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Strategia, innovazione e finanza. Questi i tre elementi fondanti le attività del CeTIF Il Centro di Ricerca su Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari (CeTIF) dal 1990 realizza studi e promuove ricerche sulle dinamiche di cambiamento strategico e organizzativo nei settori finanziario, bancario e assicurativo. Ogni anno CeTIF attiva più di 15 strutture di ricerca, quali Competence Centre e Osservatori, cui possono partecipare gli oltre 20.000 professionisti che sono parte del network e organizza oltre 10 workshop dedicati a banche assicurazioni e aziende non finanziarie con l’obiettivo di favorire fra i partecipanti lo scambio di esperienze e l’adozione di pratiche innovative. Le attività di ricerca si focalizzano principalmente sugli effetti dello sviluppo di nuove strategie, sull’innovazione normativa, sull’approfondimento di prassi organizzative e di processo e sugli effetti dell’introduzione dell’innovazione tecnologica. Tra i partner istituzionali di CeTIF figurano: Banca d’Italia, IVASS, ABI, ANBP, ANIA, AIPB e CONSOB. In seno a CeTIF è stato costituito il CEFIRS - Centre for European Financial Regulations Studies - un Osservatorio Permanente sulla regolamentazione nel settore finanziario, bancario e assicurativo. Inoltre è presente la struttura CeTIF Academy, scuola di Alta Formazione Universitaria, che si pone l'obiettivo di trasferire ai top e middle manager le conoscenze sviluppate in oltre vent’anni di ricerca. CeTIF - Università Cattolica Via Olona, 2 - 20123 Milano Tel. +39 02 7234.2590 Fax +39 02 7234.8340 E-mail: cetif@unicatt.it www.cetif.it
3 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | DIGITAL COMPLIANCE HUB 2021 STEERING COMMITTEE OVERVIEW Ge n n aio 2 0 2 1 AUTORI: Chiara Frigerio William Andrea Marenaci Federico Rajola Elena Repetto Pubblicato nel mese di Febbraio 2021 Copyright © CeTIF. Tutti i diritti riservati. Ogni utilizzo o riproduzione anche parziale del presente documento non è consentita senza previa autorizzazione di CeTIF. DISCLAIMER: CeTIF assicura che il presente documento è stato realizzato con la massima cura e con tutta la professionalità acquisita nel corso della sua lunga attività. Tuttavia, stante la pluralità delle fonti d’informazione e nonostante il meticoloso impegno da parte di CeTIF affinché le informazioni contenute siano esatte al momento della pubblicazione, né CeTIF né i suoi collaboratori possono promettere o garantire (anche nei confronti di terzi) esplicitamente o implicitamente l'esattezza, l'affidabilità o la completezza di tali informazioni. CeTIF, pertanto, declina qualsiasi responsabilità per eventuali danni, di qualsiasi tipo, che possano derivare dall'uso delle informazioni contenute nel presente rapporto. Si evidenzia, inoltre, che il presente rapporto potrebbe contenere proiezioni future o altre dichiarazioni in chiave prospettica, circostanza che comporta rischi e incertezze. Si avvisano pertanto i lettori che tali affermazioni sono solamente previsioni e potrebbero quindi discostarsi in modo considerevole dagli effettivi riscontri ed eventi futuri. CeTIF declina fin d’ora qualsiasi responsabilità e garanzia in relazione a tali proiezioni. Digital Compliance HUB 2021 | STEERING COMMITTEE OVERVIEW
4 LO STEERING COMMITTEE CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | DIGITAL COMPLIANCE HUB 2019-2021 M. Acler, Chief Compliance Officer – Cassa Centrale Banca P. Arduini, Chief Compliance Officer - Gruppo Carige V. Becchi, Head of Compliance & AML - BNP Paribas Cardif M. Bianco, Servizio Tutela dei Clienti e Antiriciclaggio – Banca d’Italia M. Bignami, Capo del Servizio Normativa e Politiche di Vigilanza – IVASS P. Boccassino, Chief Compliance Officer – Intesa Sanpaolo G. Bua, Direttore Compliance, Organizzazione e Antiriciclaggio - Banca Profilo L. Buttiglieri, Chief Compliance Officer – Helvetia Assicurazioni E. Carneade, Responsabile direzione Compliace Gruppo - Banca Monte dei Paschi di Siena S. Ciceri, Compliance & AML Officer - AXA Assicurazioni D. Compiani, Chief Compliance Officer - Crédit Agricole Italia A. D’amico, Chief Compliance Officer - Allianz M. De Faveri, Head of Compliance, Permanent Controls, Data Protection e AML - Crédit Agricole Assicurazioni e Crédit Agricole Vita A. Giani, Responsabile Legale e Compliance - Vittoria Assicurazioni R. Lacagnina, Country Compliance Officer - Zurich Group Italy F. Lombardini, Responsabile Compliance - CARGEAS Assicurazioni A. Maffeis, Head of Legal & Compliance - CheBanca! G. Malaspina, Responsabile Funzione Compliance - Società Cattolica di Assicurazione M. Mamino, Professore di Informatica Generale – Università Cattolica del Sacro Cuore P. Marano, Professore di Diritto delle Assicurazioni – Università Cattolica del Sacro Cuore S. Marino, Group Chief Compliance Officer - Group DPO – Iccrea Banca L. Martinelli, Chief Compliance Officer – Gruppo Assicurativo Mediolanum F. Martiniello, Head of Compliance and AML - illimity A. Medri, Head of Compliance - Aviva Italia J. Merson, Responsabile Compliance - Generali Italia S. Miorin, Head of Compliance & AMLO - Fiditalia D. Morandi, Compliance Officer - Credem Banca M.T. Nicolini, Titolare delle Funzioni Conformità e Antiriciclaggio – Assimoco M. Nigro, Direttore Compliance di Gruppo – Banco BPM M. Piccioli, Chief Compliance Officer & DPO – AmTrust Assicurazioni Spa R. Perfetti, Senior Compliance Officer – BPER Banca A. Perrone, Full Professor of Corporate Law & Securities Regulation – Università Cattolica del Sacro Cuore P. Ranieri, Head of Compliance and AML – Gruppo Unipol E. Rocca, Vice Direttore Generale e Responsabile Compliance e Antiriciclaggio – Credito Valtellinese A. Sciarrone Alibrandi, Full Professor of Banking Law – Università Cattolica del Sacro Cuore M. Tazzer, Responsabile Compliance – Reale Mutua Assicurazioni T. Togna, Vice Direttore Generale e Responsabile della Divisione Intermediari - CONSOB F. Vicenzotto, Chief Compliance Officer - Intesa Sanpaolo Vita © CeTIF 2021 | Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del seguente documento
5 CeTIF DIGITAL TREND SURVEY CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | ANALISI DEI RISULTATI Figura 1 – Financial Trend, CeTIF Research 2021 L’avvento della pandemia ha rappresentato per le Istituzioni Finanziarie un ulteriore elemento di disruption in quanto ha accelerato il fenomeno della Digital Transformation, intesa come la diffusione su ampia scala delle tecnologie digitali, e ha modificato lo stile di vita e le abitudini dei consumatori che sempre di più richiedono nuove logiche e modalità di interazione maggiormente orientate all’immediatezza e alla semplicità di fruizione. Da questo punto di vista, le Istituzioni Finanziarie hanno sviluppato touchpoint innovativi per comunicare e relazionarsi lungo nuove Customer Journey in grado di integrare canali e strumenti, digitali e fisici. Questo anche e soprattutto a fronte di una drastica riduzione del Generational Digital Divide: l’utilizzo di canali e dispositivi digitali per accedere ai servizi finanziari non è più solo appannaggio dei Millenials, ma coinvolge anche le generazioni precedenti, tradizionalmente meno avvezze all’utilizzo di canali digitali. A questo proposito, l’innovazione tecnologica unita a normative in grado di dare un forte impulso all’Open Innovation stanno, da un lato, permettendo la creazione di ecosistemi e partnership con soggetti anche di natura non finanziaria, dall’altro, stanno aumentando la probabilità che si manifestino rischi di natura non finanziaria – come quelli connessi alla cyber-sicurezza e a pratiche di misselling. Infatti, le realtà ecosistemiche che si vengono a delineare possono fungere da canali di propagazione di tali rischi e, pertanto, richiedono ai tradizionali operatori finanziari di intensificare la propria attività di controllo, talora adottando nuovi presidi di Data Governance e Data Protection per evitare sanzioni economiche e danni reputazionali anche gravi. A questi si associano anche gli aspetti legati all'etica digitale. Un aumento della pervasività delle tecnologie richiede una maggiore attenzione alle modalità con cui vengono utilizzati e analizzati i dati, nonché ad un impiego degli algoritmi di Intelligenza Artificiale affidabili, esplicabili, robusti ed equi. La digitalizzazione si riflette anche all’interno delle Istituzioni Finanziarie, sia da un punto di vista organizzativo, in quanto è sempre più necessario dotarsi di un nuovo mindset volto alla creazione di una cultura collaborativa e aperta alla sperimentazione, sia procedurale, dove si assiste a un ripensamento della catena del valore nell’ottica di una riduzione delle frizioni operative. Inoltre, uno dei temi che avrà un forte impatto sulle scelte strategiche delle Istituzioni sarà quello relativo alla sostenibilità, attraverso l’integrazione dei criteri ESG nell’offerta dei prodotti e servizi finanziari e una maggior attenzione agli SDGs (Sustainable Development Goals – UN) nell’operatività aziendale e nella CSR (Corporate Social Responsibility). Digital Compliance HUB 2021 | STEERING COMMITTEE OVERVIEW
6 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | Anche per far fronte ai cambiamenti sopra descritti si assiste ad una concentrazione del mercato finanziario, ovvero ad attività di fusioni e acquisizioni tra incumbent per l’ottimizzazione dei costi, dei processi e del presidio territoriale. [Figura 1] Figura 2 – Digital Trend, CeTIF Research 2021 Il digitale rappresenta, dunque, un tr end destinato a crescere nel tempo e si pone come abilitatore per l’innovazione dei processi bancari e assicurativi. In quest’ottica, sarà centrale il tema dell’ibridazione delle Customer Experience (CX). Infatti, la pandemia ha cambiato le modalità di relazione tra Istituzione, cliente e canali distributivi, favorendo le modalità online per la gestione della propria sfera finanziaria e riducendo l’utilizzo di canali fisici – come la filiale – nonché aumentando le interazioni touchless per ridurre il numero di contatti e interazioni umane. In tal senso, a livello globale il 24% (27% in Italia) dei clienti bancari ha pianificato di ridurre o evitare il ricorso alla filiale e il 69% degli italiani prevede di incrementare l’utilizzo di sistemi di voice e facial recognition. Centrale rimane il tema del dato come asset aziendale strategico per la proposizione di prodotti e servizi secondo nuove logiche, Instant e On-demand, in risposta alle nuove esigenze di immediatezza e semplicità richieste dai clienti. In considerazione della varietà, del volume e della velocità con cui i dati vengono prodotti, è sempre più necessario fare affidamento sul Cloud, una tecnologia che semplifica l’attività di raccolta e conservazione dei dati tramite soluzioni scalabili e flessibili. Inoltre, per l’estrazione di valore dal dato, riveste sempre più importanza lo sviluppo di progettualità basate sull’Artificial Intelligence (AI). In questo senso, nel 2019 la percentuale di adozione dell’AI all’interno di banche e imprese di assicurazione ha raggiunto il 37% con una diffusione capillare, dalle attività di back office a quelle di middle office fino al front office, seppur con un diverso grado di maturità. Alla luce della sempre maggiore pervasività dell’AI all’interno delle catene del valore delle Istituzioni Finanziarie e dell’utilizzo di nuovi strumenti e canali digitali, occorre dotarsi di solidi meccanismi di tutela tra cui adeguati presidi di Data Governance. In aggiunta, cresce la sensibilità dei consumatori nei confronti della Data Sovereignty tanto che il 59% degli italiani afferma di essere preoccupato in merito alla vendita o condivisione non autorizzate di informazioni personali da parte di società che raccolgono i dati stessi. Infine, è in forte crescita l’interesse da parte delle Istituzioni Finanziarie anche sul tema delle valute digitali, che a inizio 2021 hanno raggiunto 1 trilione di dollari di capitalizzazione del mercato globale, e sulle potenzialità offerte dall’Edge Computing e da altre tecnologie esponenziali (5G e Quantum Computing). Quest’ultime, pur non mostrando ancora delle applicazioni concrete in ambito finanziario, diventeranno fondamentali nell’abilitare nuove forme di interazioni, elaborazione dei dati e sicurezza informatica. [Figura 2] © CeTIF 2021 | Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del seguente documento
7 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | Con riferimento ai Digital Trend individuati da CeTIF è stata somministrata una Survey – dal titolo “Digital Trend 2021” – ai membri degli Steering Committee delle dodici community dei CeTIF Research HUB con il compito di indagare il grado di impatto di tali trend sull’operatività e sui processi attuali, sull’operatività e sui processi futuri (con riferimento al medio-lungo termine, dai tre ai cinque anni) e sull'evoluzione del ruolo della Business Unit di appartenenza. Gli HUB sono stati suddivisi in due macro-categorie, la prima relativa alle aree maggiormente di business – a cui appartengono il Digital Banking (DBH), il Digital Insurance & Distribution (DIDH), il Digital Payments (DPH), il Digital Wealth Management (DWMH), il Corporate Banking & SME (CBH) e il Digital Lending (DLH)– e la seconda a quelle di staff, controlli e servizi – a cui fanno riferimento il Digital HR (DHRH), il Digital Compliance (DCH), l’Advanced Analytics & AI (AAIH), il Blockchain (BCH), il Digital Insurance & Claims HUB (DICH) e infine il FinTech LighthouseBUSINESS (FLH). AREAS AS IS CX Hybridation 5,0 Edge computing & EXP 4,5 Augmented Interaction Technology 4,0 3,5 3,0 Data Protection & Data Sovereignty Cybersecurity 2,5 2,0 1,5 Cloud AI Based Services Asset e Valute Digitali Real Time & On Demand Insight driven Organization DBH Figura 3 –DIDH DPH Digital Trend Survey «Business AreasDWMH CBH As Is», CeTIF Research 2021 DLH STAFF, CONTROLS & SERVICES AS IS CX Hybridation 5,0 Edge computing & EXP 4,5 Augmented Interaction Technology 4,0 3,5 3,0 Data Protection & Data Sovereignty Cybersecurity 2,5 2,0 1,5 Cloud AI Based Services Asset e Valute Digitali Real Time & On Demand Insight driven Organization Figura 4 – Digital Trend Survey «Staff, Controls & Services As Is», CeTIF Research 2021 HRH DCH AIH BCH DICH FLH Digital Compliance HUB 2021 | STEERING COMMITTEE OVERVIEW
8 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | Con riferimento all’impatto dei dieci trend identificati sull’operatività dei processi attuali è possibile identificarne tre principali, in ordine decrescente di impatto: Data Protection e Cybersecurity, ibridazione della Customer Experience e sviluppo di una Insight Driven Organization. Con riferimento a questi trend si può notare una certa polarizzazione, riguardante un grado di accordo comune sulla significatività dell’impatto; in particolare, tale polarizzazione è più marcata nei primi due trend per le aree di business e per il terzo per le aree di staff, controlli e servizi. Gli altri due trend che risultano essere particolarmente rilevanti sono rappresentati dallo sviluppo di prodotti e servizi real-time e on-demand e dall’adozione del Cloud. Per il primo di questi due trend si registra un consenso più tiepido in alcune Community, come nel caso del Digital Banking HUB o del Digital Insurance & Distribution HUB - per le aree di business – e del Digital Insurance & Claims HUB per le aree di staff, controlli e servizi; con riferimento a quest’ultime, per il secondo trend si registra invece una significativa convergenza. Successivamente, sono presenti gli ulteriori trend della Data Sovereignty, della creazione di servizi basati sull’Intelligenza Artificiale e dell’Augmented Interaction che sono caratterizzati, per entrambe le macro-categorie degli HUB, da una maggiore eterogeneità delle risposte, senza avere una particolare e generale polarizzazione su un valore relativo al grado di impatto. Gli ultimi due trend sono legati all’Edge Computing & EXP Technology e agli Asset e alle Valute Digitali; mentre nel primo caso si assiste comunque ad una certa eterogeneità delle risposte, seppur con una certa tendenza a valori medio bassi, nell’ultimo invece si ha un’accentuata tendenza verso un grado di impatto basso indice di un’elevata incertezza sulla tematica. [Figura 3 - 4] Figura 5 – Digital Trend Survey «Business Areas To Be», CeTIF Research 2021 © CeTIF 2021 | Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del seguente documento
9 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | Figura 6 – Digital Trend Survey «Staff, Controls & Services To Be», CeTIF Research 2021 In una prospettiva di medio-lungo termine (dai tre ai cinque anni), aumenterà in maniera sostanziale il grado di impatto sull’operatività dei processi futuri di tutti e dieci i digital trend identificati. È possibile constatare come i trend della Data Protection e Cybersecurity, nonché dell’ibridazione della Customer Experience rimangano quelli maggiormente attenzionati, seguiti dallo sviluppo di una Insight Driven Organization, dalla creazione di prodotti e servizi real-time e on-demand e dall’AI Based Services – che si attestano a uno stesso grado di impatto. Con riferimento ai suddetti trend si registra un elevato livello di coerenza tra il grado di accordo espresso dalle Istituzioni rispondenti, sia con riferimento alle aree di business sia con riferimento alle di staff, controlli e servizi. Sebbene leggermente inferiore rispetto ai precedenti, rimane comunque alto il grado di impatto associato ad altri tre trend, ovvero quello dell’Augmented Interaction, della Data Sovereignity e dell’adozione di soluzioni in Cloud. È interessante notare come per entrambe le macro-categorie, in cui sono stati suddivisi gli HUB di ricerca, si registri – rispetto all’As-is - una diminuzione del livello di eterogeneità delle risposte che, difatti, tendono a concentrarsi sui medesimi valori. Tuttavia - sebbene a livello aggregato il grado di impatto sia il medesimo dei trend appena citati - questo non risulta essere vero anche per l’Edge Computing & EXP Technology che, al contrario, presenta un maggior livello di dispersione dei valori, in particolare con riferimento alle aree di staff, controlli e servizi. In ordine decrescente, il trend a cui è associato un minor impatto rimane quello legato agli Asset e alle Valute Digitali anche in ottica prospettica. Per quest’ultimo si segnala una maggiore eterogeneità dei valori: a un consenso più tiepido di alcune Community - è il caso del Digital Insurance & Distribution HUB, per le aree di business, e del Digital Insurance & Claims HUB, per le aree di staff, controlli e servizi - si contrappone un netto aumento dell’impatto previsto da altri HUB - è il caso del Corporate Banking & SME HUB per le aree di business, e del Blockchain HUB, del Digital HR HUB e del FinTech Lighthouse HUB per le aree di staff, controlli e servizi. [Figura 5 - 6] Digital Compliance HUB 2021 | STEERING COMMITTEE OVERVIEW
10 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | Figura 7 – Digital Trend Survey «Business Areas Role Evolution», CeTIF Research 2021 Figura 8 – Digital Trend Survey «Staff, Controls & Services Role Evolution», CeTIF Research 2021 © CeTIF 2021 | Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del seguente documento
11 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | Con riferimento all’evoluzione del ruolo della Business Unit di appartenenza, due sono i trend che risultano avere il maggior impatto: l’ibridazione della Customer Experience e lo sviluppo di AI Based Services. Nel caso del primo trend, è chiara la convergenza delle risposte verso un alto grado di impatto che mette d’accordo entrambe le macro-categorie degli HUB. Solamente due di questi si contraddistinguono, infatti, per aver indicato valori più bassi e sono: il Digital Payments HUB, lato business, ed il Blockchain HUB, lato staff, controlli e servizi. La Community del Digital Banking HUB, invece, è quella che esprime verso questo trend il valore più alto, riconoscendo all’ibridazione della CX un forte impatto sull’evoluzione del ruolo della propria Business Unit. In relazione al secondo trend, lo sviluppo di AI Based Services, risulta ancora una volta chiara la polarizzazione e l’omogeneità delle risposte verso un alto grado di impatto, con picchi più alti nelle Community del Digital Lending HUB per l’area business e del FinTech Lighthouse HUB per l’area staff, controlli e servizi. Il tema del dato rimane centrale anche nei successivi tre trend che seguono per importanza di impatto i due appena descritti. Questi riguardano: Real-Time e On-Demand, Insight Driven Organization, Data Protection & Cybersecurity. È chiaro come lo sviluppo di prodotti e servizi basati su logiche di immediatezza e maggiormente rispondenti alle specifiche necessità dei clienti, a temi relativi alla sicurezza e a un uso più importante dei dati anche nei percorsi di decision making possano portare ad un’evoluzione dei ruoli finora ricoperti. Per questo, le opinioni espresse dai membri di ogni Community non trovano particolari divergenze in merito, attestando il significativo impatto di questi trend su ogni Unit, sia questa appartenente all’area business o all’area staff, controlli e servizi. È interessante notare come, con riferimento all’Insight Driven Organization, il Digital Payments HUB e l’Advanced Analytics & AI HUB si trovino ai poli opposti, registrando rispettivamente il grado più alto e quello basso di impatto, incidendo sull’eterogeneità delle risposte. Augmented Interaction, Data Sovereignity, Cloud, Edge Computing & EXP Technology si trovano nella parte bassa della classifica e risultano meno impattanti sul ruolo delle single Business Unit. Infine, il trend che comprende Asset e Valute Digitali si conferma essere quello con il minor impatto sull’evoluzione del ruolo delle Business Unit coinvolte. Anche in questo caso, due HUB indicano una significatività di impatto del trend maggiore rispetto alla media delle risposte delle altre realtà. Questi sono: il Corporate Banking & SME HUB e il FinTech Lighthouse HUB appartenenti rispettivamente alle macro-categorie del business e dello staff, controlli e servizi. I due HUB sembrano così sfidare le incertezze che riguardano tematiche relative a cryptocurrency, CBDC, Stable-Coin e asset digitali, pronunciandosi in maniera più importante rispetto alle altre Community. [Figura 7 - 8] CX Hybridation 5,00 Edge computing & EXP 4,50 Augmented Interaction Technology 4,00 3,50 3,00 Data Protection & 2,50 Data Sovereignty Cybersecurity 2,00 1,50 Cloud AI Based Services Asset e Valute Digitali Real Time & On Demand Insight driven Organization Figura 9 – Digital Trend Survey «Digital Insurance & Distribution HUB», CeTIF Research 2021 Digital Compliance HUB 2021 | STEERING COMMITTEE OVERVIEW
12 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | Con riferimento ai risultati della survey somministrata ai membri dello Steering Committee del CeTIF Digital Compliance HUB costituito dai Chief Compliance Officer delle maggiori banche e Compagnie Assicurative operative in Italia, emergono alcuni importanti spunti di riflessione. Innanzitutto, nel contesto attuale, rispetto ai dieci trend individuati, i quattro principali che si ritiene abbiano il maggiore impatto sono, in ordine decrescente di rilevanza: la Data Protection e la Cybersecurity; l’ibridazione della Customer Experience; lo sviluppo di un Insight Driven Organization; l’Augmented Interaction, nell’ambito della quale l’Intelligenza Aumentata integra e supporta il pensiero, l’analisi e la pianificazione umana, mantenendo però l’intenzione di un attore umano al centro dell’interazione uomo-macchina. La prevalenza di questi trend sottolinea evidentemente la centralità del dato quale asset strategico imprescindibile per l’evoluzione in chiave digitale delle attività della funzione Compliance. Con riferimento a un orizzonte temporale di medio/lungo termine (3-5 anni) – così come accade per i valori a livello aggregato - si assiste a un aumento generalizzato del grado di impatto dei trend sull’operatività e sui processi delle Istituzioni Finanziarie. I trend più rilevanti risulteranno essere pressoché i medesimi dello scenario attuale anche se caratterizzati da un parziale differente ordine di rilevanza: la Data Protection e la Cybersecurity, l’ibridazione della Customer Experience, l’Augmented Interaction a cui si aggiunge la diffusione di servizi basati sull’utilizzo e lo sfruttamento dell’intelligenza Artificiale. Quest’ultimo dato denota la particolare attenzione dedicata allo sviluppo e all’applicazione di soluzioni basate su sistemi di AI che siano in grado di efficientare i processi e le procedure di controllo, in un primo momento soprattutto quelle più time-consuming e facilmente automatizzabili e, nell’ottica di sviluppi ulteriori, anche attività più complesse. Quest’ultimo elemento contribuisce a spiegare la grande attenzione dedicata al dato, inteso come uno degli elementi in grado di abilitare l’applicazione di algoritmi avanzati. In linea generale, anche l’impatto sul ruolo della Compliance seguirà essenzialmente lo stesso andamento dell’evoluzione dei trend finora descritti, in particolare ripercorrerà un andamento simile a quello dei trend nello scenario prospettico. Quelli a cui viene attribuita una più alta rilevanza sono ancora una volta la Data Protection e la Cybersecurity, la diffusione di servizi basati sull’utilizzo e lo sfruttamento dell’intelligenza Artificiale, l’Augmented Interaction a cui si aggiunge l’ibridazione della Customer Experience. Tuttavia, sebbene il livello d’impatto sia sempre polarizzato su livelli medi, per la quasi totalità dei trend e in tutte e tre le prospettive – attuale, prospettica e di ruolo - , viene attribuita una bassa rilevanza a due aspetti: l’Edge Computing & EXP Technology ma soprattutto l’utilizzo e l’integrazione di Asset e Valute Digitali. Nonostante l’adozione tenderà ad aumentare nel corso del medio periodo, a livello di singola Istituzione si ha ancora molta incertezza e poca consapevolezza sulla rilevanza che questi stessi trend potranno avere. Al contrario, sin da ora, si mette in evidenza come per le autorità regolamentari a livello europeo questo grado di consapevolezza sia nettamente più alto. [Figura 9] © CeTIF 2021 | Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del seguente documento
13 STEERING COMMITTEE OVERVIEW CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | KEY TAKE AWAY IL PROCESSO DI ADATTAMENTO DELLE ISTITUZIONI FINANZIARIE 1 ALL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA: UN APPROCCIO DATA E ALGORTIHM DRIVEN E LA SPINTA REGOLAMENTARE DELL’UNIONE EUROPEA ALL’ADOZIONE DI STRUMENTI INNOVATIVI E TECH-BASED La trasformazione digitale passa in primis dall’adozione di un approccio Data Driven in grado di porre le basi per lo sviluppo e l’applicazione sempre più estesa di tecnologie innovative. In questo senso, il tradizionale framework di gestione del rischio aziendale deve necessariamente essere modernizzato e integrato con elementi volti a contrastare e mitigare i rischi derivanti dall’implementazione di progettualità aventi ad oggetto lo sviluppo di soluzioni algoritmiche sempre più sofisticate. L’attenzione dedicata al tema dell’innovazione è evidente anche osservando quanto sta accadendo a livello comunitario. Nel settembre del 2020 la Commissione Europea ha adottato un nuovo Pacchetto di Finanza Digitale che dedica ampio spazio al tema degli Asset e delle Valute Digitali. Gli interventi previsti in materia di strumenti finanziari DLT si muovono lungo due direttrici principali ovvero modificare la nozione di strumento finanziario presente nella Direttiva MiFID II, al fine di ricondurre gli strumenti finanziari DLT nel novero degli strumenti finanziari ivi disciplinati; creare le condizioni per lo sviluppo di sistemi multilaterali di negoziazione e di sistemi di settlement che fanno uso della tecnologia DLT e che sono dedicati agli strumenti finanziari DLT. Inoltre, con il cosiddetto Regolamento DORA viene posta un’ulteriore sfida agli Istituti Finanziari: garantire dei servizi di sicurezza cyber adeguati alla domanda che a breve si presenterà nel sistema finanziario italiano. LO SVILUPPO DI ECOSISTEMI INTEGRATI E ABILITATI 2 DALL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA INDUCE A UN PARZIALE RIPENSAMENTO DEI TRADIZIONALI SISTEMI DI CONTROLLO CHE NECESSITANO DI NUOVI MINDSET, COMPETENZE E SKILL Il sistema finanziario è caratterizzato da una competizione sempre più intersettoriale che spinge verso la creazione di ecosistemi e la partecipazione ad ecosistemi integrati e collaborativi fondati sull’utilizzo di tecniche e tecnologie innovative che ricalcano gli elementi fondamentali dell’Open Finance. Si tratta ormai di un’evoluzione che non interessa più il solo settore bancario, ma, stando alle dichiarazioni d’intenti delle Autorità regolamentari europee e italiane, l’interezza del mondo finanziario, comparto assicurativo incluso. La creazione di ecosistemi interconnessi genera inevitabili e importanti sfide a fronte dell’intensificarsi di rischi già esistenti e del proliferarne di nuovi. A questo proposito, occorre che ve ne sia una piena consapevolezza da parte di tutti gli attori del sistema. In questo contesto, all’Istituzione è richiesto un elevato livello di flessibilità nel mindset, ma anche a livello strutturale e organizzavo. Flessibilità che deve anche riguardare l’area della gestione del controllo, posto che in molti casi l’offerta così rivista richiede di stabilire dei controlli ex novo. È quindi necessario un ripensamento del sistema dei controlli interni e, più nello specifico, della funzione Compliance che ricomprenda altresì una revisione sostanziale dell’articolazione e delle competenze della funzione. In questo senso, gli intermediari sono consapevoli dell’esistenza di un vulnus di competenze, skill ed esperienze adeguate da colmare e del fatto che questo rappresenti uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo di progettualità altamente innovative e fondate su un utilizzo strategico della tecnologia. Digital Compliance HUB 2021 | STEERING COMMITTEE OVERVIEW
IL PROCESSO DI ADATTAMENTO DELLE ISTITUZIONI FINANZIARIE ALL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA: UN 14 1 APPROCCIO DATA E ALGORTIHM DRIVEN E LA SPINTA REGOLAMENTARE DELL’UNIONE EUROPEA ALL’ADOZIONE CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | DI STRUMENTI INNOVATIVI E TECH-BASED Il sistema finanziario è sempre più impattato dall’innovazione tecnologica. Questo ha comportato un significativo ridimensionamento del ruolo dei tradizionali operatori del mercato che, necessariamente, devono passare attraverso un processo di adattamento a strumenti caratterizzati da una spiccata componente tecnologica e a nuove logiche di business. Come noto, una delle maggiori rivoluzioni risiede nella disponibilità di una vastissima mole di dati, finanziari e non, su cui condurre analisi ed elaborazioni mediante algoritmi sempre più sofisticati che abilitano il noto circuito: dati-informazione-conoscenza-sapienza. In questo senso – e come già richiamato -, giocano un ruolo di particolare rilievo le tecnologie di elaborazione basate sull’Intelligenza Artificiale e in particole sulle tecniche di Machine Learning e Deep Learning, che permettono di gestire queste immense quantità di dati e hanno la capacità di estrarre correlazioni e insight utili, nonché prendere decisioni complesse con un grado di accuratezza sempre maggiore. In questo campo i progressi avanzano celermente, mentre si riducono i tempi per la definizione di tecnologie affidabili per la diretta connessione macchina-uomo. Quella appena delineata è con ogni probabilità l’area che pone per intermediari e regolatori le maggiori sfide. Difatti, per gli operatori del mercato e le autorità di vigilanza è imprescindibile pensare a soluzioni per comprendere e controllare nel continuo e con costanza l’attività di algoritmi sofisticati e che auto- apprendono, per i quali non è possibile predire l’evoluzione dell’attività e che - per definizione - non sono analizzabili ex ante. La pur flessibile tecnica legislativa di regolamentazione dei mercati finanziari, basata su una normativa primaria principle-based e una secondaria attuativa di dettaglio, non riesce più a seguire i veloci sviluppi della tecnologia: nel momento in cui si riesce finalmente ad adottare regole nuove, queste nella maggior parte dei casi si dimostrano già datate e in via di superamento. Inoltre, con riferimento ai settori nei quali gli algoritmi sono più utilizzati - la negoziazione ad alta velocità, la consulenza robotizzata, la valutazione del merito creditizio e l’automazione dei processi di controllo interno – emerge come manchi un disegno regolamentare comune e si tenda piuttosto a introdurre discipline specifiche per le singole fattispecie. La mancanza di risposte univoche e condivise è stata talora colmata da singole iniziative – sotto forma di good practice e codici di condotta - assunte in ordine sparso dalle Autorità o da organismi a livello internazionale, al fine di incoraggiare un uso corretto, etico e responsabile dell’Intelligenza Artificiale da parte delle Istituzioni Finanziarie, con il rischio che tali strumenti di “soft law” portino a un eccesso di indulgenza, generando incoerenza nei comportamenti e scarsa compliance. I rischi sottesi da queste tecniche innovative di analisi ed elaborazione dei dati, ove rilevati, sono stati affrontati dagli intermediari avvalendosi di un sistema di governance e nel contesto di framework regolamentari identici a quelli adottati per algoritmi tradizionali e più semplici, laddove invece le tecniche di Intelligenza Artificiale evolute, richiedono controlli procedurali innovativi, in grado di far fronte a rischi specifici, che attengono all’intero ciclo di vita dei relativi modelli. Si pone quindi l’esigenza di definire dei chiari framework di AlgoGovernance che possano essere applicati lungo l’intero life-cycle dell’algoritmo. L’esigenza di andare a porre le basi di una governance dell’algoritmo si pone per diversi ordini di ragioni. Innanzitutto, cresce il numero di algoritmi impiegati nell’ambito della stessa Istituzione e - nel caso specifico della funzione Compliance - la loro pervasività. Infatti, stanno diventando parte integrante dei processi aziendali nonché una fonte di vantaggio competitivo. A questo si aggiunge un incremento della loro complessità e del loro potere di calcolo. La necessità di un’opportuna AlgoGovernance si rende sempre più impellente, anche a fronte dell’aumento di opacità degli stessi algoritmi. Molte nuove tecniche sono così poco trasparenti che è praticamente impossibile capire come l’algoritmo giunga a © CeTIF 2021 | Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del seguente documento
15 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | una determinata conclusione, rendendo così difficile giudicarne la correttezza. Questa difficoltà nella comprensione delle decisioni algoritmiche, unita all'imprevedibilità e alla natura in continua evoluzione degli algoritmi, rende l'ispezione degli stessi algoritmi una sfida. Per sopperire al problema si può partire dalla definizione di un’appropriata struttura di governance interna che, a seconda delle esigenze contingenti, deve dare la possibilità di creare nuove strutture per supportare più efficacemente lo sviluppo di soluzioni di Advanced Analytics e assicurare un’efficace supervisione nell’utilizzo degli algoritmi. In questo senso, il tradizionale framework di gestione del rischio aziendale deve necessariamente essere modernizzato e integrato con elementi volti a contrastare e mitigare i rischi derivanti dall’implementazione di queste progettualità, anche al fine di garantirne un utilizzo responsabile e verificabile a posteriori assicurando così la cosiddetta “auditability” dell’algoritmo. Queste sfide, molte delle quali cross-industry, sono attualmente oggetto di studio della scienza dei dati ed i risultati di questi studi saranno certamente cruciali anche per l’attività dei regolatori e degli intermediari. L’attenzione dedicata al tema dell’innovazione è evidente anche osservando quanto sta accadendo a livello comunitario. L’Unione Europea ha già manifestamente dichiarato di voler intraprendere iniziative legislative in materia di Data Governance al fine di creare uno spazio comune europeo dei dati e nel settembre del 2020 la Commissione Europea ha adottato un nuovo Pacchetto di Finanza Digitale. L’obiettivo è quello di rendere il settore finanziario dell’Unione Europea più competitivo, facilitando l’accesso dei consumatori a prodotti finanziari innovativi e garantendone al tempo stesso la protezione e la stabilità finanziaria. La Commissione vuole così promuovere un’innovazione responsabile nel settore finanziario dell’Unione Europea con regole più sicure per i consumatori e, allo stesso tempo, più favorevoli allo sviluppo digitale, attenuando al contempo i potenziali rischi in relazione alla protezione degli investitori, al riciclaggio di denaro e alla criminalità informatica. Il Pacchetto per la Finanza Digitale della Commissione Europea comprende: una Strategia per la Finanza Digitale, una Strategia per i Pagamenti al Dettaglio, proposte di regolamenti in materia di cripto- attività e resilienza operativa digitale. Proprio con riferimento a questi ultimi elementi sono stati pubblicate tre proposte normative che presentano diversi obiettivi. Tra questi ultimi rientrano il tentativo di superare gli ostacoli allo sviluppo del FinTech, discendenti dalla vigente disciplina europea; di favorire lo sviluppo e regolare i rischi delle diverse tipologie di crypto-asset; di creare le condizioni per lo sviluppo di infrastrutture di mercato (sistemi multilaterali di negoziazione e sistemi di settlement) per gli strumenti finanziari DLT (distributed ledger technology), di assicurare un approccio coerente, armonizzato e rafforzato al tema della sicurezza delle reti e delle infrastrutture IT. Sebbene – come poc’anzi evidenziato - si registri ancora un basso livello di conoscenza e consapevolezza nei confronti degli Asset e delle Valute Digitali da parte delle Istituzioni Finanziarie, le Autorità vi dedicano una crescente attenzione. In particolare, in materia di cripto-attività la Commissione propone una distinzione tra cripto-attività già regolate ai sensi della normativa UE e altre cripto-attività. Le cripto-attività già regolamentate rimangono soggette alla legislazione esistente. In aggiunta, la Commissione propone un regime pilota (Pilot Regime) per le infrastrutture di mercato che intendono negoziare e regolare le transazioni di strumenti finanziari sotto forma di cripto-attività [1]. L’obiettivo è quello di sviluppare un mercato secondario per gli strumenti finanziari tokenizzati e promuovere l’adozione della tecnologia di registro distribuito nell’area di negoziazione e Digital Compliance HUB 2021 | STEERING COMMITTEE OVERVIEW
16 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | post-negoziazione. Questo regime pilota rientra nel cosiddetto approccio sandbox, uno spazio di sperimentazione in ambiente controllato che consente deroghe temporanee ai requisiti specifici previsti dalla legislazione dell’Unione Europea (MiFID II, CSDR): in tal modo, le autorità di regolamentazione potranno acquisire esperienza sull’uso della tecnologia dei registri distribuiti nelle infrastrutture di mercato e adoperarsi per gestire i rischi, offrire protezione agli investitori, garantire l’integrità del mercato e la stabilità finanziaria. Per tutte le cripto-attività non disciplinate dalla legislazione vigente sui servizi finanziari e i token di moneta elettronica, comprese le cripto-attività garantite da attività (stablecoin), la Commissione propone uno specifico regolamento sui mercati di cripto-attività, il cosiddetto Regolamento MiCA [2]. L’obiettivo del Regolamento MiCA è quello di fornire chiarezza e certezza giuridica in materia di criptovalute che non rientrano nell’ambito di applicazione della legislazione vigente in materia di servizi finanziari e di stabilire regole uniformi per i fornitori e gli emittenti di criptovalute nell’Unione Europea. Il regolamento proposto sostituirà le normative nazionali esistenti applicabili alle cripto-attività e stabilirà norme specifiche per gli stablecoin. Le nuove regole permetteranno agli operatori autorizzati in uno Stato membro di fornire i loro servizi in tutta l’Unione Europea. Il tema degli Asset e delle Valute digitali mette in evidenza un’esigenza sempre più manifesta, ovvero quella di garantire elevati livelli di sicurezza. Si pensi alla necessità di offrire sicurezza e protezione alle chiavi di cifratura dei cryptoasset che possono essere detenuti in un wallet, virtualmente connesso allo smartphone del cliente. Per questo motivo, oltre ai suddetti regolamenti ricordiamo la proposta di legge avanzata dalla Commissione Europea sulla resilienza operativa digitale, ovvero il cosiddetto “Regolamento DORA” che per la sua trasversalità interessa una pletora di attori più ampi, mondo delle assicurazioni e riassicurazioni compresi. La nuova sfida che deriva dal regolamento DORA richiede che l’offerta di servizi di sicurezza cyber per il sistema finanziario italiano sia adeguata alla domanda che a breve si presenterà. La digitalizzazione e la resilienza operativa possono qui essere definite come due facce della stessa medaglia: la crescente dipendenza del settore finanziario dai processi digitali offre opportunità ma, allo stesso tempo, espone il settore ai rischi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) che, oggi più che mai, interessano anche i mercati finanziari. Di conseguenza, sono necessari sforzi a livello comunitario affinché tutti i partecipanti al sistema finanziario siano salvaguardati per mitigare gli attacchi informatici e gli altri rischi [3]. Il Regolamento DORA si pone come obiettivo quello di creare un impianto che faccia sì che le imprese interessate siano in grado di resistere a tutti i tipi di pericoli e minacce legate alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le misure proposte sono volte quindi all’armonizzazione e allo snellimento delle norme esistenti sulla gestione del rischio ICT e sulla segnalazione di incidenti legati alle ICT. Vengono introdotte nuove regole su misura per i test digitali, la condivisione delle informazioni e la gestione del rischio connesso alle ICT, ed è previsto un quadro di sorveglianza per monitorare il rischio digitale dei fornitori di servizi ICT critici, come i fornitori di servizi di cloud computing. Nell’ottica di migliore armonizzazione, la Commissione ha anche proposto un adeguamento della regolamentazione esistente, modificando le direttive sui servizi finanziari per introdurre riferimenti incrociati al DORA [4]. Quanto finora presentato dimostra il grande interesse verso nuovi fenomeni e strumenti che si stanno affermando e che, con ogni probabilità, andranno a impattare il mercato finanziario e © CeTIF 2021 | Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del seguente documento
17 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | quindi anche le tradizionali Istituzioni Finanziarie. Tuttavia, se numerosi sono i benefici a questi associati, altrettanti sono i rischi. Alla luce dell’attenzione che l’Unione Europea sta dedicando ai suddetti temi e sviluppi futuri della domanda è dunque indispensabile che le Istituzioni ne prendano piena coscienza. In particolare, per gli intermediari sarà necessario ricomprendere tali aspetti nell’ambito delle proprie valutazioni, anche al fine di promuovere una valutazione e gestione del rischio di non conformità che sia efficace e al passo con i tempi. Digital Compliance HUB 2021 | STEERING COMMITTEE OVERVIEW
LO SVILUPPO DI ECOSISTEMI INTEGRATI E ABILITATI DALL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA INDUCE A UN 18 2 PARZIALE RIPENSAMENTO DEI TRADIZIONALI SISTEMI DI CONTROLLO CHE NECESSITANO DI NUOVI MINDSET, CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | COMPETENZE E SKILL Il sistema finanziario nazionale deve abbracciare in pieno l’accelerazione tecnologica e fare dei propri punti di forza - quali l’ampiezza del contenuto informativo raccolto nella propria attività, la naturale capacità di interconnessione tra i vari intermediari e attori, la dimensione corrente e futura degli investimenti in tecnologia – gli elementi centrali di una competizione sempre più intersettoriale e che spinge verso la creazione di ecosistemi e la partecipazione ad ecosistemi integrati e collaborativi. Si tratta di un percorso, quest’ultimo, fortemente caldeggiato e promosso anche a livello comunitario, come dimostrato dapprima dall’introduzione di iniziative quale la Payment Services Directive 2 (PSD2) nel settore bancario e come riconfermato dal recente documento posto in pubblica consultazione dall’EIOPA, incentrato proprio sul tema dell’Open Insurance [5]. L’EIOPA ribadisce l’importanza di un’innovazione Data Driven e la centralità dei flussi di dati all’interno del mercato dell’Unione Europea, già promossa con diverse iniziative che si pongono come pietre miliari su un percorso verso l’Open Finance che, fino ad oggi, ha riguardato principalmente il mondo bancario. Tuttavia, come annunciato nella Digital Financial Strategy, la Commissione presenterà una proposta legislativa per promuovere un nuovo framework di Open Finance più ampio e omnicomprensivo entro la metà del 2022 e che ricomprenderà necessariamente anche il comparto assicurativo. L’industria finanziaria è consapevole del grande potenziale insisto nella creazione di tali ambienti collaborativi e ha già intrapreso un percorso volto al loro sviluppo. Un utilizzo strategico del dato e l’applicazione di tecniche, tecnologie e strumenti innovativi – alcuni dei quali precedentemente citati - sono gli elementi abilitanti di tali ecosistemi. Questo spiega il crescente ammontare di investimenti a essi dedicati. Tuttavia, questo genera inevitabili e forti sfide a fronte dell’intensificarsi di rischi già esistenti e del proliferare di nuovi, tra cui – per citarne alcuni - i rischi connessi alla condivisione dei dati dei singoli utenti tra una pletora più ampia di attori, i rischi di miss-selling e reputazionali che possono derivare da pratiche di vendita scorrete, che potrebbero portare un incumbent a promuovere la vendita di determinati prodotti a discapito di altri sulla base di accordi economici con alcuni dei propri partner. Occorre che ci sia piena consapevolezza da parte del sistema di questi nuovi rischi. In questo contesto, all’Istituzione è richiesto un elevato livello di flessibilità nel mindset ma anche a livello strutturale e organizzavo. Flessibilità che deve anche riguardare l’area della gestione del controllo, posto che in molti casi l’offerta così rivista richiede di stabilire controlli ex novo. In questo senso, la gestione del controllo si deve rendere sempre più olistica e trasversale. Difatti questa non viene più vista come una collaborazione tra aree specialistiche di rischio che si organizzano a silos verticali di competenza. Potrebbe rendersi necessaria la configurazione di un sistema dei controlli che preveda la presenza di responsabili di aree specialistiche che, al contempo, siano in grado di interloquire efficacemente con altri specialisti tecnici per restituire una visione integrata dei rischi, anche di quelli meno tradizionali. Alcune realtà annoverano già la presenza di figure tecniche quasi sempre con background ingegneristico, che non si occupano solamente dell’implementazione di determinati software in grado di automatizzare una qualche fase del controllo, ma partecipano attivamente alla fase di creazione del controllo stesso contribuendo alla costruzione di processi altamente all’avanguardia e in grado di assorbire e interiorizzare le pulsioni che vengono dai nuovi trend di mercato e dai nuovi modelli di business che si stanno affermando. Alla luce dei macro-trend che stanno trainando il cambiamento nel settore finanziario, è quindi necessario un ripensamento del sistema dei controlli interni e, più nello specifico, della funzione Compliance che ricomprenda altresì una revisione sostanziale dell’articolazione e delle competenze della funzione. In questo senso, gli intermediari sono consapevoli dell’esistenza di © CeTIF 2021 | Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del seguente documento
19 CeTIF Digital Compliance HUB 2021 | un vulnus di skill ed esperienze adeguate e del fatto che questo rappresenti uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo di progettualità altamente innovative e fondate su un utilizzo strategico della tecnologia. Tuttavia, i risultati di una recente survey condotta da CeTIF [6] mettono in luce come nel breve termine – ovvero entro il 2023 - le Istituzioni Finanziarie andranno a sopperire a questo gap investendo nell’up-skilling, nel re-skilling e nell’assunzione di figure con background statistici, analitici e ingegneristici, nonché andando a rendere le proprie realtà particolarmente attrattive per i cosiddetti “talenti digitali”. A fronte della ristrutturazione del settore bancario che sta portando gli Istituti alla riduzione delle filiali e quindi del numero dei bancari allo “sportello”, è interessante provare a capire come stanno cambiando i profili professionali richiesti dalle banche e da quali facoltà universitarie si andrà ad attingere per potenziare il personale. Stando alle indicazioni che arrivano dalle direzioni HR emerge che la quota dei laureati in economia sarà ancora la principale ma non andrà oltre il 50% dei neoassunti, mentre dovrebbe rimanere stabile al 20% la percentuale dei dipendenti in arrivo dalle facoltà umanistiche e giuridiche. In netta crescita invece, con punte fino al 30%, i laureati nelle cosiddette discipline “STEM”: Science, Technology, Engineering, Mathematic [7]. Da qui le banche attingeranno le risorse per rafforzare le nuove professionalità di cui il settore ha bisogno: sviluppatori di software e di architetture di information technology, specialisti di user e customer experience, data scientist e analisti dei dati. Risulta altresì essenziale la collaborazione tra gli Istituti Finanziari e i principali atenei universitari italiani, spesso estesa alla co-progettazione e al finanziamento di master di specializzazione post-laurea. Come si è potuto constatare in occasione del primo Steering Committee del Digital Compliance HUB 2021, si tratta di considerazioni valide anche per il settore assicurativo, nonché, più nello specifico, per la funzione Compliance, sia essa bancaria o assicurativa. Come visto, sono in atto cambiamenti sostanziali che inducono a una trasformazione radicale della funzione Compliance che si sta muovendo nella direzione di attività di controllo e monitoraggio sempre più automatizzate. Questo comporta un inevitabile cambiamento nelle professionalità richieste. Se attualmente le risorse con competenze legali, competenze sulle normative di vigilanza, sulle normative specialistiche, sulle verifiche e sui controlli rappresentano la maggioranza all’interno della funzione Compliance nel breve-medio periodo, si stima che diminuiranno per lasciare spazio a risorse con maggiori competenze organizzative, ma soprattutto a soggetti con le suddette competenze STEM. In particolare, assumono sempre più rilevanza le risorse che si occupano di ICT Compliance e di Compliance Analytics nonché gli esperti di Compliance con competenze più eterogenee, non specializzate in un’unica area e cross jurisditional, posto che il perimetro di controllo della funzione Compliance valicherà i confini nazionali in conseguenza di un sempre più marcato sviluppo ed estensione a livello globale di grandi aziende e gruppi [8]. Oltre a una revisione delle competenze e delle professionalità richieste a seguito di un processo di digitalizzazione del Business e di automatizzazione dell’attività della funzione di non conformità, il perimetro d’azione della Compliance inizia a ricomprendere alcune tematiche fino ad oggi considerate estranee alla funzione stessa. Le tematiche connesse agli aspetti ESG, ad esempio, devono necessariamente essere integrate nel perimetro delle attività e delle valutazioni della funzione. Come noto, è in atto un processo di sviluppo dell’offerta di prodotti di investimento sostenibili o che includono riferimenti a fattori ambientali, sociali e di governance, offerta che si è sviluppata spontaneamente andando incontro alle esigenze di quella parte di investitori più attenta ai profili di sostenibilità degli investimenti. Ci si chiede dunque quale sia il ruolo del sistema di controllo in- Digital Compliance HUB 2021 | STEERING COMMITTEE OVERVIEW
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