Multidisciplinari Unità Di Apprendimento IRC per costruire le competenze - Raffaello Digitale
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O R S I Stefan ia Fi or uc ci PERC s c i p l i n a r i multidi le co mpetenze Unità Di Apprendim ento IRC p e r co st ru ire 1 •2 • 3
INDICE CLASSE 1 CLASSE 3 1 Il gioco 29 I misteri della luce 2 Nel Regno di Buonsorriso e del fuoco 5 Facciamo finta che io sono... 30 Dal buio alla luce 6 Musica in gioco 33 Le sorgenti luminose 7 Arte in gioco 34 Frate Sole e Sora Luna 8 Matematica in gioco 35 La creazione del Sole e della Luna 10 Gesù, bambino come me 36 L’uomo e il fuoco 12 COMPITO DI REALTÀ 37 Accendere il fuoco Il dreidel 38 Il mito di Prometeo 40 La luce elettrica CLASSE 2 41 Il risparmio energetico 15 Acqua amica 42 Le feste della luce nel mondo 16 L’acqua, grande amica 44 Che colore ha la luce? 17 L’acqua attraverso i cinque sensi 45 Colours in the sky CLIL 18 L’acqua intorno a noi CLIL 46 COMPITO DI REALTÀ 19 L’acqua è vita Il disco di Newton 20 La questione dell’acqua 21 Gesù è l’acqua viva 22 Al pozzo 24 Il pozzo 25 Suoni e ritmi dell’acqua 26 COMPITO DI REALTÀ Il bastone della pioggia CODICE DI ATTIVAZIONE Vedi BAMBINI DI OGGI 1-2-3
CLASSE 1CLASSE 1 IL GIOCO Diritto di ogni bambino Unità di Apprendimento multidisciplinare Italiano Leggere, comprendere un testo e raccontarne i contenuti. Memorizzare canti e filastrocche. Cittadinanza e Costituzione Conoscere i concetti di diritto e dovere. Comprendere l'importanza del rispetto delle regole per una migliore organizzazione e riuscita dei giochi. Storia Individuare le relazioni di successione nei fatti di un racconto. Scienze Definire e classificare oggetti di diverso tipo. Arte e immagine Osservare e leggere le principali caratteristiche di un’opera d’arte. Educazione fisica Prendere coscienza di alcune parti del corpo e dei movimenti a esse legati. Musica Riconoscere e riprodurre sequenze sonore con mani e piedi associando il significato di concussione, percussione e sfregamento. IRC Conoscere e descrivere come giocavano i bambini ai tempi di Gesù e operare un confronto con la propria realtà. Sperimentare giochi tipici della cultura ebraica. Matematica Riconoscere e denominare alcune semplici figure piane: quadrato, triangolo, cerchio, rombo. Contare oggetti e confrontare quantità in situazioni di gioco. Geografia Esplorare gli spazi della scuola per definire quali giochi si possono fare dentro e fuori. Rappresentare graficamente percorsi e spostamenti. Cerca l'icon a e attiva i mate riali digita li del M.I. O. BOO K studente docente 1
CLASSE 1 IL GIOC O L’INSEGNANTE LEGGE PER NOI NEL REGNO DI BUONSORRISO NEL REGNO DI BUONSORRISO C’ERA SEMPRE IL SOLE E LA VITA SCORREVA FELICE PERCHÉ LE STRADE ERANO PIENE DI BAMBINI CHE GIOCAVANO E GRIDAVANO, I PRATI ERANO COPERTI DI FIORI COLORATI, IN CIELO GLI UCCELLINI CANTAVANO E LE FARFALLE DANZAVANO. TUTTI, QUANDO SI INCONTRAVANO, SI REGALAVANO CON GIOIA UN SALUTO. UN GIORNO, PERÒ, TORNÒ IL RE DA UN LUNGO VIAGGIO… ERA DIVENTATO BURBERO, URLAVA CON TUTTI, ERA SEMPRE ARRABBIATO E SOPRATTUTTO, NON SAPEVA PIÙ SORRIDERE! ERA DIVENTATO COSÌ CATTIVO CHE VIETÒ A TUTTI I BAMBINI DI GIOCARE. “I BAMBINI DEVONO SOLO STUDIARE E IMPARARE LE BUONE MANIERE, GIOCARE NON SERVE A NIENTE!”. 2
IL GIOC O CLASSE 1 GRIDAVA TUTTO IL GIORNO! COSÌ A TUTTI I BAMBINI FU PROIBITO OGNI TIPO DI GIOCO E PIANO, PIANO LA VITA DEL PAESE DIVENNE GRIGIA. IL SOLE NON SPLENDEVA PIÙ, NELLE STRADE C’ERA UN GRANDE SILENZIO, I PRATI ERANO SENZA FIORI, UCCELLINI E FARFALLE ERANO SCOMPARSI E TUTTI ERANO DIVENTATI TRISTI. ALLORA LA FATA CLEMENTINA ANDÒ DAL RE E CERCÒ DI FARGLI CAPIRE CHE “GIOCARE È UN DIRITTO DI OGNI BAMBINO”, UNA COSA NECESSARIA PER CRESCERE BENE E IMPARARE A STARE CON GLI ALTRI. CON LA SUA BACCHETTA MAGICA, GLI FECE RICORDARE DI QUANTO ERA FELICE DA BAMBINO QUANDO GIOCAVA CON I SUOI AMICI. IL RE CAPÌ IL SUO ERRORE. DA QUEL GIORNO TUTTI I BAMBINI TORNARONO A GIOCARE LUNGO LE STRADE E LE PERSONE RITROVARONO LA LORO FELICITÀ, TUTTI ERANO CONTENTI DI VIVERE NEL REGNO DI BUONSORRISO. 3
CLASSE 1 IL GIOC O 1 A QUALE FRUTTO ASSOMIGLIA LA FATA CLEMENTINA? 2 LA CLEMENTINA, O MANDARINO È… UN FRUTTO UN FIORE UN ANIMALE DISEGNA DENTRO OGNI RIQUADRO ALMENO TRE ELEMENTI. 3 RIORDINA LA STORIA, COLORA LE SCENE E RACCONTA. 4
IL GIOC O CLASSE 1 FACCIAMO FINTA CHE IO SONO... 1 LEGGI LA POESIA E CERCA, INSIEME AI COMPAGNI E AL TUO INSEGNANTE, DI CAPIRNE IL SIGNIFICATO. PER CRESCERE BENE NON BASTA STUDIARE, UN BAMBINO DEVE ANCHE GIOCARE! SPESSO SI GIOCA A FAR DEI GRANDI IL LAVORO PERCHÉ PENSIAMO CHE SAN TUTTO LORO! È PROPRIO IMITANDO LE LORO AZIONI CHE SI IMPARA A ESSERE MENO PASTICCIONI! FACCIAMO FINTA DI ESSERE LA MAESTRA O IL POMPIERE IL COMANDANTE, LA BALLERINA E IL CARABINIERE FACCIAMO FINTA CHE IO ERO... TANTE COSE... CON QUESTO GIOCO SI IMPARANO LEZIONI PREZIOSE! 2 TI DIVERTI A GIOCARE IMITANDO LA VITA DEI GRANDI? IN QUALI GIOCHI? RACCONTA. 5
CLASSE 1 IL GIOC O MUSICA IN GIOCO OSSERVA COME MANI E PIEDI POSSONO SUONARE. OGNI SIMBOLO CORRISPONDE A DUE MOVIMENTI INDICATI. CONCUSSIONE BATTI UNA MANO O UN PIEDE CONTRO L’ALTRA/O. PERCUSSIONE BATTI PICCOLI COLPI CON ALCUNE DITA DELLE MANI O CON UN PIEDE. SFREGAMENTO STROFINA UNA MANO O UN PIEDE CONTRO L’ALTRA/O. 1 DIVIDETEVI IN DUE GRUPPI E IN SUCCESSIONE CERCATE DI RIPRODURRE I SUONI SEGUENDO L’ORDINE PROPOSTO. 1 2 6
IL GIOC O CLASSE 1 ARTE IN GIOCO I TRE COLORI PRIMARI SONO: ROSSO AZZURRO GIALLO QUESTI TRE SI SONO MESCOLATI TRA LORO E HANNO FORMATO NUOVI COLORI: SONO I COLORI SECONDARI. + = VIOLA + = ARANCIO + = VERDE 1COLORA IL MANDALA USANDO 2 COLORA IL MANDALA USANDO SOLO I COLORI PRIMARI A TUA SOLO UN COLORE PRIMARIO E FANTASIA. DUE COLORI SECONDARI. 7
CLASSE 1 IL GIOC O MATEMATICA IN GIOCO 1 CONTA I PUNTINI NERI DI CIASCUNA COCCINELLA E COLLEGA IL NUMERO, RIPASSANDO IL PERCORSO GIUSTO. 8
IL GIOC O CLASSE 1 2 OMPLETA IL GIOCO DELLA SETTIMANA O CAMPANA CON I NUMERI MANCANTI C E LEGGI. RIPOSO 6 GIRARE A CON DUE PIEDI PIEDI UNITI 5 CON UN PIEDE CON UN PIEDE 3 CON DUE PIEDI ´1 CON UN PIEDE OGNI BAMBINO LANCIA IL SASSO SU UNA CASELLA, LO RECUPERA E TORNA INDIETRO. 9
CLASSE 1 IL GIOC O GESÙ, BAMBINO COME ME AI TEMPI DI GESÙ, I BAMBINI NON AVEVANO GIOCHI ELETTRONICI, MA GIOCHI SEMPLICI, MOLTI DEI QUALI SONO CONOSCIUTI ANCORA OGGI. 1 OSSERVA COME GIOCAVA GESÙ CON I SUOI AMICI E COME GIOCHI TU. POI SCRIVI SOTTO OGNI SCENA DI CHE GIOCO SI TRATTA. GIOCHI DA FARE IN CASA GESÙ TU 10
IL GIOC O CLASSE 1 GIOCHI DA FARE ALL’APE RTO GESÙ TU 2 QUAL È IL TUO GIOCO PREFERITO IN CASA? E ALL’APERTO? CONFRONTATI CON I TUOI COMPAGNI. 11
NELLA MIA REALTÀ CLASSE 1 IL GIOC O IL DREIDEL IL DREIDEL È UN DADO-TROTTOLA, UN GIOCO TRADIZIONALE DEI BAMBINI EBREI. COSA TI • U N DREIDEL (VAI ALLA PAGINA SUCCESSIVA) SERVE • 5 SASSOLINI PER OGNI BAMBINO • UN PIATTO PER CONTENERE I SASSOLINI • SI PUÒ GIOCARE IN DUE O IN PIÙ. • O GNI GIOCATORE RICEVE 5 SASSOLINI E DECIDE DI FARE UNA PUNTATA, CIOÈ NE METTE ALCUNI NEL PIATTO. COME SI • A TURNO OGNUNO FA GIRARE IL DREIDEL UNA VOLTA: GIOCA LA LETTERA CHE CAPITERÀ NELLA SUA DIREZIONE, GLI INDICHERÀ COSA FARE. • O GNI VOLTA CHE IL PIATTO È VUOTO, OPPURE È RIMASTO SOLTANTO UN SASSOLINO, OGNI GIOCATORE DOVRÀ PUNTARE DI NUOVO. 1 IMMAGINA DI GIOCARE CON IL DREIDEL INSIEME AD ALTRI TRE COMPAGNI: LUCA, MARTA E FRANCESCO. OGNUNO DI VOI PUNTA 2 SASSOLINI. COMPLETA. MARTA NEL PIATTO CI TU FRANCESCO SONO IN TUTTO SASSOLINI SASSOLINI SASSOLINI SASSOLINI 2 LEGGI CIÒ CHE SUCCEDE E SCOPRI CHI È IL VINCITORE E SCRIVILO. FRANCESCO : A LUI ESCE LA LETTERA NUN. MARTA : A LEI ESCE LA LETTERA HEI. TU : A TE ESCE LA LETTERA GIMEL. 12
IL GIOC O CLASSE 1 COSTRUISCI PIE SHIN GA RE IL DREIDEL PUNTA DI NUOVO • R ITAGLIA LA FIGURA INTERA LUNGO I A RE TRATTEGGI. P IEG • P IEGA I BORDI DEI QUADRATI, DEI SI VINCE LA METÀ DEL PIATTO HEY TRIANGOLI E DELLE LINGUETTE. • I NCOLLA I BORDI CON LE LINGUETTE. • I NSERISCI UNA A RE MATITA DENTRO P IEG AL CERCHIETTO TRATTEGGIATO PER FAR GIMEL SI VINCE TUTTO IL PIATTO GIRARE LA TROTTOLA. E G AR PIE PIEGARE NUN NESSUNO PERDE NESSUNO VINCE PIEGARE PIEGARE PIEGARE 13
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CLASSE 2 Acqua amica Unità di Apprendimento multidisciplinare Italiano Leggere e comprendere testi di vario tipo, continui e non continui, individuandone le informazioni principali e le loro relazioni. Comprendere il significato di parole non note in base al testo. Scienze Riconosce e descrive le principali caratteristiche dell’acqua attraverso i cinque sensi per esercitarsi nell’osservazione diretta. Geografia Riconoscere e denominare i principali elementi naturali relativi all’acqua che caratterizzano i vari tipi di paesaggio: il fiume, il lago, il mare e lo stagno. Inglese Conoscere e ripetere i nomi di elementi naturali relativi all’acqua, con il supporto di immagini. Cittadinanza e Costituzione Acquisire coscienza dell’importanza dell’acqua per la vita. Riflettere sulle proprie abitudini nell’uso dell’acqua. sviluppare il senso di responsabilità ambientale, ragionando in modo critico sulle semplici azioni che compiamo quotidianamente. Storia Organizzare le informazioni e le conoscenze in base alle categorie di successione, contemporaneità, durata, ciclicità, trasformazione. Arte e immagine Osservare, descrivere e leggere immagini di diverso tipo. Produrre creativamente messaggi e forme con l’uso di linguaggi, tecniche e materiali diversi. Musica Ascoltare e comprendere i fenomeni sonori prodotti dall’acqua. Riconoscere e riprodurre, utilizzando la voce, sequenze sonore in relazione ai suoni dell’acqua. IRC Riconoscere e mettere in pratica comportamenti e azioni rispettose di sé, dell’ambiente e degli altri. Conoscere l’ambiente terreno in cui è vissuto Gesù. Riflettere sulla vita e sugli insegnamenti di Gesù e operare un collegamento con la propria esperienza personale. 15
CLASSE 2 ACQU A AMIC A L’ACQUA, GRANDE AMICA Chiudi gli occhi per un momento e pensa all’acqua... 1 Disegna ciò che ti è venuto in mente. 2 Ora rispondi alle domande. • Che cosa hai disegnato? R I F L ET T I ! • Qual è, secondo te, il vero colore dell’acqua? Perché, secondo te, l’acqua è un “liquido” importante? 16
ACQU A AMIC A CLASSE 2 L’ACQUA ATTRAVERSO I CINQUE SENSI L’acqua è... INODORE SALATA SCROSCIANTE RUMOROSA TICCHETTANTE LIMPIDA PROFUMATA INSAPORE FREDDA TRASPARENTE PUZZOLENTE FRIZZANTE FRESCA AZZURRA CALDA 1 Metti in relazione le caratteristiche dell’acqua indicate sopra, con uno dei cinque sensi, scrivendole al posto giusto. Con il gusto, l’acqua è Con il tatto, l’acqua è Con l’olfatto, l’acqua è Con la vista, l’acqua è Con l’udito, l’acqua è 17
CLASSE 2 ACQU A AMIC A L’ACQUA INTORNO A NOI In natura l’acqua si trova in paesaggi diversi. 1 Osserva i diversi paesaggi d’acqua e scrivi per ognuno il nome giusto in inglese. lago LAKE stagno POND fiume RIVER mare SEA 2 Collega ogni animale al suo ambiente. 18 Listen and read
ACQU A AMIC A CLASSE 2 L’ACQUA È VITA Quando eravamo nella pancia della mamma eravamo immersi in una sacca piena d’acqua in cui ci siamo sentiti protetti e coccolati. Siamo stati cullati dall’ondeggiare di questo strano “mare” fino al giorno della nascita. L’acqua, dunque, è preziosa perché dove c’è acqua c’è vita. 1 Osserva le immagini e per ognuna rispondi alla domanda: A CHE COSA SERVE L’ACQUA? 2 Riordina le parole e ricostruisci la frase. Tienila sempre a mente! SENZA - VITA - ACQUA - ESSERCI - NON PUÒ 19
CLASSE 2 ACQU A AMIC A LA QUESTIONE DELL’ACQUA Papa Francesco ha scritto una lettera a tutti i fedeli del mondo, che si intitola Laudato si’. L’argomento principale di questa lettera è il rispetto del creato e delle creature. Nel primo capitolo parla della questione dell’acqua. In alcuni Paesi del mondo manca l’acqua a causa della siccità, cioè per l’assenza di piogge: le piante non crescono, non danno frutti; così si muore di fame e di sete. In alcuni Paesi del mondo non c’è acqua corrente nelle case, l’acqua viene raccolta dai pozzi ma non è potabile, quindi prima di essere utilizzata deve essere sempre bollita. In altre zone del mondo l’acqua è chiamata “Oro blu” R I F L ET T I ! ed è causa di guerre fra In piccoli gruppi, pensate a due azioni popolazioni che si contendono corrette per non sprecare l’acqua. l’accesso al mare, a un fiume o Poi, insieme all’insegnante, scrivete a un lago. tutte le vostre idee su un cartellone e mettetele in pratica! 20
ACQU A AMIC A CLASSE 2 GESÙ È L’ACQUA VIVA Gesù si fermò in una città della Samaria chiamata Sicar e, affaticato per il viaggio, si mise a sedere presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Ecco che arrivò una donna samaritana con un’anfora per prendere l’acqua. Gesù le chiese da bere. Allora la donna rispose: – Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? – sapeva, infatti, che tra samaritani e giudei non c’era molta simpatia. Gesù le rispose: – Se tu sapessi chi è colui che ti ha chiesto da bere, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva. – Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? – replicò la donna. Gesù le disse: – Chiunque beve dell’acqua del pozzo, avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete per sempre. Allora la donna replicò: – Signore, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete. La samaritana capì che Gesù era il Figlio di Dio e subito, lasciata la brocca, corse in città e parlò alla gente di Gesù. dal Vangelo di Giovanni 4,2-15 Per comprendere questa pagina del Vangelo di Giovanni vai alle pagine successive. 21
CLASSE 2 ACQU A AMIC A AL POZZO Al tempo di Gesù, per procurarsi l’acqua, tutte le donne andavano al pozzo al mattino presto perché durante il giorno faceva troppo caldo. Una volta che il secchio era pieno, bisognava usare una grande forza per tirarlo su: un’operazione faticosa. Il pozzo era anche un luogo di incontro per scambiare quattro chiacchiere. La samaritana non era ben vista dagli abitanti del paese, perché aveva avuto molti mariti. Per questo va al pozzo in un’ora insolita, l’ora più calda del giorno, forse proprio per non farsi vedere da nessuno. Secondo la mentalità del tempo, un uomo non poteva fermarsi a parlare per strada con una donna, soprattutto se era come la samaritana. 22
ACQU A AMIC A CLASSE 2 I Vangeli raccontano che Gesù invece, poiché vuole bene a tutti, non si fa problemi e parla in pubblico con questa donna a cui vuole far conoscere l’amore di Dio. Ecco qual è l’insegnamento del Signore: come l’acqua è indispensabile per la vita e la salute del corpo, così Gesù è indispensabile per la vita e la salute del cuore di ogni uomo. Gesù invita tutti a bere quest’acqua, cioè ad accogliere il dono del suo amore. 1 Segna con un X la risposta giusta. • Perché Gesù si ferma al pozzo di Sicar? Era stanco di stare con la gente. Scappava dai suoi amici. Aveva camminato molto. • Perché la samaritana aveva scelto proprio quell’ora per andare al pozzo? Non voleva farsi vedere da nessuno. Voleva conoscere Gesù. Aveva paura degli altri. • Che cosa chiede Gesù alla samaritana? Da bere. Da mangiare. Un posto per dormire. • Perché Gesù le rivolge la parola? • Perché Gesù si definisce “acqua viva”? Perché ha sete. Perché è Lui che ha creato l’acqua. P erché vuole far conoscere P erché è importante come l’acqua. alla donna l’amore di Dio. P erché il suo amore per il cuore P erché desidera chiacchierare dell’uomo è importante come con qualcuno. l’acqua per il corpo. 23
CLASSE 2 ACQU A AMIC A IL POZZO 1 Conta i mattoni del pozzo e, usando la tecnica del collage, colorane: quattro con tessere di carta tre con tessere di car ta tre con tessere di carta 24
ACQU A AMIC A CLASSE 2 SUONI E RITMI DELL’ACQUA Osserva le immagini, i simboli e i suoni corrispondenti. plin splash ciak sccch 1 Prova a riprodurre i suoni seguendo l’ordine proposto. 25
NELLA MIA REALTÀ CLASSE 2 ACQU A AMIC A IL BASTONE DELLA PIOGGIA Il 22 marzo di ogni anno è la Giornata mondiale dell’acqua. In questo giorno tutti sono chiamati a festeggiare l’acqua, simbolo di vita. Immagina che nella tua scuola si organizzi la festa dell’acqua: ogni bambino dovrà costruire il suo bastone della pioggia. COSA TI Colla, forbici, nastro adesivo colorato, cartoncino, colori, SERVE pietrisco, pasta per minestra, lenticchie... • C olora il rettangolo alla pagina seguente: ti servirà per costruire il bastone. • R itaglia il rettangolo lungo la linea tratteggiata. Poi arrotolalo e incolla dove indicato in modo da ottenere un cilindro. Lascia asciugare la colla. COME SI COSTRUISCE • R itaglia dal cartoncino due tondi grandi come l’estremità del cilindro, da usare come tappi. Per ora chiudi una sola estremità del tubo con il tondo, fissandolo bene con del nastro adesivo colorato. • Inserisci all’interno il pietrisco, la pasta per minestra, le lenticchie e/o i fagioli. Poi chiudi incollando l’altro cerchio di cartoncino in cima al bastone. Muovi il bastone e sentirai riprodotto il rumore dell’acqua. 1 Ascolta insieme ai tuoi compagni l’insegnante che legge alcuni versi della poesia L’onda di D’Annunzio e discutete insieme sul significato delle varie parole riferite ai suoni dell’acqua. 2 Dividetevi in cinque gruppi. Ogni gruppo sceglie una delle parole evidenziate nella poesia Sciacqua, sciaborda, e inventa con i bastoni della pioggia una musica scroscia, schiocca, schianta, che imiti il suono dell’acqua espresso dalla romba, ride, canta, parola. L’insegnante leggerà di nuovo i versi, accompagnata dall’”orchestra dei bastoni della accorda, discorda. pioggia”. 26
ACQU A AMIC A CLASSE 2 COLLA PIEGARE 27
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CLASSE 3 I misteri della luce e del fuoco Unità di Apprendimento multidisciplinare Italiano Leggere e comprendere testi di vario tipo, continui e non continui, individuandone le informazioni principali e le loro relazioni. Imparare a ricavare informazioni sul significato di vocaboli nuovi dal contesto. Esporre con parole proprie testi letti o ascoltati. Scienze Porsi domande esplicite e individuare problemi significativi da indagare a partire dalla propria esperienza. Comprendere alcuni effetti del calore, anche solare. Conoscere alcune fonti di energia. Esplorare fenomeni naturali con un approccio scientifico: dall’osservazione, alla formulazione di ipotesi, alla verifica. Educazione ambientale Sviluppare il senso di responsabilità ambientale, ragionando in modo critico sulle semplici azioni che compiamo quotidianamente. Storia Utilizzare in modo corretto gli indicatori temporali. Saper distinguere un mito dal racconto storico. Riconoscere l’importanza della scoperta del fuoco nell’evoluzione dell’uomo. Arte e immagine Osservare, descrivere e leggere immagini di diverso tipo. Conoscere la tecnica del mosaico. IRC Comprendere il valore simbolico della luce nelle religioni e conoscere le feste a esso collegate. Riconoscere e mettere in pratica comportamenti e azioni rispettose di sé, dell’ambiente e degli altri. Conoscere la figura di San Francesco e il suo insegnamento nei confronti del rapporto uomo-Creato. Inglese Conoscere e ripetere i nomi dei colori, con il supporto di immagini. 29
CLASSE 3 I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O DAL BUIO ALLA LUCE Quando la Terra era appena nata, molto tempo fa, era sempre buio nel mondo degli Inuit. E gli Inuit avevano molta paura del buio, perché non si accorgevano dell’arrivo di Nanuk, l’orso bianco, che li assaliva silenzioso prima che potessero accorgersi del suo arrivo. Un giorno volò sul mondo degli Inuit un vecchio Corvo che, fermandosi per riposare, si stupì di quella notte continua, e tanto per passare il tempo, raccontò loro che in altri luoghi vi erano molte giornate luminose. Fu così che gli Inuit chiesero al vecchio Corvo di andare a prendere per loro la luce... L’uccello volò per giorni e giorni fino a che, oramai al limite delle forze, proprio nel momento in cui stava per decidere di tornare indietro scorse, lontano sull’orizzonte, un fievole bagliore. Era la Luce! Esausto, si fermò a riposare vicino a un ruscello, dove una bambina, vestita con un mantello di pelliccia bianco, aveva attinto acqua. Il Corvo, che era abile nei travestimenti, mutò allora il proprio aspetto in quello di un granello di polvere e andò a nascondersi fra le setole del mantello. La bambina, senza accorgersene, rientrò a casa portandosi il granello con sé. 30
I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O CLASSE 3 A casa, il Corvo, sempre sotto l’aspetto di un granello di polvere, volò nell’orecchio del bambino che giocava con delle statuine di osso e iniziò a fargli il solletico. Il bambino iniziò a piangere. – Perché piangi? – gli chiese il nonno. – Digli che vuoi giocare con una Palla di Luce – gli bisbigliò il Corvo in un orecchio. – Perché voglio giocare con una Palla di Luce – piagnucolò il nipote. Il nonno allora andò a pendere la scatola dove teneva le Palle di Luce, ne prese una, piccola, la legò con uno spago, e la diede al nipote affinché vi giocasse. Come il bambino rimase solo, il granello di polvere si tramutò di nuovo in Corvo, estrasse i suoi artigli e tagliò lo spago che legava la Palla di Luce. La prese e la portò agli Inuit. Quando fu sopra il villaggio, lasciò cadere a terra la Palla di Luce, che si infranse in mille piccoli pezzi, e liberò la Luce che racchiudeva. La Luce affrontò la Notte, combatté con lei, la vinse e la scacciò. Sulla terra degli Inuit venne il Giorno! Ora gli Inuit potevano vedere lontano. Ringraziarono il Corvo, ma lui era rattristito per non essere riuscito a portare una Palla di Luce più grande. – Ho potuto portare solo una piccola Palla di Luce, si scusò, così potrete avere luce solo per metà dell’anno... Ma gli Inuit, che sanno accontentarsi, risposero: – Ma noi siamo felici. A noi basta avere luce per metà dell’anno, prima era buio tutto l’anno! da confinidelmondo.blogspot.it 31
CLASSE 3 I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O 1 Collega lo stato d’animo degli Inuit alla condizione corrispondente. BUIO LUCE 2 Rispondi. Tu come ti senti... ... quando sei al buio? ... quando sei alla luce? 3 Colora di giallo le parole che, secondo te, si collegano alla luce e di nero quelle che leghi al buio. 4 Dividetevi in piccoli gruppi e confrontatevi sulle emozioni che provate al buio e quelle alla luce. A turno, ciascuno di voi racconti una propria esperienza di buio e una di luce. 32
I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O CLASSE 3 LE SORGENTI LUMINOSE La luce che illumina le nostre vite può essere di due tipi: NATURALE ARTIFICIALE La prima fonte di luce naturale necessaria per vivere è il sole che: ILLUMINA FA CRESCERE RISCALDA ILLUMINA LA LUNA Le stelle dell’universo sono altre sorgenti luminose naturali: infatti sono corpi celesti che brillano di luce propria. 33
CLASSE 3 I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O FRATE SOLE E SORA LUNA San Francesco d’Assisi, un uomo che per amore di Dio ha abbandonato le sue ricchezze e si è fatto povero, ha scritto una bellissima preghiera di lode a Dio: il Cantico di Frate Sole. In questo scritto ringrazia Dio per aver creato i diversi elementi della natura, che chiama “fratelli e sorelle”. 1 Leggi la preghiera di Francesco e sottolinea con tre colori diversi le caratteristiche del sole, delle stelle e del fuoco. Laudato sii, mio Signore, con tutte le tue creature specialmente fratello Sole che dà luce al giorno ed è bello e raggiante. Laudato sii mio Signore, per sorella Luna e le Stelle, in cielo le hai create chiare, preziose e belle. Laudato sii mio Signore, per fratello Fuoco, con il quale ci illumini la notte, esso è bello, giocondo robusto e forte. 2 Rispondi alle domande, poi confrontati con i tuoi compagni. • Secondo te, perché San Francesco chiama gli elementi della natura fratelli e sorelle? • Quali sentimenti prova San Francesco nei confronti della natura? • Che cosa ci vuole insegnare il Santo con questa preghiera? 34
I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O CLASSE 3 LA CREAZIONE DEL SOLE E DELLA LUNA Nel duomo di Monreale in Sicilia ci sono dei mosaici che raffigurano i giorni della Creazione. Il mosaico è una tecnica pittorica in cui l’opera si ottiene grazie all’utilizzo di frammenti, chiamati tessere, di vari materiali, come pietre, vetro o conchiglie. Nel Libro della Genesi, il primo libro della Bibbia, si dice che il sole, la luna e le stelle sono state create al quarto giorno. Dio disse: – Ci siano luci nel cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci per illuminare la terra. E così avvenne: Dio fece la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle... E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno. Creazione del sole e della luna (particolare, Duomo di Monreale) 1 Leggi, osserva il mosaico e rispondi alle domande. • Quale azione sta compiendo Dio con la mano alzata? Crea. Dipinge. Accarezza. Modella. • Con quale colore è stato raffigurato il sole? • Secondo te, perché è stato scelto proprio quel colore per il sole? 35
CLASSE 3 I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O L’UOMO E IL FUOCO Il fuoco è così vitale, potente e misterioso da essere stato considerato dall’uomo un elemento da desiderare e temere allo stesso tempo. Noi non sappiamo con certezza quando e come avvenne la scoperta del fuoco; secondo la maggior parte degli studiosi, molto probabilmente, avvenne per caso: un incendio causato da un fulmine. Dalle ricostruzioni preistoriche sembra che, all’inizio, l’Homo erectus non sapeva accenderlo, ma avendone intuito l’utilità, se ne serviva ogni volta che trovava qualcosa che già bruciava (ad esempio un albero colpito dal fulmine). Per questi primi ominidi, il fuoco divenne un elemento essenziale per proteggersi dagli animali feroci, per riscaldarsi, illuminare la notte e iniziare a cuocere i cibi. Esso, nel tempo, permise di costruire migliori utensili e armi per la caccia e consentì un rapido accelerarsi dell’evoluzione, anche sotto il profilo culturale e sociale. All’incirca 9.000 anni fa, il fuoco permise la lavorazione dell’oro e dell’argento, metalli che si trovano in natura sotto forma di pepite. Più tardi consentì l’invenzione del bronzo ottenuto dalla fusione di due minerali, il rame e lo stagno, e la lavorazione del ferro. 1 Rispondi sul quaderno alle domande. • Il fuoco migliorò le condizioni di salute degli ominidi, perché, secondo te? • Una conseguenza dell’uso del fuoco è stato il suo valore aggregativo, perché? • Quali oggetti poteva ottenere l’uomo primitivo con R I F L ET T I ! la lavorazione dei metalli? Il fuoco oggi viene usato con le stesse finalità? 36
I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O CLASSE 3 ACCENDERE IL FUOCO È difficile definire il momento in cui gli uomini primitivi scoprirono anche come accendere il fuoco, ma è certo che questo cambiò per sempre la loro vita: da quel momento poterono servirsene ogni volta che volevano. Oggi per noi accendere il fuoco è una cosa abbastanza semplice, ci possiamo servire di un fiammifero o di un accendino e con un piccolo gesto si accende subito la fiamma. Per l’uomo primitivo questa azione era tutt’altro che facile. Nella preistoria l’uomo, per accendere il fuoco, poteva usare due modalità: • la frizione di legna, cioè sfregando fra loro due pezzi di legno che si riscaldavano per attrito fino a incendiarsi. Anche noi oggi ci sfreghiamo forte le mani fra loro quando vogliamo riscaldarle! • la percussione, cioè battendo uno contro l’altro un minerale con delle pietre molto dure, dette “pietre focaie”, come selce, diaspro e quarzite. Con questo movimento si ottenevano delle scintille che poi incendiavano rametti o foglie secche. 1 O sserva le immagini e scrivi sotto ciascuna di quale modalità si tratta. 37
CLASSE 3 I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O IL MITO DI PROMETEO Il fuoco, molto utile, ma anche pericoloso (basta pensare alla potenza devastatrice di un incendio) con i suoi aspetti positivi e negativi è stato usato come simbolo per rappresentare sia il bene che il male. Secondo la mitologia greca gli uomini non conoscevano il fuoco finché Prometeo non lo donò loro. Prometeo era un titano (un gigante) che spinto dal suo grande amore per gli uomini, volendo migliorare le loro misere sorti, decise di rubare il fuoco agli dei, contro il volere del grande Zeus. Così un giorno chiese a Dionisio, dio del vino, un po’ della sua bevanda e fece visita a Efesto, dio del fuoco. Entrato nelle profondità del vulcano dove Efesto abitava, cominciò ad elogiarlo per le stupende opere che era in grado di fare con il fuoco poi lo invitò a brindare. Quando Efesto fu completamente ubriaco si addormentò e Prometeo riuscì a rubare una scintilla di fuoco che portò agli uomini. L’uomo, grazie al fuoco, fece rapidi progressi: imparò a modellare vasi e ciotole, a costruire case con mattoni di argilla cotta e a fabbricare armi di metallo per la caccia. Ma una notte Zeus, guardando sulla Terra, vide del fumo e capì ciò che aveva fatto Prometeo. Lo mandò a chiamare e gli comunicò la sua terribile punizione: il titano avrebbe passato il resto della sua vita incatenato a una roccia deserta delle montagne dell’est, dove, ogni giorno, un’aquila si sarebbe nutrita del suo fegato, che ogni notte si rigenerava. Passarono più di trentamila anni prima che Prometeo fosse liberato dal potente Eracle. 1 I ndividua i tre momenti del mito, colorando a lato del testo come indicato: di l’inizio di lo svolgimento di la conclusione 38
I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O CLASSE 3 2 Il mito non è una favola, non è una leggenda, non è una fiaba. Colora le definizioni rispettando i colori della tipologia corrispondente. È un racconto fantastico È un racconto fantastico che inventato per spiegare il ha sempre un lieto fine, con perché cose, piante e animali personaggi fantastici e azioni hanno certe caratteristiche. straordinarie. È un racconto fantastico che vuole dare un insegnamento e ha quasi sempre come protagonisti animali parlanti. 3 Allora che cos’è un mito? 4 Segna con una X la risposta giusta. • Nel mito, perché Prometeo vuole dare il fuoco agli uomini? Vuole indispettire gli dei. Vuole migliorare le misere condizione degli uomini. Glielo ordina Efesto. Spera di incendiare la Terra. • Nel mito, cosa fecero gli uomini con il dono ricevuto da Prometeo? Lo rifiutarono. Lo usarono solo per creare i vasi. Si bruciarono. Lo utilizzarono in molte attività ottenendo molti progressi. • Tra i seguenti mestieri quali hanno bisogno del fuoco? Il fornaio e il fabbro. Il fornaio e l’infermiere. Il vigile del fuoco. L’autista. 39
CLASSE 3 I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O LA LUCE ELETTRICA Nel corso dei secoli l’uomo ha imparato a trasformare moteplici fonti di energia della natura (il sole, l’acqua, il fuoco...), per ottenere luci e calore da far usare a tutti. A volte, però, il modo in cui l’uomo trasforma le fonti d’energia è dannoso per l’ambiente e per la salute delle persone. Ad esempio la corrente elettrica, che accende una lampadina, viene prodotta nelle centrali termiche, bruciando carbone, gas o nafta: una parte di questa combustione si disperde nell’aria e la inquina. 40
I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O CLASSE 3 IL RISPARMIO ENERGETICO Anche noi nelle piccole azioni di ogni giorno possiamo far tesoro dell’energia e mettere in atto comportamenti che aiutano a risparmiarla. 1 C ollega i diversi comportamenti ai disegni che li rappresentano. NON LASCIARE IL COMPUTER ACCESO SPEGNERE LA TV COMPLETAMENTE SPEGNERE LA LUCE QUANDO SI ESCE DALLA STANZA 41
CLASSE 3 I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O LE FESTE DELLA LUCE NEL MONDO In tanti Paesi del mondo si celebrano le feste legate al simbolo della luce. Queste rappresentano il desiderio dell’uomo di abbandonare le tenebre spesso associate alla paura e al male per incamminarsi verso la luce che simboleggia il bene e l’infinito. ITALIA Oggi in molte città italiane è nata l’iniziativa di celebrare la Festa della Luce il 31 ottobre in contrapposizione a Halloween, festa del “buio e delle tenebre”, tipica della tradizione anglosassone ma molto diffusa anche in Italia, soprattutto per il “gioco” trick- or- treat: dolcetto o scherzetto? Dato che questa usanza non appartiene alla cultura italiana, si sta cercando di riscoprire e recuperare il valore di alcune tradizioni cattoliche. Per questo il 31 ottobre si festeggia la luce, per prepararsi al 1° Novembre, Festa di tutti i Santi, i quali con la loro vita hanno rappresentato dei veri esempi da imitare, delle “luci” da seguire. DIWALI La festa di Diwali, chiamata anche Dipavali, è una delle più importanti feste indiane: si festeggia nel mese di ottobre o novembre. Simboleggia la vittoria del bene sul male ed è chiamata “festa delle luci”: durante i festeggiamenti, infatti, si usa accendere delle candele o lampade tradizionali chiamate “diya”. 42
I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O CLASSE 3 HANUKKAH Hanukkah o Chanukah è una festa ebraica che cade tra novembre e dicembre. I festeggiamenti durano otto giorni, ogni giorno viene accesa una candela dalla Menorah, un candelabro con nove candele. Otto di queste rappresentano le notti di Chanukah, mentre l’ultima, spesso la più alta, è chiamata “serva” perché usata per accendere le altre. SANKTA LUCIA – SVEZIA Il 13 dicembre, in Svezia, è molto sentita la festa di Santa Lucia, il cui nome significa “portatrice di luce”. Migliaia di bambine si vestono con una tunica bianca per partecipare a delle processioni; in mano tengono una candela accesa e in testa portano una corona di candele elettriche accese. Durante questa sfilata, mentre si cantano canzoni tradizionali natalizie, vengono offerti biscotti allo zenzero, in memoria di questa giovane santa che sfamava i poveri. 1 Anche a Siracusa, in Sicilia, è molto venerata Santa Lucia. Fai una ricerca su quali tradizioni sono legate a questa festa. 43
CLASSE 3 I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O CHE COLORE HA LA LUCE? A occhio nudo la luce del Sole ci può sembrare senza colore, per questo è detta “luce bianca”. In realtà essa è formata da molti colori. Il colore nasce dalla luce. Il rapporto tra luce e colore venne scoperto dal famoso scienziato inglese Isaac Newton nel 1666. All’età di ventitrè anni rimase affascinato dal passaggio di un raggio di luce attraverso un prisma di vetro. Notò che il prisma non solo deviava la luce ma la scomponeva in un insieme di colori. Si trattava degli stessi colori dell’arcobaleno. Questo fenomeno si chiama rifrazione, detta anche scomposizione. L’arcobaleno, infatti, è un fenomeno di scomposizione della luce: questa, passando attraverso le goccioline d’acqua sospese nell’aria viene rifranta (scomposta) e forma nell’aria i sette colori: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. Luce solare Goccia di pioggia Colori dell’arcobaleno 44
I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O CLASSE 3 COLOURS IN THE SKY 1 C ompleta il cruciverba con i nomi dei colori in inglese. Poi inserisci le vocali delle caselle colorate al posto giusto nella parola e scoprirai il nome inglese dell’arcobaleno. I N D I G R_ _NB_ W O 2 Ora che conosci i colori giusti dell’arcobaleno anche in inglese, usali per completare il disegno. 45 Listen and repeat
NELLA MIA REALTÀ CLASSE 3 I MISTE RI DELLA LUCE E DEL FUOC O IL DISCO DI NEWTON Immagina di essere il giovane Isaac Newton che ha appena scoperto il fenomeno della rifrazione della luce. Tutto allegro vai a cercare gli amici per spiegargli la tua scoperta. Non riuscendo a farti capire, decidi di fare un esperimento al contrario: non dalla luce ai colori, ma dai colori alla luce, in un processo di ricomposizione. Così costruisci un disco e lo colori con le sette tonalità dell’arcobaleno. • U tilizza il modello a fianco, dopo averlo colorato ritaglialo COME SI e incollalo su un cartoncino. COSTRUISCE • F ora il centro del cerchio con un punteruolo, inserisci nel foro una matita e falla girare più forte che puoi, scoprirai che i colori si fondono diventando un unico colore: quale? • Per finire spiega per iscritto l’esperimento. Il mio esperimento! 46
I MIST ERI DELL A LUCE E DEL FUOC O CLASSE 3 rosso ne c io n a vio ar lett o giallo in daco e rd ve urro a zz 47
Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open IL DONO DELLO SPIRITO È possibile aumentare la dimensione del testo e I Vangeli raccontano che Gesù risorto modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appare più volte ai disce che poli per era accaduto. aiutarli a capire ciò appositamente studiato per i DSA) trasformandolo Egli promette che avreb be mandato Santo . in MAIUSCOLO. loro il dono dello Spirito re gli Il giorno di Pentecoste, ment tragici Apostoli, impauriti per i riuniti avvenimenti accaduti, erano nel cenac olo disce nde Si può attivare la traduzione in altre lingue di con Maria, lo Spirito Santo li rende fra di loro come fuoco, che tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è forti e coraggiosi, capac i di parlare altre lingue particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo. per annunciare a tutte le genti che Gesù Risorto è il Salvatore. Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. È ricco di contenuti digitali: Alcune parti sono raccolte di immagini, file facilitate, cioè sono audio e video, percorsi audioletture lente e interattivi e interdisciplinari, scandite. esercitazioni e giochi. Inoltre per l’insegnante la guida al testo; percorsi multidisciplinari per la È possibile aggiungere LIM, esercizi interattivi, dei collegamenti a approfondimenti, schede risorse multimediali in PDF esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link). Permette un’interazione È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: continua tra utente e • l’inserimento di appunti e segnalibri; dispositivo, attraverso una ricca • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; strumentazione per la scrittura • la possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). e per la consultazione. Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti: Coordinamento: Emilia Agostini Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a Redazione: Francesca Bolognini disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti Grafica e impaginazione: Alessia Polenti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e Illustrazioni: Alessandra Maggioni memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Copertina: Alessia Polenti Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze. Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, iStock Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello © 2018 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it - info@grupporaffaello.it SISTEMA DI GESTIONE CERTIFICATO Ristampa: 5 4 3 2 1 0 2023 2022 2021 2020 2019 2018
3 06 ri i 2- -3 gai rin 97- 1- 72 lgin eg 8- dni io.Jr li 97 lbti ia- FM dina -4 i po eclil 88 sdc .uPc 95 Classi 1a, 2 e 3 a E inoltre... a u ain ar s tae .P. C or onS A BN am IS Bi m df rc . C Pe M RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6). Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi • Accoglienza Il volume IRC con eserciziario • La Bibbia da colorare • Attività ludico-operative • Pagine operative • I lavoretti alla fine di ogni Unità • Compiti di realtà • Didattica inclusiva Classi 4a e 5 a Percorsi multidisciplinari copia di SAGGIO-CAMPIONE G per Unità Di Apprendimento che permettono di inserire l’IRC all’interno di un sapere unitario approfondendo tematiche disciplinari e CLIL e attivando le competenze con i compiti di realtà. Il volume IRC con eserciziario • La vita di Gesù nell’arte • Il Vangelo di Marco • Pagine operative • Attività di Arte e immagine • Attività di comprensione alla fine di ogni Unità • I lavoretti • Versione integrale audio • Compiti di realtà • Didattica inclusiva Per l’insegnante e la classe Guida al testo con: I poster di 1a-2a-3a I poster di 4a-5a il M.I.O. BOOK docente • programmazione • Nasce il Redentore • I miracoli di Gesù • schede operative • Passione, morte e resurrezione • L’anno liturgico il M.I.O. BOOK studente • suggerimenti operativi • La Palestina al tempo di Gesù • L’arte racconta la vita • approfondimenti • Il popolo eletto di Gesù CD audio in formato MP3 • Puoi usufruire dei testi su DVD senza connessione internet • La registrazione è facoltativa • Dal portale www.raffaellodigitale.it puoi accedere ai testi on-line e archiviarli su penna USB www.raffaellodigitale.it www.grupporaffaello.it Prezzo ministeriale
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