Palazzo Mondadori di Oscar Niemeyer, da Brasilia a Segrate
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Palazzo Mondadori di Oscar Niemeyer, da Brasilia a Segrate Palazzo Mondadori viene inaugurato a Segrate, in provincia di Milano, nel 1975. È il primo progetto che l’architetto brasiliano Oscar Niemeyer, premio Pritzker 1988 con Giovanni Agnelli in giuria, realizza in Italia. Ospita la nuova sede di rappresentanza milanese del gruppo editoriale. Committente è il suo presidente Giorgio Mondadori, che vuole un’architettura rappresentativa per un’azienda in crescita fondata nel 1907. Arnoldo Mondadori Editore in 15 anni, dal 1950 al 1965, quasi decuplica i suoi dipendenti, passando dai 335 ai 3.000. Già editore di libri e storiche riviste, tra cui “Topolino”, “Panorama” ed “Epoca”, è presente a Milano dal 1919 nella sede di via Bianca di Savoia e necessita di nuovi spazi per gli uffici e le redazioni. Il complesso, non lontano da Porta Romana, risulta difficile da ampliare, per cui l’azienda decide di uscire dalla città e installarsi a Segrate all’interno di un edificio completamente nuovo. La posizione è strategica: poco al di fuori del capoluogo, sorge su un’area prossima sia all’aeroporto di Linate che all’autostrada per Verona, dove la casa editrice è presente con un importante stabilimento produttivo dal 1917. Una scatola di vetro dentro una struttura a portali in cemento armato La nuova sede aziendale di Segrate, affidata all’architetto
sudamericano, occupa un lotto di terreno circondato da campi e aree agricole. L’edificio principale si compone di due parti dialoganti e interconnesse. Si costruisce replicando un modello, architettonico e strutturale, ideato a Brasilia, dal 1960 nuova capitale federale del Brasile. La città, di nuova fondazione, viene realizzata da Niemeyer con Roberto Burle Marx sulla base del Piano Pilota di Lúcio Costa. Il riferimento a Brasilia è un’esplicita richiesta del committente, rimasto fortemente colpito dalle architetture da lui progettate per la città, oggi dichiarate patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Anche a Segrate realizza quindi una scatola di vetro sorretta da una monumentale ed elegante struttura in cemento armato a vista e acciaio, che fonde architettura e struttura. La teca, i cui 5 livelli interni ospitano gli uffici, è appesa mediante travi di acciaio a una struttura esterna formata da portali giganti in cemento armato lasciato a vista. La successione sulle facciate dei grandi archi parabolici, di luce variabile e impostati su pilastri profondi e sottilissimi, diventa il leitmotiv dell’architettura. Sui fronti principali dell’edificio due portici continui racchiudono il volume degli uffici che, completamente staccato dal terreno, sembra galleggiare. Caratteristica della teca di vetro degli uffici sono le scelte effettuate per il curtain wall, composto da due strati di vetro con camera d’aria interna. Mentre l’interno è in vetro chiaro, l’esterno prende le colorazione e i riflessi del bronzo. L’edificio principale, servito da due aree a parcheggio, è affiancato da due corpi bassi. Uno, nascosto sul retro sotto una collinetta artificiale, è destinato a un locale tecnico. Il secondo è un’isola artificiale con mensa, bar e una piazza porticata aperta al centro per portare luce ai livelli inferiori.
Il rapporto con il paesaggio e la ‘marcita lombarda’ di Pietro Porcinai del Palazzo Mondadori Estremamente importante, a Brasilia come a Segrate, è il rapporto del nuovo costruito con l’esterno. Palazzo Modadori è circondato da un parco il cui disegno viene affidato al paesaggista Pietro Porcinai, che si ispira alla ‘marcita lombarda’. Tecnica colturale tradizionale caratteristica del paesaggio agrario della Pianura Padana, realizza un paesaggio percorso in modo uniforme da un velo d’acqua in movimento. L’alimentazione e lo sfogo avvengono attraverso i fiumi e la rete di canali artificiali. Palazzo Mondadori si riflette in un grande specchio d’acqua artificiale, che accentua l’impressione di ‘galleggiamento’ dei volumi rispetto al terreno. Ha diverse funzioni: è bacino di raccolta delle acque per l’irrigazione ma anche l’antincendio e il raffreddamento degli impianti di condizionamento. L’acqua accoglie essenze vegetali palustri sulla superficie e all’interno, mentre pesci aiutano a combattere il proliferare di zanzare. Tutto attorno, il progetto posiziona prati delimitati da filari di carpini, utilizzate nei giardini rinascimentali, e pioppi, albero tradizionalmente utilizzato come frangivento. Lo specchio d’acqua diventa anche il luogo di accoglienza della “Colonna dai grandi fogli”, opera d’arte commissionata ad Arnaldo Pomodoro. Palazzo Mondadori, 2007: l’ampliamento di Werner Tscholl La sede Mondadori a Segrate è stata ampliata nel 2007, in corrispondenza del centenario della sua fondazione.
L’architetto altoatesino Werner Tscholl ha progettato il recupero e la rifunzionalizzazione della vicina Cascina Tregarezzo, aggiungendo nuovi volumi a chiusura della corte. Oscar Niemeyer, il maestro dell'architettura Come saranno i nuovi store Mondadori? Monu - [Mentali]! Niemeyer in Italia: non solo Segrate Gli anni sessanta e settanta vedono l’architetto brasiliano impegnato in Italia in altri lavori dal diverso destino. Più o meno in parallelo al completamento del Palazzo di Segrate, a Pianezza, piccolo centro della seconda cintura ovest di Torino, vengono completati i nuovi uffici della Fata. Il piccolo edificio prende le forme di un sorta di ‘ponte sospeso’ in cemento armato a vista calcolato dall’ingegnere Riccardo Morandi. I piani degli uffici sono appesi a uno spoglio involucro i cui archi, non più strutture spingenti, sono realizzati in cemento armato precompresso. Due anni più tardi, Oscar Niemeyer avvia a San Mauro Torinese il progetto della nuova sede delle Cartiere Burgo, completata nel 1981. Nella cittadina a qualche chilometro a nord est dal capoluogo disegna un futurista edificio completamente bianco a pianta circolare dalla forte orizzontalità, oggi purtroppo dismesso e completamente chiuso. E nulla è noto circa il suo futuro. Oscar Niemeyer sarà ancora attivo in Italia per un ultimo, discusso, progetto: l’auditorium di Ravello che, completato nel 2010 in posizione panoramica sulla Costiera Amalfitana, prende oggi il suo nome. Photogallery
© 2018 MIBAC (foto di Marco Introini) Chiudi © 2018 MIBAC (foto di Marco Introini) Chiudi © 2018 MIBAC (foto di Marco Introini) Chiudi © 2018 MIBAC (foto di Marco Introini) Chiudi © 2018 MIBAC (foto di Marco Introini) Chiudi
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