Per non dimenticare 27 Gennaio 2021 - Comune di Alzate Brianza
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Comune di Alzate Brianza Per non dimenticare 27 Gennaio 2021 L' indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l' apatia morale di chi si volta dall'altra parte. Succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio Realizzato dall’Ufficio di Segreteria Area Amministrativa ed Informatica come vaccino contro l' indifferenza. Gennaio 2021 Liliana Segre
Il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui, alla fine della seconda guerra mondiale, i Può sembrare un triste paradosso, ma nei lager nazisti c'era tanta musica cancelli di Auschwitz vennero abbattuti dalla 60esima armata dell’esercito dei più svariati generi: classica e da ballo, jazz, inni, opere liriche, canzoni, motivi da cabaret, musica sacra che abbracciava diverse fedi, dall'ebraica sovietico. Il complesso di campi di concentramento, che conosciamo alla cattolica. Un ultimo, disperato, aggancio a un tentativo di normalità e come Auschwitz, non era molto distante da Cracovia, in Polonia e si trovava nei di speranza, di ricerca della bellezza e della gioia, in un inferno di pressi di quelli che erano all’epoca i confini tra la Germania e la Polonia. sofferenza. Ma anche un refluo di resistenza agli aguzzini ed ai loro tormenti. Con l’avvicinarsi dell’Armata Rossa, già intorno alla metà di gennaio, le SS iniziarono ad evacuare il complesso: circa 60.000 prigionieri vennero fatti Nei lager finirono molti musicisti e artisti, rappresentanti della cosiddetta marciare prima dell’arrivo dei russi. Di questi prigionieri, si stima che tra 9000 e “arte degenerata”, come venivano bollate dai nazisti e fascisti, certe 15000 sarebbero morti durante il tragitto, in gran parte uccisi dalle SS perché espressioni sonore, letterarie e visuali. Persone che già avevano non riuscivano a reggere i ritmi mostruosi della marcia. Altri prigionieri, circa combattuto la loro battaglia artistica, opponendosi attraverso le loro opere 9000, erano stati lasciati nel complesso di campi di Auschwitz perché malati o all'orrore, prima di essere deportati, con concerti clandestini o in case private, in cui si continuavano a suonare le musiche proibite e osteggiate. esausti: le SS intendevano liquidarli, ma non ebbero il tempo necessario per farlo E che continuò, con ogni mezzo necessario, anche nei lager. Dove a fianco prima dell’arrivo dei sovietici. delle musiche imposte dagli oppressori, si suonavano anche, con mille cautele, melodie “resistenti”. Le SS riuscirono, invece, ad eliminare qualcos’altro: quante più prove possibili dei crimini che avevano commesso, facendo esplodere diverse strutture, alcune Terezin fu il campo in cui venne concentrata la maggioranza di artisti e delle quali contenevano i forni crematori industriali (dove venivano bruciati i intellettuali dove venne creata una realtà parallela fatta di esibizioni, dipinti, cadaveri delle persone uccise ad Auschwitz), ed altre proprietà delle vittime scritti, spesso a beneficio dei numerosi bambini che vivevano lì ed a cui si dello sterminio. Quando la 60esima armata dell’esercito sovietico arrivò al concedeva così un momento di svago e gioia. La creatività per fare argine campo principale di Auschwitz, intorno alle tre del pomeriggio e dopo una all'abbruttimento e alla disperazione. Molte canzoni e altre opere artistiche battaglia in cui persero la vita più di 200 sovietici, si trovò davanti uno scenario vennero concepite nei campi. Tanti autori si premurarono di nascondere spartiti, dipinti e scritti, nel timore che la loro testimonianza andasse desolante. Circa 9.000 prigionieri, i più deboli e ammalati, erano stati lasciati perduta o distrutta. indietro: 600 di loro erano già morti. La giornata del 27 gennaio è andata ad assumere col tempo un significato Il campo di Terezin venne anche utilizzato come strumento di propaganda del regime per dimostrare all'esterno che non si trattava di luoghi di feroce simbolico: quello della fine della persecuzione del popolo ebraico. Dato il detenzione ma dove si svolgevano attività ricreative e culturali. significato simbolico della data, il 20 luglio del 2000 in Italia è stata approvata una legge (la numero 211), composta da due semplici articoli con la quale si istituisce ogni 27 gennaio il “Giorno della Memoria”: una commemorazione pubblica non soltanto della Shoah, ma anche delle Leggi razziali approvate sotto il fascismo, di tutti gli italiani, ebrei e non, che sono stati uccisi, deportati ed imprigionati e di tutti coloro che si sono opposti alla ‘soluzione finale’ voluta dai nazisti, spesso rischiando la vita. Questa Fu Legge, inoltre, il presidente prevede Giuseppe l’organizzazione Saragat di eventi a dichiarare commemorativi la Risiera e di di San Sabba riflessione, rivolti in particolare (ma non soltanto) alle Scuole e ai più giovani. Lo scopo è quello di non dimenticare questo momento drammatico del nostro passato di italiani ed europei, affinché, come dice la stessa Legge “simili eventi non debbano mai più accadere”. 7 2
RISIERA DI SAN SABBA La risoluzione ONU del 2005 Il grande edificio per la pilatura del riso che passa alla storia L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunitasi il 1° novembre 2005, ha che con il nome conosciamo di Risiera di San Sabba si staglia ancora oggi imponente nella zona sud di proclamato ufficialmente, in occasione dei 60 anni dalla liberazione dei campi di Trieste. concentramento, il 27 gennaio Giornata Internazionale della Commemorazione La Risiera è nota per essere stato il primo vero campo di sterminio nazista in in memoria delle vittime dell’Olocausto. L’Italia ha anticipato di 5 anni la Italia: al suo interno, oltre alle celle ed alle zone deputate all'uccisione dei risoluzione dell’ONU, insieme a numerosi altri Paesi che avevano istituito detenuti (prigionieri politici, ebrei ma anche civili rastrellati e destinati ai lavori giornate commemorative nazionali per il 27 gennaio, come la Germania forzati) è stato rinvenuto anche un rudimentale forno crematorio. (1996) o il Regno Unito (2001). CAMPO DI CONCENTRAMENTO Secondo il testo dell’Assemblea Generale del 2005, ogni anno, il 27 Dopo l'armistizio di Cassibile, le province italiane di Udine, Trieste, Gorizia, gennaio, tutti gli stati membri delle Nazioni Unite hanno il dovere di tramandare Pola, Fiume e Lubiana furono sottoposte al diretto controllo tedesco. Nonostante nelle generazioni future le “lezioni dell’Olocausto”. la zona facesse parte della Repubblica sociale italiana, l'amministrazione del territorio fu affidata all'alto commissario Friedrich Rainer. A questo scopo è stata istituita una task force internazionale per l’educazione, la Il complesso di edifici della Risiera fu destinato alla prigionia dei militari ricerca ed il ricordo. Questa risoluzione rifiuta, inoltre, in modo chiaro qualsiasi italiani catturati dopo l'armistizio e denominato Stalag 339. Nel 1943 il campo tentativo di negazione dell’Olocausto come evento storico, sia totale che divenne un centro di detenzione di polizia: lì transitavano i prigionieri destinati parziale, chiedendo parallelamente che i luoghi che un tempo ospitavano campi alla deportazione in Germania e Polonia e venivano stoccati i beni loro di concentramento, di lavoro e di sterminio vengano conservati. sequestrati. Lì arrivavano anche prigionieri politici, ebrei, sloveni e croati. La differenza con altri centri di detenzione nazista in Italia è che nella risiera di In questa giornata, inoltre, l’intolleranza, l’odio e l’aggressività verso persone e San Sabba furono uccise fra le 3000 e le 5000 persone. I metodi con cui i nazisti comunità motivate da differenze religiose ed etniche sono condannate senza uccidevano i prigionieri erano estremamente crudeli. Dal 1944 fu approntato riserva. nell'edificio anche un forno crematorio, usato per lo smaltimento dei cadaveri. L'ABBANDONO DEI NAZISTI Nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945 i nazisti fecero esplodere, nel tentativo di cancellare le prove di quanto accaduto nell'edificio, il forno crematorio e la ciminiera. A nulla è valso il loro tentativo, poiché a testimoniare la presenza del forno crematorio ci furono sia le testimonianze dei prigionieri sopravvissuti, sia il ritrovamento di ossa e ceneri umane. LA RICONVERSIONE E IL MUSEO Finita la guerra, durante l'occupazione alleata di Trieste e nel Territorio Libero di Trieste la Risiera fu riconvertita in centro di accoglienza dei rifugiati italiani dell’esodo giuliano-dalmata. Fu il presidente Giuseppe Saragat a dichiarare la Risiera di San Sabba monumento nazionale. 6 3-
JOYCE LUSSU, UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE Joyce Lussu, scrittrice partigiana, ha scritto C’è un paio di scarpette rosse ricordando la morte dei bambini nei campi di concentramento nazisti. La Shoah è stata anche questo: la morte di tanti bambini e anziani, considerati Allora per la prima volta ci siamo accorti che entrambi inadatti al lavoro e, dunque, improduttivi per il regime nazista. la nostra lingua manca di parole Nella poesia si parte da un'immagine: un paio di scarpette rosse numero 24 poste per esprimere quest'offesa, in cima a una pila di oggetti appartenuti ai prigionieri e ormai svuotati di anima. la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, C’è un paio di scarpette rosse la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati in fondo. numero ventiquattro Più giù di così non si può andare: quasi nuove: condizione umana più misera non c'è, sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica e non è pensabile. “Schulze Monaco”. C’è un paio di scarpette rosse Primo Levi, Se questo è un uomo in cima a un mucchio di scarpette infantili a Buckenwald erano di un bambino di tre anni e mezzo chi sa di che colore erano gli occhi bruciati nei forni ma il suo pianto lo possiamo immaginare si sa come piangono i bambini anche i suoi piedini li possiamo immaginare scarpa numero ventiquattro per l’ eternità perché i piedini dei bambini morti non crescono. C’è un paio di scarpette rosse a Buckenwald quasi nuove perché i piedini dei bambini morti non consumano le suole. 4 5
Puoi anche leggere