Moda intimo: il reggiseno nella moda Autunno Inverno 2019 2020 e la sua storia
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Leggi l'articolo su beautynews Moda intimo: il reggiseno nella moda Autunno Inverno 2019 2020 e la sua storia Per sostenere il seno femminile sono stati usati vari tipi di tessuto per secoli. Il mosaico delle “ragazze in bikini” di Villa Romana del Casale in Sicilia, che risale al IV secolo d.C., raffigura una serie di giovani donne che indossano una sorta di reggiseno a fascia mentre praticano sport. Ma il reggiseno moderno, composto da due coppe, una fascia orizzontale e due spalline è il prodotto dei cambiamenti che hanno riguardato l’abbigliamento nel 19esimo secolo. Origini ed evoluzione del reggiseno In reazione ai corsetti restrittivi del 1850, i medici e le femministe iniziarono a battersi per un sostegno al seno più leggero che avrebbe facilitato la digestione e la respirazione. I prototipi dei primi reggiseni vennero prodotti e venduti in Inghilterra, America, Germania e Francia dal 1850 agli Anni 20. Nel primo periodo il reggiseno era una novità, e la silhouette a S della Belle époque che andava tanto di moda allora si otteneva più facilmente indossando corsetti e bustini (che assottigliavano il punto vita) che con un reggiseno. Ma la silhouette sarebbe cambiata, durante e dopo la Prima Guerra Mondiale: la zona del seno era meno enfatizzata, e il reggiseno era quindi più adatto a questo tipo di look, che fu adottato in modo particolare da una giovane élite. Negli Anni 20 il reggiseno cominciò ad assumere molte delle caratteristiche che possiede ancora oggi: le coppe con le taglie misurate in lettere, la chiusura con i gancetti e le spalline regolabili. Grazie a una migliore elasticità dei tessuti, ma anche a nuovi colori, disegni e modelli, il reggiseno divenne popolare fra le donne dai 17 anni in su. Quando il reggiseno fece la sua apparizione nei film di Hollywood (con i modelli a punta sfoggiati dalle sex symbol più famose) le importanti strategie di marketing messe in atto dai grandi magazzini aiutarono a rendere popolare l’indumento anche fra le classi più agiate. Le storiche Jane Farrell-Beck e Colleen Gau, autrici di Uplift: the Bra in America, scrivono che alle donne della forze armate americane veniva fornito un reggiseno come parte della propria uniforme durante la Seconda Guerra Mondiale, e che divenne presto un capo standard per le donne della classe media. Il reggiseno a siluro indossato da Jane Russell diede all’indumento la sua forma iconica in tutti gli Anni 50, e le pubblicità dell’epoca dimostrano che di solito veniva ancora indossato con un corsetto. L’avvento del “reggiseno sportivo” in questo periodo ampliò il mercato del reggiseno anche alle ragazze più giovani. Negli Anni 60 e 70 i corsetti erano spariti e l’aspetto del reggiseno era cambiato. Comfort e funzionalità erano la priorità, non certo il glamour delle sexy star del cinema. Alcune femministe videro nel reggiseno un simbolo della sottomissione della donna allo sguardo maschile e lanciarono un messaggio forte eliminandolo – un’immagine iconica delle proteste al concorso di Miss America nel 1968 creò il mito delle cosiddette “femministe brucia-reggiseni”. Ma la maggior parte delle donne continuò a indossarlo per comodità, necessità e scelta personale. Presto le donne iniziarono a preferire ai modelli con il ferretto i nuovi reggiseni in maglina elasticizzata, creati negli Anni 70 e 80 per le atlete. Il reggiseno moderno Il reggiseno sexy tornò di moda negli Anni 90 e nei Duemila, in gran parte grazie alla famosa campagna pubblicitaria della Wonderbra, quella di “Hello Boys", protagonista la supermodella Eva Herzigova ceca, oltre che agli Angeli di Victoria’s Secret. La prima sfilata del brand di lingerie si era svolta al Plaza Hotel di New York nel 1995, e nel 1999 l’evento venne trasmesso su Internet, preceduto da un teaser durante una pausa pubblicitaria del Superbowl di quell’anno; la sfilata online venne vista da due milioni di persone. Nel 2001, cominciò a essere trasmessa dai network TV, con ben 12 milioni di spettatori per la prima trasmissione. Brand come Frederick’s of Hollywood e Agent Provocateur, e performer come Dita Von Teese, hanno tutti sfruttato le peculiarità sexy dell’indumento, aiutando a popolarizzare lo stile “boudoir” e preparando la strada al successo di film come Cinquanta sfumature di grigio. In quel periodo gli stilisti iniziarono a giocare con il reggiseno come capo “outerwear”, da esibire, e non da nascondere. Nei vent’anni che seguirono il reggiseno è stato declinato in tutte le versioni possibili – senza spalline, senza ganci sul retro, senza coppe, imbottito o meno, rigido, elasticizzato… e non ci scandalizziamo più a vedere una donna indossarli come capo outerwear (alle sfilate PE18 Loewe, Louis Vuitton e Maison Margiela, fra gli altri, hanno lanciato il trend del reggiseno indossato sopra l’outfit). E anche la forma che il reggiseno conferisce al fisico è cambiata nel tempo: conica, push-up o naturale. Ma l’indumento base ha mantenuto la sua struttura originaria per più di un secolo ormai, e a meno che non venga escogitata un’alternativa davvero rivoluzionaria, sembra che il destino del reggiseno sia quello di restare per sempre nei nostri cassetti. Il 'bra' ieri e oggi pagina 1 / 18
Anne Bancroft in The Graduate - 1967 Embassy/Laurence Turman/Kobal/Shutterstock pagina 11 / 18
Iman in Jean Paul Gaultier - 1990 Rose Hartman pagina 12 / 18
Gianni Versace Primavera Estate 1992 Guy Marineau pagina 13 / 18
Pubblicità Wonderbra - 1994 Victoria's Secret Fashion Show 2001 Frank Micelotta Archive pagina 14 / 18
Loewe Autunno Inverno 2018 2019 Peter White pagina 15 / 18
Maison Margiela Primavera Estate 2018 Estrop pagina 16 / 18
Louis Vuitton Primavera Estate 2018 AFP Contributor pagina 17 / 18
Simone Rocha Autunno Inverno 2019 2020 Estrop pagina 18 / 18 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)
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