MODELLO DI CORSO DI SCACCHI PER LE SCUOLE PRIMARIE

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MODELLO DI CORSO DI SCACCHI PER LE SCUOLE PRIMARIE
MODELLO DI CORSO DI SCACCHI PER LE SCUOLE PRIMARIE
   Come insegnare il gioco degli scacchi ai bambini di 6 e 7 anni

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MODELLO DI CORSO DI SCACCHI PER LE SCUOLE PRIMARIE
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MODELLO DI CORSO DI SCACCHI PER LE SCUOLE PRIMARIE
INDICE DEI CONTENUTI
PREMESSA
Il ruolo del C.S.E.N. - Centro Sportivo Educativo Nazionale - per la promozione, lo
sviluppo e la diffusione degli scacchi come strumento di pedagogia attiva        p. 3

INTRODUZIONE
Il progetto Europeo Black&White Sport: CHESS                                   p. 4

PARTE I
1.1 Analisi dei risultati dei questionari                                      p. 8
1.2 Perchè gli scacchi a scuola?                                               p. 12
1.3 Come usare il libro: Metodologia                                           p. 16

PARTE II
2.1 La scacchiera ed i pezzi                                                   p. 20
2.2 Il Re                                                                      p. 29
2.3 La Torre                                                                   p. 31
2.4 Re e Torre: Scacco, Scacco matto e Stallo                                  p. 35
2.5 L’Afliere                                                                  p. 45
2.6 La Regina                                                                  p. 50
2.7 Il Cavallo                                                                 p. 55
2.8 Il pedone                                                                  p. 60
2.9 Movimenti speciali per i Re ed i pedoni                                    p. 67
2.10 Il valore dei pezzi                                                       p. 73

PARTE III
3.1 Informazioni e raccomandazioni generali per il gioco                       p. 75
3.2 La storia degli scacchi                                                    p. 81

Foto del progetto                                                              p. 88

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MODELLO DI CORSO DI SCACCHI PER LE SCUOLE PRIMARIE
PREMESSA
Il ruolo del C.S.E.N. - Centro Sportivo Educativo Nazionale - per la
promozione, lo sviluppo e la diffusione degli scacchi come strumento di
pedagogia attiva
                Andrea Bruni - Responsabile Nazionale Progettazione C.S.E.N.

Questo libro è un contributo importante nel panorama della letteratura del settore
scacchistico per la scuola di primo grado, sia per la chiarezza dell’obiettivo che persegue e
sia per la metodologia di lavoro adottata. L’obiettivo che si pone il presente libro è favorire
il pensiero scacchistico, non legato all’attività pratica di una disciplina percepita come
difficile e per pochi addetti, ma come opportunità di “materia scolastica”, da inserire nella
formazione delle giovani generazioni, con le peculiarità che il libro descrive nei suoi
capitoli. In questo lavoro, che ha coinvolto più organizzazioni europee, è espressa una
metodologia che non considera il tempo attuale il punto “zero” del processo di costruzione
degli scacchi come una materia di formazione scolastica ma altresì un punto avanzato e
multiforme di un lavoro di sperimentazione svolto negli anni, dai pionieri di progetti
“scacchi a scuola”, allo scopo di condizionare favorevolmente i decisori politici e
convincere gli addetti alla formazione scolastica delle ricadute positive che ricevono
bambini e bambine quando utilizzano gli scacchi a scuola.
In questo libro c’è anche questa opportunità di comprendere le motivazioni chiare, e non
generiche ed occasionali, del perché gli scacchi a scuola fanno bene, come la
matematica, l’attività fisica e le materie universalmente riconosciute, al di là se l’allievo o
l’allieva diventerà un giocatore o una appassionata degli scacchi e della competizione
sulle 64 caselle.
È quindi giunto il momento, con l’utilizzo di questo libro, di coordinare programmi chiari e
condivisi, per l’utilizzo degli scacchi a scuola, da portare nelle sedi decisionali, per
confrontarsi a livello europeo, su come definire in forma strutturata e curriculare una
proposta da avviare in maniera omogenea a livello europeo. Ed il futuro sarà anche il
tempo di progetti più ambiziosi, capaci di andare oltre la scuola e i destinatari diretti, per
coinvolgere il territorio e gli adulti genitori per sperimentare nuove forme di sostegno alla
genitorialità e di socialità nei territori dove le scuole non riescono ad intercettare le
difficoltà sociali e culturali.
In questa prospettiva la rete europea, che il progetto costituisce, è uno strumento
importante e dinamico che promuove i contatti tra chi opera sui temi della formazione allo
scopo di coinvolgere più organizzazioni e istituzioni e superare il concetto dell’intervento
singolo e disomogeneo. La rete europea è infatti anche uno strumento di progettazione
per sviluppare ulteriormente esperienze e individuare e diffondere quelle buone prassi che
già sono esperienze conosciute a livello locale.
Il C.S.E.N., nel suo ruolo nazionale di Ente di promozione sportiva e di promozione sociale
con sede in Italia, ha chiaramente espresso nel suo ultimo congresso l’intenzione di
contribuire con le proprie risorse a sviluppare progettazioni comuni, pensando a questi
anni come opportunità di sperimentazione di programmi che nel prossimo futuro, ci
auguriamo, saranno a pieno titolo inseriti nelle scuole nazionali europee.

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MODELLO DI CORSO DI SCACCHI PER LE SCUOLE PRIMARIE
INTRODUZIONE
               Il Progetto Europeo:”Black&White Sport: CHESS”
                                          Luca Gallina

Il Parlamento Europeo con la Dichiarazione n. 50/2011 adottata il 15 marzo 2012
sull'introduzione del programma "scacchi a scuola" nei sistemi educativi dell'Unione
Europea, ha espresso una posizione chiara a favore del gioco degli scacchi come
strumento educativo nelle scuole. Questa istituzione ha ritenuto che gli scacchi "sono un
gioco accessibile per i bambini di ogni gruppo sociale e possono aiutare la coesione
sociale e contribuire ad obiettivi politici come l'integrazione sociale, la lotta alla
discriminazione, la riduzione dei tassi di criminalità e persino la lotta contro varie
dipendenze".

Per questi motivi, il Parlamento ha invitato le Commissioni e gli Stati membri a
incoraggiare l'introduzione del programma "Scacchi a scuola" nei sistemi educativi
dell'Unione europea. Partendo da tale indicazione, ci siamo basati sul programma
Erasmus+ che mira a sostenere la rete europea di sport di base per raggiungere i seguenti
obiettivi: “promuovere attività di volontariato nello sport, insieme all'inclusione sociale, pari
opportunità e consapevolezza dell'importanza dell'attività fisica per migliorare la salute
attraverso una maggiore partecipazione e un uguale accesso allo sport per tutti”.
Un'altra prova della volontà del Parlamento europeo di introdurre gli scacchi a scuola è la
"Conferenza degli scacchi a scuola", organizzata a seguito della cooperazione tra l'Unione
europea degli scacchi e il Parlamento europeo, tenutasi il 24 febbraio 2016 a Bruxelles.
Alla conferenza hanno partecipato i funzionari dell'Unione europea e i membri del
Parlamento europeo, FIDE, ECU e rappresentanti delle Federazioni nazionali.

Uno studio condotto dall'Università di Treviri in Germania ha mostrato un miglioramento
delle performance scolastiche degli alunni, in media fino al 17%. I bambini che hanno
iniziato a giocare a scacchi nella prima classe della scuola elementare, nella quarta classe
sono migliori in matematica, grammatica tedesca e altre lingue. Lo studio mostra un
miglioramento intellettuale già nel secondo anno, verificato attraverso test psicologici
standard. Lo studio ha analizzato se gli alunni sono in grado (a partire dal materiale visivo
mostrato) di creare analogie e giungere a una conclusione.
Il buon risultato chiaramente sottolineato dallo studio mostra che le lezioni di scacchi
catturano l'attenzione dei ragazzi e comportano un salto nello sviluppo.

In questo progetto, l'idea innovativa è quella di stabilire una partnership europea stabile
che includa università, club di scacchi, scuole, federazioni, giocatori di scacchi e gli
appassionati, al fine di includere l'insegnamento degli scacchi nelle scuole primarie
europee (ISCED 1). Con questo progetto vogliamo condividere una metodologia che
permetta di insegnare scacchi ai ragazzi di 6 e 7 anni.

Questo progetto, in modo innovativo, propone come passaggio intermedio e come risultato
del progetto quello di stabilire un modello di insegnamento comune tra tutte le scuole
europee: questo nuovo modello di insegnamento sarà condiviso con le principali figure

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europee nel campo degli scacchi - attraverso modelli di riferimento, relazioni esplicative,
materiale didattico - ed i suoi target saranno gli alunni delle scuole primarie.

Un altro aspetto innovativo di questa proposta di progetto è quello di creare un Network
europeo stabile la cui missione è l'inclusione degli scacchi nel curriculum educativo delle
scuole europee: questa organizzazione sarà denominata Rete europea di scacchi nelle
scuole (European Network of Chess at School in inglese).

La struttura della rete, con il primo e il secondo livello, comprenderà associazioni, scuole,
enti di formazione, federazioni nonché insegnanti di scuola primaria (ISCED 1), insegnanti
di scacchi, giocatori di scacchi professionisti (maestri, esperti, ecc.) ed amatoriali e
giornalisti che condividono la missione della rete.
Un ulteriore aspetto innovativo è la continuità della rete dopo la conclusione del progetto:
dopo la sua fondazione, il suo compito sarà quello di portare avanti la diffusione del
modello di insegnamento elaborato dal progetto, aggiornarlo costantemente, promuovere
moduli di formazione per istruttori/insegnanti, giudici, per estendere i modelli di
insegnamento degli scacchi ad altri gradi scolastici, al fine di diffondere il gioco degli
scacchi per raggiungere la mission comune.
Raggiungere l'obiettivo di istituire una rete europea darà anche l'opportunità di formulare
proposte innovative in merito alla formazione dei futuri istruttori di scacchi (per questo
motivo il progetto è in contatto con una università che coopererà per elaborare il modello
di insegnamento) in grado di insegnare la tecnica del gioco sia a livello educativo che
agonistico e anche per formare nuovi tecnici in grado di gestire e migliorare gli aspetti
educativi senza escludere i lati agonistici.

Dopo aver elaborato il modello di insegnamento, sarà possibile la formazione di nuove
competenze professionali in ciascun paese del progetto. Le persone formate saranno in
grado di creare, nel loro lavoro quotidiano, nuove occasioni per diffondere il gioco degli
scacchi e nuove opportunità di lavoro avviando nuovi corsi di scacchi in centri sportivi
dove si praticano altri sport. In questo modo, la Rete europea di scacchi a scuola avrà
l'opportunità di essere arricchita da nuove competenze e nuove associazioni. In questo
modo, la Rete europea di scacchi nelle scuole potrà diventare un riferimento innovativo
per gli scacchi in Europa.

Le attività progettuali sono:
Nei primi mesi è stato organizzato il workshop in Italia (16-18 marzo 2018). Tutti i membri
del "team di progetto" hanno lavorato per mappare le parti interessate e gli obiettivi del
progetto, nonché per raccogliere, documentare e condividere precedenti esperienze e
buone pratiche nazionali. Il workshop si è svolto a Sassari.
Durante il primo giorno del workshop, è stato mostrato il video promozionale del progetto e
i materiali preparati da ciascun partner sono stati distribuiti tra i partecipanti; inoltre, è stata
effettuata un'analisi delle attuali situazioni nazionali e delle buone pratiche.

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Nel secondo giorno del workshop i partecipanti sono stati suddivisi in due sottogruppi di
lavoro: Gruppo 1) Pianificazione e lancio della campagna di promozione sociale per
l'inclusione degli scacchi nel curriculum di insegnamento nelle scuole;

Gruppo 2) Studio delle buone pratiche nazionali europee per l'insegnamento degli scacchi
nelle scuole; questo gruppo ha elaborato una proposta su un "modello di intervista".
Nell'ultimo giorno, i due sottogruppi si sono riuniti per la decisione finale in merito al
"modello di intervista" per poterlo somministrare alle parti interessate di ciascun paese
partecipante. Il "modello di intervista" ha funzionato coinvolgendo le persone e le
organizzazioni che negli ultimi anni hanno compiuto diversi sforzi per l'inclusione degli
scacchi nel programma di insegnamento della scuola primaria (ISCED 1). Le risposte al
"modello di intervista" sono state utili per elaborare il modello di insegnamento per gli
scacchi. Nel pomeriggio dell'ultimo giorno del workshop, si è svolta la presentazione
pubblica del progetto con la presentazione dei partners e le relazioni sulle buone pratiche.

Sono state intervistate 100 persone tra cui insegnanti di scuole primarie, insegnanti e
maestri di scacchi, rappresentanti di federazioni e associazioni di scacchi, giocatori di
scacchi professionisti e giornalisti. Le interviste sono state distribuite come segue: 40 in
Italia; 20 in Portogallo; 20 in Lettonia e 20 in Spagna. Il contenuto delle interviste è stato
riassunto dal partner portoghese. Abbiamo utilizzato I dati raccolti al fine di formare un
"rapporto" composto da 5 capitoli: Politiche nazionali sugli scacchi a scuola (ogni paese ha
scritto sulla sua situazione); Buone pratiche di gestione; Dati e osservazioni dalle
interviste; linee guida del modello di insegnamento; bozza per il videoclip della campagna
di promozione sociale.
Sulla base del rapporto, il capofila e il partner spagnolo hanno elaborato lo “schema per il
modello di insegnamento" condiviso e presentato ai partner.

Il modello è stato inviato ad una scuola per ogni Paese partecipanti al progetto al fine di
stabilire il calendario e gli obiettivi del corso di scacchi sperimentale. Il modello prevede 30
ore con 20 lezioni da 1 ora e mezza.
L'evento sportivo a L'Espluga di Francoli (Spagna) dal 17 al 19 maggio 2019 ha incluso un
torneo di scacchi tra 12 classi di scuole locali, in Catalogna. Negli altri due giorni, i partner
hanno lavorato sull'indice del libro: "Modello di corso di scacchi per le scuole primarie
(ISCED 1)" e sulla divisione delle competenze per i vari paragrafi.
Questo libro (250 copie) è stato ad ottobre 2019 5 lingue (inglese, italiano, portoghese,
lettone e catalano) per un migliore utilizzo nei vari Paesi.

Le attività del capofila saranno il layout grafico, la stampa e la distribuzione del testo
"Modello di corso di scacchi per le scuole primarie (ISCED 1)". Dopo aver raccolto tutti i
documenti necessari, la Rete europea di scacchi a scuola sarà creata attraverso un
accordo di collaborazione tra I partner del progetto.

Questo progetto, inoltre, prevede due attività per un'efficace diffusione dei suoi risultati. La
prima attività viene svolta a livello locale a novembre 2019. In questa data si terrà 1
incontro locale con le parti interessate (Riga, Bragança, Sassari e L'Espluga di Francolì).

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La seconda iniziativa sarà a livello europeo e si terrà in Italia a Sennori il 15 novembre
2019.

Le organizzazioni nazionali organizzeranno e gestiranno gli incontri locali nei propri paesi
e inviteranno scuole, responsabili politici e imprese locali al fine di aumentare la
consapevolezza del progetto realizzato e al fine di promuovere lo sport come fattore per lo
sviluppo sociale ed economico. Tutti i tentativi saranno fatti per far partecipare all'evento
esperti di scacchi, istruttori, insegnanti e giocatori, in modo da aumentare l'impatto
dell'evento. All'incontro locale sarà distribuita tra i partecipanti la pubblicazione "Modello di
corso di scacchi per le scuole primarie (ISCED 1)".

L'incontro europeo a Sennori prevede un evento pubblico. Nell'evento pubblico la
pubblicazione verrà distribuita e verranno mostrati i risultati del progetto. Gli inviti a
partecipare saranno inviati a scuole, associazioni ed appassionati, ai responsabili politici
dell'UE in materia di sport e istruzione.

Il modello di insegnamento degli scacchi, stampato in 250 copie, sarà quindi presentato
alle associazioni di scacchi, agli enti di formazione e alle scuole. Inoltre, il modello sarà
disponibile online per il download sul sito web del progetto, sui social media e sui siti
affiliati al progetto. La pubblicazione verrà inoltre inviata, alla Commissione europea
nonché a tutti i ministri nazionali competenti dei paesi dell'UE.

Dopo la conclusione del progetto, verrà valutato l'impatto del progetto nei diversi Paesi. La
valutazione si concentrerà in particolare sul numero di associazioni e scuole affiliate alla
rete. L'incontro sarà inoltre dedicato a considerare le opportunità di promuovere corsi di
formazione e aggiornamento per tecnici basati sul modulo di insegnamento descritto nella
pubblicazione e creare così nuove opportunità di lavoro per tecnici sportivi, istruttori e
insegnanti di scuola. Dopo la riunione di valutazione, il sito Web del progetto diventerà il
sito Web di comunicazione della Rete europea di scacchi nelle scuole.

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MODELLO DI CORSO DI SCACCHI PER LE SCUOLE PRIMARIE
PARTE I
                               1.1 Analisi dei risultati dei questionari
                                Sergio Afonso e Maria Teresa Saraiva Da Silva

Questo capitolo evidenza i risultati dei questionari somministrati in Italia, Lettonia,
Portogallo e Spagna. In Italia sono stati intervistate 40 persone, negli altri Paesi 20
ognuno, per un totale di 100. Questi numeri sono in linea con l’idea iniziale del progetto.

                     20                           Italy
                                40                Latvia

                20                                Spain
                                                  Portugal
                          20

Grafico 1. Numero degli intervistati per ogni Paese partner.

Per quanto riguarda la caratterizzazione degli intervistati e l'analisi della variabile di
genere, i dati mostrano che la grande maggioranza degli intervistati era di sesso maschile.
Solo in Lettonia il numero delle interviste alle donne è superiore a quelle maschili.

Le fasce d'età più numerose degli intervistati sono quelle "tra 36 e 50 anni" e "tra 51 e 60
anni".

Per quanto riguarda l'attività professionale, la maggior parte degli intervistati sono
insegnanti, seguiti dagli istruttori.

Tabella 1: Attività professionali
                                 Spagna           Italia       Lettonia    Portogallo   Totale
Insegnanti                           5             24            13             13       55
Istruttori di                        5             16             7             7        35
scacchi
Giocatori di                         5               -            -             -         5
scacchi
Giornalisti                          5               -            -             -         5

                                                          8
Alla domanda sulla loro esperienza del gioco degli scacchi, la stragrande maggioranza ha
dichiarato di essere già esperta in tutti i paesi, tranne in Lettonia, dove la maggior parte
degli intervistati è inesperta.

Tabella 2: Esperienza
Esperienza       Spagna             Italia        Lettonia       Portogallo        Totale
Si                  16               38                6              20            80
No                   4               2                14               -            20

Abbiamo analizzato le risposte fornite dagli intervistati, in merito alle domande nel
questionario, iniziando con gli obiettivi pedagogici dell'introduzione degli scacchi e il
motivo principale per cui gli scacchi sono funzionali per l'apprendimento dei bambini.

In relazione agli obiettivi pedagogici dell'inclusione degli scacchi, la stragrande
maggioranza degli intervistati ritiene che gli obiettivi siano lo sviluppo delle competenze e
la promozione dell'inclusione. Una percentuale molto piccola considera che è un modo per
introdurre un nuovo sport nella formazione dei bambini, come mostrato nella tabella
seguente.

Tabella 3: Obiettivi
              Obiettivi                   Spagna      Italia   Lettonia Portogallo       Totale
A – Introdurre un nuovo sport nel            -          7         3           -             10
contesto educativo
B – Consentire lo sviluppo dello             3          5         -           17            25
sport con uno strumento di
inclusione sociale
C – Aumentare le abilità degli               17        28        17           3             65
studenti

Abbiamo analizzato le risposte riguardo la possibilità dell’introduzione del gioco degli
scacchi nelle scuole ed abbiamo avuto una risposta unanime (tabella 4).

Tabella 4: Pensi che gli scacchi debbano essere introdotti nelle scuole?
Introduzione      Spagna          Italia   Lettonia    Portogallo     Totale
degli
scacchi
nelle scuole
Si                  20              40       20             20         100
No                   -               -         -             -           -

                                                  9
Per quanto riguarda il modo migliore per motivare gli studenti ad imparare gli scacchi,
alcuni intervistati citano delle strategie comuni, vale a dire: utilizzare approcci diversi che
stimolano la passione per il gioco; utilizzare le nuove tecnologie e lavorare con la
motivazione intrinseca degli insegnanti.

Già sulla questione di come gli studenti possano essere motivati ad apprendere meglio gli
scacchi, le risposte erano concordi nel citare strategie come il “cooperative learning” per
esercitarsi, raccontare gli aspetti storici degli scacchi, creare gruppi di scacchi per
combattere il bullismo e lo stress, creando interessanti lezioni su misura per l'età degli
alunni, demistificando la convinzione che gli scacchi siano un gioco d'élite, sviluppando
strategie specifiche per il follow-up, presentando un profilo comunicativo, amichevole,
motivante e gratificante. Sono state incluse anche le risposte: incoraggiare lo spirito
competitivo, esplorare le emozioni dei bambini, coinvolgere pienamente i bambini
fisicamente e psichicamente, utilizzare le piattaforme web, far sentire agli studenti di avere
un ruolo attivo, lasciare che i bambini giochino a scacchi con coetanei, esercitarsi con
situazioni semplici adatte all'età degli alunni, come raccontare storie e presentare problemi
emblematici che stimolano la curiosità.

Anche il lavoro sulla motivazione intrinseca degli insegnanti è stato menzionato come un
aspetto molto importante, insieme al lavoro sulle abilità psicomotorie con bambini tra i 4 e i
7 anni.

Questa somministrazione di questionari ha permesso di verificare che la maggior parte
degli intervistati ritiene che il vero significato degli scacchi sia quello di uno sport associato
all'arte.

Abbiamo chiesto il significato del gioco degli scacchi, la maggioranza ha risposto che lo
considera un gioco (vedi tabella seguente)

Tabella 5: Che cosa significano gli scacchi per te?
Che cosa                  Spagna          Italia      Lettonia   Portogallo    Totale
significano gli
scacchi per te?
A - Uno sport                 -              7          3              -         10
B - Un’arte                  3               5           -            17         25
C - Un gioco                 17             28          17             3         65
D - Una scienza

La maggior parte degli intervistati ha risposto che l’età migliore per iniziare a giocare a
scacchi sia tra 6 e 7 anni (vedi tabella seguente).

Tabella 6: Età migliore per iniziare ad apprendere gli scacchi
A    quale    età    si    Spagna         Italia Lettonia Portogallo            Totale
dovrebbe iniziare ad
apprendere          gli
scacchi?

                                                 10
A - Da 3 a 5 anni              8            6          4          4         22
B - Da 6 a 7 anni             12           30         11         16         69
C - Da 8 a 10 anni                          4          5                     9
D – Dopo gli 11 anni

Riguardo le maggiori difficoltà per l’insegnamento degli scacchi, la grande maggioranza
delle risposte pone l’accento sull’educazione professionale degli insegnanti (vedi tabella
seguente).

Tabella 7: Quali sono le difficoltà più rilevanti nel gestire l’insegnamento degli
scacchi nelle scuole?
Le difficoltà più rilevanti Spagna     Italia   Lettonia Portogallo Totale
nel gestire l’insegmaneto
degli scacchi nelle scuole
A - Rischi nel trovare
                               4         27         5          -       36
risorse economiche
B - Il contest culturale e
                               2         8          -          7       17
sociale
C - La preparazione
professionale degli           10         17        14         12       53
insegnanti
D - Attrezzature e material
                               2         2          -          -        4
per svolgere le attività
E - Supporto formativo
                               2         13         4          2       21
delle Istituzioni

                                           11
1.2 Perchè gli scacchi a scuola?
                                      Marta Amigó Vilalta

La nostra società è in costante cambiamento, con un'importante evoluzione tecnologica
che crea il problema di quali professioni ci saranno in un prossimo futuro. Per affrontare
questo futuro (in effetti, potremmo già parlarne come presente), gli esperti parlano
dell'importanza di essere flessibili, fantasiosi e di saper lavorare in gruppo.

Pertanto, la scuola ha la sfida e il dovere di fornire ai bambini strumenti che consentano
loro di svilupparsi al meglio e di affrontare con successo la loro vita quotidiana: saper
adattarsi a nuove situazioni, avere pensieri critici, prendere decisioni, essere in grado di
contemplare diverse soluzioni per affrontare un problema, essere fantasiosi,
intraprendenti, accettare i propri errori e vederli come un'opportunità per imparare, rilevare
punti di forza e punti deboli in una situazione, lavoro di squadra, empatia, rispetto,
resilienza, essere in grado di ascoltare...

Tutto questo (e molte altre abilità e valori) può essere sviluppato e allenato attraverso gli
scacchi, in modo giocoso e con gli studenti che partecipano attivamente
all'apprendimento. Gli scacchi sono un'attività molto trasversale, una prova di ciò, è il fatto
che viene compreso in diverse categorie quando le persone ne parlano: sport, gioco,
scienza, arte...

Grazie al suo potenziale come strumento educativo, molti paesi hanno integrato gli
scacchi nel loro sistema educativo e, in questo modo, contribuiscono alla formazione dei
cittadini con uno spirito critico e competente nella loro vita quotidiana.

Nel febbraio 2012, il Parlamento europeo ha pubblicato una dichiarazione agli Stati
membri proponendo di introdurre il programma "Scacchi a scuola" nei loro sistemi
educativi.

Questa proposta è supportata da numerosi studi condotti nel corso di molti anni. Gli studi
hanno concluso che gli scacchi sono uno strumento eccellente per sviluppare abilità e
valori, ma anche uno strumento per combattere le malattie neurodegenerative come
l'Alzheimer.

Alcuni di questi studi sono stati inclusi in una ricerca di Robert Ferguson pubblicata nel
1995: "Riepilogo della ricerca sugli scacchi nell'istruzione". In questo lavoro si possono
trovare informazioni molto interessanti che mostrano come gli studenti che avevano fatto
gli scacchi durante le ore di scuola erano migliorati più di quelli che non lo avevano fatto in
vari campi come la matematica, la comprensione della lettura e l'autostima.

Nell'ambito del progetto "Imparare a pensare", condotto in Venezuela all'inizio degli anni
'80, si è osservato, ad esempio, che vi era un trasferimento di pensieri sugli scacchi ad
altre materie e situazioni, il che è molto interessante in un contesto educativo.

                                              12
In un altro studio, durato quattro anni, sono stati introdotti gli scacchi in oltre 100 scuole
statali a New York. I risultati hanno dimostrato che, gli studenti che avevano fatto gli
scacchi, hanno migliorato notevolmente la loro fiducia e autostima, così come il pensiero
razionale, le capacità cognitive e comunicative e il riconoscimento dei modelli. Il risultato
più notevole fu un evidente miglioramento delle capacità di lettura, negli studenti che
avevano fatto gli scacchi rispetto a quelli che non lo avevano fatto. Questo è stato molto
sorprendente, perché in precedenza gli scacchi erano sempre stati associati al campo
matematico e non a quello linguistico.

Gli autori credono che ciò avvenga perché una lettura completa e un buon gioco degli
scacchi sono attività complesse che condividono procedure mentali simili:

● 1° step: osservazione e decodifica di ciò che viene catturato visivamente.
● 2° step: integrazione delle informazioni in un contesto per ottenere significato, correlare
le informazioni. Un brano o una parola assume un significato reale quando lo integriamo in
un contesto, il che ci consente di interpretarlo.

● 3° step: prendere decisioni. In entrambi i casi, dobbiamo prendere una decisione (negli
scacchi per quanto riguarda le mosse di ognuno; nella lettura la decisione riguarda
l'interpretazione o potrebbe anche riguardare l’intonazione nella lettura ad alta voce).
E’ molto interessante cosa dice John Dewey1 riguardo al "Metodo del problem solving”.
Secondo Dewey, sia nelle nostre vite che negli scacchi affrontiamo problemi che devono
essere risolti e, in entrambi i casi, i passaggi per risolverli sarebbero gli stessi:
● Comprensione della complessità del problema

● Definizione del problema
● Prendere in considerazione suggerimenti o ipotesi

● Riconoscere le conseguenze di ciascuna ipotesi
● Selezione dell'ipotesi per risolvere il problema
I bambini che sono abituati ad applicare questa sequenza per risolvere un problema in una
partita a scacchi, molto probabilmente trasferiranno questo modo di agire in altre situazioni
della vita, usando l'abitudine di pensare alle diverse ipotesi e conseguenze prima di
prendere la decisione finale su una determinata questione.
Negli ultimi anni sono stati condotti ulteriori studi. Due importanti ricerche hanno avuto
luogo presso l'Università di La Laguna (Tenerife, Spagna), dove i ricercatori Ramon
Aciego, Lorena García e Moisés Betancort hanno concluso che gli scacchi aiutano a
sviluppare l'intelligenza emotiva.

1
 John Dewey (1859-1952), filosofo ed educatore, ha disegnato la filosofia dello sperimentalismo. Un
sostenitore del cambiamento sociale e della riforma dell'istruzione, ha fondato la New School for Social
Research. Autore di oltre 1.000 testi di psicologia, filosofia, teoria dell'educazione, cultura, religione e
politicas. Fonte: https://www.biography.com/scholar/john-dewey

                                                    13
Nel 2012 i ricercatori hanno confrontato studenti che giocavano a scacchi e studenti che
giocavano a calcio e basket (tutti come attività extracurriculare). I risultati hanno mostrato
che gli studenti che avevano praticato gli scacchi avevano sviluppato capacità cognitive
diverse in misura maggiore, avevano un migliore sviluppo socio-personale e una migliore
capacità di affrontare i problemi e risolverli.
Nel 2016 hanno pubblicato un secondo studio con tre grandi gruppi di studenti:

1. Studenti formati con scacchi educativi (scacchi legati ad altre materie e finalizzati allo
sviluppo globale dello studente).
2. Studenti che sono stati addestrati negli scacchi sportivi (l'obiettivo è aiutarli a diventare
buoni giocatori di scacchi, quindi le lezioni sono più tecniche).

3. Studenti che hanno giocato a calcio o a basket.
In questa seconda ricerca, i risultati non solo hanno mostrato che gli studenti che avevano
praticato scacchi erano migliorati più di quelli che avevano fatto calcio o basket, ma anche
che la metodologia usata era un fattore molto importante, dal momento che il gruppo che
aveva fatto gli scacchi in modo didattico/educativo aveva superato, in un gran numero di
aspetti, il gruppo che aveva una formazione di scacchi più tecnica. Ciò potrebbe essere
osservato in dimensioni quali: miglioramento dell'adattamento personale, diminuzione dei
sentimenti di auto-deprezzamento, tristezza e preoccupazione, miglioramento
dell'adattamento scolastico, interesse per l'apprendimento, migliore soddisfazione con gli
insegnanti, miglioramento delle relazioni sociali ...

Pertanto, "se l'allenamento degli scacchi si concentra solo su aspetti teorici, il suo effetto è
limitato alle procedure cognitive di base, come attenzione e memoria. Tuttavia, quando
l'allenamento degli scacchi è inquadrato in una metodologia basata sull'apprendimento
significativo, la partecipazione attiva degli studenti e la conoscenza e lavoro di abilità
emotive, si acquisisce un significativo aumento delle competenze cognitive (associazione,
analisi, sintesi, pianificazione, anticipazione ...)."2

Un'altra ricerca molto interessante, pubblicata nel 2016 su “Revista de psiquiatria y salud
mental”, mirava a esaminare l'efficacia degli scacchi come opzione di trattamento per i
bambini con ADHD.3
Pur riconoscendo che c'è ancora molta strada da fare e indagare in questo campo, gli
autori hanno concluso che i risultati sono a favore dell'uso degli scacchi come strumento
per trattare l'ADHD. Gli student con ADHD che hanno preso parte a questo studio, sono
migliorati in diversi aspetti come l'attenzione, la diminuzione dell'iperattività e le migliori
relazioni sociali.

2
 Aciego, Ramon; Garcia, Lorena, Betancort, Moses (2016). Efectos del método de entrenamiento en
ajedrez, entrenamiento táctico versus formación integral, en las competencias cognitives y sociopersonales
de los escolares. Universidad de La Laguna, Tenerife. Universitas Psychologica (2016).
3
 Blasco-Fontecilla H et al (2016) Efficacy of the Chess training for the treatment of ADHD: A prospective,
open label study. Revista de psiquiatria y salud mental, Jan-Mar;9(1):13-21.

                                                   14
L'Università di Girona, che ha partecipato al programma "Scacchi nella scuola" che si è
svolto in Catalogna dal 2012, ha anche studiato (2013-2015) come gli scacchi influenzano
le aree matematiche e linguistiche dello studente. Lo studio ha mostrato che gli studenti
che avevano fatto gli scacchi per un anno e mezzo erano migliorati più di quelli che non ne
avevano fatto. Questa stessa Università ha anche condotto un'indagine per scoprire il
grado di soddisfazione degli insegnanti della scuola primaria che svolgono lezioni di
scacchi durante l'orario scolastico e l'attività è stata giudicata favorevole da oltre l'80% dei
partecipanti.
Potremmo anche parlare della teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner,
psicologo e professore dell'Università di Harvard, pubblicata nel 1983.
Secondo Gardner, ci sono otto tipi di intelligenze (verbale-linguistica, logico-matematica,
spaziale-visiva, musicale, corporea-cinestetica, intrapersonale, interpersonale e
naturalistica) ed ognuno ne sviluppa qualcuna più delle altre. A tale proposito, vediamo
che quasi tutte possono essere allenate chiaramente attraverso gli scacchi, o perché è
implicito nella pratica del gioco stesso o perché progettiamo attività specifiche per lavorarci
su in classe.
Pertanto, vediamo che gli scacchi hanno coinvolto una vasta gamma di aspetti che, se
lavoriamo, possono contribuire a rendere i nostri studenti più competenti. Impareranno
giocando. Gli scacchi sono un gioco di cui possono godere e trarre vantaggio per tutta la
loro vita, dato che possono essere praticati a qualsiasi età.
Non dovremmo dimenticare il lato aggregativo degli scacchi. Gli scacchi sono un
linguaggio universale e questo significa che due persone che non si capiscono usando la
lingua, possono comunicare e stabilire una relazione attraverso il gioco. Gli scacchi
stabiliscono un dialogo tra due persone senza la necessità di parlare. Durante il gioco, il
giocatore non deve solo essere consapevole delle sue mosse, ma anche di quelle degli
altri, per cercare di capire cosa significa, cosa intende ottenere con le sue mosse.
Il ricercatore e scrittore Jorge Wagensberg ha detto che gli scacchi ti insegnano ad
ascoltare, perché uno non può fare ciò che vuole senza tener conto dell'altro. A scuola,
questo fatto ci aiuta a lavorare su autocontrollo, empatia, riflessione e pazienza, nonché
sul rispetto delle regole.
In conclusione, dobbiamo dire che siamo fortunati perché giocare a scacchi è un'attività
molto semplice in tutti i sensi. Non abbiamo bisogno di installazioni specifiche e
l'investimento economico richiesto è minimo; il materiale è economico e di lunga durata.
Questo li rende un'attività facile da svolgere per qualsiasi scuola che intenda farlo.
Inoltre, qualsiasi insegnante che è disposto può svolgere l'attività con successo in classe,
poiché non è necessario disporre di un livello elevato di competenza per introdurre gli
scacchi a scuola. Devi solo conoscere le regole del gioco e avere la creatività e la
pedagogia che gli insegnanti hanno già a causa del loro lavoro.
Con questo libro, vogliamo fornirti le conoscenze necessarie e alcune proposte di attività,
per incoraggiarti a introdurre gli scacchi nelle tue scuole e sfruttare tutti i vantaggi che
offre!

                                              15
1.3 Come usare il libro: Metodologia
                                      Sebastiano Paulesu

Lo scopo del presente libro è quello di insegnare il gioco degli scacchi ai bambini che
iniziano a frequentare la scuola primaria (quindi presumibilmente di età tra i 5 e i 7 anni).
L’età è naturalmente puramente indicativa: a qualsiasi età i principianti (coloro che devono
imparare le regole) si trovano all’incirca nella stessa siuazione. Ciò che è importante è
favorire un interesse verso la spiegazione, che allontani l’idea che gli scacchi siano difficili.
Il gioco degli scacchi, infatti, pur godendo fama di gioco complicato può essere reso
semplice con alcuni espedienti metodologici, quali quelli che proponiamo a titolo
esplicativo nel libro.
Prima è però necessaria qualche premessa di ordine pedagogico e didattico. Quando si
insegna ai bambini così piccoli non ci si deve mai dimenticare delle fasi della psicologia
dello sviluppo (indicate da Jean Piaget ed universalmente riconosciute) e pertanto si deve
aver cura di presentare sempre gli argomenti in modo che essi possano comprenderli. Si
raccomanda un rapporto empatico coi bambini: ci si deve immedesimare nelle loro
difficoltà di apprendimento e cercare di variare la didattica cercando l’accesso psicologico
privilegiato dagli interlocutori (Howard Gardner ha illustrato la teoria delle intelligenze
multiple e un notevole contributo ha fornito anche Daniel Goleman con i suoi libri
sull’intelligenza emotiva).
Ciò che un buon insegnante deve fare è trovare la migliore modalità di apprendimento dei
bambini: a volte può essere cinestesica (apprendimento col corpo), a volte visiva
(apprendimento per immagini), a volte uditiva (apprendimento classico, tramite istruzioni
vocali), a volte procedurale (pensiero computazionale, tramite sequenze logiche o mappe
concettuali). Per questi motivi la nostra proposta didattica cerca di cogliere tutti gli aspetti
cruciali dell’apprendimento e parte proprio dal lavoro col corpo nella scacchiera gigante: i
bambini, giocando, prima fanno e poi capiscono. Un particolare ringraziamento per la
condivisione di questa importante metodologia deve essere tributato ad Alessandro
Dominici e le sorelle Claudia e Irene Pulzoni (ASD Alfiere Bianco srl) che hanno sviluppato
il lavoro pionieristico di Alessandro Pompa ad un livello mondiale, con materiali didattici
tradotti in quattro lingue, con convegni internazionali sul tema e con l’esperienza di
CASTLE (Giocomotricità, piattaforma web e scacchi classici a tavolino) per l’Erasmus+
pluripremiata dalle istituzioni europee.
Nel libro saranno dunque presenti idee esemplificative su come interagire nelle scacchiere
giganti veicolando di volta in volta i contenuti che saranno poi riproposti nell’esperienza
con le scacchiere murali (o multimediali) e su quelle a tavolino.
Le unità di apprendimento avranno dunque questa molteplicità di suggerimenti pedagogici:
oltre ai giochi su scacchiera gigante saranno indicate – per ogni pezzo degli scacchi –
delle attività da svolgere sulle LIM (Lavagne interattive multimediali), verranno raccontate
favole e leggende sugli scacchi, ma anche aneddoti storici per incuriosire la loro
immaginazione, infine saranno proposte sempre attività finalizzate al gioco sulle
scacchiere da banco o altre attività a tavolino. Ecco dunque il nostro obiettivo: non un altro

                                               16
libro o manuale sugli scacchi, ma un vero e proprio approccio scolastico all’insegnamento
del gioco come strumento utile per la trasversalità delle competenze e abilità.

Per quanto appena detto si è pensato di organizzare il libro (dalla seconda parte in poi)
evidenziando con una icona al lato i paragrafi relativi alle varie attività didattiche, a
seconda che si tratti di attività sulla scacchiera gigante (la cui icona sarà appunto di
bambini che giocano), oppure della scacchiera murale o LIM (l’icona sarà quella di un
maestro), che si tratti di attività di racconto storie (l’icona sarà dunque un libro) o ancora
che si tratti del gioco a tavolino (in questo caso l’icona sarà una scacchiera), secondo la
legenda qui di seguito riportata:

            Le attività descritte nel paragrafo sono su scacchiera gigante.

            Il contenuto del paragrafo si riferisce ad attività di lezioni frontali.

            Il paragrafo parla di storie, fiabe o filastrocche da raccontare ai bambini.

            Le attività mostrate sono da svolgere su scacchiera.

In ogni lezione della seconda parte saranno indicati i materiali necessari, lo scopo che si
intende raggiungere e – appunto – con l’ausilio delle icone suddette dei suggerimenti sulla
modalità della lezione stessa. Inoltre, a beneficio degli insegnanti (per i quali questo libro è
stato ideato) saranno presenti delle immagini (poster) da fotocopiare e mettere sulle pareti
dell’aula, per facilitare il rinforzo visivo dei bambini. La stessa cosa suggeriamo di fare per
le storie e le filastrocche, oppure i disegni che i bambini possono fare durante le attività.

                                                17
Il presente manuale infatti non vuole essere esaustivo, ma indicare giusto alcune linee
guida metodologiche per impostare delle lezioni interattive coinvolgenti. L’augurio che tutti
noi istruttori coinvolti (ognuno dei quali ha sviluppato una proposta di lezione) è che gli
insegnanti colgano l’interdisciplinarietà degli argomenti e contribuiscano grazie alla loro
fantasia con ulteriori esempi. Agli insegnanti è lasciata anche la discrezione sulla durata
della spiegazione rispetto alla componente di gioco pratico (ma il nostro orientamento è
comunque quello di non superare mai la metà del tempo a disposizione: i bambini hanno
bisogno di giocare!).
Altra doverosa avvertenza: dopo aver svolto tutte le lezioni è sempre possibile tornare a
quelle precedenti, sia per un necessario ripasso degli argomenti, ma anche perché spesso
le lezioni avanzate proposte in ogni capitolo hanno bisogno di informazioni che sono
trattate in altre parti. Per esempio, alcune attività proposte richiedono l’utilizzo dei pedoni:
è evidente che sono attività da svolgere dopo aver spiegato il movimento del pedone, che
per complessità abbiamo lasciato per ultimo. Ancora, nella terza parte, che dovrà pertanto
considerarsi di lezioni avanzate, abbiamo voluto fornire alcuni consigli generali per iniziare

                                              18
bene la partita: si tratta solo di consigli per evitare che i bambini perdano troppo
rapidamente e si sentano frustrati o non portati per il gioco. Bisogna sempre incoraggiare il
loro impegno, la loro collaborazione (la partita inizia sempre con una stretta di mano e
finisce amichevolmente con un’altra stretta di mano) e la loro gioia di giocare insieme. Il
libro è completato da una panoramica storica del gioco degli scacchi che ha migliaia di
anni di riferimenti storici, e con una carrellata di foto del progetto da parte delle
associazioni partner.

                                             19
PARTE II
                          2.1 LA SCACCHIERA ED I PEZZI
                                     Josep Serra Palomar

            Materiale

Per questo capitolo abbiamo bisogno di:
    Scacchiera e pezzi (fino alla metà del numero di alunni che abbiamo).
    Una scacchiera murale ed una scacchiera gigante per il pavimento che ci aiuterà a
      svolgere le attività per l’intero gruppo classe, simultaneamente.
    Fotocopie di scacchiere vuote, fino al doppio degli studenti che abbiamo.

Obiettivi
    Conoscere e padroneggiare la scacchiera.
    Identificare i pezzi degli scacchi e la loro posizione iniziale sulla scacchiera.

Questa è la prima lezione, è importante sottolineare l'importanza della cooperazione dei
bambini: rispettare i turni propri e degli altri.
Essere in grado di padroneggiare la scacchiera significa muoversi in sicurezza tra
traverse, colonne e diagonali, oltre a differenziare questi tre elementi. Significa anche
essere in grado di identificare le caselle che incrociano colonne e traverse corrispondenti,
introducendo, allo stesso tempo, il concetto delle coordinate.

1. Presentazione della scacchiera
Prima di presentare gli elementi necessari per giocare a scacchi, possiamo iniziare
ponendo alcune domande per effettuare una valutazione iniziale e conoscere le
conoscenze precedenti dei nostri studenti:
● Qualcuno conosce la scacchera? Che cos'è? Chi ce l'ha a casa?
● Qualcuno di voi gioca già a scacchi? Con chi giochi di solito?

Per lavorare con gli studenti, sottolineeremo sempre la sequenza: Osservare-Pensare-
Giocare. Lo ripeteremo il maggior numero di volte possibile. Lo scopo è che ogni studente
agisca in questo modo, ciò significa: prima osserva, poi pensa a cosa vuoi fare e cosa
puoi fare. E infine, fallo, accettando il risultato di ciò che accade.

                                              20
Presentazione della scacchiera:

                                          Osservazioni:
                                          - Ha caselle bianche e nere.
                                          - Posizione della scacchiera: la casella bianca sul
                                          lato destro del giocatore.
                                          - La scacchiera ha colonne, traverse e diagonali.
                                          - Ogni traversa, orizzontale o verticale contiene
                                          caselle bianche e nere.
                                          - Le caselle di una diagonale sono tutte dello
                                          stesso colore: o tutte bianche o tutte nere.

        TRAVERSA                         COLONNA                        DIAGONALE

2. Il nome delle caselle

Ricorderemo agli alunni che ci sono otto traverse ed otto colonne.
Dopo aver fatto questo, nomineremo ogni traversa.
Ognuno di noi ha un nome e siamo riconosciuti tramite questo, ma non conosciamo il
vestito, i capelli, le scarpe o la valigia. Ci identifichiamo con il nostro nome.

Per cominciare, osserveremo la scacchiera e noteremo quanto segue:
● Osservare che ogni traversa abbia un numero.
● La prima traversa ha il numero 1, sarà la prima traversa. La seconda traversa ha il
numero 2, sarà la seconda traversa. E così via fino alla traversa 8, sarà l'ottava.
● Esaminiamo le traverse, da 1 a 8.
● Noi siamo abituati a dire 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1, Avanti e indietro.
● Osserviamo come ogni colonna abbia una lettera.
● La prima colonna ha la lettera a, sarà la colonna a. E così via fino all'ottava colonna che
ha la lettera h, sarà la colonna h.
● Esamineremo l'alfabeto A, B, C, D, E, F, G, H.

                                              21
● Esaminiamo le colonne dalla a alla h.
● Ci abituiamo a dire A, B, C, D, E, F, G, H e H, G, F, E, D, C, B, A, avanti e indietro.
● Indichiamo una traversa e chiediamo quale sia. Ad esempio, puntiamo alla quinta
traversa.
● Puntiamo ad una colonna e chiediamo quale sia. Ad esempio, puntiamo la colonna f.
● Facciamo un esercizio di memoria. Identifica la traversa con un numero, quindi la
traversa f è la sesta. Lo proviamo.
● Puntiamo ad una casella di intersezione e chiediamo il suo nome: f5.
● Lo pratichiamo. Indichiamo una casella e chiediamo come si chiama. Lo ripeteremo più
volte. Ad esempio, indicando la casella nella terza traversa e colonna d. Gli alunni devono
dire d3.
● Lo faranno anche gli studenti in gruppi di quattro.
● La colonna è l'ascissa e la traversa è l'ordinata.
● Abbiamo già le coordinate.
● Innanzitutto, diciamo la colonna e dopo la traversa, f5.
● Ora possiamo parlare delle coordinate per identificare una casella.

Il nome della storia delle caselle
Per lavorare sulle coordinate con gli studenti, possiamo farlo attraverso una breve storia,
al fine di motivarli e aiutarli a capirlo meglio.

C'era una volta, il Paese degli scacchi, che aveva solo due colori, i pezzi vivevano e
viaggiavano attraverso le caselle, ma a volte non riuscivano a trovare i luoghi perché
erano tutti molto simili (tutti le caselle sono bianche o nere). Un giorno, hanno avuto un
incontro per cercare di risolvere il problema, e qualcuno ha avuto l'idea di mettere i numeri
sulle strade orizzontali, per trovarli più velocemente. Le strade orizzontali sono chiamate
traverse e troviamo la prima traversa, la seconda traversa, la terza traversa... (ditele tutte,
con l'aiuto degli alunni, mentre le segnate con un dito).

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Quindi, poiché era ancora difficile trovare i luoghi, qualcuno ha avuto l'idea di mettere le
lettere sulle strade verticali. Pertanto, troviamo la Colonna a, la Colonna b, la Colonna c,...
(Fai la stessa procedura che hai fatto con le traverse).
Quindi, ora sarebbe molto facile trovare la casa di qualcuno che si stava cercando; si
dovrebbe solo controllare dove la Colonna (con una lettera) incrocia la traversa
corrispondente (con un numero).
Da quel giorno, nel paese degli scacchi, nessuno si perse più, perché ogni posto aveva un
nome proprio.

L'insegnante fa degli esempi sulla scacchiera murale:
● Mettiamo un pezzo in una casella e gli studenti devono dire quale casella è.
● Chiamiamo una casella e gli studenti devono inserirvi un pezzo o un piccolo oggetto
(gomma, clip ...).

3. I pezzi
Ricontrolla la sequenza “Osserva-Pensa-Gioca”.

Osservazioni:

● Ci sono sempre 2 giocatori con gli stessi pezzi.

● Il posizionamento iniziale è sempre lo stesso.

● I pezzi sono tutti diversi e possono fare cose diverse (vedremo le loro mosse lungo il
percorso)

● I pezzi sono i seguenti: pedone, Torre, Cavallo, Alfiere, Re e Regina.

Il nome di ogni pezzo, dove sono collocati e quanti ce ne sono.

Ai bambini piace conoscere tutti i pezzi del gioco degli scacchi fin dall'inizio. Vogliono
giocare e fare attività con tutti loro. Anche se, impareranno come si muovono uno per uno
e, a poco a poco, li presenteremo tutti all'inizio e faremo alcune attività per familiarizzare
con loro.

Possiamo chiedere se qualcuno degli studenti conosce il nome dei pezzi degli scacchi.
Successivamente, li mostreremo uno per uno e diremo il loro nome.

Ora, fare qualche esempio di come lavorare con il pedone. Ma le stesse domande e
osservazioni possono essere fatte con tutti gli altri pezzi

Il Pedone

● Prendiamo il pezzo e lo mostriamo agli studenti.

● Qualcuno conosce il suo nome?

● Quanti ce ne sono? Ce ne sono otto bianchi e otto neri

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● Dove li metti per iniziare il gioco? Tutti e otto i pedoni bianchi sono posti nella seconda
traversa, uno accanto all'altro. I pedoni neri sono posti nella traversa sette, tutti e otto
affiancati.

● Qualcuno sa come questo pezzo viene chiamato in un'altra lingua?

● Li inseriremo sulla scacchiera murale, mentre diciamo: i pedoni bianchi sono posizionati
nelle caselle a2, b2, c2, d2, e2, f2, g2 e h2. I pedoni neri si trovano in a7, b7, c7, d7, e7,
f7, g7 e h7.

Pezzo                   Totale                        Posizione               Caselle
                    ⚪             ⚫              ⚪            ⚫             ⚪        ⚫

Pedone       8               8            traversa 2          traversa 7   a2, b2,   a7, b7,
                                                                           c2, d2,   c7, d7,
                                                                           e2, f2,   e7, f7,
                                                                           g2, h2    g7, h7

Torre        2               2            traversa 1          traversa 8   a1, h1    a8, h8

Cavallo      2               2            traversa 1          traversa 8   b1, g1    b8, g8

Alfiere      2               2            traversa 1          traversa 8   c1, f1    c8, f8

Regina       1               1            traversa 1          traversa 8   d1        d8

Re           1               1            traversa 1          traversa 8   e1        e8

                                      IL NOME DEI PEZZI

Catalano    Spagnolo       Inglese       Italiano       Portoghese         Lettone

peó         Peon           pawn          pedone         peào               bandinieks

torre       Torre          rook          torre          torre              tornis

cavall      Caballo        knight        cavallo        cavalo             zirgs

alfil       Alfil          bishop        alfiere        bispo              laidnis

dama        Dama           queen         donna          senhora            dama

rei         Rey            king          re             rei                karalis

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Attività

4. Scacchiera gigante
Questa attività si svolge con la scacchiera gigante.
L'obiettivo è controllare i movimenti psicomotori, come andare avanti, indietro, spostarsi
verso destra e verso sinistra, riconoscendo l'alternanza di colore, bianco e nero, ma anche
di pari e dispari.

Questa attività può anche aiutarci a consolidare il concetto di traversa, colonna e
diagonale. Possiamo chiedere agli studenti di andare in una traversa specifica, o su una
diagonale bianca... E possiamo anche chiedere loro di andare in un casella specifica.
Possiamo proporre a 8 bambini alla volta di occupare una traversa o una diagonale.
Inoltre, possiamo proporre ai bambini di posizionarsi su una casella bianca, quindi (a un
segnale stabilito) di passare a una nera.

Chiederemo allo studente di arrivare in una casella e gli diremo "avanti di due caselle" o "a
destra di tre caselle" oppure diremo anche loro "vai alla casella c3" o "Ora devi andare in
f6". Chiederemo se devono spostarsi in diagonale e, in tal caso, osserveremo il colore
delle caselle.

“Dettatura” delle caselle
Questa attività verrà svolta utilizzando le scacchiere.
L'insegnante darà istruzioni sugli oggetti che gli studenti inseriranno nelle caselle.

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Esempi:

● Gli studenti che giocano con pezzi bianchi inseriscono una gomma in e2.
● I giocatori con il nero posizionano una bottiglia in d7.

● I giocatori con il bianco posizionano una clip su b3.

Gioco del bingo

Ogni studente avrà una scacchiera con stelline in alcuni caselle. Le caselle
contrassegnate da una stellina saranno considerati raggiunti.

Gli studenti segneranno con una croce le caselle estratte. Gli studenti possono esclamare
COLONNA, TRAVERSA, GRANDE DIAGONALE quando hanno una linea completa tra
croci e stelline. Quando uno ha tutte la scacchiera segnata, lui o lei dirà "Bingo!".

Per rendere il gioco più breve, potremmo anche apportare modifiche: ad esempio,
potremmo dire che il vincitore è colui che completa per primo una traversa, una colonna
e/o una diagonale.

Scrivi il nome di ogni casella in una scacchiera vuota

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Useremo una fotocopia di una scacchiera. L'attività consiste nello scrivere il nome di ogni
casella. Da dove iniziamo? Dobbiamo iniziare tutti dallo stesso punto? Quante caselle
dobbiamo nominare? Due caselle possono avere lo stesso nome? Osserviamo e facciamo
notare loro se qualcuno lo fa per traverse. Li osserviamo e li facciamo capire se qualcuno
lo fa per colonne.
L'obiettivo è quello di finire con una scacchiera come quella nell'immagine
Colora le caselle su una scacchiera vuota
Dopo aver osservato la scacchiera ed averne parlato, è interessante che gli studenti
provino a colorarla. Useremo una fotocopia con una scacchiera vuota con nessuna delle
caselle dipinte, il che significa che tutte le caselle devono essere bianche.

Questa attività sembra molto semplice, ma è molto interessante perché non tutti gli
studenti lo faranno correttamente. Farlo correttamente richiede una buona capacità di
osservazione, seguire un ordine minimo ...

Vedremo lo studente metodico che colora le caselle in ordine (o per traverse, colonne o
diagonali; di solito lo fanno per traverse); vedremo chi è più disorganizzato e colora ad uno
ad uno dalla seconda traversa, poi in uno dalla settima traversa e così via, fino a quando
le caselle dello stesso colore si uniscono, anziché restare alternate; vedremo gli studenti
che usano più di 2 colori ....
È un esercizio interessante ed è parte del lavoro sulla capacità di osservazione e
pensiero; ci aiuta anche a conoscere meglio i nostri studenti e a rilevare le possibili
difficoltà che potrebbero avere.

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Posiziona i pezzi: la gara
Cerca di vincere: posiziona i pezzi sulla scacchiera nella posizione di partenza corretta il
più rapidamente possibile, senza che nessuno di essi cada a terra.

Indovina chi è fuori posto?
Si tratta di coprire gli occhi di una coppia e cambiare uno o più pezzi di posto. Il nostro
partner scoprirà i suoi occhi e dovrà controllare dove si trova l'errore e correggerlo.

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2.2 Il Re
                              Uldis Gravitis and Diana Matisone

Materiale
Per questa lezione abbiamo bisogno di:
    Una scacchiera per ogni studente
    Un Re (pezzo)
    Una scacchiera murale
    Una scacchiera gigante a terra ci aiuterà a svolgere le attività con la classe intera,
      simultaneamente.

Obiettivi
      Conoscere il pezzo principale: il Re
      Imparare come muovere il Re.

Il Re, il pezzo più importante, é il più alto e sembra un uomo con una corona sulla sua
testa.

Sui libri e nelle rappresentazioni grafiche, il Re sembra una corona reale con una croce.
Ogni giocatore ha un solo Re.

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Il Re può muovere in orizzontale, in verticale ed in diagonale, ma solo una casella alla
volta.
                                                            I Re non possono stare insieme

                                                                  I Re non si abbracciano! :)

                               Disegna come si muove il Re.

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2.3 La Torre
                               Uldis Gravitis e Diana Matisone

Materiale
      Scacchiera e pezzi (in base al numero degli alunni).
      Scacchiera murale.

Obiettivi
      Imparare come si muove la Torre.
      Imparare ad attaccare con una Torre di diverso colore e posizione al loro posto.

                                         La Torre può muoversi orizzontalmente e
                                         verticalmente.
                                         In ogni caso, se nelle direzioni consentite ci sono
                                         altri pezzi - tuoi o dell'avversario - la Torre non
                                         può saltarci sopra o posizionarsi nella stessa
                                         casella.

                                         Ma la Torre ha il diritto di catturare un pezzo di
                                         un colore diverso, che è nella sua direzione. La
                                         Torre, nei libri è rappresentata dalla lettera T.

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