Nella Scuola Ecologica di Chicago - Robert E. Park (1864-1944) - Expo Chicago 1893, la FerrisWheel
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1863 Il contesto della Scuola: pagg. 3-33. Il modello sociale del periodo: pagg. 34-44. Le ricerche: da pagg. 45. 2
ROBERT EZRA PARK Inizia come giornalista di inchiesta (a muckracker), particolarmente coinvolto nella difesa dei diritti delle popolazioni africane contro il feroce dominio di Leopoldo II del Belgio. Oggi verrebbe definito un giornalista vicino ai «movimenti di riforma sociale». Studiò filosofia e psicologia a Havard nel 1898-99 mentre in Europa frequentò Heidelberg, Strasburgo e Berlino. Seguì lezioni con Simmel, studiò con Wildeband e Hettner. Nel 1914 approdò al 1126 East 59° Street, tuttora sede del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Chicago di cui divenne qualche tempo dopo direttore. Nonostante le non poche critiche derivanti sul suo lavoro, sulle sue scelte politiche, sulla presunta modestia teorica dei suoi scritti resta uno studioso «progressista», figlio del suo tempo e dei suoi confini, che ha comunque lasciato importanti innovazioni all’interno di un nuovo ambito di studi. Il tempo in cui Park lavora è dentro una città che è un laboratorio di contraddizioni: da quelle economiche (industrie e allevamenti) alle abitative (densità e segregazione), da quelle politiche (il proibizionismo, il fondamentalismo religioso, la criminalità organizzata) alle culturali (stigmatizzazioni etniche). Un periodo socialmente difficile dove dapprima la spagnola del 1918 e poi la crisi del 1929 camminano per le strade di Chicago assieme alle ricerche di Park e di altri suoi pari. 3
L’EREDITA’ MATURATA DALLA SCUOLA ECOLOGICA DI CHICAGO La nascita «ufficiale» della sociologia urbana nel 1920 in una «tradizione di urbanesimo tutt’altro che longevo». L’ introduzione di metodi di ricerca quantitativi e qualitativi. L’ applicazione delle ricerche urbane nell’ambito di specifiche politiche sociali. Le variabili sociologiche per la lettura delle connessioni tra organizzazione spaziale e organizzazione sociale. Città come organismo complesso: conflitto e integrazione come stato permanente. L’analisi sulla specificità della città nord-americana. I loro studi empirici restano una traccia interessante per lo studio dei processi migratori all’interno degli spazi complessi - malgrado oggi le forme peculiari di segregazione e di povertà siano forse peggiorate (bidonvilles, favelas, barriadas ). 5
L’EREDITÀ SMARRITA DELLA SCUOLA ECOLOGICA DI CHICAGO In vari paesi, molti degli strumenti di ricerca che nei decenni la Scuola utilizza sono stati successivamente accantonati e divenuti, in seguito, di stretta pertinenza della geografia, dell’urbanistica, dall’economia - con l’esito di impoverire la disciplina. L’uso - per quanto non sempre di successo - delle categorie ecologiche negli studi urbani. 6
LA SPECIFICITA’ SPAZIALE DELLA CITTÀ NORD-AMERICANA DEL PERIODO Griglia geometrica di isolati di eguali dimensioni. Non ancorata ad un centro. Sviluppo orizzontale, con espansione «regolare» e a bassa densità (sprawl nord-americano # dallo sprawl europeo). Espansione legata ai mezzi di trasporto pubblici e privati. Ceti abbienti tendono a vivere lontani dalle aree centrali, diversamente dalla tradizione urbana europea. Peso influente della struttura reticolare a bassa densità nella flebile formazione di spazi pubblici significativi. Non longevità urbana (è di recente formazione). La costituzione della megalopoli della costa nord-americana atlantica# dalla rete urbana de «l’Europa delle cento città». 7
TRA 1840-1850 UNA RAPIDA ESPANSIONE DELLE INDUSTRIE E DELLE FERROVIE DEL MID-WEST DOVE LAVORANO GLI IMMIGRATI TRA CUI MOLTI EUROPEI: QUESTA E’ LA «FORZA-LAVORO» ECCEDENTE DAI PROCESSI DI INDUSTRIALIZZAZIONE E MECCANICIZZAZIONE DEL VECCHIO CONTINENTE. 8
LA CITTA’ Enorme centro di macellazione: sede di Union Stockyards (Armour per suini) e Swift (per bovini). Aumento dell’importanza della città come centro di trasporti commerciali: posizione geografica strategica a sud-ovest del lago Michigan. Tra 1840-1920, una notevole crescita demografica: nel 1840 ci sono 30.000 abitanti, nel 1890 quasi 1.000.000 e nel 1920 circa 2.700.000 abitanti. Immigrazione alla metà del 1800: arrivano Irlandesi e Tedeschi, e a fine secolo Russi, Italiani, Polacchi. Molteplicità di gruppi «etnici»: a Chicago si possono contare più di venticinque etnie europee alla fine del 1800 e ben presto altre venti dall’Asia. 9
AFFERMAZIONE DELL’URBANESIMO COME STILE DI VITA GO, EMBLEMA DEI CAMBIAMENTI NEGLI U.S.A. Rottura con la tradizione rurale americana e estensione del modello di vita urbano (cfr. il successivo romanzo «Furore» del 1939 di John Steinbeck). Espansione di ogni settore economico (ad esempio: la stampa, la moda prêt-à- porter). Nuove stratificazioni sociali e lenta affermazione del fordismo. Nei primi anni Venti del ‘900: da un lato, le opportunità di mobilità sociale verticale e dall’altro, processi di marginalizzazione delle fasce più deboli. Organizzazione spazio-temporale e accesa mobilità (es.: pendolarismo) che incidono sul mutamento della forma urbana. 11
IL CONTESTO IN CUI LA CITTÀ CRESCE 12
DAI LEGITTIMI ABITANTI E IL MASSACRO DI WOUNDED KNEE, 1871… 13
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…AI VARI NODI SOCIALI DEL «NEW WORLD». AD ESEMPIO: UNO ERA LA ROTTURA CON IL MONDO RURALE 15
«E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un crescente furore. Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e s’avvicina l’epoca della vendemmia» Furore di John Steinbeck. 16
Dalla schiavitù al vagabondaggio e alla fila per il pane - Dorothea Lang 1933 17
UN SECONDO. LA SEGREGAZIONE ETNICA. AD ESEMPIO, SUGLI ITALIANI: Sulla “grande emigrazione italica” (1876-1915). Il 18 dicembre 1880, The New York Times usciva con un editoriale titolato «Emigranti indesiderati», nel quale l’immigrazione italiana veniva definita «promiscua, feccia sporca, sventurata, pigra, criminale dei bassifondi italiani». Mentre dalla relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso Americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti dell’Ottobre 1912: «Sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali» (Fonte: Chiara Formica, 2018). 18
«L’INVASIONE DELLA PELLE OLIVA» «Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione» (Fonte: Chiara Formica, 2018). 19
O sui Cinesi: «I cinesi costavano 1900, New York pochissimo ai nuovi padroni americani. Non erano sindacalizzati ed erano, a detta di tutti, molto efficienti. Di loro si diceva che non si stancavano mai e che erano docili come agnellini. Per molti, che avevano assistito al crollo del sistema schiavistico, furono degni sostituti degli schiavi neri, anzi meno riottosi e più obbedienti. Questo giudizio positivo si accompagnò anche a delle facilitazioni legislative. Il trattato di Burlingame tra Cina e Stati Uniti garantiva agli immigrati cinesi gli stessi diritti dei residenti e li proteggeva da sfruttamento, discriminazione e violenza. “Nessuno potrà più picchiare un cinese”, disse un Mark Twain particolarmente gioioso all’annuncio del trattato nel 1868. Twain, che anni dopo denunciò i maltrattamenti coloniali nel Congo di re Leopoldo, era disgustato dall’atteggiamento della legge verso i cinesi. Nonostante le violenze subite non aveva mai visto un poliziotto accorrere in loro difesa. Schiavi senza diritti, che Twain sperava di poter vedere finalmente liberi grazie al trattato di Burlingame». (Fonte: Igiaba Scego, 2018) 20
UN TERZO. IL PROIBIZIONISMO IN RISPOSTA AGLI ECCESSI 21
UN QUARTO. IL PARTITO PIGLIATUTTO DI WEBER E GLI « AL CAPONE» DAL 1919 22
1929 23
LE TIPOLOGIE DI RICERCHE Studi sui vagabondi e lavoratori migranti che si spostano negli Stati Uniti senza progetti definiti (Zorbaugh). Studi sulle bande e sulla delinquenza urbana (Trasher e Shaw). Studi sui quartieri e etnie (Park, Burgess, McKenzie). Studi sui quartieri alti della città (Zorbaugh) Studi sui locali notturni o le scuole da ballo (Cressey, Shaw). Studi sui ghetti (Wirth). Sulla prostituzione (Reckless). Le accomuna soprattutto il metodo etnografico, oltre che le prime ricerche esplorative in senso quantitativo e qualitativo. La loro finalità non è solo conoscitiva ma vuole essere di concreto impatto, ovvero migliorare gli aspetti più problematici della vita metropolitana. In un certo senso anticipano le attuali politiche sociali in contesto urbano. 24
EVIDENTE PROBLEMATICITÀ: NOTA COME « LA CITTÀ DEL VIZIO» DO DI ORGANIZZAZIONE SOCIALE Arduo mettere insieme 25 - e successivamente 45 - gruppi diversi per lingua, religioni, tradizioni (dall’Europa all’Asia): lunghi viaggi per mare con aspettative di vita migliori di quelle lasciate alle spalle, ma spesso deluse. Nuovi processi e forme specifiche della società moderna: la formazione dell’opinione pubblica tramite i «new media» di allora, la società dei consumi fordisti, stili di vita staccati dai vincoli della Tradizione, nuovi orientamenti nell’organizzazione familiare. Acute questioni sociali: delinquenza, prostituzione, vagabondaggio, alcolismo, sacche di povertà. 25
CHICAGO, 1880 circa 26
L’UNIVERSITÀ DI CHICAGO L’Università nasce nel 1892, dapprima con un dipartimento di Sociologia: il primo nella storia delle Università americane. I sociologi di Chicago conducono fino all’inizio ricerche sulla loro città: i loro sono i primi studi urbani moderni in chiave empirica. Vengono chiamati «etnografi» per via dei loro metodi di osservazione. Inizia una nuova tradizione di indagine: ricerca quantitativa e qualitativa direttamente sulle strade e luoghi. Sono i nuovi «piedi polverosi». La sociologia va oltre i confini della «teoria» di ieri e si confronta con il quotidiano nella sua confusione/contraddizione. 27
Novità Gli etnografi di Chicago analizzano la problematicità della città americana «dall’interno» dei repentini cambiamenti storico-sociali. Comprendere la città significa analizzare i nuovi processi della società moderna: i codici di assimilazione, la creazione di diversi legami familiari, la formazione dell’ opinione pubblica, la nascente società di massa. Mantengono un intenso rapporto con le associazioni e le istituzioni locali urbane, restando in continuo contatto con i loro testimoni privilegiati. Studiare la città significa percorrerla e osservare direttamente i protagonisti e le peculiarità della vita urbana. Strumenti metodologici: censimenti, campionamenti, osservazione partecipante, questionari, interviste, narrazioni biografiche. Tecniche di ricerca molto simili a quelle usate da antropologi ed etnografi. 28
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IL TIPO DI SOCIETÀ IN CUI OPERANO E LAVORANO GLI STUDIOSI DI QUESTA SCUOLA: È IL FORDISMO CON LA NASCENTE PRODUZIONE DI MASSA 34
FORDISMO E’ il sistema «organizzato» di produzione di massa inaugurato da Henry Ford nell’impianto di Highland Park (Detroit) nel 1913: è il punto di arrivo di una traiettoria tecnologica tipicamente americana, avviata con la produzione di armi. Divenuto poi modello «T»: armi macchine da cucire bicicletta automobile. Quattro gli elementi-base di cui la produzione è composta: taylorismo, con lo studio dei tempi e delle operazioni ottimali per l’esecuzione delle varie lavorazioni; completa intercambiabilità dei pezzi; jig system, sistema di apparecchiature ausiliarie del lavoro; collegamento in sequenza delle operazioni di lavorazione e di montaggio (standardized and synchronized system) 35
Si giunge alla assembly line o catena di montaggio, un sistema di dispositivi che mette l’operaio nella condizione di lavorare «al meglio», senza più l’illusione tayloristica della «one best way». Il sistema diede subito risultati, tagliando enormemente i tempi di produzione. Nel 1925 un modello T entrava sul mercato ogni 25 secondi: il costo unitario scese dai 950 $ del 1908 ai 290 del 1927. 36
LA PRODUZIONE DI MASSA IMPLICA UN MERCATO DI MASSA Ford vede i suoi operai dei potenziali consumatori. Poneva loro nella condizione di diventare suoi clienti. Nel 1914 il salario minimo viene portato a 5 $ per la giornata di 8 ore, mentre prima era mediamente di 2,4 $ per nove ore. Con un salario che poteva arrivare anche a 7 $ occorrevano meno di 60 giornate lavorative per acquistare un esemplare di auto. E’ un ulteriore modo per legare gli operai agli obiettivi produttivi della azienda: welfare aziendale: abitazioni, scuole, assistenza; riduzione di assenteismo e turn over; rigida disciplina aziendale; resistenza al sindacato in fabbrica e ai contratti sindacali. Il fordismo negli anni ‘20 si allarga a tutta la produzione automobilistica americana. Negli USA del 1929, la General Motors riesce a scalzare il primato della Ford e poi più lentamente penetra anche in quella europea (Renault, Citroen, Opel). 37
L. Hine, Boy and mulejenny, 1909 38
Oldham textile mills cotton workers, 1910 L. Hine, Girl cotton mill worker, 1909 39
LA GRANDE ESPANSIONE AMERICANA DEGLI ANNI VENTI EQUIVALE ALL’ IMPIEGO DEL SISTEMA DI PRODUZIONE DI MASSA SINO ALLA CRISI DEL 1929, CHE E’ UNA CRISI DI SOVRAPPRODUZIONE Il paradigma fordista resta comunque dominante nella grande impresa per più di mezzo secolo: richiede un continuo ampliamento degli impianti per aumentare la produzione e ridurre i costi unitari. Impone anche l’impiego di un grandissimo numero di lavoratori per operare gli impianti, concentrati in città-fabbrica, che presto diventano il terreno per aspri conflitti sindacali. In USA durante il New Deal sono proprio le lotte degli operai dell’automobile (United Automobile Workers of America) a strappare il contratto collettivo. Il sindacato si rafforza ulteriormente nelle particolari condizioni produttive imposte dalla congiuntura bellica. Più tardi, nel 1947 tuttavia il Taft-Harley Act riduce al minimo l’azione sindacale e conferisce maggiore autonomia dell’impresa nella politica di relazioni industriali. 40
Master Hands, Assembly line presso la Chevrolet Motor Company, 1936. Ultima dimostrazione dell’efficienza organizzativa da parte di una direzione senza vincoli ( e a cui seguono grandi scioperi). 41
USA Industrial Workers of the Ford, 1937 World, Solidarity, 1917 42
IN GENERALE La grande fabbrica basata sulla linea era vulnerabile. Il blocco in un punto della catena fermava tutta la produzione (scioperi a scacchiera sull’impianto). La parabola del sindacato è in massima parte legata proprio alla parabola della produzione di massa. Il contratto collettivo a livello di settore è l’obiettivo principale e aumentano le iniziative di concertazione collettiva per impedire la conflittualità. Ma il contratto collettivo è un’arma a doppio taglio. Emancipa l’operaio ma fa sì che il singolo sia controllato direttamente dai compagni di lavoro. Dal 1940: Big businees, big labour, big government siedono al tavolo come ai tempi del New Deal. Il fine è di attuare politiche neo-corporative politica dei redditi 43
«Persino i palazzi più nuovi e confortevoli sembrano provvisori, poiché tutta l'America e in particolare New York sono in costruzione, in continua costruzione. I palazzi di dieci piani vengono abbattuti per far posto a quelli di venti, quelli di venti vengono abbattuti per far posto a quelli di trenta, quaranta e così via. New York è sempre piena di ammassi di pietre e intelaiatura d'acciaio, assordata da stridori di trapani e colpi di martello. Un autentico e grande pathos edilizio. Gli americani costruiscono come se recitassero per la millesima volta un copione interessantissimo appreso alla perfezione. È impossibile distogliere lo sguardo da questo spettacolo di abilità e prontezza». V. Majakovski, La mia scoperta L. Hine, Empire State Building, 1931 dell’America, 1925 44
INIZIO DEL PERCORSO DI STUDI: William Isaac Thomas (1863-1947) 45
WILLIAM THOMAS (1863-1947): «IL CONTADINO POLACCO IN EUROPA E WILLIAM IN AMERICA» ISAAC DEL 1918-19 THOMAS CON FLORIAN (1863-1947 ZNANIECKI (1882-1958)) All’epoca la sociologia americana si divideva in due orientamenti: una filosofia sociale speculativa e un movimento di inchiesta sociale, basato su una serie di studi empirici sulla società di stampo giornalistico. Thomas cerca di superare entrambi gli orientamenti attraverso un approccio umanistico. Elabora una nuova metodologia di indagine, basata sull’importanza del punto di vista dei soggetti - «la definizione della situazione» - attraverso lo studio dei documenti personali, lettere, diari, autobiografie. Sperimenta la sua metodologia negli studi sui gruppi immigrati europei, in particolare si sofferma sugli immigrati Polacchi con il filosofo sociale Florian Znaniecki. La novità in questa traduzione delle biografie scritte - «la definizione della situazione» - sta nel tentativo di astenersi dai «giudizi di valore». 46
«Thomas ha avuto la capacità propria degli innovatori, di osservare la realtà e cogliere le linee di tendenza sociali divergenti e non classificarle in maniera acritica, anomalie o devianze, come fanno normalmente gli sprovveduti degli strumenti propri delle scienze sociali, ma di analizzarle in profondità per cercare di ricostruire quella razionalità che sottende i fenomeni sociali. Ha quindi elaborato nuovi strumenti teorici e metodologici per valutare le trasformazioni sociali. Ulteriore elemento essenziale per comprendere la cifra distintiva del pensiero thomasiano è il contesto statunitense, che ne condiziona la crescita intellettuale. Riconoscibili in molti suoi lavori sono la matrice pragmatista e l’influenza di autori come J. Dewey e George H. Mead (Janowitz, 1966), che orientano la sensibilità di Thomas e degli altri Chicagoans nella direzione delle issues più cogenti e scottanti dell’America di quegli anni» (Fonte: Sonia Masiello). 47
«SE GLI UOMINI DEFINISCONO REALI CERTE SITUAZIONI, ESSE SARANNO REALI NELLE LORO CONSEGUENZE» Con questa affermazione Thomas si riferiva a: T. fu molto avversato per le sue idee di «In un Paese è in corso una guerra civile tra due sinistra e per le scelte di vita privata. Non era etnie che si contendono il potere politico. La ben visto neanche dall’opinione pubblica del stessa guerra si riflette su una piccola isola di suo tempo. Nel 1918 fu arrestato dall’FBI ai questo Stato. Un giorno la guerra finisce, ma sensi della legge Mann, che proibiva il non è possibile comunicare in tempi brevi la trasporto interstatale di donne per scopi notizia alla piccola isola, dove dunque gli immorali (tra le varie leggende, una avanza abitanti delle due etnie, ignorando la pace che fosse in albergo con una donna sposata) e avvenuta, continueranno a combattersi tra di processato. Si ritenne l’arresto di Thomas un loro». Con Thomas entra l’idea del pretesto per screditare la moglie, a quel tempo «costruzionismo sociale» (esiste la realtà che attivista pacifista. Radiato dalla professione, fu vediamo e con cui interagiamo), approccio in seguito assolto da ogni accusa in tribunale, diverso dal realismo critico (ove l’oggetto esiste ma la sua carriera era terminata. Venne a prescindere dall’osservatore). Da qui Merton interrotta la pubblicazione de Il contadino elaborerà la «profezia che si auto-adempie»: polacco da parte della University Press di qualunque idea preconcetta che orienti di Chicago e ripresa per gli ultimi tre volumi da conseguenza l’agire sociale diventa fatto sociale, una casa editrice di Boston, molto meno reale. A Thomas si deve anche l’approccio prestigiosa (Janowitz, 1966). Park prese il suo biografico nella ricerca sociale. posto come direttore del Dipartimento. 48
- SU POSIZIONI PARZIALMENTE DIVERSE DA PARK – «LA METODOLOGIA È UN FETICCIO» Florian Witold Znaniecki Thomas a Park Znaniecki a Park 1882 – 1958 «La mia esperienza mi dice che «Il mondo in cui l’uomo agisce non è gli studi formali metodologici la natura, ma il mondo della civiltà, sono relativamente assai poco pieno di significati, che contiene proficui (…) è mia impressione innumerevoli oggetti che non hanno che il progresso nel metodo si esistenza materiale affatto, o hanno compie passo per passo, semplicemente un nucleo di ponendo un obiettivo, materialità simbolico. Lo sviluppo impiegando certe tecniche, e della sociologia non può prescindere poi ponendo nuovamente il dalla rilevazione sistematica di problema...». questo mondo della civiltà, dalla rappresentazione del sistema sociale come campo in cui l’uomo agisce come essere civile e non di natura». 49
IL LORO STUDIO DELLE LETTERE È DIVISO IN QUATTRO ASSI PRINCIPALI: LUOGHI ,PERIODI, ETÀ, SESSO AI QUALI CORRISPONDONO CONCETTI A LORO VOLTA RAGGRUPPABILI PER CONSONANZE E DISSONANZE Forma e funzione della lettera contadina «Il contadino polacco, come risulta da questa raccolta, produce molte e lunghe lettere … scrivere lettere è un dovere sociale di carattere rituale, e la forma tradizionale, fissa, delle lettere contadine è un segno della loro funzione sociale». Tra i generi di lettera che gli autori individuano vi è la lettera di saluto, la cui funzione è di manifestare la persistenza della solidarietà familiare nonostante la separazione. E’ l’unica forma di lettera che mantenga una funzione originaria – secondo i due studiosi. 50
Le funzioni di tutti gli altri tipi di lettere familiari sono di sostituzione: «La lettera prende semplicemente il posto di una comunicazione personale, diretta. Essa deve svolgere queste funzioni sostitutive quando l’assenza di un membro della famiglia diventa così lunga che è impossibile aspettare il suo arrivo. Il linguaggio del contadino ha molte frasi correnti tradizionali, che vengono usate in specifiche circostanze per determinati atteggiamenti». 51
W. THOMAS (1863-1947) IL CONTADINO POLACCO IN EUROPA E IN AMERICA (CON FLORIAN ZNANIECKI) 1918-20 «Il contadino le usa in certa misura anche per esprimere atteggiamenti che divergono già dalla tradizione; quando egli esce dalla forma abituale di espressione e cerca di trovare nuove parole e nuove frasi, gli diviene difficile mantenere la giusta distanza». «La società tende sempre a ritualizzare in una certa misura i rapporti sociali, e ogni modificazione di un rituale produce turbamenti più profondi di quanto sia ragionevolmente prevedere». Nel leggere le lettere delle donne polacche si nota lo scarto tra le aspettative prima del viaggio e quelle successivamente realizzate. Uno scarto in negativo. Viene spesso raccontato ai familiari di fare una vita migliore di quella effettivamente condotta. Il valore di questo studio è nella lettura della frattura tra aspettative e realtà, tra aspirazioni e realizzazioni effettuate. Il prima e il dopo in una biografia diventano rilevanti per capire le continuità o le cesure tra due mondi diversi, senza immettere giudizi di valore da parte dei due studiosi. 52
Va ricordato che Thomas produsse ricerche sulla condizione storica delle donne, introducendo «temi relativi alle radici della disparità tra i sessi, al pudore e alle emozioni come prodotti eminentemente sociali e culturali, alla nascita della cura del corpo e dell'abbigliamento, al ruolo del corteggiamento come relazione di assenso e negazione, premessa di matrimonio e conflitto e soprattutto della riproduzione sociale». 53
ROBERT EZRA PARK (1864-1944) Formazione giornalistica. Formazione filosofica. Entra successivamente in contatto con le correnti intellettuali europee (segue le lezioni di Simmel). Principali interessi: la problematicità delle relazioni inter-etniche; l’impatto dell’immigrazione e delle minoranze etniche sulla società nord-americana; la dimensione spaziale come criticità permanente nel vivere urbano moderno. 54
IL L’INFLUENZA DI SIMMEL La città, capace di plasmare e liberare la natura umana in forme nuove L’uomo metropolitano e il riserbo: l’ intelletto del blasé. L’atteggiamento pragmatico del metropolitano, abituato a rapportare il tutto con il denaro (principio di calcolabilità). Il denaro come categoria astratta che media le relazioni tra singoli. Rispetto alle piccole città, l’acquisizione di maggiore libertà. Spazio e tempo diventano problematici in una città densa, ampia, eterogenea. 55
LE «REGIONI MORALI» NELLO SPAZIO URBANO DI PARK 1864-1944 «Il contatto e l’intensa interazione sociale tende, soprattutto nei tipi divergenti, a esaltare i tratti caratteristici che accumunano e a sopprimere gli aspetti più vicini alla normalità». Ovvero, in una grande città il povero, il corrotto, il delinquente, «sopraffatti insieme in una promiscuità malsana e contagiosa», si mescolano continuamente fra loro. Nelle cerchie più estese il simile trova più facilmente il simile e crea la propria «comunità di interessi». La creazione di «regioni morali» sono aggregate per specifiche comunità di interessi: «Noi dobbiamo accettare queste regioni morali e le persone più o meno eccentriche che vi si trovano come parte della vita naturale, se non normale di una città». Con queste considerazioni e usando il linguaggio del suo tempo, Park cerca di superare le stigmatizzazioni etnico-culturali che fortemente vigevano nella metropoli. 56
L’ APPROCCIO DARWINIANO NELLE «REGIONI MORALI» Prospettiva di analisi che trova parzialmente ispirazione nel darwinismo sociale: la città interpretata attraverso le idee della biologia evoluzionista. Nell’agire umano ci sono due livelli: uno biotico per cui gli individui entrano in competizione, e uno culturale, in cui gli attori sociali condividono ideali e ordini morali. L’agire e il dislocarsi sul territorio delle diverse popolazioni vengono interpretati alla luce di concetti quali la lotta per la sopravvivenza e il conflitto: gli abitanti più «forti» (termine di ieri) di un contesto urbano tendono ad occupare le posizioni più vantaggiose, mentre gli altri si «adattano». Secondo questa impostazione le relazioni tra gli individui hanno un carattere oppositivo che segue questo ordine: contatto, competizione, conflitto, selezione. 57
UNA VISIONE CHE PURTUTTAVIA NON DURA A LUNGO CONTATTO Fattori che spiegano la varietà della struttura urbana di Chicago COMPETIZIONE: rapporto diseguale tra i gruppi l'età e la struttura familiare ACCOMODAMENTO: la divisione del lavoro processo di aggiustamento temporaneo teso a prevenire e ridurre il conflitto tra gruppi l'epoca di edificazione caratterizzati da interessi divergenti il reddito ASSIMILAZIONE: la segregazione etnica processo per mezzo del quale la cultura di una comunità viene trasmessa ai gruppi immigrati 58
PARK CORREGGE IN SEGUITO QUANTO ESPRESSO NELLO SCHEMA PRECEDENTE E’ il gruppo etnico, la variabile indipendente nel processo prima schematizzato. Questa appartenenza con la sua tradizione culturale (religione, lingua, leggi, consuetudini) è la variabile indipendente da cui derivano non solo i posizionamenti dei gruppi nei quartieri ma anche lo status sociale (reddito incluso), nonché il livello di assimilazione e integrazione nella società d’accoglienza. 59
SU QUESTO PARK AFFERMA La città è un organismo sociale che si modifica con variabili specifiche. Profonda eterogeneità etnica e sociale dei quartieri urbani: la città è un mosaico di piccoli mondi che non sempre si incontrano. Esempio: le zone di transizione che diventano di permanenza. Nella crescente divisione del lavoro e varietà degli stili di vita, nuovi processi di aggregazione e riaggregazione, nonché nuove forme di relazioni e di controllo sociale. Modificazione delle forme tradizionali di organizzazione della società basate sulla parentela e sui legami di vicinato («corruzione» della dimensione etica). «Superficialità-libertà delle relazioni sociali»: lo status dell’individuo è analizzato anche mediante segni convenzionali quali la moda e la «socievolezza». 60
1884 GREAT FIRE,1871 La città è ricostruita dopo l’incendio del 1871. L’osservazione precedente di Park sulla possibilità di applicare il modello ecologico di «invasione-successione» in una città «nuova» lo aveva tratto inizialmente in inganno. Si trovava sì dinnanzi ad una città nuova e ricostruita ma è proprio dall’osservare questa peculiarità che muterà i suoi criteri di osservazione. 61
Home Insurance Building,1885 62
Pianta effettiva dell’epoca SE INIZIALMENTE PENSA I processi economici creano «Aree Naturali». La vita economica, politica e culturale della città procede per «Accentramento». L’espansione della città avviene per cerchi concentrici : «Estensione». L’immigrazione procede nel tempo per processi di «Invasione» e «Successione» ad onde alternate che vanno dai cerchi interni agli esterni. 63
SUCCESSIVAMENTE INSIEME A ERNEST BURGESS (1886-1996) CORREGGE LO SGUARDO: All’interno del primo cerchio si situa la zona degli affari con i più elevati valori immobiliari. Accanto al primo: i bassifondi, China Town, Little Sicily, il Ghetto. Il secondo cerchio: la zona di transizione (commistione di uffici, industria leggera, quartieri di immigrati). Per alcuni gruppi e molti individui diventa un nuovo ghetto. Il terzo cerchio comprende le zone degli immigrati di seconda generazione e le aree residenziali modeste (case ammobiliate). Il quarto anello comprende le aree suburbane delle classi medie, gli alberghi residenziali dei quartieri alti, le case singole con giardino. Fuori - anello esterno - ci sono i bungalow (case mobili) e la zona dei lavoratori pendolari. 64
The Gold Coast, 1929 65
1929 66
Questi risultati maturano nel testo «The City» del 1925. Con Park e Burgess, lavora anche Roderick McKenzie (1885-1940). 67
DUNQUE CI SONO SEGREGAZIONI SPAZIALI E FORME DI STATICITÀ LA «DIFFERENZIAZIONE NELLE COSIDDETTE AREE NATURALI» DIPENDE SOPRATTUTTO DAL GRUPPO DI APPARTENENZA MENTRE L’OMOGENEITÀ NELLE «REGIONI MORALI DALLA COMUNITÀ/COMUNANZA DI INTERESSI» La crescita urbana non cresce - dunque - esclusivamente per cerchi concentrici, ma anche per settori o per nuclei specializzati. Lo schema di Burgess presuppone una netta separazione tra luoghi di lavoro e luoghi di residenza. Burgess cerca di non sottovalutare le caratteristiche fisiche del suolo urbano, senza riuscirci sempre. Solo inizialmente lo schema «invasione- successione» si adattava meglio al caso di Chicago, in quanto nuova e riedificata dopo l’incendio del 1871. 68
ALTRE RICERCHE 69
HARVEY W. ZORBAUGH (1896-1965): THE GOLD COAST AND THE SLUM,1929 Studia sei aree a partire da Lower North Side sino al centro: Gold Coast, appartamenti in affitto, la Bohemia, la zona divertimenti e commercio, lo slum e the Little City. Analizz da vicinoa la riproduzione quotidiana dei ricchi. Oltre alla Gold Coast, vi sono le case di affitto (gli sradicati). Scarsa distinzione tra slum e area delle case in affitto. Tasso di suicidio alto. Bohemia o Borgo della Torre: minoranze, anche sessuali. Lo slum: 28 nazionalità (greci, iraniani, svedesi, tedeschi). Alta disorganizzazione. Little Sicily (quasi slum). Nota anche come «Piccolo Inferno». Ma la Tradizione diventa «risorsa». 70
LIMITI Il testo di Zorbaugh risulta meno descrittivo e analitico di altre ricerche. Una scarsa analisi sul potere e sulle gerarchie ma utile per misurare le differenze tra la vita quotidiana dei ricchi e quella dei poveri. 71
LOUIS WIRTH (1897-1952): IL QUARTIERE EBRAICO IN EUROPA E IN AMERICA, 1928 Confronta il ghetto ebraico in Europa (dalla diaspora al XIX° secolo) e il ghetto ebraico di Chicago Il Ghetto in Europa All’inizio era una concentrazione «volontaria» di ebrei in alcuni quartieri. Con il tempo la segregazione viene ufficialmente regolamentata. All’interno della comunità: istituzioni religiose, giuridiche, educative che univano i membri del gruppo e li separavano dal mondo esterno. Differenziazione progressiva tra i ghetti ebraici nelle città tedesche (emancipazione) e i ghetti ebraici nelle città dell’Europa orientale (repressione). 72
Il ghetto ebraico di Chicago nel West Side All’inizio gli ebrei a Chicago non erano dispersi, né isolati nel contesto urbano: erano per la maggior parte di origine tedesca. Insediati nella parte occidentale di Chicago (West Side), area con facile accesso a un mercato e alle relazioni con altri gruppi. Dalla fine del XIX° secolo, la comunità continuava a crescere: ebrei dall’Europa orientale, ebrei russi, romeni e polacchi. Negli anni ’20, si forma un vero e proprio ghetto, il West Side con 250.000 abitanti Il ghetto aveva caratteristiche simili ai quartieri ebraici europei: era circondato da un muro, si parlava l’yiddish, diverse sinagoghe. Non tutti gli ebrei vivevano nel ghetto: vi erano i meglio integrati in città (soprattutto ebrei di origine tedesca) e coloro che intraprendevano un’ascesa sociale cercando di allontanarsi dal ghetto e disperdersi nelle cerchie più lontane dal ghetto. 73
EGLI STUDIA ANCHE A CHICAGO: Tra i suoi risultati: Il percorso di inclusione nella società ospitante si dovrebbe concludere con l’«assimilazione» della minoranza al parametro culturale della maggioranza (classe media, bianca, protestante, di origine anglosassone) e con la «dispersione» nel tessuto urbano. Ma Analizza anche: non accade. Una tipologia di ebrei tedeschi: Menschen, La segregazione è la concentrazione spaziale in una zona della città. Allrightnicks, Deitchucks. Tuttavia, il Ghetto è anche una forma di supporto all’integrazione nella città. Il loro spostamento in una parte del quartiere di Lawndale. Il grado di segregazione etnica e residenziale non è detto che sia indirettamente associato al grado di integrazione nella società, al Tipi di personalità ed ampiezza della tempo di permanenza e allo status economico. cerchia sociale. Si concentra sulla variabile temporale nei processi di immigrazione (prima, seconda, terza generazione di ingresso). Studia la residenza, come indicatore dello stile di vita. 74
GLI STUDI DI WIRTH EVIDENZIANO SPECIFICHE FORME DI CONCENTRAZIONE RESIDENZIALE E DI MIXITÉ ETNICA, DIMOSTRANDO CHE IL PERCORSO DI INSERIMENTO SOCIALE NON È NÉ LINEARE, NÉ IRREVERSIBILE E’ importante il fatto che Wirth osservi come molti individui che hanno lasciato il Ghetto siano rimasti collocati tra due mondi: non completamente assimilati nella città di accoglienza e né legati totalmente alla comunità di appartenenza. Molti restano ingabbiati in aree separate per l’intera biografia. Dalla sua ricerca resta la non conferma che il processo di assimilazione/integrazione sia ineluttabile e uguale per tutti i gruppi. Un risultato interessante per la società del tempo che modellizzava l’ordine sociale come percorso finale per tutti i gruppi. Riprendendo Simmel, W. marca come un «gruppo etnico» possa essere unito senza una comune e condivisa base territoriale (la diaspora come organizzazione sovra-spaziale, coesa dalla continuità temporale). 75
FREDERIC M. TRASHER (1892–1962): THE GANG, 1927 Numerazione delle bande (1313). Etnicità e interetnicità delle gang. La banda come forma di organizzazione. Adesione “Strumentale” alla politica. Un testo complementare a «The Gang» è scritto da Clifford Shaw (1895-1957): il suo «The Jack.-Roller» del 1930 analizza l’emblematica carriera di un ragazzo che proviene da una gang. 76
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PAUL G. CRESSEY (1900-1955): THE TAXI DANCE HALL, 1932 Presso le zone delle case ammobiliate. Gli ideatori: greco-americani. Relazioni privilegiate tra specifici gruppi. Il passo finale per le donne: Black Belt; discendenza sociale e anonimato. 78
Tra i romanzi: «My Sister Carrie», 1900 di Theodore Dreiser 79
NELS ANDERSON (1889-1986): THE HOBO, 1923 Valuta 300.000-500.000 vagabondi di passaggio per anno. Dai 30.000 ai 75.000 in permanenza. Individua cinque tipologie: il lavoratore stagionale, il lavoratore migrante senza periodicità, il girovago (quasi ladro); il guardiano (lavori malpagati); il barbone. Tipologie di donne «hobo». Tratti di descrizione nostalgica: il vagabondo è il bohemien nelle fila del proletariato comune. Attualità della sua figura. 80
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CRITICHE ATTUALI ALLA SCUOLA DI CHICAGO Mancanza di studi sulla corrispondenza temporale tra l’avvio dei processi dispersione e la durata della segregazione/permanenza nello stesso quartiere. Forte indipendenza dei fattori etnici da quelli economici. Analisi non esaustive sulla concentrazione della popolazione nera in molte aree. 83
Per eventuali approfondimenti, oltre ai testi prima citati: Il testo curato da Guido Martinotti sui saggi dedicati a Park, Wirth, Burgess in «Città e Analisi Sociologica», Marsilio, 1968. Ulf Hannerz: «Esplorare la città. Antropologia della vita urbana», Il Mulino, Bologna, 1992. 84
Oppure «Ti aspetti la città di Al Capone e trovi viali sereni, tra gli edifici neoclassici dell'esposizione universale del 1893. Letture giovanili ti parlano dei mattatoi di Chicago; invece ti appaiono fantastici grattacieli. Il centro città ti si di spiega miracolo d'architettura, che sta all'urbanistica del Novecento come Venezia a quella del Quattrocento. Ti aspettavi una città continentale, al centro del Nordamerica e ti si para una città marina. Sullo sconfinato Lago Michigan, Chicago è la più americana delle città statunitensi (basti pensare che McDonald's è una sua multinazionale) e, diversamente da New York, San Francisco o Los Angeles, a Chicago si ha il reality check, ovvero il polso di quel che pensa l'America vera, profonda. Come un detective, Marco d'Eramo si addentra nella città e la investiga. Vive l'avventura dell'esplorazione di un europeo trapiantato con tutto il suo bagaglio concettuale dal Vecchio Mondo nella sconosciuta Chicago, conservando lo sguardo alieno e lo stupore da straniero. Arriva così a riconoscere il familiare puzzo di modernità che caratterizza questa città, dove è già scomparso quello che solo ieri l'aveva creata e fatta grande (come i mattatoi, il commercio di legname e di granaglie) e dove quel che vediamo oggi è già destinato a svaporare rapidamente. Qui, si sono verificati tanti episodi centrali della modernità: la nascita dei grattacieli, la standardizzazione dei sapori, il sorgere della sociologia urbana, il primo reattore atomico, la scuola economica dei Chicago Boys. Qui, in questa megalopoli multietnica, in questa Babele dei giorni nostri, si vede in atto la straordinaria potenza rivoluzionaria, sovversiva del capitalismo più puro». 85
CFR.: «AL CAPONE», «THE UNTOUCHABLE» E, BENCHE’ AMBIENTATE IN NEW YORK, «GANGS OF NEW YORK», «C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA» 86
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