Malattia di Parkinson - M. Casmiro, Faenza 7 Novembre 2018 - AUSL Romagna

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Malattia di Parkinson - M. Casmiro, Faenza 7 Novembre 2018 - AUSL Romagna
Malattia di Parkinson
       M. Casmiro, Faenza 7 Novembre 2018
Malattia di Parkinson - M. Casmiro, Faenza 7 Novembre 2018 - AUSL Romagna
Malattia di Parkinson

• 1817: James Parkinson descrisse la malattia nel libro
  “An Essay on the Shaking Palsy”
• La diagnosi richiede 2 dei 3 sintomi:
   – bradicinesia; rigidità; tremore (a riposo)
• Altri segni: ipomimia, ipofonia, micrografia, postura
  anteroflessa, andatura a piccoli passi, start hesitation e
  freezing
• Esordio: insidioso, unilaterale con progressione
  bilaterale
Malattia di Parkinson - M. Casmiro, Faenza 7 Novembre 2018 - AUSL Romagna
Aree cerebrali del sistema extrapiramidale

    - Striato:
      –   Nucleo Caudato
      –   Putamen
    - Globo pallido
    - Sostanza nera
    - Nucleo Subtalamico
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Pathology of Parkinson’s disease
Malattia di Parkinson - M. Casmiro, Faenza 7 Novembre 2018 - AUSL Romagna
Anatomia patologica: micro

   1                                               2

  Corpi di Lewy nella substantia nigra
  1. Sezione della substantia nigra (ematossilina-eosina) che evidenzia inclusioni eosinofile
     circondate da un alone più chiaro.

  2. Sezione fissata con anticorpi anti-anti-ubiquitina. I corpi di Lewy presentano un nucleo
     più chiaro (dx basso) oppure un alone chiaro (sx alto).
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Quadro patologico: Lewy bodies
               Section of substantia nigra stained with hematoxylin
               and eosin illustrating eosinophilic inclusions
               surrounded by a pale halo on hematoxylin and eosin.

               Surviving substantia nigra neurons often contain
               Lewy bodies, which are intracytoplasmic
               proteinaceous inclusions. These comprise multiple
               proteins, including alpha-synuclein, recognized as
               key to Parkinson disease pathogenesis. Lewy bodies,
               as well as dystrophic alpha-synuclein-containing
               Lewy neurites, have been widely described in other
               tissues. They are not only widespread within the
               CNS, but also in autonomic nerves innervating the
               heart, gut, and prostate. Immunoreactivity has also
               been demonstrated in skin tissue biopsied from
               individuals with Parkinson disease.
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Parkinson‘s disease: α-synuclein in LB

        HE                   Ubiquitin              α-synuclein               Ubiquitin
                                                                             α-synuclein
Within Lewy bodies, there is dense accumulation of proteins, including alpha-synuclein and
ubiquitin, among at least 70 components. However, the finding of Lewy bodies is not
absolutely sensitive for a diagnosis. For example, cases of parkin gene-associated Parkinson
disease do not have Lewy bodies.
Malattia di Parkinson - M. Casmiro, Faenza 7 Novembre 2018 - AUSL Romagna
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Modello di tossicità ambientale: MPTP

 • Riproduce tutte le caratteristiche motorie del PD
                            MAO-B
                   MPTP                MPP+
                        (negli astrociti)
 • Entra nei mitocondri dei neuroni dopaminergici
 • Inibisce NADH--CoQ1 (Complex I) della catena respiratoria
   mitocondriale
 • La produzione di ATP si riduce
 • Morte cellulare
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Principali anomalie biochimiche

 • Marcata riduzione della dopamina striatale

 • Al decesso perdita di dopamina >90%

 • Perdite inferiori al 50% sono asintomatiche

 • Gravità di perdita dopaminergica correla al
   meglio con il sintomo bradicinesia
Causa della malattia

 • Sconosciuta nella maggior parte dei casi
 • Genetica
    – mutazioni del gene dell’-synucleina (cromosoma 4q)
      identificata in Italia e Grecia (trasmissione autosomica
      dominante)
    – mutazioni del gene parkina (forma autosomica-recessiva
      responsabile di ~ 20-30% dei casi ad esordio < 40 anni)
 • Ambientale
    – Esposizione ad idrocarburi può interferire con il corso
      della malattia
Manifestazioni cliniche prodromiche
                   • Lunga fase prodromica: 10-20
                     anni
                   • Costipazione
                   • Disturbo d’ansia (ansia fobica)
                   • Rem Sleep Behavior disorder
                     (RBD) (38% dei casi, intervallo
                     medio 12.7 ys)
                   • Anemia cronica (>20 ys;
                     fattore di rischio piuttosto che
                     manifestazione precoce di
                     malattia
Ipotesi di Braak

 • Braak ha proposto un sistema di stadiazione
   basato su oltre 125 casi di autopsia selezionati
   per patologia alfa-sinucleina (Goedert et al
   2013).
 • Sono stati proposti 6 stadi neuropatologici,
   originanti da strutture non-dopaminergiche del
   tronco cerebrale e del bulbo olfattivo, con
   progressione verso il SNC più caudale
Ipotesi di Braak

 1. Caudal medulla, including the dorsal motor
    nucleus of the vagus, and the olfactory bulb;
 2. Medulla oblongata and adjoining portions of the
    pontine tegmentum (locus ceruleus and other
    “gain setting nuclei”);
 3. Substantia nigra;
 4. Forebrain and temporal mesocortex; and
 5. 5/6. Widespread regions of cerebral cortex.
Recommended staging strategies of Lewy body pathology. The staging is
based on a stepwise progression of pathology following neuroanatomic
connections.
Ipotesi di Braak

 It has therefore been proposed that the enteric nervous
 system, along with the olfactory bulb, may constitute a
 “portal of entry” for external triggers of Parkinson
 disease pathology. A compelling hypothesis is that
 spread from the gastrointestinal tract to the central
 nervous system might occur via the vagus nerve, and 1
 study found that truncal vagotomy was associated with
 a reduced risk for Parkinson disease, with a hazard ratio
 of 0.58 for those with over 20 years' follow up.
CRITERI DIAGNOSTICI

 • Presenza dei segni motori cardinali:
       TREMORE - RIGIDITA’ - ACINESIA
       + ESORDIO ASIMMETRICO

 • Verifica della responsività alla terapia farmacologica (levodopa)

 • Esclusione di sintomi ‘atipici’:
   instabilità posturale precoce, grave disautonomia, freezing precoce,
   allucinazioni non LD correlate, decadimento intellettivo precoce, paralisi
   verticale dello sguardo, movimenti involontari atipici
Criteri diagnostici
Criteri diagnostici
EPIDEMIOLOGIA, FISIOPATOLOGIA E
DIAGNOSI
Epidemiologia

 • Prevalenza
    – Circa 200/100.000 (Italia: circa 120.000 pazienti)
 • Incidenza
    – 20/100.000 per anno (330/100.000 oltre i 60 anni)
    – Incidenza aumenta progressivamente con l’invecchiare della
      popolazione
    – 10%-20% dei casi diagnosticati solo dopo alcuni anni
 • Età di insorgenza (Centro Parkinson CTO Milano)
    – 58 ± 10 anni; range da 20 a 84 anni
Età di esordio della malattia

                  90

                  80

                  70
    Età esordio

                  60

                  50

                  40

                  30

                  20

                  10
                       0    20    40     60    80      100

                                  Percentile

                       58 anni ± 10 SD; 5% < 40 anni
Prevalenza
Incidenza (Rotterdam Study, De Lau et al, 2004)
Mortalità nella malattia di Parkinson

 • Ridotta aspettativa di vita
    – Sopravvivenza media 15-18 anni
    – Maggiore in soggetti che non sviluppano demenza
    – Prolungata dall’uso di levodopa e farmaci dopaminergici

 • Sopravvivenza per PD >> che per parkinsonismi

 • Le cause di decesso sono:
    – infezioni polmonari, infezioni vescicali, embolia polmonare e
      complicazioni di cadute e fratture
Sopravvivenza nella malattia di Parkinson
Correlazioni biochimiche, neuropatologiche e
cliniche nel decorso della malattia di Parkinson

               RECETTORI DOPAMINERGICI
                                                 Disabilità motoria
     100                                                              100

     75                         Sintomi motori                        75

     50                                                               50
           NEURONI
           DOPAMINERGICI

     25                                                               25

                      0              5      10       15       20
                            anni seguenti lo sviluppo dei sintomi
Principali tipi di tremori
Tipo di tremore          Frequenza     Sedi Principali            Agenti scatenanti                     Agenti Attenuanti
Fisiologico                 8-13       mani                       adrenalina, -agonisti                alcool, -
                                                                                                        antagonisti
Parkinsoniano (a             3-5       mani, avambracci, dita,    stress emotivi                        L-dopa,
riposo)                                piedi, labbra, lingua                                            anticolinergici
Cerebellare (intenz.,        2-4       arti, tronco, capo         stress emotivi                        alcool
“rubrico”)
Posturale o d’azione         5-8       mani                       ansia, paura, -agonisti,             -antagonisti in
                                                                  sospensione alcool, xantine, litio,   alcuni casi
                                                                  esercizio fisico, affaticamento

Essenziale (familiare,       4-8       mani, capo, corde vocali   idem                                  alcool, primidone,
senile)                                                                                                 propranololo
A scosse alternate          3.5-6      mani, capo                 idem                                  clonazepam,
                                                                                                        alcool, -
                                                                                                        antagonisti
Ortostatico                   4-8      arti inferiori             stazione eretta                       riposo, marcia,
                          irregolare                                                                    clonazepam,
                                                                                                        valproato
Tremore neuropatico          4-7       mani                       -                                     -
Malattia di Parkinson: quadro clinico

                                 Tremore a riposo: tremore grossolano e
                                 sincrono che coinvolge entrambi gli arti
                                 superiori ed inferiori, discretamente
                                 simmetrico

Tremore grossolano e sincrono che
coinvolge gli AASS. A riposo il tremore è
simmetrico; persiste a braccia estese, ma
il lato sin. sembra essere maggiormente
coinvolto. Anche il mento è affetto da un
tremore della stessa frequenza
Malattia di Parkinson: quadro clinico

                                   Facies ipomimica (riduzione dei movimenti dei
                                   piccoli muscoli facciali), ammiccamento raro
                                   (
Malattia di Parkinson: quadro clinico
                           Fenomeno del “Freezing”: il ritmo
                           spontaneo della marcia si interrompe
                           ed il paziente si blocca. La marcia
                           riparte quando il paziente cerca di
                           superare un ostacolo

 Mano e piede striatale:
 atteggiamento distonico
 della mano e del piede
Malattia di Parkinson: alterazioni del movimento

                       Difficoltà nell’inversione
                       della direzione di marcia:
                       l’inversione avviene “a
                       piccoli passi” e con uno
                       spostamento "en bloc“
                       (detto anche “a pivot”) in
                       cui il paziente fa perno
                       sull’arto inferiore dal lato
                       dell’inversione
Malattia di Parkinson: alterazioni del movimento
Malattia di Parkinson: Pull Test

 L’esaminatore si pone dietro al pz ed esercita una spinta all’indietro. Dopo avere spiegato al pz che
 dovrebbe fare un passo all’indietro per non cadere, l’esaminatore dà una rapida spinta sulle spalle per
 valutare la retropulsione. Al primo tentativo è consigliabile usare una spinta lieve o moderata. Se il pz
 recupera bene la posizione si utilizza poi una spinta maggiore. E’ possibile che il pz abbia bisogno di fare
 una prova con spinta lieve per comprendere che cosa ci si aspetta da lui. L’esaminatore deve essere
 preparato a sostenere il pz nel caso in cui egli non sia in grado di recuperare l’equilibrio. Nel caso in cui
 il pz superi per massa corporea l’esaminatore è opportuno fare il test avendo un muro alle spalle per
 prevenire la possibilità di caduta per entrambi.
Postura parkinsoniana

          Capo e tronco in
          lieve flessione, spalle
          in avanti, braccia
          aderenti al torace,
          avambracci
          semiflessi ed
          intraruotati, cosce
          addotte e in modesta
          flessione rispetto al
          tronco, gambe
          leggermente flesse e
          piedi in posizione di
          iniziale varismo.
Stadiazione della MP: scala di Hoehn e Yahr

                       Stadio 1
 1. Segni e sintomi monolaterali
 2. Sintomi lievi
 3. Sintomi fastidiosi ma non disabilitanti
 4. Generalmente si manifesta con il tremore di un
    arto
 5. Si notano cambiamenti nella postura, nella
    locomozione e nell’espressione facciale
Stadiazione della MP: scala di Hoehn e Yahr

                    Stadio 2
   1. I sintomi sono bilaterali
   2. La disabilità è minima
   3. Sono interessate la postura e la
      deambulazione
Stadiazione della MP: scala di Hoehn e Yahr

                     Stadio 3
   1.   Rallentamento significativo nei
        movimenti
   2.   Interessamento precoce dell’equilibrio
        nella marcia e in posizione eretta
   3.   Alterazioni di grado moderatamente
        grave
Stadiazione della MP: scala di Hoehn e Yahr

                    Stadio 4
 1. Sintomi gravi
 2. Paziente ancora in grado di camminare ma
    per un tempo limitato
 3. Rigidità e bradicinesia importanti
 4. Paziente non in grado di vivere da solo
 5. Il tremore può diminuire rispetto agli stadi
    iniziali
Stadiazione della MP: scala di Hoehn e Yahr

                       Stadio 5
  1. Stato cachettico
  2. Invalidità completa
  3. Incapacità di camminare o stare in posizione
     eretta
  4. Necessità di cure costanti
Diagnosi differenziale

    Tremore essenziale
    Parkinsonismi secondari: iatrogeni, vascolari
    Atrofia Multisistemica
    Paralisi Sopranucleare Progressiva
    Degenerazione Cortico-Basale
    Malattia a corpi di Lewy
    Altre Demenze
TREMORE ESSENZIALE
Tremore essenziale

 • Storia familiare positiva nel 60-70% dei parenti di primo grado
   (trasmissione autosomica dominante)
 • La prevalenza (3-4%) aumenta con l’età
 • Tremore:
    –   tremore posturale agli AASS distale (flesso-estensione delle mani)
    –   frequenza 4-12 Hz
    –   spesso si associa una componente cinetica
    –   può essere unilaterale all’esordio ma diventa poi bilaterale
    –   può coinvolgere il capo (30% dei casi) e la voce
 • Disabilità funzionale: scrittura, bere, mangiare, vestirsi, parlare
Tremore essenziale: quadro clinico

                       Tremore d’azione moderato
                       localizzato alle estremità superiori
                       ed al capo in un paziente maschio
                       di 80 anni con tremore essenziale
                       familiare

 Tremore d’azione (5-7 Hz)
 dell’arto superiore destro durante
 la scrittura ed il disegno, ma non
 durante altri compiti motori
Tremore essenziale: terapia

 • Spiegare al paziente:
      – la natura del disturbo (e soprattutto che non si tratta di m. di Parkinson)
      – che la terapia è solo sintomatica (“non c’è cura”)
 • La scelta se trattare o meno dipende dalla severità del tremore e dal grado di
   disabilità
 • Se il tremore è intermittente e compare solo sotto stress ci si può limitare ad un uso
   giudizioso di betabloccanti o di piccole quantità di alcoolici (ad es. in caso di eventi
   sociali); non sembra esservi un rischio sostanziale di sviluppare alcoolismo!
 • I betabloccanti (propranololo) riducono l’ampiezza del tremore (non la frequenza) e
   sono efficaci nel 50-60% dei pazienti (spesso però a dosi elevate: 240-300 mg/die)
 • Il primidone ha probabilmente un’efficacia comparabile al propranolo (iniziare con
   basse dosi, es. 25 mg/sera, aumentare gradualmente fino a 150-250 mg/sera); in
   alcuni casi si può associare propranolo e primidone
 • Nei casi invalidanti e refrattari: DBS (meglio della chirurgia ablativa); il target è il
   talamo (nucleo ventrale posteriore e ventrale intermedio); stimolazione bilaterale per
   il tremore mediano
DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
NEUROIMMAGINI
Diagnosi Differenziale: Risonanza Magnetica
Cerebrale

  • Nelle MSA: Gliosi del putamen (banda iperintensa in
    T2 ed in densita’ protonica); Atrofia del cervelletto
  • Nella PSP: Atrofia Mesencefalo
  • Nel Parkinson vascolare: Lesioni multiple in T2 della
    sostanza bianca periventricolare e dei gangli della
    base
DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
NEUROIMMAGINI FUNZIONALI
Danno Dopaminergico Identificato con DATScan/SPECT

                      Controllo sano

                   M. di Parkinson H&Y II
DATSCAN/SPECT come Marker di Progressione di Malattia

  Controllo sano   M di Parkinson   M di Parkinson   M di Parkinson
                       H&Y I            H&Y II          H&Y IV
IBZM/SPECT (marker recettori D2) nella diagnosi differenziale
tra Parkinson e Parkinsonismi

                                                  Parkinson:
                                                   normale

                                                    MSA:
                                                    ridotto
Alterazioni di Perfusione Corticale (SPECT flusso)
Distribuzione Percentuale dei Parkinsonismi

 Malattia di Parkinson idiopatica ~ 70-85%
 Parkinsonismi vascolari 8% - 10%
 Atrofia multisistemica ~ 2-5%
 PSP ~ 2-3%
 Parkinsonismo indotto da neurolettici ~ 3%
 Parkinsonismo secondario a tossici o a traumi
  cranici: estremamente raro
Sintomi di MP all’esordio (%)

       tremore                               50.6
       bradicinesia, rigidità, micrografia   36.6
       dolore articolare (ortopedico!!!)     20.3
       depressione                           10.9
       equilibrio ridotto                     1.6
       distonie                               0.7
       marcia a piccoli passi                 0.6
       postura in flessione                   0.2
       altro                                  3.5
Terapia della MP: Farmaci disponibili

 1. Levodopa
 2. Dopamino agonisti:
        1.   Ergolinici: bromocriptina, pergolide, cabergolina
        2.   Non-ergolinici: ropinirolo, pramipexolo, rotigotina

 3. Inibitori delle MAO: selegilina, rotigotina
 4. Amantadina
 5. Anticolinergici
 6. COMT inibitori: entacapone, tolcapone
Levodopa

 • Sviluppo terminato negli anni ‘60; divenne rapidamente il
   farmaco piu’ utilizzato nella terapia della malattia
 • E’ un aminoacido neutro; richiede trasporto attivo
   attraverso l’intestino e per superare la barriera emato-
   encefalica
 • Rapida decarbossilazione in periferia se non si utilizzano
   inibitori delle dopa-decarbossilasi (carbidopa,
   benserazide)
 • Effetti collaterali: nausea, ipotensione posturale,
   discinesie, fluttuazioni motorie
Levodopa

 • Vantaggi
   – Efficace a tutti gli stadi di malattia
 • Problemi
   – Effetto ottimale dura solo pochi anni
   – Il trattamento prolungato causa:
      • Discinesie di picco e di fine-dose
      • Fluttuazioni motorie (wearing-off) e on-off
Effetto della progressione della malattia sulla
finestra terapeutica della L-dopa

                             Discinesie           Discinesie           Discinesie

                    3
 Levodopa (g ml)

                    2
                                       on                   on                    on
                    1

                                 off                  off                   off

                        0     100 200 300    0    100 200 300     0    100 200 300
                            Tempo (minuti)       Tempo (minuti)       Tempo (minuti)
Complicanze del trattamento a lungo termine con
levodopa

  Discinesie di picco (corea, ballismo e
   distonia)

  Discinesie e distonie difasiche

  Fluttuazioni motorie
Sintomi di MP dopo 15 anni di malattia

        Sintomo                               %
        Fluttuazioni motorie e discinesie     82
        Freezing gait                         60
        Equilibrio ridotto                    56
        Tremore                               53
        Bradicinesia, rigidità, micrografia   50
        Decadimento cognitivo                 43
        Disturbi del sonno                    40
        Allucinazioni                         29
        Depressione                           29
Dopamino-agonisti e complicanze motorie

       Trattamento iniziale con DA-agonisti

 • Riduce il rischio di complicanze motorie
 • Determina una riduzione dei sintomi simile alla
   l-dopa
 • Profilo di eventi avversi accettabile
Terapia della fase iniziale

 In assenza di compromissione cognitiva:
    • monoterapia con Dopaminoagonista;
 Oppure
    • associazione precoce di L-dopa a basso
       dosaggio e Dopaminoagonista
 Se il paziente è molto anziano utilizzare in prima
 istanza monoterapia con levodopa
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