Lingua e letteratura italiana - Programma effettivamente svolto -classe IV BS- a. s. 2017-2018
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Lingua e letteratura italiana Programma effettivamente svolto -classe IV BS- a. s. 2017-2018
Lingua e letteratura italiana Programma effettivamente svolto -classe IV BS- a. s. 2017-2018 UDA 1 Incontro con l’opera: dal Canzoniere ai Canzonieri • Il progetto del Canzoniere di Petrarca come libro unitario e come narrazione della vicenda penitenziale del soggetto; la concezione di amore tra "errore" e "vaneggiamento". • «Una complicata cattedrale»: il dibattito critico sulla struttura del macrotesto e sui suoi rapporti con i microtesti; le posizioni di Marco Santagata, Michelangelo Picone, Paolo Cherchi. • La redazione Correggio: datazione e struttura (le sequenze RVF I-CXLII e CCLXIV-CCXCII); il fallimento del progetto narrativo impostato nel proemio (dall'errore al pentimento) e il trionfo di Laura “agente benefico” nel Canzoniere della redazione Correggio (letture e approfondimenti da M. Santagata, L’amoroso pensiero. Petrarca e il romanzo di Laura, Milano, Mondadori, 2014). • Il Canzoniere definitivo: la struttura calendariale e le simbologie numeriche (ricorrenza del sei come numero ‘sacro’ di Laura), i cambiamenti nel passaggio dal Canzoniere vaticano al Canzoniere definitivo. • Lettura, analisi e commento dei seguenti testi: ▪ RVF I Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono ▪ RVF II Per fare una leggiadra sua vendetta ▪ RVF III Era il giorno ch’al sol si scoloraro ▪ RVF IV Que' ch' infinita providentia et arte ▪ RVF V Quando io movo i sospiri a chiamar voi ▪ RVF VI Sí travïato è 'l folle mi' desio ▪ RVF XXII A qualunque animale alberga in terra ▪ RVF XLIV Que' che 'n Tesaglia ebbe le man' sí pronte ▪ RVF CCLXIV I' vo pensando, et nel penser m' assale (vv. 91-108) ▪ RVF CCLXXXIX L'alma mia fiamma oltra le belle bella ▪ RVF CCXC Come va 'l mondo! or mi diletta et piace ▪ RVF CCXCII Gli occhi di ch' io parlai sí caldamente ▪ RVF CCCLIII Vago augelletto che cantando vai ▪ RVF CCCLXV I' vo piangendo i miei passati tempi ▪ RVF CCCLXVI Vergine bella, che di sol vestita (vv. 111-117, 131-137) UDA 2 L’età umanistica: dal “disprezzo del mondo” alla “dignità dell’uomo” • L’Umanesimo: le coordinate spazio-temporali; i caratteri, i precursori (F. Petrarca); le idee e la visione del mondo: il mito della "rinascita" e l'età di mezzo; la visione antropocentrica (l'esaltazione della dignità umana, il sentimento 1
religioso, edonismo e naturalismo); il rapporto con i classici e il principio d'imitazione; la riscoperta dei testi antichi (il lavoro di ricerca di Poggio Bracciolini) e lo studio del greco; la filologia e la scienza umanistica. • Dal “disprezzo del mondo” alla “dignità dell’uomo” (percorso tematico): vanità dei beni terreni e ascetismo medievale vs. esaltazione del corpo e dei piaceri e dignità dell’uomo. • Lettura, analisi e commento dei seguenti testi: ▪ Lotario Diacono (Innocenzo III), brano dal De contemptu mundi, III ▪ Giovanni Pico della Mirandola, brano dall'Oratio de hominis dignitate ▪ Giannozzo Manetti, brano dal De dignitate et excellentia hominis, IV ▪ Poggio Bracciolini, Lettera del 15 dicembre 1416 a Guarino Guarini UDA 3 Incontro con l’opera: la Commedia di Dante (proseguimento antologizzazione) • Lettura, parafrasi e commento dei seguenti canti dell’Inferno: ▪ Canto VI (vv. 34-93): i golosi: il peccato d’incontinenza come degradazione e la punizione secondo la legge del contrappasso); l'incontro con Ciacco e la profezia sulle lotte di fazione a Firenze; contestualizzazione del canto nella tematica politica con riferimento ai canti sesti del Purgatorio (invettiva contro l’Italia e Firenze) e del Paradiso (Giustiniano). ▪ Canto X (vv. 22-93): l’incontro e il primo dialogo con Farinata degli Uberti: vv. 22-51; l’intermezzo di Cavalcante de’ Cavalcanti (vv. 52-72); il secondo dialogo con Farinata: vv. 73- 93. ▪ Canto XXVI (vv. 46-142): l’incontro con Ulisse e Diomede; il racconto di Ulisse; lettura allegorica del canto sulla base del saggio di Maria Corti (La “favola” di Ulisse: invenzione dantesca? in M. C., Scritti su Cavalcanti e Dante. La felicità mentale, Percorsi dell’invenzione e altri saggi, Torino, Einaudi 2003, pp. 255-283): il significato allegorico del viaggio oceanico di Ulisse come avventura della conoscenza di esito opposto rispetto a quella dantesca (Dante va in su dall'Inferno al Paradiso, Ulisse va in giù nel naufragio in vista della montagna del Purgatorio). ▪ Canto XXXII (vv. 124-139), XXXIII (vv-1-78): l’Antenora e i traditori della patria; l’incontro con Ugolino della Gherardesca e il vescovo Ruggieri degli Ubaldini. UDA 4 Il poema epico-cavalleresco tra Umanesimo e Rinascimento: dall’Orlando innamorato di Boiardo all’Orlando furioso di Ariosto • L'Umanesimo in lingua volgare: dai cantari al poema cavalleresco; l'Orlando innamorato di Boiardo: stesura, trama, temi e ideali. • Ludovico Ariosto e il Classicismo rinascimentale: coordinate spazio-temporali; le Satire: inquadramento, genere letterario e modelli (Orazio), temi; le Commedie: struttura, modelli (Plauto e Terenzio), tematiche, sintesi della trama. • l’Orlando furioso: edizioni, genere letterario, filoni tematici principali, novità rispetto all’Innamorato. • lettura tematica del Furioso: l’amore ideale che vince la morte: la vicenda di Zerbino e Isabella; l’amore come follia; le “forme” della follia amorosa nel Furioso: il caso di Orlando (la pretesa di possesso esclusivo e assoluto della persona amata; la frustrazione del desiderio; la gelosia che conduce al furore e alla perdita del 2
senno), il caso di Grifone (il tenace attaccamento dell’amante ad una amata meschina e indegna), il caso di Orrigille e/o Doralice (l’amore come sentimento effimero e fragile); l’inchiesta d’amore: i desideri creano l’intreccio; l’inchiesta materiale e l’inchiesta intellettuale (lettura critica da S. Zatti, Leggere l’Orlando furioso, Bologna, Il Mulino 2016). • Lettura, analisi e commento dei seguenti testi: ▪ Boiardo, O.I. I i, 1-2 (proemio). ▪ Ariosto, O.F. I, 1-4 (proemio); 5-32: la fuga di Angelica e l’avvio dell’inchiesta; incontri e scontri nella selva. ▪ ibid. XVI, 1-16: la vicenda di Grifone e Orrigille. ▪ ibid. XIX, 16-36: gli amori di Angelica e Medoro. ▪ ibid. XXIII, 100-121, 129-136; XXIV, 1-13: Orlando dall’«inchiesta» alla follia: le due fasi della scoperta del tradimento di Angelica (il matrimonio con Medoro) e dell’insorgere della follia; analisi dell’episodio alla luce degli sudi di C. Segre sul cosiddetto “rituale della follia” del cavaliere medievale (Tristano, Lancillotto, ecc.): la “spoliazione” delle insegne cavalleresche e l’assunzione di armi non cavalleresche, e/o improvvisate; la fuga nella foresta e le abitudini alimentari da uomo selvaggio; ▪ ibid. XXVIII, 98-102; XXIX, 1-30: l’episodio di Rodomonte e Isabella: la follia di Rodomonte; l’eroica morte di Isabella; Isabella come esempio di amore ideale. UDA 5 La “questione della lingua” nel Cinquecento • L’Umanesimo della seconda metà del Quattrocento e la “riscossa” del volgare a Firenze e Ferrara: Leon Battista Alberti e il certame coronario del 1441; i letterati dell’entourage di Lorenzo il Magnifico (Luigi Pulci, Angelo Poliziano); Matteo Maria Boiardo e la tradizione del poema cavalleresco a Ferrara. • Il Cinquecento in cerca di una lingua nazionale: la “questione della lingua”: il fiorentino letterario del Trecento e la proposta di Bembo; la "lingua cortigiana" (Castiglione e Trissino); l'opzione del "fiorentino vivo" (Machiavelli). • Lettura, analisi e commento dei seguenti testi: ▪ Pietro Bembo, Prose della volgar lingua I, 19 UDA 6 Incontro con l’opera: l’Iliade come archetipo classico nella Gerusalemme Liberata (argomento trattato in modalità di flipped classroom) • Fase preparatoria (a cura del docente): Torquato Tasso: coordinate spazio- temporali (età della Controriforma); la Gerusalemme Liberata: i modelli letterari e la riflessione teorica dei Discorsi dell'arte poetica; la materia e la "favola" del poema; le varie interpretazioni della trama del poema (favola tripartita o drammaturgica); i personaggi principali; il problema del genere letterario: epica e romanzo nell'Italia rinascimentale, le regole neo-aristoteliche dell'epica nella seconda metà del Cinquecento; il dibattito critico sull'Orlando Furioso (critici modernisti vs. critici classicisti); la disputa letteraria tra sostenitori di Ariosto e sostenitori di Tasso; la soluzione adottata da Tasso per il genere dell'epica (poema 3
eroico di argomento storico con inserti 'romanzeschi'); la dialettica unità-varietà nella Gerusalemme Liberata; prospettive critiche: il bifrontismo spirituale di Tasso (L. Caretti). • Fase operatoria (tre gruppi di lavoro in autonomia): lettura autonoma, analisi e commento dei seguenti canti (consegna: decodifica del modello omerico utilizzato da Tasso e analisi delle modalità secondo le quali si realizza il rapporto di imitazione / variazione con l’archetipo classico): ▪ III 12-20; 36-42; 57-64, 1-2 ▪ V, 1-6; 14-20; 23; 25-31; 40-51 ▪ XIII, 70-80; sintesi trama XIV, 1-26. • Fase costruttiva (relazione di ciascun gruppo): esposizione dei risultati del lavoro, addenda et corrigenda del docente: ▪ Liberata III, 12-20, 36-42, 57-64 (Erminia e Aladino osservano il campo di battaglia da una torre di Gerusalemme): il modello epico di riferimento (scena di teichoskopia in Iliade, III: Elena e Priamo); le variazioni rispetto al modello: ‘frammentazione’ del blocco unitario della scena iliadica in tre quadri distinti, alternati ad altrettante scene belliche che consentono l’osservazione dal campo di battaglia; inserzioni lirico-sentimentali (Erminia, innamorata di Tancredi), con ripresa di termini e topoi della tradizione della lirica d’amore («piaga», «prigioniero», «fero desio», «dolce vendetta»). ▪ Liberata V, 1-6, 14-20, 23, 25-31, 40-51 (Rinaldo irato): il modello epico di riferimento (regime agonale, o contesa tra eroi in Iliade, I: contesa tra Achille e Agamennone); le variazioni rispetto al modello: ‘duplicazione’ della contesa (Rinaldo è doppiamente ‘irato’, prima con Gernando -contesa che, diversamente da quanto accade nel poema omerico, sfocia nell’uccisione del principe norvegese-, poi «a distanza» con Goffredo, la cui decisione -prigione per chi ha violato la legge- è riferita da Tancredi); attribuzione a Tancredi del ruolo svolto dall’Atena omerica (persuadere Rinaldo a desistere dall’ira e a non opporsi al capitano, farlo allontanare dal campo, prospettandogli in futuro un ritorno con tutti gli onori). ▪ Liberata XIII, 70-80; XIV, 2 (preghiera di Goffredo a Dio; «sogno cheto» inviato da Dio a Goffredo [Liberata XIV]): il modello epico di riferimento (preghiera di Teti a Zeus in Iliade, I; «sogno funesto» inviato da Zeus ad Agamennone in Iliade, II); le variazioni rispetto al modello: differente valenza attribuita da Tasso al sogno: al «sogno cattivo» dell’Iliade si contrappone nella Liberata un «sogno cheto», che, tramite l’anima di Ugone, dovrà rivelare a Goffredo l’«alto decreto» (rielaborazione funzionale ai differenti esiti perseguiti da Tasso: sogno ingannatore in funzione della rovina temporanea dei Greci nell’Iliade, sogno veritiero in funzione del ritorno di Rinaldo e del successo della missione dei crociati nella Liberata). UDA 7 Niccolò Machiavelli • Niccolò Machiavelli: coordinate spazio-temporali; la carriera politica di Machiavelli come segretario della seconda cancelleria fiorentina (visione documentario RAI STORIA: "Machiavelli con Lucio Villari"). • La Mandragola: le caratteristiche dei personaggi (tipi, desunti in parte dalla tradizione classica -lo spasimante infelice, il vecchio stolto e maligno, il parassita astuto, la fanciulla contesa tra vecchi e giovani-, in parte dal repertorio boccacciano -il frate «malvissuto»-); il ritmo sostenuto che fa precipitare la trama verso la conclusione necessaria; la calibratissima orditura linguistica: connotazione dei personaggi tramite un preciso registro espressivo 4
(esasperazione delle connotazioni dei due protagonisti maschili: tono alto, a volte lirico, con ripresa di topoi poetici per Callimaco, registro basso, vernacolare, ricco di locuzioni gergali, allusioni scatologiche ed erotiche per Messer Nicia). • Il Principe: la genesi dell’opera (cfr. Lettera a Francesco Vettori del 10 dicembre 1513), la struttura, i temi, gli scopi; la novità del pensiero politico machiavelliano rispetto alla concezione organicistica dello Stato e al ritratto del principe ideale negli Specula principis dell’Umanesimo politico del Quattrocento. • Lettura, analisi e commento dei seguenti testi: ▪ Mandragola: prologo; atto primo: atto I, scena prima, scena seconda, scena terza; atto II, scena prima, scena seconda, scena terza, scena sesta; ▪ Lettera a Francesco Vettori del 10 dicembre 1513: l’esilio forzato alla tenuta dell’Albergaccio; le attività umili (“ingaglioffarsi”) e il riscatto (la “vestizione” degli abiti “curiali” e il dialogo con “gli antiqui uomini”, la composizione dell’opuscolo De principatibus); ▪ Principe: dedica; capitolo I; capitolo XV: la “verità effettuale”; la virtù politica contrapposta alle virtù traduzionali; il concetto di “ruina”; capitolo XVIII: il principe centauro; la forza (il “lione”) e l’astuzia (la “golpe”) come qualità imprescindibili del principe. UDA 8 La poesia barocca in Italia • Il Barocco: origine e significato del termine; caratteri comuni alle poetiche barocche: la forte carica eversiva rispetto alle regole e ai precetti del classicismo cinquecentesco, la novità (come ricerca di originalità da parte dell’emittente o autore) e la meraviglia (come effetto inatteso, stupefacente, e strabiliante, suscitato nel destinatario o lettore); il clima culturale; i motivi e i topoi: la morte come idea ossessiva nell’arte e nella letteratura, i motivi del tempo fugace e divoratore (riproposizione in chiave diversa del topos già rinascimentale della rosa), delle devastazioni e delle rovine, il tema della metamorfosi (Ovidio), la pazzia come emblema della condizione alienante dell’individuo e del senso di disarmonia con il mondo e/o come atto di libertà (cfr. personaggi shakespeariani come Amleto o il grande eroe di Cervantes, Don Chisciotte). • La letteratura italiana del Seicento: un quadro d’insieme (contenuti, forme e stile); i poemi di Alessandro Tassoni (la Secchia rapita) e di Giovan Battista Marino (l’Adone); l’erosione del modello epico di stampo tassiano (Gerusalemme liberata); la nascita del poema eroicomico (Tassoni) e della cosiddetta «epica di pace» (Marino): violazione del principio di unità (perdita di coerenza interna della storia per l’inserimento di episodi secondari o per la brusca interruzione di quelli principali), mescolanza tematica e stilistica, “destrutturazione” della figura dell’eroe epico. • Lettura, analisi e commento dei seguenti testi: ▪ Tassoni, Secchia rapita X, 50-57 (come finì una famosa impresa del conte di Culagna); ▪ Marino, Adone, III, 155-159 (Rosa riso d’amor). 5
UDA 9 La poesia lirica dell’età dell’Arcadia • La fondazione dell'Accademia dell'Arcadia (1690) come reazione agli eccessi e alle stravaganze della tradizione barocca e della poesia marinista; caratteri della poesia arcadica: rinnovamento del linguaggio poetico, recupero delle forme eleganti degli antichi poeti greci e latini e soprattutto dei classici italiani (i sonetti di Petrarca come modello di chiarezza espressiva e di buon gusto in contrapposizione al concettismo e all’artificio retorico tipici della poetica barocca); i temi: il mondo degli affetti attraverso il vaglio della ragione; la cornice pastorale e bucolica (recupero e sviluppo di un motivo classico e poi petrarchesco: l’amante che abbandona la città in cerca della sua donna nei luoghi solitari in cui lei era solita appartarsi). • lettura analisi e commento dei seguenti testi: ▪ Metastasio, Libertà UDA 10 Incontro con l’opera: il Giorno di Giuseppe Parini • L'Illuminismo di Giuseppe Parini: coordinate spazio-temporali; il Giorno: redazioni ed edizioni (il problema filologico e le variant d’autore), genere letterario (poema didascalico), stile (divaricazione stilistica [stile alto-materia ‘bassa’], ironia, iperbole), scopi (critica agli stili di vita di una nobiltà improduttiva e ormai priva della propria funzione sociale); prospettive critiche: il Giorno come «il frutto più maturo di un classicismo arcadico temprato da idee illuministe» (Marco Santagata). • Lettura, analisi e commento dei seguenti testi: ▪ Mattino, vv. 125-157 (la colazione del "giovin signore") ▪ Mezzogiorno, vv. 497-556 (la “vergine cuccia”) UDA 11 Incontro con l’opera: la Locandiera di Carlo Goldoni • Carlo Goldoni: coordinate spazio-temporali; la riforma goldoniana del teatro: gli scopi (la rappresentazione verisimile e teatralmente efficace del «Mondo», attraverso la messa in scena di caratteri naturali e nazionali in primis veneziani, poi italiani, il “teatro” come specchio pedagogicamente efficace del “mondo”), i fondamenti della riforma (la scrittura integrale dei testi delle commedie, il superamento della prassi dell’improvvisazione, l’istanza di realismo e lo sforzo di analisi critica della realtà sociale, la funzione etica della rappresentazione); i testi programmatici della riforma: Il teatro comico (1750), la prefazione al primo tomo dell’edizione Bettinelli delle commedie (1750). • Lettura integrale, analisi e commento della Locandiera. 6
UDA 11 Neoclassicismo e Preromanticismo • L’età Napoleonica: coordinate spazio-temporali; il Neoclassicismo e le teorie di Winckelmann: il bello ideale; la serena armonia come sublimazione delle passioni; la valenza educativa del «bello artistico»; il mondo antico come modello di civiltà e armonia. • la poesia neoclassica di Vincenzo Monti: la commemorazione dell’antico passato della classicità (canzonetta Prosopopea di Pericle, scritta in occasione del ritrovamento di un busto dello statista greco - 1779); la rappresentazione in veste mitologica dei progressi della tecnica moderna (ode Al signor di Montgolfier (1784), che celebra l’invenzione della mongolfiera, proponendo una trasfigurazione della realtà in chiave mitologica); il mito delle Grazie o delle Muse come dee civilizzatrici (Musogonia -titolo modellato sulla Teogonia di Esiodo-: nascita delle Muse e loro funzione civilizzatrice per l’umanità). • Il Preromanticismo: tendenza alla passionalità esasperata, predilezione per le atmosfere lugubri, cupe, per una natura grandiosa, selvaggia e desolata, l’idea ossessiva della morte (p. es. il tema del suicidio come estrema scelta di libertà); le opere straniere di riferimento per la corrente: Giulia o la nuova Eloisa (1761): romanzo epistolare di J.J. Rousseau: esempio significativo della sensiblerie o «sensibilità, capacità di provare forti sentimenti», ossia del gusto del sentimentale; I dolori del giovane Werther (1774): romanzo epistolare di W. Goethe, incentrato sulla passionalità primitiva, sull’ansia di libertà assoluta contro i limiti delle convenzioni sociali, sul mito del «genio», dell’«artista», dell’«intellettuale», insofferenti di fronte a qualsiasi costrizione. • Lettura, analisi e commento dei seguenti testi: ▪ Rousseau, brano da Giulia o la nuova Eloisa (“L’anima sensibile, la società, la natura”) ▪ Goethe, brano da I dolori del giovane Werther (“L’artista e il borghese”) UDA 12 Ugo Foscolo tra Neoclassicismo e Preromanticismo • Ugo Foscolo: coordinate spazio-temporali; le Ultime lettere di Jacopo Ortis: redazioni e vicenda editoriale; genere letterario e modelli (romanzo epistolare); temi: la tematica politica (ideale della patria speranze di libertà riposte in Napoleone e poi tradite da quest’ultimo dopo il trattato di Campoformio; la delusione politica come premessa o antefatto del romanzo); la tematica amorosa (l’amore in quanto forza positiva che si contrappone al tema negativo della morte, conseguenza della delusione storica; la delusione amorosa e lo scontro tra sentimento e logica economica); la tematica esistenziale: convergenza della delusione politica e della delusione amorosa; perdita di significato dell’esistenza; il suicidio (→ titanismo) come punto di arrivo delle tre tematiche ed estremo atto di ribellione dell’eroe Ortis-Foscolo. • Le odi: l’ode All’amica risanata, il mito della bellezza e della poesia eternatrice come risposta al nichilismo dell’Ortis. 7
• Lettura, analisi e commento dei seguenti testi: ▪ Ultime lettere di J. Ortis: lettera 11 ottobre 1797 (“Il sacrificio della patria nostra è consumato”); lettera 4 dicembre (“Il colloquio con Parini: la delusion storica”). ▪ All’amica risanata (lettura integrale). Strumenti didattici • Manuale di riferimento: G. Baldi, S. Giusso, M. Razetti, G. Zaccaria, Il piacere dei testi, voll. 2, 3, 4, Paravia; Dante Alighieri, Inferno, Edizione commentata a scelta. • Materiali di approfondimento in fotocopia o file (caricati nella sezione “materiale didattico” del registro elettronico). • Uso LIM: presentazioni PPT o PREZI, visione di documentari, video-lezioni, ecc. Firenze, 8 giugno 2018 La docente Elena Bonaccini 8
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