MODELLO DI CORSO DI SCACCHI PER LE SCUOLE PRIMARIE
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MODELLO DI CORSO DI SCACCHI PER LE SCUOLE PRIMARIE Come insegnare il gioco degli scacchi ai bambini di 6 e 7 anni 1
INDICE DEI CONTENUTI PREMESSA Il ruolo del C.S.E.N. - Centro Sportivo Educativo Nazionale - per la promozione, lo sviluppo e la diffusione degli scacchi come strumento di pedagogia attiva p. 3 INTRODUZIONE Il progetto Europeo Black&White Sport: CHESS p. 4 PARTE I 1.1 Analisi dei risultati dei questionari p. 8 1.2 Perchè gli scacchi a scuola? p. 12 1.3 Come usare il libro: Metodologia p. 16 PARTE II 2.1 La scacchiera ed i pezzi p. 20 2.2 Il Re p. 29 2.3 La Torre p. 31 2.4 Re e Torre: Scacco, Scacco matto e Stallo p. 35 2.5 L’Afliere p. 45 2.6 La Regina p. 50 2.7 Il Cavallo p. 55 2.8 Il pedone p. 60 2.9 Movimenti speciali per i Re ed i pedoni p. 67 2.10 Il valore dei pezzi p. 73 PARTE III 3.1 Informazioni e raccomandazioni generali per il gioco p. 75 3.2 La storia degli scacchi p. 81 Foto del progetto p. 88 1
PREMESSA Il ruolo del C.S.E.N. - Centro Sportivo Educativo Nazionale - per la promozione, lo sviluppo e la diffusione degli scacchi come strumento di pedagogia attiva Andrea Bruni - Responsabile Nazionale Progettazione C.S.E.N. Questo libro è un contributo importante nel panorama della letteratura del settore scacchistico per la scuola di primo grado, sia per la chiarezza dell’obiettivo che persegue e sia per la metodologia di lavoro adottata. L’obiettivo che si pone il presente libro è favorire il pensiero scacchistico, non legato all’attività pratica di una disciplina percepita come difficile e per pochi addetti, ma come opportunità di “materia scolastica”, da inserire nella formazione delle giovani generazioni, con le peculiarità che il libro descrive nei suoi capitoli. In questo lavoro, che ha coinvolto più organizzazioni europee, è espressa una metodologia che non considera il tempo attuale il punto “zero” del processo di costruzione degli scacchi come una materia di formazione scolastica ma altresì un punto avanzato e multiforme di un lavoro di sperimentazione svolto negli anni, dai pionieri di progetti “scacchi a scuola”, allo scopo di condizionare favorevolmente i decisori politici e convincere gli addetti alla formazione scolastica delle ricadute positive che ricevono bambini e bambine quando utilizzano gli scacchi a scuola. In questo libro c’è anche questa opportunità di comprendere le motivazioni chiare, e non generiche ed occasionali, del perché gli scacchi a scuola fanno bene, come la matematica, l’attività fisica e le materie universalmente riconosciute, al di là se l’allievo o l’allieva diventerà un giocatore o una appassionata degli scacchi e della competizione sulle 64 caselle. È quindi giunto il momento, con l’utilizzo di questo libro, di coordinare programmi chiari e condivisi, per l’utilizzo degli scacchi a scuola, da portare nelle sedi decisionali, per confrontarsi a livello europeo, su come definire in forma strutturata e curriculare una proposta da avviare in maniera omogenea a livello europeo. Ed il futuro sarà anche il tempo di progetti più ambiziosi, capaci di andare oltre la scuola e i destinatari diretti, per coinvolgere il territorio e gli adulti genitori per sperimentare nuove forme di sostegno alla genitorialità e di socialità nei territori dove le scuole non riescono ad intercettare le difficoltà sociali e culturali. In questa prospettiva la rete europea, che il progetto costituisce, è uno strumento importante e dinamico che promuove i contatti tra chi opera sui temi della formazione allo scopo di coinvolgere più organizzazioni e istituzioni e superare il concetto dell’intervento singolo e disomogeneo. La rete europea è infatti anche uno strumento di progettazione per sviluppare ulteriormente esperienze e individuare e diffondere quelle buone prassi che già sono esperienze conosciute a livello locale. Il C.S.E.N., nel suo ruolo nazionale di Ente di promozione sportiva e di promozione sociale con sede in Italia, ha chiaramente espresso nel suo ultimo congresso l’intenzione di contribuire con le proprie risorse a sviluppare progettazioni comuni, pensando a questi anni come opportunità di sperimentazione di programmi che nel prossimo futuro, ci auguriamo, saranno a pieno titolo inseriti nelle scuole nazionali europee. 3
INTRODUZIONE Il Progetto Europeo:”Black&White Sport: CHESS” Luca Gallina Il Parlamento Europeo con la Dichiarazione n. 50/2011 adottata il 15 marzo 2012 sull'introduzione del programma "scacchi a scuola" nei sistemi educativi dell'Unione Europea, ha espresso una posizione chiara a favore del gioco degli scacchi come strumento educativo nelle scuole. Questa istituzione ha ritenuto che gli scacchi "sono un gioco accessibile per i bambini di ogni gruppo sociale e possono aiutare la coesione sociale e contribuire ad obiettivi politici come l'integrazione sociale, la lotta alla discriminazione, la riduzione dei tassi di criminalità e persino la lotta contro varie dipendenze". Per questi motivi, il Parlamento ha invitato le Commissioni e gli Stati membri a incoraggiare l'introduzione del programma "Scacchi a scuola" nei sistemi educativi dell'Unione europea. Partendo da tale indicazione, ci siamo basati sul programma Erasmus+ che mira a sostenere la rete europea di sport di base per raggiungere i seguenti obiettivi: “promuovere attività di volontariato nello sport, insieme all'inclusione sociale, pari opportunità e consapevolezza dell'importanza dell'attività fisica per migliorare la salute attraverso una maggiore partecipazione e un uguale accesso allo sport per tutti”. Un'altra prova della volontà del Parlamento europeo di introdurre gli scacchi a scuola è la "Conferenza degli scacchi a scuola", organizzata a seguito della cooperazione tra l'Unione europea degli scacchi e il Parlamento europeo, tenutasi il 24 febbraio 2016 a Bruxelles. Alla conferenza hanno partecipato i funzionari dell'Unione europea e i membri del Parlamento europeo, FIDE, ECU e rappresentanti delle Federazioni nazionali. Uno studio condotto dall'Università di Treviri in Germania ha mostrato un miglioramento delle performance scolastiche degli alunni, in media fino al 17%. I bambini che hanno iniziato a giocare a scacchi nella prima classe della scuola elementare, nella quarta classe sono migliori in matematica, grammatica tedesca e altre lingue. Lo studio mostra un miglioramento intellettuale già nel secondo anno, verificato attraverso test psicologici standard. Lo studio ha analizzato se gli alunni sono in grado (a partire dal materiale visivo mostrato) di creare analogie e giungere a una conclusione. Il buon risultato chiaramente sottolineato dallo studio mostra che le lezioni di scacchi catturano l'attenzione dei ragazzi e comportano un salto nello sviluppo. In questo progetto, l'idea innovativa è quella di stabilire una partnership europea stabile che includa università, club di scacchi, scuole, federazioni, giocatori di scacchi e gli appassionati, al fine di includere l'insegnamento degli scacchi nelle scuole primarie europee (ISCED 1). Con questo progetto vogliamo condividere una metodologia che permetta di insegnare scacchi ai ragazzi di 6 e 7 anni. Questo progetto, in modo innovativo, propone come passaggio intermedio e come risultato del progetto quello di stabilire un modello di insegnamento comune tra tutte le scuole europee: questo nuovo modello di insegnamento sarà condiviso con le principali figure 4
europee nel campo degli scacchi - attraverso modelli di riferimento, relazioni esplicative, materiale didattico - ed i suoi target saranno gli alunni delle scuole primarie. Un altro aspetto innovativo di questa proposta di progetto è quello di creare un Network europeo stabile la cui missione è l'inclusione degli scacchi nel curriculum educativo delle scuole europee: questa organizzazione sarà denominata Rete europea di scacchi nelle scuole (European Network of Chess at School in inglese). La struttura della rete, con il primo e il secondo livello, comprenderà associazioni, scuole, enti di formazione, federazioni nonché insegnanti di scuola primaria (ISCED 1), insegnanti di scacchi, giocatori di scacchi professionisti (maestri, esperti, ecc.) ed amatoriali e giornalisti che condividono la missione della rete. Un ulteriore aspetto innovativo è la continuità della rete dopo la conclusione del progetto: dopo la sua fondazione, il suo compito sarà quello di portare avanti la diffusione del modello di insegnamento elaborato dal progetto, aggiornarlo costantemente, promuovere moduli di formazione per istruttori/insegnanti, giudici, per estendere i modelli di insegnamento degli scacchi ad altri gradi scolastici, al fine di diffondere il gioco degli scacchi per raggiungere la mission comune. Raggiungere l'obiettivo di istituire una rete europea darà anche l'opportunità di formulare proposte innovative in merito alla formazione dei futuri istruttori di scacchi (per questo motivo il progetto è in contatto con una università che coopererà per elaborare il modello di insegnamento) in grado di insegnare la tecnica del gioco sia a livello educativo che agonistico e anche per formare nuovi tecnici in grado di gestire e migliorare gli aspetti educativi senza escludere i lati agonistici. Dopo aver elaborato il modello di insegnamento, sarà possibile la formazione di nuove competenze professionali in ciascun paese del progetto. Le persone formate saranno in grado di creare, nel loro lavoro quotidiano, nuove occasioni per diffondere il gioco degli scacchi e nuove opportunità di lavoro avviando nuovi corsi di scacchi in centri sportivi dove si praticano altri sport. In questo modo, la Rete europea di scacchi a scuola avrà l'opportunità di essere arricchita da nuove competenze e nuove associazioni. In questo modo, la Rete europea di scacchi nelle scuole potrà diventare un riferimento innovativo per gli scacchi in Europa. Le attività progettuali sono: Nei primi mesi è stato organizzato il workshop in Italia (16-18 marzo 2018). Tutti i membri del "team di progetto" hanno lavorato per mappare le parti interessate e gli obiettivi del progetto, nonché per raccogliere, documentare e condividere precedenti esperienze e buone pratiche nazionali. Il workshop si è svolto a Sassari. Durante il primo giorno del workshop, è stato mostrato il video promozionale del progetto e i materiali preparati da ciascun partner sono stati distribuiti tra i partecipanti; inoltre, è stata effettuata un'analisi delle attuali situazioni nazionali e delle buone pratiche. 5
Nel secondo giorno del workshop i partecipanti sono stati suddivisi in due sottogruppi di lavoro: Gruppo 1) Pianificazione e lancio della campagna di promozione sociale per l'inclusione degli scacchi nel curriculum di insegnamento nelle scuole; Gruppo 2) Studio delle buone pratiche nazionali europee per l'insegnamento degli scacchi nelle scuole; questo gruppo ha elaborato una proposta su un "modello di intervista". Nell'ultimo giorno, i due sottogruppi si sono riuniti per la decisione finale in merito al "modello di intervista" per poterlo somministrare alle parti interessate di ciascun paese partecipante. Il "modello di intervista" ha funzionato coinvolgendo le persone e le organizzazioni che negli ultimi anni hanno compiuto diversi sforzi per l'inclusione degli scacchi nel programma di insegnamento della scuola primaria (ISCED 1). Le risposte al "modello di intervista" sono state utili per elaborare il modello di insegnamento per gli scacchi. Nel pomeriggio dell'ultimo giorno del workshop, si è svolta la presentazione pubblica del progetto con la presentazione dei partners e le relazioni sulle buone pratiche. Sono state intervistate 100 persone tra cui insegnanti di scuole primarie, insegnanti e maestri di scacchi, rappresentanti di federazioni e associazioni di scacchi, giocatori di scacchi professionisti e giornalisti. Le interviste sono state distribuite come segue: 40 in Italia; 20 in Portogallo; 20 in Lettonia e 20 in Spagna. Il contenuto delle interviste è stato riassunto dal partner portoghese. Abbiamo utilizzato I dati raccolti al fine di formare un "rapporto" composto da 5 capitoli: Politiche nazionali sugli scacchi a scuola (ogni paese ha scritto sulla sua situazione); Buone pratiche di gestione; Dati e osservazioni dalle interviste; linee guida del modello di insegnamento; bozza per il videoclip della campagna di promozione sociale. Sulla base del rapporto, il capofila e il partner spagnolo hanno elaborato lo “schema per il modello di insegnamento" condiviso e presentato ai partner. Il modello è stato inviato ad una scuola per ogni Paese partecipanti al progetto al fine di stabilire il calendario e gli obiettivi del corso di scacchi sperimentale. Il modello prevede 30 ore con 20 lezioni da 1 ora e mezza. L'evento sportivo a L'Espluga di Francoli (Spagna) dal 17 al 19 maggio 2019 ha incluso un torneo di scacchi tra 12 classi di scuole locali, in Catalogna. Negli altri due giorni, i partner hanno lavorato sull'indice del libro: "Modello di corso di scacchi per le scuole primarie (ISCED 1)" e sulla divisione delle competenze per i vari paragrafi. Questo libro (250 copie) è stato ad ottobre 2019 5 lingue (inglese, italiano, portoghese, lettone e catalano) per un migliore utilizzo nei vari Paesi. Le attività del capofila saranno il layout grafico, la stampa e la distribuzione del testo "Modello di corso di scacchi per le scuole primarie (ISCED 1)". Dopo aver raccolto tutti i documenti necessari, la Rete europea di scacchi a scuola sarà creata attraverso un accordo di collaborazione tra I partner del progetto. Questo progetto, inoltre, prevede due attività per un'efficace diffusione dei suoi risultati. La prima attività viene svolta a livello locale a novembre 2019. In questa data si terrà 1 incontro locale con le parti interessate (Riga, Bragança, Sassari e L'Espluga di Francolì). 6
La seconda iniziativa sarà a livello europeo e si terrà in Italia a Sennori il 15 novembre 2019. Le organizzazioni nazionali organizzeranno e gestiranno gli incontri locali nei propri paesi e inviteranno scuole, responsabili politici e imprese locali al fine di aumentare la consapevolezza del progetto realizzato e al fine di promuovere lo sport come fattore per lo sviluppo sociale ed economico. Tutti i tentativi saranno fatti per far partecipare all'evento esperti di scacchi, istruttori, insegnanti e giocatori, in modo da aumentare l'impatto dell'evento. All'incontro locale sarà distribuita tra i partecipanti la pubblicazione "Modello di corso di scacchi per le scuole primarie (ISCED 1)". L'incontro europeo a Sennori prevede un evento pubblico. Nell'evento pubblico la pubblicazione verrà distribuita e verranno mostrati i risultati del progetto. Gli inviti a partecipare saranno inviati a scuole, associazioni ed appassionati, ai responsabili politici dell'UE in materia di sport e istruzione. Il modello di insegnamento degli scacchi, stampato in 250 copie, sarà quindi presentato alle associazioni di scacchi, agli enti di formazione e alle scuole. Inoltre, il modello sarà disponibile online per il download sul sito web del progetto, sui social media e sui siti affiliati al progetto. La pubblicazione verrà inoltre inviata, alla Commissione europea nonché a tutti i ministri nazionali competenti dei paesi dell'UE. Dopo la conclusione del progetto, verrà valutato l'impatto del progetto nei diversi Paesi. La valutazione si concentrerà in particolare sul numero di associazioni e scuole affiliate alla rete. L'incontro sarà inoltre dedicato a considerare le opportunità di promuovere corsi di formazione e aggiornamento per tecnici basati sul modulo di insegnamento descritto nella pubblicazione e creare così nuove opportunità di lavoro per tecnici sportivi, istruttori e insegnanti di scuola. Dopo la riunione di valutazione, il sito Web del progetto diventerà il sito Web di comunicazione della Rete europea di scacchi nelle scuole. 7
PARTE I 1.1 Analisi dei risultati dei questionari Sergio Afonso e Maria Teresa Saraiva Da Silva Questo capitolo evidenza i risultati dei questionari somministrati in Italia, Lettonia, Portogallo e Spagna. In Italia sono stati intervistate 40 persone, negli altri Paesi 20 ognuno, per un totale di 100. Questi numeri sono in linea con l’idea iniziale del progetto. 20 Italy 40 Latvia 20 Spain Portugal 20 Grafico 1. Numero degli intervistati per ogni Paese partner. Per quanto riguarda la caratterizzazione degli intervistati e l'analisi della variabile di genere, i dati mostrano che la grande maggioranza degli intervistati era di sesso maschile. Solo in Lettonia il numero delle interviste alle donne è superiore a quelle maschili. Le fasce d'età più numerose degli intervistati sono quelle "tra 36 e 50 anni" e "tra 51 e 60 anni". Per quanto riguarda l'attività professionale, la maggior parte degli intervistati sono insegnanti, seguiti dagli istruttori. Tabella 1: Attività professionali Spagna Italia Lettonia Portogallo Totale Insegnanti 5 24 13 13 55 Istruttori di 5 16 7 7 35 scacchi Giocatori di 5 - - - 5 scacchi Giornalisti 5 - - - 5 8
Alla domanda sulla loro esperienza del gioco degli scacchi, la stragrande maggioranza ha dichiarato di essere già esperta in tutti i paesi, tranne in Lettonia, dove la maggior parte degli intervistati è inesperta. Tabella 2: Esperienza Esperienza Spagna Italia Lettonia Portogallo Totale Si 16 38 6 20 80 No 4 2 14 - 20 Abbiamo analizzato le risposte fornite dagli intervistati, in merito alle domande nel questionario, iniziando con gli obiettivi pedagogici dell'introduzione degli scacchi e il motivo principale per cui gli scacchi sono funzionali per l'apprendimento dei bambini. In relazione agli obiettivi pedagogici dell'inclusione degli scacchi, la stragrande maggioranza degli intervistati ritiene che gli obiettivi siano lo sviluppo delle competenze e la promozione dell'inclusione. Una percentuale molto piccola considera che è un modo per introdurre un nuovo sport nella formazione dei bambini, come mostrato nella tabella seguente. Tabella 3: Obiettivi Obiettivi Spagna Italia Lettonia Portogallo Totale A – Introdurre un nuovo sport nel - 7 3 - 10 contesto educativo B – Consentire lo sviluppo dello 3 5 - 17 25 sport con uno strumento di inclusione sociale C – Aumentare le abilità degli 17 28 17 3 65 studenti Abbiamo analizzato le risposte riguardo la possibilità dell’introduzione del gioco degli scacchi nelle scuole ed abbiamo avuto una risposta unanime (tabella 4). Tabella 4: Pensi che gli scacchi debbano essere introdotti nelle scuole? Introduzione Spagna Italia Lettonia Portogallo Totale degli scacchi nelle scuole Si 20 40 20 20 100 No - - - - - 9
Per quanto riguarda il modo migliore per motivare gli studenti ad imparare gli scacchi, alcuni intervistati citano delle strategie comuni, vale a dire: utilizzare approcci diversi che stimolano la passione per il gioco; utilizzare le nuove tecnologie e lavorare con la motivazione intrinseca degli insegnanti. Già sulla questione di come gli studenti possano essere motivati ad apprendere meglio gli scacchi, le risposte erano concordi nel citare strategie come il “cooperative learning” per esercitarsi, raccontare gli aspetti storici degli scacchi, creare gruppi di scacchi per combattere il bullismo e lo stress, creando interessanti lezioni su misura per l'età degli alunni, demistificando la convinzione che gli scacchi siano un gioco d'élite, sviluppando strategie specifiche per il follow-up, presentando un profilo comunicativo, amichevole, motivante e gratificante. Sono state incluse anche le risposte: incoraggiare lo spirito competitivo, esplorare le emozioni dei bambini, coinvolgere pienamente i bambini fisicamente e psichicamente, utilizzare le piattaforme web, far sentire agli studenti di avere un ruolo attivo, lasciare che i bambini giochino a scacchi con coetanei, esercitarsi con situazioni semplici adatte all'età degli alunni, come raccontare storie e presentare problemi emblematici che stimolano la curiosità. Anche il lavoro sulla motivazione intrinseca degli insegnanti è stato menzionato come un aspetto molto importante, insieme al lavoro sulle abilità psicomotorie con bambini tra i 4 e i 7 anni. Questa somministrazione di questionari ha permesso di verificare che la maggior parte degli intervistati ritiene che il vero significato degli scacchi sia quello di uno sport associato all'arte. Abbiamo chiesto il significato del gioco degli scacchi, la maggioranza ha risposto che lo considera un gioco (vedi tabella seguente) Tabella 5: Che cosa significano gli scacchi per te? Che cosa Spagna Italia Lettonia Portogallo Totale significano gli scacchi per te? A - Uno sport - 7 3 - 10 B - Un’arte 3 5 - 17 25 C - Un gioco 17 28 17 3 65 D - Una scienza La maggior parte degli intervistati ha risposto che l’età migliore per iniziare a giocare a scacchi sia tra 6 e 7 anni (vedi tabella seguente). Tabella 6: Età migliore per iniziare ad apprendere gli scacchi A quale età si Spagna Italia Lettonia Portogallo Totale dovrebbe iniziare ad apprendere gli scacchi? 10
A - Da 3 a 5 anni 8 6 4 4 22 B - Da 6 a 7 anni 12 30 11 16 69 C - Da 8 a 10 anni 4 5 9 D – Dopo gli 11 anni Riguardo le maggiori difficoltà per l’insegnamento degli scacchi, la grande maggioranza delle risposte pone l’accento sull’educazione professionale degli insegnanti (vedi tabella seguente). Tabella 7: Quali sono le difficoltà più rilevanti nel gestire l’insegnamento degli scacchi nelle scuole? Le difficoltà più rilevanti Spagna Italia Lettonia Portogallo Totale nel gestire l’insegmaneto degli scacchi nelle scuole A - Rischi nel trovare 4 27 5 - 36 risorse economiche B - Il contest culturale e 2 8 - 7 17 sociale C - La preparazione professionale degli 10 17 14 12 53 insegnanti D - Attrezzature e material 2 2 - - 4 per svolgere le attività E - Supporto formativo 2 13 4 2 21 delle Istituzioni 11
1.2 Perchè gli scacchi a scuola? Marta Amigó Vilalta La nostra società è in costante cambiamento, con un'importante evoluzione tecnologica che crea il problema di quali professioni ci saranno in un prossimo futuro. Per affrontare questo futuro (in effetti, potremmo già parlarne come presente), gli esperti parlano dell'importanza di essere flessibili, fantasiosi e di saper lavorare in gruppo. Pertanto, la scuola ha la sfida e il dovere di fornire ai bambini strumenti che consentano loro di svilupparsi al meglio e di affrontare con successo la loro vita quotidiana: saper adattarsi a nuove situazioni, avere pensieri critici, prendere decisioni, essere in grado di contemplare diverse soluzioni per affrontare un problema, essere fantasiosi, intraprendenti, accettare i propri errori e vederli come un'opportunità per imparare, rilevare punti di forza e punti deboli in una situazione, lavoro di squadra, empatia, rispetto, resilienza, essere in grado di ascoltare... Tutto questo (e molte altre abilità e valori) può essere sviluppato e allenato attraverso gli scacchi, in modo giocoso e con gli studenti che partecipano attivamente all'apprendimento. Gli scacchi sono un'attività molto trasversale, una prova di ciò, è il fatto che viene compreso in diverse categorie quando le persone ne parlano: sport, gioco, scienza, arte... Grazie al suo potenziale come strumento educativo, molti paesi hanno integrato gli scacchi nel loro sistema educativo e, in questo modo, contribuiscono alla formazione dei cittadini con uno spirito critico e competente nella loro vita quotidiana. Nel febbraio 2012, il Parlamento europeo ha pubblicato una dichiarazione agli Stati membri proponendo di introdurre il programma "Scacchi a scuola" nei loro sistemi educativi. Questa proposta è supportata da numerosi studi condotti nel corso di molti anni. Gli studi hanno concluso che gli scacchi sono uno strumento eccellente per sviluppare abilità e valori, ma anche uno strumento per combattere le malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. Alcuni di questi studi sono stati inclusi in una ricerca di Robert Ferguson pubblicata nel 1995: "Riepilogo della ricerca sugli scacchi nell'istruzione". In questo lavoro si possono trovare informazioni molto interessanti che mostrano come gli studenti che avevano fatto gli scacchi durante le ore di scuola erano migliorati più di quelli che non lo avevano fatto in vari campi come la matematica, la comprensione della lettura e l'autostima. Nell'ambito del progetto "Imparare a pensare", condotto in Venezuela all'inizio degli anni '80, si è osservato, ad esempio, che vi era un trasferimento di pensieri sugli scacchi ad altre materie e situazioni, il che è molto interessante in un contesto educativo. 12
In un altro studio, durato quattro anni, sono stati introdotti gli scacchi in oltre 100 scuole statali a New York. I risultati hanno dimostrato che, gli studenti che avevano fatto gli scacchi, hanno migliorato notevolmente la loro fiducia e autostima, così come il pensiero razionale, le capacità cognitive e comunicative e il riconoscimento dei modelli. Il risultato più notevole fu un evidente miglioramento delle capacità di lettura, negli studenti che avevano fatto gli scacchi rispetto a quelli che non lo avevano fatto. Questo è stato molto sorprendente, perché in precedenza gli scacchi erano sempre stati associati al campo matematico e non a quello linguistico. Gli autori credono che ciò avvenga perché una lettura completa e un buon gioco degli scacchi sono attività complesse che condividono procedure mentali simili: ● 1° step: osservazione e decodifica di ciò che viene catturato visivamente. ● 2° step: integrazione delle informazioni in un contesto per ottenere significato, correlare le informazioni. Un brano o una parola assume un significato reale quando lo integriamo in un contesto, il che ci consente di interpretarlo. ● 3° step: prendere decisioni. In entrambi i casi, dobbiamo prendere una decisione (negli scacchi per quanto riguarda le mosse di ognuno; nella lettura la decisione riguarda l'interpretazione o potrebbe anche riguardare l’intonazione nella lettura ad alta voce). E’ molto interessante cosa dice John Dewey1 riguardo al "Metodo del problem solving”. Secondo Dewey, sia nelle nostre vite che negli scacchi affrontiamo problemi che devono essere risolti e, in entrambi i casi, i passaggi per risolverli sarebbero gli stessi: ● Comprensione della complessità del problema ● Definizione del problema ● Prendere in considerazione suggerimenti o ipotesi ● Riconoscere le conseguenze di ciascuna ipotesi ● Selezione dell'ipotesi per risolvere il problema I bambini che sono abituati ad applicare questa sequenza per risolvere un problema in una partita a scacchi, molto probabilmente trasferiranno questo modo di agire in altre situazioni della vita, usando l'abitudine di pensare alle diverse ipotesi e conseguenze prima di prendere la decisione finale su una determinata questione. Negli ultimi anni sono stati condotti ulteriori studi. Due importanti ricerche hanno avuto luogo presso l'Università di La Laguna (Tenerife, Spagna), dove i ricercatori Ramon Aciego, Lorena García e Moisés Betancort hanno concluso che gli scacchi aiutano a sviluppare l'intelligenza emotiva. 1 John Dewey (1859-1952), filosofo ed educatore, ha disegnato la filosofia dello sperimentalismo. Un sostenitore del cambiamento sociale e della riforma dell'istruzione, ha fondato la New School for Social Research. Autore di oltre 1.000 testi di psicologia, filosofia, teoria dell'educazione, cultura, religione e politicas. Fonte: https://www.biography.com/scholar/john-dewey 13
Nel 2012 i ricercatori hanno confrontato studenti che giocavano a scacchi e studenti che giocavano a calcio e basket (tutti come attività extracurriculare). I risultati hanno mostrato che gli studenti che avevano praticato gli scacchi avevano sviluppato capacità cognitive diverse in misura maggiore, avevano un migliore sviluppo socio-personale e una migliore capacità di affrontare i problemi e risolverli. Nel 2016 hanno pubblicato un secondo studio con tre grandi gruppi di studenti: 1. Studenti formati con scacchi educativi (scacchi legati ad altre materie e finalizzati allo sviluppo globale dello studente). 2. Studenti che sono stati addestrati negli scacchi sportivi (l'obiettivo è aiutarli a diventare buoni giocatori di scacchi, quindi le lezioni sono più tecniche). 3. Studenti che hanno giocato a calcio o a basket. In questa seconda ricerca, i risultati non solo hanno mostrato che gli studenti che avevano praticato scacchi erano migliorati più di quelli che avevano fatto calcio o basket, ma anche che la metodologia usata era un fattore molto importante, dal momento che il gruppo che aveva fatto gli scacchi in modo didattico/educativo aveva superato, in un gran numero di aspetti, il gruppo che aveva una formazione di scacchi più tecnica. Ciò potrebbe essere osservato in dimensioni quali: miglioramento dell'adattamento personale, diminuzione dei sentimenti di auto-deprezzamento, tristezza e preoccupazione, miglioramento dell'adattamento scolastico, interesse per l'apprendimento, migliore soddisfazione con gli insegnanti, miglioramento delle relazioni sociali ... Pertanto, "se l'allenamento degli scacchi si concentra solo su aspetti teorici, il suo effetto è limitato alle procedure cognitive di base, come attenzione e memoria. Tuttavia, quando l'allenamento degli scacchi è inquadrato in una metodologia basata sull'apprendimento significativo, la partecipazione attiva degli studenti e la conoscenza e lavoro di abilità emotive, si acquisisce un significativo aumento delle competenze cognitive (associazione, analisi, sintesi, pianificazione, anticipazione ...)."2 Un'altra ricerca molto interessante, pubblicata nel 2016 su “Revista de psiquiatria y salud mental”, mirava a esaminare l'efficacia degli scacchi come opzione di trattamento per i bambini con ADHD.3 Pur riconoscendo che c'è ancora molta strada da fare e indagare in questo campo, gli autori hanno concluso che i risultati sono a favore dell'uso degli scacchi come strumento per trattare l'ADHD. Gli student con ADHD che hanno preso parte a questo studio, sono migliorati in diversi aspetti come l'attenzione, la diminuzione dell'iperattività e le migliori relazioni sociali. 2 Aciego, Ramon; Garcia, Lorena, Betancort, Moses (2016). Efectos del método de entrenamiento en ajedrez, entrenamiento táctico versus formación integral, en las competencias cognitives y sociopersonales de los escolares. Universidad de La Laguna, Tenerife. Universitas Psychologica (2016). 3 Blasco-Fontecilla H et al (2016) Efficacy of the Chess training for the treatment of ADHD: A prospective, open label study. Revista de psiquiatria y salud mental, Jan-Mar;9(1):13-21. 14
L'Università di Girona, che ha partecipato al programma "Scacchi nella scuola" che si è svolto in Catalogna dal 2012, ha anche studiato (2013-2015) come gli scacchi influenzano le aree matematiche e linguistiche dello studente. Lo studio ha mostrato che gli studenti che avevano fatto gli scacchi per un anno e mezzo erano migliorati più di quelli che non ne avevano fatto. Questa stessa Università ha anche condotto un'indagine per scoprire il grado di soddisfazione degli insegnanti della scuola primaria che svolgono lezioni di scacchi durante l'orario scolastico e l'attività è stata giudicata favorevole da oltre l'80% dei partecipanti. Potremmo anche parlare della teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner, psicologo e professore dell'Università di Harvard, pubblicata nel 1983. Secondo Gardner, ci sono otto tipi di intelligenze (verbale-linguistica, logico-matematica, spaziale-visiva, musicale, corporea-cinestetica, intrapersonale, interpersonale e naturalistica) ed ognuno ne sviluppa qualcuna più delle altre. A tale proposito, vediamo che quasi tutte possono essere allenate chiaramente attraverso gli scacchi, o perché è implicito nella pratica del gioco stesso o perché progettiamo attività specifiche per lavorarci su in classe. Pertanto, vediamo che gli scacchi hanno coinvolto una vasta gamma di aspetti che, se lavoriamo, possono contribuire a rendere i nostri studenti più competenti. Impareranno giocando. Gli scacchi sono un gioco di cui possono godere e trarre vantaggio per tutta la loro vita, dato che possono essere praticati a qualsiasi età. Non dovremmo dimenticare il lato aggregativo degli scacchi. Gli scacchi sono un linguaggio universale e questo significa che due persone che non si capiscono usando la lingua, possono comunicare e stabilire una relazione attraverso il gioco. Gli scacchi stabiliscono un dialogo tra due persone senza la necessità di parlare. Durante il gioco, il giocatore non deve solo essere consapevole delle sue mosse, ma anche di quelle degli altri, per cercare di capire cosa significa, cosa intende ottenere con le sue mosse. Il ricercatore e scrittore Jorge Wagensberg ha detto che gli scacchi ti insegnano ad ascoltare, perché uno non può fare ciò che vuole senza tener conto dell'altro. A scuola, questo fatto ci aiuta a lavorare su autocontrollo, empatia, riflessione e pazienza, nonché sul rispetto delle regole. In conclusione, dobbiamo dire che siamo fortunati perché giocare a scacchi è un'attività molto semplice in tutti i sensi. Non abbiamo bisogno di installazioni specifiche e l'investimento economico richiesto è minimo; il materiale è economico e di lunga durata. Questo li rende un'attività facile da svolgere per qualsiasi scuola che intenda farlo. Inoltre, qualsiasi insegnante che è disposto può svolgere l'attività con successo in classe, poiché non è necessario disporre di un livello elevato di competenza per introdurre gli scacchi a scuola. Devi solo conoscere le regole del gioco e avere la creatività e la pedagogia che gli insegnanti hanno già a causa del loro lavoro. Con questo libro, vogliamo fornirti le conoscenze necessarie e alcune proposte di attività, per incoraggiarti a introdurre gli scacchi nelle tue scuole e sfruttare tutti i vantaggi che offre! 15
1.3 Come usare il libro: Metodologia Sebastiano Paulesu Lo scopo del presente libro è quello di insegnare il gioco degli scacchi ai bambini che iniziano a frequentare la scuola primaria (quindi presumibilmente di età tra i 5 e i 7 anni). L’età è naturalmente puramente indicativa: a qualsiasi età i principianti (coloro che devono imparare le regole) si trovano all’incirca nella stessa siuazione. Ciò che è importante è favorire un interesse verso la spiegazione, che allontani l’idea che gli scacchi siano difficili. Il gioco degli scacchi, infatti, pur godendo fama di gioco complicato può essere reso semplice con alcuni espedienti metodologici, quali quelli che proponiamo a titolo esplicativo nel libro. Prima è però necessaria qualche premessa di ordine pedagogico e didattico. Quando si insegna ai bambini così piccoli non ci si deve mai dimenticare delle fasi della psicologia dello sviluppo (indicate da Jean Piaget ed universalmente riconosciute) e pertanto si deve aver cura di presentare sempre gli argomenti in modo che essi possano comprenderli. Si raccomanda un rapporto empatico coi bambini: ci si deve immedesimare nelle loro difficoltà di apprendimento e cercare di variare la didattica cercando l’accesso psicologico privilegiato dagli interlocutori (Howard Gardner ha illustrato la teoria delle intelligenze multiple e un notevole contributo ha fornito anche Daniel Goleman con i suoi libri sull’intelligenza emotiva). Ciò che un buon insegnante deve fare è trovare la migliore modalità di apprendimento dei bambini: a volte può essere cinestesica (apprendimento col corpo), a volte visiva (apprendimento per immagini), a volte uditiva (apprendimento classico, tramite istruzioni vocali), a volte procedurale (pensiero computazionale, tramite sequenze logiche o mappe concettuali). Per questi motivi la nostra proposta didattica cerca di cogliere tutti gli aspetti cruciali dell’apprendimento e parte proprio dal lavoro col corpo nella scacchiera gigante: i bambini, giocando, prima fanno e poi capiscono. Un particolare ringraziamento per la condivisione di questa importante metodologia deve essere tributato ad Alessandro Dominici e le sorelle Claudia e Irene Pulzoni (ASD Alfiere Bianco srl) che hanno sviluppato il lavoro pionieristico di Alessandro Pompa ad un livello mondiale, con materiali didattici tradotti in quattro lingue, con convegni internazionali sul tema e con l’esperienza di CASTLE (Giocomotricità, piattaforma web e scacchi classici a tavolino) per l’Erasmus+ pluripremiata dalle istituzioni europee. Nel libro saranno dunque presenti idee esemplificative su come interagire nelle scacchiere giganti veicolando di volta in volta i contenuti che saranno poi riproposti nell’esperienza con le scacchiere murali (o multimediali) e su quelle a tavolino. Le unità di apprendimento avranno dunque questa molteplicità di suggerimenti pedagogici: oltre ai giochi su scacchiera gigante saranno indicate – per ogni pezzo degli scacchi – delle attività da svolgere sulle LIM (Lavagne interattive multimediali), verranno raccontate favole e leggende sugli scacchi, ma anche aneddoti storici per incuriosire la loro immaginazione, infine saranno proposte sempre attività finalizzate al gioco sulle scacchiere da banco o altre attività a tavolino. Ecco dunque il nostro obiettivo: non un altro 16
libro o manuale sugli scacchi, ma un vero e proprio approccio scolastico all’insegnamento del gioco come strumento utile per la trasversalità delle competenze e abilità. Per quanto appena detto si è pensato di organizzare il libro (dalla seconda parte in poi) evidenziando con una icona al lato i paragrafi relativi alle varie attività didattiche, a seconda che si tratti di attività sulla scacchiera gigante (la cui icona sarà appunto di bambini che giocano), oppure della scacchiera murale o LIM (l’icona sarà quella di un maestro), che si tratti di attività di racconto storie (l’icona sarà dunque un libro) o ancora che si tratti del gioco a tavolino (in questo caso l’icona sarà una scacchiera), secondo la legenda qui di seguito riportata: Le attività descritte nel paragrafo sono su scacchiera gigante. Il contenuto del paragrafo si riferisce ad attività di lezioni frontali. Il paragrafo parla di storie, fiabe o filastrocche da raccontare ai bambini. Le attività mostrate sono da svolgere su scacchiera. In ogni lezione della seconda parte saranno indicati i materiali necessari, lo scopo che si intende raggiungere e – appunto – con l’ausilio delle icone suddette dei suggerimenti sulla modalità della lezione stessa. Inoltre, a beneficio degli insegnanti (per i quali questo libro è stato ideato) saranno presenti delle immagini (poster) da fotocopiare e mettere sulle pareti dell’aula, per facilitare il rinforzo visivo dei bambini. La stessa cosa suggeriamo di fare per le storie e le filastrocche, oppure i disegni che i bambini possono fare durante le attività. 17
Il presente manuale infatti non vuole essere esaustivo, ma indicare giusto alcune linee guida metodologiche per impostare delle lezioni interattive coinvolgenti. L’augurio che tutti noi istruttori coinvolti (ognuno dei quali ha sviluppato una proposta di lezione) è che gli insegnanti colgano l’interdisciplinarietà degli argomenti e contribuiscano grazie alla loro fantasia con ulteriori esempi. Agli insegnanti è lasciata anche la discrezione sulla durata della spiegazione rispetto alla componente di gioco pratico (ma il nostro orientamento è comunque quello di non superare mai la metà del tempo a disposizione: i bambini hanno bisogno di giocare!). Altra doverosa avvertenza: dopo aver svolto tutte le lezioni è sempre possibile tornare a quelle precedenti, sia per un necessario ripasso degli argomenti, ma anche perché spesso le lezioni avanzate proposte in ogni capitolo hanno bisogno di informazioni che sono trattate in altre parti. Per esempio, alcune attività proposte richiedono l’utilizzo dei pedoni: è evidente che sono attività da svolgere dopo aver spiegato il movimento del pedone, che per complessità abbiamo lasciato per ultimo. Ancora, nella terza parte, che dovrà pertanto considerarsi di lezioni avanzate, abbiamo voluto fornire alcuni consigli generali per iniziare 18
bene la partita: si tratta solo di consigli per evitare che i bambini perdano troppo rapidamente e si sentano frustrati o non portati per il gioco. Bisogna sempre incoraggiare il loro impegno, la loro collaborazione (la partita inizia sempre con una stretta di mano e finisce amichevolmente con un’altra stretta di mano) e la loro gioia di giocare insieme. Il libro è completato da una panoramica storica del gioco degli scacchi che ha migliaia di anni di riferimenti storici, e con una carrellata di foto del progetto da parte delle associazioni partner. 19
PARTE II 2.1 LA SCACCHIERA ED I PEZZI Josep Serra Palomar Materiale Per questo capitolo abbiamo bisogno di: Scacchiera e pezzi (fino alla metà del numero di alunni che abbiamo). Una scacchiera murale ed una scacchiera gigante per il pavimento che ci aiuterà a svolgere le attività per l’intero gruppo classe, simultaneamente. Fotocopie di scacchiere vuote, fino al doppio degli studenti che abbiamo. Obiettivi Conoscere e padroneggiare la scacchiera. Identificare i pezzi degli scacchi e la loro posizione iniziale sulla scacchiera. Questa è la prima lezione, è importante sottolineare l'importanza della cooperazione dei bambini: rispettare i turni propri e degli altri. Essere in grado di padroneggiare la scacchiera significa muoversi in sicurezza tra traverse, colonne e diagonali, oltre a differenziare questi tre elementi. Significa anche essere in grado di identificare le caselle che incrociano colonne e traverse corrispondenti, introducendo, allo stesso tempo, il concetto delle coordinate. 1. Presentazione della scacchiera Prima di presentare gli elementi necessari per giocare a scacchi, possiamo iniziare ponendo alcune domande per effettuare una valutazione iniziale e conoscere le conoscenze precedenti dei nostri studenti: ● Qualcuno conosce la scacchera? Che cos'è? Chi ce l'ha a casa? ● Qualcuno di voi gioca già a scacchi? Con chi giochi di solito? Per lavorare con gli studenti, sottolineeremo sempre la sequenza: Osservare-Pensare- Giocare. Lo ripeteremo il maggior numero di volte possibile. Lo scopo è che ogni studente agisca in questo modo, ciò significa: prima osserva, poi pensa a cosa vuoi fare e cosa puoi fare. E infine, fallo, accettando il risultato di ciò che accade. 20
Presentazione della scacchiera: Osservazioni: - Ha caselle bianche e nere. - Posizione della scacchiera: la casella bianca sul lato destro del giocatore. - La scacchiera ha colonne, traverse e diagonali. - Ogni traversa, orizzontale o verticale contiene caselle bianche e nere. - Le caselle di una diagonale sono tutte dello stesso colore: o tutte bianche o tutte nere. TRAVERSA COLONNA DIAGONALE 2. Il nome delle caselle Ricorderemo agli alunni che ci sono otto traverse ed otto colonne. Dopo aver fatto questo, nomineremo ogni traversa. Ognuno di noi ha un nome e siamo riconosciuti tramite questo, ma non conosciamo il vestito, i capelli, le scarpe o la valigia. Ci identifichiamo con il nostro nome. Per cominciare, osserveremo la scacchiera e noteremo quanto segue: ● Osservare che ogni traversa abbia un numero. ● La prima traversa ha il numero 1, sarà la prima traversa. La seconda traversa ha il numero 2, sarà la seconda traversa. E così via fino alla traversa 8, sarà l'ottava. ● Esaminiamo le traverse, da 1 a 8. ● Noi siamo abituati a dire 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1, Avanti e indietro. ● Osserviamo come ogni colonna abbia una lettera. ● La prima colonna ha la lettera a, sarà la colonna a. E così via fino all'ottava colonna che ha la lettera h, sarà la colonna h. ● Esamineremo l'alfabeto A, B, C, D, E, F, G, H. 21
● Esaminiamo le colonne dalla a alla h. ● Ci abituiamo a dire A, B, C, D, E, F, G, H e H, G, F, E, D, C, B, A, avanti e indietro. ● Indichiamo una traversa e chiediamo quale sia. Ad esempio, puntiamo alla quinta traversa. ● Puntiamo ad una colonna e chiediamo quale sia. Ad esempio, puntiamo la colonna f. ● Facciamo un esercizio di memoria. Identifica la traversa con un numero, quindi la traversa f è la sesta. Lo proviamo. ● Puntiamo ad una casella di intersezione e chiediamo il suo nome: f5. ● Lo pratichiamo. Indichiamo una casella e chiediamo come si chiama. Lo ripeteremo più volte. Ad esempio, indicando la casella nella terza traversa e colonna d. Gli alunni devono dire d3. ● Lo faranno anche gli studenti in gruppi di quattro. ● La colonna è l'ascissa e la traversa è l'ordinata. ● Abbiamo già le coordinate. ● Innanzitutto, diciamo la colonna e dopo la traversa, f5. ● Ora possiamo parlare delle coordinate per identificare una casella. Il nome della storia delle caselle Per lavorare sulle coordinate con gli studenti, possiamo farlo attraverso una breve storia, al fine di motivarli e aiutarli a capirlo meglio. C'era una volta, il Paese degli scacchi, che aveva solo due colori, i pezzi vivevano e viaggiavano attraverso le caselle, ma a volte non riuscivano a trovare i luoghi perché erano tutti molto simili (tutti le caselle sono bianche o nere). Un giorno, hanno avuto un incontro per cercare di risolvere il problema, e qualcuno ha avuto l'idea di mettere i numeri sulle strade orizzontali, per trovarli più velocemente. Le strade orizzontali sono chiamate traverse e troviamo la prima traversa, la seconda traversa, la terza traversa... (ditele tutte, con l'aiuto degli alunni, mentre le segnate con un dito). 22
Quindi, poiché era ancora difficile trovare i luoghi, qualcuno ha avuto l'idea di mettere le lettere sulle strade verticali. Pertanto, troviamo la Colonna a, la Colonna b, la Colonna c,... (Fai la stessa procedura che hai fatto con le traverse). Quindi, ora sarebbe molto facile trovare la casa di qualcuno che si stava cercando; si dovrebbe solo controllare dove la Colonna (con una lettera) incrocia la traversa corrispondente (con un numero). Da quel giorno, nel paese degli scacchi, nessuno si perse più, perché ogni posto aveva un nome proprio. L'insegnante fa degli esempi sulla scacchiera murale: ● Mettiamo un pezzo in una casella e gli studenti devono dire quale casella è. ● Chiamiamo una casella e gli studenti devono inserirvi un pezzo o un piccolo oggetto (gomma, clip ...). 3. I pezzi Ricontrolla la sequenza “Osserva-Pensa-Gioca”. Osservazioni: ● Ci sono sempre 2 giocatori con gli stessi pezzi. ● Il posizionamento iniziale è sempre lo stesso. ● I pezzi sono tutti diversi e possono fare cose diverse (vedremo le loro mosse lungo il percorso) ● I pezzi sono i seguenti: pedone, Torre, Cavallo, Alfiere, Re e Regina. Il nome di ogni pezzo, dove sono collocati e quanti ce ne sono. Ai bambini piace conoscere tutti i pezzi del gioco degli scacchi fin dall'inizio. Vogliono giocare e fare attività con tutti loro. Anche se, impareranno come si muovono uno per uno e, a poco a poco, li presenteremo tutti all'inizio e faremo alcune attività per familiarizzare con loro. Possiamo chiedere se qualcuno degli studenti conosce il nome dei pezzi degli scacchi. Successivamente, li mostreremo uno per uno e diremo il loro nome. Ora, fare qualche esempio di come lavorare con il pedone. Ma le stesse domande e osservazioni possono essere fatte con tutti gli altri pezzi Il Pedone ● Prendiamo il pezzo e lo mostriamo agli studenti. ● Qualcuno conosce il suo nome? ● Quanti ce ne sono? Ce ne sono otto bianchi e otto neri 23
● Dove li metti per iniziare il gioco? Tutti e otto i pedoni bianchi sono posti nella seconda traversa, uno accanto all'altro. I pedoni neri sono posti nella traversa sette, tutti e otto affiancati. ● Qualcuno sa come questo pezzo viene chiamato in un'altra lingua? ● Li inseriremo sulla scacchiera murale, mentre diciamo: i pedoni bianchi sono posizionati nelle caselle a2, b2, c2, d2, e2, f2, g2 e h2. I pedoni neri si trovano in a7, b7, c7, d7, e7, f7, g7 e h7. Pezzo Totale Posizione Caselle ⚪ ⚫ ⚪ ⚫ ⚪ ⚫ Pedone 8 8 traversa 2 traversa 7 a2, b2, a7, b7, c2, d2, c7, d7, e2, f2, e7, f7, g2, h2 g7, h7 Torre 2 2 traversa 1 traversa 8 a1, h1 a8, h8 Cavallo 2 2 traversa 1 traversa 8 b1, g1 b8, g8 Alfiere 2 2 traversa 1 traversa 8 c1, f1 c8, f8 Regina 1 1 traversa 1 traversa 8 d1 d8 Re 1 1 traversa 1 traversa 8 e1 e8 IL NOME DEI PEZZI Catalano Spagnolo Inglese Italiano Portoghese Lettone peó Peon pawn pedone peào bandinieks torre Torre rook torre torre tornis cavall Caballo knight cavallo cavalo zirgs alfil Alfil bishop alfiere bispo laidnis dama Dama queen donna senhora dama rei Rey king re rei karalis 24
Attività 4. Scacchiera gigante Questa attività si svolge con la scacchiera gigante. L'obiettivo è controllare i movimenti psicomotori, come andare avanti, indietro, spostarsi verso destra e verso sinistra, riconoscendo l'alternanza di colore, bianco e nero, ma anche di pari e dispari. Questa attività può anche aiutarci a consolidare il concetto di traversa, colonna e diagonale. Possiamo chiedere agli studenti di andare in una traversa specifica, o su una diagonale bianca... E possiamo anche chiedere loro di andare in un casella specifica. Possiamo proporre a 8 bambini alla volta di occupare una traversa o una diagonale. Inoltre, possiamo proporre ai bambini di posizionarsi su una casella bianca, quindi (a un segnale stabilito) di passare a una nera. Chiederemo allo studente di arrivare in una casella e gli diremo "avanti di due caselle" o "a destra di tre caselle" oppure diremo anche loro "vai alla casella c3" o "Ora devi andare in f6". Chiederemo se devono spostarsi in diagonale e, in tal caso, osserveremo il colore delle caselle. “Dettatura” delle caselle Questa attività verrà svolta utilizzando le scacchiere. L'insegnante darà istruzioni sugli oggetti che gli studenti inseriranno nelle caselle. 25
Esempi: ● Gli studenti che giocano con pezzi bianchi inseriscono una gomma in e2. ● I giocatori con il nero posizionano una bottiglia in d7. ● I giocatori con il bianco posizionano una clip su b3. Gioco del bingo Ogni studente avrà una scacchiera con stelline in alcuni caselle. Le caselle contrassegnate da una stellina saranno considerati raggiunti. Gli studenti segneranno con una croce le caselle estratte. Gli studenti possono esclamare COLONNA, TRAVERSA, GRANDE DIAGONALE quando hanno una linea completa tra croci e stelline. Quando uno ha tutte la scacchiera segnata, lui o lei dirà "Bingo!". Per rendere il gioco più breve, potremmo anche apportare modifiche: ad esempio, potremmo dire che il vincitore è colui che completa per primo una traversa, una colonna e/o una diagonale. Scrivi il nome di ogni casella in una scacchiera vuota 26
Useremo una fotocopia di una scacchiera. L'attività consiste nello scrivere il nome di ogni casella. Da dove iniziamo? Dobbiamo iniziare tutti dallo stesso punto? Quante caselle dobbiamo nominare? Due caselle possono avere lo stesso nome? Osserviamo e facciamo notare loro se qualcuno lo fa per traverse. Li osserviamo e li facciamo capire se qualcuno lo fa per colonne. L'obiettivo è quello di finire con una scacchiera come quella nell'immagine Colora le caselle su una scacchiera vuota Dopo aver osservato la scacchiera ed averne parlato, è interessante che gli studenti provino a colorarla. Useremo una fotocopia con una scacchiera vuota con nessuna delle caselle dipinte, il che significa che tutte le caselle devono essere bianche. Questa attività sembra molto semplice, ma è molto interessante perché non tutti gli studenti lo faranno correttamente. Farlo correttamente richiede una buona capacità di osservazione, seguire un ordine minimo ... Vedremo lo studente metodico che colora le caselle in ordine (o per traverse, colonne o diagonali; di solito lo fanno per traverse); vedremo chi è più disorganizzato e colora ad uno ad uno dalla seconda traversa, poi in uno dalla settima traversa e così via, fino a quando le caselle dello stesso colore si uniscono, anziché restare alternate; vedremo gli studenti che usano più di 2 colori .... È un esercizio interessante ed è parte del lavoro sulla capacità di osservazione e pensiero; ci aiuta anche a conoscere meglio i nostri studenti e a rilevare le possibili difficoltà che potrebbero avere. 27
Posiziona i pezzi: la gara Cerca di vincere: posiziona i pezzi sulla scacchiera nella posizione di partenza corretta il più rapidamente possibile, senza che nessuno di essi cada a terra. Indovina chi è fuori posto? Si tratta di coprire gli occhi di una coppia e cambiare uno o più pezzi di posto. Il nostro partner scoprirà i suoi occhi e dovrà controllare dove si trova l'errore e correggerlo. 28
2.2 Il Re Uldis Gravitis and Diana Matisone Materiale Per questa lezione abbiamo bisogno di: Una scacchiera per ogni studente Un Re (pezzo) Una scacchiera murale Una scacchiera gigante a terra ci aiuterà a svolgere le attività con la classe intera, simultaneamente. Obiettivi Conoscere il pezzo principale: il Re Imparare come muovere il Re. Il Re, il pezzo più importante, é il più alto e sembra un uomo con una corona sulla sua testa. Sui libri e nelle rappresentazioni grafiche, il Re sembra una corona reale con una croce. Ogni giocatore ha un solo Re. 29
Il Re può muovere in orizzontale, in verticale ed in diagonale, ma solo una casella alla volta. I Re non possono stare insieme I Re non si abbracciano! :) Disegna come si muove il Re. 30
2.3 La Torre Uldis Gravitis e Diana Matisone Materiale Scacchiera e pezzi (in base al numero degli alunni). Scacchiera murale. Obiettivi Imparare come si muove la Torre. Imparare ad attaccare con una Torre di diverso colore e posizione al loro posto. La Torre può muoversi orizzontalmente e verticalmente. In ogni caso, se nelle direzioni consentite ci sono altri pezzi - tuoi o dell'avversario - la Torre non può saltarci sopra o posizionarsi nella stessa casella. Ma la Torre ha il diritto di catturare un pezzo di un colore diverso, che è nella sua direzione. La Torre, nei libri è rappresentata dalla lettera T. 31
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