OGGI È NATO PER VOI UN SALVATORE CHE È CRISTO SIGNORE

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OGGI È NATO PER VOI UN SALVATORE CHE È CRISTO SIGNORE
Imp. Nursini Settembre-Dicembre 2019_- 12/12/19 16:22 Pagina 1

                                      “NURSINI”
                                                         Notiziario dell’Arciconfraternita
                                          e della Chiesa dei Santi Benedetto e Scolastica
                                                  all’Argentina (Roma) per gli oriundi di
                                        Cascia, Monteleone, Norcia, Poggiodomo e Preci

      Anno XXXIX - n. 3                                           Settembre - Dicembre 2019

             «OGGI È NATO PER VOI UN SALVATORE
                   CHE È CRISTO SIGNORE»
                          (Lc 2, 11)
      I pastori sono i primi ad accogliere il mes-
        saggio dell’Angelo. Gente semplice,
      povera e disponibile ai richiami dall’alto.
                                                        no vogliamo un natale senza Dio? Senza
                                                        Gesù Bambino? Fare Natale con Dio è
                                                        facile. Basta aprigli il cuore. BUON NA-
      Dio viene ancora. Perché non si è stancato        TALE. CONFRATI E AMICI LETTORI.
      dell’uomo. È ancora innamorato di lui e                            Mons. Vittorio Pignoloni
      della sua storia personale e sociale. Dio
      viene ancora. Sarebbe tragico non volerlo           CARI AMICI DELLA CHIESINA
      accogliere. Sarebbe assurdo chiudergli la           E DELL’ARCICONFRATERNITA
      porta. Spalanchiamogli le braccia: vuole            dei Ss. Benedetto e Scolastica.
                                                          Cari FEDELI LETTORI del NOTIZIARIO.
      entrare nella nostra vita. Dio è la parola e la     Siamo alla fase conclusiva del progetto
      parola si è fatta carne e dialoga con l’uomo.       di RESTAURO DEL TETTO
      Dio è qui, è a Betlemme, è su questa terra          del nostro piccolo Oratorio,
      nostra dove noi viviamo ogni giorno. Dio            CHIESA REGIONALE DEI NURSINI.
      viene ancora: andiamogli incontro, ac-              Il costo dell’intervento: € 115.000,00.
      cogliamolo.                                         Non sono pochi. Le nostre capacità
      Dio viene in questo Natale di questo anno.          non superano € 60.000,00.
      Nonostante tutte le cattiverie, le ingiustizie,     Abbiamo bisogno del Tuo aiuto.
      le violenze, le imposture. Anche quest’an-          Anche se modesto.
                                                          L’unione fa la forza.

                                                          Puoi inviare la Tua donazione:
                                                          n sul seguente IBAN:
                                                          IT48R0103003283000061280268
                                                          intestato a: Arciconfraternita dei
                                                          Santi Benedetto e Scolastica;
                                                          n sul conto corrente postale 83761007;
                                                          n cassetta offerte in Chiesina.
                                                          Confidiamo sulla Tua generosità.
                                                                                             La Redazione
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                                 UN GRAZIE A TUTTI

                                                              monia coadiuvato da don Victor.
                                                              In questo giorno solenne, come di consueto, ab-
                                                              biamo ricordato i nostri confratelli defunti dan-
                                                              do lettura dei loro nomi e sono stati ricordati i
                                                              defunti già residenti a Roma e provincia nativi
                                                              dei comuni di Norcia, Cascia, Monteleone di
                                                              Spoleto, Poggiodomo e Preci che sentiamo vici-
                                                              ni per le comuni origini Nursine.
                                                              L’affetto e l’esempio che ci hanno lasciato ha
                                                              portato molti di noi a chiedere l’ingresso nell’ar-
                                                              ciconfraternita.
                                                              Dopo la cerimonia ci siamo ritrovati numerosi
                                                              per un momento conviviale ed è stata una vera

      O    gni anno, la seconda domenica di novem-
           bre, si festeggia la festa della Chiesina, a
      motivo della ricorrenza della data di riconosci-
                                                              gioia constatare il piacere dello stare insieme e
                                                              il clima di fraternità alimentato durante l’anno
                                                              con l’impegno di ciascuno a dare il proprio con-
      mento dell’arciconfraternita che fu eretta da pa-       tributo alle attività promosse dall’arciconfrater-
      pa Paolo V il 9 novembre 1615, ormai 404 anni           nita come gli incontri domenicali e quelli pro-
      orsono.                                                            mossi dal Vicariato, l’impegno per
      Quest’anno la celebrazione è stata                                 l’organizzazione del convegno di
      particolarmente gioiosa perché so-                                 Norcia e soprattutto l’impegno per
      no entrati a far parte del nostro so-                              aiutare nella soluzione del rifacimen-
      dalizio ben 8 nuovi confratelli.                                   to del tetto.
      Tutti i confratelli, già novizi e par-                             Insomma è stata un giornata memora-
      tecipi in vario modo dell’attività                                 bile che ci ha riempito di gioia e fidu-
      dell’arciconfraternita, hanno con-                                 cia: con questo spirito veramente
      fermato la loro volontà di entrare a                               confraternale e l’aiuto della preghiera
      far parte del nostro sodalizio ed                                  confidiamo in un anno proficuo che
      hanno fatto voto solenne di confor-                                possa vedere un impulso alle iniziati-
      marsi alla regola dell’arciconfrater-                              ve spirituali, l’accoglimento di nuovi
      nita e ai doveri di fede e di carità,                              confratelli e la soluzione di tutte le
      intesa nel senso etimologico di                                    problematiche pratiche.
      amore, propri di un credente che                                                   UN GRAZIE A TUTTI
      voglia rendere testimonianza di pubblica fede                    dal vostro presidente Eurialo Sbernoli
      anche con l’impegno nella arciconfraternita.
      Ogni nuovo confratello ha indossato l’abito
      confraternale e ha ricevuto dal Presidente copia
      della vita e della regola di San Benedetto.
      La partecipazione dei confratelli e dei loro ami-
      ci e parenti è stata veramente numerosa e piena
      di affetto.
      La nostra Chiesina ha potuto contenere a stento
      i partecipanti alcuni dei quali hanno potuto tro-
      vare posto solo nella Sacrestia.
      Ci hanno fatto riflettere e ci hanno commosso le
      parole di Don Vittorio che ha officiato la ceri-
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           UN CONFRATELLO E UNA CONSORELLA:
         LA COMMOSSA CELEBRAZIONE IN RICORDO
                   DI EDMONDO FOGLIETTI
          E DI ANNA MARIA VERUCCI NELLA CHIESA
                 DI VIA DI TORRE ARGENTINA

              ncora una volta, così come accade da tanti se-
         A    coli, l’Arciconfraternita dei Santi Benedetto e
         Scolastica ha rinnovato la propria missione, nel se-
         gno delle parole vergate il 9 novembre 1615 da Pa-
         pa Paolo V Borghese nella bolla “Pastoris aeterni”,
         istitutiva del pio sodalizio “dei Nursini a Roma”.             ducia, prima nella storica sede di Piazza del Gesù
         «Orationem et salutationem», preghiere e suffragi,             e, successivamente, presso i nuovi uffici dell’Eur, a
         «pro animabus defunctorum confratrum et conso-                 Palazzo Sturzo, per proseguire ancora, nel 1963, a
         rorum», per le anime dei defunti, confratelli e con-           Palazzo Chigi, quando lo stesso Moro assumerà la
         sorelle, siano recitate e celebrati, così stabilisce           carica di Presidente del Consiglio. Una vita che sa-
         l’antica bolla papale, nella Chiesa arciconfraterna-           rà in seguito dedicata alla famiglia e alla fede, con
         le. E così è avvenuto anche lo scorso 13 ottobre               una presenza sempre attiva e vivacissima nell’Ar-
         2019, quando l’Arciconfraternita si è riunita per              ciconfraternita “dei Nursini a Roma”.
         pregare e commemorare due persone, scomparse                   Anche la storia di Edmondo Foglietti rappresenta,
         recentemente, che hanno segnato in modo parti-                 in modo significativamente esemplare, la più vasta
         colarmente significativo molti decenni della vita              vicenda storica della comunità dei nursini a Roma.
         dell’antica associazione pubblica di fedeli.                   Giovanissimo apprendista, giunge nella Capitale
         Anna Maria Verucci e Edmondo Foglietti. Una con-               per imparare i segreti del mestiere presso le nume-
         sorella e un confratello, figli della città di Norcia, i       rose e rinomate botteghe norcine che, da secoli,
         quali hanno vissuto una parte importante della pro-            animano il centro della città dei Papi. Nella secon-
         pria vita a Roma, e che tanto hanno donato, di                 da metà degli anni 1950, Edmondo Foglietti, ormai
         queste loro vite, all’Arciconfraternita dei Santi Be-          espertissimo norcino, apre la propria attività in Via
         nedetto e Scolastica, simbolo e presenza della lo-             delle Fornaci, a due passi dal Vaticano, dove per
         ro terra d’origine nella Capitale d’Italia.                    ben quaranta anni rappresenterà un punto di riferi-
         Nel corso della celebrazione, Mons. Vittorio Pigno-            mento imprescindibile, per professionalità, qualità
         loni, Assistente Ecclesiastico dell’Arciconfraternita          e simpatia, nell’ambito del signorile quartiere. Sarà
         e Rettore della Chiesina di Via di Torre Argentina,            questo nursino originario della frazione di San Pel-
         ha voluto dare la parola ai figli di Anna Maria ed             legrino a partecipare attivamente e in prima perso-
         Edmondo. E, mentre i ricordi di quelle persone, di             na, a metà degli anni 1980, alla meritoria fase di ri-
         quelle storie, si libravano con dolce malinconia nel-          nascita dell’Arciconfraternita dei Santi Benedetto e
         la chiesa gremita, molti erano gli occhi lucidi che si         Scolastica, con nel cuore una fede profonda e un
         potevano notare tra i numerosi ascoltatori, attenti e          amore sempre radicatissimo per la propria terra.
         commossi.                                                      Storie della gente di Norcia. Storie di una comuni-
         Storie di nursini, storie di uomini e donne della Val-         tà che ha attraversato secoli e secoli di vicende ro-
         nerina. Come la storia di Anna Maria Verucci, giun-            mane, e che ha preso parte, in tanti modi diversi,
         ta alla fine degli anni 1950 a Roma, città nel pieno           alla vita della Capitale: dalla grande politica alla
         di un rapido e tumultuoso sviluppo, capace di offri-           sempre amatissima norcineria, contribuendo così
         re importanti opportunità di lavoro. E illustre, infat-        a rendere onore al nome della propria meraviglio-
         ti, sarà il prestigioso personaggio con il quale Anna          sa terra d’origine. Una Norcia sempre viva e attiva
         Maria avrà occasione di collaborare in modo stret-             a Roma, tra le strade, i monumenti e i palazzi di
         to e quotidiano: si tratterà di Aldo Moro, insigne             quella che è una delle città più belle e importanti
         esponente della Democrazia Cristiana, con il qua-              del mondo.
         le si svilupperà un rapporto lavorativo di grande fi-                                             Michele Sanvico

                                                                    3
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                        NORCIA INCONTRA
               LA SUA ARCICONFRATERNITA ROMANA:
             LA RISCOPERTA DELLA STORICA RELAZIONE
             TRA LE DUE CITTÀ NEL CONVEGNO NURSINO
                        DEL 4 AGOSTO 2019

      S   i è tenuto il giorno 4 agosto 2019, a
          Norcia, presso il Centro di Valorizza-
      zione sito alle spalle della Castellina, il
                                                          denza l’importanza fondamentale del ruo-
                                                          lo che gli oriundi nursini, che vivono a
                                                          Roma, ma anche in tante altre città del
      convegno “404 anni di Nursini a Roma -              mondo, possono rivestire in questi anni
      L’Arciconfraternita dei Santi Benedetto e           così difficili per la popolazione di Norcia:
      Scolastica incontra la città di Norcia”, alla       aiuto, testimonianza, vicinanza da parte
      presenza delle autorità locali e di fronte a        dei concittadini lontani sono infatti, per la
      una sala gremita da un pubblico incuriosito         città di San Benedetto, aspetti di grande ri-
      e interessato.                                      lievo, che possono tutti contribuire a pro-
                                                          muovere una nuova fase di rinascita dopo
                                                          i grandi terremoti del 2016. Domenico
                                                          Rossi, Presidente della Pro Loco di Nor-
                                                          cia, ha voluto invece ricordare come la sua
                                                          stessa famiglia d’origine si sia stabilita in
                                                          passato a Roma, e come sia però sempre
                                                          presente, nell’animo di chi ha dovuto al-
                                                          lontanarsi da Norcia, un legame indissolu-
                                                          bile con la propria città.
                                                          Il Presidente Emerito dell’antica Arcicon-
                                                          fraternita, Manlio Novelli, intervenendo
      L’Assistente Ecclesiastico dell’Arciconfra-         con evidente commozione, ha ricordato i
      ternita, Monsignor Vittorio Pignoloni,              momenti difficili vissuti dall’antico sodali-
      aprendo il convegno e salutando con parti-          zio alcuni anni fa, quando la mancanza di
      colare calore Padre Cassian Folsom,                 un Assistente Ecclesiastico, dopo il ritiro
      O.S.B., Priore Emerito del Monastero di             per motivi di salute di Mons. Luigi Di
      San Benedetto a Norcia, ha voluto affidare          Giannicola, rese incerto il destino della
      i presenti alla protezione della Vergine Ma-        storica istituzione, fino alla nomina, da
      ria, con una preghiera di benedizione tratta        parte del Vicariato di Roma, di Mons. Pi-
      dagli scritti di Papa San Giovanni Paolo II.        gnoloni in qualità di nuovo Assistente Ec-
      Il Presidente Eurialo Sbernoli, prendendo           clesiastico.
      la parola, ha richiamato la lunga, pluriseco-       Anche la Vicepresidente Silvia Novelli ha
      lare storia dell’Arciconfraternita romana,          pronunciato, con emozione, parole intense,
      espressione della comunità nursina storica-         illustrando la propria esperienza di nursina
      mente attiva in Roma.                               trasferitasi a Roma per lavoro e per motivi
      L’Assessore del Comune di Norcia, Nico-             di famiglia, e descrivendo la Chiesa dei
      las Maria Novelli, ha voluto porre in evi-          Santi Benedetto e Scolastica, situata in
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      prossimità del Pantheon, come luogo
      espressione della propria terra e della pro-
      pria gente: una casa familiare, nella quale
      ritrovare, in una Roma immensa e talvolta
      difficile, valori, volti, parole e consuetudini
      tipiche di Norcia e della Valnerina.
      Con l’intervento della Dott.ssa Caterina
      Comino si è aperta la fase storico-cultura-
      le del convegno, alla ricerca delle radici
      dell’antico rapporto tra Norcia e Roma.
      L’esperta ricercatrice ha sapientemente
      collocato la nascita dell’Arciconfraternita,          Lo scrittore Michele Sanvico, con una nar-
      nel 1615, all’interno del contesto storico            razione che è riuscita a catturare la divertita
      dell’epoca, caratterizzato dalla presenza di          attenzione del pubblico, ha raccontato la
      scontri tra fazioni guelfe e ghibelline tra le        storica vicenda dei “norcini” a Roma, utiliz-
      mura della città di San Benedetto, e che vi-          zando testimonianze d’epoca e ricordando
      de il trasferimento a Norcia di alcuni con-           alcuni curiosi aneddoti, reperibili nella let-
      cittadini, membri di influen-                                         teratura dei secoli passati,
      ti famiglie, che poterono in-                                         concernenti la grande rivali-
      staurare fortunati percorsi di                                        tà che sussisteva tra le cor-
      carriera nell’amministrazio-                                          porazioni di nursini e ca-
      ne pontificia, fino a rag-                                            sciani e quella dei pizzicaro-
      giungerne i livelli più eleva-                                        li, in perenne lotta per il pre-
      ti e a desiderare di istituzio-                                       dominio nel lucroso merca-
      nalizzare la presenza della                                           to della salumeria, arte ap-
      “Nazione de’ Norcini” a Ro-                                           prezzatissima dai romani.
      ma con una Confraternita,                                             Con l’ausilio di immagini
      così come avvenuto anche                                              fotografiche scattate ai no-
      per altre comunità regionali. La Dott.ssa             stri giorni, Sanvico ha voluto segnalare co-
      Comino ha inoltre voluto donare al conve-             me le botteghe dei norcini esistano ancora,
      gno uno “scoop” scientifico di grande rile-           addirittura negli stessi luoghi di un tempo,
      vanza: nell’analizzare un dipinto che raffi-          come Piazza della Rotonda al Pantheon:
      gura San Benedetto, originariamente con-              una tradizione, dunque, viva ancora oggi, e
      servato presso la Basilica nursina ma mai             della quale i nursini devono andare fieri.
      esposto, e oggi collocato nei locali del              Il Prof. Romano Cordella, il massimo
      nuovo monastero di San Benedetto in                   esperto della storia del territorio di Norcia
      Monte, la ricercatrice ha rilevato la presen-         e della Valnerina, ha ripercorso le vicende
      za di due piccole figure, rappresentanti in           più antiche di Norcia e del suo rapporto con
      tutta evidenza i committenti del dipinto              Roma, testimoniato da preziose e rarissime
      stesso: il saio da essi indossato è, con gran-        testimonianze epigrafiche. Dalle lastre di
      de probabilità, quello di due confratelli ap-         pietra incise con i caratteri della lingua la-
      partenenti all’Arciconfraternita dei Santi            tina, riemergono infatti i nomi delle “gen-
      Benedetto e Scolastica, a motivo dello                tes” nursine, a partire da quella Vespasia
      stemma presente sulla spalla, del tutto si-           Polla che fu progenitrice di imperatori qua-
      mile a quello descritto negli antichi Statuti         li Vespasiano, Tito e Domiziano. Dopo ave-
      arciconfraternali.                                    re sottoposto a esame critico una notissima
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      epigrafe che parrebbe citare il                                                                gretaria, Giancarla Masciola,
      nome della “gens” Anicia, al-                                                                  Dario Valeri e Maria Rita
      la quale, secondo la tradizio-                                                                 Ansuini, con un’impeccabile
      ne, apparterrebbe San Bene-                                                                    predisposizione della sala e
      detto, l’illustre studioso ha ri-                                                              l’offerta ai partecipanti di un
      cordato le figure dell’archia-                                                                 rinfresco variegato e assai
      tra pontificio Francesco Fu-                                                                   gustoso. Tra i presenti, oltre
      sconi, il cui palazzo ricolmo                                                                  alle personalità già menzio-
      di tesori d’arte era situato a                                                                 nate, occorre segnalare la
      Piazza Farnese, nel centro di                                                                  gradita partecipazione del
      Roma, nonché di ulteriori                                                                      Sindaco di Monteleone di
      concittadini di Norcia, uno                                                                    Spoleto, Marisa Angelini,
      dei quali operò in Roma, nel                                                                   dell’ex-Sindaco di Norcia
      diciottesimo secolo, in qualità                                                                Gian Paolo Stefanelli e del
      di referente, nella città dei Papi, del grande                                 Maresciallo Sbardellati della Stazione dei
      storico e bibliotecario modenese Ludovico                                      Carabinieri di Norcia.
      Antonio Muratori.                                                              Una giornata, dunque, di grande interesse
      Con il patrocinio del Comune di Norcia e                                       storico e culturale, che rinsalda un legame
      inserito nel contesto dell’“Estate Nursina                                     tra la città di Norcia e la sua Arciconfrater-
      2019”, l’evento culturale è stato organiz-                                     nita. Uno scambio reciproco, un’occasione
      zato con il fondamentale supporto della                                        di incontro tra storie ed esperienze. Che sa-
      Pro Loco di Norcia e con il validissimo e                                      rebbe auspicabile potere replicare anche il
      determinante contributo dei confratelli e                                      prossimo anno, nel nome dei Santi Bene-
      consorelle Ugo Ansuini, Tesoriere del-                                         detto e Scolastica.
      l’Arciconfraternita, Flavia Rotondi, Se-                                                                    Michele Sanvico

                    VERUCCI ANNA MARIA                                              Roma dove crescono e studiano. Vincenzo viene eletto depu-
                                                                                    tato e con Anna Maria si stabiliscono definitivamente a Roma
                   Nata a Norcia il 27 settembre 1942                               dove vanno a vivere in via delle Fornaci.
                   ci ha lasciato il 14 settembre 2019                              Qui avviene la conoscenza e l’amicizia con Maria ed Edmondo
                                                                                    Foglietti . Il destino ha voluto che in poco più di due mesi Anna
                                     iglia di Augusto ed Elena Marinuc-
                                  F  ci vive tutta la fanciullezza a Nor-
                                  cia e a 16 anni, dopo l’avviamento
                                                                                    Maria ed Edmondo ci abbiano lasciati e sono accomunati nel
                                                                                    ricordo nella S. Messa di suffragio del 13 ottobre nella sede
                                                                                    dell’Arciconfraternita dei Ss. Benedetto e Scolastica di cui en-
                                    professionale viene a Roma per gli              trambi facevano parte.
                                    esami di dattilografia e stenografia al-                                                (Il ricordo della famiglia)
                                    l’istituto Meschini. Poi trova lavoro
                                    presso la Democrazia Cristiana a
                                    Piazza del Gesù al tempo dell’ascesa
                                    dell’onorevole Moro ai vertici del par-         A Mamma
                                    tito e della vita politica nazionale. An-
        na Maria si sposta con tutto il restante personale alla sede                Siamo stati fortunati ad avere una mamma ed una mamma for-
        dell’Eur essendo diventata troppo angusta la sede storica di                te e buona come te! Ti sei privata di tutto per noi. Il tuo primo
        Piazza del Gesù.                                                            pensiero non era mai per te ma per la famiglia e per chi aveva
        Poi L’onorevole Moro diviene Presidente del Consiglio ed Anna               bisogno.
        Maria viene destinata alla sua segreteria capeggiata da Vin-                Ci mancherà la tua ironia, i tuoi semplici modi di fare che sono
        cenzo Squicciarini con un nuovo spostamento a piazza Colon-                 stati un esempio per noi e per tante persone che ti hanno volu-
        na. Anna Maria e Vincenzo si conoscono, s’innamorano e il 28                to bene. Sarà difficile non averti più accanto, ma siamo sicuri
        settembre 1966 si sposano in S. Pancrazio a Roma.                           che da lassù ci proteggerai con il tuo grande amore.
        Sposandosi decide di lasciare il lavoro ed Anna Maria si trasfe-
        risce a Bari, città d’origine di Vincenzo, che fa il pendolare con           Arrivederci mamma, dopo tanta sofferenza, riposa in pace.
        Roma. Dall’unione nascono Giovanni, Roberta e Nicola che                                        Con tutto l’amore
        nascono e vengono battezzati a Bari e subito dopo tornano a                                        I tuoi figli

                                                                                6
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              LE COLOMBINE DI S. SCOLASTICA
               Il racconto di Maria Foglietti e Gabriella Verucci

      Teglia di colombine pronte per la cottura

      Q    uando morì S. Scolastica, sorella ge-
           mella di S. Benedetto, il grande Pa-
      triarca la vide volare in cielo sotto forma di
                                                           quando facevamo le processioni a Norcia
                                                           c’era sempre la bambina vestita da S. Sco-
                                                           lastica che portava la colombina in mano”.
      colomba. Da questo segno, capì, pur viven-           E forse le prime a cominciare la tradizione
      do lontano, che sua sorella era tornata alla
      casa del Padre.
      Ecco come è nata la tradizione di festeggia-               RICETTA COLOMBINE
      re S. Scolastica, il 10 febbraio, regalando,
      dopo la S. Messa, dei piccoli biscotti a for-         La ricetta della pasta è come fusse la ri-
                                                            cetta del ciambellone ma le colombine
      ma di colombina, confezionati con un ra-
                                                            vanno stese col mattarello:
      metto di mimosa.
                                                            1 uovo, 2 chiare, 1 bicchiere dʼacqua, 6
      Nella nostra chiesetta di via di Torre Argen-
                                                            cucchiare de succaru, 1 bustina di lievi-
      tina, a Roma, la tradizione è mantenuta vi-
                                                            to, farina q.b. (500 gr).
      va dalla generosa laboriosità della cara
                                                            Vanno cotte poco (160° max 30 min.) e
      consorella Maria che ogni anno ne confe-              appena sfornate, ancora un poʼ tenere e
      ziona ben 150 da regalare a tutti. E Gabriel-         belle chiare, ci si mette col dito uno zuc-
      la, che in passato l’ha spesso aiutata insie-         cherino dʼargento per fare lʼocchietto.
      me ad altre consorelle, ricorda che “pure
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      Cestini di colombine confezionate con la mimosa

      furono a Norcia le suore benedettine di S.          “Un anno – racconta Maria - stavo al-
      Antonio, al monastero di Capolaterra, che           l’ospedale ma ci siamo sempre aiutate e le
      oggi purtroppo è inagibile a causa del terre-       colombine le fecero le altre. Perché prima
      moto.                                               si usava fare anche rinfreschi molto, molto
      “La tradizione a Roma è cominciata così –           pesanti, eh! Preparavamo tutto a casa no-
      ricorda Maria - che per la festa di S. Sco-         stra e poi lo portavamo per la festa in chie-
      lastica con la confraternita invitavamo             setta. Nel 1981 con Gabriella, Mafalda,
      sempre una rappresentanza di Norcia e               Giuseppina – quest’ultima da poco scom-
      quando venivano portavano un cestino                parsa - siamo state tra le prime a iscriver-
      con queste colombine, confezionate dalle            ci alla confraternita, dopo che è stata ripri-
      suore”.                                             stinata”.
      Con l’allora Rettore don Luigi Di Gianni-           L’Arciconfraternita dei SS. Benedetto e
      cola, ne fecero addirittura richiesta proprio       Scolastica all’Argentina, infatti esiste sin
      alle suore, che continuarono a mandarle per         dal 1600 e, tranne brevi interruzioni, è sem-
      vari anni. “Poi – prosegue Maria - mi ven-          pre stata attiva. Oggi è soprattutto occasio-
      ne l’idea di vedere se si poteva prendere           ne di preghiera e condivisione dello spirito,
      uno stampino e farle noi e pensa che lo             semplice, laborioso e rigoroso dei nostri
      comprai in America, dove vendevano tutti            SS. Benedetto e Scolastica.
      questi stampini.”                                   Parlando di preghiera, le opere sono forse il
      Negli anni, il comitato nursino di S. Scola-        primo modo di pregare. Maria, Gabriella e
      stica andò pian piano disperso ma ormai a           con loro tutti i confratelli e gli amici del-
      Roma un gruppo di laboriose consorelle si           l’Arciconfraternita, si impegnano a mante-
      era formato e nel frattempo la chiesina, ria-       nere viva la tradizione delle colombine co-
      perta al pubblico nel 1980, ha continuato a         me segno di fede verso il Padre Buono e
      riunire intorno a sé una gioiosa comunità di        devozione verso una grande Santa, campio-
      amici e confratelli legati all’amata terra di       nessa di umiltà.
      S. Benedetto e di S. Scolastica.                                                Simona Ansuini
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                            EDMONDO FOGLIETTI
                     San Pellegrino di Norcia, 13 marzo 1927
                              Roma, 10 luglio 2019

                                                         A soli quindici anni, seguendo il desti-
                                                         no comune a molti ragazzi della zona,
                                                         era arrivato a Roma per cercare lavoro
                                                         come apprendista nelle norcinerie della
                                                         capitale. Nel decennio successivo alla
                                                         fine della guerra aveva lavorato come
                                                         commesso in diverse salsamenterie del
                                                         centro della città, guadagnandosi, per
                                                         la sua affidabilità e le sue doti di ordine
                                                         e pulizia, la stima dei proprietari, dei
                                                         clienti nonché l’amicizia di molti colle-
                                                         ghi. Nel 1956, dopo un lungo fidanza-
                                                         mento, alimentato da un amore sincero
                                                         e profondo, in grado di resistere alle di-
                                                         stanze e ai lunghi periodi di separazio-
                                                         ne al quale era costretto, aveva sposato
                                                         la sua compaesana, Anna Maria Leon-
                                                         cilli, dalla quale avrà due figli: Vittorio,
                                                         nato nel 1957 e Pietro, nato nel 1963.
                                                         La coppia si era subito trasferita a Ro-

      L    o scorso 10 luglio si è spento nella
           sua casa di Roma, il nostro confra-
      tello Edmondo Foglietti, aveva 92 anni
                                                         ma e pochi mesi dopo, insieme all’ami-
                                                         co Domenico Ranucci, confratello
                                                         scomparso nel 2012, aveva avviato una
      e da diversi anni era costretto a letto da         propria attività commerciale: un nego-
      una infermità che lo aveva molto inde-             zio di alimentari e salumeria in Via del-
      bolito nel fisico ma che lo aveva lascia-          le Fornaci. L’attività resterà aperta inin-
      to invece lucido nella mente e nello spi-          terrottamente per tutti i successivi qua-
      rito.                                              ranta anni, rappresenterà il fulcro di
      Edmondo (Ademondo all’anagrafe, per                tutta l’esistenza di Edmondo, Anna
      un banale errore di registrazione) era             Maria e Domenico e sarà in grado di
      nato nel 1927 a San Pellegrino di Nor-             garantire alle rispettive famiglie un re-
      cia, da una modesta famiglia contadina.            lativo grado di benessere e di tranquil-
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      lità sebbene raggiunto spesso al costo             tutta la famiglia, riesce a ristrutturare la
      di importanti sacrifici personali. Grazie          vecchia casa paterna di San Pellegrino
      alla attività commerciale, condotta                dove, negli anni successivi, trascorrerà
      sempre con onestà e modestia, ed ad                in compagnia della moglie, dei nipoti e
      uno stile di vita sobrio ma garbato, Ed-           accanto ai parenti e agli amici della
      mondo si guadagnerà il rispetto e la               piazzetta Santa Maria, dei sereni perio-
      simpatia di molti abitanti del quartiere.          di estivi, dedicandosi a piccoli lavori di
      Nei primi anni ottanta, grazie alla ami-           manutenzione o in campagna.
      cizia e al coinvolgimento di Don Luigi             Nella estate del 2016, nella sua casa
      Di Giannicola, e insieme a sua moglie              di Roma, è costretto purtroppo ad as-
      Anna Maria, Edmondo iniziò a colla-                sistere alle lunghe dirette TV che rac-
      borare con entusiasmo al progetto di ri-           contano nei dettagli la distruzione
      nascita della chiesa regionale dei Nur-            che ha colpito Amatrice e le zone li-
      sini e della Venerabile Confraternita.             mitrofe, Norcia compresa. Alcune
      La piccola chiesa all’Argentina diven-             immagini arrivano direttamente dalla
      terà, per Edmondo, il centro della sua             sua amata San Pellegrino che nel suc-
      vita spirituale e alle attività della Con-         cessivo catastrofico sisma di fine Ot-
      fraternita dedicherà con piacere e parte-          tobre subisce dei danni gravissimi
      cipazione molto del suo tempo libero               che costringono tutta la piccola co-
      domenicale.                                        munità di abitanti a delle condizioni
      Nel 1986 Edmondo subisce un grave                  di vita precaria severissime. La bella
      infortunio sul lavoro, una caduta acci-            casa paterna risulta gravemente dan-
      dentale gli procura un grave trauma                neggiata ed è dichiarata inagibile. Per
      cranico e un lungo ricovero in ospeda-             gli anziani coniugi Foglietti è un du-
      le. L’esperienza gli lascerà qualche pic-          rissimo colpo psicologico dal quale
      cola conseguenza sul piano fisico ma               Edmondo non si riprenderà ma che
      soprattutto contribuirà ad accentuare la           anzi contribuirà ad accentuare il de-
      sua indole, socievole e genuina ma                 clino fisico già inziato nei mesi pre-
      sempre caratterizzata da una forma                 cedenti e causato da alcuni problemi
      gentile di riservatezza e di distanza.             cardiaci e ossei.
      Nel 1997 i soci Foglietti & Ranucci,               Edmondo si è spento con serenità e
      raggiunti i 70 anni di età, cessano la lo-         senza sofferenza, nella vicinanza della
      ro attività commerciale e si decidono              moglie Anna Maria, che lo ha amore-
      finalmente a godere dei frutti di una vi-          volmente assistito nella sua infermità,
      ta di lavoro. Edmondo coltiva qualche              della famiglia e del Signore al quale
      piccola passione: la Arciconfraternita,            continuava a rivolgersi con Fede salda
      la lettura, qualche viaggio, la sua ama-           e Speranza.
      ta A.S. Roma, collabora su base volon-             Edmondo Foglietti riposa nel cimitero
      taria alla amministrazione del condo-              della sua San Pellegrino.
      minio nel quale vive ma soprattutto,
      realizzando quello che era un sogno di                                       Pietro Foglietti
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                     MONASTERO BENEDETTINO
                      DI S. ANTONIO A NORCIA

      I  l monastero benedettino femminile è si-
         tuato nella parte alta di Norcia e sorge a
      ridosso delle mura castellane. La Comunità
      esiste dal 1406 come attestato da un docu-
      mento che ne autorizza la forma di vita.
      Attualmente comprende due strutture: il
      monastero Benedettino con annessa chiesa
      di S. Antonio ab. e il monastero vecchio
      delle Clarisse con la chiesa dedicata a S.
      Maria della Pace di cui rimane solo la fac-
      ciata con la scritta: “Pacem concede Ma-
      ria”. Con la confisca dei beni da parte dello
      stato, le Clarisse si trasferirono al centro
      della città dove sono rimaste fino al recente         hanno dovuto lasciare le rovine del loro
      terremoto. Le Benedettine poterono rimane-            monastero e della chiesa ed hanno trovato
      re perché gestivano una scuola e il Comune            ospitalità presso le Consorelle a Trevi.
      perorò la loro causa perché potesse rimane-           Sono tornate a Norcia il 10 febbraio 2019;
      re questo servizio alla popolazione.                  per vivere in un container posizionato nel-
      Le monache, come chiede S. Benedetto,                 l’orto dell’ex-monastero di S. Pace. All’in-
      devono vivere del lavoro delle loro mani.             terno dello stesso container hanno allestito
      Nel corso degli anni hanno esercitato vari            una cappellina aperta anche agli esterni.
      tipi di attività: ricamo, maglieria, alleva-          Il 4 ottobre quando il Santo Padre venne in
      mento castori, gestione di un collegio per            visita alle zone terremotate (Amatrice e S.
      una dozzina di studentesse, coltivazione or-          Pellegrino di Norcia) le Monache avvisate
      to, allevamento polli, conigli ecc. Con il            dall’Arcivescovo Renato Boccardo si mise-
      cambiare dei tempi e delle esigenze si sono           ro in viaggio per S. Pellegrino e dovettero
      orientate verso l’ ospitalità e la gestione di        parcheggiare lontano dal paese per cui pro-
      una fattoria: per avere prodotti genuini e            seguirono a piedi verso il centro. Lungo il
      freschi da offrire agli ospiti.                       cammino incontrarono la macchina che
      Attualmente, prima del terremoto, le attivi-          portava il Santo Padre, egli fece fermare la
      tà erano: ospitalità, legatoria, apicoltura e         macchina, aprì lo sportello, si intrattenne
      coltivazione degli orti.                              con loro qualche minuto, le benedisse e
      Agli inizi degli anni cinquanta le monache            chiese “Pregare per me”.
      erano più di venti; ora la Comunità conta             I danni del Monastero e della chiesa, come
      otto monache: la più giovane ha quaranta              già detto, sono notevoli; per non parlare
      anni e la “giovanissima” ottantatrè                   della totale rovina dell’ex monastero di S.
      Dal 1951 al 1993 Abbadessa è stata la Ma-             Pace. Ma la fede e la speranza di ripristina-
      dre Placida Palombi; attualmente è la Ma-             re il tutto sono sempre vive.
      dre Caterina Corona.
      Dopo il terremoto del 2016 le Monache                                                Ugo Ansuini
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                1119 – 2019 - I PRIMI 900 ANNI
                 DELLA «CHARTA CARITATIS»:
           strumento fondativo dei monaci Cistercensi
                   della famiglia Benedettina
          e modello di riferimento della «Magna Charta»

      I l 23 dicembre 1119 il pontefice Calisto II –
        “Vescovo della Chiesa cattolica” – approva il
      documento predisposto da santo Stefano Har-
                                                                  bazia di Clairvaux] che porta la famiglia dei
                                                                  “monaci bianchi” ad avere una importante diffu-
                                                                  sione in Europa.
      ding [nato nel 1050 a Sherborne nel Regno Uni-
      to e morto il 28 marzo 1134 a Saint-Nicolas-les-            Charta Caritatis
      Cîteaux in Francia; terzo Abate di Cîteaux] ven-            Questo importante documento venne chiamato
      tuno anni dopo la fondazione dell’Abbazia-ma-               “Carta di Carit”, poiché i padri fondatori dei Ci-
      dre di Cîteaux (in lingua latina “Cistercium”).             stercensi, nello statuto, fanno riferimento sol-
                                                                  tanto a cose attinenti lo spirito e cioè alla salvez-
      I “Cistercensi” è l’Ordine monasti-                                      za delle anime, al bene ed alla cari-
      co (o meglio una Congregazione                                           tà, rifiutando ogni tipo di esazione
      della famiglia Benedettina) le cui                                       e di aspetto “materiale”. I monaci di
      origini sono legate alla fondazione                                      Cîteaux non sono interessati ad ar-
      del novum monasterium sorto a Cî-                                        ricchirsi alle spese della povertà dei
      teaux in Borgogna nel 1098 per ini-                                      confratelli; a loro interessa solo di
      ziativa di Roberto di Molesme, in-                                       potersi occupare totalmente della
      sieme ad Alberico e Stefano Har-                                         salute delle anime dei confratelli.
      ding, nell’ordine i primi tre abati.                                     Stefano di Harding, alla luce del-
      La nascente comunità si proponeva                                        l’esperienza maturata nei primi
      di trovare un nuovo punto di equi-                                       due decenni di vita dell’Ordine ci-
      librio tra gli elementi della vita monastica: litur-        stercense e la creazione di ben tredici Abbazie
      gia, lectio divina (lettura spirituale, meditazio-          (comprese le due milanesi di Chiaravalle e
      ne, preghiera individuale) e lavoro. Staccandosi            Morimondo), era presumibilmente preoccupa-
      dalla più grande famiglia monastica benedettina             to per il possibile insorgere di dissidi o di in-
      (i Cluniacensi) che faceva capo alla grande Ab-             comprensioni tra gli abati, i monasteri ed i ve-
      bazia di Cluny, i “monaci bianchi” si ponevano              scovi. A tal riguardo, la Charta si prefiggeva il
      alla riscoperta della vita povera ed austera per            compito di definire regole comportamentali
      tornare alla rigorosa fedeltà alla Regola Bene-             tra le abbazie-madri e le abbazie-figlie; la lo-
      dettina, soprattutto per quanto riguardava l’invi-          gica che ha guidato la redazione del documen-
      to a sostenersi con il lavoro delle proprie mani            to è molto innovativa perché si concentra es-
      [RB, XLVIII].                                               senzialmente su questioni spirituali e su indi-
      Secondo i fondatori di questa nuova famiglia,               rizzi che orientano l’azione quotidiana alla cu-
      infatti, i “monaci neri” (i Cluniacensi) avevano            ra delle anime.
      sempre di più privilegiato la preghiera (ora) e lo          Sembra doveroso ricordare – alla luce del gran-
      studio (lege) a svantaggio del lavoro manuale               de dibattito sul mancato riconoscimento sia del-
      (labora); che avevano scelto di lasciare ai com-            le radici cristiane dell’Europa e sia del ruolo
      ponenti laici delle abbazie e dei monasteri.                svolto da San Benedetto da Norcia e dei suoi
      Il personaggio più importante e noto dell’Ordi-             monaci – che questa Charta precede di circa un
      ne Cistercense rimane san Benedetto da Chiara-              secolo la più famosa Magna Charta Libertatum
      valle [1090-1153; fondatore ed Abate della Ab-              (“la Grande Carta delle Libertà”: la Costituzione
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      inglese ancora vigente) accettata il 15 giugno                         glia quando visita l’abbazia-madre.
      1215 dal re Giovanni d’Inghilterra – sopranno-                 VII.    Il capitolo generale degli abati a
      minato anche “senza terra” – nei pressi di Win-                        Cîteaux.
      dsor e redatta dal cardinale Stephen Langton, Ar-              VIII.   Statuto tra coloro che sono usciti da
      civescovo di Canterbury (che, dal 1207 al 1212,                        Cîteaux e quelli che essi hanno fondato;
      si era rifugiato presso l’Abbazia Cistercense di                       tutti partecipino al capitolo generale e le
      Pontigny in Francia, durante il suo esilio).                           pene inflitte agli assenti.
      La Charta Caritatis, è un documento molto                      IX.     Gli abati che trasgrediranno la Regola o
      importante per l’ordine cistercense; dopo esse-                        l’Ordine.
      re stata approvata da papa Callisto II [1060-                  X.      Quale sia la legge tra le abbazie non uni-
      1124] venne riconfermata da papa Lucio III                             te da legami di fondazione.
      [1097-1185] anche lui monaco dell’Ordine ci-                   XI.     Morte ed elezione degli abati.
      stercense. Nel secolo XII si aggiungeranno an-                 -       Il privilegio del Papa Callisto II.
      che le “Consuetudini” ed infine, nei secoli
      XIII e XIV i “Libelli definitionum”, che costi-                Capitolo primo
      tuiscono una sorta di note esplicative agli sta-               Inizio della carta di Carità. L’abbazia madre
      tuti dell’Ordine.                                              non imponga alla abbazia-figlia nessuna tassa
      La Charta Caritatis introduce aspetti gestionali               sui beni materiali.
      estremamente evoluti al sistema delle abazie che               Poiché noi tutti ci riconosciamo servi, benché
      diventano una rete interconnessa che oggi chia-                inutili, di un unico vero Re, Signore e Maestro,
      meremmo “organizzazione a rete”; in particola-                 non imponiamo alcuna tassa né sui beni mate-
      re merita di essere evidenziato che viene intro-               riali né sulle cose temporali ai nostri abati e mo-
      dotto il concetto di “parlamento” e di democra-                naci confratelli che Dio, nella sua bontà,
      zia rappresentativa delle abbazie che continua-                vorrà riunire in diversi monasteri sotto una stes-
      vano a mantenere l’autonomia gestionale che                    sa disciplina regolare per mezzo di noi che sia-
      aveva riconosciuto loro la Regola di san Bene-                 mo i più indegni degli uomini. Desiderosi infat-
      detto. Soprattutto, l’Ordine Cistercense non                   ti di giovare a loro e a tutti i figli della santa
      avrebbe mai dovuto vessare economicamente le                   Chiesa, non vogliamo né aggravarli con le im-
      singole abazie e, non avrebbe dovuto sottrarre                 poste, né diminuire le loro risorse, cosicché ar-
      loro risorse vitali.                                           ricchendoci a spese della loro povertà, noi ci
                                                                     rendiamo colpevoli del vizio dell’avarizia che,
      L’articolato della Charta Caritatis                            secondo l’Apostolo [san Paolo], è una vera ido-
      La Charta Caritatis ha undici capitoli ed                      latria. Vogliamo però, in virtù della carità, riser-
      una nota finale denominata “elo-                                               varci la cura delle loro anime, af-
      gio/privilegio di papa Callisto                                                finché, quando cominciassero a
      II”; i titoli dei capitoli sono se-                                            deviare, Dio non voglia, anche
      guenti:                                                                        solo di poco dalla primitiva riso-
      I.        Inizio della carta di Cari-                                          luzione e dall’osservanza della
                tà. L’abbazia-madre non                                              santa Regola, possano, con la no-
                imponga alla abbazia-fi-                                             stra sollecitudine, ritornare alla
                glia nessuna tassa sui be-                                           rettitudine di vita.
                ni materiali.
      II.       La Regola [di san Bene-                                              Capitolo secondo
                detto] deve essere inter-                                            La Regola deve essere interpreta-
                pretata ed osservata da tutti allo stesso            ta ed osservata da tutti allo stesso modo
                modo.                                                Ora noi vogliamo e comandiamo loro di osser-
      III.      Tutti abbiano gli stessi libri liturgici e le        vare in tutto la Regola di San Benedetto come è
                stesse consuetudini.                                 osservata nel Nuovo Monastero. Essi non muti-
      IV.       Statuto generale tra gli abati.                      no il senso nella lettura della santa Regola, ma
      V.        L’abbazia-madre visiti ogni anno l’ab-               come la interpretarono e l’osservarono i nostri
                bazia-figlia.                                        predecessori, cioè i santi padri, monaci del Nuo-
      VI.       Quale riverenza deve usare l’abbazia-fi-             vo Monastero, ed oggi noi la interpretiamo e la
                                                                13
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      osserviamo, così essi pure la interpretino e l’os-          Capitolo sesto
      servino.                                                    Quale riverenza deve usare l’abbazia-figlia
                                                                  quando visita l’abbazia-madre
      Capitolo terzo                                              Allorché qualche abate del nostro Ordine venis-
      Tutti abbiano gli stessi libri liturgici e le stesse        se al Nuovo Monastero gli siano resi gli onori
      consuetudini                                                dovuti. Occupi lo stallo dell’abate, qualora que-
      Dal momento che noi accogliamo nel nostro                   sti fosse assente, riceva gli ospiti e mangi con
      monastero tutti i loro monaci e loro, allo stesso           loro. Se invece è presente, non faccia nulla di
      modo, accolgono i nostri nei loro cenobi, ci                quanto detto, ma mangi nel refettorio comune.
      sembra perciò opportuno, anzi è nostra volontà              Il priore del luogo abbia cura degli affari del
      che le consuetudini, il canto e tutti i libri neces-        monastero.
      sari alle ore canoniche diurne e notturne e alla
      Messa siano conformi a quelli del Nuovo Mo-                 Capitolo settimo
      nastero, affinché nel nostro modo di agire non ci           Il capitolo generale degli abati a Cîteaux
      sia discordanza alcuna, ma viviamo nella stessa             Tutti gli abati di questi monasteri una volta al-
      carità, con la stessa Regola e con le medesime              l’anno, nel giorno che avranno concordemente
      consuetudini.                                               stabilito, si recheranno al Nuovo Monastero.
                                                                  Qui tratteranno della salute delle loro anime e
      Capitolo quarto                                             delle loro comunità. Daranno disposizioni circa
      Statuto generale tra gli abati                              l’osservanza della santa Regola o (le consuetu-
      Quando poi l’abate del Nuovo Monastero verrà                dini) dell’Ordine, nel caso che ci fosse qualcosa
      a far visita a qualcuno di questi monasteri,                da correggere o da aggiungere, e ristabiliranno
      l’abate del luogo, in segno di sudditanza al mo-            tra loro la pace e la carità fraterna. Se ci fosse
      nastero di Cîteaux che ne è la madre, gli cederà            qualche abate poco zelante nell’osservanza del-
      il posto in tutto. L’abate del Nuovo Monastero              la Regola o troppo intento agli affari secolari o
      (Cîteaux) al suo arrivo prenderà il posto del-              fosse trovato vizioso in qualche cosa, qui in ca-
      l’abate visitato e lo conserverà fin quando reste-          pitolo sia ripreso caritatevolmente. Colui che è
      rà ospite. Durante la sua permanenza non man-               stato richiamato chieda perdono e compia la pe-
      gerà con gli Ospiti, ma nel refettorio con i mo-            nitenza che gli sarà ingiunta. Questa riprensione
      naci per mantenere la disciplina, a meno che                sia fatta esclusivamente dagli abati. Se poi, per
      l’abate del luogo non fosse assente. Tutti gli              caso, qualche abbazia fosse venuta a trovarsi in
      abati del nostro Ordine, che visiteranno una ab-            estrema povertà, l’abate di quel luogo faccia
      bazia da loro fondata, faranno altrettanto.                 presente il caso a tutto il capitolo. Allora cia-
      Nel caso che si incontrassero più abati e l’abate           scun abate, acceso dalla più grande carità, si af-
      del luogo fosse assente, il primo di loro (in or-           fretti a risollevare l’indigenza di quella abbazia
      dine di fondazione) mangi con gli ospiti. Fa ec-            con i beni concessi da Dio a ciascuno, secondo
      cezione una sola cosa: sarà l’abate del luogo,              le proprie risorse.
      anche alla presenza dell’abate Maggiore, ad am-
      mettere i suoi novizi alla professione dopo il pe-          Capitolo ottavo
      riodo di prova. Inoltre l’abate del Nuovo Mona-             Statuto tra coloro che sono usciti da Cîteaux e
      stero si guardi bene di non intromettersi nel re-           quelli che essi hanno fondato; tutti partecipino al
      golare e disporre dei beni di quel monastero che            capitolo generale e le pene inflitte agli assenti
      verrà visitato, contro la volontà dell’abate del            Quando poi, grazie a Dio, una delle nostre abba-
      luogo e dei monaci. (…)                                     zie avrà preso un tale sviluppo e potrà permet-
                                                                  tersi una nuova fondazione, i monaci della sud-
      Capitolo quinto                                             detta abbazia osserveranno tra di loro la stessa
      L’abbazia-madre visiti ogni anno l’abbazia-                 costituzione che noi osserviamo tra di noi. Vo-
      figlia                                                      gliamo tuttavia e riteniamo per noi che tutti gli
      Una volta all’anno l’abate dell’abbazia-madre               abati da tutte le parti vengano al Nuovo Mona-
      visiti tutti i monasteri da lui fondati. Se egli vi-        stero il giorno stabilito concordemente e qui si
      siterà più frequentemente i fratelli, questi se ne          attengano in tutto alle direttive dell’abate di
      rallegrino maggiormente.                                    Cîteaux e al capitolo nel riprendere le manche-
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      volezze e nello stabilire l’osservanza della santa         loro abate inviino, come abbiamo detto sopra,
      Regola e dell’Ordine. Non ci sia però il capito-           tre o più messaggeri, se lo desiderano, agli altri
      lo annuale tra loro e quelle abbazie che avranno           abati e riuniscano, entro quindici giorni, quanti
      fondato. (…)                                               più abati potranno e con il loro consenso si eleg-
                                                                 geranno il pastore che Dio avrà voluto. Nel frat-
                                                                 tempo, l’abate di La Ferté, come abbiamo detto
                                                                 sopra per altra circostanza, tenga in tutto il po-
                                                                 sto dell’abate defunto fino a quando non ne sarà
                                                                 eletto un altro che, con l’aiuto di Dio, prenderà
                                                                 in consegna il monastero e il governo dello stes-
                                                                 so luogo. (…)

                                                                 Il privilegio del Papa
                                                                 Callisto Vescovo, servo dei servi di Dio, ai ca-
                                                                 rissimi figli in Cristo, al venerabile abate Stefa-
                                                                 no e ai suoi monaci, salute e apostolica benedi-
                                                                 zione. (…)
                                                                 Perciò, figli carissimi in Cristo, noi accondi-
                                                                 scendiamo alla vostra richiesta con tutta carità e
                                                                 ci felicitiamo con affetto paterno del vostro spi-
                                                                 rito religioso, confermando con il sigillo della
                S. Stefano di Harding, abate                     nostra autorità l’opera che voi avete intrapreso.
                                                                 Inoltre, con il consenso e la decisione comune
      Capitolo nono                                              degli abati, dei monaci dei vostri monasteri e dei
      Gli abati che trasgrediranno la Regola o l’Or-             vescovi nelle cui diocesi si trovano questi mona-
      dine                                                       steri, noi abbiamo stabilito alcuni regolamenti
      Qualora si venisse a sapere che qualche abate              riguardanti l’osservanza della Regola di san Be-
      disprezza la Regola o il nostro Ordine, oppure             nedetto e qualche altro punto che era necessario
      che acconsente ai vizi dei fratelli a lui affidati,        determinare nell’interesse dell’Ordine e del mo-
      l’abate del Nuovo Monastero provveda – perso-              nastero di Cîteaux. E voi avete richiesto che, per
      nalmente o per mezzo del priore della propria              la concordia del vostro monastero e per la sicu-
      abbazia oppure per lettera – ad ammonire fino a            rezza dell’osservanza religiosa, fossero confer-
      quattro volte quella stessa persona affinché si            mati dalla Sede Apostolica. (…)
      emendi. (…)                                                Infine proibiamo a chiunque di ospitare i vostri
                                                                 fratelli conversi o professi.
      Capitolo decimo                                            Io Callisto II, Vescovo della Chiesa cattolica, ho
      Quale sia la legge tra le abbazie non unite da             confermato il 23 dicembre 1119.
      legami di fondazione                                       Il fascino, la preveggenza e la lungimiranza del
      Questa sarà la legge tra le abbazie non unite da           testo di questa Charta lasciano ammutoliti e
      legami di fondazione. Ogni abate, in tutti i luo-          suggerirebbero una infinità di riflessioni, con-
      ghi del suo monastero dia la precedenza al suo             siderazioni ed in particolare delle analisi com-
      fratello abate che gli farà visita, affinché si            parative su come viene declinata la solidarietà
      adempia la parola: prevenitevi a vicenda nel               ed il rispetto delle autonomie in Europa.
      rendervi onore.
      Se giungessero due o più abati, il più anziano in                                                   Sergio BINI
      ordine di fondazione occuperà il posto più rag-
      guardevole. (…) In qualsiasi luogo si raduneran-
      no, si salutino scambievolmente con un inchino.            ___________________
                                                                 Nota:
      Capitolo undicesimo                                        il testo qui riportato della Charta Caritatis è la tradu-
      Morte ed elezione degli abati                              zione in lingua italiana dal testo latino curata da Padre
      I fratelli del Nuovo Monastero, alla morte del             Goffredo Viti dell’Ordine Cistercense.
                                                            15
Imp. Nursini Settembre-Dicembre 2019_- 12/12/19 16:22 Pagina 16

           S S . Benedet t o e S col ast i ca al l ’A rgent i na, via Torre Argentina, 71 - Roma
                      S S . Messe: feri al i ore 18, 00; fest i v e ore 11, 00

                                  CHIESA REGIONALE

          AMICI,
          CONFRATELLI E CONSORELLE,
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                                      Direttore Responsabile: Vittorio Pignoloni

       FINITO DI STAMPARE 16 DICEMBRE 2019 - per i tipi della Tipografia V. Calenne - Via C. Tornabuoni, 25 - 00166 Roma
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