METEORITICA PER TUTTI - Da dove arrivano le meteoriti?
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Geologia METEORITICA PER TUTTI Da dove arrivano le meteoriti? 2a parte Riprendiamo il nostro viaggio sull’origine all’esplosione di un satellite dalla Terra; ai delle meteoriti che, nello scorso numero, rimasugli della materia iniziale che aveva si era fermato al punto fondamentale per lo dato vita al Sole, alle stelle ed ai pianeti; sviluppo della Meteoritica: ”l’accettazione alla condensazione di gas e vapori negli che le pietre potessero cadere dal cielo”. alti strati dell’atmosfera terrestre. Alcuni, i Con questa certezza la Meteoritica, che meno scientifici, per spiegare l’origine de- per troppo tempo aveva segnato il passo, gli aeroliti l’attribuivano addirittura ad un inizia una corsa inarrestabile verso scoper- fatto miracoloso, mentre altri, meno mistici te sempre più affascinanti. Il primo succes- e più razionali, optavano per l’esplosione di so è stato far capire a tutti gli scienziati che, un pianeta. concentrarsi solo sullo studio delle cose ter- rene era troppo limitativo per l’Uomo, egli Giuseppe Piazzi, Annibale de Gasparis aveva un Universo pressoché infinito da e la scoperta degli asteroidi scoprire. I più colpiti da questi cambiamenti furono gli studiosi del Cielo e delle Scienze All’inizio dell’800, aiutati da strumenti sem- della Terra che, per capire quali fenomeni pre più efficienti, gli astronomi puntavano i regolassero lo Spazio, dovettero diversifi- loro telescopi verso quella parte del cielo care la loro “visuale” abituale. Gli astronomi tra Marte e Giove dove, secondo la leg- cominciarono a studiare anche la Terra ed i ge di Titius-Bode, c’era un’anomalia sulla geologi a studiare anche il Cielo. progressione regolare delle distanze del Questa comunione d’intenti riuscì a snel- semiasse maggiore delle orbite dei pianeti lire notevolmente il processo necessario del Sistema Solare. Per dirla in breve, ci per passare dall’accettazione che i sassi doveva essere un pianeta che nessuno potessero cadere dal cielo, alla capacità di aveva ancora scoperto. Nell’osservato- identificarne i luoghi di provenienza. rio Reale di Palermo, il 1° gennaio 1801, L’inizio del processo non fu molto semplice il direttore, l’abate Giuseppe Piazzi (1746- poiché la maggior parte del mondo scien- 1826) scopre, proprio in quella zona, un tifico partiva dall’idea che il sistema Terra- corpo celeste del diametro di circa 1000km Luna fosse un sistema “chiuso”. Fiorirono che viene chiamato 1 Cerere. Il primo ed il così ipotesi che attribuivano l’origine degli più grande di quei corpi celesti che allora aeroliti (così inizialmente vennero chiamate erano chiamati corpuscoli o pianetini e che le meteoriti) all’eruzione di vulcani terrestri noi ora conosciamo come asteroidi. avvenute agli albori della storia della Ter- Il nostro abate, dopo alcuni giorni di osser- ra; all’eruzione di vulcani lunari di potenza vazione, sperava di aver trovato il pianeta tale da scagliare queste pietre nello spazio mancante ma, con la modestia tipica della vincendo il campo gravitazionale lunare; sua categoria, nei documenti ufficiali aveva 34 L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Geologia scritto di aver scoperto un’ordinaria come- te nelle parti più estreme del Sistema Sola- ta. Per favore, nessuna risatina da sapu- re, arrivano con le comete . I telli! Esistono delle lettere del Piazzi ad un amico dove confida le sue convinzioni su La Murchison (Australia,1969) di cui vi ho parlato nel numero 37 di questa rivista, fa quanto aveva appena scoperto. parte di queste straordinarie meteoriti. La scoperta del Piazzi spinse ancora più astronomi a frugare in quella fascia di cielo Il 1900 tanto che nel 1852 già 20 asteroidi erano stati scoperti. Di questi primi asteroidi ben Fino ad ora, perché penso sia giusto ricor- 7 furono scoperti da italiani. Sorpresa? Ho dare le glorie nazionali, vi ho parlato solo paura di sì perché ,anche se molti si ricor- del contributo che i nostri scienziati hanno dano che l’abate Piazzi scoprì il primo aste- dato alla Meteoritica per capire la prove- roide, credo che pochi ricordino Annibale nienza delle meteoriti. I successi ottenuti in de Gasparis l’italiano che scoprì gli altri 6. questo campo però, sono stati il frutto della Annibale de Gasparis (1819-1892), astro- collaborazione di scienziati di tutto il mon- nomo presso l’Osservatorio Astronomico do ed il nostro contributo, anche se impor- di Capodimonte (Napoli), già da giovane tante, è solo una piccola parte dello sforzo aveva mostrato interesse per gli asteroidi generale. calcolando l’orbita di 4 Vesta (scoperto da Per tutto il 1800 si continua a scoprire nuo- H W Olbers nel 1807 e, come vedrete, un vi asteroidi e, a fine secolo, se ne contano asteroide importantissimo per la Meteoriti- già 452. La percezione è che ce ne siano ca). In tutta la sua carriera il de Gasparis moltissimi e, con mezzi sempre più poten- scoprì ben 9 asteroidi tra i quali uno dei più ti, nel 1938 gli asteroidi censiti sono più di grossi: 10 Hygiea (un corpo irregolare con 1500. il diametro maggiore di 500km). Le analisi delle meteoriti, cadute in varie Nel 1861, in quella che ora sappiamo es- parti del mondo, molto spesso differiscono sere la fascia degli asteroidi, erano già stati sulla struttura o sulla composizione chimi- scoperti 69 asteroidi e il 69 Hesperia, un ca o sui minerali associati, inducendo gli asteroide non più lungo di 140km, fu sco- scienziati a pensare che non possano ave- perto dal nostro Giovanni Schiaparelli. re tutte la stessa origine. La Fascia degli Asteroidi, che si scopre Giovanni Schiaparelli, essere sempre più popolata, e le meteoriti dalle stelle cadenti alle meteoriti con composizioni molto diverse tra loro, fu- rono le principali ragioni per cui moltissimi Giovanni Virginio Schiaparelli (1835-1910) scienziati iniziarono a guardare alla Fascia è senza dubbio il più grande astronomo degli Asteroidi come il più probabile luogo italiano. Ha studiato moltissimi aspetti del- di provenienza delle meteoriti. Mancava l’Astronomia e molte delle sue scoperte solo la prova ufficiale che arrivò dalla Ce- sono ancora valide. Per il nostro racconto coslovacchia, il 7 aprile 1959, quando una ricorderò solo che fu il primo a dimostrare meteorite cadde a Pribram, vicino a Pra- il collegamento tra gli sciami meteorici e le ga. Erano le 19:30 quando questa caduta comete associando le Perseidi (metà ago- multipla venne registrata dalle macchine sto) con il passaggio della cometa Swift- fotografiche di due differenti stazioni di os- Tuttle e le Leonidi (metà novembre) con la servazione, usate per fotografare eventuali cometa Tempel-Tuttle. Benché non siano meteore. Poiché, per determinare accura- state ancora registrate cadute di meteoriti tamente l’orbita di una meteorite occorre in concomitanza con gli sciami meteorici, il che siano fatte delle osservazioni precise lavoro dello Schiaparelli ci ha fatto capire e simultanee da due o più punti di osserva- che una parte delle meteoriti, quelle scien- zione, questa ingegnosa e, tutto sommato, tificamente più interessanti perché origina- economica soluzione, permise di ricostrui- L’Hobby della Scienza e della Tecnica 35
Geologia re l’orbita del meteoroide prima che en- Conclusioni trasse nel campo gravitazionale terrestre. Ricostruita l’orbita fu trovato il suo punto di In questi ultimi anni, grazie alle esplorazio- partenza e, come i più sospettavano, l’afe- ni spaziali, l’origine delle meteoriti non ha lio (il punto dell’orbita ellittica più distante quasi più segreti e, alle meteoriti che sap- dal Sole) di Pribram si trovava proprio nella piamo provenire dalla fascia degli asteroidi Fascia degli Asteroidi. e dalle comete, si sono aggiunte meteo- Anche se molti scienziati pensarono che i riti che adesso sappiamo provenire dalla colleghi cecoslovacchi avessero avuto una Luna, da Marte e da 4Vesta. Gli scienziati gran fortuna, la Cecoslovacchia, con poche pensano che i corpi genitori delle meteoriti risorse, ma molta intraprendenza, riuscì a non siano più di 200 e, le nuove esplora- risolvere un problema che i paesi tecnolo- zioni degli asteroidi più grossi, ci potrebbe- gicamente più avanzati, avevano invano ro fare identificare meteoriti provenienti da cercato di chiarire. 1Cerere o da 10Hygiea o da 69Hesperia Stati Uniti e Canada misero subito in fun- e magari, ricordando Piazzi, de Gasparis e zione un sistema di osservazione del cielo Schiaparelli, l’Italia potrebbe avere quello simile, ma molto più tecnologico e costoso scatto d’orgoglio necessario per recupera- di quello usato dai Cecoslovacchi. Purtrop- re almeno una parte dell’autorità scientifica po la vastità dei loro territori non permise che ci veniva da questi personaggi. una copertura totale e il tratto di cielo, pre- scelto per il monitoraggio, produsse solo la Umberto Repetti registrazione di una meteorite per gli USA (Lost City, OK, 3 gennaio 1970) che inter- ruppe il progetto, e una per il Canada (Inni- sfree, Alberta, 5 febbraio 1977). Un altro vantaggio del metodo studiato dai Cecoslovacchi è che, ricostruendo l’orbita della meteorite si delimita, con buona ap- prossimazione, anche il luogo di caduta. Con la registrazione della caduta di Pri- bram gli studiosi Cecoslovacchi, dopo po- chi giorni dall’evento recuperarono la pri- ma meteorite e, in seguito, con l’aiuto della popolazione, recuperarono altri 3 pezzi per un totale di 5,6kg. Dal 1968 Cecoslovacchia, Germania, Bel- gio, Lussemburgo, Svizzera ed Austria hanno costituito un sistema di monitorag- gio del cielo chiamato “European Fireball Network”. Altri paesi si sono aggregati e nuove meteoriti, appena cadute, sono state trovate. Il valore scientifico di una meteorite raccolta subito dopo una caduta è grandis- simo e, sicuramente, ripaga l’investimento per partecipare a questo progetto. L’Italia, purtroppo, sembra aver perso interesse per la Meteoritica e così il ritrovamento delle meteoriti italiane si basa ancora sull’espe- rienza e la fortuna di chi vuole cercarle. Giovanni Virginio Schiaparelli, l’ultimo giorno di servizio nel- l’Osservatorio di Brera, vicino al suo fedele Equatoriale Prima di copertina de “La Domenica del Corriere “, 36 28 L’Hobby della S ottobre 1900. cienza e della Tecnica Illustrazione di Achille Beltrame. Collezione U. Repetti
Geologia Le orbite calcolate di Pribram, Lost City, Dhajala, Innisfree e Farmington. L’afelio delle 5 orbite è marcato con un punto più scuro. Le orbite sono disegnate in scala ma il loro orientamento è stato scelto per avere un disegno più chiaro Rielaborata da “Meteorites and Their Parent Planets” di Harry Y. McSween, Jr. L’orbita di PRIBRAM calcolata da Zd. Ceplecha. Rielaborata da “Meteorites” di Brian Mason elisse di distribuzione (strewnfield) Questa immagine elisse di distribuzione è gia stata pub- Per saperne di più da questa rivista blicata sul n. 40 di questa rivista, ci scusiamo per potete consultare: non aver menzionato il legittimo proprietario n. 25 del 2012 - G. Piazzi WORECZKO METEORITES. n. 15 del 2009 - G.V. Schiapparelli L’Hobby della Scienza e della Tecnica 37
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