 2, 2004, pp. 89-96 (English Version:http://dx.doi.org/10.4468/2004.2.05ciampicacigli.maresca)
91 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 2, 2004 www.unimib.it/symphonya all’espletarsi di un’esperienza sportiva, in cui il luogo del viaggio si identifica in quello dell’attuazione dell’esperienza sportiva tout court. La destinazione stes- sa, pertanto, diventa la sede di comportamenti che è così possibile identificare (Figura 1): TURISTA SPORTIVO: • ATTIVO-AMATORIALE (ad esempio praticanti sport a livello amatoriale che viaggiano per partecipare a gare, tornei etc..); • ATTIVO PROFESSIONISTA (ad esempio praticanti sport a livello professio- nistico che si spostano per gare, tornei etc..); • PASSIVO AMATORIALE (ad esempio chi si sposta per seguire da spettatore un evento sportivo di livello amatoriale); • PASSIVO PROFESSIONISTA (ad esempio dirigenti FSN quando viaggiano per convegni incentrati sullo sport). Figura 1: Mappa di posizionamento dei turisti sportivi A queste quattro tipologie di turisti sportivi possono essere fatte corrispondere quattro diverse tipologie di turismo sportivo rientranti nelle due macro- categorie dello sport-turismo e del turismo sportivo in senso stretto (Tabella 1). Queste tipologie si differenziano oltre che nei soggetti coinvolti, nella scelta della destinazione, nella durata del soggiorno (escursione = visita di una gior- nata; soggiorno breve = 2 o 3 notti; vacanza vera e propria = più di 3 notti e meno di 1 anno), nell’indotto economico generato. Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Ciampicacigli Roberto, Maresca Simona, Due metalinguaggi si intersecano: sport e turismo, Symphonya. Emerging Issues in Man- agement (www.unimib.it/symphonya), n. 2, 2004, pp. 89-96 (English Version:http://dx.doi.org/10.4468/2004.2.05ciampicacigli.maresca)
92 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 2, 2004 www.unimib.it/symphonya Tabella 1 Tipologie di turismo sportivo Principali soggetti coinvolti S P O R T Tutti i viaggiatori che condizionano la meta del T 1) Sport turismo proprio viaggio in virtù della possibilità o meno U di praticare un determinato sport R I S M O T 1) Turismo sportivo di loisir U R La pratica di un determinato I Praticanti a livello amatoriale sport, a livello amatoriale, rappre- S senta la base, il perno dello spo- M stamento O S P O R T I V O I 2) Turismo sportivo/business Attivo: atleti professionisti delle FSN e delle N società sportive professionistiche Alla componente sportiva si ag- Passivo: Dirigenti e dipendenti CONI, FSN e S giunge quella professionale- lavo- delle società sportive E rativa N S O S T R E T T O Pubblico live dello sport sia a livello amatoriale 3) Turismo sportivo di spettacolo che professionistico 3.1. Lo sport-turismo Le forme definibili di “SPORT-TURISMO” sono quelle in cui la possibilità di abbinare al proprio relax la pratica di uno o più sport condiziona inevitabilmen- te la scelta della meta, della destinazione del proprio viaggio, anche dal Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Ciampicacigli Roberto, Maresca Simona, Due metalinguaggi si intersecano: sport e turismo, Symphonya. Emerging Issues in Man- agement (www.unimib.it/symphonya), n. 2, 2004, pp. 89-96 (English Version:http://dx.doi.org/10.4468/2004.2.05ciampicacigli.maresca)
93 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 2, 2004 www.unimib.it/symphonya punto di vista delle strutture ricettive (presenza o meno di impianti sportivi) e delle caratteristiche naturali (montagne per praticare l’arrampicata o sciare, fiumi in cui praticare il rafting ecc..;). • I dati sembrano confermare la continua diffusione di questo originale connubio tra sport e vacanza: • 1 Italiano su 4 sceglie la meta delle proprie vacanze anche in virtù dell’offertasportiva (Fonte: Censis Servizi); • secondo l’Enit, in Italia sono oramai 531 gli alberghi dotati sia di piscina coperta che di campo da tennis (su 279 località turisti- che) e circa 1000 quelli dotati di centro fitness e sauna (su 432 località turistiche). Lo sport, inoltre, rappresenta una componente importante delle motivazioni delle vacanze: al mare 26%; in montagna 20%; al lago 6% (Fonte: Istat 2002). 3.2. Il turismo sportivo in senso stretto Rientrano nel turismo sportivo in senso stretto tutti quei casi in cui lo SPORT nelle sue molteplici forme di, pratica attiva, spettacolo, formazione e/o aggiornamento ecc… costituisce il punto focale, la conditio sine qua non dello spostamento. All’interno di questa macro-categoria è possibile individuare 3 diverse forme di turismo sportivo: di loisir, di spettacolo, business. 3.2.1. Il turismo sportivo di loisir I turisti sportivi di loisir sono tutti quei praticanti sport a livello amatoriale che si spostano per partecipare a piccole gare locali e nazionali; per prendere parte attivamente – non da professionisti – ad eventi come maratone o gare di fitness etc. • Si tratta di un gruppo molto numeroso: nel 2003 sono stati 5,1 milioni gli sportivi amatoriali maggiorenni, che hanno pernottato fuori casa per praticare una o più attività sportive prendendo al- loggio in albergo (58,3%, uomini, 41,7% donne). Il 35,2% degli sportivi amatoriali in trasferta ha effettuato un solo spostamento; il 15,8% ha effettuato 2 spostamenti ed il 15,7% 3 spostamenti. (Federalberghi CIRM 2003). Sono stati, invece, 407 mila i ragazzi di età compresa fra i 6 e i 17 anni, praticanti sport in forma amatoriale, che sono andati fuori casa ed hanno pernottato in albergo per partecipare a gare. La media dei loro spostamenti è stata la più consistente di tutti gli sportivi amatoriali con ben 5 viaggi, con una spesa pro-capite (relativa solo a viaggio, vitto ed alloggio) di 285 euro, che ha ge- nerato un giro d’affari turistico di oltre 116 milioni di euro4. Disciplina molto interessante in grado di mutarsi in uno dei settori più rile- vanti nell’ambito del turismo sportivo di loisir è la maratona. La più classica delle competizioni sportive si è trasformata, infatti, nel “pretesto” ideale per conoscere nuove località turistiche. Considerando a titolo paradigmatico il so- lo evento della Maratona di Roma si registra una crescita annuale costante delle presenze pari al 10-15% con l’esplosione definitiva dal 2000 in poi. Per Partecipare alla Maratona di Roma 2003, 4000 turisti sportivi (8000 sono Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Ciampicacigli Roberto, Maresca Simona, Due metalinguaggi si intersecano: sport e turismo, Symphonya. Emerging Issues in Man- agement (www.unimib.it/symphonya), n. 2, 2004, pp. 89-96 (English Version:http://dx.doi.org/10.4468/2004.2.05ciampicacigli.maresca)
94 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 2, 2004 www.unimib.it/symphonya stati in totale i partecipanti all’edizione del 2003) sono giunti nella capitale an- che da paesi esteri. Il Giro d’affari dell’evento capitolino risulta, infatti, prati- camente duplicato da 5 a 10 milioni di euro se si considera anche il business generato dal turismo legato all’evento. 3.2.2. Il turismo sportivo di spettacolo Si tratta di un settore del turismo sportivo molto interessante in grado di ge- nerare una ricaduta economica diretta sul territorio e di costituire una buona opportunità per i tour operatori di tutto il mondo. Esso riguarda gli spettatori che si spostano per seguire dal vivo uno specifico evento sportivo, compren- de sia il pubblico dei grandi eventi (partite di Serie A, Gran Premi di Formula 1), sia quello delle miriadi di gare e tornei che si svolgono ogni anno sull’intero territorio nazionale. È molto difficile, pertanto, averne una quantificazione completa. • Secondo un’indagine Federalberghi-CIRM sono stati 3,8 milioni gli spettatori tanto appassionati di sport (43,9% uomini e 56,1% donne) da effettuare delle trasferte, in media 2,8 volte nell’anno, pernottando almeno una notte in strutture alberghiere, per seguire dal vivo un evento sportivo. Per queste trasferte, secondo la stessa indagine, solo per albergo, vitto e alloggio, è stato speso nel 2002, circa 1 miliardo di euro, per una spesa pro-capite di 260 euro. Si stima, inoltre, che ogni domenica i Campionati di A e B muovano 1000 atleti e 20.000 persone al seguito (Censis Servizi) e che i due GranPremi di Formula 1 di Monza e Imola generino 350.000 pre- senze – gran parte delle quali per più giorni – e circa il 30% di pro- venienza dall’estero. 3.2.3. Il turismo sportivo di business Possiamo parlare di un TURISMO SPORTIVO DI BUSINESS quando alla motivazione strettamente sportiva si aggiunge quella lavorativa-professionale: il calciatore di Serie A, ad esempio, ha fatto dello sport la sua professione è, quindi può essere visto come un turista si sportivo (è per gareggiare o per al- lenarsi che si sposta) ma insieme come un turista “per business” (gareggiare è il suo mestiere). Allo stesso modo rientra in questo stesso ambito, il movi- mento turistico “passivo” (in quanto non centrato sulla pratica attiva di un’attività sportiva) dei professionisti dello sport. Parliamo dei dirigenti e dei dipendenti delle FSN, delle società sportive professionistiche, degli Enti di promozione sportiva ecc.., allorquando si spostano per partecipare a Con- gressi o a Fiere sportive, corsi di formazione e/o di aggiornamento ecc. Si tratta del movimento turistico più difficile da quantificare, soprattutto per quanto attiene agli spostamenti dei professionisti non praticanti. •È, tuttavia, possibile stimare in 31 milioni di euro l’ammontare della spese per trasferta, vitto e alloggio degli atleti di 38 Fede- razioni Sportive Nazionali (calcio escluso) con un’incidenza del 14% sui costi totali sostenuti (se consideriamo anche la Feder- calcio la spesa può stimarsi intorno ai 50 milioni di euro). Sei mi- lioni di euro è, invece, la stima delle spese di trasferta vitto e al- loggio sostenute dalle 38 FSN (calcio eluso) per la partecipazio- ne a congressi, convegni, corsi di formazione ecc. dei loro diri- genti5. Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Ciampicacigli Roberto, Maresca Simona, Due metalinguaggi si intersecano: sport e turismo, Symphonya. Emerging Issues in Man- agement (www.unimib.it/symphonya), n. 2, 2004, pp. 89-96 (English Version:http://dx.doi.org/10.4468/2004.2.05ciampicacigli.maresca)
95 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 2, 2004 www.unimib.it/symphonya 4. Il paradigma di ciò che è oggi il turismo sportivo Il turismo sportivo legato al golf rappresenta, oggi, un perfetto esempio in essere del fenomeno fino ad ora analizzato. • Il golf è uno sport, ampiamente praticato in Europa (6,5 milioni di giocatori) e prossimo ad un’ampia diffusione anche in Italia. Partendo da una base di 44.802 tesserati nel 1992, è arrivato, in- fatti, a raggiungere i 71.907 tesserati nel 2003 con un incremen- to del 60,5%. Nel solo 2003 la Federazione Italiana Golf ha assi- stito ad una crescita dei propri iscritti del 7%, il più alto tasso re- gistrato tra tutte le federazioni sportive riconosciute dal CONI. Nello stesso periodo i campi (certificati, promozionali e pratica) sono passati da 169 a 310 con un incremento del 83,4%. Il golf, più di altri sport, è (ed è stato) in grado di stimolare e potenziare il tu- rismo sportivo, attraendo nel nostro paese numerosi viaggiatori anche dall’Estero, in particolare dal nord-Europa (Norvegia, Svezia, Danimarca). Il turista golfista, infatti, è, per sua natura, continuamente in viaggio alla ricerca di nuovi campi: mediamente il 75% dei giocatori che effettua vacanze all’estero dichiara di scegliere campi sempre diversi. Il suo desiderio di provarsi su nuovi percorsi, abbinato alla voglia di cono- scere nuovi paesi o nuove località dello stesso paese, vince sulla comodità del già conosciuto. • Quello del golf è un turismo in grado di generare un buon in- dotto economico sul territorio ospitante, in quanto: • La presenza media di un turista golfista è 7 giorni, superiore a quella dei turisti “tout court” (3,4 giorni per gli stranieri); • La spesa procapite generata dai turisti del golf è 150/180 euro, maggiore di quella dei turisti “tout court” (50/55 euro); • Chi viaggia con il golfista, non essendo direttamente coinvolto nel gioco, spende la propria vacanza “consumando” le attrattive ambientali – culturali – gastronomiche che si trovano nell’area del polo golfistico6. Al fine di applicare una corretta strategia di marketing per attrarre nuovi tu- risti golfisti si rivela, quindi, quanto mai opportuno conoscere i loro profili di domanda in base allo status, alla capacità di spesa, all’“avidità” (collezioni- smo di nuovi campi da gioco), all’interesse al territorio. (Figura 2) Figura 2: Matrice dei profili di domanda del turista golfista Inghilterra Germania Austria Olanda Danimarca Norvegia Svezia Francia Status Medio Alto Alto Basso Basso Alto Basso Medio Capacità Media Alta Alta Bassa Bassa Alta Media Media di spesa “Avidità” Alta Media Media Alta Alta Media Alta Media Interesse al Medio-alto Alto Alto Basso Basso Alto Medio Alto territorio Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Ciampicacigli Roberto, Maresca Simona, Due metalinguaggi si intersecano: sport e turismo, Symphonya. Emerging Issues in Man- agement (www.unimib.it/symphonya), n. 2, 2004, pp. 89-96 (English Version:http://dx.doi.org/10.4468/2004.2.05ciampicacigli.maresca)
96 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 2, 2004 www.unimib.it/symphonya 5. Il futuro del turismo sportivo: l’antinomia outdoor vs indoor Il crescente interesse per questa nuova forma di intendere il legame sport- turismo si concretizza in una costante ricerca da parte degli specialisti del set- tore (tour operator, albergatori, enti di promozione, società e circoli sportivi, etc) di nuovi prodotti in grado di soddisfare i mutanti bisogni degli “sportivi del- la vacanza”. In quest’ottica vanno lette alcune nuove tendenze in essere che rappresen- tano, allo stesso tempo, nuove risorse e nuove sfide per il turismo sportivo che deve continuamente “aggiornare” la sua offerta. Se da un lato, ad esempio, si diffondono le vacanze legate agli sport d’avventura (kayak, mountain biking, scalata su roccia, etc.), che uniscono il contatto con la natura, alla fuga dalla routine del quotidiano, alla ricerca di for- ti emozioni, dall’altro si sta sviluppando una tendenza alla loro “internalizza- zione” per avvicinare agli appassionati del rischio mete a volte troppo lontane. Si diffondono così campi da golf indoor; indoor rowing; parchi acquatici con piscine che simulano le onde dell’Oceano Pacifico, dove è possibile praticare il surf senza toccare mete irraggiungibili. Si tratterà di continuare a seguire il fenomeno per capire se questa tipologia di turismo legata al rinnovato modo edonistico di vivere lo sport come ri- chiamo alla natura e come attività principe del proprio tempo libero, riuscirà ad acquisire una sua autonomia come mercato di nicchia. In una generale e costante crescita del mercato turistico bisognerà, dun- que, vedere se lo sport riuscirà ad acquisire una propria autonomia e, conse- guentemente, se prevarranno le tendenze all’internalizzazione o all’esternalizzazione delle attività ad esso collegate. In breve: il mercato ten- derà ad avvicinare gli sportivi a mete, per alcuni, troppo lontane con la costru- zione di impianti ad alta definizione tecnologica che simulano caratteristiche naturali, o si continueranno a sfruttare le esclusive valenze attrattive (il clima, la presenza delle montagne) di determinate località turistiche per incrementa- re il flusso di viaggiatori ed effettuare efficaci strategie di destagionalizzazio- ne? E la possibilità o meno di praticare un determinato sport continuerà a rappresentare una conditio sine qua non nella scelta della meta delle proprie vacanze da parte di così tanti viaggiatori? In opposizione ad un’affermazione del “non –luogo” vogliamo continuare a sperare (per puro istinto e per difesa degli “interessi” del sistema paese) che il “luogo” riuscirà a prevalere. Note 1 I più tradizionali turismo montano invernale e città d’arte sono in calo, rispettivamente, dell’1,10,% e dell’1,88%- Fonte: “Rapporto sul Turismo Italiano” Mercury 2004. 2 C. Pigeassou, 2002. 3 La classificazione raccomandata dal OMT, in essere da più di 50 anni, sui motivi della visi- ta si basa su 6 gruppi per il turismo: tempo libero-relax-vacanza, visita parenti-amici, affari e motivi professionali, missioni-riunioni, trattamenti medici, pellegrinaggi, altre. 4 Fonte: Federalberghi-CIRM 2003. 5 Stime Censis Servizi su dati FSN. 6 Dati Indagine Acciari Consulting e Censis Servizi, 2004. Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Ciampicacigli Roberto, Maresca Simona, Due metalinguaggi si intersecano: sport e turismo, Symphonya. Emerging Issues in Man- agement (www.unimib.it/symphonya), n. 2, 2004, pp. 89-96 (English Version:http://dx.doi.org/10.4468/2004.2.05ciampicacigli.maresca)
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