Mascherine igieniche (protezione del naso e della bocca) come importante elemento delle misure di protezione contro la pandemia di Covid-19 nella ...
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Nota importante: il presente documento si basa sullo stato attuale delle informazioni e sulle direttive emanate fino al 29 ottobre 2020. Cambiamenti occorsi nel frattempo (p. es. divieto di cantare) non sono presi in considerazione. Gli aggiornamenti sono disponibili nelle FAQ ed esempi di un buon utilizzo delle mascherine igieniche nei nidi dell’infanzia come misura di protezione dalla pandemia di Covid-19. Mascherine igieniche (protezione del naso e della bocca) come importante elemento delle misure di protezione contro la pandemia di Covid-19 nella formazione e nell’accoglienza extrafamiliare nel canton Zurigo Nel canton Zurigo c’è stato in breve tempo un numero significativo di istituti di accoglienza con collaboratori che sono risultati positivi al test del SARS-CoV-2. Ciò mette a rischio il mantenimento dell’offerta di formazione e di accoglienza extrafamiliare e di conseguenza tutto il settore. Le presenti raccomandazioni concernenti l’uso delle mascherine igieniche (protezione del naso e della bocca) nelle strutture di accoglienza del canton Zurigo sono necessarie a causa dell’attuale situazione specifica (elevato numero di casi nelle strutture di accoglienza, aumento del contact-tracing e quarantene obbligatorie). Sono state elaborate in collaborazione tra l’Istituto Marie Meierhofer per il bambino (MMI), la Federazione svizzera delle strutture d’accoglienza per l’infanzia (kibesuisse) e la Divisione di malattie infettive e igiene ospedaliera dell’Ospedale universitario pediatrico di Zurigo (prof. Dr. Med. Christoph Berger) nonché in dialogo con il servizio del medico cantonale della Direzione sanitaria del Canton Zurigo e con l’associazione QualiNido. Le raccomandazioni sono un’integrazione agli esistenti modelli di piano di protezione di kibesuisse e pro enfance 1. Altri cantoni possono utilizzare questo documento come modello se la situazione epidemiologica lo richiede. Nell’attuale situazione epidemiologica nel canton Zurigo le raccomandazioni concernenti l’uso delle mascherine igieniche tengono adesso conto non soltanto della distanza degli adulti tra di loro o tra gli adulti e i bambini con più di 12 anni di età, ma anche della distanza tra gli adulti e i bambini al di sotto dei 12 anni di età. Gli istituti di formazione e di accoglienza extrafamiliare sono tanto più confrontati con la sfida di adottare tutte le misure necessarie per la protezione dalla Covid-19 e allo stesso tempo soddisfare le esigenze dei bambini loro affidati. 1 cfr. Modelli di piano di protezione per i nidi dell’infanzia e i centri extrascolastici e parascolastici nonché l’accoglienza nelle famiglie diurne Pagina 1 di 6
Norme di quarantena nel cantone Zurigo in caso di positività al test del SARS-CoV-2 nelle strutture di accoglienza Se un collaboratore di una struttura di accoglienza o un ospite risulta positivo al test del SARS-CoV-2, questa persona deve essere posta in isolamento e devono inoltre essere poste in quarantena • senza obbligo di mascherina tutte le persone che sono state a stretto contatto con la persona (bambini, collaboratori e ospiti). (Lo stretto contatto si applica al relativo gruppo o a tutta struttura di accoglienza quando bambini e collaboratori hanno avuto contatti incrociati per più di 15 minuti a meno di 1,5 m di distanza). • con obbligo di mascherina solo quelle persone che come eccezione definita hanno avuto stretti contatti senza mascherina con la persona risultata positiva al test (si veda sopra per la definizione di stretto contatto). Se un bambino di una struttura di accoglienza risulta positivo al test del SARS-CoV-2, questo bambino deve essere posto in isolamento e non devono essere posti in quarantena • (con o senza obbligo di mascherina) né gli altri bambini né collaboratori o ospiti. Se due o più bambini di una struttura di accoglienza risultano positivi al test del SARS-CoV-2 entro dieci giorni, questi bambini devono essere posti in isolamento e devono inoltre essere posti in isolamento • senza obbligo di mascherina tutte le persone con cui sono stati a stretto contatto (bambini, collaboratori e ospiti) (si veda sopra per la definizione di stretto contatto). • con obbligo di mascherina soltanto i bambini con cui hanno avuto stretti contatti (si veda sopra per la definizione di stretto contatto) e i collaboratori o ospiti che come eccezione definita hanno avuto stretti contatti senza mascherina con i bambini risultati positivi al test.
Le presenti raccomandazioni si concentrano sulla formazione e sull’accoglienza nei nidi. Nel caso dei centri extrascolastici e parascolastici dell’infanzia partiamo dal presupposto che la distanza di 1,5 m tra gli adulti e tra gli adulti e i bambini possa essere generalmente rispettata. Se ciò non è possibile si raccomanda l’uso della mascherina igienica anche nei centri extrascolastici e parascolastici conformemente alle indicazioni riportate di seguito. Le offerte dei centri di accoglienza extrascolastica e parascolastica sono in dialogo con le rispettive scuole e si attengono fondamentalmente alle loro direttive. Anche nel caso dell’accoglienza nelle famiglie diurne le norme di distanziamento, in particolare fra gli adulti e i bambini in età scolare, devono essere rispettate per quanto possibile. Una raccomandazione generale dell‘uso della mascherina nelle famiglie diurne (ambienti privati, meno bambini) non è proporzionata, poiché la tracciabilità è garantita e il contact-tracing interesserebbe meno persone. È compito delle organizzazioni di famiglie diurne valutare le singole situazioni con le persone che offrono l’accoglienza – tenendo conto delle possibili conseguenze in caso di positività al test del SARS-CoV-2. Raccomandazioni urgenti • In linea di principio il personale di accoglienza indossa la mascherina igienica a protezione del naso e della bocca nelle strutture di accoglienza. Lo stesso vale per tutte le altre persone con più di 12 anni che si trattengono più di 15 minuti nello stesso locale (addetti alla pulizia, cuochi e cuoche, personale esterno, genitori, ospiti). Sono esclusi i bambini accolti. • Il personale di accoglienza affronta con i bambini il tema delle misure di protezione in modo adeguato alla loro età. Presta attenzione alle loro reazioni e domande e fornisce spiegazioni e risposte. • Le misure di protezione e il loro effetto sulle questioni pedagogiche e operative sono oggetto di regolare riflessione all’interno del team sulla base di principi trasparenti e orientati al benessere del bambino2. • A ogni bambino di età inferiore ai 24 mesi viene assegnata una persona di riferimento che per una parte del tempo di accoglienza si occupa del bambino e dialoga con lui anche senza mascherina igienica. Questa persona fa attenzione a mantenere una distanza di 1,5 metri dagli altri tranne quando è a contatto con il bambino. Le altre persone addette all’accoglienza indossano una mascherina igienica quando si occupano di quel bambino. Viene registrato per iscritto chi e a quale bambino e in quale giorno è assegnato come persona di riferimento. Se la persona dovesse risultare positiva al test del SARS-CoV-2, il bambino deve essere posto in quarantena. • Durante la fase di ambientamento di un bambino bisogna assicurarsi che prima della prima separazione il bambino sappia riconoscere la persona di riferimento con e senza mascherina e che si senta bene in entrambe le situazioni. I genitori indossano una mascherina igienica. • Per dare il benvenuto ai bambini viene creata, individualmente o per più bambini, una situazione in cui gli educatori possano brevemente mostrare il proprio volto senza mascherina. Quando lo fanno mantengono tra di loro una distanza di 1,5 metri. • Se in situazioni pedagogiche cruciali, come per esempio quando viene raccontata una storia, può essere mantenuta costantemente una distanza di 1,5 m, non deve essere indossata una mascherina igienica. Cantare comporta un rischio più elevato di propagazione del virus. A causa del numero al momento estremamente elevato di casi i cori – anche all’aperto – dovrebbero essere evitati. • I professionisti esterni che arrivano nella struttura, per esempio per occuparsi dell’integrazione linguistica, non devono indossare la mascherina igienica mentre lavorano con uno o più bambini. Tuttavia quando è possibile lavorano con una visiera in plexiglas. Le loro informazioni di contatto e i tempi di contatto vengono registrati. • Se un bambino di età superiore ai due anni è disorientato dalle persone che indossano le mascherine gli viene assegnata una persona di riferimento che per un tempo limitato – come descritto sopra per i bambini di età inferiore ai 24 mesi – si occuperà di lui senza mascherina igienica. • I collaboratori non mangiano insieme con i bambini. Durante i pasti i bambini vengono accompagnati pedagogicamente e in modo quanto più vicino possibile alla routine familiare. • Durante i loro pasti e le pause i collaboratori mantengono sempre tra di loro e tra loro e altre persone una distanza di 1,5 metri. 2 cfr. standard QualiNido, www.quali-kita.ch
• Quando non è possibile mantenere costantemente una distanza di 1,5 m, tutte le persone con più di 12 anni, tranne i bambini accolti nella struttura, che prendono parte a eventi come incontri con i genitori, corsi di formazione continua e riunioni del personale devono indossare una mascherina igienica. Aperitivi e simili vanno evitati. • Le mascherine igieniche vengono messe a disposizione dei collaboratori gratuitamente. Si raccomanda l’uso di una mascherina igienica (tipo IIR conforme alle norme EN14683). Le mascherine di stoffa sono sconsigliate. Contatti Kibesuisse – Federazione svizzera delle strutture d’accoglienza per l’infanzia Josefstrasse 53, 8005 Zurigo 044 212 24 44 info@kibesuisse.ch www.kibesuisse.ch MMI – Istituto Marie Meierhofer per il bambino Istituto associato dell’Università di Zurigo Pfingstweidstrasse 16, 8005 Zurigo 044 205 52 20 (Segretariato) info@mmi.ch www.mmi.ch Divisione di malattie infettive e igiene ospedaliera dell’Ospedale universitario pediatrico di Zurigo – Fondazione Eleonore Steinwiesstrasse 75, 8032 Zurigo 044 266 72 50 (Segretariato) www.kispi.uzh.ch christoph.berger@kispi.uzh.ch (Primario)
Quali sono le particolarità in termini di misure di protezione nell’ambito delle strutture di accoglienza (specialmente nella formazione e nell’accoglienza della prima infanzia)? • Nelle strutture di accoglienza i bambini di età compresa fra poche settimane e l’ingresso nella scuola dell’infanzia o nella scuola dell’obbligo trascorrono una parte significativa della loro vita quotidiana. • Per il loro sviluppo i bambini necessitano di un ambiente materialmente e socialmente stimolante. I bambini apprendono attraverso l’attività pratica e le esperienze sensoriali, il gioco e l’interazione con altre persone. Scoprono il mondo spronati dalla loro curiosità e accompagnati con attenzione dagli adulti.3 • Nella vita quotidiana con i bambini piccoli, soprattutto in situazioni in cui un bimbo necessita di cure e attenzioni intensive, una certa vicinanza è inevitabile e indispensabile. • Quando si racconta una storia, si fa da mediatori in una lite e in altre tipiche situazioni di gruppo, spesso il rispetto delle norme di distanziamento tra bambini e personale di cura non è possibile. • Gli spazi di molte strutture di accoglienza non consentono agli adulti il mantenimento costante della distanza di 1,5 metri fra di loro. • Le dimensioni delle strutture di accoglienza variano. Nella maggior parte dei casi collaboratori e bambini sono presenti a tempo parziale. Di conseguenza entrano ed escono molte persone, bambini e adulti. Che significato hanno per i bambini i volti e le mimiche facciali? • Lo scambio di espressioni mimiche facciali è sotto vari punti di vista un elemento centrale dello sviluppo personale e sociale di una persona. Riveste grande importanza anche per la formazione linguistica precoce. Inoltre in situazioni nuove o confuse i bambini si orientano seguendo le mimiche facciali delle loro persone di riferimento. • I bambini piccoli esplorano intensamente i volti delle loro persone di riferimento e imparano progressivamente a “leggere” le espressioni facciali. • Anche i neonati reagiscono ai volti delle persone e li “riconoscono”. Guardano prima l’attaccatura dei capelli e poi gli occhi. • A partire dalla sesta settimana di età i bambini piccoli esplorano in particolare la zona degli occhi e quella della bocca nel volto della persona che hanno di fronte. Il nuovo sorriso sociale che affiora è una risposta e un invito. Il bambino reagisce alla persona che ha di fronte e suscita in essa qualcosa. Prendono così vita momenti intensi e condivisi e i primi dialoghi senza parole. • A partire dai 3 mesi di età i dialoghi tra il bambino e la persona di riferimento diventano più lunghi e sfaccettati. Il bambino esplora l’intero volto di chi ha di fronte e impara a leggerlo. Inoltre trova riflessi i propri sentimenti nelle espressioni facciali di chi ha di fronte. Che significato hanno per i bambini i volti coperti? • La maggior parte delle persone si orientano seguendo le mimiche facciali di chi hanno di fronte. I volti coperti disorientano nella comunicazione con gli altri. • Ogni bambino reagisce in modo diverso a una persona che indossa la mascherina igienica e alle norme di distanziamento4. Le reazioni variano dalla curiosità a un temporaneo disorientamento fino a uno stato di agitazione. • Se i bambini piccoli hanno poche o nessuna opportunità di scambiare espressioni facciali e dialoghi non verbali con altre persone, vengono disattese esigenze elementari in materia di relazione e di comunicazione. 3 cfr. https://www.rete-custodia-bambini.ch/it/innovazione/quadro-dorientamento/ 4 cfr. «Beziehungsgestaltung mit Kindern in Zeiten der Covid-19 Pandemie» (“Gestione dei rapporti con i bambini in tempi di pandemia di Covid-19“) e «Mit Kindern über die Covid-19-Pandemie reden» (“Parlare con i bambini della pandemia di Covid- 19” (MMI, 2020)
• I bambini piccoli hanno bisogno regolarmente e per un certo lasso di tempo della loro giornata di avere di fronte una persona a volto scoperto che dialoghi con loro. Se il contesto richiede di principio che si indossi la mascherina igienica, la situazione può essere alleggerita • se l’adulto che indossa la mascherina approccia il bambino piccolo con fare allegro e gioca con lui, per esempio a “bubù-settete”, • se ai bambini viene data una mascherina tutta loro da esaminare e da provare, • se il personale di accoglienza è di esempio e comunica ai bambini l’utilità della mascherina igienica come strumento di prevenzione, • se nonostante l’uso della mascherina il personale usa un linguaggio differenziato e chiaro, nomina gli oggetti e spiega le azioni, • se quando vengono percepiti segni di disagio e di inquietudine a causa dell’uso della mascherina si reagisce con la dovuta sensibilità (per esempio con l’accompagnamento linguistico e le spiegazioni del caso). Zurigo, 29 ottobre 2020
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