Il Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale - Ricostruire Italia
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Il Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale L’esperienza dell’evento pandemico da Covid-19 ha evidenziato le enormi difficoltà organizzative di un sistema sanitario che opera attraverso logiche di settorializzazione delle attività basate sulle specifiche esigenze di ciascuna disciplina, con una carenza di dati e informazioni relativi alla storia clinica ed assistenziale del paziente che, laddove disponibili, non sono condivisi tra i vari operatori e setting assistenziali. Un sistema sanitario per essere efficace, efficiente ed appropiato, deve essere costruito in base alle necessità assistenziali del paziente , che rimane al centro del Sistema. L’attuazione di percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali efficienti ed efficaci non può quindi prescindere dalla disponibilità di quei dati (anamnesi familiare, patologie attuali e pregresse, trattamenti ricevuti e in corso, esami diagnostici effettuati) che consentano di conoscere i bisogni di cura del cittadino. La disponibilità in tempo reale di dati ed informazioni corrette, puntuali e universalmente interpretabili da parte di tutti gli attori del Sistema Salute, grazie ad una standardizzazione degli elementi cardine (ad es. codifica dei problemi del paziente), assume una valenza ancor più significativa ed imprescindibile in un contesto di emergenza sanitaria (ad. es. una pandemia) in cui è fondamentale la stratificazione del rischio dei singoli cittadini e la possibilità di operare quella continuità di cure tra ospedale e territorio che presuppone lo scambio di dati clinici tra operatori sanitari. Difatti, le regioni che meglio hanno saputo far fronte all’epidemia e arginarla sono state quelle che disponevano di una rete territoriale organizzata e di un fascicolo sanitario regionale in grado di consentire il monitoraggio e la mappatura della popolazione. Alla luce dell’emergenza appena affrontata e nella ipotesi di una seconda ondata epidemica appare dunque non procrastinabile la necessità di disporre di Fascicoli Sanitari Elettronici Regionali funzionanti e popolati di tutti i dati e le informazioni occorrenti alla corretta gestione delle problematiche di salute dei pazienti, ma anche di una spiccata interoperabilità tra gli stessi e con i principali applicativi per la diagnostica, l’anagrafica, la prescrizione dematerializzata e la refertazione. L’obiettivo di realizzare un “Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale” che consenta la presa in carico del cittadino in qualunque parte del territorio nazionale si trovi è, non solo raggiungibile in tempi rapidi, ma anche indispensabile per l’efficientamento del sistema e l’ottimizzazione delle cure. Una digitalizzazione del sistema sanitario in senso più ampio poi, dalla diffusione capillare della cartella elettronica, all’uso esclusivo della ricetta dematerializzata, alla possibilità di accedere on-line ai referti firmati per via digitale, a sistemi online di prenotazione, solo per fare alcuni esempi, avrebbe un impatto enorme in termine dei costi per le aziende sanitarie e per gli utenti permettendo un monitoraggio puntuale dell’appropriatezza prescrittiva (evitando la inutile ripetizione di esami e test diagnostici) e della spesa farmaceutica. A questo scenario si aggiunga, non da ultimo, la implementazione, anch’essa non più rimandabile, di strumenti di telemedicina e telemonitoraggio funzionali allo sviluppo delle cure domiciliari. Scenario Attuale Ad oggi l’attivazione, l’utilizzo e l’alimentazione dei FSE Regionali (FSER) è alquanto scarna e disomogenea su scala nazionale. In termini generali, prendendo in esame i seguenti elementi costitutivi del FSE, quali parametri di confronto tra le diverse Regioni:
Infrastruttura Anagrafica Unica Patient Summary Referti Test Interoperabilità Portale del Cittadino e quanto l’Agenzia per l’Italia Digitale ha prodotto a riguardo si ha che: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Trento, dichiarano di aver attivato tutti gli elementi costitutivi di cui sopra, tranne i Test di Interoperabilità Calabria, Campania e Sicilia, dichiarano di non aver attivato alcun elemento costitutivo di cui sopra La Basilicata dichiara di aver attivato tutti gli elementi costitutivi di cui sopra tranne i Test di Interoperabilità ed il Patient Summary Il Lazio dichiara di aver attivato tutti gli elementi costitutivi di cui sopra tranne il Patient Summary Le Restanti Regioni e Provincie Autonome hanno attivato meno del 50% degli elementi costitutivi di cui sopra Anche i dati messi a disposizione dal Sistema di Monitoraggio e Cruscotto del FSE di seguito riportati, sebbene prendano in esame driver diversi per valutare il livello di attuazione del FSE, dimostrano che solo 14 mln di cittadini hanno un FSE attivo, che le Regioni che hanno attivato realmente un FSE sono 18 su 21 e che l’utilizzo dello stesso da parte degli operatori sanitari è molto eterogeneo tra le regioni.
Attivazione ed Utilizzo del Fascicolo Sanitario da parte dei Cittadini Utilizzo del Fascicolo Sanitario da parte dei Medici
Operatori della Aziende Sanitarie abilitati al Fascicolo Sanitario Eppure, laddove il FSE è stato implementato con un adeguato livello di copertura funzionale si sono riscontrati innumerevoli vantaggi anche economici per il Sistema Sanitario Regionale. A titolo esemplificativo e non esaustivo si riportano di seguito i risultati del Progetto Doge e del Progetto Escape della Regione Veneto relativi alla creazione del Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale: Il progetto DOGE (https://www.consorzioarsenal.it/pt/web/guest/progetti/doge/il-progetto) ha permesso di progettare e implementare una infrastruttura di servizi adottata dalla Regione del Veneto per la successiva diffusione a livello regionale, che a maggio 2013 contava il 94% dei medici di medicina generale, l'83% dei pediatri di libera scelta e il 10% dei medici specialisti prescrittori operanti in Veneto collegati alla rete regionale. DOGE ha inoltre previsto la realizzazione di servizi nei seguenti ambiti: servizi anagrafici: permettono di gestire i dati anagrafici sia tra anagrafe regionale e anagrafiche locali dei Sistemi Informativi Ospedalieri sia tra Sistemi Informativi Ospedalieri e MMG/PLS. servizi di ePrescription: sono i servizi coinvolti nel ciclo prescrittivo di competenza dei MMG/PLS e dei Sistemi Informativi Ospedalieri, grazie alla quale vengono risparmiati ogni anno 3.000.000 di euro; servizi di privacy: legati alla raccolta e alla consultazione del consenso per l'utilizzo dei propri dati anagrafici e clinici.
Il progetto Veneto ESCAPE (https://www.consorzioarsenal.it/it/web/guest/progetti/veneto-escape/il- progetto) è l'iniziativa cofinanziata da ex-DigitPA (ora Agenzia per l'Italia Digitale) e Regione del Veneto che consente la gestione digitale dell'intero ciclo di firma, certificazione, archiviazione, estrazione, distribuzione e conservazione dei referti digitali con validità legale. I risultati ottenuti, rilevati dal Cruscotto di monitoraggio del progetto, dimostrano che il 95% (rilievo dicembre 2012) dei referti digitali prodotti in Veneto sono stati firmati digitalmente. I dati elaborati dal team del Consorzio dimostrano che grazie al referto online ogni anno i cittadini veneti risparmiano 120 milioni di euro non dovendosi più recare agli sportelli per ritirare i referti. Rilevante anche il risparmio per il sistema socio-sanitario regionale. Le aziende, grazie alla dematerializzazione e alla relativa riorganizzazione interna dei processi, hanno recuperato nel triennio di progetto 56 milioni di euro, cifra che complessivamente ogni azienda ha potuto reinvestire nel miglioramento dei servizi. Ancora una volta a vantaggio degli assistiti del sistema sociosanitario veneto. Fonti di Finanziamento dei 21 Progetti di FSE Regionale Il Fascicolo Sanitario Elettronico ha la sua primaria fonte di finanziamento, da cui “attingere” risorse, nel “Fondo FSE”. Il “Fondo FSE” è il fondo per il finanziamento dell’intervento “Fascicolo Sanitario Elettronico” che scaturisce dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 novembre 2018 e dal decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze n°19405 del 8 marzo 2019 (registrato in Corte dei Conti il 19 marzo2019). Lo Stato italiano, con il Fondo FSE, ha stanziato circa 208 milioni di euro per il periodo 2018-2021 al fine di realizzare gli investimenti utili alla realizzazione del FSE attraverso la realizzazione dei seguenti asset progettuali: Digitalizzazione ed indicizzazione dei documenti sanitari regionali sia degli erogatori pubblici che convenzionati, inclusa la relativa conservazione Interoperabilità del Fascicolo Sanitario Elettronico con l’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità (INI) Corretta gestione delle Anagrafiche Regionali degli Assistiti e l’interconnessione con l’Anagrafe Nazionale degli Assistiti (ANA) Attivazione di canali alternativi per il rilascio del consenso Diffusione del FSE tra gli assistiti e gli operatori del SSN operanti nel territorio regionale comprese le campagne di comunicazione La realizzazione di questi asset è una condicio sine qua non per poter implementare in ciascuna Regione in Fascicolo Sanitario Elettronico locale e, quindi, avere la disponibilità di un Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale per la condivisione dei dati sanitari del paziente sull’intero territorio italiano. Di seguito si riportano alcuni dati economici rappresentativi della composizione del Fondo FSE:
Nel DL 19 maggio 2020, n. 34 “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19. (20G00052)”all’articolo Art. 11 “Misure urgenti in materia di Fascicolo sanitario elettronico” viene ribadita la necessità di estendere il numero di attori da coinvolgere nell’alimentazione del FSE e viene sottolineata la necessità di implementare “4-quater) la realizzazione del Portale Nazionale FSE, secondo le modalità' e le misure di sicurezza stabilite” Il Portale Nazionale FSE, di fatto, rappresenta una delle possibili modalità di creazione di un Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale che da un lato salvaguardi gli investimenti già posti in essere dalle diverse Regioni e dall’altro permetta la reale attuazione del medesimo con tempistiche realmente sostenibili. La nostra proposta Le riflessioni fin qui realizzate hanno evidenziato i seguenti aspetti: Necessità di disporre in tutte le Regioni e Provincie Autonome di un Fascicolo Sanitario Elettronico con tutte le funzioni occorrenti, realmente funzionante, pienamente popolato con tutti i dati e le informazioni del paziente e fattivamente reso fruibile ed utilizzato da tutti gli operatori (pazienti, care giver, medici ospedalieri, MMG, PLS, medici ambulatoriali, ecc…) Necessità di disporre di un Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale che permetta di realizzare una reale condivisione delle informazioni sanitarie relative a ciascun paziente su tutto il territorio nazionale, nel pieno rispetto della privacy di ciascun cittadino e con l’obiettivo di massimizzare l’adherence dei pazienti ai percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali- riabilitativi posti in essere in ciascuna Struttura Sanitaria (pubblica, privata o convenzionata) garantendo più elevati standard e livelli di qualità, efficacia ed efficienza Disponibilità di tutte le risorse economiche occorrenti che sono già stanziate per la realizzazione dei 21 FSE Regionali e del FSE Nazionale
Monitoraggio dei vantaggi economici e sociali derivanti dall’utilizzo di un Fascicolo Sanitario Elettronico Cosa serve per raggiungere l’obiettivo? L’attuazione in tempi certi dell’obiettivo desiderato – 21 FSE Regionali ed un FSE Nazionale, al netto delle risorse economiche già stanziate e con una tempistica realistica (minimo 12 mesi massimo 24) – richiede l’individuazione, per ciascuna Regione, di un responsabile unico per l’attuazione del FSER e la creazione di un Team di manager – da 3 a 5 – che: Abbia autonomia decisionale per la gestione delle risorse disponibili, nel pieno rispetto del quadro normativo vigente, con responsabilità personali derivanti dalle scelte che porranno in essere Coordini e/o gestisca direttamente le attività e le risorse economiche messe a disposizione, rispettando le tempistiche fissate ed i budget disponibili Sia in grado di sostituirsi ai manager regionali qualora questi ultimi non siano in grado di rispettare le tempistiche date e\o di gestire localmente l’iniziativa in oggetto, avvalendosi eventualmente di altri professionisti con le medesime capacità manageriali Abbia la capacità e la possibilità di definire e far adottate specifiche soluzioni in base alle esigenze locali, il tutto nel pieno rispetto del quadro normativo vigente Non sia legato ai possibili mutamenti politici all’interno dell’attuale governo o delle future compagini che potrebbero venirsi a creare Cosa serve per una gestione integrata del paziente? Accanto alla disponibilità dei dati e delle informazioni relative alla storia clinica dei pazienti, infatti, il nostro sistema sanitario ha la necessità di: Disporre di sistemi di CUP (Centro Unico Prenotazioni) operativi in tutte le Regioni e di un Sovra- CUP Nazionale che permetta di gestire la prenotazione di prestazioni sanitarie all’interno delle Regioni e tra le Regioni stesse. Questi sistemi devono garantire: o la massima accessibilità ai pazienti (ad es. riduzione del numero di accesso ai servizi sanitari attraverso una schedulazione ottimizzata degli appuntamenti, pagamento on line delle prestazioni, ritiro on line dei referti, ecc..) o la reale riduzione dei tempi d’attesa o la concreta ottimizzazione delle tempistiche per la diagnosi precoce e la cura puntuale delle problematiche di salute del paziente o l’ottimizzazione delle risorse messe a disposizione dai SSR e dal SSN Disporre di sistemi di telemedicina per il monitoraggio e l’home care dei pazienti cronici e\o fragili che richiedono regimi assistenziali duraturi nei quali l’assistenza dei professionisti sanitari presso la propria abitazione rappresenta un elemento cardine Disporre di sistemi di integrazione tra ospedale e territorio che permettano di creare reali percorsi di cura in piena continuità che assumono una ancor più significativa valenza laddove siano da gestire pazienti fragili e\o cronici oppure situazioni in cui ai bisogni sanitari si associano anche bisogni sociali. L’attuazione di iniziative di questo tipo, in base al livello di integrazione e di cooperazione che si intende realizzare tra i diversi stakeholders, potrebbe richiedere un impegno economico minimo non inferiore a quello previsto per la realizzazione dei 21 FSE Regionali e del FSE Nazionale, ossia 200 mln di €.
Tale stima discende dalla macroanalisi relativa al grado di diffusione dei sistemi per la gestione dei CUP, a livello aziendale e regionale, dei Punti Unici di Accesso (PUA) nonché dalle attuali modalità di telemedicina e tiene conto della
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