Linee guida conTAKT-museo.ch - Percento culturale Migros Direzione affari culturali e sociali - conTAKT-museum.ch
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conTAKT-museo.ch Linee guida Percento culturale Migros Direzione affari culturali e sociali Löwenbräukunst-Areal Limmatstrasse 270 Casella postale 1766 CH-8031 Zurigo
Inhalt 1. conTAKT-museo.ch: un programma di confronto transculturale 3 2. Collaborazioni transdisciplinari 4 3. Atteggiamento e azione 5 4. Obiettivi di efficacia di conTAKT-museo.ch 4.1. Obiettivi di efficacia di conTAKT-museo.ch a livello sociale e istituzionale 10 4.2. O biettivi di efficacia di conTAKT-museo.ch a livello individuale (per rifugiati, popolazione locale e collaboratori delle istituzioni) 11 5. Il museo come luogo di confronto – e di trasformazione 14 Allegato 17 Bibliografia 19 2 | Linee guida conTAKT-museo.ch
1. conTAKT-museo.ch: un programma di confronto transculturale conTAKT-museo.ch è un programma di confronto e di formazione transdiscipli- nare, collaborativo e partecipativo, concepito come parte di una cultura dell’accoglienza nei confronti dei rifugiati realmente vissuta. Nella fase pilota, il programma si è svolto in un piccolo numero di musei selezionati della Svizzera; questi musei sotto la guida del team di conTAKT-museo.ch hanno elaborato per questo specifico scopo nuove forme di mediazione/esplorazione culturale, in particolare visite guidate interatti- ve ideate in una duplice chiave transculturale, workshop o altri formati di mediazio- ne per rifugiati e locali. Tramite l’inserimento di visioni transculturali nell’interpretazione delle opere esposte nei musei, si punta ad ampliare i contenuti formativi finora trasmessi e a consentire così nuove esperienze di formazione (sia per i rifugiati che per la popolazione locale). Tramite l’applicazione di visioni multiprospettiche alle opere in esposizione, alle persone, al tempo, agli spazi e alle mentalità, tutti i soggetti coinvolti dovrebbero sperimentare un modello di società pluralistico e post-migratorio. In questo modo risulta possibile tematizzare tanto l’esperienza della «normalità» della migrazione e dell’acquisizione di risorse a essa correlata, quanto le tensioni, gli attriti e le sfide derivanti dai processi di evoluzione sociale. 3 | Linee guida conTAKT-museo.ch
2. Collaborazioni transdisciplinari conTAKT-museo.ch viene sviluppato in modo transdisciplinare e partecipativo mediante un processo agile e collaborativo di realizzazione dei progetti, con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali interessati (responsabili dei musei pilota, responsabili delle istituzioni statali, team di conTAKT-museo.ch) e con il coin volgimento di rappresentanti di tutti coloro che partecipano alle visite guidate (rifugiati, popolazione locale, collaboratori museali). L’obiettivo è di presentare a tutti i musei interessati della Svizzera un programma che, indipendentemente dall’orientamento tematico delle singole istituzioni, offrisse a tutte le visitatrici e a tutti i visitatori la possibilità di sperimentare il potenziale della «pluralità della realtà sociale» (Terkessidis, 2010) all’interno del museo e quindi di sfruttarlo come luogo di integrazione sociale nonché di partecipazione e rinnovamento culturale. In tale ottica, l’integrazione viene concepita come un processo nel quale i nuovi arrivati (in questo caso i rifugiati), la popolazione residente (locali), le istituzioni (culturali) pubbliche (musei) e private (Percento culturale Migros) così come le istituzioni statali (autorità, servizi sociali, enti che assistono i richiedenti l’asilo, ecc.) vengano coinvolti in modo attivo, transdisciplinare, partecipativo e collaborativo. Con questi presupposti, il cambiamento sociale, derivante dalla migrazione e da un’inte- grazione ispirata a tale concezione, viene considerato un (normale) veicolo di trasfor- mazione e rinnovamento sociale ed è incentivato esplicitamente dal programma conTAKT-museo.ch – anche come contributo del Percento culturale Migros a una cultura democratica vitale basata sul coinvolgimento e la partecipazione culturale. conTAKT-museo.ch, pertanto, vuole svilupparsi con modalità partecipative e collaborative e consentire confronti produttivi tra e con le persone, le opere esposte nei musei e le istituzioni. Attraverso i processi transdisciplinari si giunge al superamento dei confini tra produttori e consumatori. In tal modo, con conTAKT-museo.ch dovrebbero gene- rarsi collaborazioni «che comportino un cambiamento del sé durante il processo collaborativo» (Rohit Jain / Kijan Espahangizi, 2017). 4 | Linee guida conTAKT-museo.ch
3. Atteggiamento e azione Dalla tipologia prevista per il processo di sviluppo del programma emerge un profilo programmatico flessibile, costantemente adattabile e personalizzabile in base alle esigenze e alle risorse dei musei, delle altre istituzioni coinvolte e dei rifugiati/locali partecipanti. In questo modo si punta a far partecipare alle collaborazioni diverse istituzioni in diverse sedi a seconda delle situazioni e poter adeguare il programma alle circostanze. Pertanto dovrebbe essere possibile adattare e sfruttare in modo flessibile aspetti come la durata del programma e delle visite guidate, il numero dei partecipanti, le tempistiche di attuazio- ne, i materiali e molto altro ancora. Al contempo, il programma s’inscrive in un quadro generale vincolante. Questo deriva da svariati aspetti di un atteggiamento di base a cui conTAKT-museo.ch si orienta – e che anche i suoi partner di collaborazione sono tenuti a rispettare – che garan- tisce che le collaborazioni e i confronti al museo possano avvenire alla pari. Le persone poco istruite, appartenenti a strati socialmente svantaggiati e/o provenienti da altre culture, che normalmente non visitano i musei, non sono assolutamente prive di cultura. Piuttosto possiedono una cultura che spesso è sconosciuta alla cultura elitaria locale (e viceversa). I musei che collaborano con conTAKT-museo.ch devono considerare le nuove visitatrici e i nuovi visitatori come esperte/i della loro personale cultura e cono- scenza del mondo e riconoscerle/i come tali. Questi musei devono sviluppare una certa curiosità nei confronti del nuovo interlocutore e delle sue risorse. Si ritiene così che le forme di partecipazione culturale elaborate e praticate nell’ambito di conTAKT-museo.ch siano applicate in modo coerentemente logico, possibilmente con una coerenza ancora maggiore di quanto già non avvenga in molti musei. La dialogicità è dunque al centro, così che (per dirla con M. Terkessidis) al posto della mera «mediazione cultu- rale» sia l’«esplorazione culturale» comune a poter essere messa in primo piano. conTAKT-museo.ch, pertanto, durante il processo di sviluppo del programma e nell’appli- cazione pratica presso le varie sedi museali (esplorazione/mediazione culturale, visite guidate) si orienta nel proprio approccio ai seguenti aspetti di un atteggiamento di base che, nella programmazione dei processi di lavoro, nelle decisioni in generale o in quelle relative al personale e nelle prassi comunicative, guidi l’azione di tutti i partner: 5 | Linee guida conTAKT-museo.ch
1. Rappresentare e valorizzare una realtà pluralistica Nell’ambito di conTAKT-museo.ch, la diversità e la pluralità vengono considerate come opportunità e fonti di arricchimento in un’ottica di pedagogia/andragogia (critica) della diversità. Sia nei team di elaborazione sia nei team di esplorazione culturale (guide museali), la diversità deve essere concepita «non nel senso di una quota percentuale, ma con l’aspirazione che tramite la stessa possa fare ingresso nelle istituzioni culturali una realtà che all’ester- no sta cambiando la società già da molto tempo» (Rohit Jain / Kijan Espahangizi, 2017). 2. Visione transculturale delle identità Le identità vengono identificate come elementi «multiformi», «transculturali» e «dinamici» (dunque non fissi, ma mutevoli, simultanei e in movimento). Questo richiede un approccio differenziante piuttosto che gerarchizzante e polarizzante (conte- stualizzazione anziché culturalizzazione, deschematizzazione e decategorizzazione, storicizzazione anziché essenzializzazione). 3. Rendere possibile la partecipazione culturale conTAKT-museo.ch vuole utilizzare gli spazi in modo nuovo, rendere possibile la partecipazione culturale e stimolare un processo sociale comune di integrazione sfruttando le sinergie, connettendo persone e istituzioni e creando situazioni di mutuo beneficio. 6 | Linee guida conTAKT-museo.ch
4. Abilitazione e legittimazione reciproca Nei suoi eventi basati sul dialogo, conTAKT-museo.ch intende trasformare le persone erroneamente considerate ignoranti in mediatori: nel corso della visita del museo, infatti, costoro si rendono conto di possedere delle conoscenze che anche in tale contesto possono essere interessanti per gli altri. 5. Sensibilità verso la diversità e partecipazione Le conoscenze pregresse e le basi lingui- stiche di rifugiati e locali sono molto diffe- renziate; altrettanto diversi sono le loro attuali situazioni di vita, i presupposti di apprendimento, il genere, l’età e molti altri aspetti. La formula delle visite guidate o dei workshop viene adattata in un’ottica di sensibilità verso la diversità e di idoneità rispetto alle specifiche esigenze dei parte- cipanti. Nell’identificazione dei bisogni e delle esigenze, non si deve partire da attribuzioni esterne, ma tenere conto delle richieste avanzate dai soggetti stessi coinvolti all’interno di un processo partecipativo. 6. Riflessione sui processi di esclusione Nell’ambito di tale formula, si discute e si riflette sui possibili meccanismi dei processi di esclusione che si innescano durante le visite guidate e i workshop (ad esempio a causa dell’essenzializzazione o dell’othering). L’essenzializzazione consiste nella definizione dell’altro in base alla sua alterità oppure del sé in base alla cosiddetta essenza originaria, tramite un livellamento delle differenze interne. Il concetto di othering si riferisce alla differenzia- zione che ciascuno fa del proprio gruppo rispetto ad altri gruppi. A causa di questa differenzia- zione si genera una distanza che a sua volta può provocare uno straniamento. 7 | Linee guida conTAKT-museo.ch
7. Riflessione sulla gerarchizzazione Si riflette sui possibili meccanismi di gerarchizzazione nella comunicazione, dovuti ad esempio a livelli di conoscenza e competenza asimmetrici, al fine di evitare che l’evento finisca per innescare un processo di gerarchizzazione. 8. Attenzione nei confronti della prassi discorsiva nell’identificazione di temi e contenuti Si discute e si riflette sulle pratiche discorsive del potere nelle diverse fasi evolutive del programma, in particolare nell’identificazio- ne della rilevanza di determinati temi e contenuti. 9. Riflessione sulla gestione delle differenze Le diverse forme di riflessione e la predispo- sizione di appositi ausili rappresentano un contenuto esplicito delle esplorazioni culturali, che tra l’altro si svolgono anche in base al confronto e alla presentazione dei modelli di interculturalità e transculturalità. 8 | Linee guida conTAKT-museo.ch
10. Riflessione differenziata sulla lingua e sulle immagini In tutte le fasi, ma in particolare nella predisposizione della descrizione del programma, dei materiali, degli ausili e degli strumenti analogici e digitali, si riflette sull’applicazione dei punti di cui sopra. 11. Disponibilità a imparare e cultura dell’errore positiva Nell’ambito di conTAKT-museo.ch, i musei, i loro responsabili, le altre istituzioni coin- volte e i loro collaboratori hanno la possibi- lità di riflettere sul proprio atteggiamento e di riconsiderarlo. In base a un atteggiamento di base democratico e dialogico, in fin dei conti i musei cedono anche una parte del proprio potere decisionale a favore di un processo comune. I musei, inoltre, imparano a tollerare le contraddizioni, le ambivalenze, gli atteggiamenti critici e tutto ciò che appare inizialmente anomalo e a sperimentare una cultura dell’errore. Per i musei, uno stimolo alla partecipazione può essere il profondo processo di apprendimento legato a conTAKT-mu- seo.ch, che alla fine può trasformarli in istituzioni progressiste, cosmopolite e con compe- tenze transculturali. 12. Trasparenza verso tutti i soggetti coinvolti in merito ai presupposti teorici … … che sono alla base del programma (anche nei materiali da predisporre). 9 | Linee guida conTAKT-museo.ch
4. Obiettivi di efficacia di conTAKT-museo.ch conTAKT-museo.ch persegue sia a livello sociale che individuale svariati obiettivi di effica- cia che si intrecciano e spesso si influenzano a vicenda. 4.1. Obiettivi di efficacia di conTAKT-museo.ch a livello sociale e istituzionale 1. Rendere possibile il coinvolgimento delle istituzioni nel processo di integrazione dei rifugiati: – Utilizzare le istituzioni esistenti come spazi per la partecipazione sociale dei rifugiati – Attraverso le collaborazioni tra le istituzioni, creare i presupposti per un contesto di apprendimento transdisciplinare per «organizzazioni e istituzioni apprendenti» – Rendere possibile la partecipazione sociale e culturale 2. Rendere possibile l’apprendimento della democrazia nella società post-migratoria: – Rendere esperibile la società post-migratoria considerandola un fenomeno normale – Rendere conoscibile la transnazionalità (appartenenze multiple) – Rendere possibile la sperimentazione del pluralismo democratico (attraverso il metodo dialogico dell’esplorazione culturale adottato nelle visite guidate, che dà spazio allo scambio, alle discussioni e alle controversie) 10 | Linee guida conTAKT-museo.ch
3. Rendere possibili nuove esperienze di formazione: – Attraverso il confronto, inserire nelle espe- rienze di formazione delle visitatrici e dei visitatori dei musei aspetti che senza la partecipazione dei rifugiati e dei locali non sarebbero presenti – Adottando visioni transculturali sulle opere esposte nei musei, arricchire di nuovi spunti l’interpretazione delle stesse opere da parte dei musei, delle visitatrici e dei visitatori – Rendere possibile alla popolazione una formazione e una comunicazione orientate alle risorse 4.2. Obiettivi di conTAKT-museo.ch a livello individuale (per rifugiati, popolazione locale e collaboratori delle istituzioni) Gli obiettivi di efficacia generali e individuali di conTAKT-museo.ch si intrecciano e influen- zano a vicenda: questo perché, in fondo, una società si muove soltanto se gli individui che la compongono si muovono e fanno smuovere – ad esempio tramite i confronti nei musei, come quelli promossi da conTAKT-museo.ch. Il programma conTAKT-museo.ch, pertanto, non punta soltanto a produrre un effetto sulla società, ma punta anche e soprattutto a ottenere un beneficio per il singolo. Tutti i soggetti coinvolti (rifugiati, locali e rappresentanti delle istituzioni) devono sentirsi arricchiti e ispirati da conTAKT-museo.ch. Il programma persegue quattro obiettivi di efficacia a livello individuale. 11 | Linee guida conTAKT-museo.ch
1. Contatto e partecipazione – Tutti i soggetti coinvolti allacciano nuovi contatti, imparano a comprendere i diversi stili di vita e i relativi contesti ed entrano in contatto con altre concezioni del mondo – Attraverso il confronto stringono nuovi contatti e acquisiscono un capitale sociale: escono dall’isolamento, si stabilizzano a livello psico-sociale, formano una rete, ecc. – V ivono esperienze sociali positive: pongono domande, condividono esperienze, acquisi- scono autonomia, esprimono potenziali, condividono le conoscenze e ricevono riscontri – Possono superare barriere o paure e sviluppare la giusta motivazione per le interazioni quotidiane (con locali e con rifugiati) e per un impegno civile a favore dell’integrazione 2. Interpretazione e riconoscimento – Le attività comuni offrono numerosi mo- menti di dialogo e stimoli: si parla italiano, si applica quanto appreso, si sviluppa sicurezza a livello linguistico, si acquisisco- no conoscenze linguistiche – Tutti i soggetti coinvolti imparano qualcosa di nuovo, mettono in discussione le proprie abitudini, ampliano i propri orizzonti, sviluppano la propria personalità (e, in un’ottica di organizzazione apprendente, la propria istituzione) – Fanno qualcosa di utile, piacevole e stimolante – «Tramite il confronto, locali e rifugiati trovano riconoscimento dal punto di vista profes- sionale, sociale ed emotivo» (Mutz 2015) 12 | Linee guida conTAKT-museo.ch
3. Formazione e acquisizione di competenze – Tutti i soggetti coinvolti conoscono le infrastrutture e le offerte nelle vicinanze e vi contribuiscono in modo attivo (partecipa- zione: acquisire la conoscenza del luogo, organizzare il tempo libero, ecc.) – È possibile l’acquisizione di conoscenze e competenze in ambito culturale e storico – conoscenza del mondo, competenze operative, ecc. – Vengono abbattute le barriere alla forma- zione e create opportunità formative 4. Abbattere i pregiudizi – Tutti i soggetti coinvolti s’interfacciano con valori e atteggiamenti diversi e operano una riflessione e una relativizzazione delle proprie visioni – Partecipando alle visite guidate, si confron- tano con la «cornice socio-culturale» della propria percezione – Sperimentano il tema delle pari opportunità attraverso il contatto con gli altri soggetti coinvolti 13 | Linee guida conTAKT-museo.ch
5. Il museo come luogo di confronto – e di trasformazione Attraverso l’inserimento di una realtà transculturale e variegata nel panorama museale svizzero, il programma conTAKT-museo.ch vuole rendere possibile la costituzione di nuovi spazi di riflessione (culturale) attraverso sguardi multiprospettici sui musei e sulle opere esposte al loro interno. Al centro di questo processo troviamo l’uomo, con il suo desiderio di avere contatti con altre persone, di confrontarsi con gli altri e di partecipare alla vita culturale. Il museo si rivela un luogo adatto a questa tipologia di confronto, per i seguenti motivi: 1. A livello formale, con la sua architettura specificamente progettata per il proprio pubblico, questo edificio civile offre lo spazio per uno scambio personale pacifico all’interno di un gruppo di persone. 2. A livello culturale, similmente a quanto avviene nei media cartacei e digitali, in un mezzo espressivo quale è il museo si svolge un discorso pubblico su ciò che nella nostra società viene considerato sufficientemente importante, meritevole di essere conosciuto e preservato, interes- sante, provocatorio, bello, brutto e stupefa- cente al punto da essere messo in esposi- zione. L’offerta variegata presente nel panorama museale rispecchia un’immensa varietà tematica. 14 | Linee guida conTAKT-museo.ch
3. A livello contenutistico, il museo e le sue esposizioni stimolano vivaci discussioni che possono far emergere visioni contrap- poste. Quest’ultimo aspetto rende esperibi- le il pluralismo di opinioni che permea la nostra società e che è tipico di una demo- crazia ben funzionante e di una convivenza pacifica. Non da ultimo per questo motivo, il museo si presta come luogo del cosiddetto apprendimento della demo- crazia, che durante la visita di un museo può essere attuato in modo diretto. I rifugiati, i «locali» e appunto anche i musei stessi devono partecipare sotto diverse forme a questo processo di apprendimen- to. Il museo si trasforma così in un forum di persone e opinioni. 4. L’approccio co-costruttivo nella metodi- ca e nel contenuto delle visite guidate rispecchia un atteggiamento nei confronti dei migranti che evita gli stereotipi, permet- te la partecipazione, considera l’integrazio- ne come un processo di trasformazione sociale e individuale e quindi, al contempo, consente alle visitatrici e ai visitatori del museo di vivere esperienze che altrimenti non sarebbero assolutamente possibili. Le visite guidate nei musei diventano così eventi ricchi di spunti e di stimoli: oltre a poter dialogare tra loro, i partecipanti hanno l’opportunità di scoprire insieme tanti contenuti, di trasmetterli agli altri e di ricollegarsi alle esperienze e ai preconcetti individuali per ampliare i propri orizzonti. 15 | Linee guida conTAKT-museo.ch
5. I confronti al museo possono dar vita a ulteriori contatti integrativi, esperienze e sviluppi comuni in quanto offrono opportunità per ricontattarsi, incontrarsi o realizza- re progetti comuni – non da ultimo perché il confronto tra estranei in uno spazio pubblico consente di abbattere pregiudizi, paure e altri ostacoli. I momenti di confronto e partecipazione sono considerati parte integrante della visita guidata o del workshop e sono oggetto di continui riferimenti; le domande vengono annotate e riprese in seguito per creare ulteriori occasioni di partecipazione. 16 | Linee guida conTAKT-museo.ch
Appendice Principio guida «Non si tratta soltanto di integrare le minoranze nelle istituzioni esistenti o semplicemente di aggiungere nuove politiche a quelle già presenti. È importante piuttosto spronare gli organi decisionali delle istituzioni a chiedersi se i loro spazi, le idee guida, le regole, le abitudini, gli stili dirigenziali, la distribuzione delle risorse e la comunicazione siano idonei ed efficaci dal punto di vista della pluralità. La pluralità è un fatto: allora perché non si dovrebbe tentare di sfruttarla al meglio e utilizzarla come fonte di rinnovamento?» (Mark Terkessidis, Interkultur, 2013) «Collaborazione transdisciplinare / Nuove comunità come fonte di immaginazione: l’aspetto avvincente di una prospettiva post-migratoria è che si inserisce nella sfera della novità e della trasformazione. Essa fa del superamento dei confini e della trasgressività una tematica e un metodo, esortando a rinegoziare i confini istituzionalizzati conosciuti. Questo può riguardare sia i processi transdisciplinari, sia il superamento dei confini tra cultura elevata e popolare oppure tra produttori e consumatori. In un mondo altamente individualizzato e specializzato, da ciò derivano collaborazioni e confronti nuovi e produttivi. Le collaborazioni si distinguono dalle cooperazioni per il fatto che implicano un cam biamento del sé nel lavoro di gruppo. Il lavoro negli interspazi potrebbe consentire lo sviluppo dell’immaginazione necessaria per trovare un’espressione culturale ed estetica per il cambiamento dei tempi.» (Rohit Jain / Kijan Espahangizi, Kulturelle Teilhabe und Ausschluss in der postmigrantischen Schweiz, 2017) 17 | Linee guida conTAKT-museo.ch
«In generale, gli approcci operativi che puntano a identificare, arrestare ed evitare i mecca- nismi di discriminazione istituzionale devono presentare un duplice orientamento (cfr. Rosenmund et al. 1999; Heller et al. 2000): da un lato occorre incrementare l’adattività degli enti (scolastici) nella gestione del plurilinguismo e dell’eterogeneità socio-culturale – intesa come processo (attivo e rispondente a situazioni e problematiche specifiche) di adattamento delle organizzazioni ai nuovi presupposti del lavoro scolastico. Questo significa soprattutto che il plurilinguismo e alcuni aspetti dell’eterogeneità socio-culturale debbano essere considerati in modo sistematico in tutti i processi (nella didattica e nella vita scolasti- ca). Nella realizzazione dei piani di studio e dei curricula bisognerebbe inserire organica- mente in tutte le materie, come un vero e proprio argomento d’insegnamento e compito trasversale, temi come l’identità, la pluralità, la disuguaglianza e il razzismo, collegandoli ai principi della partecipazione democratica. In relazione a un tale adattamento mirato della scuola alle nuove esigenze e ai nuovi presupposti formativi, è necessario un potenziamento della capacità di apprendimento e risoluzione problemi da parte delle organizzazioni. Rispetto ai temi della pluralità e delle pari opportunità, gli enti scolastici dovrebbero conce- pirsi come sistemi ‹apprendenti›. Nella formazione, nell’ambito dei corsi di perfezionamento intrascolastici e nelle misure di formazione continua, i professionisti attivi nelle istituzioni dovrebbero essere in grado di sviluppare competenze di analisi dei propri contesti operativi e delle culture del lavoro al fine di individuare fenomeni di discriminazione.» (Mechthild Gomolla, Institutionelle Diskriminierung, 2009) «Servono un cambiamento istituzionale orientato alle regole dell’arte (oppure il coraggio dell’immaginazione), una visione che consideri l’apertura interculturale delle istituzioni come un’opportunità, collaborazioni interdisciplinari e nuove comunità come sfida dell’im- maginazione e della prassi.» (Rohit Jain / Kijan Espahangizi, Kulturelle Teilhabe und Ausschluss in der postmigrantischen Schweiz, 2017) 18 | Linee guida conTAKT-museo.ch
Bibliografia –– Eremjan, Inga (2016). Transkulturelle Kunstvermittlung. Zum Bildungsgehalt ästhetisch- künstlerischer Praxen. Bielefeld: Transcript Verlag –– Gomolla, Mechthild (2009). Institutionelle Diskriminierung, Wiesbaden: VS Verlag für Sozialwissenschaften –– Hacket, Anne / Gerd Mutz (2002). Empirische Befunde zum bürgerschaftlichen Engagement. In: Aus Politik und Zeitgeschichte, Heft B9/2002, S. 39-46 –– Jain, Rohit / Espahangizi, Kijan (2017). Kulturelle Teilhabe und Ausschluss in der postmigrantischen Schweiz. Convegno specialistico «Partecipazione culturale», Zurigo, 13 marzo 2017 –– Mecheril, Paul (2010). Migrationspädagogik. Weinheim e Basel: Beltz –– Mutz, G., R. Costa-Schott, I. Hammer, G. Layritz, C. Lexhaller, M. Mayer, T. Poryadina, S. Ragus & L. Wolff (2015): Engagement für Flüchtlinge in München. Ergebnisse eines Forschungsprojekts an der Hochschule München in Kooperation mit dem Münchner Forschungsinstitut mis. München. URL: https://w3mediapool.hm.edu/mediapool/ media/dachmarke/dm_lokal/presse/pm/2 015_4/Abschlussbericht_final_30092015.pdf –– Takeda, Arata (2012). Wir sind wie Baumstämme im Schnee. Ein Plädoyer für transkulturelle Erziehung, Münster: Waxmann –– Terkessidis, Mark (2010). Interkultur, Berlino: Suhrkamp Verlag –– Terkessidis, Mark (2015). Kollaboration, Berlino: Suhrkamp Verlag –– http://agilemanifesto.org/ –– Welsch, Wolfgang (2005). Was ist eigentlich Transkulturalität? In: Kimmich, Dorothee & Schahadat, Schamma (ed.): Kulturen in Bewegung. Beiträge zu Theorie und Praxis der Interkulturalität. Bielefeld: Transcript Verlag 19 | Linee guida conTAKT-museo.ch
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