PENNA NERA - Gruppo Alpini San Vittore ...
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PENNA NERA Sezione di Milano ANNO 34° - N. 393 OTTOBRE 2020 Notiziario del GRUPPO di SAN VITTORE OLONA M.O.V.M. Paolo Caccia Dominioni Apertura Sede martedì e venerdì h. 21.00 LA CASA DEGLI ALPINI Questa estate, dopo tanti anni, ho trascorso la maggior parte di noi quando ci si da ap- le mie vacanze sulle Dolomiti avendo come puntamento lo fa dicendo: “ci vediamo in base la località di Malga Ciapela ai piedi del- baita”, si baita, non sede, baita come quella la Marmolada sul versante veneto, ed ho che nella domanda del capolavoro “Il ser- avuto l’occasione di conoscere alcune per- gente nella neve” di Mario Rigoni Stern, il sone con le quali ho passato del tempo do- fido Giuanin rivolgeva continuamente: po cena. Con una di queste, un emiliano, “Sergentmagiu, ghe rivarem a baita?” dove una sera ho intavolato una discussione baita, appunto, stava per Nazione, paese, sull’importanza per un alpino riguardo la pro- casa e affetti che racchiudevano il mondo pria sede, sia di Gruppo che di Sezione, sicuro dove poter fare ritorno e stare final- considerazioni nate dal mente in pace. Ecco fatto di frequentare da per l’alpino la propria una quarantina d’anni, sede è tutto questo, il con una certa assidui- posto dove stare fra tà, un posto che agli amici, amici che hanno occhi dei più, è un ognuno il proprio ruolo semplice “luogo” ma nel lavoro, appartenen- che per l’alpino rappre- za politica, credo reli- senta qualcosa di spe- gioso e orgoglio sporti- ciale. Questo nuovo vo ma che, lasciando amico insisteva nel di- tutto questo fuori dalla re che una sede associativa, di qualunque porta, si riconoscono nel Cappello con la associazione, altro non è che un locale piut- penna e negli ideali che i nostri Veci hanno tosto che una struttura che può essere tran- voluto quale base della nostra Associazione quillamente sostituita da un’altra al bisogno e che, a distanza di oltre un secolo, sono senza che venga sminuita la sua importan- ancora attuali e continuano a regolare la vita za, mentre il sottoscritto era di tutt’altro pare- del nostro sodalizio. I Veci appunto, un altro re e si lanciava nella “sua” spiegazione. La aspetto che distingue le nostre sedi da tutti sede di un Gruppo alpino, dicevo al mio in- gli altri “locali” è il fatto che, pur con una vi- terlocutore, non è solo una sede, ma fa par- sione sempre proiettata nel futuro, non di- te della vita dell’alpino stesso, non per nulla mentichiamo MAI chi ci ha preceduto; Continua a pag. 2 E-mail : sanvittoreolona.milano@ana.it - www.anasanvittoreolona.it 1
Segue da pag. 1 è per questo che un posto d’onore da noi definire una semplice “struttura” perché è sempre riservato al ricordo di chi è oramai fa parte della tua vita e della tua “andato avanti” (nella nostra sede in un famiglia e alla quale spesso hai dedicato quadro sono raccolte le fotografie di questi più attenzioni che non quelle dedicate alla nostri Veci per dare modo anche a chi non tua abitazione, quest’ultima si considerata li ha conosciuti personalmente di sapere di passaggio. E questa visione, forse un quando si parla del passato, di chi si sta po’ retorica per qualcuno, viene recepita parlando) e il fatto che alcuni famigliari di anche da molte amministrazioni locali che questi alpini decidano, dopo l’ultimo salu- considerano il fatto di avere sul proprio to, di affidarci il Cappello del loro caro, si- territorio una sede, e di conseguenza un curi che da noi sarà sempre onorato, di- gruppo alpino, un valore aggiunto per il mostra la credibilità di cui godiamo e il fat- paese certi che, all’occorrenza, gli alpini to che nella nostra baita ci sarà sempre saranno sempre pronti a rispondere qualcuno che se ne prenderà cura con il “presente” ai bisogni della comunità che a rispetto dovuto. Non dimentichiamo poi il sua volta partecipa sempre con affetto e fattore emotivo legato al fatto che la mag- disponibilità alle iniziative proposte dagli gior parte delle sedi di Gruppi alpini in Ita- alpini. Beh, per farla breve, alla fine di lia sono quei prefabbricati che nel 1976 gli questa filippica il mio nuovo amico, dopo alpini comprarono, eressero e donarono ai un minuto di silenzio, mi ha gratificato di- fradis furlans dopo il devastante terremoto cendo che al ritorno al suo paese, Monzu- che rase al suolo il Friuli, ma che il Gover- no sull’Appennino emiliano, quando sa- no di allora, sulla spinta degli stessi friula- rebbe passato davanti alla locale sede al- ni, dopo la ricostruzione decise di rendere pina, l’avrebbe guadata con occhi diversi agli alpini perché continuassero ad essere e, visto che il mio discorso prolungato a- ciò per cui erano nati, non semplici manu- veva prodotto una certa arsura alle corde fatti, ma delle case, luoghi del cuore, strut- vocali, pensammo giustamente di mitigare ture atte ad ospitare famiglie, non per tanto ardore con un brindisi alla salute del- niente diciamo spesso di far parte della le Penne Nere. famiglia verde. Naturalmente poi per gli Franco Maggioni alpini di un gruppo il fatto di recuperare, ricostruire con le proprie mani impegnan- do mesi e a volte anni di lavoro, esborso di quattrini, impegno costante per mante- nere e continuamente abbellire la propria casa, non può che rafforzare il legame con quella che è praticamente impossibile CIAO BRUNO Dopo un periodo di malattia durante il quale tutti ci aspettavamo di poterlo rivedere in sede, Bruno Polingher, Socio e Consigliere del Gruppo, ci ha improvvisamente lasciati. Classe 1947, trentino di ori- gine e milanese di adozione, era entrato a far parte del Gruppo da una ventina d’anni, da tempo era uno dei Consiglieri di riferimento per i soci di Canegrate, sempre presente con la moglie Antonietta e un gruppetto di famigliari ai nostri incontri conviviali, ha contribuito attivamente alla sistemazione esterna della nostra “baracca” e, gra- zie al suo camion, è stato possibile per molti anni reperire legname per il tradizionale falò di S. Antonio. Venerdì 25 lo abbiamo accompa- gnato nel suo ultimo viaggio e ci siamo stretti, uniti nel dolore, alla moglie Antonietta, al figlio Luca e a tutta la sua famiglia, alla quale giungano le fraterne condoglianze di tutti i Soci del Gruppo. 2
ALPINO CHIAMA, ALPINO RISPONDE Posto a 2.395 mt. in Val di Zocca, una late- spiani, quest’ultimo già precedente collabo- rale settentrionale della Val di Mello nel Co- ratore nella gestione dei Rifugi Brasca in Val mune di Val Masino all’imbocco della Valtel- Codera e S. Rita in Val Biandino nonché… lina, e dominato dalle stupende vette delle alpino, ed è qui che entrano in gioco gli alpi- Punte Allievi e Zocca, Cima Castello e Pizzo ni della Protezione Civile della nostra Sezio- del Ferro, il Rifugio Allievi Bonacossa di pro- ne ai quali Armando a giugno a chiesto aiuto prietà del CAI di Milano è da sempre una per poter iniziare la stagione ORAMAI alle tappa obbligata, nonché un sicuro punto di porte trasportando da Milano sino a fondo- riferimento per quanti si trovano ad intra- valle un generatore indispensabile a fornire prendere il Sentiero Roma, un’alta via lunga energia elettrica al Rifugio. Detto fatto i no- 54 Km. che si snoda sul versante italiano stri volontari hanno trasportato il generatore nelle Alpi Retiche. Antenata dei rifugi fu la sino alla piazzola riservata all’elicottero adi- capanna Zocca (capàna da zòca), costruita bito del trasporto viveri che ha provveduto a nel 1897, a cura della sezione milanese del portarlo in quota sino al Rifugio dove è stato C.A.I. Rifatta nel 1905, venne successiva- messo in funzione. I giorni 1 e 2 agosto una mente distrutta da una valanga. Durante la nostra piccola rappresentanza si è sciroppa- prima guerra mondiale venne riedificata per ta i 1.300 mt. di dislivello sotto un sole im- ospitare un distaccamento di alpini per pre- placabile per un fine settimana in quello sce- sidiare il passo di Zocca, che guarda alla Val nario da favola ed abbiamo potuto conosce- Albigna, perché il generale Cadorna era re personalmente questi nuovi amici che, convinto che lo stato maggiore svizzero a- come si può ben immaginare, ci hanno ac- vrebbe potuto concedere il permesso di pas- colti a braccia aperte e con i quali abbiamo saggio alle truppe austro-ungariche, che a- passato anche una bella serata parlando dei vrebbero potuto quindi invadere la Valtellina problemi legati all’inizio di questa loro nuova dalla Valle di Poschiavo, dall'Engadina e avventura, problemi per i quali ci siamo im- dalla Val Bregaglia. Assunse, allora, la de- pegnati, pur nel limite delle nostre possibili- nominazione che onora Francesco Allievi, tà, a trovare delle soluzioni. Continua a pag. 4 alpinista appassionato della Valle di Zocca. Durante la seconda guerra mondiale venne usata come punto di appoggio dalle formazioni partigiane e quindi danneg- giata durante il rastrellamen- to nazifascista del 1944. Ri- costruita nel 1950, è affian- cata, dal 1988, dal rifugio Bonacossa. Nell'inverno del 2000 è stata seriamente danneggiato da una valan- ga, e successivamente ri- strutturata. Da quest’anno il CAI di Milano, proprietario del Rifugio, ha affidato la gestione a due giovani, Mi- riam Ferreri e Armando Cri- 3
Segue da pag. 3 Purtroppo non sapevamo che poco più di gravi ripercussioni anche economiche una settimana dopo i problemi sarebbero sulla gestione. Per quanto ci riguarda alla diventati reali e pressanti, infatti nella fine della stagione, a metà settembre ab- notte del 16 agosto dei “vandali”, ma che biamo ancora dato una piccola mano agli non esito a definire bastardi vigliacchi, amici Miriam e Armando recuperando e hanno preso di mira il Rifugio, in partico- stoccando serbatoi e materiale portati a lare è stata asportata la nuova turbina di valle dal servizio elicottero e naturalmen- produzione dell’energia elettrica, messa te con la promessa di tornarli a trovare fuori uso la vasca di captazione e, forse, nella prossima stagione in gran numero la condotta forzata, inoltre è stato dan- perché aiutare chi vive la montagna è il neggiato l’impianto di fornitura dell’acqua modo migliore per far si che la montagna potabile costringendo i gestori a chiudere rimanga viva. temporaneamente il Rifugio costringendo Franco al ritorno a valle di circa 40 ospiti presenti al momento nella struttura nonché a pri- vare gli alpinisti in transito nel periodo di massimo attività estiva della possibilità di ricovero in un punto strategico per la tra- versata del Sentiero Roma. Naturalmen- te l’accaduto è stato denunciato alle For- ze dell’Ordine ma resta comunque l’amarezza di constatare che anche con un ambiente che dovrebbe essere scevro di idiozia e malvagità quale quello alpino sia stata perpetrata una simile nefandez- za. Dopo alcuni giorni la situazione è sta- ta ripristinata e si è potuto riaprire la struttura che ha comunque avuto delle DATE DA RICORDARE AUGURI OTTOBRE Tanti cari AUGURI per un felice e BUON COMPLEANNO ai nostri: 02.10: Riunione di Consiglio 04.10: Process. Festa del Santuario ore 21,00 - Ampelio Frigo - Andrea Proietti NOVEMBRE - Erminio Cagalli - Gianluca Zerbetto 06.11: Serata di Consiglio 08.11: Cerimonia Ufficiale del 4 Novembre ….con un arrivederci 28.11: Colletta del Banco Alimentare In Sede STAMPATO IN PROPRIO IN SAN VITTORE OLONA 4 DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI DEL GRUPPO
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