"Ogni volta che un mio amico ottiene un successo un piccola parte di me muore" - Gore Vidal - Scheda presentazione
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LIVORE 0202 ENOIZAERC AVOUN MOZART E SALIERI "Ogni volta che un mio amico ottiene un successo un piccola parte di me muore" Gore Vidal uno spettacolo di VicoQuartoMazzini
LMOZART I V EOSALIERI RE uno spettacolo di VicoQuartoMazzini con Michele Altamura, Francesco D'Amore, Gabriele Paolocà drammaturgia Francesco D'Amore regia Michele Altamura, Gabriele Paolocà scene Alessandro Ratti, Enrico Corona light design Daniele Passeri tecnica Stefano Rolla management e distribuzione Theatron 2.0 ufficio stampa Maddalena Peluso produzione VicoQuartoMazzini, Gli Scarti, Festival delle Colline Torinesi con il sostegno di Armunia e Teatri Associati di Napoli/C.Re.A.Re Campania
LMOZART I V EOSALIERI RE LIVORE è un motore che corre dentro l'umano. Istintivo, primitivo, ineluttabile. Frenarlo, contenerlo è impresa impossibile. Abita nel profondo dell'animo e si nutre di quella assoluta solitudine. Una lenta, disperata macerazione interiore pronta a esplodere nel momento più inopportuno. LIVORE è una scrittura che prende spunto dal mito del Mozart e Salieri e scava nelle ragioni dell'invidia nel mondo contemporaneo. Due attori, uno di talento e senza una lira, l'altro mediocre ma di successo, aiutato nella sua scalata da un fidanzato/agente capace di costruire una rete di rapporti in grado di “valorizzare” la sua incapacità. Poche ore prima di una cena con “la gente che conta” l'attore di talento fa irruzione in casa della coppia dando inizio a un match all'ultimo sangue in cui la finzione dei rapporti umani si troverà a fare i conti con la verità dell'azione scenica. Un campo minato dove la vita trattenuta deflagrerà e le parvenze ostentate si ridurranno in frantumi. Con questo lavoro riflettiamo sul livore con cui denti non afferrano il pane che altri livorosi non sanno di avere, su come la ricerca del merito e del prestigio non sia la sola chance per la riconoscenza e su come a volte, dietro l'invidia, possa nascondersi la meraviglia dell'adorazione.
VICO QUARTO MAZZINI VicoQuartoMazzini è una compagnia di teatro indipendente rappresentata da Michele Altamura e Gabriele Paolocà. Dal 2010 produce spettacoli che sono andati in scena in numerose stagioni teatrali italiane e in festival nazionali e internazionali.VicoQuartoMazzini si pone lo scopo di scavare nelle assurdità, nelle tensioni e nelle contraddizioni del presente per scoprirne le logiche più nascoste. VQM mette al centro del proprio percorso di ricerca artistica la figura dell'attore inteso come sabotatore al servizio di drammaturgie originali e riscritture di grandi classici del teatro e della letteratura. Nel 2019 realizzano “Chi semina vento” radiodramma originale ispirato a “La guerra dei Mondi” di Orson Welles. Del 2018 è Vieni su Marte, spettacolo ospitato, tra gli altri, nel prestigioso RomaEuropa Festival. Nel 2017 realizzano “Karamazov” spettacolo sostenuto dal Comune di Bari e dal Teatro Pubblico Pugliese, andato in scena nello storico Teatro Petruzzelli di Bari. Nel 2016 realizzano “Little Europa” da ll piccolo Eyolf di Henrik Ibsen, spettacolo prodotto da VicoQuartoMazzini, Teatri di Bari, Gli Scarti e ospite del Ibsen Festival di Oslo. Nell’autunno 2015 realizzano ”Vivere è guerra con i troll del cuore e del cervello”, un radiodramma originale su Henrik Ibsen trasmesso dai Rai Radio3 il 26 novembre 2015. Nel gennaio 2015, assieme a Teatri di Bari producono “Sei personaggi in cerca d’autore”. Nel 2014 producono “Amleto Fx”(Selezione In-Box 2015; Premio Direction Under 30-TeatroSocialeGualtieri), spettacolo coprodotto con Progetto Goldstein e Teatro dell’Orologio di Roma. Nel 2013 realizzano “Bohème!”, coprodotto dal Festival Internazionale Castel dei Mondi, Progetto Goldstein e Teatro dell’Orologio. Nel febbraio 2011 collaborano con Teatro Minimo,coproducendo e interpretando “Il sogno degli Artigiani” scritto da Michele Santeramo e diretto da Michele Sinisi col sostegno del Festival internazionale Castel dei Mondi di Andria. Nel 2010 producono “Diss(è)nten”(Premio Next>Generation Festival 2013, Premio della Critica playFestival 2013 – Teatro Atir Ringhiera). VQM è anche attivo nell’organizzazione di festival, percorsi laboratoriali e manifestazioni culturali di vario genere. Nel novembre 2014 crea, a Bologna, il “Festival 20 30 – Solo posti in ultima fila”, progetto finanziato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Sempre nel 2014 collabora con il Teatro Kismet di Bari per la gestione dell’Officina degli Esordi-Laboratorio urbano della città di Bari. Nel 2012 realizza “Il Teatro degli artigiani – Una conferenza spettacolo “, progetto finanziato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Nel gennaio 2011 è tra i vincitori del Bando della Regione Puglia “Principi attivi 2010 – Giovani idee per una Puglia migliore”con “I Giganti di Domani” progetto laboratoriale su “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello volto a favorire l’integrazione di adolescenti extracomunitari.Negli anni hanno lavorato con VicoQuartoMazzini: Riccardo Lanzarone, Nicola Borghesi, Dante Marmone, Nicola Pignataro, Tiziana schiavarelli, Pinuccio Sinisi, Gemma Carbone, Maria Teresa Tanzarella, Natalie Norma Fella, Paola Aiello, Daniele De Virgilio, Alessandro De Rocco, Vincent Longuemare, Raffaella Fiorella, Simonetta Damato, Luigi Spezzacatene, Alessandro Ratti, Stefano Rolla, Michelangelo Volpe, Francesca D’Ippolito, Filippo Ardito, Rosanna Fullone, Fabrizio Centonze.
Estratti critici Sia dato onore alle compagnie teatrali che cercano di non perdere il contatto con la tradizione, in nome di una innovazione a volte modaiola, utile più alla mostra di sé che al dibattito contemporaneo. È questa una caratteristica che la compagnia VicoQuartoMazzini, fondata nel 2007 da Michele Altamura e Gabriele Paolocà, ha sempre portato con sé in ogni progetto, mossa da un amore per il teatro di prosa visto, partecipato, agito nelle compagnie da cui trarre un testimone epocale, da cui assimilare caratteri ed emozioni da condividere. Simone Nebbia (Teatro e Critica) La velenosa rivalità è un falso storico, ma il rancore resta e dà a Francesco D’Amore l’occasione mettere sulla carta una storia, che ne conserva i nomi: Antonio e Amedeo. Una vicenda essenziale, dinamica, tramata di mistero. Come aveva fatto Puškin. Come avevano fatto Peter Shaffer e poi Milos Forman in Amadeus. Nello spettacolo che ha debuttato a Prato, la regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà colora il lutto del Requiem mozartiano con la tinta livida delle barbabietole. Roberto Canziani È facile riconoscere, per il nome e l’atteggiamento, Salieri in Antonio e Amadeus in Amedeo. Il ribaltamento del palcoscenico vuole, però, che nella serie tv che devono girare i ruoli siano invertiti. L’arte è la scoperta dentro di sé dell’altro. Essere è crederci. Ma non è ancora abbastanza. Francesco d’Amore ha scritto il copione durante il lockdown: l’invidia brandita in scena ha la medesima natura sistemica del Coronavirus. Matteo Brighenti (Doppiozero)
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Management e Distribuzione ALICE BERRETTA + 39 333 1114940 distribuzione.theatron@gmail.com
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