"MONITORAGGIO DELL'AMBIENTE MARINO COSTIERO DELLA REGIONE VENETO - DIRETTIVA 2000/60/CE" ANALISI DEI DATI OSSERVATI NELL'ANNO 2020 - Arpa Veneto

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"MONITORAGGIO DELL'AMBIENTE MARINO COSTIERO DELLA REGIONE VENETO - DIRETTIVA 2000/60/CE" ANALISI DEI DATI OSSERVATI NELL'ANNO 2020 - Arpa Veneto
“MONITORAGGIO DELL’AMBIENTE MARINO COSTIERO
 DELLA REGIONE VENETO – DIRETTIVA 2000/60/CE”

     ANALISI DEI DATI OSSERVATI NELL’ANNO 2020

                  Rapporto tecnico
"MONITORAGGIO DELL'AMBIENTE MARINO COSTIERO DELLA REGIONE VENETO - DIRETTIVA 2000/60/CE" ANALISI DEI DATI OSSERVATI NELL'ANNO 2020 - Arpa Veneto
Progetto e realizzazione

   Unità Organizzativa Qualità del Mare e delle Lagune (ex Servizio Centro Veneto Acque
   Marine e Lagunari)
   Paolo Parati (Responsabile della struttura)
   Anna Rita Zogno (Autore)

   Con il contributo di
   Andrea Bartenor, Daniel Fassina

   Attività di campionamento e di analisi di laboratorio
   Dipartimento Provinciale di Venezia - Servizio Centro Veneto Acque Marine e Lagunari (ora
   Unità Organizzativa Qualità del Mare e delle Lagune del Dipartimento Regionale Qualità
   dell’Ambiente)
   Dipartimento Regionale Laboratori - Sedi di Venezia, Treviso e Verona
   Dipartimento Provinciale di Rovigo - Servizio Monitoraggio e Valutazioni

   Si ringraziano le Capitanerie di Porto territorialmente competenti per aver messo a disposizione
   di ARPAV il proprio personale e idonei mezzi nautici.

   È consentita la riproduzione di testi, tabelle, grafici ed in genere del contenuto del presente
   rapporto esclusivamente con la citazione della fonte.

                                                                          Agosto 2021

Foto di copertina: archivio ARPAV
"MONITORAGGIO DELL'AMBIENTE MARINO COSTIERO DELLA REGIONE VENETO - DIRETTIVA 2000/60/CE" ANALISI DEI DATI OSSERVATI NELL'ANNO 2020 - Arpa Veneto
Le acque marino costiere sono definite, all’art. 54 del D.Lgs. n. 152/2006, come “le acque
superficiali marine situate all’interno rispetto a una retta immaginaria distante, in ogni suo
punto, un miglio nautico sul lato esterno dal punto più vicino della linea di base che serve
da riferimento definire il limite delle acque territoriali, e che si estendono eventualmente
fino al limite esterno delle acque di transizione”.
Il presente documento descrive sinteticamente i risultati relativi alla qualità delle acque
marino costiere del Veneto nel corso dell’anno 2020, mostrando gli andamenti delle
diverse componenti indagate con il programma di monitoraggio (realizzato ai sensi del
D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. e della Direttiva 2000/60/CE). L’analisi complessiva riconferma
ancora una volta l’evidenza dell’estrema variabilità e complessità del sistema costiero
indagato, aspetti riconducibili all’influenza di diversi fattori, tra cui le condizioni
idrobiologiche e fisiche dell’intero bacino, l’alternarsi delle stagioni, le condizioni
meteorologiche, la presenza di cospicui apporti fluviali e la collocazione geografica delle
stazioni in relazione alle pressioni del territorio retrostante.
Le informazioni raccolte, integrate con quelle degli anni a seguire, permetteranno di
valutare, nell’arco di sei anni, lo stato di qualità ambientale delle acque (classificazioni
ecologica e chimica) e le risposte alle misure di miglioramento apportate per mitigare gli
effetti delle pressioni. La classificazione finale del sessennio, in questo caso il periodo
2020-2025, sarà oggetto di un documento di analisi e, a seguito di approvazione da parte
della Regione, sarà riportata negli aggiornamenti dei Piani di Gestione e del Piano di
Tutela delle Acque del Veneto.
I controlli e le analisi svolte dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione
dell’Ambiente del Veneto (ARPAV) rappresentano dunque la base conoscitiva necessaria
per la salvaguardia del sistema ambientale marino.
L’informazione al pubblico avviene attraverso una sezione dedicata del sito web
(http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/acque-marino-costiere)            e      con     la
pubblicazione di rapporti annuali sul sito dell’Agenzia (http://www.arpa.veneto.it/temi-
ambientali/acqua/file-e-allegati/documenti/acque-marino-costiere). Nella sezione Open
data (http://www.arpa.veneto.it/dati-ambientali/open-data) sono pubblicati i dati grezzi,
scaricabili e utilizzabili nel rispetto della licenza con la quale vengono diffusi; i dati in forma
di indicatori individuati per rappresentare (in forma sintetica e di facile lettura) la situazione
ambientale,         sono         disponibili      alla     sezione      Indicatori      ambientali
(http://www.arpa.veneto.it/arpavinforma/indicatori-ambientali).

                                                 I
II
Sommario
1      PREMESSA ...............................................................................................................................................................1
    1.1        LE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI E DI PROGETTO .......................................................................................................1
2      TIPIZZAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEI CORPI IDRICI E CLASSE DI RISCHIO .......................................1
3 LA RETE REGIONALE DI MONITORAGGIO DELLE ACQUE MARINO-COSTIERE DEL VENETO AI
SENSI DELLA DIRETTIVA 2000/60/CE .......................................................................................................................4
    3.1    LA RETE DI STAZIONI ..........................................................................................................................................5
    3.2    GESTIONE DEL MONITORAGGIO (CAMPIONAMENTO E ANALISI).........................................................................7
      3.2.1 Campionamento .........................................................................................................................................7
      3.2.2 Analisi ...........................................................................................................................................................8
    3.3    GESTIONE DEI DATI .............................................................................................................................................8
4      PARAMETRI INDAGATI .........................................................................................................................................9
    4.1        DESCRIZIONE ......................................................................................................................................................9
    4.2        METODI .............................................................................................................................................................11
5      SITUAZIONE METEOCLIMATICA E IDROLOGICA NELL’ANNO 2020 ......................................................11
    5.1        SITUAZIONE METEOCLIMATICA .........................................................................................................................11
    5.2        ANDAMENTO IDROLOGICO................................................................................................................................13
6      ANALISI DEI RISULTATI ......................................................................................................................................16
    6.1    M ATRICE ACQUA...............................................................................................................................................17
      6.1.1 Trasparenza ..............................................................................................................................................19
      6.1.2 Temperatura ..............................................................................................................................................20
      6.1.3 Salinità........................................................................................................................................................22
      6.1.4 Concentrazione idrogenionica ................................................................................................................25
      6.1.5 Ossigeno disciolto ....................................................................................................................................26
      6.1.6 Azoto ammoniacale ..................................................................................................................................28
      6.1.7 Azoto nitrico ...............................................................................................................................................29
      6.1.8 Azoto nitroso .............................................................................................................................................31
      6.1.9 Azoto totale ................................................................................................................................................32
      6.1.10     Fosforo da ortofosfati .........................................................................................................................34
      6.1.11     Fosforo totale .......................................................................................................................................35
      6.1.12     Silicio da ortosilicati ............................................................................................................................37
      6.1.13     Clorofilla a ............................................................................................................................................38
      6.1.14     Indice trofico TRIX ..............................................................................................................................40
      6.1.15     Fitoplancton .........................................................................................................................................44
      6.1.16     Ricerca di alghe potenzialmente tossiche .......................................................................................50
      6.1.17     Ricerca di microalghe bentoniche potenzialmente tossiche.........................................................51
      6.1.18     Ricerca di sostanze prioritarie e pericolose prioritarie e altri inquinanti specifici in acqua
      (Tabb. 1/A e 1/B del D.Lgs. 172/2015) ................................................................................................................51
      6.1.19     Fitofarmaci ...........................................................................................................................................52
    6.2    M ATRICE BIOTA ................................................................................................................................................55
      6.2.1 Acque destinate alla vita dei molluschi..................................................................................................55
      6.2.2 Ricerca di sostanze prioritarie e pericolose prioritarie in biota (Tab. 1/A del D.Lgs. 172/2015) ...55
    6.3    M ATRICE SEDIMENTO (TABB. 2/A, 3/A E 3/B DEL D.LGS. 172/2015)..........................................................57
7      STATO CHIMICO E STATO ECOLOGICO: VALUTAZIONE PARZIALE 2020 ..........................................58
    7.1    AGGIORNAMENTO STATO CHIMICO ..................................................................................................................58
    7.2    AGGIORNAMENTO STATO ECOLOGICO .............................................................................................................59
      7.2.1 Elementi di Qualità Biologica ..................................................................................................................59
      7.2.2 Elementi chimico-fisici a supporto ..........................................................................................................60
      7.2.3 Esito del processo di classificazione ecologica – fase I .....................................................................60
      7.2.4 Elementi chimici a sostegno ...................................................................................................................61
      7.2.5 Esito del processo di classificazione ecologica – fase II ....................................................................62
8      DISCUSSIONE ........................................................................................................................................................63
9      RILEVAMENTI NEL CORSO DEL 2020.............................................................................................................67

                                                                                        III
9.1   AGGREGATI MUCILLAGINOSI ............................................................................................................................67
 9.2   MEDUSE E CTENOFORI .....................................................................................................................................68
 9.3   FIORITURE ALGALI ............................................................................................................................................69
 9.4   M AMMIFERI E TARTARUGHE MARINI .................................................................................................................69
 9.5   FENOMENI IPOSSICI E ALTRI EVENTI .................................................................................................................69
10     CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE .............................................................................................................69
11     BIBLIOGRAFIA CITATA E ALTRI DOCUMENTI DI APPROFONDIMENTO .....................................71

                                                                             IV
1 PREMESSA

   1.1 Le attività istituzionali e di progetto

I monitoraggi dell’ambiente marino nascono con la Legge n. 979 del 31 dicembre 1982
“Disposizioni per la difesa del mare” con cui per la prima volta viene definito, d’intesa con
le Regioni, un Piano generale di difesa del mare e delle coste marine. La Regione del
Veneto ha attivato fin da subito specifici controlli sul mare, affidandoli dal 1999 all’Agenzia
Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV), istituita con
Legge Regionale n. 32/1996. L’attuale Unità Organizzativa Qualità del Mare e delle
Lagune (ex Servizio Centro Veneto Acque Marine e Lagunari), ora afferente al
Dipartimento Regionale Qualità dell’Ambiente, effettua, mediante piani di monitoraggio
istituzionali, la sorveglianza sulla balneabilità e sulla qualità ecologica e chimica
dell’ambiente marino e lagunare, sulle specifiche forme di pressione che insistono sulla
costa nonché sulle attività di ripascimento della fascia costiera.
Ai programmi di monitoraggio sui corpi idrici della fascia costiera, attuati ai sensi del D.Lgs.
152/1999 prima, della Direttiva 2000/60/CE (WFD) e D.Lgs. 152/2006 poi, dal 2015 è
attivo il monitoraggio sulle acque marine più al largo, ai sensi della Direttiva 2008/56/CE.
Tale Direttiva, denominata Direttiva Quadro sulla Strategia per l’Ambiente Marino o più
semplicemente Marine Strategy, ha istituito un quadro per l’azione comunitaria nel campo
della politica per l’ambiente marino; essa considera l’ambiente marino un patrimonio
prezioso da proteggere, salvaguardare e, ove possibile, ripristinare al fine ultimo di
mantenere la biodiversità e preservare la vitalità di mari e di oceani. Per conseguire tali
obiettivi la Direttiva richiede agli Stati membri di raggiungere il buono stato ambientale
(GES, “Good Environmental Status”) per le proprie acque marine.

L’U.O. Qualità del Mare e delle Lagune ha condotto nel corso degli anni diverse linee
progettuali, con un impegno sistematico alla razionalizzazione e all’ottimizzazione
nell’impiego delle risorse umane e strumentali. Tra esse si ricordano il Programma di
monitoraggio per il controllo dell’ambiente marino-costiero (Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare in attuazione alla Legge 979/1982), il Progetto a regia
regionale INT3 AAVEN111034 (Programma di iniziativa comunitaria Interreg III A/Phare
CBC Italia-Slovenia), Progetto AdriaMet (in collaborazione con il Centro Meteorologico di
Teolo), Intervento 72 – Campo Sperimentale a mare (con le successive prosecuzioni),
Progetto ALT - Terminale marino di rigassificazione LNG nel mare Adriatico (fase di
esercizio) e Progetti MoVEco (Monitoraggio Ecologico della Laguna di Venezia).

Le attività di controllo sul campo per le acque marino costiere (WFD e MS) vengono
effettuate con la collaborazione della Guardia Costiera - Direzione Marittima di Venezia
con la quale ARPAV ha stipulato specifica convenzione; la cooperazioni consente da un
lato l’ottimizzazione delle risorse impiegate, dall’altro un fruttuoso interscambio di
conoscenze tecnico scientifiche.

2 TIPIZZAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEI CORPI IDRICI E CLASSE DI RISCHIO

Per la tipizzazione della fascia costiera (in Veneto intesa fino a 2 miglia nautiche dalla linea
di costa) il calcolo del coefficiente di stabilità della colonna d’acqua (D.M. 131/2008)
evidenzia come questa zona presenti valori superiori a 0.3, corrispondenti a condizioni di
alta stabilità. Pertanto le acque della fascia costiera del Veneto (dalla linea di costa fino
a due miglia nautiche), appartenente alla Ecoregione Mediterranea, rientrano, in base ai
differenti descrittori, nelle classi:
        Descrittori geomorfologici: classe (E) Pianura alluvionale
                                                 1
Descrittori idrologici: classe (1) alta stabilità.
Più precisamente esse appartengono al tipo E1, in base alla codifica di tabella 3.2
dell’allegato 1 al Decreto Ministeriale n. 131/2008.
Le acque oltre il limite della fascia strettamente costiera, indicate come acque marine,
sono ricomprese nelle acque da monitorare ai sensi della WFD intese come riportato nella
definizione al punto c, comma 1 dell’articolo 74 del D.Lgs. 152/2006 - “acque costiere: le
acque superficiali situate all'interno rispetto a una retta immaginaria distante, in ogni suo
punto, un miglio nautico sul lato esterno dal punto più vicino della linea di base che serve
da riferimento per definire il limite delle acque territoriali e che si estendono eventualmente
fino al limite esterno delle acque di transizione”. La linea di base (D.P.R. n. 816 del 26
aprile 1977) nel caso del golfo di Venezia va da Faro di Punta Piave Vecchia a Punta della
Maistra, nel resto della costa invece coincide con la linea di costa, pertanto l’ambito
rappresentato dalla retta immaginaria di cui all’art. 74 del D.Lgs. 152/2006 si sovrappone a
quello delle acque costiere.
Nei due corpi idrici identificati al largo il coefficiente di stabilità è risultato inferiore rispetto
alle zone costiere. Le acque marine individuate oltre la fascia costiera nella zona del golfo
di Venezia fino a un miglio dalla linea di base rientrano, in base ai differenti descrittori,
nelle classi:
        Descrittori geomorfologici: classe (E) Pianura alluvionale
        Descrittori idrologici: classe (2) media stabilità.
Più precisamente esse appartengono al tipo E2, in base alla codifica di tabella 3.2
dell’allegato 1 al Decreto Ministeriale n. 131/2008.

Il passaggio successivo (individuazione dei corpi idrici) tiene conto della conoscenza delle
differenti fonti di pressione presenti nel territorio regionale, l’analisi dei dati dei monitoraggi
precedenti e l’assoggettamento delle acque a determinati vincoli. Ad esempio per quanto
concerne le aree protette, (Allegato IX alla Parte III del D.Lgs. 152/2006), i c.i. che
ricadono all’interno di un’area protetta sono soggetti a obiettivi aggiuntivi. Tra le aree
protette rientrano aree designate per la protezione di specie acquatiche significative dal
punto di vista economico (comprese le acque destinate alla vita dei molluschi), corpi idrici
intesi a scopo ricreativo (acque di balneazione), aree sensibili rispetto ai nutrienti, aree
designate per la protezione degli habitat e delle specie (aree ZPS e SIC, quali ad esempio
le “Tegnùe di Porto Falconera” in Caorle e le “Tegnùe di Chioggia”).
Con la Legge 28 dicembre 2015, n. 221 “Disposizioni in materia ambientale per
promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse
naturali”, il bacino del Fissero Tartaro Canalbianco, prima ricompreso nel Distretto
Idrografico delle Alpi Orientali, nella ripartizione di cui all’Art. 51 “Norme in materia di
Autorità di bacino” viene a ricadere nel Distretto Idrografico del Fiume Po. Tale
disposizione ha comportato la modifica di due corpi idrici, rispetto al sessennio precedente,
in termini di superficie e di localizzazione delle stazioni: il c.i. CE1_3 ora si estende tra la
bocca sud del Porto di Chioggia e lo sbocco nord della Laguna di Caleri, mentre l’area da
questo limite verso sud viene accorpata al corpo idrico padano CE1_4 e il transetto 072,
situato in tale area, ricade quindi nel c.i. CE1_4.
In riferimento alla qualità delle acque, le analisi dei dati storici e delle classificazioni
disponibili permettono di aggregare le aree appartenenti alla Rete Regionale sulla base
delle caratteristiche dello stato. Si riporta in figura 1 la mappa dei corpi idrici, unitamente ai
transetti/stazioni di competenza di ciascun corpo idrico.

                                                  2
Figura 1: Corpi idrici delle acque marino costiere e localizzazione delle stazioni di monitoraggio della
matrice acqua.

Come previsto all’Allegato 3, punto 1.1, sezione C della Parte III del D.Lgs. 152/2006, si
deve valutare la capacità di conseguire e/o mantenere gli obiettivi di qualità ambientale per
ciascuno dei corpi idrici individuati, che quindi devono essere assegnati ad una delle
categorie di rischio di cui alla tabella 3.1 dell’allegato 1, punto A.3, al D.M. n. 56 del
14/04/2009. In relazione alle acque marino costiere della Regione Veneto l’attribuzione
della categoria di rischio ai corpi idrici individuati è stata effettuata inizialmente sulla base
della normativa vigente (D.M. n. 131 del 16 giugno 2008) e delle informazioni disponibili
sulle fonti di pressione e sullo stato di qualità.
La prima classificazione 2010-2013 attuata ai sensi della Direttiva 2000/60/CE (approvata
con DGRV 1429 del 05/09/2017) e la parziale classificazione del triennio 2014-2016
(approvata con DGRV 893 del 19/06/2018) mostrano che alcuni corpi idrici presentano
stato chimico e stato ecologico “buono”, tuttavia, in base alle evidenze analitiche e alle
conoscenze del sistema marino veneto, si ritiene opportuno mantenere per tutti i corpi
idrici la categoria “A RISCHIO” stante l’ampia variabilità e complessità del sistema costiero
indagato. Tali aspetti sono riconducibili all’influenza di diversi fattori, tra cui le condizioni
idrobiologiche e fisiche dell’intero bacino, l’alternarsi delle stagioni, le condizioni
meteorologiche e la collocazione geografica delle stazioni in relazione alle pressioni del
territorio retrostante.
                                                   3
In conseguenza di ciò e in base anche all’analisi delle pressioni aggiornata, è stato
mantenuto il monitoraggio di tipo OPERATIVO per il sessennio 2020-2025 . La scelta degli
Elementi di Qualità Biologica per la classificazione ecologica nel caso del Veneto è
praticamente indifferibile dai due soli EQB disponibili per queste acque: fitoplancton e
macroinvertebrati bentonici, sia per i corpi idrici costieri che per quelli al largo.

3 LA RETE REGIONALE DI MONITORAGGIO DELLE ACQUE MARINO-COSTIERE
  DEL VENETO AI SENSI DELLA DIRETTIVA 2000/60/CE

Nell’anno 2020 l’U.O. Qualità del Mare e delle Lagune (ex Servizio Centro Veneto Acque
Marine e Lagunari) di ARPAV ha proseguito le attività di monitoraggio dell’ambiente
marino costiero sulla Rete Regionale della Regione Veneto con i seguenti obiettivi:
1. prosecuzione delle attività previste dal D.Lgs. 152/2006, dal D.M. 260/2010 e dal
   D.Lgs. 172/2015 ai fini della classificazione di stato chimico e di stato ecologico delle
   acque marine del Veneto
2. attuazione del Programma di sorveglianza algale sulle acque di balneazione (D.Lgs. 30
   maggio 2008, n.116; D.M. Salute n. 97 del 30/03/2010)
3. attuazione del Programma di monitoraggio delle acque destinate alla vita dei molluschi
   (D.Lgs. 152/2006 all. 2, sez. C) in adempimento della D.G.R. Veneto n° 2591 del
   10/10/2001 di riparto competenze tra ARPAV e Dipartimenti Prevenzione Aziende
   ULSS
4. ottimizzazione e razionalizzazione delle attività istituzionali e di ricerca svolte sul tema
5. integrazione delle informazioni ai sensi della Direttiva Europea 56/2008, recepita con
   Decreto legislativo 13 ottobre 2010, n. 190 (Attuazione della Direttiva 2008/56/CE che
   istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente
   marino).

La realizzazione del programma di monitoraggio regionale prevede indagini sulle matrici
acqua, biota, benthos e sedimenti, da effettuarsi secondo specifici protocolli operativi. Le
campagne di campionamento e rilevazione sono state eseguite con le frequenze previste
dalla normativa (Tab. 1), ma le tempistiche sono state condizionate dalla necessità di
ottemperare alle indicazioni ministeriali per garantire la salute e la sicurezza del personale
dalla pandemia da virus Sars-CoV-2. In particolare per la campagna di novembre, le
condizioni meteoclimatiche e quelle organizzative hanno portato alla decisione di effettuare
rilievi e campionamenti solo presso le stazioni i cui dati sono utilizzati nelle classificazioni
di stato chimico e di stato ecologico, tralasciando le stazioni (a 900 e 3704m da costa)
monitorate per altri scopi.

                                               4
CALENDARIO DEI CAMPIONAMENTI E ANALISI IN CAMPO
                                               Campagne ACQUA anno 2020
    Campagna                      Date                          Transetti campionati                     Matrice
Campagna 01/2020                   18, 19, 20 febbraio 008-024-040-053-056-064-072-601-082                              Acqua
Campagna 02/2020                  9, 10, 11, 12 giugno 008-024-040-053-056-064-072-601-082                              Acqua
Campagna 03/2020                       20, 21, 22 luglio 008-024-040-053-056-064-072-601-082                            Acqua
Campagna 04/2020                     3, 4, 6, 12 agosto 008-024-040-053-056-064-072-601-082                             Acqua
Campagna 05/2020   9, 10, 21, 23 settembre - 1 ottobre 008-024-040-053-056-064-072-601-082                              Acqua
Campagna 06/2020            19, 20, 22, 26, 30 ottobre 008-024-040-053-056-064-072-601-082                              Acqua
Campagna 07/2020                      18, 19 novembre 008-024-040-053-056-064-072-601-082                               Acqua
                                  Campagne MICROALGHE BENTONICHE anno 2020
    Campagna                      Date                          Transetti campionati                     Matrice
Campagna 01/2020                           15, 16 luglio           024-040-064-072             Microalghe bentoniche,   Acqua
Campagna 02/2020                         12, 13 agosto             024-040-064-072             Microalghe bentoniche,   Acqua
Campagna 03/2020                      14, 15 settembre             024-040-064-072             Microalghe bentoniche,   Acqua
Campagna 04/2020                               7 ottobre           024-040-064-072             Microalghe bentoniche,   Acqua
                           Campagne BIOTA-CONFORMITA' VITA MOLLUSCHI anno 2020
    Campagna                      Date                          Transetti campionati                     Matrice
Campagna 01/2020                          23, 24 giugno            024-040-064-072                   Mytilus galloprovincialis
Campagna 02/2020                           15, 16 luglio           024-040-064-072                   Mytilus galloprovincialis
Campagna 03/2020                         12, 13 agosto             024-040-064-072                   Mytilus galloprovincialis
Campagna 04/2020                      14, 15 settembre             024-040-064-072                   Mytilus galloprovincialis
                                    Campagne BIOTA-STATO CHIMICO anno 2020
    Campagna                      Date                          Stazioni campionate                      Matrice
                                     16, 23, 24 giugno    70721, 10641, 10721, 10241, 10401          Mytilus galloprovincialis
                                               27 luglio                14001                        Mytilus galloprovincialis
                                      16, 30 settembre              10561, 80531                     Mytilus galloprovincialis
       2020
                                              30 giugno                 CE4_6                                           Pesci
                                           6, 8, 9 luglio   CE1_6, CE2_6, CE3_6, ME1_6                                  Pesci
                                          17 settembre                  ME2_6                                           Pesci
                     Campagne MACROINVERTEBRATI BENTONICI e SEDIMENTO anno 2020
    Campagna                 Date                  Transetti campionati                                 Matrice
                          9, 10, 21, 23 settembre    008-024-040-053                                    Benthos, sedimento
       2020                     19, 20, 22 ottobre   056-064-072-082                                    Benthos, sedimento
                                      14 dicembre           601                                         Benthos, sedimento
Tabella 1: Calendario delle campagne di rilevamento effettuate nel 2020 sulla Rete Regionale del
Veneto

   3.1 La rete di stazioni

Sulla base dell’analisi delle serie storiche di dati, delle pressioni esistenti e in linea con gli
indirizzi della normativa attuale, è stata individuata la Rete Regionale di Monitoraggio
delle acque marine e costiere composta da 9 transetti (direttrici perpendicolari alla linea
di costa) distribuiti nei quattro corpi idrici costieri (Fig. 1A e Tabb. 2 e 3). Ciascun transetto
costiero prevede:
        3 stazioni per il controllo su matrice acqua e rilevamenti meteo-marini a 500, 926 a
   3704 metri dalla linea di costa; solo nella prima stazione (500m) si effettuano
   campionamenti per l’analisi quali-quantitativa di fitoplancton (EQB Fitoplancton),
   comprese le specie potenzialmente tossiche, e per il rilevamento delle sostanze
   dell’elenco di priorità e degli inquinanti specifici per la determinazione di stato chimico e
   di stato ecologico (Tabb. 1/A e 1/B del D.Lgs.172/2015);
        1 stazione per la matrice sedimento per le indagini finalizzate all’analisi di tendenza
   (D.Lgs.172/2015);
        2 stazioni per lo studio di biocenosi di fondo (EQB Macroinvertebrati bentonici) di cui
   una in prossimità della costa e una al largo posta in corrispondenza della stazione di
   sedimento.
Si aggiungono le due zone di controllo sui corpi idrici marini al largo, ciascuna composta
da una stazione per il controllo su matrice acqua, i rilevamenti meteo-marini, l’analisi quali-
                                                          5
quantitativa di fitoplancton e per il rilevamento delle sostanze dell’elenco di priorità e gli
inquinanti specifici del D.Lgs.172/2015 (Tabb. 1/A e 1/B), una stazione per la matrice
sedimento (analisi dei trend D.Lgs.172/2015) e una per lo studio di biocenosi di fondo.
In relazione alle indagini chimiche della Tab. 1/A del nuovo D.Lgs. 172/2015 concernenti le
analisi delle sostanze obbligatorie su matrice biota (per alcune sostanze è possibile
l’analisi su molluschi, per altre invece le indagini sono su specie ittiche), si è scelto di
effettuare le indagini sia su molluschi bivalvi (Mytilus galloprovincialis) che su fauna ittica
adatta allo scopo, con almeno una stazione per corpo idrico (nel caso dei pesci la stazione
è individuata dal centroide del rispettivo corpo idrico).
Nella fascia costiera in prossimità dei litorali (in aree con moli o strutture favorevoli alla
crescita) e indipendenti dai corpi idrici, sono individuate infine quattro stazioni per il
campionamento di mitili da banchi naturali (per la conformità delle acque alla vita dei
molluschi D.Lgs. 152/2006 all. 2, sez. C) e quattro stazioni per il controllo sulla presenza di
Ostreopsis o altre microalghe bentoniche potenzialmente nocive per la salute dei bagnanti,
dislocate nelle aree di maggiore afflusso e/o più adatte alla possibile insorgenza di
fenomeni di fioritura.

La Rete regionale risulta pertanto formata da un totale di 78 stazioni (Tab. 2) dislocate
lungo i transetti indicati in tabella 3; si ricorda che per questa relazione si è fatto riferimento
ai corpi idrici nella versione modificata, come indicato al capitolo 2.

                                                                                                                                        Stazioni Acque a
                                                                                                  Stazioni Direttiva 2000/60/CE
                                                                                                                                      specifica destinazione
                                                                                                            biota
 corpi                                                                          trans codice          biota        sedim bentho microalghe mitili banchi
                  localizzazione                estensione (area in km 2)                       acqua       mollus
 idrici                                                                          etti transetto       pesci         ento   s    bentoniche   naturali
                                                                                                             chi
 costieri
                                                                                           008     3                     1        2
            Tra foce Tagliamento e         2 miglia nautiche dalla costa
CE1_1                                                                            3         024     3      1              1        2            1               1
            porto di Lido                  (229,07)
                                                                                           040     3                     1        2            1               1
            Tra porto di Lido e porto di2 miglia nautiche dalla costa                      053     3                     1        2
CE1_2                                                                            2                        1
            Chioggia                    (97,97)                                            056     3             1       1        2
CE1_3       Tra porto di Chioggia e foce2 miglia nautiche dalla costa            1         064     3      1              1        2            1               1
            FTC
            Tra foce del                (58,93)                                            072     3                     1        2            1               1
                                        2 miglia nautiche dalla costa
CE1_4       FisseroTartaroCanalbianco e                                          3         601     3      1              1        2
                                        (178,98)
            confine regionale                                                              082     3             1       1        2
 marini
            Al largo della zona compresa Acque marine oltre le due miglia
ME2_1       tra foce Sile e porto di     dalla costa e fino a un miglio oltre
            Chioggia                     la linea di base (365,80)                         053     1      1      1       1        1
            Al largo della zona compresa Acque marine oltre le due miglia
ME2_2       tra porto di Chioggia e foce dalla costa e fino a un miglio oltre
            del Po di Pila               la linea di base (322,71)
                                                                                           072     1      1      1       1        1
Tabella 2: Codifica, localizzazione ed estensione dei corpi idrici delle acque marino costiere e marine
e transetti di competenza con relativo numero di stazioni per matrice

 Transetto Provincia Comune                    Descrizione località
 008         VE         Caorle                 dalla costa direzione spiaggia Brussa
 024         VE         Jesolo                 dalla costa direzione Jesolo lido
 040         VE         Cavallino-Treporti     dalla costa direzione spiaggia Cavallino
 053         VE         Venezia - Pellestrina dalla costa direzione spiaggia San Pietro in Volta
 056         VE         Venezia                dalla costa direzione spiaggia Ca' Roman
 064         VE         Chioggia               dalla costa direzione Isola Verde
 072         RO         Rosolina               dalla costa direzione Porto Caleri
 601         RO         Porto Tolle            dalla costa direzione foce Po di Pila
 082         RO         Porto Tolle            dalla costa direzione foce Po di Tolle
Tabella 3: Elenco e localizzazione dei transetti dei corpi idrici costieri

                                                                                 6
I criteri di attribuzione del codice logico della stazione sono riportati in tabella 4.

       CIFRA                    CODIFICA                         SPECIFICHE
                                                      1: 500 m dalla costa
                    Distanza dalla costa (valido solo
                                                      2: 926 m dalla costa
        1°          per le stazioni di campionamento
                                                      3: 3704 m dalla costa
                    su matrice acqua)
                                                      4: C.I. al largo
                                                      008: Caorle
                                                      024: Jesolo
                                                      040: Cavallino Treporti
                                                      053: Venezia – S.Pietro in V.
     2°-3°-4°       Codice transetto                  056: Venezia - Ca’ Roman
                                                      064: Chioggia - Isola Verde
                                                      072: Rosolina - Caleri
                                                      601: Porto Tolle - Po di Pila
                                                      082: Porto Tolle - Po di Tolle
                                                      0: acqua
                                                      1: biota mitili (banchi naturali)
                                                      2: sedimento
        5°          Matrice campione
                                                      3: benthos
                                                      5: microalghe
                                                      6: biota pesci
Tabella 4: Criterio di attribuzione codice logico delle stazioni costiere

    3.2 Gestione del monitoraggio (campionamento e analisi)

La realizzazione del programma di monitoraggio regionale, con indagini su più matrici
(acqua, sedimento, biota, etc.), avviene secondo precisi protocolli operativi. Il programma
prevede l’esecuzione di campagne di campionamento e misura secondo un calendario che
tiene conto delle frequenze previste dalle normative vigenti in materia e viene
eventualmente aggiornato in base alle normative di nuova emissione. Le attività previste in
ambito istituzionale vengono attuate in integrazione con quelle di progetto, se presenti, al
fine di razionalizzare le risorse e ottimizzare i risultati. Entro fine anno si predispone il
“Calendario integrato delle attività di campionamento” che tiene conto dei differenti piani di
monitoraggio e/o studio e delle diverse finalità. La Pianificazione delle attività di
campionamento e il relativo Calendario sono predisposti in collaborazione con i referenti
delle attività di campionamento. Come già indicato in precedenza le attività nel corso del
2020 hanno subito alcune modifiche in conseguenza della pandemia da Sars-CoV-2.

        3.2.1 Campionamento
Le attività operative di campionamento riguardano le uscite in mare utili al prelievo di
campioni delle diverse matrici e all’acquisizione di dati chimico-fisici lungo la colonna
d’acqua per mezzo di sonda multiparametrica, di dati meteorologici con una centralina
meteo e di direzione e velocità del vento con anemometro, di rilievi video in colonna per
verificare la presenza di forme di mucillagine.
Ogni campagna ha la durata media di 2-3 gg., salvo condizioni meteo-marine avverse,
eccettuate le campagne in cui si effettuano i campionamenti per la matrice benthos per le
quali si rende necessario eseguire i rilievi su un transetto al giorno per i tempi lunghi dei
prelievi previsti; tendenzialmente ogni campagna viene realizzata nei primi giorni del mese.
Nel periodo estivo da luglio ad ottobre sono realizzate le campagne per la rilevazione della
presenza di microalghe bentoniche; tali campagne prevedono il campionamento su
substrati solidi e su acqua in prossimità della linea di costa e pertanto sono condotte da
terra, così come le campagne per la raccolta di mitili da banchi naturali, attuate da giugno
a settembre. La realizzazione dei campionamenti e rilevamenti in mare è eseguita da
tecnici specialisti della U.O. Qualità del mare e delle lagune (ex Servizio Centro Veneto

                                                       7
Acque Marine e Lagunari) di ARPAV. Le attività generalmente prevedono il coinvolgimento
di due operatori, durante le campagne che prevedono i prelievi di sedimento e benthos è
necessaria la presenza di una terza persona a supporto.
I prelievi e i rilievi sul campo vengono eseguiti secondo le indicazioni fornite dal Ministero
Ambiente (ICRAM-ANPA-Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio–Servizio
Difesa Mare, 2001. Programma di Monitoraggio per il controllo dell’ambiente marino-
costiero (triennio 2001-2003). Metodologie analitiche di riferimento).

        3.2.2 Analisi
Le attività analitiche sono state eseguite dal Dipartimento Regionale Laboratori e/o dai
Dipartimenti Provinciali con la sola eccezione del parametro sassitossina nei mitili (per la
conformità delle acque alla vita dei molluschi), la cui ricerca è affidata all’Istituto
Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. In dettaglio le analisi di tipo chimico e biologico
su matrici acqua (nutrienti disciolti, N e P totali, sostanze prioritarie e prioritarie pericolose),
sedimento (IPA, composti organoclorurati, composti organostannici, metalli, saggi
biologici) e biota (sostanze prioritarie, IPA, PCB, Idrocarburi clorurati, metalli, Coliformi
fecali) sono svolte presso il Laboratorio di Venezia e la sezione di Treviso, mentre le
analisi biologiche sugli EQB (fitoplancton, fitoplancton potenzialmente tossico, microalghe
bentoniche, benthos) presso il Dipartimento Provinciale di Rovigo - Servizio Monitoraggio e
Valutazioni. Le metodologie seguite sono indicate dal Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio (ICRAM-ANPA-Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio–
Servizio Difesa Mare, 2001. Programma di Monitoraggio per il controllo dell’ambiente
marino-costiero (triennio 2001-2003). Metodologie analitiche di riferimento) o altri
riferimenti indicati dalla normativa.

   3.3 Gestione dei dati

I risultati analitici, dopo la validazione, sono inseriti nel Sistema Informativo Regionale
Ambientale del Veneto (SIRAV) attraverso un programma informatico denominato “LIMS”.
Nell’applicativo LIMS vengono inserite tutte le informazioni relative ad ogni singolo
campione, dalla anagrafica ai risultati analitici; i dati inseriti vengono trasferiti alla banca
dati centrale SIRAV.
I dati relativi ai rilievi fatti direttamente sul campo (sonda multiparametrica, disco di Secchi,
rilievi meteorologici) vengono scaricati in file excel gestiti in locale e immessi in un
database apposito denominato Sistema Dati Mare Veneto (SDMV) che acquisisce anche i
risultati analitici da SIRAV.
L’adempimento al D.Lgs. 152/2006 e ai decreti di modifica/attuazione allo stesso prevede
inoltre una implementazione notevole delle attività inerenti la rappresentazione
cartografica, in funzione della individuazione dei corpi idrici e dell’estensione delle aree di
indagine, della rappresentazione delle reti di monitoraggio, della realizzazione di carte
tematiche a rappresentazione dei dati rilevati sulle varie reti e infine della rappresentazione
cartografica della classificazione ottenuta.
Ad oggi i dati relativi a ciascun anno di attività sono trasmessi al Sistema Informativo
Nazionale per la Tutela delle Acque Italiane (SINTAI) di ISPRA; il quadro legislativo di
riferimento è rappresentato dall’ex D.Lgs 152/1999 e dal D.Lgs 152/2006, che recepiscono
anche le principali direttive comunitarie sulla tutela delle acque (2000/60/CE), sui reflui
urbani (91/271/CE), sull’inquinamento da nitrati di origine agricola (91/676/CE), sulle
sostanze pericolose (76/464/CEE), sulle acque potabili, le acque destinate alla vita dei
pesci e dei molluschi, i siti balneabili. Il D.M. 198/2002 (tuttora in vigore per alcune
schede), il D.M. 17 luglio 2009 e il D.M. 260/2010 dispongono la standardizzazione delle
informazioni e i ruoli di responsabilità istituzionale nella raccolta, trasmissione,
archiviazione e diffusione delle informazioni.

                                                 8
4 PARAMETRI INDAGATI1

    4.1 Descrizione

Temperatura: è un parametro fisico che presenta marcate fluttuazioni stagionali a causa ,
della latitudine, della bassa profondità media e del notevole afflusso di acque fluviali nel
bacino.
Trasparenza: esprime la capacità di penetrazione della luce e quindi l’estensione della
zona nella quale può avvenire la fotosintesi o “zona eufotica”. E’ influenzata da fattori fisici
(capacità di assorbimento della luce da parte dell’acqua e presenza di materiali inorganici
in sospensione) e biologici (distribuzione della massa fito e zooplanctonica e contenuto di
detrito organico).
Trofia e carico trofico: si intende il livello di disponibilità di nutrienti in forma assimilabile
dagli organismi autotrofi nel processo di produzione primaria. Lo stato trofico può essere
determinato con misure di produzione primaria, ma più semplicemente con il rilevamento
di parametri come le concentrazioni di nutrienti (azoto e fosforo), di ossigeno disciolto e le
biomasse dei produttori (fitoplancton e macrofite). Con carico trofico si intende l’apporto di
nutrienti al sistema acquatico, in particolare composti dell’azoto e/o del fosforo.
Torbidità: indica la presenza di materiale organico e inorganico in sospensione e modifica
le proprietà fisiche e chimiche dell’acqua soprattutto a livello di penetrazione della luce con
conseguenze sulla produzione primaria. La torbidità può essere provocata sia da cause
naturali sia da scarichi derivanti da attività umane.
Ossigeno disciolto: è presente in forma disciolta in equilibrio con l’O2 atmosferico e
dipende da alcuni fattori fisici (temperatura, pressione atmosferica, ventilazione e
rimescolamenti lungo la colonna d’acqua), da caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua
(salinità, pH) e da processi biologici e chimici (attività fotosintetica, respirazione di piante e
animali acquatici e mineralizzazione della sostanza organica).
Sali nutritivi: sono così chiamati i composti dell’azoto e del fosforo in forma disciolta,
rappresentati da nitrati, nitriti, sali d’ammonio e fosfati. Tra essi viene compreso anche il
silicio in quanto entra nella composizione dei frustuli di Diatomee, di gusci e di spicole di
Silicoflagellati e Radiolari. La concentrazione dei nutrienti non è omogenea né in senso
verticale, né orizzontale, né temporale. Nella distribuzione verticale, si può notare che negli
strati superficiali, eufotici, essi vengono assimilati dagli organismi fotosintetici nei vari
processi metabolici con formazione di materia organica, mentre negli strati profondi hanno
luogo i processi rigenerativi con decomposizione di materia organica di provenienza
diversa. Grazie a questi processi i nutrienti vengono rimessi in circolo con il
rimescolamento della colonna d’acqua. Il gradiente orizzontale è dovuto principalmente
all’apporto costante di nutrienti da parte dei fiumi che convogliano al mare acque raccolte
dai bacini imbriferi a monte; in relazione a tale gradiente esistono differenze notevoli tra il
livello trofico della zona costiera e quello delle acque al largo. Per quanto riguarda
l’andamento temporale, in particolare per azoto e fosforo, esso dipende principalmente
dalla portata dei fiumi (legata alle condizioni meteorologiche), dall’andamento stagionale
del fitoplancton e dai processi rigenerativi a livello del sedimento.
Salinità: esprime la concentrazione di sali presenti in acqua ed è il parametro che
maggiormente condiziona la vita degli organismi. In Nord Adriatico le variazioni di salinità
dipendono soprattutto dagli apporti di acque dolci in superficie e dall’ingresso di correnti di
fondo di acque più salate dal bacino meridionale.

1
  Regione del Veneto, 1995. “Qualità delle acque marine costiere prospicienti la Regione del Veneto. (1991-
1993).” Vol. III

                                                     9
pH: le acque marine presentano generalmente una notevole stabilità di pH (da 8.1 a 8.3)
garantita da un efficiente sistema tampone, rappresentato dall’equilibrio dello ione
bicarbonato tra le due forme bicarbonato di calcio (solubile) e carbonato di calcio
(insolubile). Il pH è influenzato da alcuni fattori quali l’attività fotosintetica e i processi di
decomposizione del materiale organico.
Clorofilla a: è qualitativamente e quantitativamente il pigmento più importante nel processo
della fotosintesi clorofilliana, sia in ambiente terrestre sia in quello marino. In base alla
relazione tra clorofilla a e produzione primaria, si è ritenuto opportuno utilizzare la
valutazione del contenuto di clorofilla a come indice della biomassa fitoplanctonica. Come
osservato per i nutrienti, anche la clorofilla è soggetta ad una variabilità spazio-temporale,
essendo anch’essa coinvolta nei processi di produzione primaria e influenzata da più
fattori (apporto di nutrienti, temperatura, intensità luminosa).
Indice trofico TRIX2: è un indice che permette di dare un criterio di caratterizzazione
oggettivo delle acque, unendo elementi di giudizio qualitativi e quantitativi. L’indice trofico è
stato calcolato sulla base di fattori nutrizionali (azoto inorganico disciolto -DIN e fosforo
totale) e fattori legati alla produttività (clorofilla a ed ossigeno disciolto). Il TRIX esprime,
attraverso una scala da 2 a 8, il grado di trofia ed il livello di produttività delle acque
costiere in base a quattro classi di qualità (Tab. 5).

                               Indice di trofia             Stato trofico
                                    2-4                       Elevato
                                    4-5                        Buono
                                    5-6                       Mediocre
                                    6-8                      Scadente
        Tabella 5: Ripartizione trofica delle acque marine costiere (ex D.Lgs. 152/99 e s.m.i.)

Fitoplancton: è costituito da organismi vegetali in genere microscopici ed è il maggior
responsabile dei processi fotosintetici e della produzione della sostanza organica
necessaria allo zooplancton. La densità fitoplanctonica presenta variazioni stagionali
strettamente correlate alla quantità di radiazione solare, alla disponibilità di macronutrienti
(principalmente azoto e fosforo) e alla efficienza degli organismi che si cibano di alghe
planctoniche.
Sedimento: lungo la costa veneta il sedimento è costituito prevalentemente da frazione
terrigena, con scarsa frazione organogena, ad eccezione delle zone situate in
corrispondenza dei principali sbocchi fluviali ove si osserva abbondante frazione
organogena con fine granulometria.
Biota: sono gli organismi animali e vegetali. Su pesci prelevati nell’area dei ciascun corpo
idrico vengono effettuate le analisi per determinare lo stato chimico, unitamente ai dati su
acqua. Le misure di bioaccumulo e di tipo microbiologico effettuate sul bivalve Mytilus
galloprovincialis sono utilizzate per la definizione dello stato chimico e per la valutazione
della conformità delle acque alla vita dei molluschi; i campioni del bivalve vengono
prelevati presso banchi naturali individuati nell’area di alcuni transetti in prossimità della
costa.
Benthos: organismi marini animali (zoobenthos) e vegetali (fitobenthos) che vivono a
stretto contatto con il fondale o ancorati a substrati duri. Le indagini condotte nell’ambito
del monitoraggio riguardano lo studio delle comunità zoobentoniche di fondi sabbiosi e
fangosi.

2
  Per una trattazione più dettagliata della definizione dei criteri che hanno portato alla formulazione di questo
indice trofico si rimanda alla pubblicazione “Characterization of the trophic conditions of marine coastal
waters with special reference to the NW Adriatic Sea: proposal for a trophic scale, turbidity and generalized
water quality index.” Di R.A. Vollenweider, F. Giovanardi, G. Montanari, A. Rinaldi (1998).

                                                       10
4.2 Metodi

In ciascuna stazione sono state effettuate osservazioni meteomarine (temperatura aria,
pressione barometrica, umidità relativa, direzione e velocità del vento, direzione e velocità
della corrente, altezza onde, colorazione) e rilevazioni fisiche e chimiche sull’acqua
(trasparenza, temperatura, salinità, ossigeno disciolto e pH) in colonna; inoltre sono stati
prelevati campioni di diverse matrici su cui successivamente sono state eseguite le analisi
previste.
La misura della trasparenza è stata determinata mediante disco di Secchi.
Le variabili fisico-chimiche e la concentrazione di clorofilla a sono state registrate, in tempo
reale, lungo la colonna d’acqua, mediante sonda multiparametrica Sea Bird SBE 19 PLUS
V2 con fluorimetro integrato (CYCLOPS-7 TURNER DESIGN). La funzionalità della sonda
viene periodicamente certificata dalla ditta fornitrice attraverso intercalibrazione con
strumentazione di riferimento.
Le concentrazioni di nutrienti disciolti in acqua (azoto ammoniacale, nitroso, nitrico e totale,
silicio da ortosilicati, fosforo da ortofosfati e totale) sono state determinate, su campioni di
acqua filtrata e non, seguendo le metodologie di riferimento indicate dal Ministero
dell’Ambiente-Servizio Difesa Mare (ICRAM-ANPA, 2001), così come i conteggi per
l’analisi quali-quantitativa di fitoplancton e del benthos.
I campioni per la determinazione analitica di clorofilla a sono stati trattati secondo la
metodologia indicata dal D.M. 17 giugno 1988 (Strickland e Parsons, 1972).
Le determinazioni analitiche su sedimenti e biota sono state eseguite sempre secondo le
metodiche indicate dal Ministero dell’Ambiente-Servizio Difesa Mare (ICRAM-ANPA,
2001).
L’elaborazione statistica e grafica dei dati raccolti è stata realizzata con l’ausilio dei
programmi del pacchetto Office 2007, Statistica 6.0 di Statsoft e Surfer 8 della Golden
Software.

5 SITUAZIONE METEOCLIMATICA E IDROLOGICA NELL’ANNO 2020

Di seguito, a supporto di una migliore interpretazione dei dati di trasparenza, di salinità e
dei successivi parametri, si riporta una sintesi dell’andamento meteoclimatico e di quello
idrologico, in termini di precipitazioni e portate fluviali, estrapolati dai Commenti
meteoclimatici e dalle relazioni mensili “Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto” prodotti dal
Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio di ARPAV con i contributi del
Servizio Meteorologico di Teolo, del Servizio Neve e Valanghe di Arabba e del Servizio
Idrologico di Belluno e disponibili sul sito dell’Agenzia (http://www.arpa.veneto.it/temi-
ambientali/climatologia/dati/commenti-meteoclimatici e http://www.arpa.veneto.it/temi-
ambientali/idrologia/file-e-allegati/rapporti-e-documenti/idrologia-regionale/idrologia-
regionale-rapporti-sulla-risorsa-idrica).

   5.1 Situazione meteoclimatica

Inverno 2019-2020. L’invernoè stato caratterizzato da una anomala mitezza, più avvertita
sulle Alpi e in quota rispetto alla pianura e ai fondovalle, dove le giornate con inversione
termica hanno consentito un minore scostamento positivo rispetto alle medie del trimestre
invernale. Poche incursioni d’aria fredda, con il vortice polare ripiegato su sé stesso, hanno
lasciato spazio ai promontori atlantici con avvezioni subtropicali, responsabili del perdurare
di situazioni stabili e miti. I dati in quota forniti dalle stazioni nivometeo del Centro
Valanghe indicano che si tratta dell’inverno più mite degli ultimi 35 anni. Le precipitazioni
superiori alla media tra Prealpi e pedemontana in dicembre, sono state quasi assenti nel
bimestre gennaio-febbraio, con deficit fino al 90-95% rispetto alla media. Inverni simili si
erano verificati nel 88/89 e 89/90 ma non così critici.
                                              11
Questa anomalia nelle temperature si registra anche in mare, con temperature medie più
elevate del solito quasi ovunque attorno all’Italia; a fine gennaio infatti la temperatura
marittima risulta infatti 2-3°C più alta rispetto alla media 1971-2000, solo attorno alla Sicilia
e alla Calabria risulta un po’ più freddo. Probabilmente l’anomalia termica invernale non ha
consentito ai mari di raffreddarsi e viceversa i mari caldi hanno generato una certa mitezza
di cui il nostro continente ha subito gli effetti. Anche nella libera atmosfera le temperature
sono state superiori, anche di molto, alla media del periodo.
Primavera 2020. La primavera è stata un po’ più calda rispetto alla norma, specie in
montagna, mentre lo scarto è minore in pianura. La primavera si affaccia, ma l’inverno è
ancora presente, specie in alta quota (-21.8°C in Marmolada nei giorni 23 e 24 marzo, ma
anche -20.3°C il 1 aprile e -12.7°C il 3 maggio) e non solo con gelate in pianura nella terza
decade di marzo e il primo giorno di aprile. In seguito la primavera si caratterizza con un
andamento termico un po’ più caldo del solito, di conseguenza c’è una rapida fusione della
neve in alta quota, e una piovosità inferiore alla media, specie in pianura. L’andamento
termico inizialmente nella norma si rivela decisamente più caldo ad aprile (2/3°C più della
media) e a maggio, anche se in maniera minore (0,5/1°C in più). In sintesi una stagione più
calda e più secca. Per quanto riguarda la piovosità, la stagione risulta più secca del solito
e dopo un inverno avaro di pioggia e neve, con valori cumulati stagionali generalmente
molto lontani dalle medie storiche climatiche, su alcuni settori la minaccia siccità si è
accentuata. I 46 giorni anticiclonici di bel tempo sono assai più numerosi rispetto al solito,
le giornate variabili 34 e i giorni di maltempo solo 12 (5 in marzo, 3 in aprile e 4 a maggio),
pochi rispetto ad un primavera normalmente più fresca e soprattutto più piovosa. Un mese
di maggio agli antipodi di quello del 2019, quando è piovuto per ben 27/29 giorni, e la
primavera 2019 è risultata essere la più fresca degli ultimi 30 anni.
Estate 2020. Dopo un bimestre primaverile (aprile - maggio) piuttosto caldo ed assai più
secco del normale, le due prime decadi di giugno offrono una continua latitanza estiva. Il
tempo è spesso fresco e instabile con molti temporali, paradossalmente più frequenti tra la
fascia prealpina a ridosso della pedemontana e sulla pianura rispetto alle zone
prettamente montane. La terza decade di giugno si rivela più stabile e più calda grazie alla
presenza dell’alta pressione delle Azzorre; le temperature massime registrate sul Veneto il
giorno 30 risultano essere il più elevate di tutto il mese, si raggiungono i 35/36°C in
pianura, anche i 31/32°C nelle conche prealpine e i 27/28°C sui 1000 m. A luglio, il tempo
torna ad essere spesso variabile, a tratti instabile, con un andamento termico
maggiormente di stampo estivo che favorisce l’innesco di temporali convettivi, spesso forti
e dannosi tra la fascia prealpina e la pedemontana. Si verificano numerosi episodi estremi,
con fenomenologia temporalesca particolarmente violenta, si battono record d’intensità di
pioggia su tempi brevi (il più significativo ad Auronzo con ben 99.6 mm in un ora). In
agosto la situazione cambia radicalmente e il tempo risulta finalmente estivo e caldo in
pianura, a volte molto caldo, ma senza eccessi. Anche in montagna agosto risulta piuttosto
caldo, anche in alta quota, con giornate spesso belle fino a metà pomeriggio, poi l’attività
convettiva innesca episodi temporaleschi soprattutto in serata (tipici temporali di calore).
La piovosità dell’estate 2020 è complessivamente alta, anche se non quanto l’anno
precedente nello stesso periodo e la frequenza degli eventi grandinigeni è incredibilmente
alta, con episodi anche dannosi per la dimensione dei chicchi. In sintesi le giornate di
brutto tempo sono 10 (molto instabili o perturbate) e 2/3 di queste si verificano a giugno; i
giorni di tempo in parte buono e in parte variabile o a tratti leggermente instabile per
fenomeni convettivi (piovaschi, rovesci o temporali) sono 55 nella stagione; infine, sono 27
le giornate belle, stabili e calde. Un estate tutto sommato buona e un po’ più calda della
norma, anche più piovosa della media estiva, specie sulla pianura settentrionale e sulla
montagna.
Autunno 2020. L’autunno risulta meno piovoso del solito e assai più mite, nonostante il
freddo osservato durante la fine di settembre e il 20 ottobre, anomalia termica più marcata
in quota rispetto alla pianura. Un autunno durante il quale ci sono state anomalie termiche,
                                               12
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