Sussidio per vivere il Triduo Pasquale in famiglia - Parrocchia ...

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Sussidio per vivere il Triduo Pasquale in famiglia - Parrocchia ...
Zona Pastorale
   Barca

                  Sussidio
 per vivere il Triduo Pasquale
                 in famiglia
Sussidio per vivere il Triduo Pasquale in famiglia - Parrocchia ...
Buona Pasqua
Noi parroci delle parrocchie di Cristo Re, Sant’Andrea, Beata Vergine Immacolata abbiamo pensato
di incontrarvi con questo piccolo sussidio per vivere insieme la Pasqua del Signore, anche se a
distanza di scurezza. La Pasqua per gli ebrei e per Gesù nella sua vita terrena era una festa in
famiglia, anzi la festa più importante dell’anno. Quest’anno non sarà possibile trovarci tutti insieme
e vivere i momenti significativi della Pasqua del Signore.
Vi proponiamo alcuni semplici momenti di preghiera, per rivivere in famiglia i gesti che fanno parte
della liturgia del Triduo. Il Giovedì Santo è il ricordo dell’ultima cena di Gesù con i discepoli, in cui
il Signore lascia come memoria di lui l’eucaristia e il segreto per una vita bella (amarci come lui ci
ama). Questo giorno è caratterizzato dalla lavanda dei piedi: è un gesto che invitiamo a ripetere in
casa fra i vari componenti della famiglia; non potremo partecipare alla Messa nella Cena del Signore,
però durante la preghiera in famiglia potremo benedire, spezzare e condividere un pane per essere
rimandati al senso di quello che ogni domenica viviamo con tutti i credenti.
Al centro del Venerdì Santo c’è la croce di Gesù e il racconto della sua morte: siamo invitati a fermarci
davanti al Crocifisso per comprendere quanto ci ama il Signore. Potremo vivere in casa, assieme ai
nostri famigliari, il gesto semplice e intimo dell’adorazione della croce.
Nel Sabato Santo regnano il silenzio e l’assenza di celebrazioni. Abbiamo vissuto tutta la quaresima
come un lungo Sabato Santo di silenzio e senza riti. Allora questo giorno lo si potrebbe consacrare
al silenzio. Si pongono i segni (una candela spenta, un crocifisso coperto, una bibbia chiusa) ma sono
segni dell’assenza.
Nella Domenica di Pasqua, al mattino o alla sera precedente, accenderemo una candela segno della
luce di Cristo risorto e ricorderemo il nostro battesimo. Potremo così festeggiare la gioia della vita:
Gesù è risorto e nella sua Pasqua ha riversato sull’umanità intera il suo amore perché possiamo
rinascere ancora. La nostra preghiera è una supplica perché Egli rivolga lo sguardo a tutti i popoli,
cambi i cuori induriti, a coltivare rapporti giusti, orientai i loro pensieri a custodire i beni di tutti, e
li liberi da ogni pretesa di dominio dalla follia della guerra, dalla corsa alle armi.
Abbiamo pensato a momenti di preghiera non lunghi, a cui possano partecipare anche i bambini.
Con loro si potrebbe preparare il pane da usare la sera del giovedì, decorare le candele che verranno
accese nella notte (o nel giorno) di Pasqua, preparare i segni della festa per la Domenica (il cibo, i
fiori, un disegno…).
Suggeriamo di guardare prima lo schema della preghiera, per preparare le cose necessarie (Bibbia,
catino, asciugamano, pane, candela, crocifisso…) e per dividere fra i vari partecipanti le parti da
leggere.
Vi consegniamo questo sussidio con la speranza che sia per tutti voi un aiuto a riscoprire e vivere in
famiglia la grandezza dell’amore di Dio che dilata i nostri pensieri, scelte e sentimenti per un
progetto di pace, speranza e fraternità con tutti.
La Veglia Pasquale nella Chiesa d’oriente termina con queste parole:

                       È il giorno della risurrezione!
                       Irradiamo gioia per questa festa,
                       abbracciamoci gli uni gli altri,
                       chiamiamo fratelli anche quelli che ci odiano,
                       perdoniamo tutto per la risurrezione.

                                                                 don Davide, don Remo, don Tommaso
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Orari delle celebrazioni del Triduo Pasquale
                              per la Zona Pastorale Barca

GIOVEDÌ SANTO
Ore 19.00 S. Messa nella Cena del Signore su youtube canale Zona Pastorale Barca

VENERDÌ SANTO
Ore 19.00 Liturgia della Passione su youtube canale Zona Pastorale Barca
Ore 21.00 Via Crucis presieduta da Papa Francesco su RaiUno

SABATO SANTO
Ore 21.00 Veglia Pasquale presieduta dal vescovo Matteo su youtube canale 12portebo (o su ètv)

DOMENICA DI PASQUA
Ore 11.00 S. Messa su youtube canale Zona Pastorale Barca
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GIOVEDÌ SANTO

Nella cena del Signore
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PREGHIERA IN FAMIGLIA

Nel pomeriggio o nella sera del Giovedì Santo si può vivere insieme questo momento in famiglia. Si
può aprire la Bibbia e accendervi davanti un cero o una lampada. Questo momento di preghiera può
essere anche inserito nella cena di famiglia del giovedì: prima di mangiare si inizia la preghiera col
segno di croce e la lavanda dei piedi, si prosegue con il pasto durante il quale si legge il Vangelo
dell’ultima cena e si spezza e condivide il pane. Alla fine del pasto si conclude con la preghiera dei
fedeli e il Padre Nostro.

Prima di iniziare, dopo essersi radunati, è bene osservare un momento di silenzio.

INTRODUZIONE
Guida: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.

Guida: Il momento di preghiera che facciamo questa sera insieme in famiglia introduce ai tre giorni
della Pasqua di Gesù, che ricordiamo insieme alla nostra parrocchia.
Nell’ultima sera che Gesù trascorre con i suoi discepoli durante la cena compie alcuni gesti
importanti per i suoi amici di sempre.
Quella sera è una sera particolare per ogni ebreo: in famiglia ricordano che il Signore ha liberato il
popolo ebraico dalla schiavitù dell’Egitto e con braccio potente lo ha condotto in mezzo al deserto
fino alla terra promessa dove oggi loro si trovano. Questa opera meravigliosa la ricordano una volta
all’anno, tutti gli anni perché devono fare memoria che tutto è dono del Signore, che li accompagna
e la loro vita è frutto di quel gesto di amore e di salvezza che non è venuto meno, nonostante le
difficoltà.

Tutti: O Dio, tu ci hai riuniti come famiglia nel giorno in cui il tuo unico Figlio ha affidato alla tua
Chiesa il gesto del suo amore e ci ha dato il sacramento nuovo dell’alleanza eterna: fa’ che,
ascoltando la sua Parola, riceviamo pienezza di carità e di vita.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

LAVANDA DEI PIEDI
Guida: Gesù celebra la cena di Pasqua con la “famiglia” dei suoi amici. Un giorno lui stesso aveva
detto: “Chi è mia madre? Chi sono i miei fratelli? Sono coloro che ascoltano e vivono la mia parola”.
Gesù, appena tutti sono riuniti, inizia con un gesto che li lascia stupiti. Ascoltiamo la testimonianza
di Giovanni, un discepolo di Gesù che lo ha raccontato nel suo Vangelo:

Lettore:
Dal Vangelo scritto da Giovanni.
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo
mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la
cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di
tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio
e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse
attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e
ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi
gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?". Rispose Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo
capisci; lo capirai dopo".
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Capite
quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo
sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i
piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho
fatto a voi. In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un
inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in
pratica.”

Uno dei presenti:
Gesù ha detto: “anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri”.
Ripetiamo questo gesto come segno di quell’amore, del rispetto e della fiducia che ci unisce come
famiglia. Mentre facciamo questo gesto ricordiamo: Dove c’è amore lì c’è Dio.
E ricordiamo le tre parole che papa Francesco dice di dover sempre saper dire in famiglia per essere
in pace: permesso - grazie - scusa.

Ogni componente della famiglia lava i piedi ad un altro (p. es.: il marito alla moglie, la madre al figlio,
il fratello alla sorella…)

MEMORIA DELL’ULTIMA CENA
Guida: Poi tutti insieme, Gesù e i discepoli si mettono a tavola. Ma Gesù non smette di stupire.
Ascoltiamo come Matteo racconta quella cena:

Lettore:
Dal Vangelo scritto da Matteo.
Mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava
ai discepoli, disse: "Prendete, mangiate: questo è il mio corpo". Poi prese il calice, rese grazie
e lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è
versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d'ora in poi non berrò di questo
frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio".
Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

I genitori prendono un pane piccolo, lo benedicono con parole loro oppure possono usare queste
parole:

Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra,
che nella grande luce della Pasqua
manifesti la tua gloria
e doni al mondo la speranza della vita nuova;
guarda a noi tuoi figli,
radunati intorno alla mensa di famiglia:
fa’ che possiamo attingere alle sorgenti della salvezza
la vera pace, la salute del corpo e dello spirito
e la sapienza del cuore,
per amarci gli uni gli altri come Cristo ci ha amati.
Egli ha vinto la morte, e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

Poi un genitore lo spezza secondo il numero dei familiari e ne dona a ciascuno una porzione.
PREGHIERA DEI FEDELI
Guida: Preghiamo insieme rispondendo: A te la gloria nei secoli.

Lettore:
    − Ti ringraziamo Padre nostro, perché ti sei rivelato a noi per mezzo di Gesù Cristo. Rit.:

   − Signore che puoi tutto, hai creato ogni cosa come segno del tuo amore. Rit.:

   − A noi Signora doni il cibo perché ci vuoi bene e non ci lasci soli. Rit.:

   − Ricordati Signore di tutti gli uomini e liberaci dal male. Rit.:

   − Signore insegnaci a vivere da fratelli che sanno perdonarsi e condividere i tuoi doni. Rit.:

Padre nostro (tenendoci per mano)

Guida: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen
VENERDÌ SANTO

Nella passione del Signore
PREGHIERA IN FAMIGLIA
Nel pomeriggio o nella serata di Venerdì si può vivere insieme questo momento in famiglia. Si può
accendere una candela davanti al crocifisso.
Prima di iniziare, dopo essersi radunati, è bene osservare un momento di silenzio.

INTRODUZIONE
Guida: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.

RACCONTO DELLA PASSIONE E MORTE
Questo momento può essere fatto in questo modo: la mamma legge le parti in nero che
corrispondono alla parte del narratore; il papà quelle in rosso che sono le parole di Pilato; uno dei
figli quelle in verde che sono quelle del popolo e dei sommi sacerdoti; il figlio più piccolo quelle in blu
che corrispondono alle parole di Gesù.

Lettura della passione dal Vangelo di Giovanni
Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in
ebraico Gabbatà. Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai
Giudei:
"Ecco il vostro re!".
Ma quelli gridarono:
"Via, via, crocifiggilo!".
Disse loro Pilato:
"Metterò in croce il vostro re?".
Risposero i sommi sacerdoti:
"Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare".
Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la
croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con
lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche
l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei". Molti
Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città;
era scritta in ebraico, in latino e in greco. I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato:
"Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei".
Rispose Pilato:
"Ciò che ho scritto, ho scritto".
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti,
una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un
pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi
tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han
gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così. Stavano presso la croce di Gesù sua madre,
la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre
e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:
"Donna, ecco il tuo figlio!".
Poi disse al discepolo:
"Ecco la tua madre!".
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Dopo questo, Gesù, sapendo che
ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura:
"Ho sete".
Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una
canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse:
"Tutto è compiuto!".
E, chinato il capo, spirò.

A questo punto si lascia un minuto di silenzio per riflettere sull’evento della morte di Gesù in croce

IL BACIO DELLA CROCE
Ora si prende una croce (va bene una di quelle appese in una delle stanze di casa; se non ne abbiamo
possiamo stampare un’immagine da internet) e ce la si passa di mano in mano. Teniamo la croce in
mano per qualche secondo semplicemente guardandola attentamente, contemplandola.

Meglio non baciarla ma si possono trovare modi alternativi per mostrare affetto e solidarietà a Gesù
Crocifisso.

Si possono anche rivolgere direttamente a Gesù parole affettuose che sgorgano dal cuore per
rinfrancarlo nel momento del dolore, della solitudine, dell’esperienza di abbandono.

PREGHIERE
A questo punto si possono fare preghiere spontanee.

Chiunque esprima ad alta voce le preghiere che gli sgorgano dal cuore. Al termine di ogni preghiera
si dice: preghiamo. E tutti gli altri rispondono: ascoltaci, o Signore.

Suggeriamo che vengano fatte preghiere anche per:
   - i malati;
   - gli anziani;
   - le persone sole;
   - chi scappa dalle guerre e dalla fame;
   - i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario;
   - i governanti;
   - i cristiani affinchè siano testimoni dell’amore di Gesù;

Dopo aver fatto un po’ di preghiere e lasciato anche un po’ di silenzio si conclude con la recita del

Padre nostro

Si pone il crocifisso in un luogo dove possa esser ancora contemplato per tutto il venerdì e sabato
santo.

Guida: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.
SABATO SANTO

Nella sepoltura del Signore
PREGHIERA IN FAMIGLIA
Ci si riunisce al mattino all’inizio della giornata. In un angolo della casa si può preparare il crocifisso
con davanti una candela spenta e la Bibbia chiusa

Prima di iniziare, dopo essersi radunati, è bene osservare un momento di silenzio.

INTRODUZIONE
Guida: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.

Guida: È il giorno del silenzio Padre buono. È il giorno dell’attesa. È il giorno del vuoto. Avvertiamo
il vuoto delle nostre città, delle piazze e delle vie… avvertiamo il vuoto dei nostri cuori, appesantiti
dal dolore. Donaci di vivere l’attesa in questo giorno, Padre dell’amore. Donaci di rimanere accanto
a chi ha il cuore vuoto. Rendi questo silenzio abitato dal pensiero a tutti coloro che sono ‘andati
avanti’, a coloro che abbiamo incontrato nella vita e ci hanno lasciato. A tutti i morti di questi giorni.
A tutti i morti delle guerre e della violenza umana.

PREGHIERA
A cori alterni si legge il Salmo 16:

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: sei tu il mio Dio:
fuori di te non ho altro bene.

Un tempo adoravo gli dèi del paese,
confidavo nel loro potere.
Ora pensino altri a fare nuovi idoli,
non offrirò più a loro
il sangue dei sacrifici,
con le mie labbra non dirò più
il loro nome.

Sei tu, Signore, la mia eredità,
il calice che mi dà gioia;
il mio destino è nelle tue mani.
Splendida è la sorte che mi è toccata,
magnifica l’eredità che ho ricevuto.

Loderò Dio che ora mi guida,
anche di notte il mio cuore lo ricorda.
Ho sempre il Signore davanti agli occhi,
con lui vicino non cadrò mai.
Perciò il mio cuore è pieno di gioia,
ho l’anima in festa,
il mio corpo riposa sicuro.
Non mi abbandonerai al mondo dei morti,
non lascerai finire nella fossa chi ti ama.
Mi mostrerai la via che porta alla vita:
davanti a te pienezza di gioia,
vicino a te felicità senza fine.

Uno dei presenti legge Preghiera

Tu sei il Signore dell’autunno,
del sole che affoga dolcemente nella nebbia,
dei contorni che sfumano, delle foglie che cadono e
fanno per terra un tappeto per i passi dei vecchi.
Tu sei il Signore dei vecchi e di tutte le cose che declinano
perché sei il Signore dei giovani e di tutte le cose che rinascono.
Sei il Dio del granello che marcisce e, sotto la neve,
attende il sole di marzo, di aprile, di maggio,
attende il verde e l’oro e il dente duro della macina, e
presagisce la farina morbida, la fragranza del forno, la letizia delle mense.
Tutto questo è l’autunno; Tu sei il Dio di tutto questo.
L’autunno è una breve primavera, prima del gran riposo.
La terra torna verde, prima del grigio della nebbia,
prima del bianco della neve.
In questo rapido sorriso d’erbe e di fiori,
tu ti affacci tra nuvola e nuvola
e benedici il verde e benedici la stanchezza.
Non benedici la morte perché la morte vive
al di sotto del gelo, e testimonia la resurrezione.
Tu benedici solo il sonno, questo languore, questo sopore,
quest’oblio che sta tra vita e vita e che noi chiamiamo morte.
Tu non benedici la morte, benedici la tregua della vita.

Guida: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen
VEGLIA PASQUALE
   DOMENICA DI PASQUA

Nella Risurrezione del Signore
PREGHIERA IN FAMIGLIA
Dopo la cena di sabato sera o domenica mattina, si può vivere insieme questo momento in famiglia.
Si può aprire la Bibbia e accendervi davanti un cero o una lampada. Ognuno ha in mano una candela
spenta.
Prima di iniziare, dopo essersi radunati, è bene osservare un momento di silenzio.

INTRODUZIONE
Guida: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.

RITO DELLA LUCE
Si incide sulla candela la croce e l’anno 2020, poi si accendono le candele. Quando tutte le candele
sono accese si dice:

Tutti: La luce del Cristo che risorge vince le tenebre del cuore e dello spirito.

Si legge a voci diverse il canto dell’Exsultet, annuncio della Pasqua (testo rivisto da AC). A seconda
delle circostanze si può leggere intero o solo alcune strofe (ad es. le prime due e le ultime due)

Esultino le creature del cielo, per la vittoria del loro Creatore e Signore.
Gioisca la terra, inondata da sì grande splendore:
sappia che dalle tenebre l’universo è uscito vincitore.
Si rallegri la Chiesa, nostra madre, perché risplende su di essa una grande luce.
Tutti: Questa è la notte (il giorno) in cui Cristo ha distrutto la morte, e dal sepolcro è risorto
glorioso e vincitore.
Questa è la festa di Pasqua, in cui viene immolato il vero Agnello
che col suo sangue protegge le porte dei credenti.
Questa è (il giorno) in cui Dio ha liberato dall’Egitto i padri nostri
e li ha condotti al di là del mare a piedi asciutti.
Questa è la notte (il giorno) in cui la colonna di luce dissipò le tenebre del male.
Questa è ancora la notte (il giorno) in cui tutti i credenti, in Cristo risorto,
sono strappati dalle tenebre del peccato e della morte.
Tutti: Questa è la notte (il giorno) in cui Cristo ha distrutto la morte, e dal sepolcro è risorto
glorioso e vincitore.
O meravigliosa condiscendenza del tuo amore per noi, Signore.
O inestimabile tenerezza del tuo amore, Signore.
Per riscattare lo schiavo hai consegnato alla morte tuo Figlio, il tuo unico Figlio Gesù.
Felice colpa che meritasti un tale Redentore che dal sepolcro è risorto glorioso e vincitore.
Tutti: Questa è la notte (il giorno) in cui Cristo ha distrutto la morte, e dal sepolcro è risorto
glorioso e vincitore.
Questa è la notte (il giorno) che, come donna gravida,
reca in sé un mistero di vita:
è vita che sconfigge il male, lava le colpe,
restituisce speranza a chi ha peccato, a chi è caduto la forza.
Rivela l’inutilità della guerra e dell’odio,
scioglie i cuori induriti,
porta consolazione a chi è triste,
dissipa i rancori, riconcilia gli animi, piega i potenti.
In questa notte (giorno) di grazia, ricamo tra terra e cielo
accogli, o Padre santo, le nostre preghiere e le nostre voci,
il grido degli oppressi, le attese dei popoli che soffrono
la voce della creazione deturpata.
Accogli questo canto nella liturgia del cero,
frutto dell’opera paziente e laboriosa delle api.
E la cera, opera preziosa delle api,
lentamente consumandosi,
dice l’affetto che alimenta questa luce.
Tutti: Questa è la notte (il giorno) in cui Cristo ha distrutto la morte, e dal sepolcro è risorto
glorioso e vincitore.
Noi ti preghiamo, Signore. Il fuoco del nostro amore possa rimanere acceso,
vinca le tenebre delle nostre notti.
La stella del mattino lo trovi ancora acceso.
È Cristo la stella del mattino e Lui non conosce tramonto.
Egli è risorto e nella sua Pasqua
ha riversato sull’umanità intera il suo amore
perché possiamo rinascere ancora.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore,
che vive e regna con te e lo Spirito Santo,
un solo Dio, per sempre.
Tutti: Amen.

Si spengono le candele

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Lettore:
Dal libro dell’Esodo
Il Signore disse a Mosè: ‘Perché mi chiami in aiuto? Ordina piuttosto agli Israeliti di
riprendere il cammino! In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me?
Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul
mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il
cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e
tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il
Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».
L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro.
Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra
l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre
per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta
la notte.
Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con
un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel
mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani
li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di
loro in mezzo al mare.
Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo
sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento
riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il
Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui
loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò
al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li
travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di
tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò
neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre
le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani
morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito
contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.
Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

Rit.: Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria.
«Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare! Rit.

Il Signore è un guerriero,
Signore è il suo nome.
I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare;
i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mar Rosso. Rit.

Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
La tua destra, Signore,
è gloriosa per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico. Rit.

Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua dimora,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
Il Signore regni
in eterno e per sempre!». Rit.

Si canta insieme l’ ALLELUIA (uno di quelli che si cantano a messa). Se non si riesce a cantare, si ripete
insieme:

Alleluia, alleluia, alleluia

Lettore:
Dal Vangelo scritto da Giovanni.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era
ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon
Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il
Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme
all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro
discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati
là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e
osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma
avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo
al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli
doveva risorgere dai morti.

MEMORIA DEL BATTESIMO
Guida: Rinnoviamo in questa notte (giorno) le promesse del nostro battesimo.
Il peccato è l’arroganza di possedere le cose, la vita, gli altri e pensare solo per sé. Rinunciate al
peccato per vivere nella libertà delle figlie e dei figli di Dio?
Tutti: Rinuncio.

Guida: Il peccato è una vita ripiegata chiusa alla comunicazione con gli altri, insensibile alla
sofferenza dei poveri. Rinunciate al male che ci rinchiude nell’egoismo?
Tutti: Rinuncio.
Guida: Il peccato è disprezzare le cose, non rispettare il creato, consumare le risorse senza
attenzione all’equità, alla giustizia, alla pace. Rinunciate al peccato per vivere nello spirito di
accoglienza e di cura di ogni cosa e persona?
Tutti: Rinuncio.

Guida: Dio Padre è abbraccio e tenerezza di amore. È come pastore che accompagna le sue pecore,
come donna che ricerca la moneta perduta, come padre che accoglie chi è lasciato ai margini.
Credete in Dio e al suo amore più grande di ogni nostro pensiero?
Tutti: Credo.

Guida: Gesù Cristo è il profeta di Nazareth che nel suo cammino ha raccontato il volto del Padre.
Gesù ha accolto gli ultimi e gli esclusi, ha dato libertà agli oppressi, ha preso su di sé le sofferenze
dei poveri e ha liberato dal peccato. Si è chinato a lavare i nostri piedi. Credete in Gesù Cristo che
ha vinto la morte con la forza fragile dell’amore?
Tutti: Credo.

Guida: Lo Spirito è fuoco che dona luce. È il respiro della creazione. È presenza che suscita la parola
dei profeti. È dono fonte di tutti i doni. È sorgente delle diversità da porre a servizio della comunione.
Credete nello Spirito, soffio di vita che spalanca le porte chiuse e apre all’ospitalità?
Tutti: Credo.

Intingendo nell’acqua, ci si segna vicendevolmente la fronte con il segno di croce, dicendo

Cristo ti ha strappato dalla morte nel battesimo, perché tu possa risorgere con lui.

Guida: Rivolgiamo a Dio Padre le nostre preghiere. Ripetiamo: Ascoltaci Signore.

(preghiere spontanee)

Padre nostro

Guida: O Dio, che ha illuminato questa notte con la gloria della risurrezione di tuo Figlio, ravviva in
noi la grazia del nostro battesimo, perché possiamo vivere da risorti nella storia, nell’amore a te e
a ogni persona. Amen

Guida: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.
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