LO STRESSOMETRO IL LIVELLO DI STRESS DEGLI ITALIANI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS - il livello di stress degli italiani ai tempi del ...
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2 LO STRESS DI UN PAESE: UN DATO IN COSTANTE OSCILLAZIONE La condizione psicologica di un Paese non è un parametro fisso o debolmente variabile, ma un dato dinamico, in costante mutazione, che dipende da un numero complesso di indicatori. Le parabole delle vite personali dei cittadini si incrociano con quelle generali della comunità di cui questi fanno parte, generando variazioni a volte lievi, altre volte sensibili, sul clima generale del Paese. Da questo assunto è nata la necessità di fornire al Paese un monitoraggio costante, settimanale e approfondito, sullo stato di stress percepito dagli italiani e sulle ragioni che causano questo livello di stress. Un intendimento nato in epoca precedente alla pandemia, ma che nell’emergenza ha assunto un valore emblematico. Come vedremo nelle prossime pagine, il quadro legato alle situazioni di disagio, è seriamente aggravato dall’impatto della pandemia sanitaria, che trasforma uno scenario grave ma statico in uno in crescita rilevante.
3 Lo stressometro La rilevazione dello stress percepito ha una definita tradizione in campo psicologico (Cohen et al. 1983). Con questa terminologia ci si riferisce ai vissuti e pensieri che l’individuo ha circa il proprio livello di stress in un determinato momento o periodo e riflette l’interazione tra l’individuo e il contesto così come viene percepita dalla persona (Phillips 2013). Esistono numerosi studi che hanno comparato i livelli di stress percepito con gli indicatori oggettivi di salute, confermandone le correlazioni (Witt 2012). L’American Psychological Association da diversi anni effettua una rilevazione sullo stress percepito dalla popolazione USA («Stress in America»). Nel corso del 2020, avvalendosi della collaborazione dell’Istituto Piepoli, è stata effettuata una rilevazione settimanale dello stress percepito e delle principali fonti di stress su campioni rappresentativi della popolazione italiana. Queste rilevazioni sono state una delle fonti utilizzate nei rapporti con i media per evidenziare, con riferimenti concreti, il distress psicologico connesso alla pandemia, l’andamento dello stesso e le sue principali connotazioni.
4 LIVELLI ALLARMANTI DI STRESS Quello che si rappresenta è il quadro di un Paese che ha subìto le conseguenze della pandemia incrementando di 10 punti percentuali, in media, il proprio livello di stress rispetto a quello misurato prima dell’emergenza. A completare il quadro, le ragioni di stress: le ansie dell’opinione sono largamente assorbite dalla paura dell’emergenza, ma mentre le fasce più giovanili di popolazione temono maggiormente le possibili conseguenze in termini di perdita di occupazione, i meno giovani temono soprattutto il contagio, la componente sanitaria di un’emergenza che consegna al Paese il bisogno di un sostegno psicologico costante e strutturato.
5 METODOLOGIA E CAMPIONE L’indagine è stata realizzata nel corso dell’anno 2020 attraverso 500 interviste CATI/CAWI per ogni settimana ad un campione rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche e Ampiezza Centri proporzionalmente all’universo della popolazione italiana. GENERE CLASSE DI ETÀ UOMO DONNA 18-34 ANNI 35-54 ANNI >54 ANNI 47% 53% 26% 37% 37% Il presente sondaggio è stato eseguito rispettando il codice deontologico ASSIRM ed ESOMAR.
6 LO “STRESSOMETRO” – Esempio: DICEMBRE 2020 Mi potrebbe dire quanto si sente stressato in questo momento? (Utilizzi per favore una scala da 1 a 10 dove 1 significa per nulla stressato e 10 molto stressato) 2% 3% 4% 3% 12% 16% 22% 19% 10% 9% 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 12% 40% 38% Indicatore di “Indicatore di stress”* stress Nord Ovest 63 Nord Est 58 71-100 Alto Centro 67 41-70 Medio Sud 62 1-40 Basso Isole 66 0 100 * L’indicatore è stato calcolato trasformando la scala da 1 a 10 in una 6 Base dati: TOTALE CAMPIONE scala da 0 a 100.
7 I MOTIVI DEL LIVELLO DI STRESS – Esempio DICEMBRE 2020 18-34 35-54 Quali sono le principali fonti di stress? UOMO DONNA ANNI ANNI >54 ANNI L'emergenza coronavirus 50% 48% 51% 42% 49% 55% La condizione economica 14% 13% 16% 13% 15% 15% La situazione lavorativa 12% 13% 11% 20% 11% 8% La condizione di salute 5% 3% 7% 2% 5% 8% Il rapporto con il partner 5% 5% 5% 7% 5% 3% La situazione politica 4% 6% 2% 4% 1% 7% L’organizzazione famiglia-… 3% 4% 2% 2% 5% 2% Il rapporto con i figli 2% 2% 2% 2% 3% 1% Il rapporto con i colleghi… 2% 2% 1% 2% 3% - Altro 2% 2% 1% 3% 1% 2% Non vuole rispondere 2% 3% 2% 3% 3% 2% Base dati: TOTALE CAMPIONE
8 IL 2020 - LO STRESS DIVENTA UNA COSTANTE Mi potrebbe dire quanto si sente stressato in questo momento? (Utilizzi per favore una scala da 1 a 10 dove 1 significa per nulla stressato e 10 molto stressato) “Indicatore di stress” 62 60 59 61 59 58 59 53 59 54 58 57 59 61 60 60 58 60 62 57 62 60 56 57 59 62 60 60 59 58 64 63 29% 28% 39% 41% 36% 39% 38% 37% 38% 35% 34% 35% 35% 36% 32% 34% 37% 32% 33% 33% 38% 35% 35% 37% 40% 36% 37% 36% 39% 41% 44% 38% 41% 44% 45% 45% 44% 41% 39% 40% 41% 44% 44% 44% 45% 47% 45% 47% 43% 41% 42% 45% 51% 42% 45% 46% 44% 38% 43% 41% 50% 45% 43% 40% 30% 28% 23% 23% 21% 21% 22% 20% 18% 19% 21% 23% 22% 17% 22% 19% 23% 22% 20% 17% 21% 20% 20% 19% 13% 14% 16% 20% 20% 19% 13% 12% 8-10 5-7 1-4 Base dati: TOTALE CAMPIONE
9 LO “STRESSOMETRO” – TREND FINO A DICEMBRE 2020 Mi potrebbe dire quanto si sente stressato in questo momento? (Utilizzi per favore una scala da 1 a 10 dove 1 significa per nulla stressato e 10 molto stressato) 7-10 (%) 64 59 59 59 60 60 54 55 56 55 53 53 52 55 55 55 55 56 55 53 52 50 52 52 54 54 53 53 49 48 49 49 50 49 51 51 51 45 44 43 45 45 40 MEDIA MEDIA PRE-EMERGENZA DURANTE EMERGENZA 46% 54% Questo grafico mostra l’andamento della percentuale di soggetti con risposta tra 7 e 10 (stress percepito elevato) Base dati: TOTALE CAMPIONE
10 I MOTIVI DEL LIVELLO DI STRESS: comparazione tra mesi diversi Quali sono le principali fonti di stress? 14 SET 20 19 OTT 20 16 NOV 20 21 DIC 20 L’emergenza coronavirus 27% 35% 49% 50% La situazione lavorativa 22% 17% 13% 14% La condizione economica 20% 19% 12% 12% L’organizzazione famiglia-lavoro 6% 8% 7% 5% Il rapporto con il partner 6% 2% 2% 5% La condizione di salute 7% 2% 2% 4% La situazione politica 6% 4% 5% 3% Il rapporto con i figli 3% 3% 2% 2% Il rapporto con i colleghi 2% 1% 1% 2% (lavoro/studio) Altro 2% 2% 2% 2% Non vuole rispondere 1% 9% 7% 2% Base dati: TOTALE CAMPIONE
11 EMERGENZA SANITARIA: L’OPINIONE DEI GIOVANI Nel corso del mese di mese di aprile del 2020 è stata effettuata una indagine ad hoc su un campione di 5000 giovani italiani: 2500 appartenevano alla generazione Z (in particolare erano giovani di età compresa tra 13 e 19 anni), 2500 invece appartenevano alla generazione dei Millennial (di età compresa tra 20 e 26 anni). Come si vede emerge un vissuto che fa riflettere. Un terzo dei giovani tra 13 e 19 anni e oltre la metà di quelli tra 20 e 26 anni pensa che la vita dopo la pandemia sarà peggiore, una quota consistente (62% e 66%) che ci vorrà molto tempo per risolvere la situazione e il 9% (13-19) e il 17% (20-26) che non si risolverà affatto. Quasi la metà di entrambi i gruppi mostrano una bassa fiducia per il periodo che seguirà la fine dell’emergenza. Sono dati che confermano un disagio psicologico diffuso tra i giovani, come recentemente evidenziato anche dall’indagine Unicef «The Future we want» (20.11.20), dove emerge che un adolescente su tre manifesta il bisogno di ascolto e supporto psicologico. Secondo un rapporto pre-pandemia della Lancet Commission (2020), una percentuale variabile dal 10 al 20% degli adolescenti nel mondo sperimenta disturbi psicologici, una percentuale significativamente aumentata con la pandemia. Tutto questo indica la necessità di una sistematica adozione di interventi psicologici di promozione e prevenzione in questa fascia d’età, che migliorerebbero il benessere di una persona nell’intero arco della sua esistenza.
PER 2 GIOVANISSIMI SU 3 TORNEREMO A VIVERE COME PRIMA. 12 PIÙ PESSIMISTI I MILLENNIAL Quando l’emergenza finirà, pensi che la tua vita di tutti i giorni tornerà a essere come prima dell’emergenza? 4%5% 16% 9% 11% Sicuramente sì Probabilmente sì GEN Z 19% GEN Y (13-19 (20-26 Probabilmente no 28% anni) anni) 28% Sicuramente no Non saprei 47% 33% Sicuramente Sicuramente + probabilmente no: + probabilmente no 32% 52%
13 NE USCIREMO, MA SERVIRÀ MOLTO TEMPO PER 2 GIOVANI SU 3. I PIÙ GIOVANI PIÙ OTTIMISTI Che idea ti sei fatto/a, pensi che la situazione si risolverà? 25% Sì, si risolverà presto 12% GEN Z (13-19 62% anni) Si, ma ci vorrà molto tempo 66% GEN Y 9% (20-26 No, non siamo attrezzati anni) adeguatamente 17% 5% Non so 4%
14 GIOVANI ITALIANI VEDONO UN POST-EMERGENZA PROBLEMATICO E rispetto al futuro, su scala da 1 a 10, quanta fiducia hai per il periodo che seguirà la fine dell’emergenza Coronavirus? BASSA FIDUCIA Somma dei punteggi da 1 a 6 48% 43% Gen Z Gen Y
15 L’OPINIONE DEGLI ITALIANI: ASSICURARE L’ASSISTENZA PSICOLOGICA E’ interessante collegare questa diffusa percezione di stress con le possibili risposte che tale condizione richiede. In una rilevazione effettuata sulla popolazione italiana maggiorenne tra il 14 e il 20 aprile 2020 è stata chiesta l’opinione sull’importanza di una assistenza psicologica pubblica e sulla necessità di supporto psicologico per superare le criticità della pandemia. Come si può vedere otto italiani su dieci pensano che sia importante che sia il sistema pubblico ad assicurare gli interventi psicologici necessari, serve la psicologia per superare la crisi sia a livello collettivo (sette italiani su dieci) che a livello individuale (sei su dieci). Un dato che conferma un rapporto tra problemi e risposte: sempre più il malessere, il disagio, lo stress, il bisogno di nuove risorse e nuovi equilibri sono visti come tematiche psicologiche e, di conseguenza, lo psicologo è individuato come il professionista che può dare le migliori risposte a livello individuale e collettivo, e che quindi dovrebbe far parte delle «risorse pubbliche» del Paese.
“FASE DEL LOCKDOWN”: PER 8 ITALIANI SU 10 ASSISTENZA PSICOLOGICA 16 ANDREBBE ASSICURATA DAL SISTEMA PUBBLICA IN QUESTA FASE DI EMERGENZA QUANTO È IMPORTANTE, SECONDO LEI, CHE L’ASSISTENZA PSICOLOGICA VENGA ASSICURATA DAL SISTEMA PUBBLICO? Molto Abbastanza Poco Per nulla Senza opinione 3% IMPORTANTE 4% Molto + Abbastanza Nord Ovest 79% Nord Est 79% Centro 80% 14% Sud e Isole 79% IMPORTANTE 37% IMPORTANTE MOLTO + Molto + Abbastanza ABBASTANZA 79% UOMO 75% DONNA 83% IMPORTANTE 42% Molto + Abbastanza 18-34 ANNI 81% 35-54 ANNI 79% OLTRE 54 ANNI 78% Base dati: TOTALE CAMPIONE
“FASE DELLA CONVIVENZA” PER 7 ITALIANI SU 10 SERVE LO PSICOLOGO 17 PER AFFRONTARLA DOPO QUESTA FASE DI EMERGENZA, SECONDO LEI IN CHE MISURA AVREMO BISOGNO DI SUPPORTO PSICOLOGICO PER TORNARE ALLE NORMALITÀ? …a livello collettivo …a livello individuale Molto Abbastanza Poco Per nulla Non sa Molto Abbastanza Poco Per nulla Non sa 6%3% 19% 9% 2% 17% MOLTO + MOLTO + 23%ABBASTANZA ABBASTANZA 68% 26% 62% 49% 45% Molto + Abbastanza Molto + Abbastanza Nord Ovest 69% Nord Ovest 61% Nord Est 66% Nord Est 57% Centro 65% Centro 64% Sud e Isole 69% Sud e Isole 63% Molto + Abbastanza Molto + Abbastanza UOMO 62% UOMO 56% DONNA 74% DONNA 68% Molto + Abbastanza Molto + Abbastanza 18-34 ANNI 70% 18-34 ANNI 67% 35-54 ANNI 68% Base dati: 35-54 ANNI 64% TOTALE CAMPIONE OLTRE 54 ANNI 67% OLTRE 54 ANNI 58%
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